Perché a scuola si sacrifica il Novecento?

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  • เผยแพร่เมื่อ 7 ม.ค. 2025

ความคิดเห็น • 471

  • @audeo1634
    @audeo1634 วันที่ผ่านมา +52

    Ciao Yasmina, grazie per questo importantissimo spunto di riflessione, che spero tu voglia approfondire in futuro.
    Espongo brevemente la mia esperienza di docente di lettere.
    Intanto, io sono laureato in lettere moderne alla Statale di Milano, e tra i tanti esami di Letteratura Italiana, ne ho dato solo uno di contemporaneistica (L-FIL-Let/11 per intenderci), che era un corso monografico su Anna Maria Ortese: brava autrice, per carità, ma, con tutto il rispetto, non è propriamente un mostro sacro. E questo è tutto ciò che io ho studiato di Novecento in cinque anni di università. Certo, la metodologia che ho acquisito in cinque anni di corso mi è servita per affrontare qualunque autore, ma praticamente tutto quello che so della letteratura del Novecento l'ho studiato da solo.
    Da docente, ho messo a punto un percorso di Letteratura Italiana che credo sia equilibrato: con molta fatica, e molte polemiche coi colleghi, negli anni sono riuscito a selezionare dei testi che mi consentono di terminare tutto il Romanticismo, compresi Manzoni e Leopardi, alla fine del quarto anno, e cominciare il quinto con Verga e il secondo Ottocento, come da indicazioni nazionali, del resto.
    Ciò, naturalmente, comporta dolorosi tagli di autori e addirittura interi secoli: salto praticamente tutto il Quattrocento e tutto il Seicento; a volte salto anche completamente Tasso e Alfieri; leggo tre quattro canti nel Purgatorio e salto completamente il Paradiso.
    Questo non significa che, nel mio personale percorso, io non faccia affatto riferimento a questi autori: posso menzionare Marino, e magari leggere un paio di sonetti (in mezz'ora si fa), per rendere i ragazzi consapevoli di alcuni caratteri specifici della lirica barocca in contrasto con la poesia del Settecento; posso menzionare la vicenda biografica di Alfieri in confronto con quella di Parini: insomma, si può parlare di un autore anche senza partire dalla sua biografia per poi snocciolare tutte le opere minori e maggiori una ad una, ma si possono sintetizzare in breve tempo interi periodi creando percorsi tematici che prevedono il confronto fra testi di autori diversi.
    Pur mantenendo l'impianto diacronico, si possono leggere brevi testi di autori diversi seguendo comunque dei percorsi tematici: è un modo diverso di studiare la letteratura, ma comunque efficace, e consente di guadagnare molto tempo, che può essere impiegato nello studio più approfondito di autori e opere maggiori. Certo, se si è convinti che non si possa procedere senza studiare nel dettaglio Castiglione e Guicciardini (come alcuni miei colleghi fanno), è chiaro che si fanno uscire da scuola studenti che in 13 anni non hanno mai letto Calvino.
    Pur procedendo in questo modo, al quinto anno restano problemi enormi: come hai detto, la letteratura è sconfinata, e ogni scelta comporta un sacrificio: Verga è interessante e utile da leggere anche nel suo sviluppo da autore tardoromantico-sentimentale a sperimentale, e per fare bene questo lavoro bisogna dedicare tanto tempo ad un solo autore: ma studiando bene Verga si capisce molto in fretta molta prosa del secondo Novecento; e facendosi le ossa su Pascoli, si ha la pratica necessaria per capire molta poesia del Novecento, e anche questo fa guadagnare tempo.
    Insomma, la chiave è quella che hai indicato tu: conoscere molto bene la propria disciplina, e insegnarla senza pregiudizi.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +12

      Grazie per questo commento, credo possa interessare a tutti!

    • @RickSanchez785
      @RickSanchez785 วันที่ผ่านมา +2

      Per uno studente, qual è il valore aggiunto di fare proprio letteratura nazionale rispetto a fare semplicemente letteratura?

    • @danieledellavedova3873
      @danieledellavedova3873 วันที่ผ่านมา

      @@YasminaPani concordo.

    • @prof.rebuffo3310
      @prof.rebuffo3310 วันที่ผ่านมา +2

      Molto interessante e concordo su molte cose, tuttavia sarò io molto relativista, ma non riesco a pensare che il fatto di non aver letto Calvino piuttosto che un autore molto significativo ad esempio del '700 sia necessariamente peggio, oppure che Calvino insegni di più di Parini o sia più "utile" conoscere bene Calvino rispetto a Parini, Goldoni o Alfieri. Non va bene essere passatisti, ma neanche modernisti a tutti i costi.. Non sono molto d'accordo sul fatto che gli autori più vicini a noi possano dare di più rispetto ad autori del passato. Personalmente credo e tanti miei alunni hanno confermato che alcune opere dell'ottocento sono molto più vicine a noi di molte altre del novecento.
      Lo stesso problema comunque si ripresenta per quanto riguarda la filosofia.

    • @vitabeffarda3482
      @vitabeffarda3482 วันที่ผ่านมา +1

      Ho trovato il suo commento istruttivo e consolante, Professore. Grazie per la condivisione ed "in bocca al lupo" per il secondo quadrimestre 🙂

  • @Zvonkotronko
    @Zvonkotronko วันที่ผ่านมา +55

    Da laureato in storia medievale concordo perfettamente. Occorrono però insegnanti capaci e motivati, consapevoli di non dover per forza riproporre ai loro studenti la noia e l'inutilità a cui sono stati sottoposti nella loro esperienza scolastica. Poi siamo onesti, molti insegnanti di italiano la letteratura contemporanea (per non parlare della poesia) nemmeno la leggono...

    • @edoardopavarin4275
      @edoardopavarin4275 วันที่ผ่านมา +2

      Vero

    • @greenaxolotl1756
      @greenaxolotl1756 วันที่ผ่านมา

      Non si può parlare del o temporaneo, altrimenti acquisisco consapevolezza e capiscono che siamo governati da cialtroni. La scuola è lo specchio in cui è meglio non specchiarsi, se ci si vuole salvare.

  • @alessiodellavalle8019
    @alessiodellavalle8019 วันที่ผ่านมา +16

    Mamma mia, sono anni che aspettavo che qualcuno facesse questo discorso! Bravissima come sempre!

  • @alessandracocchi00
    @alessandracocchi00 วันที่ผ่านมา +23

    Da insegnante di italiano e storia in un Istituto Tecnico, devo dire che opero molte scelte proprio per arrivare comoda in quinta al Novecento. In storia mi occupo di processi di lunga durata e quindi affronto macrotemi con approfondimenti di storia economica e sociale, culturale e politica. Così facendo, riesco a parlare di contemporaneità anche quando mi occupo del passato. Ci vuole lavoro individuale e un forte coinvolgimento degli studenti, che non possono limitarsi a studiare dal manuale o dall' antologia letteraria, ma devono affrontare fonti e testi completi. Interessante discussione, grazie.

  • @L_balu
    @L_balu วันที่ผ่านมา +21

    Il mio prof di storia e filosofia (certamente più interessato e interessante sulla seconda) una quindicina di anni fa ci ha detto che la storia dopo la prima guerra mondiale avremmo dovuto leggerla da soli, essendo finito l'anno scolastico. E penso che questa fosse la norma per molti allora.

  • @federicaesposito7862
    @federicaesposito7862 วันที่ผ่านมา +5

    Hai fatto realmente un bella riflessione, non sono laureata in lettere( anzi ho scelto un percorso del tutto diverso ) ma da ex studente delle superiori rimpiango fortemente di non aver avuto una guida nella lettura del 1900 , da appassionata lettrice sono molto dispiaciuta.
    Il discorso che a volte neppure nei libri di testo utilizzati dagli insegnati contengono gli autori da te citati.
    Spero che le cose cambino

  • @exedes185
    @exedes185 วันที่ผ่านมา +15

    Io ho sempre pensato che non spiegassero il 900 per non iniziare infinite discussioni politiche su come viene interpretato (sinistra vs destra)

    • @ivanuzzo8870
      @ivanuzzo8870 10 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Abbiamo infinite discussioni proprio perché la gente non lo ha studiato.
      Basta vedere quanta gente, all'alba della guerra in ucraina e ancora oggi, non sappia cosa sia la NATO.

    • @Trebor-17
      @Trebor-17 5 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      cosa che in realtà sarebbe importantissima se fatta in modo costruttivo

  • @bellini51
    @bellini51 วันที่ผ่านมา +10

    Da appassionato di Manzoni (rileggo da anni i Promessi sposi e a ogni lettura mi convinco sempre più che pochissime opere della letteratura mondiale possono eguagliarli quanto a profondità unita a sintesi, e in questo si vede l’affinità di Manzoni con Verdi) e anche del Seicento (Basile è un grandissimo scrittore, anche se tecnicamente non è letteratura italiana, e Marino è un guilty pleasure, lo ammetto) sono perfettamente d’accordo che serva più equilibrio tra le epoche della letteratura. Tra le più gravi mancanze ricorrenti del Novecento aggiungerei Leonardo Sciascia, un gigante assoluto, e pure lui un manzoniano per l’amore dello scavo in piccoli e dimenticati fatti di cronaca, anche remota, da cui fa partire riflessioni profondissime sull’agire umano e sull’insensatezza della storia.

  • @TheInfernalRabbit
    @TheInfernalRabbit วันที่ผ่านมา +13

    Insegno filosofia e storia, quindi sono al liceo. Mia modestissima opinione (e sensazione, direi): si rispetta un canone non solo perché siamo comunque vincolati dalle Indicazioni Nazionali (insieme prescrittive e vaghe per ciò che riguarda storia, mica male), ma anche per evitare baruffe e contestazioni da parte di colleghi e famiglie. Insomma, se un ragazzino prende il debito e viene fuori che non hai rispettato quello che è percepito come lo standard, passi dei guai. Non sempre si ha la forza di combattere queste battaglie e, quindi, ci si adegua.
    Altri colleghi condividono questo sentire o è solamente il risultato della mia vaga paranoia?

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      Interessante questione

    • @diego-forcade
      @diego-forcade 9 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @TheInfernalRabbit Sono un collega, io faccio circa un terzo delle lezioni di filosofia (dalla terza alla quinta) sulla filosofia del Novecento (adottando anche un metodo misto tra quello storico e quello per problemi) e non ho mai avuto problemi (pur dando tranquillamente debiti). In relazione ai colleghi basta essere chiari e non avere pretese di imporre qualcosa, al limite nella programmazione di dipartimento si mettono possibili alternative. Per quanto riguarda le famiglie basta rispettare lo spirito delle indicazioni e riaffermare semplicemente la libertà di insegnamento. Prova e vedrai che è meno problematico di quello che sembra :).

    • @federicolarelli9950
      @federicolarelli9950 7 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Visto che insegni storia e filosofia, vorrei farti una domanda assolutamente non provocatoria, per capire se è un dubbio fondato o se qualcosa mi sfugge. Come mai, storicamente, a livello di insegnamento scolastico si è scelto di caricare il medesimo docente di due materie così diverse come la storia e la filosofia? Premetto che ovviamente mi rendo conto che letteratura, storia e filosofia sono discipline tra loro divise in compartimenti tutt'altro che stagni, ma al tempo stesso trovo che dovendo scegliere, per affinità e tipo di formazione dell'insegnante, la filosofia sia più vicina alla letteratura che non alla storia.
      È una mera questione organizzativa, per numero di ore di da effettuare in classe?
      Intendiamoci, lo stesso problema lo riscontro anche per altre cattedre, in primis quella di scienze, in cui il docente deve proporsi in teoria come egualmente esperto di biologia, anatomia umana, chimica organica e inorganica, geologia e astronomia: però in questo caso mi è (tristemente) chiaro che è la conseguenza di un sistema scolastico che ha scarso interesse per le materie STEM e delega ad una sola persona le "cose scientifiche".

    • @diego-forcade
      @diego-forcade 2 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@federicolarelli9950 le motivazioni sono l'idea di una strutturale interdipendenza tra pensiero e sviluppo storico propria del neoidealismo italiano e anche una semplificazione nelle classi di concorso (infatti dove non c'è filosofia l'insegnante di storia è quello di lettere)

  • @tommasolombardi9098
    @tommasolombardi9098 วันที่ผ่านมา +12

    Non so neanche da che parte cominciare questa discussione.
    Parto da vari spunti di riflessione:
    Condivido in pieno sul discorso del Novecento, non solo in termini di poesia ma anche di romanzo l'Italia ha tirato fuori di tutto e di più, e purtroppo moltissimi testi e autori splendidi del nostro Novecento sono quasi sconosciuti. Per me il più grande romanziere italiano del '900 è stato Guido Morselli e quasi nessuno lo conosce, eppure quanto leggi testi come Un dramma borghese o Contro-passato prossimo, ti viene istintivo pensare dove si fossero nascosti autori del genere. Idem per testi come Horcynus Orca di D'Arrigo, e tanti altri. Però ciò che mi viene da dire è che questa situazione non è casuale, sopratutto dopo il '68 la nostra scuola si è schiacciata sostanzialmente nel divulgare quei 4-5 autori che piacevano alla sinistra cattocomunista, letture sulla Resistenza ecc e da li non ci si è mai mossi, e poi uno dei più bei romanzi mai scritti sulla nostra guerra civile che è Tiro al Piccione di Giose Rimanelli non lo conosce nessuno perchè è scritto dal punto di vista dei fascisti. A questo aggiungiamoci una critica italiana secondo me eccessivamente esterofila e snob, che di conseguenza si riverbera su dei lettori italiani che spesso e volentieri leggono prevalentemente opere straniere e ignorano il tesoro della letteratura italiana. E attenzione perchè purtroppo questo discorso si è riverberato anche sull'influenza che la nostra letteratura poteva avere all'estero che secondo me è spaventosamente sottodimensionata. Quando citi il caso di Manzoni, dici il vero, ma il punto è: I promessi sposi è davvero un romanzo così inferiore rispetto ad altri grandi classici della letteratura dell'800 europeo, o forse la minore influenza politica e culturale dell'Italia di quel secolo rispetto alla Francia ha condannato un grandissimo romanzo come I promessi sposi a diventare così popolare in patria, e meno fuori? Se l'avesse scritto Victor Hugo lo considereremmo allo stesso modo? Perchè per me I promessi sposi è uno dei più bei romanzi dell'800 esattamente come Il Piacere per me è uno dei più bei romanzi decadenti d'Europa e almeno i due principali testi di Fogazzaro, Malombra e Piccolo Mondo Antico, non hanno nulla da invidiare ad altre opere straniere di quel periodo. La Scapigliatura fu considerata per decenni una sorta di brutta copia dei bohemiennes francesi, eppure dentro si trovano un monte di cose interessanti che arrivano fino all'horror. Questo tipo di atteggiamento autolesionista sia della critica che dei lettori italiani ha secondo me contribuito a ridimensionare la letteratura italiana rispetto alla sua effettiva qualità letteraria. Tempo fa mi capitò di leggere un bellissimo racconto di Camillo Boito, con venature che sfumavano dal gotico all'erotico, e mi è capitato di pensare, ma chi cazzo lo legge Camillo Boito oggi in Italia? Eppure ha scritto una novella bellissima come Senso da cui è stato tratto uno dei più bei film di Luchino Visconti.
    Sono meno d'accordo su alcune considerazioni che fai sul passato, nel senso che quando l'Italia arrivò all'unità nazionale nell'800 di certo non potevamo vantarci solo della letteratura. Tra il 1200 e il 1600 l'Italia era stata all'avanguardia in qualsiasi campo dell'arte in Europa. Dalle arti figurative, alla letteratura, alla musica, al teatro. Se penso alla mole di giganti delle letterature straniere che devono più di qualcosa ad autori italiani esistiti prima di loro non finisco più. Mi sembra eccessivo dire che l'Italia non contasse un cazzo rispetto alla Francia, in che epoca? Forse nel '700 posso darti ragione (e pure abbiamo partorito in quel secolo gente come Alfieri, Lorenzo Da Ponte, Goldoni ecc). Ma nel Rinascimento non sono assolutamente d'accordo, l'Italia era il massimo centro culturale ed economico dell'Europa e credo che sia anche per questo tipo di consapevolezza che certi autori hanno per noi un'aura sacrale. Di base sono espressione di un tempo e di un periodo in cui l'Italia stava trascinando con la sua cultura l'Europa fuori dal Medioevo. Ma lo stesso Marino, per dire, è massima espressione del barocco che rappresenta forse l'ultima grande stagione culturale dell'Italia in Europa prima del declino del'700, e fu un poeta venerato da tutta Europa.
    Aggiungiamoci poi che comunque la letteratura italiana presenta una sua peculiarità/difficoltà che la rende secondo me meno "traducibile" di altre, che è la lingua. Nei romanzi italiani di varie epoche e di vari autori spesso la lingua varia di molto, così come l'utilizzo dei dialetti. Le opere italiane non hanno quasi mai la linearità che possono avere le opere francesi o inglesi. Ci sono scrittori come Gadda o Landolfi (peraltro mi sembra che entrambi siano latitanti dai programmi scolastici) , per citarne due, che tradotti forse non avrebbero nemmeno senso. Eppure parliamo di due giganti.
    L'ultima riflessione che aggiungo, ricollegandomi al discorso sul Novecento, riguarda il cinema. E sopratutto il cinema italiano che per decenni è stato uno dei migliori al mondo, e che molto spesso nel raccontare il nostro paese, è riuscito a fare quello che forse neanche la migliore letteratura italiana è riuscita a fare. Il nostro che è stato a suo modo un cinema molto a braccetto con la letteratura. Non sono forse Zavattini, l'inventore del neorealismo, o Flaiano, lo sceneggiatore di Fellini, prima di tutto degli enormi autori? Si può prescindere dal cinema in un paese come l'Italia nello studiare la cultura italiana del '900? Pensiamo al ruolo di Pasolini, o di Moravia, nel cinema. Il cinema italiano per me dovrebbe essere assolutamente integrato a pieno titolo in un fantascientifico programma serio di italiano del liceo, che però purtroppo dovrebbe durare 10 anni per avere anche solo delle basi minime. Forse la verità è che la scuola ha semplicemente dei grossi limiti, che non sono solo la preparazione degli insegnanti, del tempo limitato, ma anche il fatto che la si frequenta in un'età in cui non si hanno gli strumenti culturali per capire certe cose. Come può arrivarti a 16 anni un capolavoro come La coscienza di Zeno? E quindi chiudo la mia riflessione rimandando a uno dei più formidabili scritti di un altro grande dimenticato del primo Novecento, Giovanni Papini, che si intitolava "Chiudiamo le scuole". Lo trovate online 🤣

    • @giogioify1975
      @giogioify1975 23 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      Bravissimo, concordo in pieno su tutto e soprattutto sulla parte inerente il nostro cinema italiano che è davvero una materia che andrebbe studiata in quanto settima arte, e di cui pochi sanno che siamo stati noi gli ispiratori dei grandi Kolossal ( Cabiria di Giovanni Pastrone 1914) e i primi ad aver risposto ai film edulcorati americani degli anni 30-40 americani con i nostri geni del Neo-realismo.

    • @angelobarberis4255
      @angelobarberis4255 43 นาทีที่ผ่านมา

      ​@@giogioify1975 Cabiria con dialoghi (didascalie) di D'Annunzio, che ha lasciato una grande impronta generale sul film. Ed era lo strumento pubblicitario principale per il lancio del film, anche all' estero. Una meraviglia incredibile!

  • @caporetto90
    @caporetto90 วันที่ผ่านมา +9

    Ho finito le superiori nel 2009, frequentando il liceo classico: storia studiata intensamente fino a prima della prima guerra mondiale, poi prima e seconda guerra mondiale fino al 1950 praticamente svolte in una settimana....lo stesso si può dire della filosofia (arrivati ad heidegger pure lì in una settimana)...per non parlare della letteratura, dove si è arrivati a montale appunto a volo d'uccello. Praticamente nella mia esperienza ho studiato molto intensamente tutto quanto ha preceduto la prima guerra mondiale (esclusa), cioè fino al positivismo e collegate. Quel poco che conosco di letteratura, filosofia e storia dalla prima guerra mondiale compresa in poi deriva da letture mie personali successive.... Ma appunto ho finito ben più di 15 anni addietro, speravo che in tutti questi anni successivi la situazione fosse migliorata alquanto (anche perchè ormai siamo in pieno XXI secolo!)

    • @marcelloberlich1803
      @marcelloberlich1803 วันที่ผ่านมา +4

      Più o meno come successe a me, solo che io le superiori le ho fatte tra gli '80 e i '90...

    • @FaunadiEdiacara
      @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา +2

      Tu pensa che ho finito le superiori due anni fa e non è cambiato niente rispetto alla tua situazione (e poi non siamo ancora in pieno secolo)

  • @vincenzocurro
    @vincenzocurro 9 ชั่วโมงที่ผ่านมา +2

    Contentissimo di aver avuto un' insegnante competente che ci ha evitato Carducci ma ci ha fatto studiare Elio Vittorini, Elsa Morante, Beppe Fenoglio e Italo Calvino. Soprattutto lodo a distanza di anni il suo lavoro perché ci ha fatto leggere anche le analisi di più critici ( e non solo il classico Baldi) facendoci anche leggere come lettura pomeridiana un' opera a piacere di ciascun autore (Conversazione in Sicilia di Vittorini miglior lettura degli ultimi anni). A Giugno, un mese prima della maturità, ci ha fatto fare un' analisi di questi autori analizzando insieme al professore di Storia e Filosofia e il professore di Storia dell' Arte i contesti artistici e filosofici circostanti, veramente un lavorane considerando che nel frattempo interrogava ogni giorno e mandava avanti il programma di Divina Commedia. Anche '700 e '800 li avevamo fatti veramente bene, ma il '900 lo ricordo particolarmente grazie ad autori fantastici come Montale e Ungaretti (quest' ultimo soprattutto per la Poetica del Porto Sepolto).

  • @RS-ei9sy
    @RS-ei9sy วันที่ผ่านมา +3

    E la prima volta che sento che si parli di Zanzotto , un poeta è persona meravigliosa, avevo sentito parlare di sue opere frequentando spesso Veneto, i miei figli durante il liceo non ne avevano mai sentito parlare , grazie

  • @PasqualeTortorella-b1n
    @PasqualeTortorella-b1n วันที่ผ่านมา +14

    Posso chiedere perché Carducci recentemente è stato rivalutato "in negativo"? Io a scuola non l'ho studiato, ma so che appunto la sua importanza è stata ridimensionata.

    • @lucasmaniotto518
      @lucasmaniotto518 วันที่ผ่านมา +3

      Forse perché le sue poesie più gettonate suonano un po' come delle filastrocche, magari il gusto è semplicemente cambiato. È solo un'ipotesi e poi non so esattamente cosa tu intenda con "ridimensionamento".

    • @multivac85
      @multivac85 วันที่ผ่านมา +1

      @@PasqualeTortorella-b1n Da quanto ho letto, il Carducci è stato svalutato soprattutto a partire dal Sapegno nel 1949, che lo riteneva un "poeta minore" troppo pieno di retorica e nazionalismo e che di lui salvava solo i "Giambi ed epodi."

  • @mirkorebusso663
    @mirkorebusso663 วันที่ผ่านมา +22

    Parto dicendo che sono d'accordo con il messaggio di fondo del video. Ci sono tantissimi autori del Novecento (e del Duemila) che dovrebbero rientrare nei programmi scolastici, i quali invece spesso non arrivano al secondo dopoguerra. Ho la fortuna di studiare Lettere all' università di Padova, dove ci sono e ci sono stati docenti di primo ordine come Mengaldo e Afribo, per fare solo due nomi, che hanno scritto manuali di alto livello proprio sulla poesia più recente.
    Tuttavia, Yasmina, non posso essere d'accordo con molte tue analisi. Bollare Manzoni con un "non vale un cazzo a livello europeo" anzitutto è falso e poi è banalizzante. C'è una linea della critica che si rifà a Moravia che è quella a cui ti rifai anche tu nel tuo video che lo vede come "l'ingenuo Manzoni della provvidenza", ma è molto di più di questo. Tanto è vero che ha avuto una grossa influenza negli autori del Novecento (un nome per tutti, Gadda).
    Ma poi, come posso capire Rebora, se non leggo Dante? Come posso eliminare Carducci perché "è noioso e sopravvalutato"? Carducci per la sua epoca è stato un grande. Riconosco che molte sue poesie non sono invecchiate bene. Ma ha letteralmente aperto la strada verso la dissoluzione della metrica tradizionale (già avviata con Chiabrera, poi superata definitivamente da Pascoli). Ha innovato tantissimo (pensiamo ai metri barbari). Poi, sono d'accordo con te che il mio compaesano Zanzotto, Caproni, Rebora, come anche Giudici, Anedda, Magrelli, De Angelis, Fiori, Cavalli, Valduga non li conoscano fuori dall'ambiente accademico (e anche lì..), però non confondiamo giuste osservazioni con valutazioni grossolane.
    Sono d'accordo sul ripensare la didattica della letteratura italiana, ma senza tagliuzzare "quello che è recente e dunque è più bello" da "quello che è vecchio, noioso e sopravvalutato". Perché è vero che il canone esiste, e non per questo lo dobbiamo accettare acriticamente (infatti, Lino Leonardi nel 1994 ha curato una splendida edizione del "Canzoniere" di Guittone d'Arezzo, ingiustamente trascurato dai manuali scolastici a causa della forte stroncatura "Dante"). Ma il canone esiste perché intere generazioni hanno ritenuto migliore un autore anziché un altro, quindi non possiamo permetterci di buttarlo noi nel cestino con giudizi così affettati come quelli (alcuni) che hai dato in questo video

    • @serenarosa4882
      @serenarosa4882 วันที่ผ่านมา +5

      Condivido. Alcune affermazioni semplificano forse un po’ troppo

    • @serenarosa4882
      @serenarosa4882 วันที่ผ่านมา +5

      Aggiungo anche che ho avuto studenti che, invece, hanno apprezzato molto la cantica del Paradiso, forse proprio perché si sono confrontati con temi molto distanti da loro e per nulla praticati dalla cultura odierna

    • @carloartificialintelligence
      @carloartificialintelligence วันที่ผ่านมา +7

      In effetti, al suo apparire in Europa, "I promessi sposi" ebbe ovunque un successo clamoroso di critica e di pubblico ed all'estero è considerato tuttora il romanzo italiano per eccellenza. D.H. Lawrence lo riteneva uno dei romanzi fondamentali della letteratura mondiale di tutti i tempi. Però, certo, il tempo che gli si dedica a scuola in Italia è francamente eccessivo.

    • @1969ES175
      @1969ES175 23 ชั่วโมงที่ผ่านมา +2

      @@mirkorebusso663 👏🏻 👏🏻 non solo, il canone sono i giganti sulle cui spalle siamo appollaiati o il muro che con le nostre picconate abbattiamo (nel caso dei ribelli). In ogni caso un elemento imprescindibile e fondante del nuovo senza capire il quale il nuovo non può essere capito.

  • @emanuele2321
    @emanuele2321 วันที่ผ่านมา +9

    Il tuo discorso è giustissimo, e lo dico da grande passatista che non ama la poesia del '900 e che adora invece i primi secoli e soprattutto il '400.
    Secondo me il problema, però, non riguarda soltanto fare ostinatamente il Paradiso in 5^ o fare autori "inutili" (almeno per uno studente delle superiori) come Poliziano, Guicciardini, Carducci ecc., anche perché non so quanti docenti facciano effettivamente Guicciardini o Marino & co., cioè al di là di qualche prof. veramente incapace che ha scelto di insegnare soltanto per il posto fisso e che quindi segue pedissequamente il manuale, penso che qualsiasi docente si ponga il problema di che cosa sacrificare perché c'è obiettivamente troppa roba da fare. La mia prof del liceo (veramente brava) fece molto velocemente Seicento e Settecento, spiegandoli più da un punto di vista culturale-artistico-filosofico e facendoci leggere qualcosa di Marino, Parini e Goldoni ma appunto in poche lezioni per fare bene Foscolo e Leopardi alla fine della 4^. In questo modo siamo riusciti a fare un po' di autori del '900, arrivando fino al Neorealismo, a Pasolini e a Calvino.
    Ma il problema rimarrà sempre e sacrificando i vari Guicciardini, Marino e Carducci quante lezioni si guadagnano? 3? 5? 7? rimane comunque troppo poco tempo per fare il Novecento.
    Alcune possibili soluzioni possono essere, oltre ai tagli, lo studio per percorsi tematici o per generi letterari, quindi al posto che fare la cronistoria della letteratura italiana alternando teatro, poesia, poemi cavallereschi, trattati, romanzi ecc. si possono seguire (a volte, non sempre) dei percorsi ad hoc.
    Ma io penso che il cambiamento fondamentale debba riguardare più ampiamente l'insegnamento di italiano alle scuole medie e nel biennio delle superiori. Alle medie secondo me bisognerebbe evitare di fare storia della letteratura italiana perché non serve a niente studiare in 2 lezioni Petrarca (1^ lezione: vita; 2^ lezione: "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi" spiegata di merda). Alle medie ci sta fare epica (Iliade e Odissea solitamente piacciono ai ragazzi) ma soprattutto bisogna potenziare la lettura dei testi: leggere tanti romanzi (a partire da quelli per ragazzini, ovviamente) e racconti, sia col docente sia attraverso lo strumento della biblioteca di classe, iniziare a imparare concetti di base di narratologia, insomma ad analizzare un testo. E in 3^ ad esempio si può iniziare a fare poesia "in generale", prendendo testi di epoche diverse e di autori di nazionalità diverse e iniziare ad analizzare sul piano metrico, retorico e tematico il testo. Cioè secondo me le medie devono essere una palestra dove acquisire degli strumenti di base e questa palestra può proseguire nel primo anno di superiori. Invece mi sembra che alle medie ci si perda un po' a fare troppe cose che poi non rimangono agli studenti, come appunto il percorso storico della letteratura italiana. Io facendo supplenza mi sono trovato a fare in una 2^ media, su indicazione della prof. indisposta, l'Orlando furioso a una classe che aveva saltato Petrarca.
    E poi già all'inizio della 2^ superiore bisognerebbe partire con storia della letteratura italiana: in 2^ e in 3^ si possono fare il medioevo (+ Dante), il rinascimento e il barocco con una certa calma, riuscendo anche a fare alcuni autori che in un anno solo vengono saltati a pie' pari. In 4^ un po' di '700 e soprattutto l'Ottocento, così che in 5^ si può fare SOLO il Novecento. Perchè in 2^ si perde tempo a fare "poesia" senza una logica e a leggere i Promessi sposi (che poi vanno rispiegati in 4^)? Perché in 1^ superiore si rifà epica? O la fai alle medie o la fai in 1^ superiore... Perché questa distinzione rigida tra biennio e triennio?

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +3

      Guarda, io sono completamente d'accordo, in linea teorica, ma dobbiamo fare i conti con la realtà concreta rappresentata dalle competenze linguistiche e non solo degli studenti. Se fosse per me funzionerebbe come dici tu, e credo che non abbia alcun senso fare i grandi autori alle medie, perché tanto non li capiscono, si annoiano e in più se li dovranno sorbire di nuovo anche alle superiori, con l'unico risultato di avere le idee confuse o peggio stereotipate; questo deriva sempre dallo studio nozionistico che ancora ci tiene in ostaggio, nonostante le tante belle parole sulla didattica per competenze. Cioè, siamo fissati che gli studenti devono "sapere" quali poesie ha scritto Leopardi, dimenticandoci che questo è totalmente inutile: devono saperle leggere, le poesie, ma per farlo devono saper leggere, a monte, e quindi come dici tu perché non insegnar loro a fare questo? Così come son d'accordo sul fatto che la letteratura si potrebbe iniziare un anno prima alle superiori, anche se sono ancora abbastanza piccolini e il Medioevo è il secolo più complesso dal punto di vista della filosofia e in parte anche della letteratura stessa.
      Il problema è sempre in che condizioni arrivano gli studenti alle superiori, e perché (non ho una risposta a quest'ultima domanda)

    • @emanuele2321
      @emanuele2321 วันที่ผ่านมา +1

      ​@@YasminaPani no beh, certamente poi bisogna sempre vedere il livello della classe e anche il tipo di scuola superiore in cui si insegna. Secondo me in 2^, se il livello della classe è buono, si può iniziare già con il Cantico di San Francesco e magari facendo leggere anche solo un testo di Iacopone, poi i siciliani, lo Stilnovo, Dante ecc. Ovviamente non è necessario fare chissà quali approfondimenti sulla filosofia di San Tommaso o sulla dottrina degli spiriti di Alberto Magno, basta una normale introduzione a livello di scuola superiore, aiutandosi anche col manuale. Secondo me partendo dalla 2^ si possono fare le cose con più calma e quindi fare qualche testo in più ed è proprio questo il vantaggio: leggendo anche solo qualche sonetto di Giacomo da Lentini, Guinizzelli, Cavalcanti e Dante si impara a maneggiare la lingua e a capire un po' i temi della lirica italiana delle origini. Se si inizia a caso con Al cor gentile rempaira sempre amore e poi, dopo aver letto "Tanto gentile" si passa a fare l'Inferno di Dante, allo studente non rimane nulla e anzi farà una grande fatica con la lingua.
      La lingua dei primi secoli è sì un ostacolo, ma basta esercitarsi un po' e diventa più familiare, solo che secondo me è molto diffuso l'atteggiamento eccessivamente premuroso per cui i ragazzini sono considerati troppo impreparati, troppo acerbi, troppo tonti per fare le cose anche un po' più ostiche. Poi in matematica e scienze affrontano argomenti anche molti complicati e/o astratti, e allora mi chiedo perché non si possa leggere un testo in più di Petrarca o di Boccaccio. Anche perché i manuali di oggi hanno tutto: la parafrasi, le note, gli esercizi, gli strumenti interattivi. Se il docente sa farsi capire e soprattutto se il grosso del lavoro viene svolto in classe, quasi tutti possono farcela.
      Secondo me partendo a fare letteratura dalla 2^, si possono creare dei raccordi più efficaci, quindi non è che finisci Petrarca e poi ti ritrovi a caso con Machiavelli. Invece fare le 3 corone e magari anche Machiavelli e Ariosto in un anno solo (la 3^) con anche l'Inferno di Dante è pura follia: troppa carne al fuoco e si finisce per fare tutto in modo sbrigativo
      è chiaro però che per fare questo bisogna rivedere completamente anche i programmi delle medie. Secondo me è assurdo insegnare in uno o due anni a dei ragazzini di 12-13 anni 800 secoli di storia della letteratura italiana.

  • @GreyAndreaCaimi
    @GreyAndreaCaimi วันที่ผ่านมา +6

    Ciao, ho frequentato il Liceo Artistico (a Busto Arsizio) verso la fine del secolo scorso. Ricordo che il Prof. Pecchini (materie scultoree e plastiche), sacrificò parte del suo programma per far lezioni di Storia dell’Arte del ‘900 (ricchissima e significativa), perché non ci saremmo mai arrivati con le lezioni ordinarie della suddetta materia.
    Complimenti per i tuoi video.

    • @DianaNemorensis86
      @DianaNemorensis86 วันที่ผ่านมา +2

      Il Candiani 😁

    • @GreyAndreaCaimi
      @GreyAndreaCaimi วันที่ผ่านมา

      @ 🍻

    • @umegghju
      @umegghju 7 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      anche verso la fine del millennio scorso :)

  • @NicolaSalvi-j6k
    @NicolaSalvi-j6k วันที่ผ่านมา +12

    Da ex studente non posso che essere d'accordo, a fine ciclo di studi guardavo con rammarico le pagine intonse dei libri di testo riguardanti il 900, sia in storia che in letteratura. Capisco l'importanza di studiare Dante, la Commedia è un capolavoro, ma Manzoni? Perché dobbiamo passere mesi a romperci le balle con la provvida sventura? A me pare che abbia più un'importanza ideologica che letteraria per quello gli si dà tanto spazio.

    • @gianniarioti87
      @gianniarioti87 วันที่ผ่านมา +2

      @@NicolaSalvi-j6k in realtà l'importanza è perlopiù storico-linguistica, avendo "lavato i panni in Arno" ha sostanzialmente coniato l'italiano moderno, ma sono d'accordo con te che gli vien dato troppo spazio.

  • @cinziacappa1946
    @cinziacappa1946 วันที่ผ่านมา +9

    Mio marito insegna storia e filosofia e fa delle carte tipo Timeline con vari eventi storici. I ragazzi si divertono molto quando riescono a giocarci. Da poco ha fatto un mazzo 1945 -11 settembre 2001: eventi in effetti sul libro ma a cui non e' facile arrivare.

    • @chetbaker83
      @chetbaker83 วันที่ผ่านมา +1

      Cosa intendi con "eventi in effetti sul libro"? Eventi effettivamente presenti sul libro?
      Ed in che senso "a cui non è facile arrivare" ?

    • @gabrik2539
      @gabrik2539 19 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      ​@@chetbaker83 Ufficialmente andrebbero studiati perché presenti sul libro, ma di fatto in quinta arrivi al secondo dopoguerra se sei fortunato

    • @chetbaker83
      @chetbaker83 14 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@gabrik2539 grazie 🙂
      Immagino, certo. È così da tanto tanto tempo.

    • @diego-forcade
      @diego-forcade 8 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@gabrik2539 Io riesco ad arrivare agli anni novanta iniziando da fine gennaio il post seconda guerra mondiale

  • @salvatoreschiano900
    @salvatoreschiano900 10 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Buon anno a te Yasmina 😘

  • @fedefede2271
    @fedefede2271 วันที่ผ่านมา +3

    Hai spiegato bene la situazione Yasmina! Durante i miei trascorsi alle superiori (al triennio, istituto tecnico), nonostante che avessi una bravissima prof d'italiano, poiché quello che studiavamo noi, le mie amiche del liceo classico nemmeno studiavano, e per giunta la mia ex dell'epoca (pure lei al classico), le prestai il mio libro scolastico di letteratura perchè la mia versione era più completa della sua, nonostante fosse lo stesso libro e stesso editore. Comunque la mia prof. non ci fece studiare D'annunzio, perchè politicamente schierata a sinistra e sindacalista, nonostante le contraddizioni di D'annunzio, merita lo stesso di essere studiato anche per i lasciti che c'ha lasciato nella nostra lingua! Ed è stato un peccato, secondo me!

  • @dreamingchaos
    @dreamingchaos วันที่ผ่านมา +1

    Grazie Yasmina. Sempre interessante e ricca di spunti. ❤

  • @grottam
    @grottam วันที่ผ่านมา +1

    Sono stato uno studente fortunato e ricordo ancora con sommo piacere la mia insegnante di italiano.
    Ce ne fossero di insegnanti con la tua stessa passione. Bravissima! :)

  • @frimunya
    @frimunya วันที่ผ่านมา +2

    Io ho finito lo scientifico 5 anni fa ed in letteratura eravano arrivati a malapena a Calvino, la mia professoressa stessa era incazzatissima. Per quanto riguarda il programma di storia peggio ancora...mi sono sempre chiesta perché si affronti tanto superficialmente il Novecento dando invece anche TROPPO spazio ai secoli precedenti
    Grazie per questi chiarimenti❤️🙏🏼 un altro video preziosissimo !

  • @Principenero68
    @Principenero68 วันที่ผ่านมา +14

    Ammetto conosco Caproni solo come progettista di aerei della prima metà del '900. All'epoca io arrivai a Montale (ma personalmente per sfizio, il programma si chiudeva con due parole su Pascoli, Carducci e D'Annunzio,; il primo era "quello del fanciullino", il secondo "quello che ci aveva fatto la canzone Fiorello", il terzo "era un fascista... come il movimento futurista" quindi atto di presenza.
    Lo stesso citato Marino ormai era fuori moda come i mobili in imitazione barocca di scarsa qualità dei primi anni '80, come lo stesso Alfieri, che a parte il "volli, volli, fortissimamente volli" era uno sconosciuto, il Parini del giovin signore e il Monti delle corna Foscoliane.
    Concordo che il binomio Machiavelli Guicciardini possa essere compattato in un modulo di italiano/storia ad hoc.
    Penso che il primo problema dei ragazzi di oggi è la scarsa comprensione dell'italiano.
    Le modalità di comunicazione (fortunatamente siamo usciti dalle semplificazioni del tipo TVB nei messaggini) privilegia contenuti di 10/20 secondi, punteggiatura inesistente, e non c'è "piacere per la lettura"; ammorbare con i promessi sposi obbligatori o con la Divina commedia che raccoglie interesse all'inferno per poi scocciare anche i docenti, potrebbe essere sostituito da studi antologici e letture guidate anche individuali.
    Una scuola elementare e media in grado di avviare alla lettura i ragazzi è una utopia e questi baldi giovani arrivano alle superiori senza capire cosa è scritto nei libri (ed in altre materie non sapere se in un problema la soluzione è la divisione o la moltiplicazione).
    L'istituzione "scuola" non ha più credibilità, è un parcheggio di risorse professionali che hanno fallito altrove o che svolgono la loro attività frustrati da un precariato debitamente incoraggiato e gestito dai sindacati con l'invenzione di nuovi titoli, corsi debitamente foraggiati e spesso inutili (e mi fermo qua) ed esauriti fisicamente da un sistema perversamente deviato negli obiettivi istituzionali (non bocciate altrimenti i ragazzi vanno altrove e qua chiudiamo, e chissenefrega se a gestire la classe occorre il domatore o l'angelo custode e non lo spirito del rapporto docente/discente).
    Oggi la famiglia ha abdicato al suo compito educativo, parcheggiando i figli a scuola, davanti alla tv, allo smartphone e si riscatta difendendo l'indifendibile davanti ai professori.
    Personalmente renderei la scuola più centrale come occasione formativa, con un deciso aumento delle ore ed una riduzione dei compiti a casa.
    Sarebbe un investimento serio, sia in termini strutturali che di risorse umane, ma ne varrebbe la pena.
    Più ore vuol dire programmi più approfonditi, classi meno numerose una maggiore efficienza e poi, se qualcuno non ha voglia di portare avanti gli studi, perché forzarlo a proseguire senza dare opportunità differenti.

    • @PieroVannuccini
      @PieroVannuccini วันที่ผ่านมา +4

      amara ma condivisibile descrizione; tanto articolata da farmi sorgere il dubbio che esista una patologia non solo della nostra Scuola, ma in generale della nostra societa`.

    • @Principenero68
      @Principenero68 วันที่ผ่านมา +3

      @@PieroVannuccini ... della scuola come parcheggio se ne parlava anche quando ci andavo, e ne discutevo con ... Annibale Barca 😆
      Lo Stato non ha puntato sulla scuola come modello formativo, preferendo farla svoltare verso l'impiego ottimale per le donne, perché ci sono poche ore e si hanno vacanze lunghe (cosa peraltro assolutamente falsa se si vuole insegnare per davvero).
      La scuola è il simbolo dell'impiego precario, inizialmente con la "raccolta punti" molto spesso effettuata presso scuole private compiacenti a fronte di prestazioni a titolo gratuito e con sindacati in prima linea nel favorire la "raccolta titoli" dietro lauto compenso, in buona parte favorita da meccanismi come il bonus docenti.
      Per non parlare dei trasferimenti; le scuole definiscono un organico che solo in minima parte viene compensata da trasferimenti da altra provincia, ma in massima parte da assegnazioni provvisorie di personale di ruolo e supplenze.
      Risultato, una gavetta fatta di abusi e precarietà, una carriera senza riconoscimenti ed una scuola che ogni anno deve ricostruire il proprio organico a detrimento della continuità didattica (questa sconosciuta).

    • @PieroVannuccini
      @PieroVannuccini วันที่ผ่านมา +2

      @@Principenero68 e, come dicevo, se andiamo nei settori extrascolastici il quadro non cambia di molto.

    • @rebeccaamber-x1m
      @rebeccaamber-x1m 5 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Le tue proposte richiedono soldi e quindi nessun governo le porterà avanti...

  • @manuelaindirli891
    @manuelaindirli891 วันที่ผ่านมา +2

    Tesoro mio e' successo anche a me, maestra elementare che non ha mai insegnato...per fortuna! Ho appreso da sola nel tempo ed e' sempre una gioia!❤

  • @Gigio49
    @Gigio49 วันที่ผ่านมา +2

    Ciao yasmina io sono un laureato in storia, posso dirti che quello che viene insegnato a scuola è molto antiquato. Quando ho iniziato il primo anno di univeristà ho seguito il corso di storia medievale 1 quindi un corso introduttivo non monografico, mi hanno rivoltato completamente idea di medioevo che mi hanno insegnato alle scuole. Ad esempio le teorie storiografiche sulla cadutta dell'impero romano d'occidente sono pià che superate al meno da cinquantennio, quelle che vengono esposte nei libri di testo.

  • @77deso77
    @77deso77 15 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    Da docente di italiano e storia apprezzo molto quello che hai detto e, in larghissima parte, lo condivido.
    A premessa della tua domanda sul perchè a scuola si sacrifichi il Novecento (sia in Letteratura che in Storia), mancano due domande a cui la scuola, ma più in generale la società e la politica italiana, deve rispondere: perchè esiste la scuola e perchè a scuola si insegnino Letteratura e Storia. Siamo in una fase di transizione e di crisi, nella quale il significato stesso dell'istruzione per tutti è messo in discussione, se non nelle parole sempre retoriche e vuote, sicuramente nei fatti con un'impronta dell'insegnamento sempre più orientata alla creazione di forza lavoro e sempre meno tesa alla formazione culturale e civica dell'individuo. In molte scuole l'insegnante di lettere, storia, filosofia è una mosca bianca per gli studenti, i quali vivono immersi in un contesto che li orienta fortemente verso il mondo del lavoro e li plasma a pensare che tutto ciò che non aggiunge loro competenze spendibili nella pratica non abbia importanza. Questo discorso vale soprattutto per i tecnici e i professionali.
    Detto ciò, sinteticamente ti vado ad esporre le mie risposte alla domanda che poni nel video:
    1)Si, è vero, la letteratura del Novecento non è conosciuta in primis dalla classe docente, per i motivi che hai elencato (cioè all'università di fatto non si fa), ma anche perchè siamo dei passatisti e tendiamo a non aggiornarci
    2)Siamo dei passatisti: diamo importanza ai grandi classici, dove ci sentiamo protetti e al sicuro da critiche, nostre ignoranze, salti nel vuoto che non siamo in grado di sostenere
    3)La manualistica non è aggiornata, ma è semplicemente un mix di tradizione, marketing e nuove linee guida. Così il docente prende il manuale e fa quello che il manuale propone, senza ragionare e riflettere sul fatto che il libro di testo NON ha scopi didattici (o almeno non solo quelli)
    4)Ipse dixit. E' un porto più sicuro quello dei grandi del passato, riconosciuti da tutti (genitori, altri docenti, dirigenti scolastici) e nei porti sicuri si sta tranquilli.
    5)Paura di proporre novità e doverle giustificare, spiegare, sostenere. Se io faccio sempre quegli autori canonici, nessuno potrà riprendermi se boccio un ragazzo che non ha studiato quegli autori canonici. Se io metto un votaccio a uno che non mi ha letto "Una questione privata" di Fenoglio, la prima domanda a cui devo rispondere è: "scusi professore, chi è Fenoglio?". Paura però anche del giudizio degli altri colleghi. Ho sentito con le mie orecchie colleghi scandalizzarsi perchè in quella classe, quella professoressa, in quinta non fa nessun canto del Paradiso. E via dicendo...
    6)Last but not least: zero senso critico. Accettiamo acriticamente tutto ciò che per noi è tradizione consolidata, mentre la normativa (che è l'unico aspetto che in una scuola democratica dovremmo andare a vedere) ci consente praticamente libertà totale.
    Concludo. Nella mia breve, fin qui esperienza ho, per adesso capito, che solo di due autori non posso fare a meno: Dante e Leopardi; tutto il resto è sacrificabile ed intercambiabile a seconda del percorso che voglio fare in quel gruppo classe.
    Il discorso su storia è molto molto simile: ci ammorbiamo e ammorbiamo i ragazzi con una valanga di storia (6-700 soprattutto) che non serve a granchè e non arriviamo alla Seconda guerra mondiale.....

  • @lorenzougga705
    @lorenzougga705 วันที่ผ่านมา +3

    Grazie per questa ottima carrellata riflessiva. Confermo - purtroppo - di non sapere chi siano questi due autori, così come tanta letteratura europea che invece andrebbe quantomeno accennata. Non è facile sintetizzare e selezionare, ma questo vale per tutto: volendo (e sapendolo fare) lo si fa benissimo.

  • @gianm9986
    @gianm9986 6 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Sono assolutamente d’accordo con te, non ho nient’altro da dire, se non il fatto che ti meriteresti una medaglia 👏🏻👏🏻👏🏻

  • @gianniarioti87
    @gianniarioti87 วันที่ผ่านมา +2

    Io ho letto Caproni e soprattutto Zanzotto di cui conosco molto bene quasi tutta la produzione ma io sono un po' un caso a parte, scrivendo poesia e via dicendo. In generale concordo con tutto il tuo monologo, e ti sei meritata l'iscrizione 👍

    • @francescoambrosio6032
      @francescoambrosio6032 วันที่ผ่านมา +1

      Pure io ho letto Zanzotto a dicembre, addirittura considerato dai contemporanei il più grande poeta italiano del Novecento. Ma a scuola chi lo hai mai studiato?

    • @gianniarioti87
      @gianniarioti87 วันที่ผ่านมา +1

      @francescoambrosio6032 dopo Montale, Zanzotto è probabilmente il più grande. Ma non è un poeta per neofiti, non lo consiglierei a chi non ha esperienza con la poesia.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา

      Si sta parlando di un'altra cosa

    • @gianniarioti87
      @gianniarioti87 วันที่ผ่านมา

      @@YasminaPani sì lo so il tuo video verte sull'insegnamento della letteratura e sono d'accordissimo che bisognerebbe perdere meno tempo su roba vecchia per dare più spazio al '900. Mi sembra lapalissiano, solo un paese gerontocratico come l'italia può non capirlo.

  • @dariolorenzato3837
    @dariolorenzato3837 7 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Riflessioni azzeccatissime.
    Similmente a questo argomento, ricordo che ai miei tempi (prima metà anni '80) al liceo scientifico si perdeva tempo per studiare approfonditamente poemi di Shakespeare e in compenso si faticava a formulare una frase di senso compiuto in inglese corrente.

  • @m.g.p.7530
    @m.g.p.7530 วันที่ผ่านมา +2

    Cercherò di essere breve anche se per l'argomento che proponi occorrerebbero ore di confronto e molte discussioni. Per brevità appunto non dirò nulla del perché a scuola si svolga lo stesso programma di quando ero studente io negli anni '80 e talvolta neppure quello. Vorrei però contribuire fornendo alcune idee che potrebbero risultare utili. Da anni ho elaborato un programma che prevede al terzo anno le tre corone fiorentine più un modulo che mette insieme dalle chanson fino a Tasso tutta l'epica. E un altro dedicato alla lirica amorosa dai rimatori siciliani fino ai petrarchisti. Quando ne ho avuto la possibilità ho avviato fin dal biennio qualche modifica: primo anno studio della prosa con lettura dei Promessi sposi e in seconda lirica con un bel percorso di letture di poesie dalle origini siciliane fino a Petrarca. Leggo molti testi e pochissimo gossip, perché sapere vita e miracoli degli autori poco mi importa. In quarta parto con il Quattro-Cinquecento, linee essenziali su autori che non si possono ignorare come Machiavelli (che si collega al '900). Stessa cosa per il '600 e il '700 (Alfieri, Goldoni e Parini al volo tanto per sapere chi siano) e al secondo quadrimestre tutto l'Ottocento (Parini e Alfieri li riprendo attraverso Foscolo per comprendere come la loro fama si riconduca al Risorgimento). Manzoni in breve avendo già letto il romanzo al biennio e poi un'orgia di Leopardi. Quando necessario divido Leopardi poeta in quarta e Leopardi prosatore (che amo) a inizio quinta. L'ultimo anno faccio un bel percorso di poesia da Carducci a Pascoli e D'Annunzio senza trascurare se possibile i crepuscolari (Corazzini e Gozzano). Parte centrale dell'anno tra primo e secondo quadrimestre dedicato a Pirandello e poi Ungaretti, Montale e Quasimodo. Padre Dante non lo trascuro, a mio giudizio non è da abbandonare: leggo integralmente parecchi canti e tutti gli altri comunque li affronto in sintesi parziali. I primi Canti del Paradiso, il canto di San Francesco, gli ultimi canti non possono essere lasciati all'oblio. Il mio sogno? Avere il tempo per leggere e studiare la seconda metà del '900 e mettere in programma Pasolini e Alda Merini, Guareschi e Pavese. Punto debole? Poca prosa e pochissimo teatro, ma cercherò di migliorare

  • @poncione
    @poncione วันที่ผ่านมา +2

    Credo sia stato sempre cosi, in fondo. Che poi sia giusto o sbagliato, interamente o parzialmente, è un altro discorso.
    E ciò vale per tutte le arti, dalla pittura alla musica. Sostanzialmente la formazione è "passatista" o "classica", dando principalmente più spazio al passato remoto o prossimo, piuttosto che alla contemporaneità.
    Forse è anche naturale.

  • @Giacomo_La_Fauci
    @Giacomo_La_Fauci วันที่ผ่านมา +2

    Ciao! Grazie per questo video: è ampiamente specialistico quindi poco da dire, molto da riflettere. Forse sulla storia mi permetto una osservazione controcorrente. Temo sia giusto non “studiare” storia troppo contemporanea perché è sicuramente meno sedimentata e più controversa della storia più “antica”. Controversa pure quella ma almeno, chi di dovere, ne ha dibattuto di più e l’analisi è più “completa”. Io, la storia “studiata”, l’ho garbatamente detestata ma non faccio testo: direi che serve studiarla. La scuola deve fornire strumenti più che roba già fatta. Ecco: fermarsi ad una storia non troppo contemporanea può fornire gli strumenti per riflettere, in proprio, sulla storia contemporanea che è quasi attualità. La scuola non può fornire TUTTO, eppure di QUALUNQUE cosa si continua a dire: “si dovrebbe fare a scuola”! Risultato …la scuola peggiora sempre di più, e così non può andare! Speriamo bene! Saluti.

  • @vitabeffarda3482
    @vitabeffarda3482 วันที่ผ่านมา +1

    Concordo con i contenuti del video: personalmente, alle Superiori ebbi la fortuna di potere studiare Antonio Gramsci, Umberto Saba, Alda Merini, P.P. Pasolini, oltre che i varii Calvino ecc. e nutrirò sempe profonda gratitudine per la mia Prof.ssa di allora, che si fermava con me anche dopo il suono della campanella per discutere le mie poesie tardo-adolescenziali, sottolineandone i punti di fragilità ed i limiti, senza mai scoraggiarmi.
    Non ho mai insegnato nell'Ordine più alto, ma alle Medie Inferiori ho trovato molto utile seguire percorsi (calibrati sull'età, ovviamente) paralleli fra la Storia, la Storia della Letteratura ed un accenno alla Storia del Pensiero, ad esempio mostrando come le contaminazioni culturali derivanti dalle cosiddette "crociate" abbiano influenzato in senso spiritualista il Cristianesimo post-carolingio francese, con le successive ricadute del Catarismo nella letteratura cortese, nella Schola Siciliana attraverso le comunità del Garda ed i possedimenti imperiali del nord e del sud Italia e da lì, seguendo tutto lo sviluppo del pensiero letterario maschile sulla donna fino a Dante ed all'epica ferrarese (è soltanto un esempio).
    Dal momento che pure per me, come affermato dalla Prof.ssa Pani, la scelta degli autori è in ultima istanza arbitraria, trovo che per dare un minimo di "oggettività" (perlomeno relativa... "interna") a tale scelta, un criterio possa essere proprio quello di sviluppare un'area tematica interdisciplinare che possa essa stessa "guidare" il docente nella selezione i nomi da proporre: ecco allora che Parini e Foscolo entrano a buon titolo nella riflessione romantica diretta alla nascita dei nazionalismi europei a seguito delle imprese napoleoniche post-rivoluzionarie; ecco allora che anche Carducci ed il suo "inno a Satana" possono entrare nella dialettica anticlericale immediatamente post-unitaria; ecco allora che un Verga, così come un Pasolini molto più avanti, possono accompagnare gli studenti in una riflessione più ampia, che abbraccia l'autopercezione delle masse 8e quindi anche la loro, plausibilmente) attraverso la storia economica italiana del '900.

  • @enzodamico2967
    @enzodamico2967 วันที่ผ่านมา +3

    Attendo con ansia il video sulla qualità degli insegnanti

  • @GiacomoAgostinoPezzotta2
    @GiacomoAgostinoPezzotta2 วันที่ผ่านมา +3

    Mi sembra (nel mio piccolo) che la letteratura italiana viva un grande complesso (uno dei tanti): quello di avere un "glorioso passato", ma di non avere futuro. Come se la nostra 'inarrivabile' espressione migliore sia già stata spesa e tutto quello che riguarda i tempi a noi più vicini non possa competere e sia destinato a non avere la stessa grandezza. Una delle motivazioni è il pregiudizio probabilmente. Un'altra è forse una visione molto fossilizzata di ciò che deve essere "importante". Come hai detto tu: il novecento è uno scenario vasto ed il suo bello sta proprio nel fatto che non c'è un univoco modo di intendere la letteratura in quanto "esempio massimo", ma ciascuno può cercare in essa ciò che più lo rappresenta.

  • @CloudminS2
    @CloudminS2 วันที่ผ่านมา +6

    7:20 un bel dibattito con Rick Dufer che vorrebbe il Paradiso sia studiato molto di più rispetto all'Inferno

    • @elle_90
      @elle_90 วันที่ผ่านมา +2

      il fatto è che tutto quello che si studia al 5° viene sacrificato perche il tempo è ridotto, dovendo preparare l'esame, ed essendo focalizzati i ragazzi su quello,

  • @EnMXII
    @EnMXII วันที่ผ่านมา +3

    Video molto interessante: da studente ho subìto la stessa impostazione descritta nel video. Da quando sono docente, invece, faccio molti tagli: del '600 Galilei e basta, del '700 Goldoni, Alfieri, Beccaria (se riesco Parini, ma pochissimo), '800 Carducci lo accenno soltanto; ciononostante arrivo agevolmente solo fino a Montale, Saba e Ungaretti (se ce la faccio esponendo, ma pochissimo, i vociani e Rebora su cui mi sono laureato), ma dopo mi resta tempo per un solo autore: di solito ne scelgo uno diverso per ogni quinta (un anno ho spiegato Pasolini [selezione], un altro anno Calvino, un altro avevo in progetto Fenoglio). Se ho biennio, cerco di far leggere (e far lavorare sui testi letti) molti autori del Novecento (alcune scelte: Bassani, Landolfi, Fenoglio, Calvino, Ortese, Tozzi...): potrebbe essere un modo per cercare di colmare alcune lacune, anche se l'approfondimento del biennio è diverso da quello del triennio e non è detto che i romanzi siano recepiti nel modo che mi aspetto.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +2

      Purtroppo per certe opere sono troppo piccoli al biennio, ma è sempre meglio di niente. Quantomeno prendono familiarità con un periodo storico ricco di nomi, stili e generi

  • @lucamadau7687
    @lucamadau7687 วันที่ผ่านมา +13

    Tutto chiaro e tutto apprezzabile, Yasmina, però se nel tuo discorso te ne esci con “Carducci è il poeta più inutile da studiare” capisci che metti troppo bias personale nel tuo discorso che mi sembra volesse avere un respiro più generale. Per il resto concordo.

    • @federicolarelli9950
      @federicolarelli9950 6 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      In realtà l'opinione di Yasmina su Carducci, anche se espressa in maniera meno diretta, è più diffusa tra i docenti di quello che probabilmente si pensa.

    • @lucamadau7687
      @lucamadau7687 4 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @ ne prendo atto ma ho come l’impressione che la cosa non aiuti la causa.

  • @lucag.8941
    @lucag.8941 วันที่ผ่านมา +3

    Da laureando in Lingue e Letterature (inglese e tedesco) mi sento di dire che anche nei programmi di letteratura in lingua straniera spesso il novecento è sottovalutato, almeno nella mia esperienza e in quella di conoscenti e colleghi universitari.
    Ovviamente non dico che sia da cancellare lo studio di testi meno recenti (faccio la tesi in filologia germanica e vorrei specializzarmi in alto tedesco antico, quindi sono il primo che adora la letteratura medievale), tuttavia ritengo - e parlo solo per le due letterature che conosco bene - che il novecento (anche tardo) abbia molto da offrire. Mi limito a citare la letteratura postcoloniale e quella su temi sociali e climatici per la letteratura inglese e la letteratura del dopoguerra, delle due Germanie e post-modernista per la letteratura tedesca, ma non voglio assolutamente essere esaustivo.
    Secondo me presentare temi più di attualità aiuterebbe ad avvicinare gli studenti alla lingua, pur ovviamente senza rinunciare ai classici e credo che lo stesso discorso possa valere per la letteratura italiana dove credo che la tendenza a ignorare il '900 sia decisamente maggiore.
    Mi ritengo fortunato ad avere avuto, nel mio CdL, corsi che tenessero conto anche di alcune tendenze recenti.

  • @Luca-zq5lo
    @Luca-zq5lo 22 ชั่วโมงที่ผ่านมา +2

    Per quanto riguarda la storia secondo me ci sono vari motivi. Ai docenti pigri fa comodo arrestarsi prima, senza approfondire questioni che sono magari meno familiari. Agli integralisti del "non si può saltare questo... e neppure quello" sarà impossibile finire il programma. A coloro che che non hanno voglia di essere tacciati di prendere la posizione dei rossi, dei neri (o dei bianchi) sarà comodo per vivere sereni. Penso in complesso faccia anche comodo a molta della classe politica moderna che regni l'ignoranza e la confusione. Temo insomma che ci siano varie (ahimè buonissime) ragioni...

  • @AntonioPistis-p8n
    @AntonioPistis-p8n วันที่ผ่านมา +1

    Il tuo discorso è molto chiaro, ma le Indicazioni spesso costringono a scelte che di fatto escludono gran parte del '900: parlando dei licei (qui insegno), il Paradiso di Dante è posto al V anno, come Leopardi (li porterei al IV anno, ma ho seri dubbi che la cosa sia legale), che richiedono almeno 6-8 settimane (su 33); Verga non può essere trascurato, come pure Pascoli, D'Annunzio, Pirandello e vari autori europei (per cenni, per lo più) come Flaubert, Huysmans, Dostoevskij, Proust. Personalmente mi considero fortunato se arrivo a trattare, oltre agli autori citati, Svevo, Ungaretti, Saba e Montale; mai sono arrivato a Calvino o Levi. Inoltre negli ultimi dieci anni circa ho riscontrato sempre più difficoltà nel proporre anche letture 'fuori programma' come Deledda, Crichton, Follet, Tolkien, Brecht, Heinlein, Ammanniti o altri: da un lato il carico di lavoro è aumentato (8 ore almeno sono dedicate a Educazione civica e Orientamento), dall'altro i ragazzi mi sembrano sempre meno disponibili a letture più ampie di un messaggio da social.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา

      Certo che è legale 😅 anche qui sotto si leggono commenti di docenti che si muovono in tante direzioni diverse. Comunque è ormai molto comune fare Leopardi in quarta, a dire il vero

  • @davidefontanella2147
    @davidefontanella2147 วันที่ผ่านมา +2

    ricordo che la mia professoressa di italiano ci faceva leggere un libro al mese (generalmente di letteratura contemporanea) dal terzo anno pretendendo anche la recensione. Strategia che ha i suoi pro e i suoi contro. Sicuramente non avrei mai letto Curzio Malaparte, Enzo Striano, Carlo Levi e tanti altri; molto spesso veniva, comunque, fatto controvoglia sia per l'imposizione di leggere interi libri (quindi per un mero fatto psicologico) ma soprattutto perché, considerata l'alta mole di compiti che c'era al liceo classico, era un impegno aggiuntivo non indifferente. C'è da dire però che in questo modo abbiamo avuto modo di conoscere tanti autori contemporanei che nel programma "normale" non abbiamo minimamente trattato.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      è sempre così, se il docente non assegna niente i ragazzi non leggono, se assegna sono costretti e quindi è pesante... c'è poco da fare

  • @prof.rebuffo3310
    @prof.rebuffo3310 วันที่ผ่านมา +2

    Ciaoo! Bellissimo video, in generale molto condivisibile: assolutamente d'accordo su Manzoni, l'eccesso di Dante ecc..
    Condivido anche i dubbi relativi all'assenza di programma e al rischio di lasciare libertà di scelta al docente: un potere decisamente pericoloso.
    Proprio a tal riguardo mi trovo però a dissentire circa l'utilità/inutilità di certi autori (o sarebbe meglio dire "la scelta di cosa trattare") e vorrei far riflettere sull'importanza del "gusto" e delle "opinioni personali" del docente, che a questo punto diventano determinanti.
    A mio avviso non si tratta tanto di "canone" o di preferenza per l'antico, quanto scelte personali dettate del gusto. Ad esempio anche io non reputo Manzoni troppo interessante ed evito di trattare Guicciardini, però ad esempio trovo Carducci e Marino decisamente più utili e interessanti di Fenoglio. Marino lo trovo particolarmente utile per parlare anche del Barocco in arte, facendo il paragone con la produzione pittorica e l'architettura; inoltre il tema delle diverse bellezze è molto attuale e ai ragazzi piace molto. Al contrario Fenoglio non riesco a trovarlo particolarmente interessante perché tratta tematiche ampiamente trattate da moltissimi altri autori del periodo. Da questo punto di vista non sacrificherei mai Marino per Fenoglio... purtroppo non è bello parlare di cosa sacrificare, ma d'altra parte è necessario fare delle scelte avendo un tempo decisamente limitato.
    Per quanto riguarda la storia (che insegno) sono abbastanza d'accordo. Personalmente mi impegno per trattare più possibile la contemporaneità tagliando soprattutto alcuni periodi meno pregnanti (es. '500 e '600). Non condivido però il discorso politico: studiare la "storia" (sempre che si possa parlare di storia così recente) degli anni '80/'90 e ad esempio del periodo di Berlusconi (come tu hai citato) non necessariamente porta a una maggiore consapevolezza politica. Magari studiare più nel dettaglio l'opera di de Las Casas potrebbe far comprendere meglio tematiche legate al razzismo piuttosto che approfondire alcuni fatti di cronaca o di storia recentissima. Quest'ultima è una provocazione.. ma non credo nell'utilità diretta dell'insegnamento della storia (e tanto meno della filosofia).
    Un saluto e complimenti, video sempre motivanti e stimolanti! ;)

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      In realtà io non parlo per gusto personale, ho cercato di fare un discorso obiettivo: per esempio, Alfieri è uno dei poeti che più amo in assoluto, e lo ritengo uno dei più alti della nostra storia letteraria, ma SO che non ha avuto un'importanza così grande, in realtà, e che quindi non sarebbe giusto dedicargli più spazio di quello che dedicherei a Moravia. Si sceglie cosa sacrificare in base a questo, secondo me, oltre che in base alle applicazioni didattiche di questo o quell'autore, volendo.
      Per quanto riguarda la storia, certamente non è detto che conoscere quella recente porti per forza più consapevolezza, ma sicuramente non ne porterà di meno, e non credo che quello di cui parli tu sia paragonabile: è vero che con le adeguate competenze si riconoscono certi discorsi, certa propaganda ecc ovunque, ma è anche vero che non sapere chi siano le persone che si candidano è un'ottima base per fare delle valutazioni errate. Chi siano le persone nel senso: in quali realtà politiche militano.

    • @prof.rebuffo3310
      @prof.rebuffo3310 วันที่ผ่านมา

      @@YasminaPani purtroppo da pessimo filosofo quale sono (il primo amore non si scorda) tendo a vedere tutto in modo estremamente relativistico. Ad esempio sempre tornando al povero Marino (che pochi amano), non potremmo addirittura sostenere che essendo il più importante autore del '600 e ed essendo così rappresentativo del secolo avrebbe molto più senso studiarlo piuttosto che Fenoglio che per quanto interessante non è che uno dei tanti che ha scritto di temi legati alla Resistenza? P.s. è una provocazione per far riflettere, non voglio di certo fare un'apologia di Marino..

  • @asiafracassi5823
    @asiafracassi5823 6 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    L'anno scorso ho finito le superiori (turistico), rimanendo DELUSISSIMA dal programma che abbiamo fatto... In letteratura ci siamo fermati a Saba, senza nemmeno fare Montale, Pavese, Calvino, Pasolini o Morante (di Primo Levi abbiamo fatto solo "Se questo è un uomo", come se non avesse fatto nulla oltre a ciò) Moravia, Zanzotto, Caproni e Fenoglio per esempio, non li conosco nemmeno (infatti in questi giorni vedo di recuperami qualcosa).
    Storia è andata anche peggio, da amante della materia (specialmente la storia contemporanea), quando la prof disse "Dobbiamo saltare la Rivoluzione Russa perché sennò non riusciamo a finire in tempo la WWII" mi caddero davvero le braccia, fortunatamente finimmo per un pelo la seconda guerra mondiale, parlando anche un po' delle Foibe, ma ovviamente tutto ciò che venne dopo non lo abbiamo neanche accennato, niente guerra fredda, niente anni di piombo in italia, niente di niente, ho dovuto studiare tutto da sola solo perché sono appassionata, come si può pretendere che qualcuno capisca le situazioni politiche e culturali di oggi se non si spiega cosa accadde nel secolo scorso? Conoscevo della gente che non sapeva nemmeno perché ci sono conflitti tra Israele e Palestina, tra Russia e Ucraina e altre situazioni nel medio-oriente
    In storia dell'arte invece siamo arrivati a Caravaggio per poi fermarci... Sipario :')

  • @isabellacicchetti6058
    @isabellacicchetti6058 วันที่ผ่านมา +5

    Perché, essendo incapaci di fare una programmazione cronologica, i professori iniziano ad essere "indietro col programma" dal secondo giorno di lezione.

    • @alessandro65384
      @alessandro65384 วันที่ผ่านมา +3

      Quindi, se nessun insegnante in tutta Italia riesce a completare il Novecento, la logica deduzione non è che i programmi sono troppo vasti e che il tempo a disposizione è ulteriormente ridotto dalle attività extrascolastiche, ma che il 100% dei professori è cretino. Capisco

  • @simonadipaolo3287
    @simonadipaolo3287 23 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

    a quanto pare sono una mosca bianca... quando ho dato la maturità all'istituto d'arte nell'89 eravamo arrivati a pasolini, moravia e cassola e in storia un accenno della guerra in vietnam

  • @speggiorincapone7439
    @speggiorincapone7439 วันที่ผ่านมา

    Nessuno è mai riuscito a dire cos’è, nella sua essenza, una rosa, ma ti vedo, ti sento parlare, e finalmente mi è chiara la cosa 🌹 ❤

  • @lolloflashdelelbha4762
    @lolloflashdelelbha4762 วันที่ผ่านมา +4

    guccini sarebbe nei manuali secondo te? So che pensi debba, anche io, ma pensi ci finirebbe in un modo ideale in cui alla contemporaneità si arrivasse in quinta?

  • @DiventiVento
    @DiventiVento วันที่ผ่านมา +2

    Provo a vederla da un altro punto di vista per aggiungere idee al tuo video:
    Ma se dovessimo aggiungere un anno in più alle superiori come altri paesi fanno, oppure cambiare e avvicinarci di più a come insegnano in altri paesi?

  • @Youtubella.
    @Youtubella. วันที่ผ่านมา +4

    Il mio pensiero è: bene che si prediliga il passato. Motivo: ci sono meno possibilità che un individuo legga poeti come Guido Cavalcanti, Ariosto, Torquato Tasso se non sono presentati e introdotti a scuola. Ovvero si corre il rischio che cadano nell’oblio. Gli autori del 900 possono essere scoperti più facilmente a livello individuale non scolastico. Spero di aver espresso il mio pensiero in maniera corretta altrimenti la Prof mi apostrofa come nemica dell’italiano standard.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +3

      Ma non è con questo criterio che si struttura un programma scolastico

  • @FinalFantasyInterest
    @FinalFantasyInterest วันที่ผ่านมา +1

    questa è una cosa che accade in generale con tutte le materie, perché penso che i professori non sappiano gestirsi bene il tempo da dedicare agli argomenti, perché alcuni rubano più spazio rispetto ad altri, in quanto ritenuti più importanti e, messo anche in conto il tempo dedicato per fare le interrogazioni e le verifiche, poi ci si riduce al termine dell'anno scolastico che non si riesce a portare a termine il programma, tralasciando gli ultimi argomenti

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      Questo è un altro discorso, io parlo del motivo per cui i docenti ritengono sacrificabile il Novecento e non gli altri secoli

    • @FinalFantasyInterest
      @FinalFantasyInterest วันที่ผ่านมา

      @YasminaPani si, il tuo discorso è stato chiaro, che il novecento in letteratura viene sacrificato, specialmente perché i docenti pensano che dopo determinati autori, la letteratura italiana successiva non sia caratterizzata da figure e da opere di spicco, cosa assolutamente non vera, e sono d'accordo con te sul fatto che sia giusto sacrificare autori di secoli precedenti, che hanno avuto poca o per nulla importanza ai fini dell'influenza e dell'innovazione apportata alla cultura letteraria italiana, per lasciar spazio alla trattazione di autori letterari novecenteschi, che ci debba essere il giusto equilibrio sulla scelta degli autori da far studiare e approfondire; dicevo anche che un altro fattore per cui il novecento in letteratura viene sacrificato, cosi come anche succede nelle altre materie, che spesso e volentieri non si riesce a finire il programma, sia per il fatto che i docenti probabilmente fatichino a gestire i tempi e il carico di programma nell'arco del secondo quadrimestre, in quanto il tempo per spiegare gli argomenti è limitato, dovendo fare anche verifiche e interrogazioni, penso che vada tenuto conto anche di questo

  • @Deusexmaschera
    @Deusexmaschera วันที่ผ่านมา +3

    Sono dell'opinione che il problema della scuola sia avere un impostazione troppo idealistica e storicistica. Quindi, tante volte, si tende a fare gli autori di letteratura come una lista cronologica. Quindi ci dobbiamo sorbire il 600 anche se non ha dato nulla di significativo. Credo che uno svecchiamento a come si faccia la letteratura sia dovuto e necessario, anche perche', veramente, quello che rimane agli studenti del periodo scolastico sono inutili sofferenze.

  • @AntonioDemofonti-zm8ku
    @AntonioDemofonti-zm8ku วันที่ผ่านมา

    🎉❤ Sempre luminosamente puntuale ed incisiva!

  • @GeniusChrisDettori
    @GeniusChrisDettori วันที่ผ่านมา +1

    Io al liceo ho appunto studiato Marino, poi il mio professore era appassionato ed esperto di Sanguineti ma non l'abbiamo studiato perché secondo lui gli autori canonici hanno la precedenza e in quinta abbiamo fatto in modo approfondito il Paradiso.

  • @andreaghelardini6613
    @andreaghelardini6613 วันที่ผ่านมา +4

    Hai ragione. Il 1600 mi ha fatto schifo. In quinta scientifico credo di essere arrivati verso il 1920, con le riviste. Ed a me le madonne coi bambinoni capoccioni in braccio non mi dicono un cazzo come non me lo dice figlio figlio amoroso giglio figlio figlio chi t'ha scompiglio....per carità, il compianto per un figlio morto è un tema universale ma, la guerra moderna, l'industrializzazione, la psicanalisi, l'individualismo, i totalitarismi.... mi dice di più E come potevamo noi cantare o Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.

  • @renatobitti623
    @renatobitti623 วันที่ผ่านมา +1

    Mi sono diplomato nel 1980 e all'esame feci un bellissimo tema collegando argomenti attuali con la storia e l'economia, in particolare la repubblica di Weimar e l'inflazione galoppante. Il commissario esterno d'italiano mi mise il voto più alto e rimase meravigliato. Ovviamente molte di quelle nozioni non erano apprese a scuola.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา

      Ok ma il video parlava d'altro 😅

  • @fabiospagnuolo4442
    @fabiospagnuolo4442 วันที่ผ่านมา +1

    Non so farmi un'idea chiara sul perché il 900 è il periodo più sacrificato (probabilmente per questioni di tempo), ma posso immaginare quanto danno può arrecare. Il fatto di interrompere il collegamento temporale fino ai giorni odierni, può significare un'incapacità di sviluppare un pensiero critico. In tutte le epoche ci sono stati grandi autori, ugualmente degni di essere studiati, ma con preferenza verso i periodi più a ridosso con l'epoca moderna.

  • @andyandyju
    @andyandyju วันที่ผ่านมา +2

    Prima di guardare il video e guardando solamente il titolo, al buio mi viene semplicemente da dire che il programma di letteratura italiana al quinto anno è troppo vasto.
    Si arriva esausti alla fine.
    Ritengo comunque che non sia importante "saperlo tutto". Adottando lo stesso principio sottostante l'importanza dello studio della letteratura stessa rispetto a "materie pratiche", mi forma studiarla (anche se non arrivo fino alla fine) anche se non ho la possibilità di usarne i contenuti nella pratica

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +2

      Infatti non è questione di "sapere"

  • @SimoNe-lc6rr
    @SimoNe-lc6rr วันที่ผ่านมา +10

    Hey Hey Hey. Calma! Le poesie di Marino sono importanti! Fra gli studenti ci sono dei futuri manager d'azienda, amministratori delegati e politici che hanno bisogno di fare discorsi di ore senza dire un cazzo e hanno bisogno di ispirazione.

  • @baronejimmyvonxentrix639
    @baronejimmyvonxentrix639 วันที่ผ่านมา +2

    Salve, Yasmina. Bel video come sempre, e felice anno nuovo. Io sono molto ignorante in poesia, ma ti vedo molto entusiasta di Zanzotto, un poeta delle mie parti. Sarebbe consigliabile come inizio, o è già troppo difficile?

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +3

      È un poeta al limite dell'incomprensibilità, purtroppo. Il problema principale è che non ci sono edizioni commentate

    • @baronejimmyvonxentrix639
      @baronejimmyvonxentrix639 วันที่ผ่านมา +1

      @YasminaPani ok grazie mille!

  • @GigioSedrik
    @GigioSedrik 9 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Buondì Yasmina e grazie per il bel contenuto, come sempre. Domanda da profano: ad inizio video dici che la letteratura italiana, di un certo periodo storico, è praticamente nulla rispetto a quella francese; perchè? In senso di quantità/qualità? Per motivi di importanza storica? Grazie

  • @giorgioguerra5320
    @giorgioguerra5320 วันที่ผ่านมา +1

    Il mio personale problema con i promessi sposi è che non lo riesco a prendere seriamente come romanzo. Prima di leggerlo a scuola, ho visto la "trasposizione" fatta dal trio Lopez, Marchesini e Solenghi e già mi veniva da ridere ogni volta. Aggiungo che, ancora più piccolo, da appassionato di topolino lessi quel vero capolavoro (quello si) che è i promessi paperi 😁

  • @runehhx
    @runehhx วันที่ผ่านมา +1

    A Fenoglio mi hai fatto diventare le pupille enormi. Forse il più grande scrittore della storia Italiana, lo dico senza paura

  • @GiovanniCappiello
    @GiovanniCappiello วันที่ผ่านมา +1

    Piacere di sentire citato Giuseppe Pontiggia, autore da comodino della mia prima maturità.
    Non so se sia un gigante, probabilmente no; ma il suo lavoro - penso ad esempio a La morte in Banca - è davvero una bussola per la contemporaneità.

  • @multivac85
    @multivac85 วันที่ผ่านมา +1

    Concordo con gran parte delle riflessioni di Yasmina, però io in più riterrei che allo scopo di trattare di più autori recenti forse converrebbe abbandonare almeno in parte l'approccio cronologico lineare. Ad esempio si potrebbe fare una divisione per generi, in terza superiore si fanno poesie, in quarta si fanno opere teatrali e in quinta opere in prosa come romanzi e racconti. Segnalo a tal riguardo il testo recente di Marco Santambrogio "Filosofia e storia" che critica in modo esteso l'approccio cronologico ereditato dallo storicismo e ancora presente nell'insegnamento delle materie umanistiche (letteratura, filosofia e arte, che sono appunto tutte "storia di") nelle scuole italiane. Il discorso sarebbe vastissimo, dico soltanto che l'approccio cronologico porta spesso a leggere pochissime opere letterarie per intero e a sommergere gli studenti di informazioni sul "contesto storico" che sono al massimo premesse e non il centro dello studio della letteratura. Peraltro un approccio non cronologico sarebbe molto utile anche per comprare opere antiche e recenti, chiarendo a vicenda aspetti di esse che prima non si notavano. Insomma ci sarebbe un bel po' da dire sul metodo di insegnamento attuale che penalizza le opere letterarie del Novecento...

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      Ci sono docenti che usano un approccio misto, seguendo di base l'ordine cronologico ma prevedendo poi dei percorsi tematici/di genere di approfondimento (qualcuno lo ha scritto anche nei commenti): potrebbe essere una buona via di mezzo

    • @Giulienji
      @Giulienji วันที่ผ่านมา +1

      Invece per le discipline scientifiche (insegno matematica e fisica) servirebbe un po' più di storia. Si esce da scuola convinti che la Scienza, S maiuscola, sia quella cristallizzata nei libri. Niente di più diverso dalla realtà!

  • @FaunadiEdiacara
    @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา +1

    Questo ovviamente vale in tutte le materie non solo in letteratura ed è lo stesso discorso di quando ti chiesi un parere sul perché a scuola si ripetono sempre le stesse cose quando si potrebbero fare sempre cose nuove e di certe materie si potrebbero fare il triplo degli argomenti che si fanno

    • @eframpy
      @eframpy 21 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Le più recenti scoperte di biologia sono sul ruolo degli RNA per la regolazione delle attività cellulari.
      Per comprendere la portata di tali scoperte e le loro applicazioni, bisogna avere un patrimonio a livello culturale che spazia dalla biologia molecolare all'istologia con anatomia sistematica (cosa che si raggiunge solo dopo 3 anni di studi sul settore all'università). Semplicemente impossibile, purtroppo.

  • @veronicadangelo6367
    @veronicadangelo6367 8 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Ciao Yasmina, grazie per questa interessante riflessione che condivido appieno.
    Purtroppo questa tendenza si applica anche a materie come la storia dell’arte. Io avendo fatto il Liceo artistico ho avuto la fortuna di affrontare le avanguardie del Novecento, fino agli anni 70 e un po’ di arte concettuale, ma la maggior parte delle persone che hanno frequentato altre scuole si sono fermate, nella migliore delle ipotesi, agli artisti dell’Ottocento. Almeno le avanguardie secondo me sono da fare perché hanno portato una rivoluzione epocale in ambito artistico e ti permettono di comprendere anche tutto quello che è avvenuto dopo. È davvero un peccato. 😢

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  8 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      Vero, noi mediamente non abbiamo alcuno strumento per capire l'arte contemporanea e ci sembrano tutte minchiate

  • @JacopoBonzanini
    @JacopoBonzanini วันที่ผ่านมา +2

    Io lo ripeto più o meno da quando sono uscito dalle superiori per andare all’università che il programma scolastico dovrebbe essere ribaltato di 180 gradi nelle materie come letteratura, arte e filosofia, materie nelle quali la componente storica è predominante (“storia” è dentro il discorso per ovvi motivi). Io inizierei dagli ultimi autori per poi arrivare ad Omero. Rivolgersi al passato dev’essere un’esigenza solo dopo essersi poste domande nel presente. Tendenzialmente ci poniamo domande sul nostro passato solo dopo aver fatto esperienza (nel presente) di qualcosa. Perché Calvino scrive così? Quali sono i principali autori che influenzarono il pensiero di Zanzotto? Cosa accomuna un Primo Levi (la cui esperienza la sentiamo per ovvi motivi più vicina a noi) rispetto a Dante?
    Io sarò anche estremo, ma se devo sacrificare Petrarca o Moravia, Gadda, Calvino, ecc., io sacrifico Petrarca e Boccaccio e pure Alfieri o Foscolo. Questione di priorità. Io sono uno studente di filosofia e il problema che persiste in quest’ambito è ancora più drammatico rispetto alla letteratura. Autori importanti, molto importanti, ma non così importanti come alcuni contemporanei, vengono privilegiati rispetto a questi, con il risultato di non sapere un cazzo della ricerca filosofica degli ultimi 100 anni.
    Io studio anche scienze della nutrizione e in maniera più ampia mi interesso inevitabilmente di biologia, ma anche non professionalmente di altri temi scientifici. Se non sei aggiornato all’altro ieri, non sei nessuno. Ti guardano come guarderesti un primate che gironzola in centro a New York. Sarà che i libri ci danno l’idea dell’antico, ma la letteratura è libro solo per necessità espressiva.
    Mi scuserete l’esposizione poco sistematica in cui passo di palo in frasca, ma anche l’idea italiana che esista una superiorità della letteratura Italiana e che quindi quasi solo essa debba esser studiata è un’altra, forse ancor più grande, follia della scuola.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +3

      Ma perché dovremmo per forza voler arrivare all'eccesso opposto? Non c'è bisogno di eliminare Petrarca, si può tranquillamente fare tutto ciò che serve, basta solo riorganizzarlo. E comunque non c'è nessuna superiorità dell'italiano, semplicemente siamo in Italia e studiamo lingua e letteratura italiana, tanto quanto in Francia studieranno quella francese; e non è che non si studino le letterature europee, però vorrei anche che mi spiegaste come dovrebbe fare un docente che ha 4 ore settimanali a fare, oltre alla sua materia, pure le altre

    • @JacopoBonzanini
      @JacopoBonzanini วันที่ผ่านมา

      @ Nessun eccesso. Il presente è superiore al passato e il presente è la cosa che più conta. Per studiare i grandi del passato c’è tutto il tempo per chi si appassiona e si interessa di letteratura. Io ho studiato la divina commedia, Omero, Virgilio, moltissima letteratura europea dal Seicento in poi da solo. Petrarca va benissimo, anzi fondamentale per comprendere i poeti successivi, anche più di Dante, se ci fermiamo a prima dell’Ottocento, ma se devo sacrificare due o tre autori importantissimi del presente per fare un autore complicatissimo, perché un Petrarca è impenetrabile per un sedicenne, preferisco ad esempio un Gadda e un Sciascia. Tutto qua. Purtroppo, come dici te, il tempo è quello che è, quindi è fondamentale aumentare le probabilità affinché si possano intercettare gli interessi di un ragazzino/a di quell’età. Paradossalmente, spiegare Petrarca (povero Petrarca, è solo un esempio a caso di un autore difficile del passato) aumenta le probabilità perché un giovane studente/ssa si allontani dalla letteratura, piuttosto che il contrario. Si presume sempre che il professore/ssa della materia x voglia far appassionare i propri studenti nella materia x, quindi ritengo sia molto più proficui andare verso questa direzione piuttosto che l’altra.
      Sul fatto che siamo in Italia e bisogna studiare la letteratura italiana, scusami, ma mi pare di un provincialismo ingiustificato. Studiamo quantomeno i grandissimi autori della letteratura europea, anche contemporanea, piuttosto che limitarci ad autori minori che solo perché italiani debbono esser affrontati. Quando sento che nel Seicento non c’è nessuno, e nel Seicento la letteratura europea ha prodotto probabilmente due tra i dieci più grandi scrittori di tutti i tempi, Shakespeare e Cervantes, rimangono perplesso. Ricordiamo che ogni grande autore, italiano e non, mai avrebbe potuto assurgere ad autorità letteraria nazionale senza l’influenza di autori europei dalla Francia, dalla Germania, ecc.
      Possiamo anche uscire dal nostro bieco provincialismo di derivazione gentiliana-fascista e aprirci maggiormente, come insegna la letteratura stessa, a testi e autori quantomeno continentali. Possiamo cambiare la dicitura “Letteratura italiana” in “Letteratura europea”.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +2

      Non è provincialismo, santo cielo, usatele col loro significato le parole per cortesia. è NORMALE studiare la propria letteratura, lo fanno tutti, e ti ripeto che non è vero che non si studiano quelle europee, anche perché i docenti assegnano libri da leggere fin dalle scuole medie, mica solo di autori italiani.
      E io ho detto che nel Seicento ITALIANO non c'è nessuno, quindi se sei rimasto perplesso è perché stai parlando, da solo, di un argomento diverso da quello di cui sto parlando io.

    • @JacopoBonzanini
      @JacopoBonzanini วันที่ผ่านมา

      @ Non voglio in alcun modo montare una polemica, ma insisto. È provincialismo puro. Che poi lo facciano anche gli altri, poco conta, il concetto rimane. Non succede in nessuna materia, nessuna, che si studino soltanto autori “nazionali”. Vero che si fanno leggere gli autori stranieri, ma solo in alcuni casi e, anche qui, poco conta che ti facciano leggere un Cervantes o un Shakespeare. Penso che bisognerebbe pretendere che vengano insegnati e approfonditi, discussi in classe, confrontati con gli autori classici italiani, e non “assegnati alla lettura”.
      Sul Seicento non volevo assolutamente alludere al fatto che non ti ricordassi o che non sapessi (?) che ci fossero questi due giganti, ma rimango perplesso nel sentir dire che nel Seicento italiano non ci sia nessuno, punto. Vorrei la virgola, tutto qua. 😅
      Sul concetto di fondo siamo perfettamente d’accordo, quindi volevo soltanto dissentire su alcuni punti e dire la mia. Buon lavoro Yasmina!

    • @eframpy
      @eframpy 21 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      La tua critica, letta nell'ultimo tuo commento, la trovo estremamente motivata e condivisibile, ma comprensibile solo da coloro che stanno dentro i settori scientifici. Da studente di biotecnologie (laureando) che ha iniziato la magistrale, confrontarsi con la letteratura è fondamentale. Solo in un secondo momento, dopo avere una forte base, si va a ritroso cercando di comprendere come certe scoperte siano state fatte. Oltretutto sono molto d'accordo con te per la questione sullo studio della propria letteratura, anziché integrare una letteratura mondiale. Nelle scienze c'è sempre un approccio omnico, mai settoriale. Altre materie dovrebbero prendere spunto da questo metodo ed applicarlo ai rispettivi campi.
      P.S. parlando di letteratura antica, quella persiana sarebbero da rivalutare insieme a quella latina e greca

  • @luigisauchelli6292
    @luigisauchelli6292 21 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Non ci saranno più i programmi nel senso che si devono per forza svolgere certi argomenti, però, in pratica, nella scelta degli autori e delle opere, Yasmina Pani fa un appello al buon senso. Cioè alla merce più rara del mondo.

  • @MrVittoriol
    @MrVittoriol วันที่ผ่านมา +2

    Ottimo spunto.

  • @albertoalbanese6356
    @albertoalbanese6356 วันที่ผ่านมา +10

    da studente di filosofia, mi permetterei di aggiungere anche essa accanto a storia e letteratura pure questa disciplina è stata molto ricca nell'ultimo secolo, e lo è tutt'ora, solo che nei programmi di solito è già tanto se si va oltre Heidegger, Hannah Arendt, o pochi altri nomi, per carità importanti, ma che spesso sono afflitti dagli stessi problemi degli autori che si studiano in letteratura. quei pochi filosofi più recenti che conosco li ho conosciuto ora, negli anni dell'università, eppure ha, sotto certi aspetti, più senso studiare meglio questi, i più recenti e più vicini a noi come problematiche, che non altri. poi, naturalmente, dipende anche da quello che uno cerca, ma di sicuro spendere tanto tempo su questioni che magari sono percepite come più "fumose" e "aleatorie", rispetto invece a concentrarci su temi come l'intelligenza artificiale (solo per fare un esempio tra i più eclatanti) contribuisce moltissimo a fare percepire filosofia, così come anche letteratura, come delle "materie inutili". con ciò ovviamente non dico, come anche Yasmina, di tagliare completamente i ponti col passato, quale pazzo lo farebbe mai? dico di ridimensionare il passato nei programmi

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +7

      Giusto, anche in filosofia è uguale

    • @niccolodomizioli2828
      @niccolodomizioli2828 วันที่ผ่านมา +2

      Beh insomma dai, in Filosofia c’è una ragione del perché non si arrivi alla Arendt. Senza aver introiettato lo schematismo trascendentale kantiano non segui bene neanche la critica del giudizio, che costituisce un’ispirazione fondamentale per “La vita della mente”. Arendt poi è connessa ad autori novecenteschi che sono del tutto imprescindibili o comunque totalmente di accompagnamento alla sua speculazione. Perciò perché Arendt sì e Jaspers no ad esempio? E però Jaspers sconta i suoi presupposti fondamentali in Hegel, così come Horkheimer, Adorno o in Francia Foucault o Bergson. Merleau Ponty ha bisogno di Husserl, che a sua volta ha bisogno di Heidegger e però per tutto ciò c’è un immenso bisogno di Nietzsche. Secondo me l’insegnamento filosofico liceale principalmente deve portarti ad essere in grado di iscriverti a Filosofia senza arrancare, e si arranca di più senza logica di Aristotele che senza Origini del Totalitarismo.

    • @albertoalbanese6356
      @albertoalbanese6356 วันที่ผ่านมา +3

      @niccolodomizioli2828 Bro, allora, partendo dal presupposto che io "La vita della mente" non so quanto sia studiata nei licei perché uscì postuma e mi pare anche incompleta, il tuo punto ha comunque senso, ma anche qui ci sono dei problemi, perché anche prima di arrivare a Kant quanto tempo si "perde" su altre questioni? Il problema qua diventa, a mio avviso, l'approccio storicista stesso, che sarebbe completamente da lasciare andare perché molto limitato, e spesso nemmeno consente di capire cosa filosofia sia realmente. In generale, poi, forse sarebbe più fruttuoso provare ad andare a ritroso, nel senso che magari il prof parte con un filosofo recente, che affronta problemi recenti, e da lì poi amplia via via il campo, un po' sulla falsa riga di come si fa in università, in cui parto da uno ma poi ne spiego anche più d'uno. Spero di essermi spiegato bene

    • @edoardopavarin4275
      @edoardopavarin4275 วันที่ผ่านมา

      Ormai la società ha una struttura talmente diversa rispetto al passato che gli unici manoscritti utili alla comprensione di ciò che si muove intorno a noi (ma non di ciò che vive dentro di noi), appartengono al genere fantascientifico: "Guida Galattica per Autostoppisti" ad esempio. Il problema è che per capire l'importanza e la genialità di quest'opera appena citata è necessario conoscere a fondo la scienza. La scienza ormai permea e plasma le idee su cui è basata la nostra attualità. Per iniziare ad approcciarmi alla filosofia ho dovuto prima concludere una laurea in chimica, lo diceva molto chiaramente Kant. Le Materie sono molto più intrecciate fra loro di quanto crediamo. Superare le separazioni che poniamo nella nostra mente aiuta a comprendere i significati, molti dei quali sono nella scienza. Nella conoscenza scientifica risiede la chiave di lettura del mondo e quindi la porta che ci conduce ad una vita più semplice e più felice e con più tempo per scrivere una propria storia. La Scuola può aiutare a capire come cercarsi da soli i libri che piacciono. Questa dovrebbe essere la funzione dell'insegnamento, il significato dell'insegnare letteratura. Ditemi se sbaglio

    • @JacopoBonzanini
      @JacopoBonzanini วันที่ผ่านมา +1

      @@albertoalbanese6356 io sono convinto che si debba partire dalla filosofia contemporanea, ma contemporanea davvero, non autori dell’Ottocento spacciati per contemporanei. La ricerca filosofica seria, quella che si fa per lo più lontano dall’Italia, verte su problemi filosofici che tranne in rarissimi casi (Cartesio, un po’ Platone, un po’ Aristotele) parte da Kant in poi ed esclude quegli autori la cui struttura logico-argomentativa è più dialettico-religiosa che logica rigorosa (idealisti vari, positivisti francesi, “esistenzialisti”, ecc.).

  • @marcocappuccini370
    @marcocappuccini370 วันที่ผ่านมา +4

    Le linee guida conservano uno storicismo che dovrebbe essere rimesso in discussione. In altri paesi non c' è questa ossessione diacronica.

    • @tubassobtubassob4906
      @tubassobtubassob4906 14 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      Francamente già così la timeline degli eventi insegnati a scuola mi sembrava fumosa. Se non metti le cose in ordine cronologico ti ritrovi ad avere una serie di aneddoti magari anche molto interessanti, come quelli di Barbero, che fluttuano nell'aria senza essere realmente collegati da relazioni di causa e effetto.

  • @PIOVRAME
    @PIOVRAME วันที่ผ่านมา

    Domanda che mi sono sempre fatto. Grande!

  • @e.s.domino
    @e.s.domino วันที่ผ่านมา +2

    Walter Scott su Manzoni la pensava diversamente. Ma erano amici d’altronde

  • @bertalet36
    @bertalet36 7 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Menomale che c'è qualcuno che, senza remore, dice chiaro e tondo che la classe docente di questo paese è di una mediocrità imbarazzante😢

  • @valentinagiusti8684
    @valentinagiusti8684 วันที่ผ่านมา +1

    Grazie del video. Le resistenze dei programmi e dei docenti sono proporzionali a tante cose: la voglia di mettersi in gioco ed i propri dissidi interni. L'Italia...ha il Vaticano ;-)

  • @RickSanchez785
    @RickSanchez785 2 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    6:32 che fascino Yasmina che dissa Manzoni

  • @davidemulas9414
    @davidemulas9414 19 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Condivido la necessità di adeguare la scelta delle opere da proporre agli studenti a un progetto formativo diverso da quello di diventare specialisti di letteratura italiana (o latina o greca). Credo tuttavia che questa sia una riflessione fatta propria - ormai da anni- dalla maggior parte dei docenti che tra l'altro sono tenuti ad adeguarsi alla programmazione d'istituto da loro stessi elaborata, la quale nella mia scuola riconosce valida l'impostazione storicistica della didattica della letteratura ma punta all'elaborazione di percorsi e tematiche pluridisciplinari diacroniche e sincroniche. E' questa, per esempio, l'impostazione del mio manuale di letteratura italiana, che ha praticamente ascritto Cervantes e Shakespeare alla letteratura italiana del Seicento dedicando loro uno spazio analogo o maggiore a quello di tanti altri autori italiani.
    Che però "non si faccia il Novecento a causa dei docenti fissati con Guittone d'Arezzo, l'Achillini o il Carducci" credo che sia una banalizzazione di problemi ben più seri di qualche collega passatista che non riesce ad andare in pensione: purtroppo non si fa il Novecento, ma neppure gli altri secoli, perché gli studenti vengono impegnati obbligatoriamente in una sarabanda di iniziative (dall'alternanza scuola-lavoro all'orientamento, all'educazione civica...) che li sottraggono alla scuola per settimane e mesi. Soprattutto non si fa quel che si dovrebbe fare a scuola perché acquisire una solida cultura umanistica e scientifica insieme a capacità argomentative e critiche è un lavoro che richiede interesse e applicazione e invece da decenni è diventato senso comune considerare lo studio a scuola un inutile fastidio, nient'altro che una sorta di naja, un purgatorio per ottenere il pezzo di carta che consenta di entrare nel mondo del lavoro. I risultati sono davanti a tutti: gli studenti si rifiutano in massa di studiare e soprattutto di studiare in modo critico come si vorrebbe noi: non credere insomma che leggendo Zanzotto e Caproni invece del Marino e di Berchet o dei tuoi amati Alfieri e Foscolo le cose cambierebbero.

  • @samueleberrino
    @samueleberrino วันที่ผ่านมา +3

    Un esercizio interessante sarebbe immaginarsi per storia e italiano un percorso scolastico che vada al contrario, partire dal presente per poi andare indietro nel tempo.

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา

      Ci sono docenti che fanno percorsi di questo tipo. Per me non ha alcun senso

  • @mattflos9722
    @mattflos9722 วันที่ผ่านมา

    Grande Yasmina, bellissimo video e pieno di spunti di riflessione. Personalmente sono d'accordo su quasi tutto: concordo sul discorso di Guicciardini e di Galileo; infatti certi autori andrebbero solo nominati di sfuggita secondo me. Marino io lo farei abbastanza bene, ma del '600 giusto quello. Del '700 farei Parini, Goldoni, Alfieri e Foscolo. Stop. Concordo anche su Manzoni. Io non farei leggere i Promessi Sposi, semplicemente farei studiare l'opera in generale e basta. :)
    Non concordo però su Carducci, che a mio avviso è importante; stesso discorso per il Paradiso di Dante. Secondo me andrebbe fatto bene, anche perché altrimenti i ragazzi impareranno sempre e solo l'Inferno, come se il resto non contasse nulla.
    Ps: ammetto che anche io ho, da docente di Italiano, Storia, Latino e Greco (anch'io ho la laurea in Lettere Classiche), delle lacune sulla letteratura del secondo '900. Sto rimediando, però :)

  • @PieroVannuccini
    @PieroVannuccini วันที่ผ่านมา +2

    Non sono addentro al sistema scolastico ma, da ex fruitore passivo (per cosi` dire), ricavo l'impressione che il discorso sulle ore che sono quelle che sono riguardi non solo Italiano (e Storia), ma tutte le materie, eccetto Lingue straniere in cui pero` una sola non basta piu`. In definitiva, lo scrigno dello scibile si e` arricchito troppo e diventa una dolorosa esigenza sacrificare qualcosa, o molto, e lasciare in eredita` ai ragazzi stimoli che chi ha sensibilita`, passione e opportunita` potra` raccogliere e mettere a frutto. Non mi esprimo sulla distribuzione delle ore fra le diverse materie, perche` quello che piacerebbe a me non e` detto che vada bene per tutti, ma una questione generale ci se la potrebbe porre: formare ragazzi piu` competenti o piu` elastici? Piu` esecutori o piu` creativi? (creativi puo` anche significare divergenti, e li` c'e` un problema!)

  • @cosedamondo
    @cosedamondo วันที่ผ่านมา +1

    Quando da studenti alle Superiori, 40 anni fa, chiedevamo ai professori perché il Novecento veniva tirato via praticamente in qualche decina di pagine (sopratutto sulla Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda (almeno fino agli anni Settanta), ci venne risposto che era passato troppo poco tempo (sic!), le fonti non consolidate, che si sarebbe data una "lettura" parziale, ecc. ecc. Ma la lettura di parte della Storia parte da molto prima, dall'Illuminismo l'hanno quasti tutta riscritta, omessa (ad esempio come viene descritto lo "oscuro" Medioevo).
    Non sarebbe stato così insignificante o marginale studiare in profondità la Storia contemporanea, dati i progressi tecnologici e produttivi accellerati dalla Prima, ma sopratutto dalla Seconda, e le successive sfide tecnologiche dei due "blocchi" (considerando che eravamo una scuola tecnica e ci occupavamo anche di progettazione e processi produttivi).
    Osservuani che, in quasi mezzo secolo, non è cambiato nulla. Anzi, aprendo un odierno libro di Storia odierno, altro che lettura partigiana, per non parlare delle Scienze della Terra.

    • @FaunadiEdiacara
      @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา

      Cosa c'è che non va secondo te in scienze della terra?

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +2

      è vero che parlare della storia recente pone dei problemi. Pensiamo a un docente di storia che oggi dovesse illustrare la situazione palestinese: sarebbe fottuto.

    • @cosedamondo
      @cosedamondo 11 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@FaunadiEdiacara ha mai aperto un libro delle Medie degli ultimi 10 anni? Dalla geoingegneria (paro paro il piano genocida di Gates) al "riscaldamento globale antropico". La temperatura tendenziale terrestre è in calo da 7000 anni (8000 anni fa l'Artico era libero dai ghiacci completamente in estate). La maggior parte dei ghiacciai (dal Vatnajokull grande quanto l'Umbria in Islanda, al 95% dei ghiacciai alpini) si sono riformati dopo 5000 anni almeno nel periodo più gelido e lungo da 10000 anni: la Piccola Era Glaciale (1350-1875, chiaramente dopo la temperatura è ricominciata a risalire come negli ottimi climatici precedente, anche se in misura minore). Stiamo rientrando in una nuova PEG dal 2030 (Minimo Solare di Eddy, il peggiore degli ultimi due secoli)

    • @cosedamondo
      @cosedamondo 11 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@YasminaPani certamente, ma certamente la situazione didattica degli ultimi 50 anni non trova una giustificazione razionale e di corretto compromesso. É vero che, molte fonti, diari di guerre, ecc. sono apparse o pubblicate solo nel corso dei decenni (grazie anche al "lancio" delle rievocazioni degli anniversari), pur tuttavia il nodo sta in quanto ha ben esposto (a parte qualche caxxo piazzato qua e là 🙂)

    • @diego-forcade
      @diego-forcade 8 ชั่วโมงที่ผ่านมา

      @@YasminaPani Infatti credo finire con metà anni novanta sia una soluzione accettabile. Abbastanza tempo per una "distanza storica", ma inclusione di eventi fondamentali per il nostro presente: fine guerra fredda, fine "prima Repubblica"....

  • @VideoQuerz
    @VideoQuerz วันที่ผ่านมา +2

    Verissimo che il programma scolastico segue molto il gusto del singolo docente (non so poi se fosse così "normato" anche nel 2009 quando mi sono diplomata io o se era la prof che faceva quel che le pareva e basta)... Alla mia mitologica prof di lettere piaceva moltissimo Balzac e ci fece leggere Papà Goriot intergralmente e qualche capitolo di Madame Bovary.
    Poi vabè i Malavoglia di Verga che furono la croce un po' di tutti noi..
    Del '900 ricordo sicuramente Lessico Familiare di Natalia Ginzburg letto integralmente... E sempre perché aveva il feticcio dei francesi
    Il Silenzio del Mare di Vercors!
    Direi null'altro...

  • @robertocamus5996
    @robertocamus5996 วันที่ผ่านมา +1

    Devo ammettere che ai miei tempi non si sacrificasse più di tanto; tuttavia c'erano diversi autori di cui avrei voluto si approfondisse la vita e le opere, ma c'era sempre poco tempo e forse poco interesse per poterlo fare; purtroppo, più si accumulano gli eventi storici, meno tempo ci sarà per poter affrontare ogni argomento e accadimento

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา +1

      E fin dove sei arrivato?

  • @raffaele4375
    @raffaele4375 วันที่ผ่านมา

    Ciao carissima. Per me il problema non si è mai posto. Quando si arrivava al medioevo, con tanto di vassalli, valvassini e valvassori, avevo i coglioni talmente scartavetrati che di lì in poi per me c'era un enorme buco nero che a stento, negli ultimi anni, ho colmato. Sempre grande, grazie mille! ❤

  • @50Demonhiei12
    @50Demonhiei12 วันที่ผ่านมา +1

    Ho "approfondito" per la prima volta gli autori del '900 solo in occasione del concorso, non dico altro. (sì, poi ho speso 400 euro in romanzi che mi sono sparato dopo aver passato l'orale.)

  • @francescaghidotti5212
    @francescaghidotti5212 วันที่ผ่านมา +1

    Chapeau!
    Purtroppo questo approccio passatista riguarda anche la storia ( mi riferisco ai licei, non mi permetto di riferirmi ai corsi di laurea ).
    Riguardo alla letteratura, le mie sono domande conoscitive, ma davvero questo approccio passatista è presente sin dalla scuola “moderna”, per intenderci, dalla ricostruzione post seconda guerra mondiale, presente sin dagli anni 50/60/70/80?
    Il quadro generale si fa più grave perché maggiormente ci allontaniamo dal passato, più la produzione letteraria autoctona di un certo peso aumenta e più ne disconosciamo formalmente l’esistenza e l’importanza perché non formiamo le nuove generazioni in maniera adeguata.
    Mi è piaciuto molto avere una prospettiva in ambito europeo, vorrei tanto che si potesse ampliare l’argomento!
    Non ho la percezione che il Manzoni, per esempio, non ha tutta questa importanza AL DI FUORI dell’Italia, nella cultura europea.
    Grazie 😘

  • @alfredoticozzi2538
    @alfredoticozzi2538 วันที่ผ่านมา +2

    Io sono ex insegnante di scienze ma dai miei ricordi di studente non ho molto da dire per la letteratura ( a parte che Manzoni e' palloso, meglio il Faust di Ghoete che studiano in Germania), ma per la storia la risposta e' semplice c'è è troppa roba, e' ovvio che se fai tutto non arrivi alla fine. Per gusti personali ho sempre trovato piu' interessante la storia antica, soprattutto per gli usi e costumi dell' antichità, mentre da Napoleone in poi non mi è mai piaciuta. Seguo sempre su Rai 3 Passato e presente ma registro solo le puntate di storia antica o al max medioevale

  • @danieleercoli5544
    @danieleercoli5544 วันที่ผ่านมา

    Ciao Yasmina. Sono uno di quelli che hanno fatto o magari anche solo accennato Guicciardini, che non sanno chi siano gli autori del '900. Se siamo arrivati a Pirandello per farci il compito e far stare la prof con la coscienza a posto è grasso che cola. Il primo romanzo che leggerò di Elsa Morante sarà Menzogna e Sortilegio. Non abbiamo neanche sfiorato Marino. La prof si lamentava anche del manuale e ce ne ha consigliato un altro. E per la storia, abbiamo lavorato bene, ma ci siamo fermati al 46, forse 47 se gli eventi si sono prolungati. Chiaramente anche di quello che abbiamo fatto bene mi sovviene relativamente poco, studiato senza metodo in fretta tutto insieme, immagina puoi😅

  • @massicicci8858
    @massicicci8858 14 ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Io sono un neolaureato in lettere moderne di una delle università più altisonanti in Italia (e nel mondo) e ho sempre avuto il desiderio di insegnare materie letterarie. Negli ultimi tempi però ho davvero grandi ripensamenti: pur avendo preso 110 e lode con la media del 29,5 non so un cazzo di letteratura. Ho studiato solo l'Inferno della Commedia, letto a spizzica e bocconi Machiavelli e Boccaccio, non so praticamente niente né di Ariosto né di Tasso. Ho letto 5 capitoli dei Promessi Sposi, qualche poesia di Foscolo e un po' di Leopardi. Del 900 all'università abbiamo fatto solo un corso monografico su Pasolini. Da Pascoli in poi ho solo qualche idea, e confusa. Le figure retoriche non me le hanno insegnate, le danno per scontate. La metrica l'ho fatta solo in latino, quando ho scoperto che esiste anche in italiano ci sono rimasto di sasso. Nessuno mi ha insegnato a scrivere. Avevo il sogno di insegnare in un liceo ma ora mi vergogno molto di insegnare. Per di più sto per dare l'esame di didattica della lingua italiana (sto facendo Italinistica) e ho capito che alle superiori ho fatto solo letteratura e analisi logica e del periodo, cioè una minuscola parte dell'italiano. Al momento sono assolutamente impreparato, dal punto di vista tecnico, ad insegnare. Quand'è che avrò il tempo e la voglia di leggere la Gerusalemme Liberata, o di leggere e studiare Menzogna e Sortilegio? Mi sto anche per sposare, se avrò dei figli come potrò mai essere un insegnante preparato? Dov'è il tempo? Ho più dubbi che soluzioni

  • @marcusgaudium
    @marcusgaudium วันที่ผ่านมา +1

    Per l'abolizione dei programmi dovremmo ringraziare i cari politici che sulla cancellazione di storia ed eventi costruiscono la loro propaganda, e sono di tutti gli orientamenti. Già ai miei tempi il '900 era come se non ci fosse mai stato.

  • @meMetallo
    @meMetallo วันที่ผ่านมา +1

    Insegno una materia molto diversa, ma molti dei problemi sono simili: in generale c'è un'ostinazione in molti docenti di seguire delle prassi, che non sono neanche delle best practice ma semplicemente un "si è sempre fatto così", spesso immotivato

    • @FaunadiEdiacara
      @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา

      Quale materia insegni?

    • @meMetallo
      @meMetallo วันที่ผ่านมา

      @FaunadiEdiacara Informatica

    • @FaunadiEdiacara
      @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา

      @@meMetallo ok

  • @samanthamaggiolo261
    @samanthamaggiolo261 วันที่ผ่านมา

    Mi sono diplomata nel 2016 al liceo delle scienze umane e, solo dopo la maturità, chiacchierando per caso con gli amici, ho realizzato quanto fossi stata fortunata. Ho avuto un prof di letteratura italiana che ci ha fatto studiare e analizzare Saba, Caproni, Zanzotto, Pasolini, Eco e tanti altri. La stessa cosa per la mia prof di storia, che ci ha fatti arrivare fino alla Seconda Repubblica con il programma! Pensavo fosse normale, che in tutte le scuole si affrontassero certi autori e argomenti. Ma col senno di poi, mi rendo conto che è stato un vero ago in un pagliaio.

  • @Dany_Mory76
    @Dany_Mory76 วันที่ผ่านมา +2

    La storia più è recente e meno boiate possono raccontare.
    Fino all'università ho studiato la seconda guerra mondiale vista da una prospettiva. Poi col tempo ho letto decine di libri che parlavano di tutt'altro.

    • @FaunadiEdiacara
      @FaunadiEdiacara วันที่ผ่านมา

      Spiegati meglio

    • @YasminaPani
      @YasminaPani  วันที่ผ่านมา

      @@FaunadiEdiacara ho paura

    • @Dany_Mory76
      @Dany_Mory76 วันที่ผ่านมา

      @@FaunadiEdiacara vatti a vedere chi finanziava Hitler

    • @Dany_Mory76
      @Dany_Mory76 วันที่ผ่านมา

      @FaunadiEdiacara vatti a vedere chi finanziava Hitler

    • @Dany_Mory76
      @Dany_Mory76 วันที่ผ่านมา

      Cercate chi finanziava Hitler

  • @ParitoPoPItaliano
    @ParitoPoPItaliano วันที่ผ่านมา +1

    Vale anche per la fisica se vogliamo ampliare il discorso. Siccome il 900 è un secolo che si sta allontanando sempre di più abbiamo 25 anni di sapere scientifico e letterario che secondo me è attualmente ignorato in termini di insegnamento

    • @lucaparente6710
      @lucaparente6710 วันที่ผ่านมา +1

      Il problema è che la fisica non può essere insegnata in senso storico. Puoi studiare la storia del 900 sacrificando un po' di storia romana e medievale, non puoi studiare la meccanica quantistica senza conoscere quella classica ne tantomeno senza avere gli strumenti matematici per farla seriamente, che sono ben al di là della preparazione liceale.

  • @armandoseccamani7982
    @armandoseccamani7982 วันที่ผ่านมา

    Molti anni fa il prof. Guglielmo ha anticipato il tuo discorso con la sua famosa Guida al Novecento . Oggi , certamente, quel libro andrebbe esteso agli ultimi tempi

  • @andnas
    @andnas ชั่วโมงที่ผ่านมา

    Discorso che si può estendere anche al corso di storia che se va bene arriva alla seconda guerra mondiale e tralascia la seconda parte del 900 che sarebbe importantissimo stodiare per capire la società moderna.