Quando, a inizio estate, mi sono tagliata i capelli cortissimi, mi sono resa conto che tanti prodotti per ricci che avevo acquistato sull'onda del marketing erano stati completamente inutili. Avevo iniziato a fare lo stesso errore quando ho iniziato a seguire molte "bookinfluencer" (termine che nemmeno a me piace perché già definisce la "portata pubblicitaria" dei contenuti). Dopo aver letto 4 libri molto rinomati e aver avuto altrettante delusioni, perché nessuno di quei libri faceva DAVVERO al caso mio, ho rallentato. Molte volte evito anche di entrare in libreria, ho già molti libri in casa a cui dare una possibilità, posso "permettermi il lusso" di non acquistare altro. Dico "permettermi il lusso" perché mi rendo conto di quanto sia facile iniziare a nutrire la paura di "rimanere indietro", di non essere abbastanza "cool" se non si possiede un determinato libro. Sto capendo che non voglio compilare liste infinite coi libri letti in un mese, ma voglio imparare a ridare valore a ciò che leggo e A COME lo leggo. Non mi importa più se ci metto un mese, o due a terminare un libro di 200 pagine, perché non voglio sia la quantità a definirmi, ma il modo in cui vivo la storia che leggo, il modo in cui mi lascio toccare da essa. Preferisco leggere "piano" per ristabilire dentro di me quel silenzio che il "troppo" mi stava portando via. E sto riscoprendo il piacere di leggere PERCHÉ MI PIACE, non perché devo o perché voglio apparire.
Ci sono libri famosissimi che penso di essere l'unica a non avere letto, più sono pubblicizzati più mi respingono. Mi piace comprare libri usati nei mercatini così risparmio e trovo libri che ai più sono sconosciuti anche se non disdegno le librerie. Mi importa poco se quasi sempre sono libri non recenti, mi perdo tra gli scaffali alla ricerca di quelli che sembrano dirmi qualcosa. Brava, hai espresso perfettamente ciò che pensavo da un po' di tempo 😊
Stavo per scrivere più o meno la stessa cosa, siamo allineate! Io solo adesso a 46 anni mi sono "concessa" certi classici (Dostoevskij, Tolstoj, per citarne 2) e non sto dietro a classifiche o recensioni, anzi, le evito come la peste e lascio che un libro mi chiami. Questo è l’unico canale che seguo con interesse proprio perché Martina riesce a dare semplicemente la "sua" lettura, la sua visione, senza proselitismi di sorta. Questo mi mette in una condizione di libera scelta che apprezzo tantissimo, in pratica venire su questo canale è come entrare in libreria e girare fra gli scaffali!😂❤❤❤ Quindi, come sempre, grazie Martina, e grazie a te che mi hai dato lo spunto per questa risposta ❤
Io sono fortunata perché per gusto personale leggo prevalentemente classici, sono completamente ignorante sulle nuove uscite. Ovviamente anche a me e capitato di leggere qualcosa di più recente, ma perché magari ho visto il film e mi è venuta voglia di leggere anche il libro, quindi in linea generale sapevo che quella storia mi sarebbe piaciuta. Capisco che questo sia un momento difficile per chi, per lavoro, fa recensioni. Si ritrova con una montagna di nuove uscite che invece di arricchire, o almeno intrattenere, lasciano la sensazione di aver buttato il proprio tempo. E io sono cresciuta con genitori e insegnanti che ci dicevano che leggere un qualsiasi libro è meglio di non leggerne nessuno, però questo forse poteva funzionare quando ero ragazzina io, i ragazzi di oggi si trovano con libri che lasciano il vuoto cosmico. Penso che sia una responsabilità di noi consumatori ponderare meglio i nostri acquisti, se facciamo capire alle case editrici quali sono le letture che ci interessano veramente non sprecheranno soldi per pubblicazioni che nessuno acquisterà. Abbiamo la responsabilità di non farci travolgere da questo consumismo insensato, altrimenti poi come possiamo sorprenderci che la libreria sembri vuota pur straripando di libri? Un buon modo, se ne si ha la possibilità, potrebbe essere quello di mettersi d'accordo con un gruppo di amici lettori e soltanto uno a testa comprerà un libro appena uscito, che poi girerà nel gruppo. E a chi è piaciuto, se ama collezionare, acquisterà la sua copia.
Meriteresti un monumento per tutto quello che hai detto. Quanto mi mancano la cura e l'attenzione di certe edizioni del passato, quanto mi mancano quelle letture che ti emozionavano perché c'era dentro l'anima, l'esigenza di esprimere un messaggio sentito nel profondo dell'autore/trice, quanto mi mancano quei libri che assaporavi pagina dopo pagina, che ti stupivano, ti toccavano, ti facevano riflettere proprio perché non corrispondevano a una moda del momento ma facevano vedere le cose da un'altra prospettiva, aprivano nuovi orizzonti... Se siamo ciò che leggiamo la situazione è molto grave. I libri dovrebbero essere una finestra sul mondo, ora diventano una porta chiusa che ti rinchiude in un universo molto limitato e ristretto dove tutto è uguale a tutto e niente più ti fa venir voglia di estendere il tuo sguardo un po' più in là.... Grazie per questo video. SVP
Salto questi rischi evitando le grandi librerie (Mondadori , Feltrinelli ecc ) e concentrandomi sui vecchi libri che sopravvivono al tempo e che di solito trovo a pochi euro nelle bancarelle delle "mie città ": Palermo e Torino. Il risultato sono grandi classici e opere straordinarie a pochi euro ,mai deludenti. La mia strategia dà uno schiaffo al mercato ed una pacca alla vera letteratura: quella che sopravvive allo scorrere delle mode e parla a tutti nel profondo perché è "scritta col sangue " (Nietzsche). Quest'anno , tra i tanti, mi sono goduto le polverose ma vive e fresche pagine di un "Oblomov" ed i due volumi sui "Normanni in Sicilia" di John Julius Norwich. Mi attende "Una vita" di Svevo non appena finisco la dinastia degli Altavilla e tutto con meno di 10€ 🖤📚.
Non ho parole...le hai dette tutte tu esprimendo esattamente quello che penso...inoltre mi hai messo in condizione di togliermi un sassolino dalle scarpe.." smetterlla di sentirmi un marziano " solo perché leggo I classici...e mi emoziono rido e piango quando leggo Proust...e mi immedesimo a tal punto nella storia che alla fine del libro sento una sorta di nostalgia e mi dispiace lasciare I personaggi...potrei scrivere un libro su ciò che loro ( quelli con l anima) provocano alla mia anima ....quindi grazie a te e a tutti quelli come noi....Maria...
Pazzesco, ci sono youtuber che si occupano di altri mercati (vedasi il mercato del make up, della musica...) che denunciano negli stessi termini l'assurda velocità nell'uscita di nuovi prodotti e la rincorsa ad andare virale...e denunciano la stessa progressiva perdita di senso del prodotto che si va ad acquistare!
A me colpisce anche che su youtube e altrove non si parli mai di biblioteche, ma si spinga sempre la gente a comprare. Personalmente acquisto in libreria quando sono un minimo sicura di cosa sto andando a prendere, in biblioteca invece si può esplorare di più, farsi un'idea su alcuni titoli senza cadere nel consumismo più sfrenato. Ovviamente questa non è la soluzione del problema che sta a monte, nelle pubblicazioni, però lo trovo un aspetto importante.
Tutto verissimo. Hai descritto benissimo quello che provo da tanto tempo. Le tue parole aiutano a riflettere ed è bello sapere che ci sono persone come te che hanno le nostre stesse perplessità😊. Ho intenzione di leggere i tuoi libri. Ciao e grazie di ❤
Quando si é persone con ANIMA,si é talmente onesti verso se stessi ed il mondo da fare un video cosî ! Solo tu Martina parli a chi ,come me, vede tanta mancanza di anima in tanti settori e ,pur avendo un ' età importante,non riesce ad abituarsi a tale mancanza! Per questo trova e sente nelle tue parole tanta bellezza! Grazie !
Ciao Martina, condivido pienamente le tue idee, ci sono troppi libri che non hanno un'anima e spesso sono quelli che vengono più pubblicizzati, ometto volentieri i nomi perché altrimenti mi viene il voltastomaco. Stesso discorso nell'ambito musicale, i personaggetti che vengono sostenuti rappresentano il vuoto assoluto perché si allineano ad un sistema completamente insulso. Buona serata, Luciano
Nuovo iscritto😊. Hai fatto un discorso che condivido in pieno. I libri sono sacri e io adoro leggere ciò che mi fa vivere grandi emozioni e mi fa riflettere
Tu sei giovane,Martina e certe cose si acquisiscono con l'esperienza.Io scelgo i libri non perché reclamizzati dal media o in bella vista nelle vetrine delle librerie perché c'è tanto pattume(troppi scrivono e pochi leggono ha detto qualcuno)ma perché sono libri che hanno qualcosa da dirmi.Classici certo ma non solo ,autori del passato recuperati,autori stranieri mai pubblicati ,libri per l'infanzia,teatro, saggi ecc..ma libri ben fatti e che mi diano nutrimento .Oltretutto questi libercoli consumati da tanti fanno danno perché la gente si abitua ad una lettura facile e scontata e non legge più ciò che lo farebbe pensare perché è certo più faticoso.Mi fa' piacere che tu l'abbia compreso perché sono sirene seducenti ma appunto ingannevole.Cerchiamo anche le piccole case editrici che propongono spesso buoni romanzi ,ripeschiamo romanzi tratti da vecchi sceneggiati o vecchi film,fiabe,epica,apriamo le porte a letterature finalmente pubblicate..e soprattutto non leggiamo quello che tutti leggono ma quello che ci piace,ci nutre,ci offre spunti di riflessione o semplicemente ci diverte e ci svaga ma in modo intelligente.Io sono abituata ad andare contro corrente..forse perché nata mancina nei tempi in cui era un tabù esserlo.
Proprio per questi motivi evito le edizioni Harper Collins. Mi è successo con due libri su due che ho letto recentemente, La ragazza con l'orecchino di perla e Le ricamatrici della regina, edizioni però distanti vent'anni l'una dall'altra. Le storie in sé non sono male e sanno anche intrattenere, ma la traduzione... In un certo senso potrei definirla usando la metafora della riproduzione su carta di un cavallo che cambia e diventa via via più inaccurata spostandosi da una parte all'altra del foglio: all'inizio il libro sembra essere scritto bene, poi però verso i due terzi del libro si iniziano a vedere un certo numero di errori di battitura o traduzioni fatte male o peggio dei riferimenti a cose che solo conoscendo la lingua d'origine e cercando di fare una interpretazione della traduzione puoi davvero cogliere. Tutti sintomi di una corsa contro il tempo alla pubblicazione. E come lettore mi sento preso in giro perché oramai sto già a più della metà del testo e in fondo vorrei anche sapere come va a finire.
Capovolgiamo il mercato, con le dovute sue attuali esasperazioni, contrapponendovi l'aria. (...) Dobbiamo rimanere lettori; non dobbiamo ammantarci di quella gloria che appartiene a quei rari esseri umani che sono anche critici. Eppure, abbiamo le nostre responsabilità e la nostra importanza. I criteri che stabiliamo e i giudizi che esprimiamo pervadono lentamente l'aria e diventano parte dell'atmosfera che respirano gli scrittori mentre lavorano. Ne deriva un influsso che esercita un potere su di loro, anche se non raggiungerà mai la stampa.(...) Da "Il lettore comune" V.Woolf
Ciao Martina, mi trovo completamente d’accordo con te. Io sono Laureata in Lettere moderne con indirizzo editoriale e quindi ho studiato molto del mondo editoriale… io insegno e anche nell’editoria scolastica non va tanto meglio!!!
Video molto interessante Martina! Spesso le aspettative create da ciò che ci circonda sono talmente alte che rimaniamo delusi. Il tuo discorso si applica a tutti i settori...Si rischia di non ragionare più con la propria testa e anima
Questo discorso può essere esteso a tutte le categorie di consumo, ma sono certa che i "veri" lettori non si facciano influenzare da mode e pubblicità perchè hanno un loro gusto consolidato. Confesso che, a volte, acquisto dei libri chiacchierati perchè mi incuriosiscono ma in parallelo continuo la mia personale ricerca. Quest'estate, ad esempio mi è venuta voglia di leggere Solochov che però in Italia non viene più pubblicato da anni; mi sono messa alla ricerca su vari siti dell'usato e sono riuscita a ritrovare buona parte della sua produzione e ne è valsa la pena!
Cara Martina ti seguo da anni anche se questa è la mia prima interazione col canale. Sono una lettrice forte e i libri arrivano a me attraverso molte vie, mi fido molto delle mie case editrici preferiteve dei miei librai preferiri, ma qualche volta capita che riesci a darmi spunti interessanti (sei l'unico canale sui libri che seguo, per quel che vale è un attestato di stima), spesso sono d'accordo con te ma non oggi. Il libro È un bene di consumo, che ci piaccia o no e le case editrici sono aziende con bilanci che devono funzionare. Da sempre si pubblicano sciocchezze, per la maggior parte direi. Tant'è che quelli che sopravvivono ai tempi sono eccezioni e si chiamano classici. Nel mare delle nuove pubblicazioni sta a figure come le tue fornire i giusti strumenti per una navigazione di qualità, tenendo sempre presente che non tutti abbiamo le stesse esigenze, anche nella lettura. Quindi ti pongo l'annosa domanda: è meglio leggere prodotti di bassa qualita o non leggere affatto?
Ti rispondo dicendo che è meglio leggere meno, ma meglio. Sarebbe opportuno pubblicare, pubblicizzare, sventolare meno, ma meglio. Le logiche consumistiche non sono le uniche possibili. Il capitalismo non è l’unico sistema possibile. La corsa a fagocitare tutto crea molta nausea, e poco nutrimento.
È vero ci sono libri senz'anima che non fanno vibrare alcuna corda interiore e lasciano una sensazione di amarezza, di avere perso qualcosa. Personalmente non scelgo sull'onda del momento. Preferisco andare in libreria e perdere alcune ore. Li sfoglio, leggo alcuni capitoli,sento le sensazioni che danno. Certo si rischia ma si possono trovare tesori impagabili di lettura. Sono d'accordo con lei su una troppa vasta produzione, che nulla offre in termini di qualità ma creando confusione e disorientamento. Ci si orienta come se si fosse in un supermercato, su testi iper-pubblicizzati e di moda. S. Probabilmente si è perso il desiderio e il tempo di scegliere con l'anima e la testa.
Sei stata chiarissima e mi hai dato riflessioni molto profonde e importanti. Ho la tua stessa sensazione. Mi piacerebbe che qualcuno facesse dei nomi. Inizio io con un libro molto pubblicizzato anni fa: La ragazza del treno. Delusione totale e incredulità rispetto al successo riscontrato.
Ciao, fortunatamente non vengo contagiata nel leggere dai giudizi altrui. Ascolto i consigli, le recensioni ma poi decido io, a sentimento e prendo li stesso delle cantonate.
Ciao Martina! Per la mia esperienza, anche i libri stampati da case editrici piccole o di nicchia sono spesso pieni di refusi. A volte ho la sensazione che vengano pubblicati giusto per far uscire qualcosa anziché per il valore che hanno. In più, in questi casi, credo che più che la fretta ci sia dietro un discorso di competenza e convenienza. Da lettrice che ama i libri "belli", questa cosa mi rattrista. Per fortuna i libri "belli" ci sono e, credo, ci saranno sempre, ma se non sono classici, vanno scovati e ricercati. 😘😘😘
Sono completamente d'accordo con Te! Le mie scelte librarie mai condizionate ,influenzate dalle mode o battage pubblicitarie! Raramente concordo con le scelte dei premi letterari ,che imperversano in certi periodi dell'anno. Trovo la lettura contemporanea, perlopiù ,scadente e monotona nei temi.
Bel video , riflessione condivisibile da applicare a quasi tutto direi dal cibo al mobilio ... In generale direi che si sta consoldidando una tendenza a volersi uniformare tipica della fase adolescenziale preoccupante , che però purtroppo è irreversibile data la diffusione a tappeto veicolata dai social. Sembra che sviluppare uno spirito critico e dei gusti personali sia quasi sbagliato di base. Resto abbastanza indifferente alla cosa se non fosse che essendo madre mi viene spontaneo oppormi per proteggere/educare le mie figlie e mi trovo sempre più spesso di fronte al problema di mostrare senza rischiare imporre io stessa uno "stile" . Seguo molti "influencer" ma invece di comprare prendo in biblioteca o usato solo ciò che mi ha incuriosito ma qualche cantonata c'è stata. Capisco quindi chi si lascia trascinare dall' entusiasmo ma molto meno se ha la mia veneranda età.
Sì e no. Ci sono classici veramente sopravvalutati e che sono invecchiati davvero male. Ricordiamoci che i classici di adesso venivano mal considerati ai tempi in cui furono scritti. Uno fra tutti la coscienza di Zeno. Il problema dell'oggi è l'iperproduzione ed è anche scoraggiante da parte di un neoautore sentire ciò. Perché la fuori ci sono libri moderni stupendi purtroppo immersi da tanto buonismo e benpensante superficialità. A me sembra che sia più un fattore mentale. Il cervello dice questo è un classico e allora ci sono due vie: ho lo detestiamo a prescindere perché ci ricorda i tempi della scuola oppure lo veneriamo alla stregua della Bibbia per gli ortodossi fanatici che vorrebbero ancora i roghi nelle piazze
Chiarissima come sempre! Io non sono una lettrice accanita di novità e quindi non mi faccio influenzare dal mercato editoriale (infatti leggo soprattutto classici). Condivido assolutamente quanto hai detto sulla libertà e come senza rendercene conto siamo "schiavi" del consumismo e non solo.....
Non prendo mai i libri appena usciti, soprattutto se molto pubblicizzati....leggo quasi tutti i generi con piacere, e con lo stesso piacere amo scegliere e scoprire magari anche letture vecchie o fuori produzione....ed è sempre una bella scoperta. Poi a volte mi regalano dei libri appena usciti, e leggo anche quelli...
Io mi resi conto di questa cosa dei libri senz’anima, quest’estate, quando uscì “il fabbricante di lacrime”, tutti ad acquistarlo poiché letto e pubblicizzato da molti. Oggi, 18 novembre 2024 di quel medesimo libro neanche l’ombra di un ricordo
Va beh, del fabbricante di lacrime posso ancora scusare le 15enni e nemmeno perché io ho una cugina che ha la stessa età che legge veramente dei libri di spessore, ma si capiva che era una ciofeca fin da subito. Un po' come la saga di After e tutte quelle amenità abortitiche, forse nemmeno esiste questo termine. Cosa mi fanno ispirare questi insulsi libri che io definirei più libroidi soltanto perché richiamano al concetto di libro per la forma e non per nient'altro
Ciao Martina! Hai ragione! Per quanto mi riguarda i libri spinti da librerie, social e case editrici come immancabili del momento, mi hanno sempre ispirato zero. Non ho tempo ( e nemmeno soldi) da perdere...mi sono sempre letta montagne di classici con incursioni nel contemporaneo su suggerimento di amici di lettura fidati e fidati book tuber ( grazie a te ho letto Murakami ad esempio❤). Non so quanto di quello che viene continuamente prodotto e stampato oggi sopravviverà...lo scopriranno i posteri..noi ora abbiamo un patrimonio arrivato a noi da scoprire ...perché buttarsi su novità spinte basandosi sulle mode della settimana? Io la vedo così..sarò antica! Un abbraccio ❤
Probabilmente i social con la loro abbondanza provocano delle crisi di rigetto del tutto naturali. Quando utilizzavo i social non ero solito seguire il mondo dei libri, leggevo qualcosa qui e là ma senza dar peso tra questa o quella recensione. Oggi sono iscritto a tante newsletter di case editrici, ma raramente trovo titoli interessanti. La lettura per me è un piacere, vivo senza tv e questo mi permette di seguire la lettura come qualcosa di bello. E leggendo si impara, come dici bene tu, a capire quando un libro ha un'anima e quando no. Così leggo tanta saggistica: voglio conoscere, voglio sapere. La narrativa, tipo quella italiana attuale, è un insieme di argomentazioni che difficilmente si discostano dal 6,5-7. Tanti piacevoli ma altrettanto scontati, arrivano anche ma non ti rimane molto. È ormai un problema enorme che non so cosa potrebbe cambiare, ma hai ragione quando dici che la troppa velocità di produzione può portare ad un'assuefazione che fa scadere il piacere. Facile dire: so regolarmi Siamo umani e fallibili, si può (e si deve) cadere. Bruttissimo se quella caduta ti fa perdere il piacere della lettura Per fortuna "Tutti gli uomini del presidente" sullo scandalo del Watergate è quella lettura grandiosa che mi riappacifica con la lettura
È un epoca in cui tutti fanno tutto, in qualunque campo e, quello che conta è solo il business, i soldi, quindi il conto è presto fatto. E poi, attenzione, per molti, tutto quello che viene prima di loro è 'obsoleto' e/o 'lento'; quindi... La visione si puo dire miope, ammesso che ci sia una visione, altrimenti diciamo pure che siamo nel regno della tanta arroganza e scarsa umiltà.
Sono d’accordo su tutto, pur essendo tra quelle persone che compra decisamente troppi libri rispetto al tempo effettivo a disposizione per leggerli. Personalmente compro un libro se è la trama ad attrarmi e solo quello mi influenza realmente, indipendentemente da come il libro in questione è recensito o sponsorizzato. Anzi, posso dire di provare proprio repulsione per quei libri che vengono mostrati da chiunque su Instagram o TH-cam, sull’onda della nuova uscita. La lettura non è una moda ma qualcosa di molto personale, indipendente dall’hype generato dai media😊
Ciao Martina! Sono capitato qui per caso, e già che ho visto il video ti rispondo dicendo che la stessa logica si applica facilmente a tanti altri ambiti: dalla ricerca alla musica, dai videogiochi alle serie TV e oltre. Temo che questa tendenza sia destinata a peggiorare e che il libro non sia più 'il' medium per comunicare qualcosa a qualcuno, anche se non riesco a spiegarmi tutto questo mercato. Non so quanto tu abbia letto sul postmodernismo, ma credo che sarebbe interessante portare qualcosa sul canale, dato che offrirebbe spunti perfetti come nota a margine del tuo azzeccatissimo 'senza anima'.
Ho avuto l'occasione di approfondire il tema dell'editoria per un esame universitario per quanto riguarda la facoltà di storia e tutela dei beni artistici, ovviamente i libri ne fanno ampiamente parte. Beh, questa regola di "iper-produzione" solo ed esclusivamente per un tornaconto economico esiste da quando è stata creata la stampa. Ovviamente oggi esiste all'ennesima potenza ma il risultato è sempre lo stesso
LEGGERE IMMEDIATAMENTE "Il viaggiatore incantato", del grande Leskov. È stato ristampato da Neri Pozza con nuova traduzione a un prezzo buono. Leggi quel capolavoro e passa la crisi.
Ciao Martina, questo video mi sembra sia capitato a fagiolo in un momento della mia vita da lettrice in cui, me ne rendo conto da un po', mi sono fatta troppo prendere dalle recensioni viste sui vari canali qui su TH-cam: recensioni che, ed è questo che mi ha fatto accendere un campanello, si ritrovano su diversi canali e che sono palesemente frutto dell' hype attivato in primis dalle case editrici. Libri che in qualche caso sono corsa a prendere in biblioteca (questa è la mia "fortuna", non compro quasi mai libri di recente uscita ma li prendo in biblioteca, magari aspettando un po') e che mi hanno lasciato in qualche caso molto delusa. Mi sembra che qui sui vari canali nell' ultimo periodo si senta molto questa omologazione per cui tanti consigliano gli stessi titoli. Ciao e grazie!
Libri più venduti nel 1988: 1° Lezioni Americane (Calvino) 2° L'Insostenibile leggerezza dell'essere (Kundera) 3° Le menzogne della notte (Bufalino) Libri più venduti nel 2023: 1° Spare. Il minore (Principe Harry) 2° La portalettere (Giannone) 3° Dammi mille baci (Tillie Cole) Lascio a voi le dovute riflessioni. Ai temi da te trattati aggiungerei anche quello dell'intelligenza artificiale. State pur certi che, più prima che poi, arriverà lo scandalo dell'autore del bestseller da milioni di copie che in realtà non ha scritto nemmeno un rigo di suo pugno. Questo sta già accadendo con la musica. Per me quello sarà il punto di non ritorno, non sono il tipo da letture contemporanee, prediligo un periodo florido cone quello novecentesco, quindi la questione mi tocca marginalmente, ma state pur certi che quando questo accadrà, perché accadrà, per me sarà l'anno zero di una nuova letteratura che non mi vedrà sostenerla. Volevo ringraziarti per avermi fatto conoscere due mie conterranee come Maria Messina ed Elvira Mancuso. Durante il video hai accennato al noir, beh, per sdebitarmi volevo consigliarti Sputerò sulle vostre tombe, di Boris Vian. Altro romanzo meritevole è Flatlandia, che quest'anno compie 140 anni, ma che in realtà non ha coordinate temporali, per quanto mi riguarda potrebbe essere stato scritto tranquillamente oggi. Abbott si ispirò alle investigazioni generali delle superfici curve di Gauss, che nel suo studio descriveva il punto di vista di un verme piatto muoversi su una membrana nello spazio. Eco diceva che si definiscono classici tutti quei libri che sopravvivono al tempo. Ma oggi, in un mondo che si rincorre, chi ne ha più? Prendetevi il vostro tempo, non fate in modo che il tempo prenda voi. Volendo citare i Pink Floyd: "E poi un giorno scopri che hai dieci anni alle spalle, nessuno ti ha detto quando correre, hai mancato il segnale di partenza".
Per me non ci sono libri con e senza anima, ma solo libri degni o meno di essere pubblicati. Noto spesso, sia da parte dei creator ma anche non, che si punta il dito alla quantità di titoli pubblicati, all'inflazione del mercato del libro. Purtroppo vorremmo pensare che i libri siano degli oggetti magici, ma non è così, il libro è un prodotto, certo non come gli altri prodotti commerciali, perché, come hai detto te, oltre alla loro natura materiale, sono veicoli di cultura. Gli editori però non sono delle onlus, campano se i libri vengono acquistati e per fare ciò c'è bisogno anche del marketing, per tutti gli editori, grandi e piccoli. Secondo me te stai confondendo le cose, mi pare di avvertire dalle tue parole, che te non ce l'hai tanto con il marketing in sé, quanto con la FOMO (fear of missing out), che certamente ha a che fare con la pubblicizzazione attraverso i creator delle ultime uscite. Secondo me la parte fondamentale del discorso e che non sento mai dire, è che chi fa divulgazione, o meglio, chi parla di libri sui social (booktuber, booktoker, ecc.) si "limita spesso a fare marchette e non a costruire un discorso intorno ai libri, critico e consapevole. Ad esempio, si parla sempre di libri sui social, ma mai di editoria. E qui mi ricollego al discorso che ci sono troppe uscite ecc. Chi è che parla di editoria davvero su YT? Chi è che racconta il mondo dell'editoria, chi sono gli editori in Italia e quali sono le loro linee editoriali? Vedo poca divulgazione in questo senso. Poi però si dice che ci sono troppe uscite. MA DAI! Se non si è nemmeno consapevoli di qual è il mercato dell'editoria in Italia, se non si parla anche di critica letteraria, di storia dell'editoria, storia del libro, di quali e cosa sono i generi, ecc. Come si fa a creare un pubblico consapevole? Il risultato? Mille ragazze con in mano la classica tazza da tè che non fanno altro che raccontarti la trama e dirti che quel libro le è piaciuto (ovviamente non mi sto riferendo a te). Spesso mettendo la propria vita personale accanto ai libri.
È simile a il mondo di sofia...ma rivolto al mondo dell'arte...a me è piaciuto...ero scettica in quanto pensavo ad una brutta copia appunto de il mondo di sofia...invece poi mi son dovuta ricredere..altri libri che mi son piaciuti ...quelli di Ilaria Tuti ...poi su quello che dici condivido perfettamente ma fortunatamente anche qualche libro si salva
mi sembra che Lei stia diventando non più una semplice lettrice e lettrice-youtuber ma qualcosa di più, forse una buona critica letteraria, forse una buona scrittrice, forse molto altro Questo Suo video è molto incisivo, non è fanatico, è interessantissimo sia dal punto di vista della comunicazione che dei contenuti, ha molte potenzialità ed è rivolto a tutti, complimenti, complimenti 👍🏻💖👍🏻
Ho l’impressione che il titolo proposto non sia appropriato o quantomeno sia generico . L’aspetto importante però è la tua consapevolezza che il mondo dell’editoria operi con le stesse regole di mercato degli altri settori quali i beni di consumo e questo ti ha già permesso di dotarti di una prima e fondamentale chiave di selezione nella scelta di un libro . Non compro ciò che il mercato vuole ma quello che voglio io. Se mi permetti questo non vuol dire che i libri ti abbiano stufato ma che ti hanno stufato i modi con cui vengono proposti e che conducono , in alcuni casi, ad acquisti indesiderati. Sei sulla strada giusta per fare scelte sempre più personali concentrandoti sulle tipologie di libri più attinenti ai tuoi desideri , saggi romanzi o di qualsivoglia ambito essi siano. Un altro criterio selettivo può essere quello che tu hai già astrattamente individuato come “utilità” personale ma che dovresti però meglio strutturare e definire perché la stessa ha svariate declinazioni, come piacere svago conoscenza emozione o banalmente passatempo. Quello che pare evidente è che tu non ti sia stufata dei libri in quanto tali ma necessiti di criteri selettivi personali . Per averne di “utili” allo scopo peraltro si deve per forza passare anche attraverso letture di libri non soddisfacenti ma che ti permettono di darne un giudizio personale e con esso la relativa catalogazione nel retro della tua biblioteca privata .
Se un libro è valido resta valido nel tempo e leggerlo fra dieci anni o venti sarà uguale a leggerlo oggi perciò non mi affanno a stare al passo con le novità perché con tutto questo entusiasmo il più delle volte mal riposto faccio fatica a separare il grano dalla pula. Mi è capitato di fare dei recuperi volutamente fuori tempo massimo di libri di autori molto chiacchierati/ intervistati/premiati in un determinato periodo. La diffidenza mi porta a perdermi qualcosa (caso piú unico che raro: Zadie Smith) ma il più delle volte avevo fatto benissimo a snobbarli.
La questione va oltre la letteratura, ahimè. Viviamo tempi mediocri. Non cattivi come tra guerre e dopoguerre (Hemingway). Non cupi e romantici come l’Ottocento (Poe o Brontë). Non eroici (Omero). Non di rinascita (umanesimo). Non di tramonto (Cervantes). Mediocri: i tempi, le persone, le idee, i media… e l’editoria ovviamente.
Ottimo video ...infatti ... consideriamo che per gli eitori spesso al contrario rispetto agli autori il libro è un prodotto che rende guadagni ... poi oggi mi pare impressionante pensare a libercoli realizzati con l'i.a. .... è proprio da brivido .... se devo usare l'i.a.lo faccio da solo mi faccio realizzare poesie ricette o altro ma non vado a comprare libri scritti dall'i.a. ..... se li compro e perchè sono stati realizzati da autori in cervallo e pupille e perchè seguono un modus umano .... a prescindere facendo le mie scelte ....
Credo che oggi la finalità del marketing non sia soddisfare un desiderio ma creare continuamente bisogni Questo spiega perche' molti mercati sono affollati di prodotti spesso inutili ma capaci di farci venire voglia di possederli. il primo comandamento del marketing di ogni impresa non è piu' soddisfare un bisogno ma crearlo facendo emergere desideri latenti dell'individuo.quando questo comandamento giunge nell'ambito salute si assiste a ragazzine di 13 anni che accompagnate dalle loro madri si rivolgono al chirurgo estetico per liftarsi le labbra. Io so, ho dovuto lavorare con chi crea i desideri, i sogni , le emozioni, le lacrime di chi , come me non approva ma deve tacere.io so...carmen
Hai sollevato un bel problema, ma credo che la questione sia ancora più a monte. Ad essere ormai senz'anima è proprio il libro in sé, come strumento, come oggetto: sempre meno rilegature con spago, sempre più brossure, sempre meno copertine rigide, sempre più copertine flessibili, libri di 40 con una qualità della carta pazzesca che se tenuta bene sembra appena uscita dalla stampa, libri che dopo 5 anni iniziano già a presentare ampie macchie e fioriture di muffa. Il libro stesso, come oggetto, tende all'obsolescenza programmata, come i cellulari. Trovo interessantissimo questo tuo punto di vista perché ti occupi di narrativa e letteratura, io vado per lo più di saggistica, ed è aberrante che titoli che sarebbero da consultare più e più volte nel corso degli anni vengano fatti in brossura.
Io ho anche un problema con il mettermi in competizione con chi dice di leggere 50 o 100 libri in un anno. E poi mi infastidisce quando salta fuori che molti erano audiolibri. Assolutamente nulla contro gli audiolibri! Quando dico che non sono la stessa non lo dico per sminuire l'esperienza dell'ascolto del libro, c'è anche a chi piace di più o allo stesso modo e questo non si discute. Lo dico solo perché effettivamente non è la stessa cosa, leggere e ascoltare sono due azioni diverse, anche perché ascoltando posso fare altre cose, mentre se leggo leggo e basta. Per una mia limitata capacità immersiva non riesco a gustarmi un libro ascoltandolo, riesco a godermelo solo se lo leggo, però è un problema mio. Solo che se leggo 2 libri e ne ascolto 8 per me non ha senso dire di aver letto 10 libri. Comunque sia a me piace darmi un obiettivo annuale di libri letti. Ho ripreso a studiare da adulta e sono una studentessa lavoratrice, quindi è un obiettivo compatibile e realista con il mio stile di vita (le letture universitarie non rientrano nel mio obiettivo, quelle le devo leggere per forza) e mi da soddisfazione quando riesco a raggiungere, e magari anche superare, l'obiettivo che mi sono posta. Però penso che alcune volte si rischia che questo possa sfuggire di mano, bisogna fare attenzione a non lasciare che la quantità superi la qualità, e purtroppo vedo che molto spesso, pur di raggiungere quel numero, non ci si immerge nell'esperienza della lettura. Si è voraci non perché il libro ci ha catturato e non riusciamo a staccarci, ma voraci in senso consumistico. Come una gara a chi mangia più panini nel minor tempo possibile. E ripeto che sono una persona che è molto soddisfatta quando raggiunge il proprio obbiettivo di libri letti in un anno, però osservate il vostro stile di vita e le vostre abitudini, trovate il vostro obiettivo che vi da soddisfazione. Per qualcuno sarà forse poco, beato lui che ha la possibilità di leggere un libro al giorno, voi pensate a cosa piace a voi e a come renderlo compatibile con la vostra vita.
off topic, ma neanche troppo:ho scoperto solo ora, con dispiacere, che c'è stato un premio strega poesia? quanto è triste non saperlo neanche? Per me avrebbero dovuto inserirlo insieme al premio strega normale per dargli spazio e voce. Potrebbe essere un'idea aggiungere una cinquina poesie anche per il premio booktube per la prossima edizione. Da questo si deduce che sono proprio fuori le mode, visto che prendo prevalentemente poesie. ❤Viva l'emozione in parola. La farfalla che nasce e muore per amore nello spazio di un verso.
Ciao Martina, le esigenze editoriali hanno anche altre criticità; perché, se da una parte, nuovi libri vengono pubblicati troppo in fretta per ragioni di marketing, per le stesse ragioni, non appena un libro non vende più o vende poco, scompare dal mercato. E mi riferisco ad un libro in particolare del quale hai parlato tu, "La cartella del professore". Questo libro è praticamente impossibile da trovare nuovo, poiché ormai è fuori catalogo. Eppure, pare sia ritenuto davvero un bel libro da tutti coloro che lo hanno letto, ma questo libro, pur avendo un'anima, non lo si trova più.
Ho scoperto da voi che questo libro non è più facilmente reperibile. Fino a qualche anno fa era un titolo comune nelle librerie. Mi viene da pensare al titolo di un altro celebre testo che prenderei in prestito, a proposito della memoria e del valore, per descrivere la situazione in cui ci troviamo: “I sommersi e i salvati”.
Hai tutta la mia amministrazione non tanto per ciò che dici che comunque approvo, ma soprattutto per il coraggio di esporti così schiettamente e in controtendenza. Forse se i libri non fossero venduti nei supermercati ci sarebbero meno introiti ma prodotti migliori. Cito i supermercati dove l'offerta è dettata dai motivi che hai ben esemplificato, ma anche trovare bancarelle nelle sagre aiuta soltanto a vendere qualche classico. Anche cinema e musica non vivono di meccanismi molto diversi.
Ooooh, parole sante... Anche a me, i libri hanno strastancato. Ormai, non leggo quasi più nulla, da tempo. Anzi, trovo la maggior parte dei libri, a dir poco deludenti, inutili, modesti. Di tutti i libri letti, ne salverei 1 su 15, a dir tanto.
Dipende da cosa si legge. Abbiamo secoli di grande letteratura, europea e non, alle spalle. Io, difficilmente vado oltre la metà del Novecento, perchè la mia preferenza va ai classici, ma ci sono anche scrittori di livello alto tra i contemporanei. Bisogna saper scegliere.
@silviazoppi7986 ma sì, d'accordo, mica è tutto da buttare, è vero... ma spesso è semplicemente superfluo. Con tutte le cose da fare nella vita, prima che finisca il tempo...
In alcuni casi sì, soprattutto se scelgono di andare controcorrente e pubblicare poco. È una scelta tanto anacronistica quanto ammirevole, e andrebbe presa d’esempio.
Cara Martina, approvo quello che dici MA ormai la società ci dice chi dobbiamo e cosa vogliamo essere. Belle, giovani, magre, alte, di successo lavorativo, madri, figlie amorevoli,... e se non lo siamo non puoi accettarti ed essere accettato. COSTRURE un'identità è piu difficle, un processo lento, dispendioso e insicuro mentre alla nostra società, in fondo, il grande fratello piace.
La società è fatta di persone. Non è un essere soprastante. E non tutte pensano le stesse cose. Se più persone prendono consapevolezza, le cose nel tempo possono cambiare.
La logica commerciale descritta è propria delle grosse case editrici, le stesse che setacciano i social per selezionare autori solo perché hanno una determinata quota di follower. Tuttavia c' è un enorme sottobosco di piccoli editori che fanno poche uscite, curandole alla vecchia maniera. Purtroppo non hanno la visibilità delle major, perché pur essendo ordinabili in libreria, non hanno la forza per comprare gli spazi per consentire al lettore di inciampare in pile e pile di volumi.
Ciao Martina. Mi ripeto, ma un romanzo è soggettivo. Troppa gente scrive ma ahimè non dicono niente, un linguaggio povero, non trattieni nulla. Ho appena terminato Mandorle amare L'hai letto? Te lo consiglio. Mi ha riempita.
Credo che gli altri youtuber dovrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di ampliare il tema che proponi. Onestamente a lungo andare sapere che X ha letto questo o quel libro non riesce a creare quella tensione che serve per non rattrappirsi. Serve confronto, dibattito, scontro. Le camomille tipo ho letto questo, leggetelo. Ho letto quest'altro non leggetelo, alla lunga non lasciano nulla Vediamo se gli altri comprenderanno l'occasione che si può creare con l'avvicinarsi del Natale
Non si deve scrivere, produrre libri a cottimo, ne risente la qualita' e puo' rendere scadente l'opera. Per ora rileggo i molti libri che possiedo, poi se capita un libro che veramente mi prende lo compro. I libri per me migliori li rileggo, e molti sono classici ogni volta trovo qualche cosa di nuovo che veramente mi fa pensare e mi pone nuove idee.Purtroppo molti libri servono solo per fare cassa, mi riconosco in molte cose che dici , se devo comperare solo per essere al passo con tutti non compro, spieghi molto bene il tutto. Ciao e al prossimo video.
Quando, a inizio estate, mi sono tagliata i capelli cortissimi, mi sono resa conto che tanti prodotti per ricci che avevo acquistato sull'onda del marketing erano stati completamente inutili. Avevo iniziato a fare lo stesso errore quando ho iniziato a seguire molte "bookinfluencer" (termine che nemmeno a me piace perché già definisce la "portata pubblicitaria" dei contenuti). Dopo aver letto 4 libri molto rinomati e aver avuto altrettante delusioni, perché nessuno di quei libri faceva DAVVERO al caso mio, ho rallentato. Molte volte evito anche di entrare in libreria, ho già molti libri in casa a cui dare una possibilità, posso "permettermi il lusso" di non acquistare altro. Dico "permettermi il lusso" perché mi rendo conto di quanto sia facile iniziare a nutrire la paura di "rimanere indietro", di non essere abbastanza "cool" se non si possiede un determinato libro. Sto capendo che non voglio compilare liste infinite coi libri letti in un mese, ma voglio imparare a ridare valore a ciò che leggo e A COME lo leggo. Non mi importa più se ci metto un mese, o due a terminare un libro di 200 pagine, perché non voglio sia la quantità a definirmi, ma il modo in cui vivo la storia che leggo, il modo in cui mi lascio toccare da essa. Preferisco leggere "piano" per ristabilire dentro di me quel silenzio che il "troppo" mi stava portando via. E sto riscoprendo il piacere di leggere PERCHÉ MI PIACE, non perché devo o perché voglio apparire.
Ci sono libri famosissimi che penso di essere l'unica a non avere letto, più sono pubblicizzati più mi respingono. Mi piace comprare libri usati nei mercatini così risparmio e trovo libri che ai più sono sconosciuti anche se non disdegno le librerie. Mi importa poco se quasi sempre sono libri non recenti, mi perdo tra gli scaffali alla ricerca di quelli che sembrano dirmi qualcosa. Brava, hai espresso perfettamente ciò che pensavo da un po' di tempo 😊
Stavo per scrivere più o meno la stessa cosa, siamo allineate! Io solo adesso a 46 anni mi sono "concessa" certi classici (Dostoevskij, Tolstoj, per citarne 2) e non sto dietro a classifiche o recensioni, anzi, le evito come la peste e lascio che un libro mi chiami. Questo è l’unico canale che seguo con interesse proprio perché Martina riesce a dare semplicemente la "sua" lettura, la sua visione, senza proselitismi di sorta. Questo mi mette in una condizione di libera scelta che apprezzo tantissimo, in pratica venire su questo canale è come entrare in libreria e girare fra gli scaffali!😂❤❤❤ Quindi, come sempre, grazie Martina, e grazie a te che mi hai dato lo spunto per questa risposta ❤
Questo perché troppo spesso più sono osannati più sono sopravvalutati
Io sono fortunata perché per gusto personale leggo prevalentemente classici, sono completamente ignorante sulle nuove uscite. Ovviamente anche a me e capitato di leggere qualcosa di più recente, ma perché magari ho visto il film e mi è venuta voglia di leggere anche il libro, quindi in linea generale sapevo che quella storia mi sarebbe piaciuta.
Capisco che questo sia un momento difficile per chi, per lavoro, fa recensioni. Si ritrova con una montagna di nuove uscite che invece di arricchire, o almeno intrattenere, lasciano la sensazione di aver buttato il proprio tempo. E io sono cresciuta con genitori e insegnanti che ci dicevano che leggere un qualsiasi libro è meglio di non leggerne nessuno, però questo forse poteva funzionare quando ero ragazzina io, i ragazzi di oggi si trovano con libri che lasciano il vuoto cosmico.
Penso che sia una responsabilità di noi consumatori ponderare meglio i nostri acquisti, se facciamo capire alle case editrici quali sono le letture che ci interessano veramente non sprecheranno soldi per pubblicazioni che nessuno acquisterà. Abbiamo la responsabilità di non farci travolgere da questo consumismo insensato, altrimenti poi come possiamo sorprenderci che la libreria sembri vuota pur straripando di libri?
Un buon modo, se ne si ha la possibilità, potrebbe essere quello di mettersi d'accordo con un gruppo di amici lettori e soltanto uno a testa comprerà un libro appena uscito, che poi girerà nel gruppo. E a chi è piaciuto, se ama collezionare, acquisterà la sua copia.
Meriteresti un monumento per tutto quello che hai detto.
Quanto mi mancano la cura e l'attenzione di certe edizioni del passato, quanto mi mancano quelle letture che ti emozionavano perché c'era dentro l'anima, l'esigenza di esprimere un messaggio sentito nel profondo dell'autore/trice, quanto mi mancano quei libri che assaporavi pagina dopo pagina, che ti stupivano, ti toccavano, ti facevano riflettere proprio perché non corrispondevano a una moda del momento ma facevano vedere le cose da un'altra prospettiva, aprivano nuovi orizzonti...
Se siamo ciò che leggiamo la situazione è molto grave. I libri dovrebbero essere una finestra sul mondo, ora diventano una porta chiusa che ti rinchiude in un universo molto limitato e ristretto dove tutto è uguale a tutto e niente più ti fa venir voglia di estendere il tuo sguardo un po' più in là....
Grazie per questo video. SVP
Salto questi rischi evitando le grandi librerie (Mondadori , Feltrinelli ecc ) e concentrandomi sui vecchi libri che sopravvivono al tempo e che di solito trovo a pochi euro nelle bancarelle delle "mie città ": Palermo e Torino. Il risultato sono grandi classici e opere straordinarie a pochi euro ,mai deludenti. La mia strategia dà uno schiaffo al mercato ed una pacca alla vera letteratura: quella che sopravvive allo scorrere delle mode e parla a tutti nel profondo perché è "scritta col sangue " (Nietzsche). Quest'anno , tra i tanti, mi sono goduto le polverose ma vive e fresche pagine di un "Oblomov" ed i due volumi sui "Normanni in Sicilia" di John Julius Norwich. Mi attende "Una vita" di Svevo non appena finisco la dinastia degli Altavilla e tutto con meno di 10€ 🖤📚.
anche io, stesso approccio! Quando ho proprio una voglia irrefrenabile di qualcosa di nuovo e troppo sconosciuto, prendo in prestito da MLOL.
Non ho parole...le hai dette tutte tu esprimendo esattamente quello che penso...inoltre mi hai messo in condizione di togliermi un sassolino dalle scarpe.." smetterlla di sentirmi un marziano " solo perché leggo I classici...e mi emoziono rido e piango quando leggo Proust...e mi immedesimo a tal punto nella storia che alla fine del libro sento una sorta di nostalgia e mi dispiace lasciare I personaggi...potrei scrivere un libro su ciò che loro ( quelli con l anima) provocano alla mia anima ....quindi grazie a te e a tutti quelli come noi....Maria...
Pazzesco, ci sono youtuber che si occupano di altri mercati (vedasi il mercato del make up, della musica...) che denunciano negli stessi termini l'assurda velocità nell'uscita di nuovi prodotti e la rincorsa ad andare virale...e denunciano la stessa progressiva perdita di senso del prodotto che si va ad acquistare!
Non seguo il marketing di altri prodotti quindi non sono informata, ma di certo il problema della sovrapproduzione è globale.
A me colpisce anche che su youtube e altrove non si parli mai di biblioteche, ma si spinga sempre la gente a comprare. Personalmente acquisto in libreria quando sono un minimo sicura di cosa sto andando a prendere, in biblioteca invece si può esplorare di più, farsi un'idea su alcuni titoli senza cadere nel consumismo più sfrenato. Ovviamente questa non è la soluzione del problema che sta a monte, nelle pubblicazioni, però lo trovo un aspetto importante.
Eccomi 😂 io vado in biblioteca almeno due volte al mese, mi piace molto andare perché così mi concentro sulla trama e non sul prezzo di copertina
Tutto verissimo. Hai descritto benissimo quello che provo da tanto tempo. Le tue parole aiutano a riflettere ed è bello sapere che ci sono persone come te che hanno le nostre stesse perplessità😊. Ho intenzione di leggere i tuoi libri. Ciao e grazie di ❤
Quando si é persone con ANIMA,si é talmente onesti verso se stessi ed il mondo da fare un video cosî !
Solo tu Martina parli a chi ,come me, vede tanta mancanza di anima in tanti settori e ,pur avendo un ' età importante,non riesce ad abituarsi a tale mancanza! Per questo trova e sente nelle tue parole tanta bellezza!
Grazie !
Che bello....trovare che qualcosa non è per noi, ci fa capire in po' quello che siamo, chi siamo. Grazie per la bella riflessione.
Ciao Martina, condivido pienamente le tue idee, ci sono troppi libri che non hanno un'anima e spesso sono quelli che vengono più pubblicizzati, ometto volentieri i nomi perché altrimenti mi viene il voltastomaco. Stesso discorso nell'ambito musicale, i personaggetti che vengono sostenuti rappresentano il vuoto assoluto perché si allineano ad un sistema completamente insulso. Buona serata, Luciano
Nuovo iscritto😊. Hai fatto un discorso che condivido in pieno. I libri sono sacri e io adoro leggere ciò che mi fa vivere grandi emozioni e mi fa riflettere
Tu sei giovane,Martina e certe cose si acquisiscono con l'esperienza.Io scelgo i libri non perché reclamizzati dal media o in bella vista nelle vetrine delle librerie perché c'è tanto pattume(troppi scrivono e pochi leggono ha detto qualcuno)ma perché sono libri che hanno qualcosa da dirmi.Classici certo ma non solo ,autori del passato recuperati,autori stranieri mai pubblicati ,libri per l'infanzia,teatro, saggi ecc..ma libri ben fatti e che mi diano nutrimento .Oltretutto questi libercoli consumati da tanti fanno danno perché la gente si abitua ad una lettura facile e scontata e non legge più ciò che lo farebbe pensare perché è certo più faticoso.Mi fa' piacere che tu l'abbia compreso perché sono sirene seducenti ma appunto ingannevole.Cerchiamo anche le piccole case editrici che propongono spesso buoni romanzi ,ripeschiamo romanzi tratti da vecchi sceneggiati o vecchi film,fiabe,epica,apriamo le porte a letterature finalmente pubblicate..e soprattutto non leggiamo quello che tutti leggono ma quello che ci piace,ci nutre,ci offre spunti di riflessione o semplicemente ci diverte e ci svaga ma in modo intelligente.Io sono abituata ad andare contro corrente..forse perché nata mancina nei tempi in cui era un tabù esserlo.
Pensa. Io sono una mancina corretta.
Proprio per questi motivi evito le edizioni Harper Collins. Mi è successo con due libri su due che ho letto recentemente, La ragazza con l'orecchino di perla e Le ricamatrici della regina, edizioni però distanti vent'anni l'una dall'altra. Le storie in sé non sono male e sanno anche intrattenere, ma la traduzione... In un certo senso potrei definirla usando la metafora della riproduzione su carta di un cavallo che cambia e diventa via via più inaccurata spostandosi da una parte all'altra del foglio: all'inizio il libro sembra essere scritto bene, poi però verso i due terzi del libro si iniziano a vedere un certo numero di errori di battitura o traduzioni fatte male o peggio dei riferimenti a cose che solo conoscendo la lingua d'origine e cercando di fare una interpretazione della traduzione puoi davvero cogliere. Tutti sintomi di una corsa contro il tempo alla pubblicazione. E come lettore mi sento preso in giro perché oramai sto già a più della metà del testo e in fondo vorrei anche sapere come va a finire.
Capovolgiamo il mercato, con le dovute sue attuali esasperazioni, contrapponendovi l'aria.
(...) Dobbiamo rimanere lettori; non dobbiamo ammantarci di quella gloria che appartiene a quei rari esseri umani che sono anche critici. Eppure, abbiamo le nostre responsabilità e la nostra importanza. I criteri che stabiliamo e i giudizi che esprimiamo pervadono lentamente l'aria e diventano parte dell'atmosfera che respirano gli scrittori mentre lavorano. Ne deriva un influsso che esercita un potere su di loro, anche se non raggiungerà mai la stampa.(...)
Da "Il lettore comune" V.Woolf
Secondo me è proprio il mercato che ci crea il blocco del lettore perché siamo delusi od annoiati....
Ciao Martina, mi trovo completamente d’accordo con te. Io sono Laureata in Lettere moderne con indirizzo editoriale e quindi ho studiato molto del mondo editoriale… io insegno e anche nell’editoria scolastica non va tanto meglio!!!
Video molto interessante Martina! Spesso le aspettative create da ciò che ci circonda sono talmente alte che rimaniamo delusi. Il tuo discorso si applica a tutti i settori...Si rischia di non ragionare più con la propria testa e anima
Questo discorso può essere esteso a tutte le categorie di consumo, ma sono certa che i "veri" lettori non si facciano influenzare da mode e pubblicità perchè hanno un loro gusto consolidato. Confesso che, a volte, acquisto dei libri chiacchierati perchè mi incuriosiscono ma in parallelo continuo la mia personale ricerca. Quest'estate, ad esempio mi è venuta voglia di leggere Solochov che però in Italia non viene più pubblicato da anni; mi sono messa alla ricerca su vari siti dell'usato e sono riuscita a ritrovare buona parte della sua produzione e ne è valsa la pena!
Cara Martina ti seguo da anni anche se questa è la mia prima interazione col canale. Sono una lettrice forte e i libri arrivano a me attraverso molte vie, mi fido molto delle mie case editrici preferiteve dei miei librai preferiri, ma qualche volta capita che riesci a darmi spunti interessanti (sei l'unico canale sui libri che seguo, per quel che vale è un attestato di stima), spesso sono d'accordo con te ma non oggi. Il libro È un bene di consumo, che ci piaccia o no e le case editrici sono aziende con bilanci che devono funzionare. Da sempre si pubblicano sciocchezze, per la maggior parte direi. Tant'è che quelli che sopravvivono ai tempi sono eccezioni e si chiamano classici. Nel mare delle nuove pubblicazioni sta a figure come le tue fornire i giusti strumenti per una navigazione di qualità, tenendo sempre presente che non tutti abbiamo le stesse esigenze, anche nella lettura.
Quindi ti pongo l'annosa domanda: è meglio leggere prodotti di bassa qualita o non leggere affatto?
Ti rispondo dicendo che è meglio leggere meno, ma meglio. Sarebbe opportuno pubblicare, pubblicizzare, sventolare meno, ma meglio. Le logiche consumistiche non sono le uniche possibili. Il capitalismo non è l’unico sistema possibile. La corsa a fagocitare tutto crea molta nausea, e poco nutrimento.
È vero ci sono libri senz'anima che non fanno vibrare alcuna corda interiore e lasciano una sensazione di amarezza, di avere perso qualcosa. Personalmente non scelgo sull'onda del momento. Preferisco andare in libreria e perdere alcune ore. Li sfoglio, leggo alcuni capitoli,sento le sensazioni che danno. Certo si rischia ma si possono trovare tesori impagabili di lettura. Sono d'accordo con lei su una troppa vasta produzione, che nulla offre in termini di qualità ma creando confusione e disorientamento. Ci si orienta come se si fosse in un supermercato, su testi iper-pubblicizzati e di moda. S. Probabilmente si è perso il desiderio e il tempo di scegliere con l'anima e la testa.
Sei stata chiarissima e mi hai dato riflessioni molto profonde e importanti. Ho la tua stessa sensazione. Mi piacerebbe che qualcuno facesse dei nomi. Inizio io con un libro molto pubblicizzato anni fa: La ragazza del treno. Delusione totale e incredulità rispetto al successo riscontrato.
Ciao, fortunatamente non vengo contagiata nel leggere dai giudizi altrui. Ascolto i consigli, le recensioni ma poi decido io, a sentimento e prendo li stesso delle cantonate.
Ciao Martina! Per la mia esperienza, anche i libri stampati da case editrici piccole o di nicchia sono spesso pieni di refusi. A volte ho la sensazione che vengano pubblicati giusto per far uscire qualcosa anziché per il valore che hanno. In più, in questi casi, credo che più che la fretta ci sia dietro un discorso di competenza e convenienza. Da lettrice che ama i libri "belli", questa cosa mi rattrista. Per fortuna i libri "belli" ci sono e, credo, ci saranno sempre, ma se non sono classici, vanno scovati e ricercati. 😘😘😘
Sono completamente d'accordo con Te! Le mie scelte librarie mai condizionate ,influenzate dalle mode o battage pubblicitarie! Raramente concordo con le scelte dei premi letterari ,che imperversano in certi periodi dell'anno. Trovo la lettura contemporanea, perlopiù ,scadente e monotona nei temi.
Bel video , riflessione condivisibile da applicare a quasi tutto direi dal cibo al mobilio ... In generale direi che si sta consoldidando una tendenza a volersi uniformare tipica della fase adolescenziale preoccupante , che però purtroppo è irreversibile data la diffusione a tappeto veicolata dai social. Sembra che sviluppare uno spirito critico e dei gusti personali sia quasi sbagliato di base. Resto abbastanza indifferente alla cosa se non fosse che essendo madre mi viene spontaneo oppormi per proteggere/educare le mie figlie e mi trovo sempre più spesso di fronte al problema di mostrare senza rischiare imporre io stessa uno "stile" . Seguo molti "influencer" ma invece di comprare prendo in biblioteca o usato solo ciò che mi ha incuriosito ma qualche cantonata c'è stata. Capisco quindi chi si lascia trascinare dall' entusiasmo ma molto meno se ha la mia veneranda età.
Grazie Martina... Brava come sempre!
Grazie per queste riflessioni che arricchiscono l'anima 🙏
Io do un consiglio spassionato a tutti: leggete solo i classici!
Sì e no. Ci sono classici veramente sopravvalutati e che sono invecchiati davvero male. Ricordiamoci che i classici di adesso venivano mal considerati ai tempi in cui furono scritti. Uno fra tutti la coscienza di Zeno. Il problema dell'oggi è l'iperproduzione ed è anche scoraggiante da parte di un neoautore sentire ciò. Perché la fuori ci sono libri moderni stupendi purtroppo immersi da tanto buonismo e benpensante superficialità. A me sembra che sia più un fattore mentale. Il cervello dice questo è un classico e allora ci sono due vie: ho lo detestiamo a prescindere perché ci ricorda i tempi della scuola oppure lo veneriamo alla stregua della Bibbia per gli ortodossi fanatici che vorrebbero ancora i roghi nelle piazze
Avrei scritto la stessa cosa.
@@lazatteradellamedusa5628 ciao, io non intendo solo ed esclusivamente i classici scritti nel 1600, ma anche i moderni-contemporanei
Chiarissima come sempre! Io non sono una lettrice accanita di novità e quindi non mi faccio influenzare dal mercato editoriale (infatti leggo soprattutto classici). Condivido assolutamente quanto hai detto sulla libertà e come senza rendercene conto siamo "schiavi" del consumismo e non solo.....
Non prendo mai i libri appena usciti, soprattutto se molto pubblicizzati....leggo quasi tutti i generi con piacere, e con lo stesso piacere amo scegliere e scoprire magari anche letture vecchie o fuori produzione....ed è sempre una bella scoperta. Poi a volte mi regalano dei libri appena usciti, e leggo anche quelli...
Le tue parole hanno risuonato profondamente in me, video bellissimo! ❤
Io mi resi conto di questa cosa dei libri senz’anima, quest’estate, quando uscì “il fabbricante di lacrime”, tutti ad acquistarlo poiché letto e pubblicizzato da molti. Oggi, 18 novembre 2024 di quel medesimo libro neanche l’ombra di un ricordo
Va beh, del fabbricante di lacrime posso ancora scusare le 15enni e nemmeno perché io ho una cugina che ha la stessa età che legge veramente dei libri di spessore, ma si capiva che era una ciofeca fin da subito. Un po' come la saga di After e tutte quelle amenità abortitiche, forse nemmeno esiste questo termine. Cosa mi fanno ispirare questi insulsi libri che io definirei più libroidi soltanto perché richiamano al concetto di libro per la forma e non per nient'altro
Ciao Martina! Hai ragione! Per quanto mi riguarda i libri spinti da librerie, social e case editrici come immancabili del momento, mi hanno sempre ispirato zero. Non ho tempo ( e nemmeno soldi) da perdere...mi sono sempre letta montagne di classici con incursioni nel contemporaneo su suggerimento di amici di lettura fidati e fidati book tuber ( grazie a te ho letto Murakami ad esempio❤). Non so quanto di quello che viene continuamente prodotto e stampato oggi sopravviverà...lo scopriranno i posteri..noi ora abbiamo un patrimonio arrivato a noi da scoprire ...perché buttarsi su novità spinte basandosi sulle mode della settimana? Io la vedo così..sarò antica! Un abbraccio ❤
Ciao Martina, sono perfettamente d'accordo con te. Siamo letteralmente travolti dal numero immenso di nuove pubblicazioni e dal marketing.
Probabilmente i social con la loro abbondanza provocano delle crisi di rigetto del tutto naturali. Quando utilizzavo i social non ero solito seguire il mondo dei libri, leggevo qualcosa qui e là ma senza dar peso tra questa o quella recensione. Oggi sono iscritto a tante newsletter di case editrici, ma raramente trovo titoli interessanti. La lettura per me è un piacere, vivo senza tv e questo mi permette di seguire la lettura come qualcosa di bello. E leggendo si impara, come dici bene tu, a capire quando un libro ha un'anima e quando no. Così leggo tanta saggistica: voglio conoscere, voglio sapere. La narrativa, tipo quella italiana attuale, è un insieme di argomentazioni che difficilmente si discostano dal 6,5-7. Tanti piacevoli ma altrettanto scontati, arrivano anche ma non ti rimane molto. È ormai un problema enorme che non so cosa potrebbe cambiare, ma hai ragione quando dici che la troppa velocità di produzione può portare ad un'assuefazione che fa scadere il piacere. Facile dire: so regolarmi
Siamo umani e fallibili, si può (e si deve) cadere. Bruttissimo se quella caduta ti fa perdere il piacere della lettura
Per fortuna "Tutti gli uomini del presidente" sullo scandalo del Watergate è quella lettura grandiosa che mi riappacifica con la lettura
È un epoca in cui tutti fanno tutto, in qualunque campo e, quello che conta è solo il business, i soldi, quindi il conto è presto fatto. E poi, attenzione, per molti, tutto quello che viene prima di loro è 'obsoleto' e/o 'lento'; quindi... La visione si puo dire miope, ammesso che ci sia una visione, altrimenti diciamo pure che siamo nel regno della tanta arroganza e scarsa umiltà.
Sono d’accordo su tutto, pur essendo tra quelle persone che compra decisamente troppi libri rispetto al tempo effettivo a disposizione per leggerli. Personalmente compro un libro se è la trama ad attrarmi e solo quello mi influenza realmente, indipendentemente da come il libro in questione è recensito o sponsorizzato. Anzi, posso dire di provare proprio repulsione per quei libri che vengono mostrati da chiunque su Instagram o TH-cam, sull’onda della nuova uscita. La lettura non è una moda ma qualcosa di molto personale, indipendente dall’hype generato dai media😊
Ciao Martina! Sono capitato qui per caso, e già che ho visto il video ti rispondo dicendo che la stessa logica si applica facilmente a tanti altri ambiti: dalla ricerca alla musica, dai videogiochi alle serie TV e oltre. Temo che questa tendenza sia destinata a peggiorare e che il libro non sia più 'il' medium per comunicare qualcosa a qualcuno, anche se non riesco a spiegarmi tutto questo mercato. Non so quanto tu abbia letto sul postmodernismo, ma credo che sarebbe interessante portare qualcosa sul canale, dato che offrirebbe spunti perfetti come nota a margine del tuo azzeccatissimo 'senza anima'.
Ho avuto l'occasione di approfondire il tema dell'editoria per un esame universitario per quanto riguarda la facoltà di storia e tutela dei beni artistici, ovviamente i libri ne fanno ampiamente parte. Beh, questa regola di "iper-produzione" solo ed esclusivamente per un tornaconto economico esiste da quando è stata creata la stampa. Ovviamente oggi esiste all'ennesima potenza ma il risultato è sempre lo stesso
LEGGERE IMMEDIATAMENTE "Il viaggiatore incantato", del grande Leskov. È stato ristampato da Neri Pozza con nuova traduzione a un prezzo buono.
Leggi quel capolavoro e passa la crisi.
Bravaaaaa! Condivido 😊
Ciao Martina, questo video mi sembra sia capitato a fagiolo in un momento della mia vita da lettrice in cui, me ne rendo conto da un po', mi sono fatta troppo prendere dalle recensioni viste sui vari canali qui su TH-cam: recensioni che, ed è questo che mi ha fatto accendere un campanello, si ritrovano su diversi canali e che sono palesemente frutto dell' hype attivato in primis dalle case editrici. Libri che in qualche caso sono corsa a prendere in biblioteca (questa è la mia "fortuna", non compro quasi mai libri di recente uscita ma li prendo in biblioteca, magari aspettando un po') e che mi hanno lasciato in qualche caso molto delusa. Mi sembra che qui sui vari canali nell' ultimo periodo si senta molto questa omologazione per cui tanti consigliano gli stessi titoli. Ciao e grazie!
Libri più venduti nel 1988:
1° Lezioni Americane (Calvino)
2° L'Insostenibile leggerezza dell'essere (Kundera)
3° Le menzogne della notte (Bufalino)
Libri più venduti nel 2023:
1° Spare. Il minore (Principe Harry)
2° La portalettere (Giannone)
3° Dammi mille baci (Tillie Cole)
Lascio a voi le dovute riflessioni.
Ai temi da te trattati aggiungerei anche quello dell'intelligenza artificiale. State pur certi che, più prima che poi, arriverà lo scandalo dell'autore del bestseller da milioni di copie che in realtà non ha scritto nemmeno un rigo di suo pugno.
Questo sta già accadendo con la musica.
Per me quello sarà il punto di non ritorno, non sono il tipo da letture contemporanee, prediligo un periodo florido cone quello novecentesco, quindi la questione mi tocca marginalmente, ma state pur certi che quando questo accadrà, perché accadrà, per me sarà l'anno zero di una nuova letteratura che non mi vedrà sostenerla.
Volevo ringraziarti per avermi fatto conoscere due mie conterranee come Maria Messina ed Elvira Mancuso.
Durante il video hai accennato al noir, beh, per sdebitarmi volevo consigliarti Sputerò sulle vostre tombe, di Boris Vian.
Altro romanzo meritevole è Flatlandia, che quest'anno compie 140 anni, ma che in realtà non ha coordinate temporali, per quanto mi riguarda potrebbe essere stato scritto tranquillamente oggi. Abbott si ispirò alle investigazioni generali delle superfici curve di Gauss, che nel suo studio descriveva il punto di vista di un verme piatto muoversi su una membrana nello spazio.
Eco diceva che si definiscono classici tutti quei libri che sopravvivono al tempo. Ma oggi, in un mondo che si rincorre, chi ne ha più?
Prendetevi il vostro tempo, non fate in modo che il tempo prenda voi. Volendo citare i Pink Floyd: "E poi un giorno scopri che hai dieci anni alle spalle, nessuno ti ha detto quando correre, hai mancato il segnale di partenza".
Grazie. Boris Vian mi piace molto.
Per me non ci sono libri con e senza anima, ma solo libri degni o meno di essere pubblicati. Noto spesso, sia da parte dei creator ma anche non, che si punta il dito alla quantità di titoli pubblicati, all'inflazione del mercato del libro. Purtroppo vorremmo pensare che i libri siano degli oggetti magici, ma non è così, il libro è un prodotto, certo non come gli altri prodotti commerciali, perché, come hai detto te, oltre alla loro natura materiale, sono veicoli di cultura. Gli editori però non sono delle onlus, campano se i libri vengono acquistati e per fare ciò c'è bisogno anche del marketing, per tutti gli editori, grandi e piccoli. Secondo me te stai confondendo le cose, mi pare di avvertire dalle tue parole, che te non ce l'hai tanto con il marketing in sé, quanto con la FOMO (fear of missing out), che certamente ha a che fare con la pubblicizzazione attraverso i creator delle ultime uscite. Secondo me la parte fondamentale del discorso e che non sento mai dire, è che chi fa divulgazione, o meglio, chi parla di libri sui social (booktuber, booktoker, ecc.) si "limita spesso a fare marchette e non a costruire un discorso intorno ai libri, critico e consapevole. Ad esempio, si parla sempre di libri sui social, ma mai di editoria. E qui mi ricollego al discorso che ci sono troppe uscite ecc. Chi è che parla di editoria davvero su YT? Chi è che racconta il mondo dell'editoria, chi sono gli editori in Italia e quali sono le loro linee editoriali? Vedo poca divulgazione in questo senso. Poi però si dice che ci sono troppe uscite. MA DAI! Se non si è nemmeno consapevoli di qual è il mercato dell'editoria in Italia, se non si parla anche di critica letteraria, di storia dell'editoria, storia del libro, di quali e cosa sono i generi, ecc. Come si fa a creare un pubblico consapevole? Il risultato? Mille ragazze con in mano la classica tazza da tè che non fanno altro che raccontarti la trama e dirti che quel libro le è piaciuto (ovviamente non mi sto riferendo a te). Spesso mettendo la propria vita personale accanto ai libri.
Perfettamente d'accordo.
Nemmeno su di me il marketing ha molta presa 👍.
È simile a il mondo di sofia...ma rivolto al mondo dell'arte...a me è piaciuto...ero scettica in quanto pensavo ad una brutta copia appunto de il mondo di sofia...invece poi mi son dovuta ricredere..altri libri che mi son piaciuti ...quelli di Ilaria Tuti ...poi su quello che dici condivido perfettamente ma fortunatamente anche qualche libro si salva
Bravissima. Hai chiarito. Un trattenimento importante.
mi sembra che Lei stia diventando non più una semplice lettrice e lettrice-youtuber ma qualcosa di più, forse una buona critica letteraria, forse una buona scrittrice, forse molto altro
Questo Suo video è molto incisivo, non è fanatico, è interessantissimo sia dal punto di vista della comunicazione che dei contenuti, ha molte potenzialità ed è rivolto a tutti, complimenti, complimenti 👍🏻💖👍🏻
Salve Renzo, non sono una critica letteraria. Ci tengo a precisarlo. Sono una persona che ama leggere e scrivere. E che vuole cose buone nella vita.
Ho l’impressione che il titolo proposto non sia appropriato o quantomeno sia generico . L’aspetto importante però è la tua consapevolezza che il mondo dell’editoria operi con le stesse regole di mercato degli altri settori quali i beni di consumo e questo ti ha già permesso di dotarti di una prima e fondamentale chiave di selezione nella scelta di un libro . Non compro ciò che il mercato vuole ma quello che voglio io. Se mi permetti questo non vuol dire che i libri ti abbiano stufato ma che ti hanno stufato i modi con cui vengono proposti e che conducono , in alcuni casi, ad acquisti indesiderati. Sei sulla strada giusta per fare scelte sempre più personali concentrandoti sulle tipologie di libri più attinenti ai tuoi desideri , saggi romanzi o di qualsivoglia ambito essi siano. Un altro criterio selettivo può essere quello che tu hai già astrattamente individuato come “utilità” personale ma che dovresti però meglio strutturare e definire perché la stessa ha svariate declinazioni, come piacere svago conoscenza emozione o banalmente passatempo. Quello che pare evidente è che tu non ti sia stufata dei libri in quanto tali ma necessiti di criteri selettivi personali . Per averne di “utili” allo scopo peraltro si deve per forza passare anche attraverso letture di libri non soddisfacenti ma che ti permettono di darne un giudizio personale e con esso la relativa catalogazione nel retro della tua biblioteca privata .
Se un libro è valido resta valido nel tempo e leggerlo fra dieci anni o venti sarà uguale a leggerlo oggi perciò non mi affanno a stare al passo con le novità perché con tutto questo entusiasmo il più delle volte mal riposto faccio fatica a separare il grano dalla pula.
Mi è capitato di fare dei recuperi volutamente fuori tempo massimo di libri di autori molto chiacchierati/ intervistati/premiati in un determinato periodo. La diffidenza mi porta a perdermi qualcosa (caso piú unico che raro: Zadie Smith) ma il più delle volte avevo fatto benissimo a snobbarli.
La questione va oltre la letteratura, ahimè. Viviamo tempi mediocri. Non cattivi come tra guerre e dopoguerre (Hemingway). Non cupi e romantici come l’Ottocento (Poe o Brontë). Non eroici (Omero). Non di rinascita (umanesimo). Non di tramonto (Cervantes).
Mediocri: i tempi, le persone, le idee, i media… e l’editoria ovviamente.
Ottimo video ...infatti ... consideriamo che per gli eitori spesso al contrario rispetto agli autori il libro è un prodotto che rende guadagni ... poi oggi mi pare impressionante pensare a libercoli realizzati con l'i.a. .... è proprio da brivido .... se devo usare l'i.a.lo faccio da solo mi faccio realizzare poesie ricette o altro ma non vado a comprare libri scritti dall'i.a. ..... se li compro e perchè sono stati realizzati da autori in cervallo e pupille e perchè seguono un modus umano .... a prescindere facendo le mie scelte ....
Credo che oggi la finalità del marketing non sia soddisfare un desiderio ma creare continuamente bisogni Questo spiega perche' molti mercati sono affollati di prodotti spesso inutili ma capaci di farci venire voglia di possederli.
il primo comandamento del marketing di ogni impresa non è piu' soddisfare un bisogno ma crearlo facendo emergere desideri latenti dell'individuo.quando questo comandamento giunge nell'ambito salute si assiste a ragazzine di 13 anni che accompagnate dalle loro madri si rivolgono al chirurgo estetico per liftarsi le labbra.
Io so, ho dovuto lavorare con chi crea i desideri, i sogni , le emozioni, le lacrime di chi , come me non approva ma deve tacere.io so...carmen
Hai sollevato un bel problema, ma credo che la questione sia ancora più a monte. Ad essere ormai senz'anima è proprio il libro in sé, come strumento, come oggetto: sempre meno rilegature con spago, sempre più brossure, sempre meno copertine rigide, sempre più copertine flessibili, libri di 40 con una qualità della carta pazzesca che se tenuta bene sembra appena uscita dalla stampa, libri che dopo 5 anni iniziano già a presentare ampie macchie e fioriture di muffa.
Il libro stesso, come oggetto, tende all'obsolescenza programmata, come i cellulari.
Trovo interessantissimo questo tuo punto di vista perché ti occupi di narrativa e letteratura, io vado per lo più di saggistica, ed è aberrante che titoli che sarebbero da consultare più e più volte nel corso degli anni vengano fatti in brossura.
Io ho anche un problema con il mettermi in competizione con chi dice di leggere 50 o 100 libri in un anno. E poi mi infastidisce quando salta fuori che molti erano audiolibri. Assolutamente nulla contro gli audiolibri! Quando dico che non sono la stessa non lo dico per sminuire l'esperienza dell'ascolto del libro, c'è anche a chi piace di più o allo stesso modo e questo non si discute. Lo dico solo perché effettivamente non è la stessa cosa, leggere e ascoltare sono due azioni diverse, anche perché ascoltando posso fare altre cose, mentre se leggo leggo e basta. Per una mia limitata capacità immersiva non riesco a gustarmi un libro ascoltandolo, riesco a godermelo solo se lo leggo, però è un problema mio. Solo che se leggo 2 libri e ne ascolto 8 per me non ha senso dire di aver letto 10 libri.
Comunque sia a me piace darmi un obiettivo annuale di libri letti. Ho ripreso a studiare da adulta e sono una studentessa lavoratrice, quindi è un obiettivo compatibile e realista con il mio stile di vita (le letture universitarie non rientrano nel mio obiettivo, quelle le devo leggere per forza) e mi da soddisfazione quando riesco a raggiungere, e magari anche superare, l'obiettivo che mi sono posta. Però penso che alcune volte si rischia che questo possa sfuggire di mano, bisogna fare attenzione a non lasciare che la quantità superi la qualità, e purtroppo vedo che molto spesso, pur di raggiungere quel numero, non ci si immerge nell'esperienza della lettura. Si è voraci non perché il libro ci ha catturato e non riusciamo a staccarci, ma voraci in senso consumistico. Come una gara a chi mangia più panini nel minor tempo possibile. E ripeto che sono una persona che è molto soddisfatta quando raggiunge il proprio obbiettivo di libri letti in un anno, però osservate il vostro stile di vita e le vostre abitudini, trovate il vostro obiettivo che vi da soddisfazione. Per qualcuno sarà forse poco, beato lui che ha la possibilità di leggere un libro al giorno, voi pensate a cosa piace a voi e a come renderlo compatibile con la vostra vita.
off topic, ma neanche troppo:ho scoperto solo ora, con dispiacere, che c'è stato un premio strega poesia? quanto è triste non saperlo neanche? Per me avrebbero dovuto inserirlo insieme al premio strega normale per dargli spazio e voce. Potrebbe essere un'idea aggiungere una cinquina poesie anche per il premio booktube per la prossima edizione. Da questo si deduce che sono proprio fuori le mode, visto che prendo prevalentemente poesie. ❤Viva l'emozione in parola. La farfalla che nasce e muore per amore nello spazio di un verso.
Ciao Martina, le esigenze editoriali hanno anche altre criticità; perché, se da una parte, nuovi libri vengono pubblicati troppo in fretta per ragioni di marketing, per le stesse ragioni, non appena un libro non vende più o vende poco, scompare dal mercato. E mi riferisco ad un libro in particolare del quale hai parlato tu, "La cartella del professore". Questo libro è praticamente impossibile da trovare nuovo, poiché ormai è fuori catalogo. Eppure, pare sia ritenuto davvero un bel libro da tutti coloro che lo hanno letto, ma questo libro, pur avendo un'anima, non lo si trova più.
Ho scoperto da voi che questo libro non è più facilmente reperibile. Fino a qualche anno fa era un titolo comune nelle librerie. Mi viene da pensare al titolo di un altro celebre testo che prenderei in prestito, a proposito della memoria e del valore, per descrivere la situazione in cui ci troviamo: “I sommersi e i salvati”.
Ciao Martina, potresti parlare di Borges??
Ti ringrazio immensamente!!
Ciao
Hai tutta la mia amministrazione non tanto per ciò che dici che comunque approvo, ma soprattutto per il coraggio di esporti così schiettamente e in controtendenza. Forse se i libri non fossero venduti nei supermercati ci sarebbero meno introiti ma prodotti migliori. Cito i supermercati dove l'offerta è dettata dai motivi che hai ben esemplificato, ma anche trovare bancarelle nelle sagre aiuta soltanto a vendere qualche classico.
Anche cinema e musica non vivono di meccanismi molto diversi.
Ooooh, parole sante... Anche a me, i libri hanno strastancato. Ormai, non leggo quasi più nulla, da tempo. Anzi, trovo la maggior parte dei libri, a dir poco deludenti, inutili, modesti. Di tutti i libri letti, ne salverei 1 su 15, a dir tanto.
Dipende da cosa si legge. Abbiamo secoli di grande letteratura, europea e non, alle spalle.
Io, difficilmente vado oltre la metà del Novecento, perchè la mia preferenza va ai classici, ma ci sono anche scrittori di livello alto tra i contemporanei.
Bisogna saper scegliere.
@silviazoppi7986 ma sì, d'accordo, mica è tutto da buttare, è vero... ma spesso è semplicemente superfluo. Con tutte le cose da fare nella vita, prima che finisca il tempo...
Troppa scelta, sembra il mondo del fast fashion... Martina, pensi che le case editrici piccoline sono più attente alla qualità?
In alcuni casi sì, soprattutto se scelgono di andare controcorrente e pubblicare poco. È una scelta tanto anacronistica quanto ammirevole, e andrebbe presa d’esempio.
Bene ti ho ascoltato e condivido il tuo pensiero
Cara Martina, approvo quello che dici MA ormai la società ci dice chi dobbiamo e cosa vogliamo essere. Belle, giovani, magre, alte, di successo lavorativo, madri, figlie amorevoli,... e se non lo siamo non puoi accettarti ed essere accettato. COSTRURE un'identità è piu difficle, un processo lento, dispendioso e insicuro mentre alla nostra società, in fondo, il grande fratello piace.
La società è fatta di persone. Non è un essere soprastante. E non tutte pensano le stesse cose. Se più persone prendono consapevolezza, le cose nel tempo possono cambiare.
@ImaAndtheBooks non sono così ottimista ma mi piace che qualcuno lo sia ancora. Grazie per le tue riflessioni
La logica commerciale descritta è propria delle grosse case editrici, le stesse che setacciano i social per selezionare autori solo perché hanno una determinata quota di follower. Tuttavia c' è un enorme sottobosco di piccoli editori che fanno poche uscite, curandole alla vecchia maniera. Purtroppo non hanno la visibilità delle major, perché pur essendo ordinabili in libreria, non hanno la forza per comprare gli spazi per consentire al lettore di inciampare in pile e pile di volumi.
Ciao Martina. Mi ripeto, ma un romanzo è soggettivo. Troppa gente scrive ma ahimè non dicono niente, un linguaggio povero, non trattieni nulla. Ho appena terminato Mandorle amare
L'hai letto? Te lo consiglio. Mi ha riempita.
No, non l’ho letto.
Ciò che dici è lo specchio della società in cui viviamo...
Credo che gli altri youtuber dovrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di ampliare il tema che proponi. Onestamente a lungo andare sapere che X ha letto questo o quel libro non riesce a creare quella tensione che serve per non rattrappirsi. Serve confronto, dibattito, scontro. Le camomille tipo ho letto questo, leggetelo. Ho letto quest'altro non leggetelo, alla lunga non lasciano nulla
Vediamo se gli altri comprenderanno l'occasione che si può creare con l'avvicinarsi del Natale
Cosa pensi del libro "gli occhi di monnalisa"?
Non lo conosco.
Non si deve scrivere, produrre libri a cottimo, ne risente la qualita' e puo' rendere scadente l'opera. Per ora rileggo i molti libri che possiedo, poi se capita un libro che veramente mi prende lo compro. I libri per me migliori li rileggo, e molti sono classici ogni volta trovo qualche cosa di nuovo che veramente mi fa pensare e mi pone nuove idee.Purtroppo molti libri servono solo per fare cassa, mi riconosco in molte cose che dici , se devo comperare solo per essere al passo con tutti non compro, spieghi molto bene il tutto. Ciao e al prossimo video.
Aggiungiamoci anche tutti quei libri pubblicati solo perché
“scritti” da personaggi famosi…
Non hai scritto quello che hai detto
Assolutamente no. Perché lo leggono tutti? Difficilmente mi faccio coinvolgere.
E' una mia sensazione o ti vedo veramente arrabbiata???
ma da quando prof alcuni libri non ti piacciono sono samuel
Se ascolti bene tutto il video lo capirai ☺️