Delle lettere ad un amico lontano, un padre troppo ingombrante e la paura, come figlio, di non essere all'altezza... Un racconto che potrebbe benissimo essere stato scritto per raccontare anche il nostro oggi... Buon ascolto! ❤🎧
Innanzitutto complimenti vivissimi per la lettura veramente molto bella. Anche se i racconti di Kafka sembrano così definitivi, egli è un maestro nel lasciare tante porte aperte. Così come il padre è aguzzino pericoloso poiché frustrato così il figlio, valido uomo di affari, è comunque facilmente uno che regredisce ad uno stato adolescenziale.....si intende che l'unica soluzione sarebbe stata continuare a viaggiare, la distanza, a volte, è l'unica salvezza!
Grazie di cuore per i complimenti alla lettura, e per questo interessantissimo commento. Si, la penso anch'io così; tante porte aperte ma le persone rimangono inchiodate su di un'unica soglia. La distanza è l'unica soluzione per metabolizzare il passato e risolvere un rapporto non sano. 🌹🌞
Eh. Ci ho messo un po’ a trovare le parole per commentare. Povero Giorgio, quanto lo capisco. Ci sarebbe da scrivere per giorni, per anni, sulla chimera dell’amore incondizionato per i figli: non è detto, è quanto mi viene da scrivere in breve. Quello che ha salvato me, è stata una forte autostima, innata presumibilmente, e un grando istinto di autoconservazione che mi ha impedito di fare la fine di Giorgio. Grazie Chiara, con la tua lettura mi hai fatto sentire meno sola. Buona domenica, un abbraccio ❤️
Cara amica mia, capisco perfettamente quello che dici, per questo avevo scritto che questo racconto potrebbe tranquillamente essere stato scritto oggi... Succede, succede che si sia schiacciati, annullati da un genitore troppo ingombrante, e dai tratti narcisistici... C'è chi purtroppo soccombe, e chi invece riesce con fatica a tenere alta la testa, grazie all'autostima, e ad un disperato istinto di sopravvivenza emotiva. Lo so bene anch'io. Non sei sola. Non siamo sole. Ti abbraccio fortissimo. ❤️
Trovo in questo racconto che hai interpretato molto bene, la stessa ferocia nelle relazioni familiari che caratterizza anche Le metamorfosi e il tema della solitudine. Grazie Chiara
Esattamente, amica mia... Solitudine e ferocia che, talvolta, prendono vita proprio in quel contesto familiare che invece dovrebbe essere un porto sicuro. Dinamiche eterne, haimé... Grazie a te, carissima! ❤️🌹🌞
Una delle cose più penose per un figlio il momento in cui capisce di non essere il sogno del padre ma solo un individuo da denigrare e schiacciare…povero Giorgio
Delle lettere ad un amico lontano, un padre troppo ingombrante e la paura, come figlio, di non essere all'altezza... Un racconto che potrebbe benissimo essere stato scritto per raccontare anche il nostro oggi... Buon ascolto! ❤🎧
Buongiorno mia bellissimaSignora❤
Perdonami l'assenza, son stata male ma non ne ho perso uno.
Finisco di passá lo straccio e torno! ❤💋💋💋💋
@@MilenaRubini ciao tesoro! Che bello rivederti! 😍 Sei stata male? Spero che tu adesso stia meglio... Ti abbraccio!!! ❤️😍❤️😍🌞
Grazie Chiara per la magnifica lettura.
Grazie Fiorella! Felicissima che sia piaciuta! ❤🌞
Innanzitutto complimenti vivissimi per la lettura veramente molto bella.
Anche se i racconti di Kafka sembrano così definitivi, egli è un maestro nel lasciare tante porte aperte. Così come il padre è aguzzino pericoloso poiché frustrato così il figlio, valido uomo di affari, è comunque facilmente uno che regredisce ad uno stato adolescenziale.....si intende che l'unica soluzione sarebbe stata continuare a viaggiare, la distanza, a volte, è l'unica salvezza!
Grazie di cuore per i complimenti alla lettura, e per questo interessantissimo commento. Si, la penso anch'io così; tante porte aperte ma le persone rimangono inchiodate su di un'unica soglia. La distanza è l'unica soluzione per metabolizzare il passato e risolvere un rapporto non sano. 🌹🌞
Eh. Ci ho messo un po’ a trovare le parole per commentare. Povero Giorgio, quanto lo capisco. Ci sarebbe da scrivere per giorni, per anni, sulla chimera dell’amore incondizionato per i figli: non è detto, è quanto mi viene da scrivere in breve. Quello che ha salvato me, è stata una forte autostima, innata presumibilmente, e un grando istinto di autoconservazione che mi ha impedito di fare la fine di Giorgio. Grazie Chiara, con la tua lettura mi hai fatto sentire meno sola. Buona domenica, un abbraccio ❤️
Cara amica mia, capisco perfettamente quello che dici, per questo avevo scritto che questo racconto potrebbe tranquillamente essere stato scritto oggi... Succede, succede che si sia schiacciati, annullati da un genitore troppo ingombrante, e dai tratti narcisistici... C'è chi purtroppo soccombe, e chi invece riesce con fatica a tenere alta la testa, grazie all'autostima, e ad un disperato istinto di sopravvivenza emotiva. Lo so bene anch'io. Non sei sola. Non siamo sole. Ti abbraccio fortissimo. ❤️
Trovo in questo racconto che hai interpretato molto bene, la stessa ferocia nelle relazioni familiari che caratterizza anche Le metamorfosi e il tema della solitudine. Grazie Chiara
Esattamente, amica mia... Solitudine e ferocia che, talvolta, prendono vita proprio in quel contesto familiare che invece dovrebbe essere un porto sicuro. Dinamiche eterne, haimé... Grazie a te, carissima! ❤️🌹🌞
@@ChiaraFoianesi a sabato
Divina la tua interpretazione. Come sempre. Mi piace tanto ascoltarti. Sei unica❤
Cara Claudia, grazie di cuore! ❤️⭐️
Abissale. E con Nietzsche dico: "Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro."
Lettura magnifica.
Grazie carissimo... e che abisso, questo!
Una delle cose più penose per un figlio il momento in cui capisce di non essere il sogno del padre ma solo un individuo da denigrare e schiacciare…povero Giorgio
Si, una delle cose più penose sapere di non essere mai stato ciò che un genitore sperava. Penoso e tragico momento...
Ah la famiglia,l'origine di tutto,nel bene e nel male....Un saluto alla cara Toscana
Ciao cara Lorena, un grande saluto e un abbraccio a te!❤️🌹❤️