9 Luglio - 29 Giugno 2024 - Vangelo - La Beatitudine della Povertà

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"Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli"
Questa frase è una delle Beatitudini pronunciate da Gesù nel Sermone sul Monte, riportato nel Vangelo di Matteo (5:3). Tradotta in parole semplici, significa:
"Fortunati coloro che riconoscono la loro povertà spirituale, perché a loro appartiene il regno dei cieli."
In altre parole, Gesù sta dicendo che sono benedetti quelli che sono umili e consapevoli dei propri limiti spirituali, perché saranno ricompensati con il regno di Dio. La povertà in spirito implica una consapevolezza della propria dipendenza da Dio e un atteggiamento di umiltà e apertura verso di Lui.
In questo video, esploreremo la beatitudine della povertà spirituale come una porta verso il regno dei cieli. Scopri cosa significa veramente essere beati e come la povertà spirituale può portare alla felicità eterna.

[@gioscapc]

Se posso permettermi, il commento più profondo, intellettualmente inarrivabile e perfettamente conforme alle parole citate in Mt 5,3 lo espresse Meister Eckart nel suo sermone intitolato appunto "Beati pauperes spiritu". Chi è in grado di comprenderlo (e lo stesso Eckart diceva che possono comprenderlo solo "pochi uomini buoni") si troverà a sfiorare le vette più alte dell'intellettualità e della dottrina cristiane.

[@tuttocanale-allchannel3940]

Grazie per il tuo commento molto interessante! Hai ragione, il sermone di Meister Eckhart su "Beati pauperes spiritu" è davvero profondo e stimolante. È incredibile come Eckhart riesca a esplorare concetti così complessi con una tale profondità spirituale. Mi piacerebbe approfondire di più su come le sue idee abbiano influenzato la dottrina cristiana successiva, nonostante la condanna. Hai qualche consiglio su quali testi o autori siano particolarmente utili per capire meglio il suo pensiero e il suo impatto?😇🙏

[@gioscapc]

Purtroppo dopo Eckhart la dottrina cristiana, che già ai suoi tempi vedeva con sospetto la Mistica, ha subito un'involuzione, e ancor più dopo la Riforma, e quindi l'influenza del Maestro sulla medesima è stata del tutto trascurabile. I suoi sermoni sono stati infatti riscoperti solo svariati secoli dopo (e risultavano per ciò stesso ancor più incomprensibili alla maggior parte delle persone) da volenterosi filosofi (ad es. Schopenhauer) che però, nonostante la loro indubbia intelligenza, mancavano delle basi concettuali per intenderli correttamente. Il maggiore (e forse l'unico che valga la pena di citare) studioso italiano di Eckhart è Marco Vannini, (marcovannini.it) che gli ha dedicato diverse opere e ha curato la pubblicazione e la traduzione dei sermoni. Qui su YT c'è anche una lettura ben fatta del sermone in questione. th-cam.com/video/eBs7vda4BwM/w-d-xo.html

[@gioscapc]

Avevo risposto ieri ma l'inserimento di un link nel commento deve averlo cancellato in automatico. Dicevo che la dottrina cristiana era già nella prima fase della sua decadenza ai tempi di Eckhart, e ancor più dopo la Riforma, quindi la sua influenza sulla medesima è stata scarsa se non nulla considerando inoltre il fatto che la Chiesa anche prima non aveva (erroneamente) mai visto di buon occhio la Mistica. È stato riscoperto solo nell'800, soprattuto da Schopenhauer, ma era un periodo scientista e positivista e risultava quindi ancor più difficile da comprendere. L'unico studioso italiano (di Eckhart e della Mistica in generale) che a mio avviso vale la pena di citare è Marco Vannini (ha un sito a suo nome), che gli ha dedicato diverse opere e ha curato la pubblicazione e la traduzione dei suoi sermoni per svariate case editrici fra cui Adelphi e Paoline. Molto interessante è anche il testo di Daisetz Teitaro Suzuki "Misticismo cristiano e buddhista" (Ubaldini Editore) che confronta le intuizioni di Eckhart con la dottrina buddhista e ne rileva la sostanziale identità con quella cristiana più profonda.

[@tuttocanale-allchannel3940]

@@gioscapc Grazie per il tuo approfondimento! È davvero interessante come Meister Eckhart sia stato riscoperto solo nell'Ottocento. Nonostante le difficoltà della Chiesa nel comprendere la mistica, credo che il messaggio fondamentale di Eckhart, così come quello di Cristo, rimanga centrale: un invito a una profonda unione con Dio.
Nel mio video su "Beati i poveri in spirito" ho cercato di esplorare come questo insegnamento di Gesù ci chiami a un'umiltà e una povertà di spirito che ci avvicinano maggiormente a Lui. Mi piacerebbe sapere come vedi tu il collegamento tra le intuizioni di Eckhart e gli insegnamenti di Cristo. Penso che riflettere su questi aspetti possa arricchire ulteriormente la nostra comprensione del messaggio cristiano. 😇🙏

[@gioscapc]

@@tuttocanale-allchannel3940 Io non vedo un semplice "collegamento" tra le intuizioni di Eckhart e gli insegnamenti di Cristo: non sono qualcosa di diverso a cui trovare attinenze o somiglianze. La frase di Gesù "Beati i poveri in spirito perchè di essi è il Regno dei Cieli" è una Verità espressa in forma sintetica, mentre il sermone di Eckhart sul medesimo argomento è la spiegazione articolata di quella frase. Sono due modi diversi di esprimere la medesima Verità. Una spegazione, però, effettuata tenendo presente il più alto e profondo significato della frase di Gesù. Come sai, da millenni sono stati codificati quattro livelli (o significati) di interpretazione (ermeneutica) delle Sacre Scritture: letterale, allegorico, tropologico (o morale) e anagogico. Ognuno ha una sua ragion d'essere, ma anche una sua gerarchia che va dal più basso ed elementare (quello letterale) a quello più alto e profondo (quello anagogico) e ovviamente si devono adattare i livelli di spiegazione delle Scritture alla capacità di comprenderli delle persone a cui tale spiegazione è rivolta. Per questo Meister Eckhart, nel suo sermone, dice che le sue parole possono essere comprese solo da "pochi uomini buoni". Tutti i sermoni dell'immenso teologo tedesco sono spiegazioni dei testi sacri nel loro senso più profondo, più sublime, più adatto a condurre coloro che hanno le qualità intellettuali necessarie al "cospetto" di Dio stesso. Ed è facile comprendere che proprio per questa ragione, ovvero la non comprensione, alcune tesi espresse da Eckhart furono considerate eretiche dalle gerarchie ecclesiastiche. 🙏