Nel contest del "Fara Music Festival", Roberto Gatto ci parla a 360° di musica e dell'essere un musicista. E' difficile diventarlo? Si può imparare la musica? Le "dritte" di un fenomeno...
Provo profonda stima per Roberto Gatto ma questa intervista o è uscita male o c'è qualcosa che non va. Dato che non crede bella didattica e nell'insegnamento dello strumento , sarebbe curioso sapere se condivide il valore della coerenza dato che insegna batteria jazz in un conservatorio a roma..
Senza un maestro non impari la corretta impugnatura, non impari lo stick control, in pratica non impari le cose fondamentali del jazz, a meno che non sei un talento nato come Buddy Rich. Sicuramente lo swing non te lo insegna nessuno, s'impara ascoltando gli altri batteristi e praticando musica d'insieme, ma avere qualcuno che ti dia le giuste basi è importante.
da quando esistono le scuole di Jazz....... questa splendida musica ha subito un declino esagerato! Prima di tutto se non nasci con determinate doti musicali non puoi e non devi suonare Jazz. Se nasci con una spiccata musicalità un maestro nel Jazz ti può dare i rudimenti e le basi... per un periodo breve.
Sono pienamente d'accordo con Roberto. Personalmente sono contrario ad ogni forma d'insegnamento e a tutti coloro che hanno la pretesa di voler insegnare e fanno domanda o si aggiornano sui banchi......ai protocolli e a tutti i programmi e regole precotte.
non sono daccordo!!! trovo invece eccezionale l'intervista a Tommy Igoe dove invece consiglia anche ai batteristi di prendere lezioni di teoria musicale... in modo da capire cosa si sta suonando...
Scofield sì,1987, titolo dell'album: Ask, l'altro invece non Stern ma Michael Brecker, 1986 titolo dell'album: Notes. Beh, comunque vale lo stesso discorso direi, ciao a tutti e scusate se mi son permesso.
E forse Mario Baccarani e altri che argomentano in modo analogo (e legittimo, ovviamente) ignorano che Gatto è titolare di diversi lavori discografici a partire già dagli anni '80 con ospiti discretamente preparati in triadi, modi e quant'altro - mi vengono in mente Scofield e Stern - che hanno suonato la sua musica e non erano giri di Do. Tuttavia convengo che nello spazio conciso di un'intervista si possa incorrere in affermazioni improvvide. Ma suggerirei lo stesso più educazione, scusate.
si fa presto a dire che ognuno si deve "guardare le cose sue", quando si è nati e cresciuti con uno zio batterista (e che batterista!) la musica la si ha in casa, poi c'è il talento e la passione... ma anche Lei Maestro poi ha preso delle lezioni da un professionista dell'epoca quando ha iniziato?! o sbaglio? Anche questi ragazzi di oggi magari hanno bisogno di essere aiutati. Comunque non l'ho mai vista parlare con Elvin Jones (Alessandro Capone si), Max Roach e Philly Joe Jones e non mi sembra si sia ispirato a quei modelli di batterista, semmai De Johnette, Tony Williams e altri
ciò che non si può insegnare è il tocco ,lo swing,la sensibilità nell'uso dei colori e delle dinamiche...ecco questo non si può insegnare e dipende dalla sensibilità e dalla cultura musicale di chi suona.
Parla bene lui..."trovo che quando si è cercato di far diventare questa musica accademia non si sia fatto un buon lavoro". Ma jazz a Santa Cecilia chi lo insegna?
Le parole di Gatto andrebbero, a mio parere, soppesate con più attenzione e rispetto. Io campo anche insegnando ma ciò non toglie che dal punto di vista squisitamente artistico egli abbia fatto un discorso volto ad incoraggiare un approccio personale alla musica, meno legato ai "box", ai "licks", alle frasi fatte, in breve. Studiare? Perbacco, Gatto, oltre che un sopraffino e versatilissimo batterista è anche compositore ed arrangiatore, come si può pensare che stia scoraggiando lo studio?
Esattamente Alessandro, Roberto Gatto ha voluto, soprattutto, incoraggiare un approccio personale. Ma evidentemente questo aspetto oggi interessa poco!!
Certo che non crede nell'insegnamento del jazz suona la batteria! Perchè non prova a fare lo stesso discorso con una chitarra, una tromba,un sassofono o un piano? La batteria come stumento richiede più un approccio fisico che mentale; ma non si puo dire altrettanto quando si parla di scale,triadi,modi ecc...
no è veramente assurdo, uno dei nomi italiani più conosciuti e che suona di più è questo ammasso di ipocrisia e ignoranza. odio questi jazzisti che dicono che la musica e una cosa trascendente e che i grandi sono solo idoli ai quali si può solo sottostare, e che l'insegnamento è sbagliato in questo principio. tutti possono diventare grandi musicisti se si mettono a lavorare seriamente, come di sicuro avrà fatto roberto in gioventù. mioddio ma vai a a lavorare, se uno non studia non progredisce
Forse imparare uno strumento da solo può farlo solo chi è un talento naturale, tutti gli altri, devono imparare almeno i rudimenti. Poi, il jazz è una musica che non si insegna, si impara attraverso l'ascolto e la successiva interpretazione propria. Inoltre imparare la musica può essere "inutile" in molti casi ma se fai parte di una big band, se sai leggere uno spartito, ci metti meno ad eseguire la tua parte, altrimenti devi impararti a memoria il tutto e allora sò .....zzi!!
Stimo Roberto ma non sono d'accordo sulla sua teoria dell'insegnamento......è fondamentale suonare con altri musicisti e fare esperienza di ogni tipo....ma alla base di tutto non esiste solo l'ascolto o l'emulazione dei grandi jazzman ma bisogna studiare........studiare ...studiare......altrimenti ti limiti solo ad ascoltare e a fare il critico di musica ma non il musicista..........sembra una frase ironica "il jazz non si può improvvisare" snza un bravo maestro non si va da nessuna parte.....
bhe!!!! in effetti il jazz o cmq l'improvvisazzione non te lo insegna nessuno,e' una cosa tua che nessun maestro puo' trasmettere.... e ne tanto meno insegnarla,dipende molto da te.infatti chi e' portato per uno strumento va avanti chi invece no, ha un limite, li si ferma.....
Lui non crede nell'insegnamento del jazz....ma al Santa Cecilia di Roma lo stipendio lo prende da insegnante, com'è?? potrebbe anche mandarci qualcun'altro visto che, putroppo, suona solo e sempre lui sui palchi italiani (solo in quelli e sempre la stessa roba)...
condivido in pieno...bravo Roberto
Provo profonda stima per Roberto Gatto ma questa intervista o è uscita male o c'è qualcosa che non va. Dato che non crede bella didattica e nell'insegnamento dello strumento , sarebbe curioso sapere se condivide il valore della coerenza dato che insegna batteria jazz in un conservatorio a roma..
Che batterista! Il migliore in Italia!
Senza un maestro non impari la corretta impugnatura, non impari lo stick control, in pratica non impari le cose fondamentali del jazz, a meno che non sei un talento nato come Buddy Rich. Sicuramente lo swing non te lo insegna nessuno, s'impara ascoltando gli altri batteristi e praticando musica d'insieme, ma avere qualcuno che ti dia le giuste basi è importante.
E poi arrivò santo youtube...
il buon maestro è quello che ti insegna Come studiare.
PERFETTAMENTE D'ACCORDO!!!!!!
Allora perché insegni in conservatorio?
Perché lo pagano bene per lavorare poco e male
da quando esistono le scuole di Jazz....... questa splendida musica ha subito un declino esagerato! Prima di tutto se non nasci con determinate doti musicali non puoi e non devi suonare Jazz. Se nasci con una spiccata musicalità un maestro nel Jazz ti può dare i rudimenti e le basi... per un periodo breve.
Sono pienamente d'accordo con Roberto.
Personalmente sono contrario ad ogni forma d'insegnamento e a tutti coloro che hanno la pretesa di voler insegnare e fanno domanda o si aggiornano sui banchi......ai protocolli e a tutti i programmi e regole precotte.
non sono daccordo!!! trovo invece eccezionale l'intervista a Tommy Igoe dove invece consiglia anche ai batteristi di prendere lezioni di teoria musicale... in modo da capire cosa si sta suonando...
Scofield sì,1987, titolo dell'album: Ask, l'altro invece non Stern ma Michael Brecker, 1986 titolo dell'album: Notes. Beh, comunque vale lo stesso discorso direi, ciao a tutti e scusate se mi son permesso.
Sono totalmente d'accordo!
@Andrea87n E cioè?a cosa ti riferisci?
Parole sante quelle di Gatto. Per i commentatori che dicono il contrario, se suonano ovvio, ai voglia di continuare a studiare....
E forse Mario Baccarani e altri che argomentano in modo analogo (e legittimo, ovviamente) ignorano che Gatto è titolare di diversi lavori discografici a partire già dagli anni '80 con ospiti discretamente preparati in triadi, modi e quant'altro - mi vengono in mente Scofield e Stern - che hanno suonato la sua musica e non erano giri di Do. Tuttavia convengo che nello spazio conciso di un'intervista si possa incorrere in affermazioni improvvide. Ma suggerirei lo stesso più educazione, scusate.
si fa presto a dire che ognuno si deve "guardare le cose sue", quando si è nati e cresciuti con uno zio batterista (e che batterista!) la musica la si ha in casa, poi c'è il talento e la passione... ma anche Lei Maestro poi ha preso delle lezioni da un professionista dell'epoca quando ha iniziato?! o sbaglio? Anche questi ragazzi di oggi magari hanno bisogno di essere aiutati. Comunque non l'ho mai vista parlare con Elvin Jones (Alessandro Capone si), Max Roach e Philly Joe Jones e non mi sembra si sia ispirato a quei modelli di batterista, semmai De Johnette, Tony Williams e altri
Quoto al massimo.
ciò che non si può insegnare è il tocco ,lo swing,la sensibilità nell'uso dei colori e delle dinamiche...ecco questo non si può insegnare e dipende dalla sensibilità e dalla cultura musicale di chi suona.
Parla bene lui..."trovo che quando si è cercato di far diventare questa musica accademia non si sia fatto un buon lavoro". Ma jazz a Santa Cecilia chi lo insegna?
È uno travestito da gatto infatti
Le parole di Gatto andrebbero, a mio parere, soppesate con più attenzione e rispetto. Io campo anche insegnando ma ciò non toglie che dal punto di vista squisitamente artistico egli abbia fatto un discorso volto ad incoraggiare un approccio personale alla musica, meno legato ai "box", ai "licks", alle frasi fatte, in breve. Studiare? Perbacco, Gatto, oltre che un sopraffino e versatilissimo batterista è anche compositore ed arrangiatore, come si può pensare che stia scoraggiando lo studio?
Esattamente Alessandro, Roberto Gatto ha voluto, soprattutto, incoraggiare un approccio personale. Ma evidentemente questo aspetto oggi interessa poco!!
...disse il pluri docente di conservatorio
Certo che non crede nell'insegnamento del jazz suona la batteria! Perchè non prova a fare lo stesso discorso con una chitarra, una tromba,un sassofono o un piano? La batteria come stumento richiede più un approccio fisico che mentale; ma non si puo dire altrettanto quando si parla di scale,triadi,modi ecc...
grandioso... e io cretino che ho comperato anche il tuo metodo... non è che magari se te lo porto indietro mi ridai i soldi?
meno male che non tutti la pensano così sulla didattica, bah...
no è veramente assurdo, uno dei nomi italiani più conosciuti e che suona di più è questo ammasso di ipocrisia e ignoranza. odio questi jazzisti che dicono che la musica e una cosa trascendente e che i grandi sono solo idoli ai quali si può solo sottostare, e che l'insegnamento è sbagliato in questo principio. tutti possono diventare grandi musicisti se si mettono a lavorare seriamente, come di sicuro avrà fatto roberto in gioventù. mioddio ma vai a a lavorare, se uno non studia non progredisce
Forse imparare uno strumento da solo può farlo solo chi è un talento naturale, tutti gli altri, devono imparare almeno i rudimenti. Poi, il jazz è una musica che non si insegna, si impara attraverso l'ascolto e la successiva interpretazione propria.
Inoltre imparare la musica può essere "inutile" in molti casi ma se fai parte di una big band, se sai leggere uno spartito, ci metti meno ad eseguire la tua parte, altrimenti devi impararti a memoria il tutto e allora sò .....zzi!!
Stimo Roberto ma non sono d'accordo sulla sua teoria dell'insegnamento......è fondamentale suonare con altri musicisti e fare esperienza di ogni tipo....ma alla base di tutto non esiste solo l'ascolto o l'emulazione dei grandi jazzman ma bisogna studiare........studiare ...studiare......altrimenti ti limiti solo ad ascoltare e a fare il critico di musica ma non il musicista..........sembra una frase ironica "il jazz non si può improvvisare" snza un bravo maestro non si va da nessuna parte.....
bhe!!!! in effetti il jazz o cmq l'improvvisazzione non te lo insegna nessuno,e' una cosa tua che nessun maestro puo' trasmettere.... e ne tanto meno insegnarla,dipende molto da te.infatti chi e' portato per uno strumento va avanti chi invece no, ha un limite, li si ferma.....
non si può che essere d'accordo
Lui non crede nell'insegnamento del jazz....ma al Santa Cecilia di Roma lo stipendio lo prende da insegnante, com'è??
potrebbe anche mandarci qualcun'altro visto che, putroppo, suona solo e sempre lui sui palchi italiani (solo in quelli e sempre la stessa roba)...
a roberto, ma vai a studià e poi a lavorà dai
non sono d'accordo.