Ultimo canto di Saffo - Leopardi

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  • เผยแพร่เมื่อ 4 ต.ค. 2024
  • Tema della poesia è la condizione di infelicità cui è destinato l’io lirico (Saffo-Leopardi), condannato da un errore del destino (“crudo fallo del cieco dispensatore de’ casi”) ad un brutto aspetto. La condizione di infelicità viene successivamente estesa a tutto il genere umano, sottolineato dal passaggio dell’utilizzo dall’ “io” al pronome “noi”; come esplicitato nell’ultima strofa il sentimento del dolore caratterizza così tutti gli uomini (“se felice in terra visse nato mortal”). Nell’opera è dunque richiamato pure il passaggio, nella riflessione leopardiana, dal “Pessimismo storico” al “Pessimismo cosmico”: anche la vita di una poetessa antica, come Saffo, infatti, è caratterizzata dall’infelicità e dalla sofferenza.

ความคิดเห็น • 3

  • @rjlleal
    @rjlleal 2 ปีที่แล้ว +1

    Nei versi 65- 68, Leopardi traduce e rimanda contestualmente a Virgilio (Georgiche III, 65-67) : "optima quaeque dies miseri aevi / prima fugit, subeunt morbi tristisque senectus / et labor, et durae rapit inclementia morbis. "

  • @rjlleal
    @rjlleal 2 ปีที่แล้ว

    Grazie per l´utilissimo lavoro, Francesco. "A companion to" questo canto. Una piccola osservazione riguardo il verso 24 : mi sembra che "vile" non faccia riferimento a "natura", ma sia piuttosto da raggiungere a "ospite", insieme a "grave" ("vile e grave ospite addetta" etc). Così legge per esempio Álvaro Antunes, uno dei traduttori brasiliani dei Canti. Così anche Jonathan Galassi in inglese.

    • @francescoorlandini7838
      @francescoorlandini7838  2 ปีที่แล้ว +1

      Buonasera, la ringrazio per la precisazione. Effettivamente è un passo con molte varianti e mi sono confuso. Credo sia corretta la lettura proposta da lei di "me (riferito a Saffo) vile e grave ospite"