Vi faccio i complimenti per il contenuto, veramente di qualità; per profondità di analisi e per la capacità di farlo senza strillare, ma parlando con pacatezza e senso della misura. Seguo Michele Tossani da tanto e mi piace sempre leggere o ascoltare i suoi punti di vista, ma anche gli altri ragazzi mi sono sembrati competenti. Un solo appunto: premesso che è chiaro che il movimento calcistico italiano sia in crisi e non da ieri e le motivazioni sono molteplici e ci vorrebbero ore per sviscerarle dettagliatamente; io sono uno di quelli che ritiene che la scomparsa del calcio giocato in strada, sia una delle cause per la povertà produttiva di calciatori di caratura internazionale. Io, quando mi sono trasferito da Roma, per giocare in vari settori giovanili professionistici; avevo giocato un numero di ore impressionante per strada; in condizioni difficili; che aiutavano a sviluppare delle abilità tecniche, quasi spontaneamente; ovvio, se si possiedono delle qualità minime naturali. Mi sembra logico che quella "palestra", unitamente agli allenamenti svolti con la propria squadra, fosse una società dilettantistica o professionistica, contribuivano a creare un bagaglio tecnico. Ho svolto il corso D e ci hanno fornito dati preoccupanti sulla situazione attuale dei bambini in Italia, per tempi e spazi di gioco. Non c'entra molto con la brutta spedizione dell'Italia, però il fatto che da anni non riusciamo a produrre giocatori che possano attrarre un interesse internazionale, dipende da una serie di concause(distrazioni che non c'erano fino a qualche anno fa; metodologie obsolete; strutture carenti; sinergia inesistente tra scuola e sport e potremmo andare avanti); ma anche quello è un aspetto che non va sottovalutato, né ridicolizzato, a mio modesto parere. Complimenti ancora per il contenuto. Un abbraccio
Grazie mille! Noi scherzavamo sul modo in cui il tema viene spesso trattato come la principale causa della crisi del calcio italiano: come hai giustamente evidenziato, c'è un problema anche in questo tipo di formazione, ma appunto è solo una delle tante cose che non funzionano.
Certamente. Infatti quello è solo un aspetto in un oceano di cose che andrebbero riviste. Purtroppo, come dicevate giustamente voi; sono anni che i vertici si autoincensano; con il colpevole supporto di tanti media e giornalisti pseudo esperti: gli allenatori più bravi sono italiani; gli arbitri più bravi sono italiani; il campionato più bello è la Serie A; Coverciano è l'eccellenza che tutto il mondo ci invidia; i preparatori atletici migliori sono italiani e potremmo estendere questa cosa in molti ambiti della vita: il cibo migliore; i doppiatori più bravi; la Costituzione migliore; le donne più belle. Un continuo autocelebrarsi, veramente insopportabile. Semmai fossero veri, certe riconoscimenti, dovrebbero essere gli altri ad attribuirceli. Invece qui si fa solo propaganda. E non c'è volontà di mettersi a lavorare seriamente, per imboccare una strada che si riveli più profittevole. Io sono fermamente convinto che dovremmo aprirci a competenze provenienti da altre realtà; non tanto per poi riproporre quei modelli in toto, ma per allargare le vedute. Il discorso sul gioco in strada, non deve diventare un mero ritornello, come quello celebre:"ai bambini insegnano la tattica e non la tecnica", che è di per sé un'idiozia; come se la tecnica si potesse insegnare e soprattutto nello stesso modo con 15/20 bambini diversi. Queste sono banalizzazioni. Inoltre, di fronte ad un fallimento(seppure, ampiamente, annunciato)come quello dell'Italia; ha ben poco senso parlare di cosa non va alla base; tanto gli ipotetici talenti che si potrà aiutare a far sbocciare, non faranno parte della Nazionale di Spalletti, che deve invece pensare a lavorare con i giocatori eleggibili adesso. E credo che fosse lecito aspettarsi qualcosa di più e di meglio, anche con gli elementi presenti in Germania. E pure la storia del poco tempo, lascia il tempo che trova: Nagelsmann si è insediato dopo Spalletti eppure la Germania mostra princìpi di gioco chiari ed identitari ed una proposta molto articolata. Ed anche sui pochi raduni: non mi sembra che gli altri CT facciano uno stage al mese. Sono scuse che siamo bravissimi a trovare sempre e solo qui. Io penso che Spalletti sia un ottimo allenatore; però deve dismettere i panni di questo personaggio che ha indossato da qualche mese a questa parte e tornare a lavorare sul campo, come ha fatto tante volte e bene in passato. Grazie ancora
Vi faccio i complimenti per il contenuto, veramente di qualità; per profondità di analisi e per la capacità di farlo senza strillare, ma parlando con pacatezza e senso della misura. Seguo Michele Tossani da tanto e mi piace sempre leggere o ascoltare i suoi punti di vista, ma anche gli altri ragazzi mi sono sembrati competenti. Un solo appunto: premesso che è chiaro che il movimento calcistico italiano sia in crisi e non da ieri e le motivazioni sono molteplici e ci vorrebbero ore per sviscerarle dettagliatamente; io sono uno di quelli che ritiene che la scomparsa del calcio giocato in strada, sia una delle cause per la povertà produttiva di calciatori di caratura internazionale. Io, quando mi sono trasferito da Roma, per giocare in vari settori giovanili professionistici; avevo giocato un numero di ore impressionante per strada; in condizioni difficili; che aiutavano a sviluppare delle abilità tecniche, quasi spontaneamente; ovvio, se si possiedono delle qualità minime naturali. Mi sembra logico che quella "palestra", unitamente agli allenamenti svolti con la propria squadra, fosse una società dilettantistica o professionistica, contribuivano a creare un bagaglio tecnico. Ho svolto il corso D e ci hanno fornito dati preoccupanti sulla situazione attuale dei bambini in Italia, per tempi e spazi di gioco. Non c'entra molto con la brutta spedizione dell'Italia, però il fatto che da anni non riusciamo a produrre giocatori che possano attrarre un interesse internazionale, dipende da una serie di concause(distrazioni che non c'erano fino a qualche anno fa; metodologie obsolete; strutture carenti; sinergia inesistente tra scuola e sport e potremmo andare avanti); ma anche quello è un aspetto che non va sottovalutato, né ridicolizzato, a mio modesto parere. Complimenti ancora per il contenuto. Un abbraccio
Grazie mille!
Noi scherzavamo sul modo in cui il tema viene spesso trattato come la principale causa della crisi del calcio italiano: come hai giustamente evidenziato, c'è un problema anche in questo tipo di formazione, ma appunto è solo una delle tante cose che non funzionano.
Certamente. Infatti quello è solo un aspetto in un oceano di cose che andrebbero riviste. Purtroppo, come dicevate giustamente voi; sono anni che i vertici si autoincensano; con il colpevole supporto di tanti media e giornalisti pseudo esperti: gli allenatori più bravi sono italiani; gli arbitri più bravi sono italiani; il campionato più bello è la Serie A; Coverciano è l'eccellenza che tutto il mondo ci invidia; i preparatori atletici migliori sono italiani e potremmo estendere questa cosa in molti ambiti della vita: il cibo migliore; i doppiatori più bravi; la Costituzione migliore; le donne più belle. Un continuo autocelebrarsi, veramente insopportabile. Semmai fossero veri, certe riconoscimenti, dovrebbero essere gli altri ad attribuirceli. Invece qui si fa solo propaganda. E non c'è volontà di mettersi a lavorare seriamente, per imboccare una strada che si riveli più profittevole. Io sono fermamente convinto che dovremmo aprirci a competenze provenienti da altre realtà; non tanto per poi riproporre quei modelli in toto, ma per allargare le vedute. Il discorso sul gioco in strada, non deve diventare un mero ritornello, come quello celebre:"ai bambini insegnano la tattica e non la tecnica", che è di per sé un'idiozia; come se la tecnica si potesse insegnare e soprattutto nello stesso modo con 15/20 bambini diversi. Queste sono banalizzazioni. Inoltre, di fronte ad un fallimento(seppure, ampiamente, annunciato)come quello dell'Italia; ha ben poco senso parlare di cosa non va alla base; tanto gli ipotetici talenti che si potrà aiutare a far sbocciare, non faranno parte della Nazionale di Spalletti, che deve invece pensare a lavorare con i giocatori eleggibili adesso. E credo che fosse lecito aspettarsi qualcosa di più e di meglio, anche con gli elementi presenti in Germania. E pure la storia del poco tempo, lascia il tempo che trova: Nagelsmann si è insediato dopo Spalletti eppure la Germania mostra princìpi di gioco chiari ed identitari ed una proposta molto articolata. Ed anche sui pochi raduni: non mi sembra che gli altri CT facciano uno stage al mese. Sono scuse che siamo bravissimi a trovare sempre e solo qui. Io penso che Spalletti sia un ottimo allenatore; però deve dismettere i panni di questo personaggio che ha indossato da qualche mese a questa parte e tornare a lavorare sul campo, come ha fatto tante volte e bene in passato. Grazie ancora