Sei riuscita a raccontare proprio bene questa tua breve visita a Napoli, grazie alle tue rilassanti parole ho immaginato tutti i posti dove sei stata e quello che hai mangiato...wow 🤩 Brava continua così, ogni tuo video è un gran piacere🫠
Ciao carissima. Che bella voce. E che femminilità che traspare. Complimenti per la domenica al museo. Detto da una persona che ne gestisce 3, di carattere storico-naturalistico (in Piemonte) ;)
9:58 l'unica spiegazione della videoinstallazione che ti ha turbato del fotografo Jhony Aguiar, proveniente dalla School of Visual Arts of the Federal University of Goiás (Goiânia, Brasile) indica una sorta di ribellione al potere e alla violenza di Stato. In genere, si parla di "violenza istituzionalizzata", quando si scoprono le condizioni di vita nelle carceri, lo svolgimento dei processi nelle aule dei tribunali, la violenza nei comportamenti delle forze dell'ordine, la violenza nella gestione dei migranti, la violenza nelle strutture di ricovero delle persone con problemi di salute mentale o di tossicodipendenza, la violenza nei Servizi sociali. Lo stesso artista-fotografo Aguiar si filma nel video in un atto patriottico, come l'atto di amore di cantare l'inno nazionale brasiliano del proprio paese, nonostante gli sia impedito, perché subisce come cittadino del popolo la violenza, perfino "armata", di una pistola in bocca, nell'atto stesso di cantare, quasi rappresentasse una colpa essere parte dello Stato, quando invece è una vittima dello Stato e della politica che lo sostiene. Il senso di colpa della vittima diventa sindrome di Stoccolma di un potere che plagia coloro che appartengono agli stessi confini nazionali. Spero tu abbia compreso cosa si intende per "violenza istituzionalizzata". Probabilmente ciò che accade in Brasile vale anche in tanti altri paesi del mondo. L'arte non è solo rappresentazione di fantasie e di incubi, ma anche arte di denuncia. Ciao. Andy.
![โรงเรียนห้ามรัก โดนจับได้ตาย...!! [เอิร์นไดเม่]](http://i.ytimg.com/vi/4u02Sbr556Q/mqdefault.jpg)
Sei riuscita a raccontare proprio bene questa tua breve visita a Napoli, grazie alle tue rilassanti parole ho immaginato tutti i posti dove sei stata e quello che hai mangiato...wow 🤩
Brava continua così, ogni tuo video è un gran piacere🫠
Grazie infinite ☺️
Ciao carissima. Che bella voce. E che femminilità che traspare. Complimenti per la domenica al museo. Detto da una persona che ne gestisce 3, di carattere storico-naturalistico (in Piemonte) ;)
Grazie di cuore Luca ☺️
9:58 l'unica spiegazione della videoinstallazione che ti ha turbato del fotografo Jhony Aguiar, proveniente dalla School of Visual Arts of the Federal University of Goiás (Goiânia, Brasile) indica una sorta di ribellione al potere e alla violenza di Stato. In genere, si parla di "violenza istituzionalizzata", quando si scoprono le condizioni di vita nelle carceri, lo svolgimento dei processi nelle aule dei tribunali, la violenza nei comportamenti delle forze dell'ordine, la violenza nella gestione dei migranti, la violenza nelle strutture di ricovero delle persone con problemi di salute mentale o di tossicodipendenza, la violenza nei Servizi sociali. Lo stesso artista-fotografo Aguiar si filma nel video in un atto patriottico, come l'atto di amore di cantare l'inno nazionale brasiliano del proprio paese, nonostante gli sia impedito, perché subisce come cittadino del popolo la violenza, perfino "armata", di una pistola in bocca, nell'atto stesso di cantare, quasi rappresentasse una colpa essere parte dello Stato, quando invece è una vittima dello Stato e della politica che lo sostiene. Il senso di colpa della vittima diventa sindrome di Stoccolma di un potere che plagia coloro che appartengono agli stessi confini nazionali. Spero tu abbia compreso cosa si intende per "violenza istituzionalizzata". Probabilmente ciò che accade in Brasile vale anche in tanti altri paesi del mondo. L'arte non è solo rappresentazione di fantasie e di incubi, ma anche arte di denuncia. Ciao. Andy.