La Spezia, calata Paita apre alla città

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  • เผยแพร่เมื่อ 2 ต.ค. 2024

ความคิดเห็น • 1

  • @denisfresco5473
    @denisfresco5473 ปีที่แล้ว

    Premesso che non voglio giudicare l'operato di questa giunta, rimango perplesso di fronte ad alcune cose.
    Primo, un Paese laico come l'Italia, cosa rappresenta il vescovo in prima fila? Mi sembra quasi un retaggio medievale non molto distante dai talebani la rappresentanza religiosa in prima fila, quasi a voler legittimare di fronte al popolino l'operato della politica.
    Secondo: l'apertura di Calata Paita è sicuramente un passo in avanti, ma mi sembra che la generazione al potere abbia ancora una visione antiquata del futuro e dello sviluppo economico. Non vedo alcuna innovazione in Calata Paita (secondo il signor Toti e il signor Peracchini questa dovrebbe essere innovazione), bensì una spianata di cemento con qualche chiosco e dell'erba finta. La Spezia non dovrebbe essere solo porto, industrie, canteri navali, servitù militari o cemento. Sarò anti popolare, ma non possiamo pensare a uno sviluppo oltremisura del Porto e dei canteri a scapito della vivibilità della città e la salubrità dell'ambiente.
    Si pensa sempre che il Porto sia la panacea di tutti i mali, ma se si pensa alla sua estensione e a quante famiglie supporta, merita davvero in ulteriore sviluppo e quindi inquinamento? Lo stesso vale per la stazione crocieristica. Quale tipo di lavoro qualificato porta? Quando penso a Spezia penso al mare, a un mare inquinato dove non puoi nuotare. Questo non ha senso e non capisco perché la politica non veda in un mare balneabile una risorsa (non tanto economica) di vivibilità. Potrei fare molti esempi di città che hanno convertito ex tratti portuali di costa in spiagge o aree rinaturalizzate (da Toronto a Sydney) e non semplici spianate di cemento. Una politica che metta al primo posto l'ambiente è innovazione. Altrimenti è una farsa.
    Il Centro storico è morto perché i turisti sono solo di passaggio per le Cinque Terre: cosa possono fare dei turisti in una città di mare se il mare è precluso?
    Il Porto raggiungerà un punto in cui non potrà più svilupparsi (per questioni logistiche, ambientali e di spazio) e a quel punto avremo ulteriori aree inutilizzate e un'economia da reinventare. Guardiamo l'Oto Melara (in crisi da decenni) o l'Arsenale (di fatto mezza città che da lavoro a pochissime persone, mentre invece nel video i politici descrivono l'industria militare come una risorsa importante). Ecco, in queste parole, vedo la visione di una vecchia generazione, tutt'altro che innovativa, che non guarda al futuro ma al mero guadagno elettorale a breve termine. Guardo alla Liguria quasi con pietà, una Genova in declino inesorabile che pensa di ritornare ai Vecchi fasti puntando Sul Porto e sulla nuova Diga (basterebbe sentire gli abitanti Di Sampierdarena e Cornigliano per capire di che razza di sviluppo parliamo), una regione che ha distrutto tratti di costa con seconde case e porticcioli turistici ovunque (Dove la criminalità organizzata ha interessi). Questo è il futuro che volete? Io non so cosa dovrebbe fare la politica, ma so cosa non dovrebbe fare.
    Dovrebbe fare il bene della gente (che è anche ambientale).
    Dubito fortemente che ci possa essere uno sviluppo innovativo in Liguria e in generale, in Italia.