Guida completa per fotografare gioielli su modella
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- เผยแพร่เมื่อ 7 พ.ย. 2024
- In questo video ti mostro come fotografare gioielli su una modella per ottenere scatti eleganti e professionali. Scopri come ho realizzato il set per foto/ video e i consigli per scattare foto interessanti. Ideale per chi vuole migliorare le proprie abilità nella fotografia di moda e prodotto!
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Davvero bravo!!! 😉
Fantastico! Spiegazioni sempre super chiare e dettagliatissime, Grazie 🫶🏻
Sempre ottimi consigli. Top
Sei sempre un mito ❤
Bravo Marco! Set stranissimo ma super funzionale, è un set stile anni 80!
Ahah come mai stranissimo? 🤣
@@MarcoCivale ma, quando ero un giovincello tra gli anni 70-80, ero assistente di un famoso fotografo milanese, per certi versi ti assomiglia perche anche lui amava farmi costruire pannelli riflettenti con carta traslucide. Se qualcuno non proprio del mestiere avesse visto un set della (allora) neonata Damiani gioielli, avrebbe pensato: questo è pazzo! I risultati invece belli puliti e funzionali. Considera che allora non c'era il foto ritocco e quindi io, vestito di bianco come un coglione alla prima comunione, saltavo qua e la co un pannello riflettente per andare ad eliminare il piu possibile cadute di luce, buchi neri e quant'altro sui gioielli.
Rivedere una scena simile nel 2024 non puo non riempirmi di emozioni e vecchi ricordi. Comunque la funzionalità non cambia mai..o c'è o non c'è!
@davidecomba476 che figata 😍
Quasi quasi questo set me lo ricordavo! Quindi praticamente l'obbiettivo è avere il gioiello circondato da luci da ogni angolo per evitare buchi neri e riflessioni? E se scatti con fondo per esempio nero o colorato, cambieresti il set di molto?
No, stesso set ma parecchia distanza tra modella e fondo
Ciao Marco, vorrei suggerirti un tema da trattare, che è in realtà è proprio una domanda che vorrei farti ma sarebbe una questione talmente ampia che non penso tu possa rispondere per commento, ma penso potrebbe interessare a te e a moltissimi altri ragazzi che ti seguono come video a sé (o serie di video).
Premesso che io sono un fotografo, videomaker e grafico in campo pubblicitario e artistico, che però sta comunque nella fase di studio e di lavoro come “aiutante” di altri professionisti, situazione in cui si ritroveranno molti tuoi iscritti…
L’esigenza mia, così come suppongo di molti, è di raggiungere un livello di eccellenza per poter poi finalmente creare la propria attività.
Non è difficile emanciparsi e fare autonomamente dei lavori, ma è difficile raggiungere l’eccellenza, perché è un concetto che può sfuggirci.
Come valutiamo l’eccellenza? Cosa distingue un lavoro professionale medio, da un capolavoro epocale?
Mi riferisco alla fotografia, al videomaking e alla grafica, tu in quanto fotografo potresti offrire una tua visione soprattutto sulla fotografia…
Vorrei porre la questione in modo ancora più preciso e chiaro, direi quasi scientifico: quali sono quegli elementi che ci permettono di distinguere un lavoro fatto male, da un lavoro fatto bene da un professionista medio, da un lavoro di qualità ed impatto epocale.
Il problema è che si entra troppo nel soggettivo e quindi mi è anche difficile distinguere cosa piace a me, da cosa è effettivamente considerabile un capolavoro.
Oppure, cosa piace a me, da cosa piace alla maggioranza delle persone.
Spesso i professionisti dell’immagine o del marketing non si pongono il problema perché l’obiettivo è quello di soddisfare il cliente.
Il punto non è svolgere un lavoro di grande impatto artistico e tecnico, ma semplicemente soddisfare le richieste del cliente.
Può essere solo questo il metro di misura per valutarci come professionisti e artisti?
L’idea quindi che voglio far passare è di concentrarci non solamente su come fare un lavoro professionale, bensì come fare un lavoro talmente bello e d’impatto da diventare iconico per il brand, e da diventare un esempio, un case study per chi studia la nostra professione.
Parlo soprattutto di fattori tecnici, anche se potremmo includere anche altri fattori artistici/comunicativi.
Ad esempio Oliviero Toscani è stato riconosciuto come icona, come maestro, ma probabilmente più per fattori extra-tecnici, quindi per questioni comunicative, mentre le foto in sé non mi sembrano chissà che capolavori tecnici.
Magari la differenza tra un professionista normale e un grande maestro sta proprio in fattori extra-tecnici? Maggiormente comunicativi e creativi?
La domanda che potremmo anche porci ad esempio è: perché aziende pagano milioni di dollari agenzie come Pentagram per produrre contenuti pubblicitari, rispetto al pagare una normale piccola agenzia?
Qual è tecnicamente la differenza tra i contenuti che è in grado di creare Pentagram da quelli che crea una piccola agenzia? Siamo in grado di notare e isolare le differenze per riuscire a capire come fare quel salto di qualità da professionista a “maestro”?
Una serie chiamata “Da professionista a maestro” o “Raggiungere l’eccellenza” in cui si mostra tecnicamente come creare contenuti artistici/pubblicitari di livello altissimo, sarebbe secondo me una risorsa fondamentale per noi, per distinguere anche il semplice tutorial da un insegnamento più profondo.
Ciao Alessio, grazie del commento. Non è la prima volta che mi viene richiesto quindi sicuramente sarebbe bello poter trattare questo argomento.
Secondo quello che ho potuto vedere ed imparare negli anni, la differenza la fa l’esperienza e le persone con cui lavori. Si può imparare tanto studiando ma mai tanto quanto vedendo gli altri fare le cose in modo diverso dal tuo. Ciò ti consente di metterti costantemente in dubbio e capire se quella cosa è veramente fatta meglio o peggio di come la fai tu. Il confrontarti con tante persone di settori diversi ti offre sicuramente una flessibilità mentale nel poter capire cosa va e cosa non va in qualcosa.
Dopo 12 anni di esperienza (di cui gli ultimi 6 a Londra) sicuramente ho una visione molto diretta della fotografia e riesco a capire e trovare un “difetto” in un colpo d’occhio, cosa che magari 8 anni fa non riuscivo a fare.
Credo sia un percorso e non si può “pretendere” di sapere sin da subito cosa va e cosa non va. È la somma di lavori ed esperienze ma ci tengo a ribadire che bisogna confrontarsi con gli altri per poter crescere.
Se hai altre domande chiedimi pure :)
@@MarcoCivale
Grazie davvero per la risposta!! Infatti, hai preso un tema centrale, ovvero il confronto e l’imparare dai propri colleghi o maestri durante i lavori.
Ahimè è un tema scottante perché come ti dissi in passato, io abito a Salerno e qui purtroppo ho avuto modo di collaborare, come dipendente o aiutante, con professionisti che sicuramente sapevano fare il loro lavoro e soddisfare il cliente, ma effettivamente facevano lavori di basso livello mirati solo a portare a casa il guadagno nel più breve tempo possibile, e senza neanche interessarsi a creare qualcosa di alto livello.
Anche perché il mercato qui è piccolo, la spesa è bassa, i clienti sono generalmente ignoranti e poco pretenziosi, quindi anche i lavori sono fatti un po’ a caso puntando sulla quantità per portare a casa lo stipendio.
Ho abbandonato tutti i professionisti con cui ho lavorato, perché mi sentivo che mi stessero “insegnando a lavorare male” o ad essere mediocre. Avevano una brutta influenza sulla mia carriera.
Quando all’ultimo (videomaker) che lasciai gli feci vedere uno spot molto particolare e gli chiesi come si faceva una certa cosa che si vedeva in quello spot, lui mi rispose “La verità, non so come l’hanno fatto, però poco importa perché qui da noi non ti chiederanno mai di fare una cosa del genere, quindi non serve scervellarsi dietro queste cose”.
Ecco, dopo questa risposta decisi di lasciare anche lui.
E ti parlo di una persona che fa videomaking da 30 anni eh, non un novizio…
Quindi come vedi, il consiglio che mi dai di osservare i miei collaboratori, è molto utile ma magari in contesti diversi, come il tuo a Londra…
Qui penso che avrei solo modo di imparare ad essere mediocre.
Per questo mi sto concentrando di più sulla formazione online, perché almeno posso selezionare professionisti che reputo davvero validi e prendere ispirazione da loro.
Non so gli altri, ma personalmente sarei anche disposto a pagare parecchio per seguire un corso pratico che mi spieghi come fare dei lavori non solo “bene”, ma in modo eccellente, e anche in modo originale, creativo, artistico e d’impatto, riuscendo così a sviluppare anche una mia linea estetica su cui sviluppare i lavori.
Diciamo che tu sei tra i 3/4 professionisti che prendo come riferimento online.
Se vorrai, anche magari con corsi a pagamento, darci davvero la possibilità di raggiungere livelli molto alti, sappi che sarei il primissimo cliente!
Anche se preciso che, si, già dai tuoi tutorial mostri come lavorare ad alti livelli eh!
Solo che in genere chiunque fa tutorial su YT lo fa principalmente con l’idea di mostrare il “come si fa”, e non il “come farlo a livelli altissimi”.
Probabilmente perché farlo a livelli altissimi implicherebbe parlare ad una platea molto più ristretta di ragazzi che già sanno lavorare abbastanza bene e vogliono ulteriormente migliorare, mentre il tutorial base permette di parlare a chiunque sia anche agli inizi.
Sono fondamentali entrambe le formule secondo me!
Grazie ancora di tutto Marco!