La TIER LIST delle FACOLTÀ UNIVERSITARIE
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- เผยแพร่เมื่อ 1 ม.ค. 2025
- Quali sono le facoltà migliori? Se sei alle porte dell'università e devi decidere quale scegliere, hai trovato il video che fa per te.
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Da laureato in scienze motorie ti dico che secondo il me è un percorso che potrebbe essere interessante, anche le materie sono abbastanza varie e toccano idealmente tutti i punti che possono essere utili per uno studio completo del corpo umano e del suo sviluppo. Il problema più grande è che trasandata, o almeno a Torino. In 3 anni ho avuto solo professori che non riuscivano a separare la propria materia dalle altre, ci sono stati molti corsi che si sovrapponevano, magari spesso anche con nozioni che contrastavano. Diciamo che mi è sembrato che i docenti a cui vengono affidati i corsi siano un po' disinteressati a portare un insegnamento di qualità e soprattutto molti sono fermi, in termini di aggiornamento, a vent'anni fa, nonostante sia un mondo in cui ci sono novità a cui aggrapparsi di giorno in giorno
Studentessa del primo anno del DAMS, posso confermare che effettivamente ci son sempre state poche informazioni chiare riguardo le prospettive lavorative che può offrire questo percorso di studi. Questo secondo me succede soprattutto perché è una facoltà che spazia tanto a livello di materie che vengono studiate: principalmente umanistiche e artistiche, ma spaziano anche nella sociologia ed economia; offrendoti una visione critica e specifica delle arti tali da renderti un esperto del settore. In principio, quando il DAMS è nato, era una facoltà molto più teorica e ristretta nella pratica rispetto a quello che è oggi; non a caso prima il dams veniva scelto per avere delle basi sul mondo dello spettacolo e successivamente intraprendere degli studi più specifici in scuole o accademie di cinema o teatro. Ma ad oggi molti percorsi sono cambiati integrando molti laboratori e opportunità pratiche per aiutare gli studenti ad inserirsi nel mondo del lavoro, completando in miglior modo la loro formazione. Naturalmente non può essere messa alla pari di un’accademia, ma per mia attuale esperienza posso ammettere che offre molto ma deve essere presa con una certa consapevolezza e serietà, soprattutto per riuscire ad entrare nel mondo competitivo dell’arte e dello spettacolo.
In che cittá?
Purtroppo, una preoccupante parte degli studenti dell'università di Bologna sono delle teste calde, pseudo anticonformisti e pseudo anarchici. Tra una canna ed un'altra mettono in piano le loro idee da "vomitiamo sul sistema" quando in realtà tutto quello che sanno sul sistemo lo hanno appreso dai social
Scienze motorie è molto in crescita, lo sport è appena entrato nella costituzione e sta prendendo piede la figura del chinesiologo
Il problema è che spesso non viene presa seriamente né dagli studenti né dai professori (le materie di studio sono buone, gli esami fanno ridere)
Edit: suism Torino, non posso parlare per le altre città
speriamo vada sempre più su! :)
In che sensi "fanno ridere"?
@@Carlos-yh5bo ci sono tanti esami facilissimi e tanti esami che anche se sono difficili puoi passarli facilmente senza studiare. Per esempio l'esame di anatomia (che dovrebbe essere una materia piuttosto importante) è composto da sole domande vero-falso... conosco gente che l'ha passato senza mai presentarsi a lezione
(O almeno così funziona a Torino)
@@andrecoc738dipende anche molto dall' ateneo presso cui si studia. Per esempio presso UNIBO anatomia e tutto forchè una passeggiata😅
@@andrecoc738 in unige (Genova) anatomia è sia scritta che orale, non è impossibile da passare ma nemmeno una passeggiata
voglio il link, voglio farlo anche io! spoiler, so tutte scam ma le alternative sono 100x peggiori
Disse un ex ingegnere di Google
Il mio prof di matematica disse:
“Nel caso migliore siamo tutti spacciati”
Aveva ragione.
[Se sono troppe domande la terza è la più importante]
Ciao Rip! Ti chiedo due consigli..
Cosa ne pensi di psicologia? Hai visto nella tua esperienza (es. Google, investing,etc.) figure con questa formazione? O in generale sai di aziende interessate/interessanti per summer weeks o simili? Punto alla seconda laurea (filosofia o teologia, penso che la seconda sia sottovalutata come analisi dell'uomo specialmente a contatto con un sistema logico/fisico) ma forse mi converrebbe fare un dottorato estero saltando i due anni? Obiettivo di vita avere più tempo possibile (come integrale) per dedicarmi a filosofia e famiglia (F.F.).
Grazie mille comunque per i contenuti validi.
Studiare informatica all'università non vuol dire fare programmazione... questa è una classica concezione SBAGLIATA che le persone hanno, basta guardare il piano di studi di una qualsiasi triennale, gli esami dove si studia il "come programmare" sono al massimo 3-4 di solito. Fare informatica vuol dire studiare tutti i paradigmi ingegneristici e soprattutto matematici della scienza dell'informazione, la programmazione è uno di questi paradigmi. è arrivato il momento di farci un video a riguardo ADC
Discorso troppo difficile da capire per qualcuno
Su 20 corsi a cui ho partecipato in 2 anni solamente 5 erano di programmazione, negli altri 15 non ho toccato un IDE.
Ci sta la precisazione eh, l'informatica è ben di più della sola programmazione e fate benissimo a precisarlo, però capiamoci, quello che intendevo (usando un linguaggio improprio, avete ragione) è che chi fa informatica studia per lavorare coi computer e le reti informatiche e quello è il futuro e il presente.
@@alessandrodeconcini-adcAltra precisazione se posso: nessun informatico pensa che l'AI ruberà il lavoro ai programmatori. Quello che farà sarà semplicemente facilitarglielo e automatizzare le task ripetitive. Un'applicazione/sito web complesso dove ci sono tantissime parti trasversali per l'AI (poi in un futuro molto remoto non si sà) è impossibile costruirlo da 0, perché sarebbe così difficile dargli le istruzioni nel dettaglio che si farebbe prima a programmarlo
@@zwolfh812quello che dici è vero, però, secondo me (da ignorante in materia perché so solo le basi di Python) eliminare molte task ripetitive e velocizzare i processi di programmazione software attraverso l’AI può potenzialmente levare il lavoro a molti programmatori. Ti dico questo perché se velocizzi molto processi ed elimini alcune task (tipo magari grazie all’AI penso siano necessari molti meno beta tester) alcuni di queste task che venivano svolte da un programmatore non servono più, quindi magari si abbassa la richiesta. È anche vero però che al giorno d’oggi e sicuramente in futuro dove praticamente ogni cosa è e sarà digitalizzata la programmazione è fondamentale. Probabilmente le due cose si auto bilanciano ma magari se lo sviluppo dell’AI si evolverà ancora di più (il che è praticamente certo) in futuro serviranno sempre meno programmatori (come dici tu molto probabilmente non scompariranno mai) però grazie all’automazione non ne serviranno così tanti quanto oggi
Ciao Ale, da ex studente di Matematica e attuale di Statistica posso essere pienamente d’accordo con te: l’ambiente che c’è a Matematica è molto elitario nel senso che se non sei portato a un tipo di ragionamento molto astratto (o se non hai una forte passione e determinazione) è quasi impossibile passare gli esami; Statistica è ancora giovane come facoltà e in via di sviluppo, è molto densa di concetti anche se non è ancora organica rispetto alla consequenzialità degli argomenti, oltre che esserci materie poco utili nella globalità del corso.
Grazie come sempre per l’ottima qualità nei video
Vorrei chiederti da studente all'ultimo anno di triennale che vuole applicare la matematica in maniera concreta per entrare nel mondo lavorativo se attualmente è più sviluppata ingegneria matematica oppure statistica per un' eventuale magistrale, è inoltre possibile entrare nel mondo del lavoro con la sola triennale?
@@AlessioVragnaz98 Ciao Alessio, premettendo che non so di preciso la reale differenza a livello di opportunità professionali che possono dare le due materie, ti direi che l’ingegneria matematica è più sviluppata e conosciuta a livello professionale mentre la statistica, in questo caso inteso come data analyst, è ancora in fase di rodaggio ma sta prendendo piede con buoni sviluppi. A livello di laurea magistrale forse l’ingegneria è più sviluppata ed esistono più facoltà ed indirizzi, mentre per la statistica al momento c’è solo l’ambito economico, informatico e medico (che io sappia, ti parlo della Università Bicocca di Milano). Ti consiglierei comunque di fare tante ricerche a riguardo
Economia per me è una delle facoltà più sopravvalutate di tutte: ci si iscrive perlopiù gente che non sa cosa vuole fare nella vita e vorrebbe una facoltà non troppo difficile e che dia tanto lavoro, pensando che alla fine del percorso diventerà come di Caprio in The wall of Wall Street. In realtà nella maggior parte dei casi si finisce a fare consulenza, tra telefonate coi clienti, tabelle excel, meeting ecc, il tutto in un ambiente alienante fatto di arrivisti a cui importano solo la carriera e i soldi, e con uno stipendio comunque non faraonico. Meh
Capisco la tua critica e in parte la condivido ma secondo me stai dipingendo un quadro troppo esagerato.
In più non c'è niente di male nel non sapere a 18 anni cosa vorrai fare nella vita e cercare un percorso versatile con un ottimo tasso di impiego e un ottimo reddito medio. È intelligente massimizzare le proprie opzioni quando non si ha un'idea precisa in mente
Eh ok, ma non sapere cosa fare a 18 anni e buttarsi subito in quella facoltà senza avere le idee chiare e solo perché "dà tanto lavoro e posso fare carriera", senza neanche chiedersi "ma mi piace quella facoltà? Cosa voglio fare nella vita io?" non è proprio una scelta saggia. Lo dico perché conosco personalmente gente che l'ha fatto
ahahahah,un po’ mi hai fatto ridere,semplicemente per il fatto che a settembre mi iscriverò anche io a economia aziendale,e se devo essere onesto,proveniendo un liceo prevalentemente umanistico,studiando la storia concordo con te,la fabbrica,l’industria,questo mondo,se non viene vissuto bene porta ad alienarti o a diventare un topo ad un computer;secondo me chi fa questa facoltà dovrebbe provare a diventare un libero professionista,tipo imprenditore o robe simili,ovviamente non penso di diventare come di caprio,ma fatto sta che è un mondo abbastanza complicato questo
Concordo. Non è mai saggio scegliere a caso senza informarsi se qualcosa ci piace.
Cosa vuoi aspettarti? Se vuoi fare i soldi oggi o inventi un software/servizio che venga usato o fai il formatore come Alessandro, se vendi tanti corsi puoi fare bei soldini. Il lavoro dipendente italiano è pagato poco in ogni facoltà a bassi/medi livelli
finalmente una mezza parola sulla mia facoltá di agraria, non se ne parla mai
Finalmente qualcuno che dice che ad oggi il rapporto fatica-risultati di Giurisprudenza è tremendamente sbilanciato. Tristissima neolaureata in Girisprudenza presente 😢
Non farti scoraggiare, il fattore più importante di tutti è sempre individuale!
Fatica neanche troppa, oltre al fatto che a seguito della laurea con un altro po’ di impegno ci sono sbocchi lavorativi molto remunerativi
Ciao Ale, gran video, a me i video cazzari fanno impazzire, solo un appuntino: parlando di programmazione/informatica se in senso lato, basso livello è ASSOLUTAMENTE DIVERSO da bassa qualità, semplicemente perché per gli informatici ha un significato tecnico, specifico, che si riferisce a linguaggi “molto complessi”, per semplificarla molto. Secondo me intendevi dire di bassa qualità, non riferito ai linguaggi di programmazione.
Ci sta l'appunto, però si capisce quello che intendeva
Comunque a sapere il significato tecnico di programmazione di basso e alto livello sono solo quelli che con la programmazione ci hanno avuto a che fare e immagino siamo una minoranza
Da studente di psicologia non so se la metterei in eccellente: il mercato del lavoro è super saturo nel clinico, fare ricerca rischia spesso di significare portare avanti studi sul nulla e dalla scarsa valenza scientifica (senza contare la precarietà) a meno che non ci si occupi di neuroscienze e per quanto sia una strada valida, lavorare in azienda (marketing, HR e via discorrendo) raramente è l'aspirazione di chi studia psicologia. Sono passati un po' di anni da quando l'ho letto quindi le cose potrebbero essere cambiate, ma ad un certo punto era più facile essere disoccupati con una laurea in psicologia che con una in filosofia
Ha senso, infatti io stesso ero dubbioso e l'ho messa con un forte influsso dei miei gusti personali
Negli ultimi anni sono cambiate tante cose, ora rispetto al passato c'è più lavoro.
Le cose stanno cambiano rapidamente per psicologia. È vero che il ramo clinico è più saturo, ma comunque sta aumentando di molto la richiesta. Oltretutto ci sono altri rami della psicologia come dici tu che danno prospettive diverse, HR, marketing, riabilitazione neuropsicologia, ricerca insegnamento.
un consiglio da economista, fate il lavaggio del cervello alla gente cosi da create la domanda poi sodisfartelo lavorando
@@fackarov9412 hahaha. Non proprio corretto dal punto di vista etico
Fai la tua tier list delle università? Così ci divertiamo veramente
sì, sarebbe fighissimo
Da laureato in chimica sono pienamente d' accordo, diciamo che negli ultimi anni la differenza tra un perito e un laureato triennale si è assottigliata tantissimo e spesso il primo può fare tranquillamente un lavoro che potrebbe fare il secondo, bisogna sempre arrivare alla magistrale e chiudere il ciclo per avere più porte aperte (specialmente all' estero). Per quanto riguarda biologia credo sia la materia STEM più debole, l' avrei messa in specifica, riprende un po' di concetti tra chimica, medicina e statistica/fisica ma nel concreto non ha cosi tanto sbocchi lavorativi come le altre, dato che ci sono già corsi ben specifici. Bisogna essere molto mirati
Ci sta come valutazione
Premetto che non sono (ancora) laureato in biologia, ma credo che, al giorno d'oggi, effettivamente biologia possa essere identificata come una delle più "deboli" tra le STEM. Tuttavia, le declinazioni della biologia, in primis le biotech con a sua volta le proprie diramazioni (vegetali e agrarie, mediche e farmaceutiche - comprese le animali -, molecolari e industriali), sono tra le più promettenti per un salto di qualità. La biologia più naturalistica con approccio "vecchio stampo" (per intenderci, l'andare in giro per un bosco a fotografare farfalle) sta sostanzialmente sparendo. Le materie naturalistiche della biologia (botanica, zoologia ed ecologia) trovano, e troveranno ancora di più, la loro massima applicabilità nella gestione degli ecosistemi, specie quando questi sono intaccati dai cambiamenti climatici. Da anni si cerca di far comprendere il valore (anche economico) degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici, e credo che una rinnovata sensibilità ecologica possa contribuire ad aumentare il valore e l'impiego di una specializzazione biologica, specie negli ambiti di cui sopra.
Perché parli dell'estern? Non ci sono buone opportunità con chimica in Italia?
fisica deve stare più su, ok è difficile ma puoi fare tutto, dalla finanza a ruoli più ingegneristici... in realtà è molto difficile continuare nella ricerca, lo fanno solo i più portati, molti fanno finanza ad esempio. Inoltre sono lavori molto pagati, con ottime prospettive di carriera. (parlo per conoscenze, non per esperienza personale)
Interessante, mi informerò meglio a riguardo
Esatto, fisica è superiore a ingegneria, che è superiore a economia (che però è più facile).
@@alessandrodeconcini-adc giusto qualche giorno fa ho visto l'intervista di Giorgio (mr rip) a Riccardo Marcaccioli. Lui è sicuramente un esempio ma anche altri che conosco mi dicono che fare ricerca in fisica è veramente difficile, anche in termini di materia (richiesta in realtà c'è anche)
Confermo tutto anche per matematica!
@@5xDille superiore mi sembra un po' buttato la. se vuoi fare engineering fai ingegneria, economia e fisica in alcuni casi possono dare sbocchi simili, come finanza quantitativa, ma molti ambiti non si sovrappongono (difficile diventare economista, lavorare nel product management o sales con laurea in fisica).
sono sicuramente tre ambiti che offrono tante possibilità di carriera, non c'è uno superiore.
Ciao Alessandro, personalmente credo che la facoltà in assoluto più difficile sia Fisica, seguita a brevissima distanza da Matematica (per motivi che non mi dilungo a snocciolare). Altre fatico a compararle, che so... ingegneria (aerospaziale?) e giurisprudenza, lì credo dipenda anche molto dall'attitudine/propensione soggettiva dell'ex liceale che vi si approccia. In termini di massimizzazione di un ipotetico rapporto vantaggi/difficoltà, di certo economia sta in alto proprio perché in una scala di difficoltà da 1 a 10 le assegnerei un 6- e comunque risulta spendibile in vari ambiti, mentre già ingegneria e giurisprudenza, come detto sopra, sono un minimo più impegnative (IMHO). Just my two cents.
Economia è molto meno difficile rispetto alle altre facoltà scientifiche, sicuramente meno di giurisprudenza anche però ti da un vantaggio nel mondo del lavoro impressionante. Sicuramente da consigliare a chi non ha chissà quali passioni o a chi si sente spaesato dopo le superiori
Mi ritengo pienamente d'accordo con le tue valutazioni, eccetto qualche caso. Da architetta che lavora in studio ed insegna, ti assicuro che devi amare questo lavoro e l'università. Come medicina ha il numero chiuso e ho visto molti ragazzi mollare e cambiare già a metà del primo anni. Nel mio anno circa la metà di noi non ha retto e solo 1 su 3 ha concluso gli studi. Ma se ami questo ambiente, le nottate sono ben spese e le soddisfazioni con i clienti e in cantiere, ripagano.
D'accordissimo! Bel video😊
Io son alla magistrale di scienze forestali (ramo di agraria), e devo dire che è indispensabile per la nostra società conoscere i delicati equilibri degli ecosistemi. La gestione sostenibile è l'unica strada per un futuro dove vi sia benessere per l'uomo, per gli animali e la natura in generale
scam: teologia e scienze religiose
I see what you did there
Gli unici per cui anche il lavoro diventa metafisico.
Concordo con te
A parte che sentire un ossimoro così forte nel nome di una facoltà fa un po' male...
@@riccardodurini250effettivamente scienze religiose è l'ossimoro per eccellenza
Heya, entro per parlare di Matematica premettendo che non sono affatto il portavoce della mia facoltà e sono ancora uno studente magistrale. La materia è difficile e richiede molto tempo da dedicarci, come molte materie "pure" STEM. Anche se, a mio avviso, l'ostacolo più grande è la mentalità (ottusa) di alcuni professori elitaristi che vogliono mantenere matematica difficile anziché accessibile. L'impegno è tuttavia ben ripagato, in quanto il profilo del matematico è estremamente camaleontico: siamo ovunque. La capacità di astrazione e di modellizzazione che caratterizza molti di noi è tanto richiesta sia nel privato che bel pubblico. Il contro di tutto ciò è che siamo molto generali, ma perdiamo sul particolare (siamo lo scheletro, ma non il sistema muscolare delle scienze ecco), motivo per il quale un ingegnere più specifico magari è più portato per alcune applicazioni. Nonostante ciò, in realtà sono molte le offerte di lavoro sia dopo sia durante il percorso, anche in diversi ambiti. Io ho 24 anni, e ho fatto uno stage in banca e lavorato come Web Developer per un'azienda grossa, che di base non c'entrano col matematico di per sé. Tuttavia, dopo qualche mese di sballottamento durante la prima delle due esperienze mi sono subito ambientato (lavoravo come consulente finanziario) mentre con la seconda ero già più pronto sia col tempo che con lo stress (e il lavoro l'ho imparato quasi subito). In ultima analisi, è molto ricorrente la diaspora di matematici dopo la triennale verso altre facoltà, come ad esempio verso ingegneria oppure fisica, o anche materie come Intelligenza Artificiale, che come cambio non è così drastico (riferito da colleghi che lo hanno fatto). Ma è anche ricorrente il contrario: fisici o ingegneri che vengono a studiare da noi perché rimasti colpiti (molti colleghi che attualmente ho in magistrale).
Spero che questo commento possa aiutare chi è interessato alla facoltà piuttosto che pretendere un cambio di voto nella tier (a mio avviso, Matematica è un "Eccellente"). La strada è sempre in salita, giusto in magistrale si appiana un po', ma ne vale la pena se si è persone spiccatamente logiche e astratte con la voglia di migliorare il problem solving e le capacità di esposizione e argomentazione (anche sintesi volendo, ma non nel mio caso)
Pienamente d'accordo
E immagino che un ragionamento simile possa applicarsi ai fisici
Sono laureato in sociologia e ricerca sociale. Innamorato alla follia sia della teoria che della pratica sociologica. È però fondamentale avere le idee ben chiare, perché i percorsi che puoi seguire dopo la triennale sono tantissimi e vanno dalla ricerca, a data science (molto gettonata), a studi politici, a development/urban studies, a sustainability/environmental studies eccetera eccetera. Se hai già le idee chiare su dove vuoi indirizzarti a livello di mercato lavorativo, è una delle più belle facoltà che esistono, in grado di arricchire tantissimo e di migliorarti un sacco come persona.
Condivido, tanto che in quasi tutti i migliori atenei esteri c'è il dipartimento dedicato. Non ho però idea di come se la passino i laureati in sociologia in Italia, visto che a cospetto di altri percorsi come Economia o Statistica, è sempre stata considerata (a torto) dai datori di lavoro una laurea poco professionalizzante. IMHO, rimane uno dei miei corsi preferiti, al quale ho preferito SdC per una maggiore propensione al Marketing.
Salve! Spero di poter attirare la tua attenzione dopo 2 mesi. Sono un ragazzo di 20anni che sta scegliendo il proprio percorso universitario ed informandomi ho trovato diverse informazioni (online) che non tanto combaciano. Perciò mi è poco chiaro effettivamente quale sia lo sbocco lavorativo che porta la facoltà di sociologia. Da quanto ho letto c'è una preparazione molto ampia e variegata, con molteplici percorsi. Personalmente sono molto portato per le materie umanistiche, e mi piace studiare la psicologia sociale per farvi un'idea. Da quanto ho visto la domanda è a numero aperto perciò posso iscrivermi con il risultato del diploma delle superiori senza conseguire il test d'ammissione. Ma tramite sociologia vorrei capire se c'è modo di interfacciarsi con le persone. Per esempio in una struttura sanitaria con i pazienti come un "psicologo". Oltre a questo quanto le materie scientifiche come "statistica" influiscono nel percorso di studi? Quanti sono le materie scientifiche nello specifico? Sono sempre stato una frana in matematica e ho sempre dovuto compensare con ottimi risultati in materie come diritto, psicologia, igiene, biologia, italiano. Ecco perché le mie preoccupazioni sono più legate verso il piano di studio e a cosa potrò fare dopo.
Spero di essere stato abbastanza coinciso. Mi scuso preventivamente per il disturbo
@@DanieleMancin82 mi scuso per la risposta dopo diverse settimane. I laureati in sociologia in Italia con una semplice triennale se la passano male, o meglio devono mettere tanto impegno nella ricerca di lavoro e saper valorizzare al meglio le competenze ottenute durante il percorso. La laurea magistrale resta comunque fondamentale dal mio punto di vista. Qui però entriamo in un mondo complesso: se per molte lauree triennali vi è una (o anche più di una) magistrale di riferimento, per sociologia non è così. Molti si iscrivono a magistrali quali sviluppo internazionale, scienze del governo, data science (molto gettonata), emergenze umanitarie, criminologia, psicologia sociale (spesso dovendo integrare dei crediti), studi urbani, community planning, human geography ecc ecc ecc. Come vedi percorsi estremamente eterogenei e che non hanno in sociologia la principale triennale di riferimento (scienze del governo e di sviluppo partono dalle scienze politiche, data science si fonda su matematica e statistica, criminologia e psicologia sociale sono specializzazioni dells psicologia ecc ecc). L'unica vera magistrale che funge da specializzazione specifica per i sociologi è "sociologia e ricerca sociale" praticamente in ogni ateneo italiano, la quale specializza gli studenti verso un percorso di ricerca, che preparerà degli ottimi ricercatori sociali. Ricerca sociale = ricerca accademica nel 90% dei casi (le aziende prendono laureati in data science e in scienze informatiche per posizioni di ricerca). Questo significa che se vuoi seguire un percorso prettamente sociologico tra triennale e magistrale finirai molto probabilmente a tentare una carriera accademica, tra dottorato, post doc, concorsi universitari e tutto il resto. Un dottorando in Italia lavora sodo e guadagna poco, e una volta diventato ricercatore guadagna poco di più, lavora ancora più sodo e dipende dai concorsi universitari per quanto riguarda avanzamenti di carriera, puntando a diventare professore associato in qualche ateneo sparso in Italia. Conclusione: per quanto mi riguarda, o ci si specializza in un percorso fluido non prettamente sociologico al 100%, oppure si scappa dall'Italia per fare i ricercatori altrove. Io personalmente sto frequentando un Master di ricerca all'università di Amsterdam, puntando ad un dottorato in olanda dopo la laurea in Urban studies and planning.
@@giuliomuca ciao! Allora, ti parlo della mia esperienza personale perché non conosco bene altri atene italiani. Io mi sono laureato un anno fa all'università di Trento, dove vi è un test di ingresso specifico per entrare (quindi non tolc), ma avevo considerato inizialmente anche Bologna dove mi pare non sia richiesto un test ma solo il tolc. Il corso è molto multidisciplinare, con tante materie che spaziano tra i vari universi delle scienze sociali (universi che si compenetrano e si influenzano molto spesso a vicenda), quali psicologia sociale, scienza politica, storia contemporanea, ed economia politica. Oltre a queste materie interdisciplinari, vi sono diversi esami di metodi di ricerca sociale (la sociologia è una disciplina scientifica fondata sulla ricerca che può essere qualitativa, qualitativa o a metà strada tra le due). A Trento si punta forte sulla ricerca soprattutto quantitativa, quindi metodi di analisi statistica e tecniche di ricerca utilizzando software di analisi dati abbastanza semplici come STATA. In tutto ho avuto 4 esami di ricerca e analisi dati, uno dei quali prettamente teorico mentre gli altri molto più pratici. Dopodiché vi sono le materie più prettamente sociologiche, come storia del pensiero sociale, sociologia avanzata, antropologia culturale, sociologia urbana, sociologia economica e del lavoro, sociologia della religione, società e tecnologia ecc ecc, potrai poi scegliere tu i corsi specifici tra varie opzioni. L'aspetto della ricerca e della statistica è importante e da non ignorare: se dopo la triennale vuoi continuare in ambito sociologico non potrai mai prescindere da ricerca e statistica (altrimenti non sarebbe più scienza ma solo chiacchiere e storielle filosofiche). Detto ciò, purtroppo non esiste il paziente del sociologo, ma quello che facciamo è individuare questioni sociali salienti, comprenderne i meccanismi e analizzarne le implicazioni, il ché ci permette di comprendere il funzionamento di certi fenomeni sociali locali e globali in maniera molto più profonda rispetto ad altre persone. Detto ciò, dalla mia esperienza ti consiglio di non fermarti a questo, ma di tenere sempre in mente durante il tuo percorso che prima o poi dovrai inserirti nel mercato del lavoro, per cui la dimensione pratica e quantitativa deve essere curata quanto quella interpretativa e culturale. Se hai altre domande chiedi pure!
@@Nico-Paz-zo immagino però che facendo la magistrale di psicologia sociale si ha modo di lavorare anche nelle strutture ASL (?). Riporto quanto ho trovato (facendo copia-incolla):
Il sociologo può CURARE LA PRATICA CLINICA NEI RAPPORTI COL PAZIENTE attraverso l'intelligenza emotiva, aiutando il personale sanitario a sviluppare la capacità introspettiva e la qualità di osservazione di sé e dell'altro, per dare voce al silenzio e allo sguardo dell'altro preso da un momento di sofferenza e paura.
Diciamo che è il percorso che più si avvicina a quello di psicologia, che mi attira, ma è troppo lungo e mi scoraggia l'idea del test di ammissione (sempre legato alla presenza di matematica, dove oltre a questo non conosco bene quali siano i tempi di preparazione ed i modi). Sociologia l'ho vista come una valida alternativa per arrivare a fare qualcosa del genere, attirandomi per la diversa ramificazione di percorsi.
Fammi sapere che ne pensi, correggimi se devi e cosa puoi consigliarmi. Anche informazioni legato al test d'ingresso, magari la faccio troppo grossa io e posso cavarmela lo stesso non saprei.
Superiori -> tecnico economico
Triennale -> ingegneria informatica
Trovato lavoro in meno di un mese (rifiutando 5/6 offerte)
Direi di aver fatto le scelte giuste
Hai frequentato solo la triennale?
In ogni caso qual è la tua manzione a lavoro?
La facoltá di Lingue straniere è molto affascinante ma attualmente la metterei in "insomma" (se parliamo del mondo del lavoro) per 3 motivi. Innanzitutto, nel settore del commercio e dell'economia, si tende a preferire un economista con una certificazione B2/C1 rispetto ad un laureato in lingue. In secondo luogo, nell'insegnamento o nell'attività di tutoring, è più "marketable" (per usare un termine anglofono) un madrelingua. Infine, il mondo della traduzione offre pochissime possibilitá. Tuttavia, dal punto di vista culturale e del miglioramento personale, lo studio delle lingue offre la possibilitá immergersi in culture diverse dalla propria, arricchendo l'esperienza individuale. Non tutto è denaro.
Bhé la vedi solo dal punto di vista di insegnamento della lingua stessa da parte di un italiano, ma una delle cose più comuni è insegnare italiano nella lingua che hai imparato (es. Se imparo il cinese posso insegnare l'italiano in Cina) oltre alle possibilità di insegnamento nelle varie scuole. La traduzione ora come ora è ancora un mercato, bisogna vedere quanto, o forse quando, verrà sostituita dall' AI.
@@diegoschembri1244 Certo, puoi insegnare italiano in Cina, ma la richiesta di insegnanti di italiano è molto bassa. Non dico impossibile, ma su 500 laureati in Lingue solo pochi possono trovare lavoro come insegnante d'italiano all'estero. Alla fine, il vero mercato per le L2 è incentrato sull'inglese. E qui incappiamo in un altro problema: in molti paesi (come in Cina) è necessario essere madrelingua per ottenere il visto come insegnante di lingua inglese.
@@coach3348in Irlanda invece no, studiavo l'inglese dagli stranieri 😂
All’università ho avuto una professoressa di matematica che ci aveva raccontato di lavorare in privato come consulente relativo alle previsioni finanziarie o qualcosa del genere, perciò suppongo che la matematica pura paghi bene se ci si sa gestire. Inoltre qualche settimana fa sono andato a una conferenza, durante la quale ha tenuto una presentazione una fisica che lavora nell’ambito delle neuroscienze, perciò siamo rimasti tutti molto stupiti visto che gli altri suoi colleghi erano un premio nobel per la medicina e il direttore del Max Planck Institute, rispettivamente medico e biologo. In definitiva l’amore per la conoscenza penso riesca a muovere tutto.
Ciao Ale, secondo me da studente di lingue, l’hai un po’ confusa con mediazione linguistica, che è ben diverso. Chi fa mediazione ha veramente un focus sulle lingue che studia perché vuole che facciano parte della sua vita. Per lingue invece beh, il peso che effettivamente hanno le lingue in questa laurea, almeno per me (ma so anche per tanti altri) è quasi nullo, dipende molto da che indirizzo si prende e di conseguenza come si prosegue in magistrale. Io ad esempio potrei sia procedere in linguistica computazionale (quindi ricerca scientifica in campo linguistico) e di conseguenza occuparmi di AI, quanto proseguire con un percorso più economico-sociale (es. transformative sustainability in bocconi). Quindi insomma a prescindere da quale percorso poi uno voglia intraprendere dopo lingue (sono molti altri rispetto a quelli che ho segnalato io) l’importanza delle lingue in sé per sé è davvero scarsa. Con questo non contesto il tuo discorso che è assolutamente corretto, bisogna avere una certa idea in mente, però ci tenevo a fare questa piccola precisazione sulla facoltà!
Fornisco un mio parere, sperando che possa essere utile a qualcuno. Concordo con altri colleghi che qui nei commenti contestano il fatto di aver messo Matematica "sotto" Statistica. Parlo da statistico quando dico che, secondo me, andrebbero messe sullo stesso piano: Statistica è più accessibile in termini di difficoltà, garantendo quindi un più rapido inserimento nel mondo del lavoro, ma d'altro canto Matematica (anche solo triennale) da' un apporto di conoscenza superiore e competenze facilmente spendibili anche nel settore statistico. Personalmente, se potessi continuare ad oltranza gli studi, mi piacerebbe laurearmi anche in Matematica :) È anche vero che il modo stesso di insegnare statistica è molto variegato: io ho fatto la triennale a Genova, molto bella ma di stampo prettamente teorico-matematico (infatti molti corsi erano in comune); di contro, seguendo i corsi magistrali a Padova, noto che l'impostazione qui è nettamente diversa, molto più applicata ed orientata al mondo del lavoro. Concludo con una riflessione personale e criticabile: lo studio teorico all'Università ha un valore inestimabile, soprattutto nel mondo moderno, dove la formazione è letteralmente a portata di clic; per apprendere il "saper fare" c'è sempre tempo, ma la forma mentis e lo studio nella sua forma più pura, quello che si fa per il piacere di sviscerare una certa materia prima ancora che per acquisire delle competenze utili, dove altro si possono imparare se non in una buona Università (non telematica)?
anche quelle telematiche, sono approvate dal miur come quelle tradizionali, a parte la niccolò cusano che è comunque approvata dal miur ma ci sono tantissime esperienze negative
Partendo dalle stesse premesse di Alessandro, parlo da studente iscritto sia a fisica che a economia e onestamente più vado avanti con gli studi più mi convinco che economia abbia gli stessi problemi delle facoltà in "Insomma", ovvero è un percorso che può dare molto (condito con la giusta attitudine) ma di per se non offre poi così tanto, concordo sul fatto che sia una buona scelta per gli indecisi. Fisica per quanto mi riguarda rende bello il percorso "da sola".
Punto di vista molto interessante!
Come fai a fare sia fisica che economia?
@@kirimoos8448 Ci si può iscrivere a più percorsi di laurea contemporaneamente.
@@ScienceBCORSI
Si si intendo dire: riesci a farle contemporaneamente come abilità capacità difficoltà?
Economia non ti prepara per un lavoro specifico, questo è l’unico svantaggio. Necessità sicuramente di una magistrale più settoriale e di molta gavetta fatta di stage e stipendi bassi. Ma potenzialmente e sul lungo (chiaramente dipende dalle capacità del singolo) può dare tantissimo
DAMS o non DAMS... è vero, è un settore complesso, però dire "posso anche cavarmela senza" secondo me sminuisce una professione. Un illustratore può lavorare anche imparando da autodidatta? Certo, però a quel punto perchè dovrei investire per la mia formazione se sono considerata al pari di un tizio a caso che ha imparato da autodidatta? Perchè se studio acquisisco un titolo e una professionalità che gli altri non hanno e la quale, nel mio lavoro, deve essere riconosciuta e adeguatamente pagata. Purtroppo l'arte è ancora considerata molto opinabile, bisogna iniziare a pensare che disegnare tutto il giorno per lavoro non è un divertimento leggero, ma alla pari degli altri mestieri richiede competenza, impegno, costanza e passione.
Ci sta, mi sembra una giusta argomentazione
Da ex studente di economia e poi magistrale in finanza quantitativa posso dire con tranquillità che la laurea in STATISTICA è la migliore che c'é in questo momento, è top tier soprattutto ora con i big data e l'avvento dell'AI .
Parlo per il mio settore di appartenenza, se sognate una carriera in finanza allora fate la triennale in economia o ancora meglio Finanza e poi fate la magistrale in statistica economica.
Avrete una carriera assicurata in una banca/compania assicurativa/fondo di investimento/SGR sia in credit risk/market risk/model risk/quant finance/funzione attuariale/valuation etc potete fare letteralmente in ca**o che vi pare e se sapete anche programmare siete dei gigachad viventi.
In generale chi lavora in Finanza ha studiato:
-Finanza pura
-Matematica
-Statistica economica
E se studiate statistica alla magistrale dopo aver fatto economia in triennale in confronto a chi ha studiato finanza pura siete più bravi in matematica, modellistica, programmazione e analisi dei dati. Invece rispetto a chi ha studiato matematica siete più bravi in economia e mercati finanziari quindi avete le nozioni per capire a cosa servono i calcoli che fate e quindi costruite modelli e algoritmi meglio di loro perché sapete che cosa cambia tra reddito/flusso/capitale/bond/equity/dividendo/rendimento etc
Scienze della formazione primaria consente di iscriversi alle graduatorie dal terzo anno, quindi è l'unico corso di studi che permette di lavorare durante gli studi. La maggior parte degli studenti lavora nella scuola durante l'università, perché mancano insegnanti sia alla primaria sia all'infanzia.
Conosco moltissimi studenti di ingegneria informatica assunti prima di finire la triennale
Son contento che non hai snobbato design, in molti non sanno nemmeno cosa sia.
Bravo 👏🏻
Scienze Motorie è una facoltà ancora "giovane", può portare a tante soddisfazioni.
L'unico problema sono è l'insegnamento. Molti prof appartengono ad altre facoltà e a volte manca l'entusiasmo
Laureata in chimica, sto facendo ora un dottorato all'ETH in scienze ambientali (faccio analisi chimiche dell'aria per trovare le principali sorgenti di inquinamento in Europa).
È tosta, ma mi dà tanta soddisfazione fare qualcosa che ha un impatto sul benessere delle persone e dell'ambiente! Concordo sul metterla nell'eccellente e non top del top, ma con le scelte giuste si può arrivare a sfruttarla come una facoltà top. Speriamo che per me sia così ♡ un saluto dalla Svizzera!
Grandissima, continua così 💪🔥
L’ETH il mio sogno proibito🤧 Tanta invidia ma anche tanta stima, continua così🥹
@@alessandrodeconcini-adc grazie mille ♡♡
@@francescoalbertazzi114 Non demordere, e mi raccomando: osa! Magari non sarà l'ETH e sarà il MIT.. :)
@@AriChem23meglio l'eth
Ho appena iniziato scienze motorie, mi sembra un buon percorso ma ancora deve migliorare sotto certi aspetti, come: l'aspetto pratico, infatti a quello ci penso da solo 2 la triennale è come quella di economia, nel senso che ci sono tante cose ma generali, ma poi le specialistiche non sono male. Io vorrei fare l'insegnante e poi lavorare in palestra il pomeriggio se riesco, o almeno iniziare a farlo con la triennale, quindi se hai ben in mente quello che vorrai fare dopo la laurea, potrebbe essere molto buona, se vai a farla tanto per senza aver in mente cosa fare dopo, be allora... non è il massimo. Un altro problema è che molti con dei corsi di qualche giorno ci sostituiscono come se niente fosse, ancora ho 5 anni di studio davanti, spero che le cose cambino ancora! (è una facoltà che è migliorata molto e che ha combattuto molto, spero che continuino cosi)
@Animalsmeme159ma perché ahahah
Quello di lettere come facoltà che porta direttamente all'insegnamento è un po' un luogo comune, perche ci sono molti laureati in lettere che lavorano nella comunicazione, nel giornalismo o nelle risorse umane, ad esempio. Certo, bisogna anche avere le idee chiare su cosa fare e sapersi muovere bene, perché essendo una facoltà con un tasso di occupazione più basso di altre non è facilissimo, ecco
Che ci siano ne sono sicuro, ne conosco anche.
Ma che siano molti ho i miei dubbi eh.
Grande Ale, sto girando questo video a tutte le mie quinte. Sono d'accordo con tutta l'analisi.
Mi raccomando eh, che non la prendano troppo sul serio per carità!
@@alessandrodeconcini-adc è un tipo di contenuto fruibile, semplice e comunque con un metro di giudizio condivisibile. Per quanto come hai detto tu non sia possibile fare una tierlist definitiva... Direi che per qualche ragazzo totalmente disorientato può essere un qualche punto di partenza per ragionare
Tremendo il settore dell’arte per gli sbocchi professionali: facoltà interessante ma devi essere pronto a ritrovarti a lavorare in ufficio perché è quasi impossibile riuscire in quel settore.
7:40 Io ho fatto il liceo linguistico ed ora sono al secondo anno di filosofia, le preoccupazioni che hai illustrato sono palesemente gli elementi di cui sono fatte le mie paure e temo sempre di star sbagliando tutto proprio per questo anche se filosofia penso sia l'unica cosa che posso fare con della passione viste le mie possibilità, capacità e passioni
Quando si dice che la passione è la cosa più importante non si sta facendo solo vuota retorica.
Lo è davvero, perché la passione porta all'approfondimento, alla qualità, all'eccellenza, che sono gli elementi principali del successo in qualunque campo.
Non scoraggiarti, piuttosto trasforma queste giuste preoccupazioni in energia per spaccare ancora di più in ciò che fai e diventare eccezionale.
Su giurisprudenza aggiungerei un punto di vista che riguarda la sua essenzialità e spendibilità in un mondo che va sempre di più verso l’utilizzo delle soluzioni digitali e dell’automatizzazione. Ci sono costantemente dibattiti su ciò che riguarda ambiti come il trattamento dei dati personali, l’utilizzo delle ia, gli strumenti digitali nelle istituzioni e nella P.A, i reati informatici e così via che rendono necessaria, nel mondo del lavoro, la presenza della figura del giurista. Io ad esempio non sono uno studente di giurisprudenza, ma di una triennale di scienze giuridiche che si focalizza verticalmente su questi temi, credo però che i giuristi in generale troveranno molte opportunità e giovamento dal fondere le proprie conoscenze giuridiche al mondo digitale, i punti di incontro tra diritto e informatica sono tanti e tanto interessanti.
Molto d'accordo sul fatto che una carriera nella Comunicazione richieda passione, interesse e slancio. Voglio fare un piccolo appunto sulla "specificità", nel senso che ovviamente è una disciplina settoriale, ma non così rigida. Personalmente, credo che sia una delle pochissime facoltà che forma in termini di usabilità delle interfacce, grazie a materie come Semiotica, Ergonomia cognitiva e Psicologia cognitiva. E queste competenze potrebbero essere molto utili per lavorare con il Web 3.0, realtà aumentata e virtuale.
Bellissimo video comunque❤
Nota per Fisica: sì non ti da direttamente sbocchi nell'ambito lavorativo ma qualunque azienda cerca fisici. Non conosco nessun fisico disoccupato. Però sì è specifico perchè come hai giustamente detto è improntata nell'ambito della ricerca ed è un ambiente difficile (presente!) ma banche, compagnie elettriche, finanza, aziende informatiche etc. non hanno difficoltà ad assumere fisici. Quindi sì, non ti prepara per il mondo del lavoro direttamente ma ti permette di lavorare presto e ovunque (sembra una frase un po' paradossale ma effettivamente è così)
In questa tier list non ci sono né la mia facoltà triennale né quella magistrale in cui sto studiando ora, ma due parole su quelle che conosco meglio, perché sono nel mio stesso dipartimento, le vorrei spendere
Lingue e letterature straniere è giusto metterla in "specifico", ma secondo me non per i motivi che hai detto tu. In generale le lauree linguistiche sono versatili, perché sapere bene le lingue ti apre moltissime porte a tanti tipi di lavoro, il problema è che lingue e letterature è la meno versatile di queste, perché è tanto, forse troppo orientata verso l'insegnamento, e questo non sempre lo sa chi iscrive, così come non lo sa sempre chi vorrebbe insegnare le lingue ma si iscrive ad altre facoltà linguistiche. In più, ora che i CFU necessari per insegnare sono passati da 24 a 60, la situazione è paradossale, perché come mentalità e tipo di formazione rimane molto orientata verso l'insegnamento, però allo stesso tempo necessiterebbe di un restyling consistente per consentire a chi esce da lì di entrare in quel mondo senza doversi affidare anche ad altri percorsi. Quindi sì, specifica perché è specifica per chi le lingue vorrebbe insegnarle, non è completamente un "insomma" perché alla fine la versatilità di sapere delle lingue rimane, anche se meno di altre facoltà di questo dipartimento.
Su turismo (che da me è lingue e culture per il turismo) so meno, ma in effetti mancano dei pezzi per entrare poi in quel mondo, per esempio una cosa che la mia università (Torino) si sta organizzando per ottenere l'anno prossimo su quella difficoltà è un corso specifico per ottenere il patentino da guida turistica, ottimo, ma perché ci hanno pensato solo ora?
Difendo matematica. D'accordo che accoglie studenti con una particolare attitudine, ma in cambio è tutto fuorché specifica. Sviluppa un bagaglio di conoscenze e un'elasticità mentale che permette di spaziare in tutti gli altri ambiti STEM e padroneggiarli. Se gli altri dicono "si fa così", il matematico capisce il perché delle regole e le supera
Esattamente. Matematica e fisica incredibilmente sottovalutate in questo video. Sebbene è vero che la carriera accademica in questi mondi sia un vero e proprio inferno, con turni di lavoro estenuante, accademismo, nonnismo e zero meritocrazia, è altrettanto vero che invece l'inserimento nel privato è estremamente agevole e diretto, molto più di quanto ADC non faccia credere. Un laureato magistrale in matematica, se ha abbastanza buonsenso per non andare a fare ricerca, può benissimo farsi assumere in un qualsiasi posto di lavoro come data analyst oppure fare corso post laurea di informatica avanzata e decuplicare le proprie opportunità di carriera. Discorso simile per fisica: tanto è disgustoso e riprovevole il mondo della ricerca quanto è pieno di possibilità il settore privato. Conosco più laureati in fisica che hanno poi fatto corsi e specializzazioni nel mondo della finanza (le due materie si assomigliano molto più di quello che sembra) di quelli che invece sono andati a lavorare nel mondo scolastico o universitario
Occhio che io non ne sottovaluto l'importanza, la qualità o il valore.
Io dico solo che non sono adatte a tutti, ma solo a persone con profili specifici e grande passione per la materia.
Biologia in italia credo che ci siano pochi sbocchi lavorativi, se vuoi lavorare probabilmente devi mettere in conto la necessità di andare all'estero.
E probabilmente ci sono discrete differenze tra chi si occupa di conservazione, di animali e chi fa ricerca in laboratorio.
Credo che le difficoltà principali siano per chi vuole intraprendere la strada della ricerca, in particolare nel settore pubblico, perché ci sono davvero pochi fondi e un precariato dilagante. Questo discorso però mi sento di estenderlo a praticamente qualsiasi ambito di ricerca, in particolare nel settore pubblico ripeto. Purtroppo gli investimenti in ricerca e sviluppo sono all' ultimo posto della spesa pubblica e questi sono i risultati.
Da studente di scienze della comunicazione confermo alcune cose che hai detto. Premetto che seguo spesso i tuoi video perché sono molto interessanti e apprezzo molto questo canale ;). Comunicazione è una facoltà che non andrebbe classificata nel settore “specifico”, perché questa facoltà investe tanti ambiti, dalla politica alla comunicazione in ambito food&beverage e ovviamente social media( che anche a loro volta influenzano tantissimi campi ). Ovviamente con l’avvento dell’IA molti lavori verranno sostituiti e di conseguenza bisognerà adattarsi, ma la cosa certa è che questa nuova tecnologia non potrà mai sostituire l’intelligenza emotiva che a parer mio per il marketing, le risorse umane e il coaching è indispensabile perché devi comunque avere un potere di “influenza” e “persuasione” verso il grande pubblico sempre più interconnesso.
P.s video fantastico e massima stima per uno dei pochi canali sani ;)
Aggiungo che ovviamente ho capito che il video era ironico, anche se nel commento poteva nascere qualche incomprensione. Ancora un caro saluto
Ci sta il tuo punto di vista, grazie!
voglio un sequel con tutte le facoltà che mancano
manca veterinaria🥲
Lo faremo 💪
@@notpavone2892 biotecnologie anche xD dai speriamo per la parte due ^^
Scienze della difesa e della sicurezza
@@ely_rocks mio fratello biotecnologo
L'avrai fatto anche per gioco, ma hai azzeccato più o meno tutto; condivido anche la tua posizione su SdC: nata come una raccolta un pò fumosa di studi umanistici e sociali (che alcuni atenei propongono ancora...) con l'avvento della digitalizzazione, che ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare a tutti i livelli, è diventato un percorso molto attuale e interessante; la cosa importante è analizzare la didattica proposta dai vari atenei, perchè si può passare da CdL prettamente incernierati sugli studi di Semiotica ed Estetica (Bologna per es) a CdL a trazione economico/sociale con una strizzata d'occhio alle STEM (vedasi studio dei Big Data, digital marketing, informatica, ecc ecc).
11:48 Da studentessa di Informatica confermo assolutamente. Informatica è un corso che dà tantissime possibilità, ma non basta essere "amanti del computer", io mi sono iscritta perché mi ha sempre intrigato il mondo della tecnologia e dei PC, convinta di voler fare la programmatrice. Bene, dopo un anno mi sono resa conto che è una facoltà tostissima, per capirci: il primo giorno eravamo in 150 stretti come sardine, adesso siamo circa in 30 "sopravvissuti", le materie sono tostissime: fisica, geometria, analisi ecc... E se intendete laurearvi dovete AMARE l'informatica, che è una branca della matematica. Non sceglietela soltanto perché "vi piacerebbe fare il programmatore" o perché "si trova lavoro", non voglio scoraggiare nessuno ma è una materia "complessa" perché astratta, e la matematica è uno strumento fondamentale per comprendere questa materia, i computer "parlano" il linguaggio matematico, per cui serve anche un minimo di propensione/passione per la matematica. Se volete fare il programmatore di siti/piccole app non troppo complesse lasciate perdere, per quello NON serve la laurea, probabilmente basta e avanza la matematica delle medie/superiori. Io dopo un anno mi sto rendendo conto di non avere una passione così forte per questa materia, e a breve cambierò facoltà. Per cui sceglietela soltanto se avete una FORTE curiosità/passione per la materia, perché è una materia che vi può dare tanto in termini lavorativi, ma richiede davvero tanti sforzi, tantissime ore di studio, a volte ci sono esami che sembreranno insormontabili ma se siete convinti della vostra scelta passerete tutte le difficoltà, se non siete convinti/interessati e studiate solo per passare l'esame durerete da Natale a Santo Stefano. In bocca al lupo a tutti ❤
che facoltà farai?
@@gio_____________122 Economia Aziendale o Economia e Finanza 🙂
@@gianna8746 potresti parlarmi un po' più nel dettaglio di com'è stata la tua esperienza a informatica? te lo chiedo perché avrei intenzione di inizarla, senza avere una vera e propria passione ma semplicemente un interesse per l'informatica
@@gio_____________122 Guarda dalla mia esperienza posso dirti che come difficoltà è ai livelli di ingegneria almeno il primo anno, diciamo che non è una facoltà da scegliere perché "non si sa cosa fare nella vita, quindi nel dubbio mi butto a informatica". Chi sceglie questa facoltà sa che andrà incontro a tante ore di studio tutti i giorni, quindi falla se ne sei veramente convinto, se ti piace l'informatica e non ti spaventa la matematica (c'è ne parecchia, ma con un po' di volontà è abbastanza fattibile), alla fine soltanto provando potrai capire se è stata la scelta giusta o meno. Meglio provare e sbagliare, piuttosto che avere rimpianti dopo 🙂
Attenzione, Farmacia non rientra nel gruppo STEM, come del resto i corsi di laurea afferenti alle Professioni Sanitarie (ottimi corsi di laurea). 😉
Erroneamente tutti pensano che il corso di laurea in Farmacia sia un corso di laurea che rientra nel gruppo STEM ed incece non rientra in tale gruppo.
Non rientra nel gruppo STEM in quanto prepara ad una professione, espletata in una attività di vendita.
Invece é STEM la cugina CTF (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche).
Quindi sono del gruppo STEM:
Ingegneria (tutti gli indirizzi)
Fisica
Matematica/Statistica
Informatica
Chimica/Chimica Industriale
Biologia/Biotecnologie
Scienze Naturali
Scienze Ambientali
Scienza dei Materiali
Geologia
Scienze Agrarie
Architettura
Medicina
CTF
Interessante, non l'avevo mai vista in questo modo! Penso tu abbia ragione!
Grazie del contributo 😊
ciao, sono studentessa di Farmacia. Volevo corregerti, senza offesa, che Farmacia è una facoltà che non prepara solo alla vendita, che detto così, sembra siamo semplici commessi. In realtà studiamo molto anche la parte chimica, laboratoriale e di ricerca, esattamente come biologia, CTF ecc.... Infatti affrontiamo tantissima chimica dal primo al quinto anno. Poi da quello che so questa facoltà negli anni si amplierà ancora di più sia nella ricerca che sotto un punto di vista sanitario. Concludo dicendo che è una facoltà molto difficile, di cui onestamente non si parla abbastanza e molti la sottovalutano. lo so questo non rientra nel discorso ma ci tenevo a dirlo :)
ah oltre al fatto che studiamo i farmaci in tutti gli aspetti, chimici, fisici e interattivi. Una cosa molto importante nella ricerca di nuovi farmaci oltre che alla vendita
@rorila3768 Farmacia non è giustamente STEM perché é un corso a "matematica e fisica deboli" rispetto ad altri come Ingegneria, Fisica, Matematica, Chimica e gli stessi Biologia e CTF.
Invece ad esempio CTF (Chimica e Tecnologie Farmaceutiche" è un corso con una buona base logico-matematica e fisica, che sono discipline fondamentali per una corretta propensione al acquisire una forma mentis propensa alla ricerca scientifica.
Senza dubbio il corso di laurea in Farmacia fornisce una profonda conoscenza in Biologia Molecolare e Cellulare, Biochimica, farmaco cinetica, Microbiologia, Fisiologia umana e Patologia, ma risulta purtroppo un corso debole nelle discipline afferenti al settore scientifico disciplinare della Matematiche e della Fisiche (si fa solo una spruzzata generale di un mix di analisi matematica e statistica).
Purtropo non facendo in dettaglio le discipline afferenti alla matematiche, ovvero Analisi Matematica (più moduli), Logica Matematica, Algebra e Geometria analitica, Algebra lineare, Meccanica Razionale (Fisica Matematica), Calcolo della Probabilità è Statistica, Calcolo Scientifico (Analisi Numerica) e le discipline afferenti al gruppo della Fisiche, ovvero Meccanica classica, Termodinamica classica, Elettromagnetismo, Ottica Geometrica, Onde, Oscillazioni, Gravitazione Universale, Relatività generale, Meccanica quantistica ed Elettrotecnica Quantistica, non la hanno inserita nel gruppo delle lauree STEM (STEM = acronimo inglese di "Science, Technology, Engineering and Mathematics, ovvero Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Purtroppo questa problematica é relativa al fatto che non vi é molto spazio da inserire discipline afferenti alle Matematiche ed alla Fisiche, per una questione di spazio dentro in programmi ministeriali ovvero altrimenti il corso di laurea invece di 5 anni durerebbe più anni come 6, 7 o 8.
In poche parole, data la profondità con la quale vengono approfondite le discipline afferenti alle discipline "Biochimiche" ed alle discipline "Farmaceutiche", si è dovuto ridurre al minimo la il livello della discipline afferenti al gruppo della Matematiche e della Fisiche e questo fa uscire il circo di laurea in Farmacia (ottimo corso di laurea) dal gruppo delle lauree STEM.
Si potrebbe ridisegnare il piano di studi del corso di laurea magistrale in Farmacia aumentando il groppo della discipline afferenti alla matematiche ed alla Fisiche ma temo che tale eventualità completi un aumento delle annualità delle durata del corso di laurea medesimo ! 🤔😉
Comunque sia se non rientra Farmacia nel gruppo STEM allora non dovrebbe entrare neppure Medicina, in quanto è ancora più a "matematica e fisica dsboli" ! 😁
Da studente di design, approvo la posizione in classifica. Aggiungo che, tuttavia, è una facoltà incredibilmente versatile lavorativamente parlando: è un mondo dove le competenze contano infinitamente più del titolo di studi, infatti io e molti miei compagni di corso abbiamo trovato lavoro, chi apprendistati e chi full -time, già prima di laurearci. Da parte delle aziende ho percepito molta disponibilità a formare nuovi professionisti. Il grosso, come sempre, lo fanno le attitudini creative dei singoli. Chiedo cortesemente di non essere verbalmente aggredito nel caso qualcuno abbia avuto esperienze diverse, thx.
Ciao, posso chiederti in che ambito del design hai visto questa disponibilità da parte delle aziende? Cioè design del prodotto, ux/ui o grafica? Chiedo perchè sono molto curioso.
Interior design
Ceh non hai messo tutte le professioni sanitarie una fetta enorme di gente, sensato bro
Sono d'accordo in tutto complimenti! Forse Medicina l'avrei messa in top, ci saranno sempre meno medici nei prossimi anni e si sta pensando di rimuovere la soglia di sbarramento per entrarci. Aspetto un altro video cosi' con altre facoltà. Grande Ale!!!!
Sai che invece c'è persino chi dice che i medici saranno troppi?
Io proprio non ne so nulla
@@alessandrodeconcini-adc ahhahahaahha solo il futuro ce lo dirà…
Sarebbe bello se lo stesso video si facesse fra 5 anni di nuovo😂😂😂
Errato. Ci saranno tanti medici , ma non formati... Se sei del settore dovresti saperlo...
Il problema grosso è che si è scelto per ragioni di lobby di mantenere un'organizzazione professionale che poteva andare bene 50 anni fa, quando il medico era l'unico laureato o quasi del settore. Ad esempio in Italia ci vuole il medico pure per levare una banale verruca, si tiene in vita una figura paleolitica come il fisiatra perché boh, ostetriche non pervenute ecc
@@alessandrodeconcini-adcPurtroppo è vero. In Italia non mancano medici, bensì specialisti, e solo in alcune branche come medicina d’urgenza o chirurgia (che sono ambiti molto usuranti e con alto rischio di cause civili), che nessuno ovviamente vuole fare. Nei prossimi anni si assisterà ad un aumento drastico di camici bianchi (ANAAO stima 60.000 in più del necessario!!), con la creazione della cosiddetta pletora medica, in modo tale da far occupare agli studenti, che non sono entrati nella specialità di prima scelta, i posti di quelle specialistiche che nessuno vuole fare, presi dalla disperazione (dopo 10 anni di studio vorrei anche essere tranquillo di trovare lavoro), oltre ovviamente ad un calo drastico degli stipendi. Non solo, con questo surplus oltre che un imbuto lavorativo si accentuerà il problema dell’ imbuto formativo per entrare in specialità. Come se non bastasse per formare un medico lo stato spende in media 200.000€. Quindi oltre a spendere soldi inutilmente (200.000 x 60.000 sono parecchi soldi, che devono sborsare i contribuenti), i medici formati, non trovando lavoro, saranno costretti a emigrare all’estero amplificando il fenomeno della fuga di cervelli. Massi continuiamo ad aumentare il numero di posti nella facoltà…
Sarebbe molto bello se sensibilizzassi i tuoi follower riguardo questo argomento, perché ormai ci stanno prendendo un po’ per il culo.
Se vuoi approfondire ulteriormente ti consiglio di leggere l’articolo del sole 24 ore che parla proprio di questo.
Grazie per quello che fai
Scienze motorie è un ottimo corso, ti apre diverse strade, ad esempio il mondo della nutrizione alla magistrale.
È vero anche che fatta male serve a poco, l’ambiente può essere un po’ tossico e gli stipendi da dipendente in media non sono altissimi.
Nella mia piccola esperienza la consiglio a chi ha tanta passione ovviamente per lo sport/salute ma soprattutto non vuole il “posto fisso” ma preferisce mettersi in proprio oppure nello staff delle società sportive private
Puoi anche entrare nella scuola
@@alessandromarvaso3810 vero anche se ormai lavorare nella scuola pubblica è diventato un bel casino
Bravissimo, ci sta tutta la tier list. Complimenti
Sono contento per psicologia, condivido le tue idee, credo rimarrà una delle poche scienze insostituibili dalla AI e inoltre i disagi e le problematiche di tipo psicologico sono un fenomeno in aumento .
Una cosa che mi incuriosisce molto: faresti per favore un video sulle università telematiche?
Ne ho già fatti e ne farò sicuramente anche altri 😉
Intanto guarda questo:
th-cam.com/video/kKuFpASWlHs/w-d-xo.htmlsi=5772E59b_fZ3w9i5
@@alessandrodeconcini-adc grazie millee ora lo guardo 😊
In realtà l'ingresso al mondo del lavoro per i Fisici e Matematici non è così difficile come sembra: entrambe queste due facoltà forniscono conoscenze e capacità di programmazione e di informatica in generale notevoli (siccome sono doti fondamentali anche per la ricerca) e dunque spesso e volentieri un fisico od un matematico lo trovi a fare il programmatore nella aziende, addirittura c'è proprio una grande percentuale di fisici e matematici che puoi trovare nelle aziende con questo ruolo. Quindi la metterei ad "eccellente", è dura per quanto riguarda il percorso della ricerca, per il lavoro in realtà piuttosto meno. Inoltre ovunque ci sia bisogno di problem solving e fare modelli matematici loro sono sempre ben ricercati (ad esempio nelle grandi banche) essendo di fatto il top del problem solving e dei modelli
Io sono Fisico e condivido. Ma anche nella ricerca, l'offerta è poca rispetto alla domanda ma tutto sommato se sei bravo un PhD lo trovi.
Vorrei fare chiarezza sul fatto che studiare gestionale sia completamente diverso da economia. È vero che forse è una delle ingegnerie meno specifica e piu versatile, ma non per questo è alla portata di tutti, a livello di difficolta è al pari di tutte le altre ingegnerie (o giu di li): come in ogni ingegneria si devono dare analisi 1, analisi 2, fisica 1, fisica 2, fisica tecnica, l'esame di meccanica ed ing. Elettrica e molti altri esami che richiedono un'ottima (se pur non maniacale come a matematica o fisica) conoscenza di matematica e fisica. Economia è un mercato saturo, perchè la laurea è estremamente facile. tutti i miei compagni delle superiori scarsi e senza una particolare passione o vocazione sono andati a fare economia, e sicuramente non reggerebbero un mese di ingegneria gestionale.
È facile se la fai alla telematica …. dipende sempre in quale facoltá la fai
Hai scelto ingegneria per seguire la tua passione o per offendere e screditare i percorsi degli altri?
Però le statistiche ti danno torto. Economia non è un mercato saturo, ad oggi.
Poi, potrebbe diventarlo fra qualche anno eh, io non lo so, non ho la palla di cristallo, ma le tue affermazioni sono basate su tue personali esperienze, molto parziali.
Economia è la terza laurea più richiesta dopo ingegneria e informatica, dove leggi le notizie sul giornalino della scuola?
Mercato saturo? Sicuramente molto competitivo, ma non saturo. Forse ti rode il culo che a livello di statistiche abbiamo gli stessi numeri di gestionale sia per impiego post laurea che per salario…
Comunque gestionale ed economia sono lauree diverse. La prima fornisce una formazione più scientifica e ingegneristica, mentre economia prepara maggiormente a comprendere come funzionano i mercati, come valutare un’azienda e come analizzare un bilancio, cose che a gestionale sono affrontate poco o per niente (parlo con cognizione di causa studiando assieme a molti amici che frequentano gestionale).
Quanto alla difficoltà, ti garantisco che se si vuole uscire con una media alta da economia (e questo è necessario per essere competitivi vista la grande mole di laureati) c’è da sudare, essere costanti e molto precisi. È complicato eccellere specialmente negli esami più tosti, come econometria, statistica, finanza ed accounting. Poi se uno va lì a scaldare la sedia e accettare ogni voto è tutta un’altra storia: magari ti laurei lo stesso ma poi sei uno dei tanti. Grazie a dio però c’è anche tanta gente che studia seriamente economia, e dopo la laurea vale tanto quanto un gestionale, anche perché come detto prima si esce con hard skill abbastanza differenti. Inoltre, tendenzialmente chi studia economia ha più esperienze extracurricolari, dovendo arricchire il cv mentre si studia per far fronte alla forte competitività. In sintesi, c’è modo e modo di studiare economia, ma se si fa bene e con sudore è una super top.
Volevo dire che appena si è parlato del DAMS youtube mi ha suggerito il tuo video sulla cannabis
Che curiosa coincidenza 😬
Sono uno studente di giurisprudenza al terzo anno e mi sento di dire un paio di cose:
in merito allo studio sì, è veramente di una mole esagerata. Quasi ogni esame è un mattone e l'esame medio ti richiede quantomeno un mese per prepararlo. Ci sono libri prolissi e tanti esami scoglio, ma spesso, almeno da me, sono sempre concessi parziali/preappelli/postappelli che ti permettono di gestirteli meglio nel tempo e spalmare la mole di studio durante l'anno (il che vuol dire che sei perennemente in sessione, io è da due anni che mi sento in sessione perenne😂). Sicuramente è un percorso lungo e snervante, uscire in tempo è difficile ma non impossibile. Come hai detto tu forse l'impegno che bisogna metterci (anche dopo la laurea se fai vari concorsi) non è così ripagato a livello salariale però su due cose mi permetto di dissentire:
1) il mondo del lavoro di giurisprudenza è meno saturo di quanto si pensi. Ci sono professioni richiestissime (es. magistrato, avvocati in materia societaria, nel mondo del diritto del lavoro che è molto in sviluppo, cyberlaw ecc...), l'importante è specializzarsi sempre più.
2) collegare la laurea solo alle 3 professioni canoniche è un bias incredibile. Giurisprudenza ha un grande pregio: è oggettivamente la facoltà che ti apre più strade in assoluto. Puoi fare giurista d'impresa, arbitrato, ambasciatore, concorsi pubblici vari in PA, diplomatico, consulente del lavoro, scalare le gerarchie nelle forze dell'ordine e ve ne potrei dire almeno altri 20 tutti diversi tra di loro. L'importante è in ogni caso avere una predisposizione, voglia di mettersi in gioco e soprattutto una vocazione. Altrimenti o non reggi o al massimo galleggi e non riesci ad emergere davvero
Hai assolutamente ragione, soprattutto sul secondo punto.
Tuttavia, la stragrande maggioranza degli studenti che si iscrive a giurisprudenza lo fa pensando alle 3 big professioni.
E spesso restano scottati.
@@alessandrodeconcini-adc l'importante è sapersi riadattare e trovare la propria strada. Di magistrati e notai ne escono poche centinaia all'anno in tutta italia, non tutti hanno le capacità per farlo. L'avvocatura è un ambiente saturo perchè forse più facile delle altre due entrarci, ma se sei uno dei tanti galleggi. Se emergi puoi fare en plein. Ciò detto, le opportunità sono tantissime e forse se si sfruttassero maggiormente l'avvocatura sarebbe un ambiente meno affollato
Nell'ambito dei penalisti è saturo in effetti, magistrato e notaio ne entrano pochi ogni anno e devi farti un tombino enorme nello studio, ma se sei uno che ha le qualità e la fortuna di riuscirci hai una professione prestigiosa, varia e con stipendi ottimi ( in magistratura con la progressione di carriera ).
Oppure una law firm, a in questi casi puoi anche rischiare di finire come uno nelle big4 di consulenza e non è una gran vita come qualità a quello che si racconta, escludendo magari la parte economica.
14:15 mi permetto di aggiungere che il settore è praticamente destinato a essere totalmente dominato dall'IA, fatta eccezione per specifiche traduzioni letterarie, dove l'intenzione dell'autore è chiaramente distinguibile solo dalla mente umana. Dato che siamo in sede di cazzeggio, mi concedo di fantasticare e direi che fatico a immaginare la presenza di interpreti da qui a un 10/15 anni
Ciao Ale, molto interessante questo tuo video , che da una prospettiva diversa se si ha difficoltà a scegliere l'università .. Io sono uno studente al 1°anno ML in Scienze dello sport e della prestazione fisica (Verona) in classifica l'avrei messa sullo Specifico . Perché sommando Triennale e magistrale ti apre strade diverse (dal professore in scuole primarie e secondarie - passando per personal trainer per arrivare a preparatore atletico ) la formazione didattica e ampia in triennale pone buone basi per comprendere come funzioniamo e perché l'attività motoria e medicina per salute , poi continuare poi con il dottorato in ricerca con la possibilità di diventare professore . Certo ce da notare che l'aspetto retributivo lascia il tempo che trova , non essendo un ambito di valore per lo stato Italiano mette in difficolta i futuri "Chinesiologi" . L'università di Verona e tra le migliori come formazione (sul piano delle qualità di lezioni, tirocini formativi , attività extracurricolari ). In conclusione si se guardiamo più l'aspetto politico l'avrei messa anche io su insomma (studiare 5 anni per fare due lavori che ti portino ad avere un stipendio di 1.700 ti fa sentire sottovalutato )
Matematica e fisica sono specifiche e teoriche quanto informatica. Inoltre ingegneria è un'ottima università, però se ci capisci qualcosa di matematica, non è così facile e soprattutto non è per tutti. Detto ciò studio matematica dunque w matematica sempreee
Da studente di Giurisprudenza, oltre a quello che hai evidenziato tu mi viene da aggiungere soltanto che con il cambiamento del mercato del lavoro stanno aumentando le tipologie di sbocco lavorativo nel privato. Se anni addietro il percorso post-laurea era tipicamente pubblicistico (magistrato, notaio e avvocato anche se quest'ultimo privato), a ora le aziende richiedono figure che sappiano leggere la legge per tutelarsi. Penso che fintantoché ci sarà la legge, il giurista verrà sempre ricercato
Sottoscrivo, Giurisprudenza è una laurea potenzialmente immortale ed ampia, è un problema tutto italiano l'inflazione di Avvocati (con conseguente abbassamento dei salari). Biogiuristi, cyber-giuristi, giuristi dell'AI... Se va avanti la Società, va avanti la Giurisprudenza. E ci saranno nuovi lavori. Come con altre lauree (Filosofia), il problema è l'Italia che sta nell'A.C., non le facoltà
@@mrantipatia1872 e i pochi magistrati...
Sono stato scammato, ma biologia è in eccellente quindi apposto :)
Secondo me sopravvaluti l'impatto lavorativo di economia. Si ha tutti i vantaggi che hai elencato, ma non riesco a vederlo nel "top del top", perché le possibilità di scalare buone posizioni lavorative sono sicuramente inferiori rispetto ad altre materie (come ingegneria), il tutto salvo casi particolari di persone estremamente capaci o che escono da università di massimo livello
Mah, ci può stare il tuo ragionamento, però vedo statistiche super favorevoli!
@@alessandrodeconcini-adc si questo perché con una laurea in economia è relativamente facile trovare lavoro (anche se ho la sensazione che le materie informatiche e ingegneristiche siano comunque meglio posizionate), ma se si tratta di trovare un buon lavoro, quindi con posizioni più alte e con salari maggiori, è un altro paio di maniche ed economia si vede senza dubbio superata da altre facoltà, ma anche da ingegneria gestionale che è simile per molti aspetti.
Per questo avendola anche fatta la considero una buona facoltà, in certi casi mi sentirei anche di consigliarla, ma non la metterei nei top
Punto di vista molto interessante! Ad oggi ingegneria gestionale è insieme proprio a economia la mia top pic per chi non sa cosa studiare
@@gmatt4140 ciao, mi è piaciuto molto la tua idea, sicuramente se dobbiamo metterlo sul piano lavorativo ingegneria>Economia. Io penso che economia sia un mondo molto vasto che per chi non sa che facoltà fare economia non si smentisce mai. È top perché comunque lì c’è tutto come ben sai. Per una persona indecisa ha tutto il tempo poi, dopo la triennale, di fare una magistrale su quel ramo che gli è interessato di più, che si è reso conto di essere più portato su quella cosa. Ad altre facoltà non è permesso ciò quindi già per questo merita l’eccellenza. Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo è top 3 per guadagno dopo la laurea e a livello occupazionale (anche essendo proprio una laurea “vasta” ) va molto bene. Per me merita il top ma la tua opinione è rispettabile
@@Padoin-bp3pg si certo sono d'accordo, l'eterogeneità degli argomenti che tratta è un grande vantaggio per gli indecisi (come lo ero io).
Ma è più complicato accedere a posizioni di livello, anche perché proprio per l'eterogeneità delle competenze, è difficile rendersi indispensabili.
Io ad esempio ho preso la magistrale in management e uscito da questa avevo la netta sensazione di non sapere niente e di non essere capace di apportare alcun vero valore aggiunto in un azienda. Quindi la grande forza di questa facoltà è anche la sua debolezza secondo me.
Detto questo è un ramo così ampio e con possibilità di lavoro così vaghe che non preclude nulla, se sei bravo, ti dai molto da fare e accumuli esperienze, probabilmente vieni ricompensato, ma è tutto molto meno immediato rispetto ad ingegneria, dove vedo persone scalare con maggiore facilità e velocità
Io sono al secondo anno di scienze motorie, la trovo un'università molto versatile che ti apre tantissime strade (sempre inerenti allo sport e al benessere ovviamente). C'è da dire che alcune persone la fanno tanto per farla e secondo me questo lascia sempre il tempo che trova... Poi certi corsi sono fatti un po' a caso e altri sono fatti molto bene, inoltre non tutti i docenti sono il top ecco, però tutto sommato io mi reputo soddisfatta. Io la metterei in specifico perché ci vuole amore per il movimento e anche se sembra la possano fare tutti, non tutti si sentirebbero appagati da una laurea così ecco
Puoi dare innizio a una serie dove per ogni facolta fai una review dei corsi di laurea specifici ad esempio facolta economia: Economia e finanza, Economia e management, ingegneria gestionale (diciamocelo è una fake ingegneria) , Economia e commercio (se esiste ancora) , Economia e marketing....
Un conto è fare una tier list cazzara come questa, se dovessi fare sul serio mi dovrei documentare moltissimo... ci penseremo!
2:12 e mette il video sulla cannabis HAHAHAHAHAH
😂😂😂😂
C'è una facoltà nuova a cui io volevo iscrivermi si chiama "SERVIZI GIURIDICI DELL'INNOVAZIONE DIGITALE" potresti fare un video a riguardo? :)
Ci guarderò 💪
per chi se lo stesse chiedendo, in questo video Alessandro indossa un jaeger lecoultre reverso, un orologio della madonna, complimenti
Il mio grail di sempre ❤️
Voglio una tier list fatta da Michele Boldrin, invitalo e forzalo a fare questa tier list. (Purtroppo non gli poace molto di fare cose un po' cazzare)
Non so se è stato già detto ma i matematici e i fisici sono ricercati come il pane. Non è vero che gli sbocchi sono meno di chimica, né tantomeno di farmacia per cui la ricerca del lavoro non è così scontata. Io lavoro come sviluppatore e buona parte dei miei colleghi è laureata in matematica e fisica (oltre a informatica e ing. informatica)
Fisica ( oggi ) offre molte occasione lavorative, forse più o alla pari di ingegneria ed economia.
Il mondo del lavoro, come sempre, sta cambiando.
Oggi servono adattatori, risolutori di problemi, ottimizzatori.
Purtroppo credo che in questo molte facoltà come appunto le sovracitate formino degli individui capaci di risolvere problemi, ma attraverso delle tecniche già definite e studiate.
I matematici e i fisici, forse anche informatici puri, sono in grado di aggirare questo modo ormai purtroppo insufficiente di risoluzione dei problemi tipici di un'azienda odierna e piuttosto creare dei modelli su misura, specifici, parlo ovviamente di tecniche computazionali.
Poi vabè in italia siamo molto indietro e penso che quello che dico stia diventando vero molto più lentamente piuttosto che altrove.
Ma possibile che i fisici non perdano mai occasione per sminuire ingegneria? Ma tutto apposto? Guardate che non è una gara eh, la gente mica deve avere gli stessi interessi. Era così difficile evitare di dire "più di" e limitarti a dire "alla pari"?
Se cerchi matematica è terza in classifica di impiego dopo due ingegnerie (non gestionale che è uni SCAM puro), è iperversatile , copri economia, statistica e informatica come sbocchi, oltre a poter fare ricerca, è forse il miglior corso per chi non sa che fare ma vuole impegnarsi ed è abbastanza intelligente (no non faccio matematica, non sono di parte?)
Interessante, le statistiche che avevo visto io erano diverse ma ci può stare!
le statistiche sono spesso viziate ovunque, nessuno considera che ha portare molto in alto i punteggi di economia/matematica e statistica e analisi dei dati che per ciò che sto vedendo e letteralmente la laurea più ricercata per figure di sia di basso che alto livello
fare statistica triennale non è tanto comune puoi vedere spesso gente fare statistica magistrale dopo matematica o economia
Faccio matematica e non so dirti sulle prospettive di lavoro perché sono ancora ben lontano dal dovermene interessare, ma al netto di un anno passato a fare teoremi una cosa posso dirtela: se non sai cosa fare, matematica è l’ultima delle scelte. È una di quelle materie quasi piacevoli se ti piacciono, ma infernali se non sei almeno un po’ appassionato. Il primo giorno era pieno di gente che l’aveva presa come dici tu, e dopo il terzo giorno di lemmi e teoremi, sono tutti scomparsi.
È vero, la matematica ormai è ovunque, ma fare matematica come la fanno i matematici è radicalmente diverso dal farla come un ingegnere o un economista, per quanto poi esistano anche settori più applicativi al confine con queste materie.
@@Idk_imagine_a_cool_namesono alla magistrale di matematica e sottoscrivo tutto, puoi anche non essere portato ma senza la passione non vai avanti. Inoltre confermo che anche senza averle cercate le proposte di lavoro sono tante. Il matematico è tenuto in grande considerazione dai datori di lavoro anche in ambiti in cui il percorso che ha fatto è poco utile.
Ba oddio matematica che compre economia non penso proprio. Al massimo compre matematica finanziaria e algoritmi vari per le aspettative future, tutta la questione dei vari modelli macroeconomici o microeconomia, tutto il diritto tutta la teoria sulla struttura economica un paese non può coprirla
Farmacia è una facoltà che viene sottovalutata. È davvero più difficile di quello che sembra
Beni culturali dipende di che si tratta. Sotto beni culturali ci sono archeologia, storia dell'arte e economia e gestione dei beni culturali (parlando di venezia). Sicuramente se si vuole fare l'archeolog* non si può non fare archeologia, quindi professore o ricercatore; storia dell'arte è come storia: bisogna essere consapevole che c'è una buona probabilità di dover ripiegare nell'insegnamento, o dover arrivare quantomeno al dottorato per vivere dignitosamente. L'aspetto dell'economia dell'arte è un po' un casino, per certi versi c'è lavoro ma si condivide le candidature con colleghi di economia pura, oppure di marketing eccetera eccetera. C'è tanto bisogno di master. Io mi sto per (spero) laureare in economia dell'arte e personalmente andrò - per mia inclinazione personale - a fare una seconda laurea in economia aziendale. Consiglio il corso di laurea? Se si vuole fare lavoro curatoriale, archivistico e simili può starci, ma se di una azienda culturale interessa la parte gestionale e operativa si fa troppo poco economia e contabilità. A livello umano molto formativo, chiaramente, forse a sto punto consiglio se interessa il tema di fare triennale economia e poi magistrale egart.
C'è anche il lavoro da guida Turistica/Museale con storia dell' arte, sicuramente non da sottovalutare, soprattutto se si impara una lingua straniera (io sto facendo Beni e allo stesso tempo sto imparando il tedesco). Grazie ai centri linguistici di ateneo è diventato molto più facile ed economico imparare lingue straniere , proprio per questo ho snobbato un po' lingue come facoltà
@@leonardocastelletti68 Allora, questo è vero solo in parte, penso tu stia sottovalutando un po' la situazione. Innanzitutto, all'esame per poter diventare guide turistiche conta estremamente di più sapere più lingue rispetto a una laurea in storia dell'arte, purtroppo. Anzi, onestamente ti puoi presentare con una laurea in lingua e cultura straniera e avere più chance. Secondariamente, il settore delle guide turistiche non è affatto sostenibile sul lungo periodo, conosco poche guide turistiche che non abbiano deciso di ripiegare anche all'insegnamento, gente che parlava non solo inglese ma lingue come il russo e il tedesco. E' un mestiere pagato poco e male, gestito pure peggio (e ripeto, sono di Venezia, che a livello teorico dovrebbe essere una miniera d'oro per il lavoro di guida). Quindi non consiglierei di fare Beni Culturali sulla base del fatto che con questa laurea puoi fare la guida, perché non è una conditio sine qua non, anzi, e perché non è un mestiere come l'insegnamento che ti offre garanzie sul lungo termine. E' nel corollario di mestieri che puoi fare con questo tipo di laurea, ma un po' come un laureato in Economia e Commercio può entrare al comune a fare l'impiegato. Niente te lo vieta, ma non serve questa laurea, e se vuoi fare la guida non sei obbligato a fare questo percorso.
Serie di considerazioni personali, se ci sono degli studenti/laureati in un una delle facoltà seguenti avrei piacere a sentire la loro.
Da studente di Biologia sottoscrivo la versatilità della laurea. I campi di applicazione sono tanti, ma c'è da premettere che spesso prevedono dei percorsi abbastanza tortuosi e perennemente in salita (magistrale, master, dottorato, scuole di specializzazione non mediche e così via). Vista la sua relativa bassa difficoltà nel primo anno e mezzo di studi, spesso viene selezionata (ad eccezione di futuri medici/professionisti sanitari in attesa di scorrimenti nei test d'ingresso) da coloro che non hanno un'idea vaga di cosa fare e che "non vogliono perdere tempo", ma col progredire degli studi la difficoltà aumenta gradualmente (con conseguente ritiro degli indecisi) e subentra anche il fattore pratico/laboratoriale, vera grande incognita di questa laurea.
Il mondo di Scienze e Tecnologie Agrarie e degli Alimenti è davvero quello con più potenziale esplosivo, visti i centralissimi temi della transizione ecologica. Sempre più conoscenze intrecciate con l'economia, le biotecnologie vegetali e l'ingegneria la rendono, a mio parere, una facoltà capace in futuro di raggiungere (quasi) i livelli attuali di """utilità""" - tra tutte le virgolette del caso - di economia.
Chimica non invecchierà mai veramente, sarà sempre una laurea validissima per qualsiasi ambito, e lo è già per la transizione ecologica. Proprio per il suo essere "ubiquitaria" e al tempo stesso caratterizzata da un'elevata possibilità di specializzazione, ha contribuito alla perdita di potenzialità di Farmacia, che rimane comunque un'importante facoltà.
Assente nel video, ma assolutamente da tenere d'occhio, il mondo delle Scienze Zootecniche, in sinergia con quello di Medicina Veterinaria. Sicuramente dotata di minore potenziale rispetto ad Agraria, la realtà delle produzioni animali e della cura del benessere animale rientra in un settore assolutamente strategico sotto numerosi punti di vista (in primis economico, ma soprattutto ecologico e con ricadute etiche).
Scienze politiche facoltà mooooolto specifica. Però al tempo stesso ti da moltissimi sbocchi, oltre al mondo internazionale ti permette anche di lavorare all'interno delle aziende come addetto personale o risorse umane. In più un altro sbocco è la carriera giornalistica
Relazione internazionali se si affronta con serietà e con la giusta passione per la geopolitica e politica internazionale diventa una laurea perfetta sia dal punto di vista personale che lavorativo.
Ancora troppo stereotipata dalla massa.
@@alessio0441 speriamo. È un settore che amo
Io mi ero iscritto a scienze politiche relazioni internazionali.
Ho mollato proprio per gli stereotipi, mi avevano corrotto la mente. Ogni volta pensavo che sarei finito disoccupato.
Alla fine credo che il problema sia proprio della mentalità italiana.
Qui va bene solo se fai ingegneria o medicina, verrai acclamato, avrai intitolatw statue e strade. Il resto è merda.
Spero che questa mentalità cambi soprattutto perché l'italia è ilPaese più ricco di storia al mondo@@alessio0441
Ti dirò, a me non sembra un video tanto cazzaro eh. Anzi mi sei sembrato esaudiente come al solito, bel video
Allora secondo me Giurisprudenza è veramente uno dei corsi di laurea che offre maggiori prospettive lavorative, il problema è che è veramente tosto tosto, cioe oltre al percorso universitario in se anche il percorso post laurea è lungo e tortuoso , (al di la della professione che si voglia fare)
Studente di scienze motorie di Verona. Facoltà molto interessante e forse l'unica che ti porta nel mondo dell'attività fisica che è molto in crescita. Lato positivo sicuramente è la possibilità di mettere subito in pratica ciò che si è detto a lezione grazie a laboratori, tirocini interni ed esterni (però penso possa dipendere da università, da quanto ho letto sotto Torino non sembra molto apprezzata). Lato negativo è sicuramente la facilità del 80% degli esami, ma soprattutto la lunghezza della facoltà in sé. Per esperienza personale, essendo anche sportivo (come altri studenti), le ore di tirocinio obbligatorie sono davvero troppe e difficili da organizzare; e a causa di una lenta gestione burocratica delle segreterie, anche difficili da "far partire". Quindi anche se si è in pari con gli esami si rischia di andare fuori corso solo a causa delle troppe ore di tirocini (che oltretutto ti bloccano gli esami più importanti). Aggiungo un ultima cosa: facoltà che ho trovato molto ripetitiva, ovvero che poteva tranquillamente essere composta solo da 5/6 materie e il resto era solo un susseguirsi di nozioni già dette e ridette da altri professori. La metterei quindi in SPECIFICA perché se fatta con un idea ben precisa su quello che si vuol fare (allenatore, personal trainer, chinesiologo, insegante educazione fisica...) è sicuramente un ottima scelta. Non so dire però se sia meglio fare direttamente corsi specifici dati dalle varie Federazioni, ma sicuramente è un percorso più ampio. Spero sia stato utile
Da laureato in economia, in effetti basta farla seguire da un'esperienza presso uno Studio Professionale e posso assicurarvi che il lavoro non vi mancherà mai. Certo non guadagnerete cifre enormi se non diventate professionisti, ma vi cercheranno sempre, alla faccia di chi diceva che l'AI avrebbe soppiantato il lavoro di Commercialista
Non posso parlare del Dams, ma dell'accademia di belle arti si. Diciamo che è complicato, perché al livello lavorativo dipende da cosa vuoi fare per far capire dove sto io , a Catanzaro, ci sono 10 l'anno prossimo 11 "scuole" diverse. Per quanto riguarda lo studio posso dire di si anche se dipende ovviamente da esperienza personale, gli esami sono relativamente facili da passare per non passare devi essere proprio un cane. Per quanto conoscienze di un settore lavorativo penso che l'accademia mi abbia dato una grande formazione. Poi per lavoro dipende dal Paese, ci sono paesi molto più propensi a pagare "artisti", un esempio un illustratore/ fumettista avrà più facilità a trovare lavoro in Francia piuttosto che in Italia
Su filosofia, scienze della comunicazione, scienze politiche, ecc mi sembra che oltre a chi la fa tanto per e a chi è molto dinamico ci sia un terzo tipo di studente abbastanza rappresentato, quello che la fa con molto impegno senza essere particolarmente dinamico o senza esserlo per nulla. Sono sempre più convinto che non sia il profilo adatto per affrontare con successo queste facoltà, perchè di fatto si finisce per condannarsi a tentare il percorso accademico, che è ricco di insidie; spero che arrivi qualcuno a darmi torto
Scienze motorie penso sia uno dei migliori come rapporto fatica/guadagno. Ti fai la metà dello sbatti delle altre facoltà, ma poi finisci per guadagnare quei 1600 euro al mese che guadagnano più o meno tutti.
Da laureato in lettere, io la metterei direttamente in scam 😅 sia chiaro, amo ciò che ho studiato e penso che mi abbia arricchito moltissimo, ma l'esperienza universitaria in generale, come dici tu, è stata pessima. Troppi esami nozionistici, troppi iscritti che rendono difficile seguire le lezioni (quando poi sono pochissimi quelli che ti danno l'idea di essersi iscritti per pura passione), pochi professori che davvero mi hanno dato qualcosa. Ciò che di buono ho preso da lettere è stato perlopiù per mie iniziative e approfondimenti individuali.
Stessa mia esperienza
Faccio beni culturali e puoi spaziare moltissimo. Dall'ambito turistico, giornalistico, insegnamento e altro. Tutto sta nel decidersi sul cosa si voglia fare dopo con i master o magistrali.
Anche io studio Filosofia e volendo posso spaziare, beni culturali la apprezzo tantissimo
@@danieleromano8340 poi secondo me il discorso che ha fatto Ale ci sta, però ritengo sempre che con Filosofia ci sia sempre l’interrogativo del lavoro perché, almeno dal mio punto di vista non mi sono iscritto per il lavoro, ma si perfettamente che é spendibile molto bene e non parlo solo dell’insegnamento
@@danieleromano8340 Anche Beni Culturali è veramente ottimo almeno secondo me perché da prospettive e soprattutto non ci si iscrive in Filosofia o Beni Culturali principalmente per il lavoro ma per fare della nostra passione il nostro lavoro
@@danielepala1028 esatto, condivido tutto. Io già lavoro e vorrei vicinarmi alle mie passioni e farne un lavoro. Studio tutte cose che mi interessano assolutamente.
@ guarda te lo auguro io spero di entrare in contatto con l’arte facendo Estetica come materia alla magistrale, poi diciamo fare il ricercatore in filosofia secondo me è molto figo, perché lavorare sulle opere degli autori e staccarsi dal manuale é veramente bello e non ha prezzo
Da studentessa di scienze motorie posso dire che è una facoltà che offre tanti sbocchi a livello lavorativo. è vero che vengono insegnate nozioni molto generali ma poi sta a noi studenti approfondire le conoscenze nell'ambito in cui vogliamo lavorare. A mio parere, almeno a Bari, ci sono un po' troppi corsi a stampo biomedico che, per quanto interessanti, si distanziano troppo dall'ambito sportivo in senso stretto. Inoltre, le materie d'indirizzo alcune volte sono trattate in maniera superficiale e le nozioni sono ripetitive e obsolete.
Il lavoro lo si trova ma non è scontato riuscire a portarsi a casa un guadagno decente, almeno inizialmente.
Musicologia (che non è il conservatorio). In Italia, puoi dirti musicologo solo se ti laurei a Pavia. È un percorso molto specialistico nell’ambito delle humanities che intreccia corsi di storia della musica, filologia, teoria e composizione (ovviamente, composizione non ai livelli di un conservatorio); ha sia una componente nozionistica sia pratica, che richiede comunque l’approfondita conoscenza dei concetti teorici (inquadrare delle espressioni artistiche musicali in schemi, paradigmi formulati a posteriori è tutt’altro che semplice). Per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi, quello della musicologia è un ambito talmente ristretto che la domanda è soddisfatta dall’offerta (almeno, non ho ancora sentito di musicologi morti di fame); spesso si riesce anche a fare ricerca e lavorare per teatri prestigiosi; altrimenti si punta all’ insegnamento. Inoltre, i musicologi italiani sono molto apprezzati all’estero, e spesso si riesce a svolgere il dottorato oppure diventare ricercatore/professore nelle università in UK e negli USA. Proprio perché all’estero il ruolo del musicologo è socialmente riconosciuto, buona parte dei laureati emigra dall’Italia (come succede anche a laureati in altre discipline, ma per i musicologi le motivazioni sono leggermente diverse). Ma a parte questo, a volte con la cultura si mangia.
Musicologia esiste anche in Conservatorio in realtà, quindi la premessa è piuttosto insidiosa. Spesso i musicologi optano per un titolo musicale affiancandone poi uno musicologico (molti musicisti dilettanti o professionisti affrontano musicologia proprio come "seconda laurea", una disciplina complementare). Un musicologo puro di Università avrà la strada solo in salita in ambito lavorativo in quanto molta concorrenza ben più referenziata sarà pronta ad accaparrarsi la ristretta offerta. Ricordiamo altresì che l'AFAM è equiparata ora all'Università. Solo intraprendendo la carriera accademica, dottorando/professore, sarà davvero possibile fare ricerca musicologica con continuità.
@@CeciliaBohemien Faccio “mea culpa” perché non sapevo che musicologia si facesse anche nei conservatori. Sta di fatto, però, che quello in seno all’ateneo pavese è l’unico dipartimento di musicologia nell’ambito universitario italiano. Vero anche che musicisti diplomati proseguono gli studi con una laurea in musicologia (succede soprattutto, ma non solo, nell’ambito della cosiddetta ‘musica antica’, che pone problemi filologici dal punto di vista del reperimento delle fonti), ma, come hai detto bene, completano la loro formazione con la musicologia per essere più consapevoli di quello che stanno suonando, non per diventare musicologi a tutti gli effetti.
Le restanti osservazioni sulle prospettive lavorative del musicologo mi sembrano, tutto sommato, delle generalizzazioni: perché dovrebbe avere ‘solo’ la strada in salita? Chi sarebbe la concorrenza ben referenziata? I musicisti che, credendo di fare i musicologi, mettono qualsiasi cosa sul leggio senza cognizione di causa, senza porsi domande sulla veridicità di quello che stanno suonando, e presentandolo come nuovo? Ci sarà un motivo se esistono le edizioni critiche fatte da musicologi esperti. Poi, anche la definizione della concorrenza: direi che siano più necessarie la qualifica e l’esperienza, che varieranno in funzione delle richieste della posizione lavorativa.
Anche quella della prospettiva della ricerca come unica opportunità lavorativa è una generalizzazione: sì, tanti rimangono in ambito accademico per fare ricerca, ma vogliamo citare anche i teatri, i giornali, archivi e biblioteche? Pure le case d’asta hanno dei musicologi che fanno da consulenti.
@@MattiaMarcolongo I musicisti possono benissimo fare i musicologi, i miei stessi professori di musicologia hanno/avevano un diploma in strumento o composizione.
La strada è in salita poiché i bandi spesso prediligono chi ha fatto studi in Conservatorio (consultavo regolarmente i bandi del teatro alla Scala). Tutte queste opportunità di ricerca pagate non le ho mai viste. Archivi e biblioteche? Perché i laureati in archivistica (nel settore dei beni culturali) a cosa servono? Per fare il "bibliotecario" al bancone in Conservatorio non serve la laurea, mentre il Direttore è un docente del Conservatorio affiancato da alcuni collaboratori. Collaboratori che accedono tramite concorso pubblico dove una laurea in musicologia VALE tanto quella in lettere o beni culturali se conosci le materie del concorso e i principi di catalogazione. Citi altre "opportunità" in cui francamente la laurea in musicologia non serve necessariamente e questo è purtroppo il limite di troppe lauree umanistiche nel nostro Paese... siamo interscambiabili come pedine su una scacchiera che è in larga parte gestita dallo Stato.
Era giusto dare una visione meno disincantata della realtà per chi dovesse decidere di limitarsi a studiare musica a livello Universitario. Se poi hai la fortuna di lavorare come musicologo, ti auguro un'ottima carriera e che tu possa onorare al meglio il tuo percorso universitario, ma ti suggerisco di non fomentare astio nei confronti dei musicisti "ignoranti"... molti di loro nel passato hanno fatto la storia della musica, conoscendo fondamentalmente più la pratica che la grammatica.
Scienze politiche con relazioni internazionali è una facolta un pelo sottovalutata secondo me. Perché offre una vastità di esami non indefferente, non parlo di quantità di esami, ma delle diverse materie presenti nel corso. È una facoltà che ti permette di sperimentare varie discipline (è utile se non sai bene cosa fare nella tua vita), inoltre ti permette di interfacciarti con le lingue, cosa che aiuta il tuo curriculum ad essere più competitivo. Infatti, alla fine della triennale hai accesso ad un sacco di magistrali.
Ci sta!
Scienze motorie ha un solo unico grande problema... I lavori che dovrebbero andare a noi finiscono in mano a gente senza studio (basta guardare le palestre, ma anche negli sport gli allenatori poche volte sanno cosa stanno facendo)
☹️
Da studente del 2° anno ti do ragione, dal 1° Luglio 2023 però con la nuova riforma del lavoro sportivo dovrebbero essere avvantaggiati nella ricerca di lavoro chi ha un titolo specifico e penso che una laurea in scienze motorie valga abbastanza punti. Poi certo dipende dal percorso che uno vuole intraprendere, non fermarsi alla triennale e seguire una specializzazione che ti interessa particolarmente secondo me è la decisione migliore 🤞👍.
Da studente di Scienze motorie de fatta in modo adeguato e serio è una buona facoltà che ti da basi scientifiche importanti per poi affrontare l indomani magari una professione che avere sia a che fare con lo sport sia con magari l ambito sanitario riabilitativo e il lavoro in equipe, bisogna inoltre essere bravi a creare il propio giro e farsi riconoscere.
Università degli studi di Brescia , abbastanza coerente con il materiale di studio anche se non benissimo
Biotechnology for Neuroscience (magistrale) dopo la triennale in biotecnologie, come la vedi?
Molto molto molto interessante
Sono un laureato magistrale in scienze motorie ed in più ho vari attestati da preparatore fisico, ti dico essendo materia trasversale sono in grado di comunicare sia con ambienti scientifici che con ambienti umanisti, il problema sono gli sbocchi lavorativi, ampiamente sottopagati, abbiamo tante responsabilità (in una squadra se un giocatore si fa male sei il primo a cui rompono il cavolo) i contratti sono a tempo determinato quindi sei sostituibile. Per esperienza lo sbocco lavorativo migliore è quello dell’insegnamento a mani basse.
In generale mi trovo d'accordo. Personalmente trovo vincenti i percorsi ibridi. Sarò di parte, ma studiando lingue per la comunicazione aziendale e l'internazionalizzazione ne vedo di sbocchi lavorativi. Si fanno esami di marketing, economia, psicologia della comunicazione etc. Insomma un percorso anche molto applicativo, contrariamente a quanto si crede
io sto per ultimare il percorso di ingegneria gestionale e devo dire che mi sono trovato benissimo. spazi tra economia, statistica , programmazione e materie più tecniche. la consiglio vivamente, seppur potreste avere un muro di esami durante il primo e secondo anno di triennale.
Io sono un ricercatore del CNR, mi occupo di chimica fisica teorica, a quasi 40anni sono ancora precario. La ricerca in Italia, ma più in generale in Europa, non paga! Un cazzo proprio!
Verissimo, solo ben di rado le lauree davverot enciche portano a pagare abbastanza a mano che la persona non cessi di essere tecnico e divenga gestionale, manageriale, in quel caso però non fa piu ricerca ma fa "politica" e comunque fa altro. Purtroppo è cosi
L unica che avrei messo come scam è scienze politiche: non è sociologia e nemmeno economia. È un mix senza approfondimento, e serve relativamente a poco per lavorare nel mondo politico ( vari concorsi chiedono o lauree economiche o scienze sociali, un profilo più mirato rispetto a chi ha fatto di tutto un pò secondo me è migliore). Per questo è uno scam, sei dottore ma non si sa di cosa alla fine 😂
Sicuro?
Nutro molte riserve sul creare una tier list di diversi percorsi universitari, ma se ci riesci tanta stima. Forse, é un mio limite…
Condivido le tue riserve, infatti è impossibile fare una classifica seria e oggettiva.