Se avessi un euro per ogni volta che ho litigato con un cliente che chiedeva "x" dpi in un file DIGITALE, sarei a vivere di rendita alle Maldive 😅. Bravo Fabio spiegazioni cristalline.
Fabio, sei sempre molto bravo nello spiegare concetti complessi come questo in maniera semplice e comprensibile. Per le mie stampe sia di foto che fotolibri mi appoggio a Saal Digital da tempo dietro tuo suggerimento avuto da un tuo precedente tutorial. Complimenti
Grazie per il video, molto chiaro e ben spiegato, come altri che hai fatto in precedenza su altri temi tecnici. Sei tra i pochi ad affrontare temi tecnici con chiarezza e naturalezza. L'unico aspetto deludente, non per te ma per il risvolto tecnico, è constatare che si può fare a meno della fotocamera per fare foto accattivanti....ma, forse, è la mano del fotografo 😀
Bravissimo Fabio. Piu chiaro di così non si può .Anche se la formula la applicheranno in pochi basta dire che bisogna stampare senza paura. Stampavo fin anche le foto del mio vecchio nokia N73. Bastano 8/10 mp per stampe a3 di buona qualità. Devo dire anche che vedo in giro stampe incorniciate buie e sgranate probabilmente prelevate da Whatsapp. Una schifezz 😅
Tipicamente non bisognerebbe scendere sotto i 180 DPI. Ma quando si stampa bisogna ridimensionare l'immagine. Se ridimensionando si scende sotto i 180 DPI si può utilizzare la funzione "mantieni dettagli 2.0".
Ciao Fabio e complimenti come sempre. Io ho acquistato un monitor calibrabile (Benq BL3200PT) ma non di grosso valore tipo EIZO e una sonda Spyder. A fine calibrazione, mi restituisce un risultato di calibrazione del 100% SRGB. E' inutile settare sia da reflex che da software il profilo AdobeRGB? non vedrei e non potrei mai ottenere quella gamma dinamica, giusto?
Risposta breve: sì, è inutile. Intanto il valore che imposti in camera serve solo e soltanto se scatti in JPEG. Il RAW è privo di profilo colore. Secondariamente, come detto nel video rischieresti di mandare in stampa colori che non puoi visualizzare appieno a schermo.
Ciao Fabio volevo chiederti ma i pannelli publicitari che troviamo per strada e che hanno dimensioni di 10metri lunghi e larghi 5 metri come fanno ad avere un ottima qualita'?
Sulla parte grafica (testi, loghi, ecc.) si tratta al 99% di asset vettoriali, che si possono ridimensionare a piacere. Per la parte di immagini fotografiche, oltre a partire con file ad alto numero di megapixel conta molto anche la distanza di visione. Un cartellone gigante da 10 metri di lato è pensato per essere visto a svariati metri di distanza, non da vicino.
Mi sono un po' persa quando hai iniziato a parlare di numeri e calcoli (io e ogni forma di matematica andiamo poco d'accordo 😅) ma a parte questa mia difficoltà tutto chiarissimo :D Saal poi è, per quanto mi riguarda, una garanzia
Ciao Fabio, non ho capito se nel confronto TIF vs JPG in AdobeRGB la profondità colore in bit era uguale per entrambi i file (e quindi 8 bit, il Jpg non supporta 16bit). Coprire lo spazio AdobeRGB con soli 8bit di profondità aumenta significativamente la probabilità di ottenere banding in presenza di sfumature che raggiungono colori molto saturi…
@@Fabio_Porta grazie Fabio, scusa ma prima non ti ho ringraziato per i contenuti che condividi!!! Ti seguo sempre con tanto piacere! In bocca al lupo per tutto e buon lavoro!
Io ho fatto un video sui DPI perché anche io mi ero rotto di sentire castronerie su questi argomenti. La stampa da iPhone si vede anche tramite TH-cam che é un file non di una fotocamera ma di un telefono, ci sono tutti quei classici artefatti e difetti dei telefoni. Si da lontano non è male però da vicino non c'è paragone con una fotocamera con la stessa risoluzione.
Sempre super chiaro ed ultilissimo… ma per quanto riguarda invece il discorso di ricevere stampe con colori, luci ed ombre molto diversi da ciò che vedo a monitor (calibrato ogni mese con lo spider) cosa si potrebbe fare? Ps il mio fornitore di stampe non ha profili colore 😅
Cambia fornitore! 😅 Scherzi a parte: una corrispondenza perfetta tra monitor e stampa, in particolare su luci e ombre è impossibile. Questo perché un monitor lavora emettendo luce, mentre una stampa per luce riflessa sulla superficie. Utilizzando i profili carta puoi "simulare" a computer con la prova colore su LR o PS la resa effettiva nella stampa, ma per quanto appena detto si tratterà sempre di una approssimazione.
Ciao Fabio, avrei però ancora un dubbio. Hai parlato di numero minimo di ppi ma non di massimo. Non potrei semplicemente esportare tutte le foto a 300 ppi indipendentemente dalla grandezza di stampa? In modo da avere dei file più "versatili" adatti ad ogni richiesta?
Ascolta bene la spiegazione :-) 1) Il valore di DPI/PPI che imposti in fase di esportazione (a meno di non attivare il ridimensionamento) NON cambia nulla. Si tratta di un metadato aggiunto al file che non ha alcun effetto pratico sulla risoluzione del file stesso. 2) Il valore di PPI è strettamente legato alla dimensione di stampa. Il "Per Inch" ovvero il "Per Pollice" delle ultime due lettere della sigla, indica proprio questo. Affermare di " esportare tutte le foto a 300 ppi indipendentemente dalla grandezza di stampa" è una frase che non ha senso dal punto di vista matematico.
Ahimè sulla pellicola non ti so rispondere. Andrebbe domandato a qualche esperto di stampa analogica. Il discorso sulla distanza di visione per gli ingrandimenti dovrebbe comunque essere simile.
Di solito non si stampa oltre i 10/12X con pellicole a bassa sensibilità (dai 160/100 iso in giù) e non oltre gli 8X con le 400 iso. Quindi con un negativo 24x36 non oltre un A3 e con un medio formato 6X4,5 poco oltre l’A2 (la carta è tagliata con un rapporto tra i lati diverso). Colore o bianco e nero è lo stesso.
Ciao Fabio, discorso sempre molto gettonato dai "meno avvezzi". Dopo oltre 50 anni passati nelle sale stampa ho una certa familiarità, anzitutto complimenti per aver spiegato in modo semplice e corretto l'argomento (non semplicissimo da spiegare) ho solo due perplessità che non riguardano la tua spiegazione, ma, il laboratorio Saal Digital. È vero, loro dicono di accettare immagini nei tre spazi colore come tu hai citato (sRGB, Adobe RGB e Pro Photo) ma, sono pronto a scommettere, che tutto quanto viene poi riconvertito ad un loro profilo proprietario della loro stampante, il fatto che le stampe che hai ricevuto presentano leggere differenze è un segnale positivo. Il secondo aspetto, quando parli formato Jpeg e Tiff è che è vero che il Jpeg supporta solo gli 8 bit (che, se lo consideriamo come un formato finale, 8 bit sono più che sufficienti per qualsiasi lavoro professionale) quello che non hai spiegato nel confronto è se nei due file che hai inviato a Saal Digital il Tiff era 8 oppure a 16 bit, se entrambi fossero a 8 bit non mi risultano differenze da banding o scalettature anche leggere tra i due formati di file. Ciao e ancora complimenti;-)
Ho provato con varie posizioni della luce oltre che con un filtro polarizzatore, ma era praticamente impossibile eliminare il riflesso e contemporaneamente mantenere l'inquadratura e la luce giusta per il parlato frontale. In ogni caso, come detto anche nel video, con la compressione di TH-cam di mezzo è praticamente impossibile mostrare a distanza certe differenze nella stampa.
Ciao Fabio, io ho notato molte imprecisioni... in tutta la prte finale parli di ppi ma dovresti parlare di dpi dal momento che si parla di stampa. Il ppi inizia e finisce nello schermo. Il dpi riguarda esclusivamente la stampa. Impostare il ppi corretto in un file a monitor significa poter simulare la corretta visione a dimensioni reali se anche il software è stato adeguatamente configurato. La differenza tra srgb e adobe rgb la si vede quasi esclusivamente nei toni verdi e blu dove lo spazio adobe rgb è molto più ampio. Ovvio che una percentuale di queste tonalità sono presenti praticamente ovunque soprattutto se fai una foto alla luce del sole dove gran parte contiene il blu. Questo si trasforma in maggiore saturazione generale. Per quanto riguarda la grandezza del file rispetto alla distanza è assolutamente corretto, le persone non immaginano quanto questo fattore sia impattante. Ad esempio una volta mi è stato commissionato un cartellone pubblicitario da 18mq e mi sono stati richiesti 10 dpi.
Non è un'imprecisione. Se stampi un file digitale, che è fatto di pixel, si parla di PPI. Ti lascio questo articolo scritto da chi ne sa molto più di me: marcoolivotto.com/la-risoluzione-analfabeti-sia-finita/ di cui ti ri-cito quanto ho detto anche io nel video: "Dire che mandiamo in stampa il file a 300 DPI è affermare un’assurdità. Intendiamo, semmai: 300 PPI. La stampa avrà i DPI che ha, a seconda del modello e del tipo di stampante, di come la imposteremo. Fine. "
@@Fabio_Porta ni... a volte ci sono stampatori che chiedono esattamente il numero di dpi, spesso 254 fino a qualche tempo fa. Quindi con il calcolo spiegato da te dobbiamo mandare un file a 254 dpi. I ppi in stampa sono inutili, impossibile parlare di ppi. Mi sembra strano che Olivotto abbia scritto così, ne sei sicuro? Ho avuto modo di seguire sui corsi dal vivo lo conosco bene. Edit: sono andato a leggere l'articolo, stiamo dicendo la stessa cosa. Il mio dubbio era l'associazione ppi con la stampa che non ha senso, ovvero ho mandato in stampa la foglia a 300ppi non ha senso.
è la differenza tra la D e la P, DOT e PIXEL sulla carta fotografica della stampa potrò anche avere un DOT, ma sul file originale ho un PIXEL e quel DOT dipende dal driver della stampante e dai suoi settaggi, non dal file
Ciao Fabio, argomento caldissimo e dibattuto (ho letto anche diversi commenti...) e quindi un più subito per aver voglia di ripetere, per l'ennesima volta, concetti che dovrebbero essere chiari da anni. Altri 2 più te li guadagni con Marco Olivotto, del quale ho seguito una marea di corsi e che è assolutamente imbattibile nella gestione del colore e con Saal Digital, perchè effettivamente è uno dei servizi migliori che ho mai provato, soprattutto per i profili che ti fanno scaricare e che permettono di fare le prove colore. E qui viene anche la mia domanda: che carta hai usato per questi test? Forse mi è sfuggito nel video, per cui eventualmente sentiti libero di insultarmi 🙂. Secondo me è un fattore determinante, soprattutto quando si parla di sfumature: è vero che gli spazi colore e la compressione fanno una grande differenza, ma con una prova colore attivata, si vede a 1 km di distanza (quindi anche a 2 ppi...hehehehe) che determinate saturazioni non sono tollerate, col risultato di appiattire sfumature e creare inevitabilmente degli scalini nella stampa. Io stesso ho sperimentato qualche stampa su carta "normale" (Fujifilm, siccome è "normale"...alla faccia...) e su carta Baryta e la differenza si vede senza nemmeno sforzarsi, nonostante fossi intervenuto per rendere i file stampati più simili possibile grazie alla prova colore. Tutta sta menata, in ogni caso, è fattibile solo con monitor debitamente profilati e che magari supportano il full RGB, altrimenti davvero ci si strappa i capelli quasi per niente....sRGB e si dorme sereni. 🙂 Argomento iper interessante e spiegazioni precisissime, come al solito. Buona continuazione!
Ascolta bene la spiegazione. Puoi impostare quello che vuoi in quel campo, ma se non fai un ridimensionamento (in cui LR o PS aumentano o riducono i pixel) non cambia assolutamente nulla.
C'è chi dice che l'occhio umano risolve sui 254 PPI, chi 290, ecc. Dato che ognuno di noi è diverso, di fatto non esiste un valore univoco come per una macchina che possa essere usato come unico punto di riferimento universale. Si tratta di un'approssimazione.
@@Fabio_Porta sicuramente è così. Io ho stampato un 40x60 a 240 dpi e cerco dettagli anche da distanze minori rispetto la regola di 1.5 volte la diagonale ma perchè la foto ha delle trame che mi interessava mantenere
3:53 😉 Anche riuscendo a eliminare tutti i riflessi, cosa che ho provato a fare ma senza successo, con la compressione di TH-cam di mezzo e il fatto che i video sono in Rec.709 riuscire a mostrare a distanza quello che si vede dal vivo è impossibile.
Se avessi un euro per ogni volta che ho litigato con un cliente che chiedeva "x" dpi in un file DIGITALE, sarei a vivere di rendita alle Maldive 😅. Bravo Fabio spiegazioni cristalline.
Spiegazioni ottime che fanno un bel po di chiarezza in mezzo a tante false info che si trovano in giro!
Fabio, sei sempre molto bravo nello spiegare concetti complessi come questo in maniera semplice e comprensibile. Per le mie stampe sia di foto che fotolibri mi appoggio a Saal Digital da tempo dietro tuo suggerimento avuto da un tuo precedente tutorial. Complimenti
Grazie per il video, molto chiaro e ben spiegato, come altri che hai fatto in precedenza su altri temi tecnici. Sei tra i pochi ad affrontare temi tecnici con chiarezza e naturalezza. L'unico aspetto deludente, non per te ma per il risvolto tecnico, è constatare che si può fare a meno della fotocamera per fare foto accattivanti....ma, forse, è la mano del fotografo 😀
Spiegazioni sempre estremamente chiare! Grazie mille!!
Come al solito i tuoi video riescono sempre a chiarire aspetti tecnici più o meno complessi con una semplicità disarmante
Gran bel video, semplice ed accurato. Grazie!
Oh Fabio quanta chiarezza! Bravissimo grazie
Fantastico, grazie davvero. Super chiaro ed esaustivo.
Come sempre puntuale ed esaustivo. Bravo e grazie
Bravissimo Fabio. Piu chiaro di così non si può .Anche se la formula la applicheranno in pochi basta dire che bisogna stampare senza paura. Stampavo fin anche le foto del mio vecchio nokia N73. Bastano 8/10 mp per stampe a3 di buona qualità. Devo dire anche che vedo in giro stampe incorniciate buie e sgranate probabilmente prelevate da Whatsapp. Una schifezz 😅
Aggiungo che stampo album da Saal ormai da anni ed è sempre una garanzia.
Video da salvare e rivedere. Grazie Fabio!
Che video grandioso. Grazie Fabio!
Grazie infinite, finalmente una spiegazione top su questo tema 🎉🎉
Un professore. davvero alti livelli. Concetti anche complessi, poi, espressi sempre in maniera davvero immediata e semplice.
Sono cresciuto con Piero Angela e il suo SuperQuark. Il vero Maestro nel rendere semplici e alla portata di tutti concetti scientifici complessi.
@@Fabio_Porta il compiantissimo e saggissimo Piero Angela.
La differenza nell’ incarnato Adobe rgb in realtà è molto grande, lo si percepisce bene nel video.
Tipicamente non bisognerebbe scendere sotto i 180 DPI. Ma quando si stampa bisogna ridimensionare l'immagine. Se ridimensionando si scende sotto i 180 DPI si può utilizzare la funzione "mantieni dettagli 2.0".
Ciao Fabio e complimenti come sempre. Io ho acquistato un monitor calibrabile (Benq BL3200PT) ma non di grosso valore tipo EIZO e una sonda Spyder. A fine calibrazione, mi restituisce un risultato di calibrazione del 100% SRGB. E' inutile settare sia da reflex che da software il profilo AdobeRGB? non vedrei e non potrei mai ottenere quella gamma dinamica, giusto?
Risposta breve: sì, è inutile.
Intanto il valore che imposti in camera serve solo e soltanto se scatti in JPEG. Il RAW è privo di profilo colore.
Secondariamente, come detto nel video rischieresti di mandare in stampa colori che non puoi visualizzare appieno a schermo.
@@Fabio_Porta sì ho omesso nel dire che scatto solo in RAW. Ok allora ho tutto settato per il meglio. Grazie per la risposta tempestiva :)
Grazie, video utilissimo 👏
Sei un mito! L'unico che riesce sempre a darmi le risposte che cerco.
Ciao Fabio volevo chiederti ma i pannelli publicitari che troviamo per strada e che hanno dimensioni di 10metri lunghi e larghi 5 metri come fanno ad avere un ottima qualita'?
Sulla parte grafica (testi, loghi, ecc.) si tratta al 99% di asset vettoriali, che si possono ridimensionare a piacere.
Per la parte di immagini fotografiche, oltre a partire con file ad alto numero di megapixel conta molto anche la distanza di visione.
Un cartellone gigante da 10 metri di lato è pensato per essere visto a svariati metri di distanza, non da vicino.
Mi sono un po' persa quando hai iniziato a parlare di numeri e calcoli (io e ogni forma di matematica andiamo poco d'accordo 😅) ma a parte questa mia difficoltà tutto chiarissimo :D Saal poi è, per quanto mi riguarda, una garanzia
Ciao Fabio, non ho capito se nel confronto TIF vs JPG in AdobeRGB la profondità colore in bit era uguale per entrambi i file (e quindi 8 bit, il Jpg non supporta 16bit). Coprire lo spazio AdobeRGB con soli 8bit di profondità aumenta significativamente la probabilità di ottenere banding in presenza di sfumature che raggiungono colori molto saturi…
Il file TIFF che ho esportato e stampato era a 16bit :-)
@@Fabio_Porta grazie Fabio, scusa ma prima non ti ho ringraziato per i contenuti che condividi!!! Ti seguo sempre con tanto piacere! In bocca al lupo per tutto e buon lavoro!
Video incredibilmente utile grazie mille
Io ho fatto un video sui DPI perché anche io mi ero rotto di sentire castronerie su questi argomenti.
La stampa da iPhone si vede anche tramite TH-cam che é un file non di una fotocamera ma di un telefono, ci sono tutti quei classici artefatti e difetti dei telefoni. Si da lontano non è male però da vicino non c'è paragone con una fotocamera con la stessa risoluzione.
Grazie per la perfetta ed utile esposizione
Sempre super chiaro ed ultilissimo… ma per quanto riguarda invece il discorso di ricevere stampe con colori, luci ed ombre molto diversi da ciò che vedo a monitor (calibrato ogni mese con lo spider) cosa si potrebbe fare? Ps il mio fornitore di stampe non ha profili colore 😅
Cambia fornitore! 😅
Scherzi a parte: una corrispondenza perfetta tra monitor e stampa, in particolare su luci e ombre è impossibile. Questo perché un monitor lavora emettendo luce, mentre una stampa per luce riflessa sulla superficie. Utilizzando i profili carta puoi "simulare" a computer con la prova colore su LR o PS la resa effettiva nella stampa, ma per quanto appena detto si tratterà sempre di una approssimazione.
@@Fabio_Porta 😂 cambierò fornitore sul serio 😂😂 grazie Fabio sempre super professionale 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Ciao Fabio, avrei però ancora un dubbio. Hai parlato di numero minimo di ppi ma non di massimo.
Non potrei semplicemente esportare tutte le foto a 300 ppi indipendentemente dalla grandezza di stampa? In modo da avere dei file più "versatili" adatti ad ogni richiesta?
Ascolta bene la spiegazione :-)
1) Il valore di DPI/PPI che imposti in fase di esportazione (a meno di non attivare il ridimensionamento) NON cambia nulla. Si tratta di un metadato aggiunto al file che non ha alcun effetto pratico sulla risoluzione del file stesso.
2) Il valore di PPI è strettamente legato alla dimensione di stampa. Il "Per Inch" ovvero il "Per Pollice" delle ultime due lettere della sigla, indica proprio questo. Affermare di " esportare tutte le foto a 300 ppi indipendentemente dalla grandezza di stampa" è una frase che non ha senso dal punto di vista matematico.
Ciao Fabio, non so se è un effetto del monitor ma il SRGB sembra più opaco
La carta è la stessa, penso dipenda dalla ripresa.
Credo sia solamente dovuto al riflesso della luce proveniente dal softbox, se noti quando alza le stampe con le mani sono uguali
Esatto. Ho provato con varie posizioni della luce ma era praticamente impossibile eliminare il riflesso.
Molto interessante, ma mi chiedo, per scegliere uno spazio colore è necessario farlo all’origine, cioè dallo scatto presumo …
Se scatti in JPEG sì. Se scatti in RAW no.
@@Fabio_Porta Grazie.
ciao Fabio bella spiegazione io personalmente lascio tutto di default no problem pero domanda : e come funziona con la pellicola?
Ahimè sulla pellicola non ti so rispondere.
Andrebbe domandato a qualche esperto di stampa analogica.
Il discorso sulla distanza di visione per gli ingrandimenti dovrebbe comunque essere simile.
Di solito non si stampa oltre i 10/12X con pellicole a bassa sensibilità (dai 160/100 iso in giù) e non oltre gli 8X con le 400 iso. Quindi con un negativo 24x36 non oltre un A3 e con un medio formato 6X4,5 poco oltre l’A2 (la carta è tagliata con un rapporto tra i lati diverso). Colore o bianco e nero è lo stesso.
ottimo...grazie delle spiegazioni. Ciao, Rob.
Ciao Fabio, discorso sempre molto gettonato dai "meno avvezzi".
Dopo oltre 50 anni passati nelle sale stampa ho una certa familiarità, anzitutto complimenti per aver spiegato in modo semplice e corretto l'argomento (non semplicissimo da spiegare) ho solo due perplessità che non riguardano la tua spiegazione, ma, il laboratorio Saal Digital. È vero, loro dicono di accettare immagini nei tre spazi colore come tu hai citato (sRGB, Adobe RGB e Pro Photo) ma, sono pronto a scommettere, che tutto quanto viene poi riconvertito ad un loro profilo proprietario della loro stampante, il fatto che le stampe che hai ricevuto presentano leggere differenze è un segnale positivo. Il secondo aspetto, quando parli formato Jpeg e Tiff è che è vero che il Jpeg supporta solo gli 8 bit (che, se lo consideriamo come un formato finale, 8 bit sono più che sufficienti per qualsiasi lavoro professionale) quello che non hai spiegato nel confronto è se nei due file che hai inviato a Saal Digital il Tiff era 8 oppure a 16 bit, se entrambi fossero a 8 bit non mi risultano differenze da banding o scalettature anche leggere tra i due formati di file.
Ciao e ancora complimenti;-)
Hai ragione, mi sono dimenticato di specificare che il file TIFF che avevo esportato era a 16bit :-)
@@Fabio_Porta grazie della precisazione:-)
bravissimo
Ciao Fabio che carta fotografica usi?
In genere opaca. Le stampe di questo video le ho fatte su Fujifilm Silk.
@@Fabio_Porta grazie per la risposta, e complimenti per il canale
se vogliamo controllare le qualità stampa fallo in ambiente con luce controllata!!!
io l'ho fatto in luce controllata :-)
@@Fabio_Porta (un filtro polarizzante per limitare i riflessi ... oppure devo cambiare monitor)
Ho provato con varie posizioni della luce oltre che con un filtro polarizzatore, ma era praticamente impossibile eliminare il riflesso e contemporaneamente mantenere l'inquadratura e la luce giusta per il parlato frontale.
In ogni caso, come detto anche nel video, con la compressione di TH-cam di mezzo è praticamente impossibile mostrare a distanza certe differenze nella stampa.
Ciao Fabio, io ho notato molte imprecisioni... in tutta la prte finale parli di ppi ma dovresti parlare di dpi dal momento che si parla di stampa. Il ppi inizia e finisce nello schermo. Il dpi riguarda esclusivamente la stampa. Impostare il ppi corretto in un file a monitor significa poter simulare la corretta visione a dimensioni reali se anche il software è stato adeguatamente configurato. La differenza tra srgb e adobe rgb la si vede quasi esclusivamente nei toni verdi e blu dove lo spazio adobe rgb è molto più ampio. Ovvio che una percentuale di queste tonalità sono presenti praticamente ovunque soprattutto se fai una foto alla luce del sole dove gran parte contiene il blu. Questo si trasforma in maggiore saturazione generale. Per quanto riguarda la grandezza del file rispetto alla distanza è assolutamente corretto, le persone non immaginano quanto questo fattore sia impattante. Ad esempio una volta mi è stato commissionato un cartellone pubblicitario da 18mq e mi sono stati richiesti 10 dpi.
Non è un'imprecisione. Se stampi un file digitale, che è fatto di pixel, si parla di PPI.
Ti lascio questo articolo scritto da chi ne sa molto più di me: marcoolivotto.com/la-risoluzione-analfabeti-sia-finita/ di cui ti ri-cito quanto ho detto anche io nel video:
"Dire che mandiamo in stampa il file a 300 DPI è affermare un’assurdità. Intendiamo, semmai: 300 PPI. La stampa avrà i DPI che ha, a seconda del modello e del tipo di stampante, di come la imposteremo. Fine. "
@@Fabio_Porta ni... a volte ci sono stampatori che chiedono esattamente il numero di dpi, spesso 254 fino a qualche tempo fa. Quindi con il calcolo spiegato da te dobbiamo mandare un file a 254 dpi. I ppi in stampa sono inutili, impossibile parlare di ppi. Mi sembra strano che Olivotto abbia scritto così, ne sei sicuro? Ho avuto modo di seguire sui corsi dal vivo lo conosco bene.
Edit: sono andato a leggere l'articolo, stiamo dicendo la stessa cosa. Il mio dubbio era l'associazione ppi con la stampa che non ha senso, ovvero ho mandato in stampa la foglia a 300ppi non ha senso.
è la differenza tra la D e la P, DOT e PIXEL
sulla carta fotografica della stampa potrò anche avere un DOT, ma sul file originale ho un PIXEL e quel DOT dipende dal driver della stampante e dai suoi settaggi, non dal file
Ciao Fabio, argomento caldissimo e dibattuto (ho letto anche diversi commenti...) e quindi un più subito per aver voglia di ripetere, per l'ennesima volta, concetti che dovrebbero essere chiari da anni. Altri 2 più te li guadagni con Marco Olivotto, del quale ho seguito una marea di corsi e che è assolutamente imbattibile nella gestione del colore e con Saal Digital, perchè effettivamente è uno dei servizi migliori che ho mai provato, soprattutto per i profili che ti fanno scaricare e che permettono di fare le prove colore. E qui viene anche la mia domanda: che carta hai usato per questi test? Forse mi è sfuggito nel video, per cui eventualmente sentiti libero di insultarmi 🙂. Secondo me è un fattore determinante, soprattutto quando si parla di sfumature: è vero che gli spazi colore e la compressione fanno una grande differenza, ma con una prova colore attivata, si vede a 1 km di distanza (quindi anche a 2 ppi...hehehehe) che determinate saturazioni non sono tollerate, col risultato di appiattire sfumature e creare inevitabilmente degli scalini nella stampa. Io stesso ho sperimentato qualche stampa su carta "normale" (Fujifilm, siccome è "normale"...alla faccia...) e su carta Baryta e la differenza si vede senza nemmeno sforzarsi, nonostante fossi intervenuto per rendere i file stampati più simili possibile grazie alla prova colore. Tutta sta menata, in ogni caso, è fattibile solo con monitor debitamente profilati e che magari supportano il full RGB, altrimenti davvero ci si strappa i capelli quasi per niente....sRGB e si dorme sereni. 🙂 Argomento iper interessante e spiegazioni precisissime, come al solito. Buona continuazione!
Ciao Ivano,
non l'ho detto nel video ma ho usato una Fujifilm Silk.
Ciao Fabio, ma il mostro occhio risolve 300 ppi? Io imposto a 240, sbaglio ?
Ascolta bene la spiegazione. Puoi impostare quello che vuoi in quel campo, ma se non fai un ridimensionamento (in cui LR o PS aumentano o riducono i pixel) non cambia assolutamente nulla.
@@Fabio_Porta si si imposto significa che ritaglio, ovvero trasformo il file originale in un ritaglio ad es. 30x45 a 240 ppi
C'è chi dice che l'occhio umano risolve sui 254 PPI, chi 290, ecc.
Dato che ognuno di noi è diverso, di fatto non esiste un valore univoco come per una macchina che possa essere usato come unico punto di riferimento universale. Si tratta di un'approssimazione.
@@Fabio_Porta sicuramente è così. Io ho stampato un 40x60 a 240 dpi e cerco dettagli anche da distanze minori rispetto la regola di 1.5 volte la diagonale ma perchè la foto ha delle trame che mi interessava mantenere
Proprio ieri mi ripassavo i concetti guardando blog di Marco Olivotto 😂
Va bene Fabio, ma l'illuminazione delle stampe é totalmente inadeguata per fare un confronto....
3:53 😉
Anche riuscendo a eliminare tutti i riflessi, cosa che ho provato a fare ma senza successo, con la compressione di TH-cam di mezzo e il fatto che i video sono in Rec.709 riuscire a mostrare a distanza quello che si vede dal vivo è impossibile.