ERCOLANO il disastro del 79 D.C.

แชร์
ฝัง
  • เผยแพร่เมื่อ 18 มิ.ย. 2023
  • Voglio raccontarvi una storia... una storia realmente accaduta!
    L'anno è certo, siamo nel 79 D.C. resta qualche dubbio sul giorno ma potrebbe essere 24/25 agosto o 24/25 ottobre.
    Ci troviamo in una fiorente cittadina romana, affacciata sul mare, ai piedi di una imponente montagna, lo chiamano Monte Somma, ed ha una forma molto diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi.
    Quello che i malcapitati non sanno è che in realtà si tratta di un vulcano, uno dei più pericolosi d'Europa... il Vesuvio!
    Ercolano a differenza di Pompei e Stabia fu colpita solo dalla fase finale dell'eruzione, quando una nube di gas, vapore acqueo e materiale incandescente la investi seppellendola. Ma procediamo con ordine!
    Il nefasto evento inizia con un terremoto nelle prime ore del mattino, segue un esplosione che scaraventa in cielo una colonna di cenere e pietra pomice alta 30 km ( immaginate 8 Everest uno sopra l'altro).
    Testimone oculare dell'avvenimento fu Plinio il Giovane che nei suoi scritti descriverà una colonna di fumo nero a forma di pino visibile da molto distante. Ne fa una descrizione così accurata che oggi chiamiamo questo tipo di eruzione Pliniana.
    Dopo la prima fase eruttiva segui una pausa, i sopravvissuti, quelli che erano riusciti a mettersi in salvo, pensando che il peggio fosse passato, tornarono alla ricerca di altri sopravvissuti ed a recuperare i propri averi.
    Decisione che costo loro la vita.
    La fase finale dell'eruzione avvenne durante la notte, dopo il crollo della caldera vulcanica ed il collasso della nube piroclastica, che in pochi secondi scese lungo le pendici del monte disintegrando tutto ciò che incontrava.
    A segnare la fine di Ercolano, fino a quel momento interessata in modo marginale dall'evento, fu la sfortuna, o il caso che dir si voglia... Cambio il vento e spinse la nube verso la cittadina, nel cui porto avevano cercato riparo 300 abitanti, non vi fu scampo.
    Il giorno seguente, degli insediamenti romani non era rimasta traccia, sepolti sotto 20 metri di materiale vulcanico.
    Col tempo se ne perse il ricordo.
    Passarono molti anni, nel XVIII secolo, durante gli scavi per realizzare un pozzo per l'irrigazione venne rinvenuto in frammento di marmo finemente lavorato e si capì che li sotto c'era qualcosa di interessante.
    Iniziarono i primi scavi, allo scopo di depredare, tutto ciò che poteva essere riutilizzato.
    Solo un secolo dopo iniziarono delle campagne di scavo volte a riportare alla luce le rovine di un disastro a lungo dimenticato.

ความคิดเห็น •