"Il sostegno è un ossimoro, disordinato e lento, per il quale niente è semplice o scontato" (cit. Scataglini). Ho trovato la citazione giusta da ripetere sempre quando in team ci ritroviamo a cercare costantemente le giuste mediazioni educative e didattiche da mettere in campo per gli alunni con livelli di disabilità molto alti e rilevanti problematiche familiari. Ripetendo la citazione, spero che via via tutti riusciamo a sganciarci dall'immagine di scuola che istruisce e ci avviciniamo di più alla visione di scuola che educa. Forse per alcuni istanti dimenticheremo i "programmi" da dover portare a termine perentoriamente🤔
...e, magari, a ritrovare quella dimensione umana a cui, sempre meno spazio e tempo, sembra riservare la nostra società e cultura. Grazie, cara Monica❣
Penso a quanto sarebbe bello se le competenze dell'insegnante di sostegno potessero essere un supporto sempre e comunque a prescindere dalla presenza dell' alunno con disabilità in questa o quella specifica aula. Immaginavo, per un attimo, a cosa potrebbe accadere se l' alunno disabile trovasse lo stesso spirito cooperativo ed empatico anche durante la sua permanenza a scuola in quei momenti in cui non sono presenti i suoi compagni di classe o i suoi insegnanti ( ad esempio quando , a scuola, si reca autonomamente in bagno) Penso a quanto sarebbe stupendo se l' insegnante di sostegno riuscisse a "contagiare" non solo la classe , ma l' intero istituto attraverso le sue competenze empatiche e professionali... Penso che uno dei più grandi problemi sia il rischio di una mancato continuum ideologico educativo e valoriale che dovrebbe diventare uno degli obbiettivi principali all'Interno di ogni istituto scolastico. Allo stesso modo la scuola dovrebbe preparare tutti gli alunni presenti a ciò che significa fare parte di una società tanto complessa come la nostra che avrebbe bisogno di essere, a sua volta, accompagnata verso un percorso di crescita a partire proprio da quei valori condivisi di cui la scuola dovrebbe rendersi portavoce in modo propositivo e "prepotente" per rompere gli argini e le barriere che ostacolano il processo di inclusione di tutti gli individui al di là della presenza di una disabilità certificata . Se la presenza del docente deve essere prevista solo nelle classi in cui il bisogno è percepito come urgente, non v' è il rischio di un lavoro "a metà" che magari potrebbe essere inficiato da chi non viene adeguatamente sensibilizzato alla diversità in tutti i suoi aspetti o quando questa si presenti solo occasionalmente sotto gli occhi di chi non viene "aprioristicamente"preparato a comprenderla ed accoglierla?
Cara Giada, grazie di cuore per gli spunti di riflessione condivisi❣ Sicuramente "contagiare" il contesto è una prerogativa importante e un'ideale da perseguire. Bisogna però essere consapevoli che il rischio è quello di farsi "contagiare" da un contesto poco inclusivo e di quanto sia complesso muoversi controcorrente. Per questo, secondo me, è utile far parte di una comunità di pratica di insegnanti che condividano i valori inclusivi e possano supportarsi a vicenda. Per quanto riguarda l'insegnante specializzato assegnato alla classe dell'alunno disabile o a qualsiasi classe, vi sono diverse correnti di pensiero. La nostra tradizione normativa privilegia la presenza dell'alunno con disabilità certificata; qualche tentativo di apertura è stato rappresentato dalla normativa per gli alunni con i vari Bisogni Educativi Speciali; il tentativo è rientrato con la L. 107 e relativi decreti. La presenza, anche in minima parte, dell'insegnante di sostegno in tutte le classi potrebbe essere una risorsa per la promozione di una cultura inclusiva, ma la cosa che mi preme sottolineare è che: tutti siamo diversi, ma ciò non toglie che, generalmente e a parità di contesto, le condizioni di disabilità richiedono un maggiore e più specializzato supporto. 😘😘😘
Ti ringrazio per le informazioni. Io voglio studiare per il test preselettivo del TFA per il prossimo anno. Quest'anno ormai è passato. Purtroppo però la mia problematica maggiore è il costo, è veramente alto. C'è comunque un volume specifico per l'anno 2025 su cui potrei studiare per prepararmi al meglio? Avendo i 24 cfu c'è la possibilità di pagare una cifra ridotta?
Il docente di sostegno è chiamato a garantire all’alunno con disabilità, prima che ad ogni altro, il diritto allo studio e all’integrazione, assolvendo, contemporaneamente, l’obbligo di vigilanza sul minore, della cui tutela egli è in primo luogo responsabile. Giova ricordare, che tale responsabilità può estendersi a tutto il resto della classe, solo nel caso in cui l’alunno non presenti particolari necessità di assistenza e sorveglianza continua. In caso contrario, va tutelata in primo luogo la sicurezza dell’alunno con disabilità. Occorre tener presente, inoltre, che la presenza congiunta del docente disciplinare e di sostegno nella medesima classe è stata introdotta dal legislatore (art. 13, comma VI, L. 104/92) al fine di garantire l’integrazione-inclusione dell’alunno in quella classe. Pertanto, la contitolarità non deve essere letta quale possibile sostituzione dell’uno all’altro docente in quanto, i docenti, disciplinare e di sostegno, hanno funzioni diverse, che non si possono sovrapporre, ma solo raccordare in vista dell’interesse superiore dell’alunno. Non vi è dubbio quindi che un’erronea interpretazione dei ruoli risulta lesiva dei diritti, costituzionalmente e internazionalmente sanciti, degli alunni con disabilità certificata. Diritti che rischiano di essere palesemente conculcati ogni qualvolta l'insegnante di sostegno viene utilizzato in un ruolo che non gli appartiene. Ne consegue che in classe devono essere sempre presenti due insegnanti, e non uno soltanto. Ciò posto, una domanda sorge spontanea: in assenza dell’insegnante di sostegno, il docente curriculare è tenuto ad occuparsi dell’alunno con disabilità o deve limitarsi alla semplice sorveglianza, essendo impegnato sul resto della classe? A tale domanda è doveroso rispondere prendendo in esame almeno due casi. Caso 1: L’alunno riesce a rimanere sempre in classe. La materia d’insegnamento è di competenza del docente curricolare. Il docente di sostegno collaborerà quindi con i docenti curricolari suggerendo percorsi di apprendimento, risorse, ausili, sussidi e tutto ciò che può essere utile a ridurre i limiti incontrati. Nelle ore in cui l’insegnante di sostegno non è presente, l’alunno potrà essere affiancato da un compagno di classe (o da altra risorsa prevista nel PEI) con la supervisione dell’insegnante curricolare. Caso 2: L’alunno non riesce a stare sempre in classe. Il docente curricolare non può uscire dalla classe per seguire l’alunno e nemmeno i suoi compagni possono essere incaricati a seguirlo, in quanto un minore non può assumersi responsabilità pari a quelle di un adulto. In questi casi occorre predisporre interventi ben organizzati, nel corso dei quali ciascuno sappia cosa deve fare e come deve farlo. Le modalità di intervento vanno definite in sede di Gruppo di Lavoro Operativo e inserite all’interno del PEI, specificando chi e come dovrà intervenire. Si pensi, tra l’altro, che alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno persino redatto dei protocolli per le scuole, al fine di garantire la vigilanza e l’attivazione di opportune misure di sicurezza, nella gestione dei disturbi di comportamento. In taluni casi, può rendersi necessaria anche l’adozione di una forma di inserimento molto graduale e personalizzata; per cui non è da escludere la possibilità di avvalersi di momenti educativi individualizzati, da realizzarsi in spazi alternativi alla classe di appartenenza. Tuttavia, è doveroso programmare modalità di avvicinamento sia della classe verso l’alunno che dell’alunno alla classe, al fine di incrementare sempre più l’interazione con i compagni, fino a raggiungere il completo inserimento.
Molto demoralizzante, quindi mia figlia quest'anno in terza media verrà mollata completamente dall'insegnante di sostegno perché la dirigente vuole che lavori come ha parlato lei. In realtà farà fare la metà del lavoro perché se mia figlia ha bisogno di mappe gli insegnanti non le faranno mai usare a tutti e quindi l'inclusione sarà che non potrà usarla neanche mia figlia che ne ha diritto Per la legge 170 oltre ad avere anche un'altra neurodiversità che non posso dire qua per rispetto della sua privacy. Sono sconvolta dalla sua lezione e la ringrazio tanto
Buongiorno mio figlio frequenta il 2 anno liceo scientifico gli è stato assegnato un docente di sostegno di educazione fisica e non sa il latino. Gradirei sapere cosa fare. Da premettere e non udente al 50% e porta delle protesi acustiche. Grazie per chi mi consiglia
Buongiorno, comprendo le perplessità e le preoccupazioni. Dal punto di vista normativo nella scuola superiore sono venute meno le aree disciplinari della cattedra di sostegno, per cui legittimamente può essere assegnato un docente di qualsiasi disciplina, si auspica specializzato nelle attività di sostegno (ma purtroppo sono pochi). Il mio consiglio è, innanzitutto, parlarne con il docente di sostegno e di latino per capire come pensano di supportare suo figlio nelle difficoltà linguistiche, conseguenti alla disabilità uditiva. Solo qualora emergessero delle difficoltà oggettive, le suggerirei di muoversi, possibilmente in accordo con gli stessi, per far presente al dirigente scolastico la specificità del supporto necessario a suo figlio (sulla base del Profilo di Funzionamento o Diagnosi Funzionale) e l'eventuale nuova assegnazione, accompagnata da una successiva richiesta formale. Ci tenga aggiornati e tanti auguri per il percorso di studi di suo figlio❣
Ma x le classi di concorso dopo il tfa se vogliono lavorare alle medie superiori e università tranne infanzia e primaria quali esami aggiuntivi devono fare ?
@niclascalese7878 Cara Nicla non riesco a capire bene la domanda, comunque l'ammissione al TFA sostegno, la sua frequenza positiva e superamento, ti fa conseguire una specializzazione come docente nelle attività di sostegno in uno specifico ordine e grado (infanzia, primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado), per cui hai i requisiti di accesso. Per l'Università non è prevista la figura del docente di sostegno e, quindi, non vi è nemmeno il titolo di studio relativo.
Buongiorno, per il TFA ci sarà una prova in inglese e una prova per abilità informatiche, oppure l'inglese e l'informativa verranno studiati durante gli 8 mesi del corso?
Caro Marco, le competenze digitali e di inglese faranno parte delle prove del Concorso docenti. Per quanto riguarda il TFA, niente inglese, e un'infarinatura di competenze digitali per poter rispondere ad eventuali quesiti, in linea generale. Comunque, se ti interessa saperne di più, dai un'occhiata a questi due video: th-cam.com/video/fzCwvAkk4bU/w-d-xo.html th-cam.com/video/jIXtfqBMNE8/w-d-xo.html
Salve prof. mio figlio a la maestra di sostegno da quello che oh capito lui non fa dasolo con la mestra niente ma ci sono altri 2 bimbi ce non hanno articolo 104 pero uno non parla bene e l'altro bambino non lo so cosa a da quello che ho capito fanno arte e qualcosa che non oh capito cosa laltro bambino fa 2 ore di shenze quelo che non parla bene italiano invece mio figlio sta in clase con altri e una cosa normale secondo lei ?
Salve Detelina, è difficile valutare l'operato di un insegnante e non sono sicura di aver compreso bene. L'insegnante di sostegno supporta altri alunni e non suo figlio che ha la L. 104/92?
🙏Luciana, per aver condiviso la tua riflessione e aver offerto uno spunto di approfondimento per i prossimi contenuti❣ La valutazione per gli alunni con BES, in effetti, è uno degli argomenti più complessi in cui normativa ed aspetti pedagogico-didattici dovrebbero procedere di pari passo!
Quindi in pratica non serve a nulla la sua figura per il disabile la nuova preside quest'anno sta facendo lavorare così gli insegnanti di sostegno e mia figlia è dispersa, mollata a sé stessa non sa neanche chi è il suo insegnante di sostegno quest'anno... Non serve a nulla così veramente illuminante e terrificante quello che ha spiegato. Avevano ragione le mie amicizie a dirmi che non contavano nulla quando facevano gli insegnanti di sostegno
@manuelacongiujanabella1720 Cara Manuela, comprendo la sua delusione e lo spiazzamento di sua figlia, essendo abituata ad una modalità di lavoro più esclusiva. Le suggerisco di far presente le sue percezioni e la sensazione di sua figlia di essere "mollata a sé stessa", sono certa che la nuova insegnante e la dirigente potranno rassicurarla e trovare un percorso di graduale passaggio alla nuova modalità, anche in vista della preparazione alla frequenza delle scuole superiori. Fase delicata in cui aumenta il carico sia di difficoltà disciplinare sia emotiva, per cui riuscire a coinvolgere tutti gli insegnanti e individuare gli strumenti e le modalità più consoni, con il supporto essenziale del docente specializzato nelle attività di sostegno, sarà essenziale. Augurandole il meglio per sua figlia, le suggerisco di guardare anche i 12 video sulla storia dell'inclusione, in cui l'argomento è trattato con un taglio storico-pedagogico e un respiro più ampio che potrà chiarire dubbi e, mi auguro, contribuire a fornirle una visione più costruttiva della figura dell'insegnante di sostegno e dell'importanza dell'inclusione. Ecco l'indirizzo della pagina con tutti i video della serie: th-cam.com/video/6hywbcl3GaA/w-d-xo.html&pp=gAQBiAQB
Anch'io ho fatto sostegno per qualche tempo, e so cosa significa essere rifiutati; ho scritto questa poesiola satirica per consolarmene e consolarvene: th-cam.com/video/uwOhYi0yoNc/w-d-xo.html
Cosa ne pensi del complesso ruolo dell'insegnante di sostegno? 😘
"Il sostegno è un ossimoro, disordinato e lento, per il quale niente è semplice o scontato" (cit. Scataglini). Ho trovato la citazione giusta da ripetere sempre quando in team ci ritroviamo a cercare costantemente le giuste mediazioni educative e didattiche da mettere in campo per gli alunni con livelli di disabilità molto alti e rilevanti problematiche familiari. Ripetendo la citazione, spero che via via tutti riusciamo a sganciarci dall'immagine di scuola che istruisce e ci avviciniamo di più alla visione di scuola che educa. Forse per alcuni istanti dimenticheremo i "programmi" da dover portare a termine perentoriamente🤔
...e, magari, a ritrovare quella dimensione umana a cui, sempre meno spazio e tempo, sembra riservare la nostra società e cultura.
Grazie, cara Monica❣
Penso a quanto sarebbe bello se le competenze dell'insegnante di sostegno potessero essere un supporto sempre e comunque a prescindere dalla presenza dell' alunno con disabilità in questa o quella specifica aula. Immaginavo, per un attimo, a cosa potrebbe accadere se l' alunno disabile trovasse lo stesso spirito cooperativo ed empatico anche durante la sua permanenza a scuola in quei momenti in cui non sono presenti i suoi compagni di classe o i suoi insegnanti ( ad esempio quando , a scuola, si reca autonomamente in bagno) Penso a quanto sarebbe stupendo se l' insegnante di sostegno riuscisse a "contagiare" non solo la classe , ma l' intero istituto attraverso le sue competenze empatiche e professionali... Penso che uno dei più grandi problemi sia il rischio di una mancato continuum ideologico educativo e valoriale che dovrebbe diventare uno degli obbiettivi principali all'Interno di ogni istituto scolastico. Allo stesso modo la scuola dovrebbe preparare tutti gli alunni presenti a ciò che significa fare parte di una società tanto complessa come la nostra che avrebbe bisogno di essere, a sua volta, accompagnata verso un percorso di crescita a partire proprio da quei valori condivisi di cui la scuola dovrebbe rendersi portavoce in modo propositivo e "prepotente" per rompere gli argini e le barriere che ostacolano il processo di inclusione di tutti gli individui al di là della presenza di una disabilità certificata . Se la presenza del docente deve essere prevista solo nelle classi in cui il bisogno è percepito come urgente, non v' è il rischio di un lavoro "a metà" che magari potrebbe essere inficiato da chi non viene adeguatamente sensibilizzato alla diversità in tutti i suoi aspetti o quando questa si presenti solo occasionalmente sotto gli occhi di chi non viene "aprioristicamente"preparato a comprenderla ed accoglierla?
Cara Giada, grazie di cuore per gli spunti di riflessione condivisi❣
Sicuramente "contagiare" il contesto è una prerogativa importante e un'ideale da perseguire. Bisogna però essere consapevoli che il rischio è quello di farsi "contagiare" da un contesto poco inclusivo e di quanto sia complesso muoversi controcorrente. Per questo, secondo me, è utile far parte di una comunità di pratica di insegnanti che condividano i valori inclusivi e possano supportarsi a vicenda.
Per quanto riguarda l'insegnante specializzato assegnato alla classe dell'alunno disabile o a qualsiasi classe, vi sono diverse correnti di pensiero.
La nostra tradizione normativa privilegia la presenza dell'alunno con disabilità certificata; qualche tentativo di apertura è stato rappresentato dalla normativa per gli alunni con i vari Bisogni Educativi Speciali; il tentativo è rientrato con la L. 107 e relativi decreti.
La presenza, anche in minima parte, dell'insegnante di sostegno in tutte le classi potrebbe essere una risorsa per la promozione di una cultura inclusiva, ma la cosa che mi preme sottolineare è che: tutti siamo diversi, ma ciò non toglie che, generalmente e a parità di contesto, le condizioni di disabilità richiedono un maggiore e più specializzato supporto. 😘😘😘
Ti ringrazio per le informazioni. Io voglio studiare per il test preselettivo del TFA per il prossimo anno. Quest'anno ormai è passato. Purtroppo però la mia problematica maggiore è il costo, è veramente alto. C'è comunque un volume specifico per l'anno 2025 su cui potrei studiare per prepararmi al meglio? Avendo i 24 cfu c'è la possibilità di pagare una cifra ridotta?
Il docente di sostegno è chiamato a garantire all’alunno con disabilità, prima che ad ogni altro, il diritto allo studio e all’integrazione, assolvendo, contemporaneamente, l’obbligo di vigilanza sul minore, della cui tutela egli è in primo luogo responsabile.
Giova ricordare, che tale responsabilità può estendersi a tutto il resto della classe, solo nel caso in cui l’alunno non presenti particolari necessità di assistenza e sorveglianza continua.
In caso contrario, va tutelata in primo luogo la sicurezza dell’alunno con disabilità.
Occorre tener presente, inoltre, che la presenza congiunta del docente disciplinare e di sostegno nella medesima classe è stata introdotta dal legislatore (art. 13, comma VI, L. 104/92) al fine di garantire l’integrazione-inclusione dell’alunno in quella classe.
Pertanto, la contitolarità non deve essere letta quale possibile sostituzione dell’uno all’altro docente in quanto, i docenti, disciplinare e di sostegno, hanno funzioni diverse, che non si possono sovrapporre, ma solo raccordare in vista dell’interesse superiore dell’alunno.
Non vi è dubbio quindi che un’erronea interpretazione dei ruoli risulta lesiva dei diritti, costituzionalmente e internazionalmente sanciti, degli alunni con disabilità certificata.
Diritti che rischiano di essere palesemente conculcati ogni qualvolta l'insegnante di sostegno viene utilizzato in un ruolo che non gli appartiene.
Ne consegue che in classe devono essere sempre presenti due insegnanti, e non uno soltanto.
Ciò posto, una domanda sorge spontanea: in assenza dell’insegnante di sostegno, il docente curriculare è tenuto ad occuparsi dell’alunno con disabilità o deve limitarsi alla semplice sorveglianza, essendo impegnato sul resto della classe?
A tale domanda è doveroso rispondere prendendo in esame almeno due casi.
Caso 1: L’alunno riesce a rimanere sempre in classe.
La materia d’insegnamento è di competenza del docente curricolare.
Il docente di sostegno collaborerà quindi con i docenti curricolari suggerendo percorsi di apprendimento, risorse, ausili, sussidi e tutto ciò che può essere utile a ridurre i limiti incontrati.
Nelle ore in cui l’insegnante di sostegno non è presente, l’alunno potrà essere affiancato da un compagno di classe (o da altra risorsa prevista nel PEI) con la supervisione dell’insegnante curricolare.
Caso 2: L’alunno non riesce a stare sempre in classe.
Il docente curricolare non può uscire dalla classe per seguire l’alunno e nemmeno i suoi compagni possono essere incaricati a seguirlo, in quanto un minore non può assumersi responsabilità pari a quelle di un adulto.
In questi casi occorre predisporre interventi ben organizzati, nel corso dei quali ciascuno sappia cosa deve fare e come deve farlo.
Le modalità di intervento vanno definite in sede di Gruppo di Lavoro Operativo e inserite all’interno del PEI, specificando chi e come dovrà intervenire.
Si pensi, tra l’altro, che alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno persino redatto dei protocolli per le scuole, al fine di garantire la vigilanza e l’attivazione di opportune misure di sicurezza, nella gestione dei disturbi di comportamento.
In taluni casi, può rendersi necessaria anche l’adozione di una forma di inserimento molto graduale e personalizzata; per cui non è da escludere la possibilità di avvalersi di momenti educativi individualizzati, da realizzarsi in spazi alternativi alla classe di appartenenza.
Tuttavia, è doveroso programmare modalità di avvicinamento sia della classe verso l’alunno che dell’alunno alla classe, al fine di incrementare sempre più l’interazione con i compagni, fino a raggiungere il completo inserimento.
Grazie di cuore, Francesco, per l'articolato approfondimento❣ 😉
Molto demoralizzante, quindi mia figlia quest'anno in terza media verrà mollata completamente dall'insegnante di sostegno perché la dirigente vuole che lavori come ha parlato lei. In realtà farà fare la metà del lavoro perché se mia figlia ha bisogno di mappe gli insegnanti non le faranno mai usare a tutti e quindi l'inclusione sarà che non potrà usarla neanche mia figlia che ne ha diritto Per la legge 170 oltre ad avere anche un'altra neurodiversità che non posso dire qua per rispetto della sua privacy. Sono sconvolta dalla sua lezione e la ringrazio tanto
Buongiorno mio figlio frequenta il 2 anno liceo scientifico gli è stato assegnato un docente di sostegno di educazione fisica e non sa il latino. Gradirei sapere cosa fare. Da premettere e non udente al 50% e porta delle protesi acustiche. Grazie per chi mi consiglia
Buongiorno, comprendo le perplessità e le preoccupazioni. Dal punto di vista normativo nella scuola superiore sono venute meno le aree disciplinari della cattedra di sostegno, per cui legittimamente può essere assegnato un docente di qualsiasi disciplina, si auspica specializzato nelle attività di sostegno (ma purtroppo sono pochi).
Il mio consiglio è, innanzitutto, parlarne con il docente di sostegno e di latino per capire come pensano di supportare suo figlio nelle difficoltà linguistiche, conseguenti alla disabilità uditiva.
Solo qualora emergessero delle difficoltà oggettive, le suggerirei di muoversi, possibilmente in accordo con gli stessi, per far presente al dirigente scolastico la specificità del supporto necessario a suo figlio (sulla base del Profilo di Funzionamento o Diagnosi Funzionale) e l'eventuale nuova assegnazione, accompagnata da una successiva richiesta formale. Ci tenga aggiornati e tanti auguri per il percorso di studi di suo figlio❣
Prof. Saturno ha citato un video specifico sulle funzioni del docente di sostegno, che non trovo sul suo canale. Potrebbe aiutarmi? Grazie infinite
Cara Miele, si tratta di un video in preparazione!
Ma x le classi di concorso dopo il tfa se vogliono lavorare alle medie superiori e università tranne infanzia e primaria quali esami aggiuntivi devono fare ?
@niclascalese7878 Cara Nicla non riesco a capire bene la domanda, comunque l'ammissione al TFA sostegno, la sua frequenza positiva e superamento, ti fa conseguire una specializzazione come docente nelle attività di sostegno in uno specifico ordine e grado (infanzia, primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado), per cui hai i requisiti di accesso. Per l'Università non è prevista la figura del docente di sostegno e, quindi, non vi è nemmeno il titolo di studio relativo.
Buongiorno, per il TFA ci sarà una prova in inglese e una prova per abilità informatiche, oppure l'inglese e l'informativa verranno studiati durante gli 8 mesi del corso?
Caro Marco, le competenze digitali e di inglese faranno parte delle prove del Concorso docenti. Per quanto riguarda il TFA, niente inglese, e un'infarinatura di competenze digitali per poter rispondere ad eventuali quesiti, in linea generale. Comunque, se ti interessa saperne di più, dai un'occhiata a questi due video: th-cam.com/video/fzCwvAkk4bU/w-d-xo.html th-cam.com/video/jIXtfqBMNE8/w-d-xo.html
@@diversitutti 👍👍
Salve prof. mio figlio a la maestra di sostegno da quello che oh capito lui non fa dasolo con la mestra niente ma ci sono altri 2 bimbi ce non hanno articolo 104 pero uno non parla bene e l'altro bambino non lo so cosa a da quello che ho capito fanno arte e qualcosa che non oh capito cosa laltro bambino fa 2 ore di shenze quelo che non parla bene italiano invece mio figlio sta in clase con altri e una cosa normale secondo lei ?
Se e normale questa cosa io lo anulo il maestro di sostegno se deve stare con tutti e non con mio figlio a cosa mi serve ?
Salve Detelina, è difficile valutare l'operato di un insegnante e non sono sicura di aver compreso bene. L'insegnante di sostegno supporta altri alunni e non suo figlio che ha la L. 104/92?
👍🏻💯
l'insegnante di sostegno concorda la valutazione con il docente di materia, come da buone prassi, ma nella normativa ? grazie
🙏Luciana, per aver condiviso la tua riflessione e aver offerto uno spunto di approfondimento per i prossimi contenuti❣ La valutazione per gli alunni con BES, in effetti, è uno degli argomenti più complessi in cui normativa ed aspetti pedagogico-didattici dovrebbero procedere di pari passo!
Il TFA non lo fanno tutti, c'infilano dappertutto e spesso ci sono alunni che non ne hanno assolutamente bisogno,ma perché?
@GabriellaPalmerini Salve, cosa intendi che non tutti gli insegnanti su posto di sostegno siano specializzati al TFA?
Ma una persona può non avere più il prof di sostegno??me lo chiedo sempre
Puoi parlarne con il prof. che è coordinatore della classe, per capire meglio quale sia la tua situazione e quella della classe❣
Quindi in pratica non serve a nulla la sua figura per il disabile la nuova preside quest'anno sta facendo lavorare così gli insegnanti di sostegno e mia figlia è dispersa, mollata a sé stessa non sa neanche chi è il suo insegnante di sostegno quest'anno... Non serve a nulla così veramente illuminante e terrificante quello che ha spiegato. Avevano ragione le mie amicizie a dirmi che non contavano nulla quando facevano gli insegnanti di sostegno
@manuelacongiujanabella1720 Cara Manuela, comprendo la sua delusione e lo spiazzamento di sua figlia, essendo abituata ad una modalità di lavoro più esclusiva. Le suggerisco di far presente le sue percezioni e la sensazione di sua figlia di essere "mollata a sé stessa", sono certa che la nuova insegnante e la dirigente potranno rassicurarla e trovare un percorso di graduale passaggio alla nuova modalità, anche in vista della preparazione alla frequenza delle scuole superiori. Fase delicata in cui aumenta il carico sia di difficoltà disciplinare sia emotiva, per cui riuscire a coinvolgere tutti gli insegnanti e individuare gli strumenti e le modalità più consoni, con il supporto essenziale del docente specializzato nelle attività di sostegno, sarà essenziale. Augurandole il meglio per sua figlia, le suggerisco di guardare anche i 12 video sulla storia dell'inclusione, in cui l'argomento è trattato con un taglio storico-pedagogico e un respiro più ampio che potrà chiarire dubbi e, mi auguro, contribuire a fornirle una visione più costruttiva della figura dell'insegnante di sostegno e dell'importanza dell'inclusione.
Ecco l'indirizzo della pagina con tutti i video della serie: th-cam.com/video/6hywbcl3GaA/w-d-xo.html&pp=gAQBiAQB
Sostegno
Anch'io ho fatto sostegno per qualche tempo, e so cosa significa essere rifiutati; ho scritto questa poesiola satirica per consolarmene e consolarvene:
th-cam.com/video/uwOhYi0yoNc/w-d-xo.html
Caro Davide, grazie per la poesiola proposta!
👍🔝