Confermo, live è spettacolare! In un concerto di un'ora e mezza lui e boss doms avranno cambiato almeno 4 volte costume. Tutti e 4 esuberanti e memorabili. Poi musicalmente parlando è stato una bella bomba
Grandissimo Achille, l'unico musicista Italiano a cui interessa trasformare un concerto in una performance teatrale, come fanno da anni i kiss o Alice Cooper. Chi ti critica non capisce nulla
@@mirkoferrari8008 Achille si scrive e si canta i suoi pezzi e partecipa a tutte le produzioni...per non parlare di tutto ciò che si inventa per lo spettacolo che tutto viene da lui..o due da te citati non credo facciano lo stesso
@@alidol2567 no figurati, parliamo solo di due dei nostri sacri della movimento rock internazionale, precursori tante volte. Tu mi stai veramente mettendo su una bilancia questi nomi? Fai una ricerca su Wikipedia e meglio mi sa che ti è sfuggito qualcosa. Scrivere sti testi, e realizzare queste produzioni da se si può definire impegno non certo arte. Minchia solo in Italia avrei potuto leggere commenti del genere. I nomi comunque li ha fatti il ragazzo nel post, io mai avrei collegato Achille a due band così.
ma sai chi sono i kiss e alice si? credo proprio di no. ti ritrovi uno sul palco senza saper cantare e scrivere un testo copiando i vestiti del duca bianco (che non sai chi sia ovvio ) ,di Iggy Pop e questo neanche lo conosci. ci vuole esperienza musicale e poi giudicare.mi sa che hai una grossa lacuna al riguardo
@@maba1970 dopo 40 anni di carriera e riconosciuti nella hall of fame rock and roll..hanno pubbblicato uno dei migliori dischi di tutto il mondo ..e si loro non sono grandi musicisti ..povero mondo
@@eleonorabartoli8115 certo Eleonora come no...  Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 non sono una sua fan ma e' cosi'. Sta gia' avendo molto successo rispetto agli esordi. Comunque vuoi una prova di quando sto dicendo: da ieri lui e' il chief creative officer della Elektra Records, una filiale della Warner. Quindi non solo musicista, ma da ieri anche imprenditore e a breve produttore....
@@n.nn.n4833 non ho letto l'articolo che mi hai mandato, scusa non ho tempo. Non so quanti anni tu abbia, ma tutti I rapper/trapper prima di avere successo (sia italiani che stranieri) hanno spacciato o hanno la fedina penale sporca per vari crimini. Non li sto giustificando, ma chi fa questo tipo di musica esce da situazioni di degrado, quindi non mi stupisco di quanto dici. Ma tutti nella vita meritiamo un'opportunita' per riscattarci
...la canzone è fichissima...e diciamoci la verità...tutti noi aspettavamo ogni sera che uscisse x vedere com"era vestito!!!...per me sei il vincitore...LOVE
Una mente brillante che emula linguaggi forbiti Ma l’informazione non è conoscenza ! Se riprendesse il percorso scolastico riuscirebbe a esprimere con più efficacia le sue potenzialità
Non fa propriamente il mio genere, ma dopo averlo visto sul palco in questi giorni quasi lo adoro! Geniale, il pezzo non è propriamente eccezionale, ma per lo standard di san remo è comunque alto..fantastico!complimenti
 Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
Personalmente preferisco guardare al presente delle persone che al loro passato. L’importante è che abbia rinnegato gli errori fatti e che oggi sia una persona nuova che non commetterebbe più gli stessi sbagli, anzi essendoci passato diventa un esempio molto efficace per tutti quelli che ancora non riescono a uscire da certi orrendi giri di criminalità.
Nessuno critica quale sia la sua realtà, io sono bisex e non mi vergogno.. Ma questo è il festival della musica italiana, quando eravamo piccoli i nostri genitori erano felici di farcelo vedere.. Ora? Tiziano ferro ha ammesso, ma sempre elegante e educato
Vincenzo Minafra io non penso sia gay, penso ci ricami un po’ su, e questo mi dà un po’ fastidio. Un po’ come quelle 2 ragazzine russe che agli albori del 2000 fecero 2 pezzi che spaccavano, ed anche loro si baciavano, molto di più rispetto ad Achille Lauro. Eh... fingevano non erano affatto omosessuali
Voi che citate Bowie e freddie Mercury non mettete in mezzo cose che non c entrano nulla musicalmente. I lustrini in comune non sono motivo sufficiente per fare analogie musicali..mah...
A leggere certi commenti vengono I brividi.a da dove esce tanto odio e livore? Sicuramente dall'invidia Perché è uno.che ce l'ha fatta Non sa cantare è un pagliaccio, ecc. Le stesse cose che ai bei tempi si dicevano su Renato Zero.e Vasco Rossi. E adesso li hanno.fatti santi. Forse tra un po" si metterà l'aureola anche ad Achille Lauro
Guardando il grande percorso che hai fatto dagli inizi a oggi si percepisce che sei cresciuto tantissimo, come persona e come artista, ti manca un po di intonazione che sebbene per il genere che fai non conta molto ma fidati che per gli amanti della musica conta. Se Lady Gaga non fosse piena di talento le darebbero della pagliaccia. Secondo me fra un po di tempo entrerai nella storia della musica italiana, è solo questione di tempo
Bisogna osare. Ragazze osate Guardate Billie Ellish. Se una osa non esistono confini se uno si mette a nudo è amato da uomini e donne. Bisogna mettersi a nudo veramente e mettere sul piatto tutto il nostro immaginario.
 Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 ero certa ne avesse consumata a chili. Certo caro no money è aumentato tutto dalle sigla alle ricariche. Capisci che se potessi spacciare scemenza io ...no non lo farei
Si. La medaglia da spacciatore delinquent Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto...i soldi veri Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
Notevole sì sì.  Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
Anche io se mi trucco come un trans , metto una parrucca viola e mi tatuo un cazzo in fronte divento famoso! Se Achille Lauro non avesse avuto tutti quei tatuaggi, non avesse avuto quel look stravagante e quelle performance alla Boy George, probabilmente non avrebbe fatto alcun successo! Il suo successo è solo dovuto all'eccesso, ma come cantante non si può dire che sia bravo!
 Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
Non e' David Bowie... E' solo un uomo travestito malamente da donna con una voce sgradevole..... Brutto bruttissimo..... Prox volta bacio con la lingua pure al cane o a vecchia con dentiera!!!....Chi se ne frega delle canzoni e della musica...
Fatte na cultura va...  Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
io credo che i vertici rai devono cambiare registro, e uno squallore vedere gente come questo pagliaccio stonato sul palco ed anche altri giovani cantanti semi sconosciuti spacciati x big......la rai deve dare valori al paese, ma x via degli ascolti si sta svendendo sanremo....vergogna tutti....e poi voi giovani siate piu seri e se proprio dovete, cantate qualcosa di piu serio, troppo rumore e poca poesia
Fantastico il drago.....la tigre....poliedrico..intelletuale introspettivo....molto introspettivo...il drago la tigre...smore antipatico..in somma antipatico...dilatante come il pensiero che crea la realta
MEGLIO che inizi a capire che Rolls Royce, è un tipo di droga da lui spacciata Home Spettacolo Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto... OPINIONI SPETTACOLO Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi” 15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37 “Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.  Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande. E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica. Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista. Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così. Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero. E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato. Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male. Fonte: TgCom24
no money no Money hai qualcosa di meglio da fare che copiare e incollare lo stesso articolo sotto ogni commento? No, sarà la 15 volta che ti vedo sotto le risposte, se non ti piace chi te lo fa fare?
no money no Money di certo non ascolterò uno che insulta dietro una tastiera. Ti saluto sperando che tu non risponda mai più sotto un mio commento per non perdere altro tempo.
Trovo AL autentico e sorprendente: musica, estetica e parole si fondono nelle sue canzoni in modo personalissimo e fuori dall'ordinario.
Io non lo adoro particolarmente....ma cerchiamo di essere realisti: voleva entrare nella storia di San Remo...e ce la ha fatta!
Ha saputo intercettare i segnali della nostra realtà mi dispiace x la sua.infanzia poco.felice ,
Gli auguro buona. Vita
È da anni che lo ascoltiamo
Storia?ahaha!!!Forse un nano secondo di popolarità!
@@leonessa2414 tutti abbiano avuto una infanzia infelice meno male che non siamo diventati come lui!!!
@@pietrorossi1532 troppi!!!
Confermo, live è spettacolare!
In un concerto di un'ora e mezza lui e boss doms avranno cambiato almeno 4 volte costume. Tutti e 4 esuberanti e memorabili.
Poi musicalmente parlando è stato una bella bomba
Vocalmente non mi fa impazzire è stonato ma è un grande ci vuole gente controcorrente e innovativa
Grandissimo Achille, l'unico musicista Italiano a cui interessa trasformare un concerto in una performance teatrale, come fanno da anni i kiss o Alice Cooper. Chi ti critica non capisce nulla
Si ma i Kiss e Alice Cooper sapevano sia suonare che cantare🤣🤣 che paragone ai limiti dell'indecenza.
@@mirkoferrari8008 Achille si scrive e si canta i suoi pezzi e partecipa a tutte le produzioni...per non parlare di tutto ciò che si inventa per lo spettacolo che tutto viene da lui..o due da te citati non credo facciano lo stesso
@@alidol2567 no figurati, parliamo solo di due dei nostri sacri della movimento rock internazionale, precursori tante volte. Tu mi stai veramente mettendo su una bilancia questi nomi? Fai una ricerca su Wikipedia e meglio mi sa che ti è sfuggito qualcosa. Scrivere sti testi, e realizzare queste produzioni da se si può definire impegno non certo arte.
Minchia solo in Italia avrei potuto leggere commenti del genere. I nomi comunque li ha fatti il ragazzo nel post, io mai avrei collegato Achille a due band così.
ma sai chi sono i kiss e alice si? credo proprio di no. ti ritrovi uno sul palco senza saper cantare e scrivere un testo copiando i vestiti del duca bianco (che non sai chi sia ovvio ) ,di Iggy Pop e questo neanche lo conosci. ci vuole esperienza musicale e poi giudicare.mi sa che hai una grossa lacuna al riguardo
@@maba1970 dopo 40 anni di carriera e riconosciuti nella hall of fame rock and roll..hanno pubbblicato uno dei migliori dischi di tutto il mondo ..e si loro non sono grandi musicisti ..povero mondo
Arriva lui e ti manca il fiato ... sembri un angelo maledetto ti amo Lauretto💜
Achille è stato un mito.
Achille se ti criticano devi dire: ME NE FREGO
@Lulalou10 Lulalou10 veramente e' la seconda partecipazione a Sanremo. Comunque ti sbagli. Avra' grande successo questo ragazzo... Volenti o nolenti
@@eleonorabartoli8115 certo Eleonora come no...

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Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 non sono una sua fan ma e' cosi'. Sta gia' avendo molto successo rispetto agli esordi. Comunque vuoi una prova di quando sto dicendo: da ieri lui e' il chief creative officer della Elektra Records, una filiale della Warner. Quindi non solo musicista, ma da ieri anche imprenditore e a breve produttore....
@@n.nn.n4833 non ho letto l'articolo che mi hai mandato, scusa non ho tempo. Non so quanti anni tu abbia, ma tutti I rapper/trapper prima di avere successo (sia italiani che stranieri) hanno spacciato o hanno la fedina penale sporca per vari crimini. Non li sto giustificando, ma chi fa questo tipo di musica esce da situazioni di degrado, quindi non mi stupisco di quanto dici. Ma tutti nella vita meritiamo un'opportunita' per riscattarci
@@eleonorabartoli8115 ma che che esce...dai giri di droga non si esce mai...infatti è un tossico di merda...e uno schifo.
Sei il mio AMICO GENIALE... sei un grande perché sei te stesso!!!!
...la canzone è fichissima...e diciamoci la verità...tutti noi aspettavamo ogni sera che uscisse x vedere com"era vestito!!!...per me sei il vincitore...LOVE
Non mi piace come cantante; però mi piace come persona.
Sposatelo... Che coraggio😂
@@kitessenhnkula8084 ACHILLE LAURO, SCOPAMI! XD
@@Orticaable curati.. Sei grave
@@Orticaable e poi. Con quel pisellino che si intravedeva nella tuta? 😂
@@kitessenhnkula8084 perchè no? magari è bravo col cunnilingus che ne sai? XD
Sei un grande. Ho detto tutto.
Una mente brillante che emula linguaggi forbiti Ma l’informazione non è conoscenza ! Se riprendesse il percorso scolastico riuscirebbe a esprimere con più efficacia le sue potenzialità
Concordo. Deve riprendere gli studi! Ha del grandissimo potenziale e lo adoro, ma deve prendere il diploma.
Un genio!!!!
Non fa propriamente il mio genere, ma dopo averlo visto sul palco in questi giorni quasi lo adoro! Geniale, il pezzo non è propriamente eccezionale, ma per lo standard di san remo è comunque alto..fantastico!complimenti
Sei un artista meraviglioso ed autentico!! Rimani sempre così te stesso senza freni 🙌

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Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
Personalmente preferisco guardare al presente delle persone che al loro passato. L’importante è che abbia rinnegato gli errori fatti e che oggi sia una persona nuova che non commetterebbe più gli stessi sbagli, anzi essendoci passato diventa un esempio molto efficace per tutti quelli che ancora non riescono a uscire da certi orrendi giri di criminalità.
@@lucreziamorganti9115 la gente non cambia mai i suoi vizi e le sue abitudini.
no money no Money si vede che sei pessimista, perché invece cambiare è possibilissimo, e c’è chi lo fa anche radicalmente.
@@lucreziamorganti9115 manco ti rendi conto che ancora si droga...a Sanremo stava e fatto e strafatto di roba.
la prima volta che lo vedo parlare senza microfono 😂
Artista Vero.
Non se ne può più dell amoroso ecc!!! Aria fresca .... poi che male c’è gay bisessuale chi se ne frega! Siamo nel
2020 !!!!!
Nessuno critica quale sia la sua realtà, io sono bisex e non mi vergogno.. Ma questo è il festival della musica italiana, quando eravamo piccoli i nostri genitori erano felici di farcelo vedere.. Ora?
Tiziano ferro ha ammesso, ma sempre elegante e educato
Vincenzo Minafra io non penso sia gay, penso ci ricami un po’ su, e questo mi dà un po’ fastidio. Un po’ come quelle 2 ragazzine russe che agli albori del 2000 fecero 2 pezzi che spaccavano, ed anche loro si baciavano, molto di più rispetto ad Achille Lauro. Eh... fingevano non erano affatto omosessuali
Sei un genio ti ammiro molto 💕✌🏻
Ho acceso san remo per te grande Achille!!! A bomba!! 🎆🤩👏🏻💣
@@n.nn.n4833 😂
@@bluebanistergirl ridi infaccia al cazzo tossica
@@n.nn.n4833 ma te sei malato
Voi che citate Bowie e freddie Mercury non mettete in mezzo cose che non c entrano nulla musicalmente. I lustrini in comune non sono motivo sufficiente per fare analogie musicali..mah...
A leggere certi commenti vengono I brividi.a da dove esce tanto odio e livore? Sicuramente dall'invidia
Perché è uno.che ce l'ha fatta
Non sa cantare è un pagliaccio, ecc. Le stesse cose che ai bei tempi si dicevano su Renato Zero.e Vasco Rossi. E adesso li hanno.fatti santi. Forse tra un po" si metterà l'aureola anche ad Achille Lauro
Ti amiamo🔥
Guardando il grande percorso che hai fatto dagli inizi a oggi si percepisce che sei cresciuto tantissimo, come persona e come artista, ti manca un po di intonazione che sebbene per il genere che fai non conta molto ma fidati che per gli amanti della musica conta. Se Lady Gaga non fosse piena di talento le darebbero della pagliaccia. Secondo me fra un po di tempo entrerai nella storia della musica italiana, è solo questione di tempo
Gran coraggio,meglio di diodato questo è certo, ai le palle.
Bisogna osare. Ragazze osate Guardate Billie Ellish. Se una osa non esistono confini se uno si mette a nudo è amato da uomini e donne. Bisogna mettersi a nudo veramente e mettere sul piatto tutto il nostro immaginario.
👏🏻👏🏻👏🏻

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15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 ero certa ne avesse consumata a chili. Certo caro no money è aumentato tutto dalle sigla alle ricariche. Capisci che se potessi spacciare scemenza io ...no non lo farei
Ti stimo
Date una medaglia a quest'uomo!!!
Si. La medaglia da spacciatore delinquent Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto...i soldi veri
Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
Ma perché non gli dedicate una coperina di sorrisi?
Bravissimo.....
ha molta creatività notevole
Notevole sì sì.

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Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
❤️
Hai vinto!
Furbo ha capito cm fare per avere visibilità e ci è riuscito a me Nn piace
Anche io se mi trucco come un trans , metto una parrucca viola e mi tatuo un cazzo in fronte divento famoso! Se Achille Lauro non avesse avuto tutti quei tatuaggi, non avesse avuto quel look stravagante e quelle performance alla Boy George, probabilmente non avrebbe fatto alcun successo! Il suo successo è solo dovuto all'eccesso, ma come cantante non si può dire che sia bravo!

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Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
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“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
Se solo sapesse cantare ....
Del resto la canzone è solo un vestito😂😂😂ma datte all' ippica
Ma quelli di San remo manco lo dovevano fare entrare
Son casato... Ma che Cazzo?
Non e' David Bowie...
E' solo un uomo travestito malamente da donna con una voce sgradevole..... Brutto bruttissimo..... Prox volta bacio con la lingua pure al cane o a vecchia con dentiera!!!....Chi se ne frega delle canzoni e della musica...
Fatte na cultura va...

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Achille, un mare di droga: “Ne ho venduta a chili, ho fatto i soldi”
15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 detto da te.... Sarai il solito cavron o cavrona.... Achille Lauro fa pena... E' il Festival della canzone non dei casi umani!!!
Dopo di lui... Voglio avere indietro i soldi del canone!! Uno scempio
Giovani Crimini.
Non capisco il suo personaggio faceva rap ora fa Vasco rossi dei poveri baa
me non piace come cantante e nemmeno come persona... persona............
Tutti si auto proclamano artisti oggi e tutti ci credono. Orribile.
Sta modificato
ma che cazzo sta dicendo hahahahaha...non lo capisco proprio. mesi per fare che? una canzone indecente e due costumi da carnevale?
Ma davvero di cosa si sta parlando,😂da dove è uscito 😂
Ma che cosa fumi!!!
io credo che i vertici rai devono cambiare registro, e uno squallore vedere gente come questo pagliaccio stonato sul palco ed anche altri giovani cantanti semi sconosciuti spacciati x big......la rai deve dare valori al paese, ma x via degli ascolti si sta svendendo sanremo....vergogna tutti....e poi voi giovani siate piu seri e se proprio dovete, cantate qualcosa di piu serio, troppo rumore e poca poesia
Fantastico il drago.....la tigre....poliedrico..intelletuale introspettivo....molto introspettivo...il drago la tigre...smore antipatico..in somma antipatico...dilatante come il pensiero che crea la realta
TSO subito
perche',??? perche' e' intelligente?
Concetto concetto sai solo dire concetto?Ma cosa dici realmente mio caro?Impara ad esprimerti innanzitutto in italiano.
Ma vestiti come mangi bulicio.
Mi sembri uno zombie
Luaro AHelehe
Ubriaco o fatto?
Kitessenh Nkula le terza opzione sarebbe la peggiore, in quanto irreversibile!
trovati un lavoro adatto a te! Che se il pubblico ti fa vivere cantando, devi essere proprio ben paraculato (a 360 gradi).
Paraculato ha un parente prefetto e uno magistrato
Meglio Rolls Royce..
Credimi quella canzone ti sta a pennello.
MEGLIO che inizi a capire che Rolls Royce, è un tipo di droga da lui spacciata
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15/02/2019 ULTIMO AGGIORNAMENTO 12:37
“Voglio essere di esempio” dice. Ma Achille Lauro, il trapper più chiacchierato del momento, non nasconde un passato difficile tra criminalità, spaccio di droga e un’esperienza in carcere.

Quando si comincia a scavare dentro la vita delle persone potrebbero uscire fuori un mucchio di cose che non ci saremmo mai aspettati. In alcuni casi, quello che si trova è un vuoto cosmico, persone che hanno poco da raccontare o comunque molte cose alle quali non hanno mai dato il giusto peso. In altri, invece, a furia di scavare si trovano cose inaspettate che spingono a farci delle domande.
E tra quelli che hanno passati pieni di storia c’è anche Achille Lauro. Tatuaggi sul volto, faccia poco affidabile e un aspetto che non passa di certo inosservato. Eppure, se scaviamo, esce fuori un’adolescenza fatta di droga, spaccio e libertà soffocata dietro le sbarre di un carcere. Anni difficili, complicati, che il cantante è riuscito a superare solo grazie alla musica.
Cresciuto in un quartiere degradato, nella periferia di Roma, ha cominciato a fumare marijuana, hashish e a consumare droghe chimiche. “Lo facevano tutti, lo facevo anche io. Avevo lasciato la scuola, vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”, ha ricordato in un’intervista prima che iniziasse la kermesse sonora. La spinta alla droga veniva proprio dalla sua realtà, una realtà di degrado dove non si riuscivano ad avere né i mezzi per raggiungere un obiettivo né un obiettivo stesso. “Né io, né la mia fidanzata, né tutti i ragazzi con cui vivevamo, avevamo idea di che cosa fare della propria vita”, ha aggiunto l’artista.
Achille Lauro, in questi giorni post Festival di Sanremo, ha tutti i riflettori puntati addosso. Il suo brano, Rolls Royce, non a caso è stato considerato un inno al consumo di droga, stesso destino toccato ai testi di Sfera Ebbasta. E sembra strano e falso che il cantante, proprio visto il suo passato, non fosse a conoscenza dell’omonimia che lega il titolo del suo testo alle pasticche di ecstasy, chiamate proprio così.
Ma Lauro ha sempre rigettato tutte le accuse. Dopo la droga, anni fa, è cominciato per lui il circolo vizioso fatto di consumo, spaccio e criminalità: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”, ha spiegato Achille, come riportato da TgCom24. Alla fine, l’esito più buio di tutte le brutte storie: il carcere. Due mesi di prigione, poi la condanna fu sospesa e Achille, classe 1990, era tornato libero.
E visto che ci sono cose che apprezzi solo quando non le hai più, forse è per questo che il ragazzo ha cambiato strada, dirottando i problemi della sua vita su un’arma di sfogo più salutare. Così, ha cominciato a cantare, aggrappandosi alla musica come una cosa buona della vita che tiene in vita senza uccidere: “Mi sono dato da fare con la musica, per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”, ha sentenziato.
Non piacciono a molti gli estremismi. Non piace neanche l’essersi montato la testa tanto da prendere a insulti e calci i ragazzini che ti vedono ai concerti. Piace a pochi la sua musica, ma sono gusti, e la sua carriera magari sarà tutta rose e fiori. Eppure, forse, la maschera che Achille porta e mostra a tutti è così sottile che potrebbe sciogliersi in un secondo. Forse, proprio come tutti i forti, gli aggressivi, i violenti, i trasgressivi, quello che c’è sotto è solo paura. Paura di mostrarsi per come si è, e la necessità di nascondersi dietro i muri e ogni giorno aggiungere cemento per farli diventare sempre più spessi. Per evitare che qualcuno magari possa vederci, accucciati e impauriti, spaventati e sofferenti. Cioè, paura di essere visti quando siamo noi stessi. Senza filtri che ci proteggono da un mondo, per noi, sempre pronto a farci del male.
Fonte: TgCom24
@@n.nn.n4833 Sì lo so , per questo la canzone è drammatica nonostante il ritmo ballabile, apparentemente scanzonato.
no money no Money hai qualcosa di meglio da fare che copiare e incollare lo stesso articolo sotto ogni commento? No, sarà la 15 volta che ti vedo sotto le risposte, se non ti piace chi te lo fa fare?
@@wassupheinz bisogna rieducarvi....fate schifo siete la feccia dell'universo.
Ah ...posso farlo quanto cazzo mi pare ..art.21 Costituzione.🤷
no money no Money di certo non ascolterò uno che insulta dietro una tastiera. Ti saluto sperando che tu non risponda mai più sotto un mio commento per non perdere altro tempo.