STILE LIBERTY 3° PARTE

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  • เผยแพร่เมื่อ 15 มิ.ย. 2024
  • Il liberty nacque a Parigi (che in un certo senso ne restò la “capitale”) tra il 1880 e il 1890, ma si diffuse ben presto in tutta Europa, negli Stati Uniti e nei paesi sudamericani soprattutto grazie alle Esposizioni Universali, che durante la Belle Époque assunsero proprio il fondamentale ruolo di “vetrina” di tutte le innovazioni scientifiche, tecnologiche, artistiche e culturali prodotte da ciascun paese. Nel corso della sua diffusione, pur mantenendo un carattere sostanzialmente unitario, si separò in numerose correnti e scuole regionali, che assunsero nomi diversi a seconda del paese. In Francia si chiamò ad esempio Art Nouveau (cioè “arte nuova”, per sottolinearne il carattere di rottura con i linguaggi artistici precedenti), nei Paesi Bassi Nieuwe Kunst e in Italia stile floreale, arte nuova o appunto stile liberty, un nome derivato dall’imprenditore Arthur Lasenby Liberty, che nel 1875 aprì a Londra un grande magazzino specializzato nella vendita al dettaglio di articoli importati dall’Estremo Oriente. In Germania il nuovo stile fu invece noto come Jugendstil (letteralmente “stile giovane”, dal nome della rivista Jugend - appunto giovinezza - fondata a Berlino nel 1886); mentre a Vienna diede vita addirittura a un movimento separato noto come Secessione Viennese (in tedesco Wiener Sezession), fondato da 19 artisti (tra cui Gustav Klimt) che nel 1898 si separarono dall’Accademia di Belle Arti con un’associazione separata: proprio per questo fatto, il liberty austriaco è noto come Sezessionstil.
    In Gran Bretagna infine la situazione appare più complessa, perché lo stile liberty si sovrappose largamente al movimento Arts and Krafts (letteralmente “arte e mestieri”), nato nella seconda metà dell’800 soprattutto allo scopo di valorizzare i saperi artigianali e la creazione di oggetti unici ad alto pregio estetico e decorativo, quale rifiuto e alternativa alla nascente produzione di massa su scala industriale.

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