Roberto io TI PREGO abbiamo tutti bisogno di un video dedicato a l tuo amico coltissimo che non amava Dante. Il solo pensiero di sentirtene parlare mi riempie di gioia!
Vero! Mi piace troppo conoscere persone e personalità interessanti. Ognuna di queste ti arricchisce. Di solito ascolto podcast su grandi figure della storia, interviste a celebrità o belle menti dell'attualità... ma ben vengano anche gli sconosciuti! Tutto fa brodo..
@@giovannicavallo264 certo: Archivio Pacifico (interviste curate dallo scrittore Francesco Pacifico), Fottuti Geni (focus su grandi menti)...entrambi su spotify poi vari Ted Talks... I primi che mi sono venuti in mente
@@lorenzocostabile ti ringrazio, "fottuti geni" non mi era piaciuto molto, mi pare che lo avessi già ascoltato, ma proverò con piacere "archivio pacifico"
@@lorenzocostabile se vuoi ascoltarti la storia di grandi menti del nostro paese, e magari imparare qualcosa di nuovo ti consiglio Davide Cironi, fa dei documentari tra i più completi sulle più grandi menti e rivoluzioni nel mondo automobilistico.
Sei l'unica persona che seguo a non fare ritagli sul video e questa è una cosa che semplicemente amo di tutti i tuoi video. La semplicità. Ci fate mai caso come vengono montati i video di altri youtubers? È più forte di me, non faccio altro che notare una persona che mentre parla, il video vada a scatti. Ritagli su ritagli su ritagli per accorciare il video o eliminare concetti inutili. Grazie Roberto.
Credo di aver capito una cosa: ogni volta che ascolto un tuo ragionamento la mia mente respira, si ossigena, cresce, si arricchisce. Grazie Roberto, di cuore.
Ricordo che da piccola chiesi a mia madre: "Mamma, ma quindi tutti noi abbiamo occhi diversi e vediamo il mondo con diversi colori?" Serissima, lo intendevo molto letteralmente 😂 Che ridere e che piangere, bei tempi... Questo video mi ha fatto riflettere tanto, e mi sono rattristata perché ho pensato a quanto di ogni vita vada perduto, quanto della visione del mondo e del cuore plasmato dalle mille esperienze di ogni persona se ne vadano senza lasciar traccia, anche se tutto questo viene tradotto nella parola scritta. È un pensiero che fa paura. Grazie del bellissimo video Maestro 🏵️
I tuoi video mi fanno sempre rimanere attaccato allo schermo dall'inizio alla fine. Sai esprimere dei concetti in dei modi che mi stupiscono sempre. Bravissimo!
@@ivana1402 non è stato espresso nessuno giudizio su Fabio Volo, ma su chi leggendo Fabio Volo pensa di aver letto Guerra e Pace. Un po' come quelli che ascoltano Diego Fusaro e pensano di imparare la filosofia.
Mi iscriverò a Rispiria solo dopo aver superato un'operazione che mi preoccupa. Nel frattempo, guardo i tuoi video e ne apprezzo assai l'intelligenza e il tuo modo di comunicare la tua passione per la cultura...che condivido Mil mercis
Bel video, come sempre. Io cominciai a leggere tardi nella mia vita, nel senso, sono ancora giovane MA avrei voluto cominciare prima. Ho cominciato a leggere quando ho capito di non sapere NULLA. Ora cerco di apprendere e leggere il più possibile e arricchirmi il più possibile anche tramite i social. La verità è che "non sapevo leggere" comprendere davvero, a scuola non lo insegnano, come non insegnano tante cose.
Splendido video come sempre ❤️ spero tu riesca a trovare le parole adatte il tempo ( sempre se lo vorrai) di racconterci di quel tuo amico, che si è guadagnato la tua stima a livello intellettuale, doveva essere sicuramente una gran persona
Una breve analisi di come le visione del mondo si presentano in piccole azioni, come scrivere una recensione su Amazon, come l'hai fatta in questo video, è talmente interessante. Ci fai riflettere su come noi stessi stiamo affrontando la vita. Ma che bella metafora quella del ristorante vs quella del enigma. Grazie.
Il cercare di immedesimarsi nel contesto, negli altri!!! Bravissimo Se tt lo facessero... Sai che bello il mondo!!! Mi complimento con il tuo "essere" mente aperta
Io trovo un po' deprimente questa tendenza a concepire tutto come un servizio. Questa mentalità porta a trascurare completamente il fatto che il godimento e la soddisfazione ricavati da un'esperienza (come può essere l'esperienza della lettura) dipendano molto dalla disposizione d'animo, dalla capacità di farsi coinvolgere e dallo sforzo impiegato dal soggetto. Il libro non ti deve niente, sei tu che devi cavarne qualcosa, se vuoi, se ti interessa.
Inoltre non consideriamo che l'incontro con il libro "giusto" è molto spesso una questione di fatalità. Scegliamo noi, ma in parte. Voler forzare a tutti i costi questa "occorrenza" e prendersela con lo scrittore di turno con la sua opera appresso, è un po' voler a tutti i costi incontrare l'altra metà perfetta subito, senza se e senza ma, senza un po' di sale. Molte volte siamo stati proprio noi a mancare di prontezza d'animo. In più, sempre secondo me, i libri che ci piacciono di meno sono forse i più importanti, preludono a qualcosa di più importante che dovrà avvenire più in là.
Capisco, molto interessante Roberto Mercadini, grazie. Per quanto mi riguarda, ad esempio, Franz Kafka è il mio autore preferito in assoluto, ho letto quasi tutto, ho appena preso i tre volumi, in inglese perché in italiano non sono ancora usciti, della sua monumentale biografia scritta da Reiner Stach, in tutto quasi 1800 pagine, ma c'è gente che mi guarda storto, sapendo di questa mia passione, ma lo posso capire, sono gusti e anche credo, sensibilità assolutamente personali, penso che sia uno di quegli autori che o lo si detesta o lo si ama. Io ho provato a leggere Cent'anni di solitudine, l'ho piantato a metà, forse anche non era il periodo adatto della mia vita, così anche mi sono dovuto fermare a metà con "Affinità elettive", nonostante fossi partito con entusiasmo, mancava completamente l'interesse per la storia, mentre avevo divorato anni prima "I dolori del giovane Werther", letto due volte peraltro. Sto cercando di leggere l'"Ulisse" di Joyce in lingua originale, sto facendo una fatica dell'ostrega, ma arrivato a pagina 100, devo dire che non mi dispiace per nulla, anzi, immagino che però il peggio debba ancora venire. Per quanto riguarda Tolstoj, , Guerra e pace è immenso, anche se, personalmente, non amo molto la sua visione della storia e soprattutto nel finale, ma nulla a che vedere con la qualità del testo in sé. Ad ogni modo, adoro tutta la letteratura russa, in particolare Dostojevski, Bulgakov, Gogol, lo stesso Tolstoj, Puskin, Cechov. A proposito di critiche, suggerisco di leggere quelle di Nabokov, che raccolse nelle sue "Lezioni di letteratura russa", tenute negli USA negli anni '50 mi sembra. Riporto qui un paio di giudizi su Dostojevski, da lui poco amato, usando un lieve eufemismo (basti pensare che per Nabokov, l'unico libro di rilievo di Dostojevski, è "Il sosia"): "Dostoevskij non è un grande scrittore, ma è piuttosto mediocre - con lampi di eccellente umorismo, ma, ahimè, con distese di banalità letterarie tra l’uno e l’altro". "Dostoevskij è un costruttore di trame complesse, che tengono avvinto l’interesse del lettore, ma la sua abilità si ferma qui. I suoi romanzi sono intrecci ricchi di climax e suspance, poco di più. Una volta che si conosce gli eventi, della suspace e dell’attrattiva del romanzo non rimane traccia." Per Nabokov, il vero genio è Tolstoj. Tra l'altro, Dostojevski è poco amato dai giovani liberali russi, perché mostrerebbe una Russia in negativo. Infine, mi viene in mente la critica di Gramsci su "I promessi sposi", che io peraltro amo molto, ma che tanti detestano. Mentre Leonardo Sciascia ne parlava con entusiasmo, facendo notare come Don Abbondio era di fatto quello che rimaneva identico dall'inizio dalla fine, per cui il messaggio manzoniano era tutt'altro che ottimista, anzi, si sentivano le "grida manzoniane" sulla società italiana, Gramsci, sosteneva che in realtà, ne "I promessi sposi", Manzoni mette in cattiva luce, solo i personaggi popolani, del volgo insomma, facendoli apparire pieni di difetti, cioè, Renzo, Don Abbondio, ecc. mentre, fa risaltare quelli più aristocratici, quindi l'Innominato, Fra Cristoforo, ecc. Manzoni, insomma, sarebbe per Gramsci, un esempio tipico della distanza che ha da sempre separato gli intellettuali italiani dal popolo.
Ciao Roberto, non posso dire di essere un tuo assiduo fan anzi sono molto occasionale ma mi ha stupito il tuo discorso. Alla fine del video il mio pensiero è stato: "wow è proprio vero che a volte la risposta è sotto il naso e che non è tutto difficile" grazie mi hai indirizzato sulla strada giusta
La mia recensione per questo video: Sono passato dall'intrigo per la domanda diretta sul senso della vita, al dispiacere per la poca curiosità, agli occhi lucidi per la tua visione di libro come mondo, alla risata per la farina, allo stupore per la tua retorica. Tu sei come la vita
Roberto, mi piace guardare i tuoi video. Mi arricchiscono e ho una bellissima notizia da darti: finalmente non mi trovo d'accordo con te! Essere sempre d'accordo alle volte è così noioso! Per quanto comprenda che il tuo sia un esempio, trovo un po' troppo semplificativa la distinzione degli esseri umani in questi due gruppi. A me piace perdermi tra le sfumature: non pensi che quel "è noioso" possa nascondere molto di più? Dal momento che ci ha detto così poco del libro, come pensiamo che possa aver lasciato intendere così tanto di sé da farci pensare che viva la vita nel modo da te descritto? Forse anche noi, così facendo, non siamo andati poi così a fondo e, in questo caso, molto probabilmente accade perché non abbiamo abbastanza informazioni: 'sto tizio ci ha detto che il libro è noioso. Con questo non voglio dire che non si possa trattare una recensione amazon come un possibile indicatore di come una persona viva la propria vita (è un'ipersemplificazione che non condivido ma che può comunque essere legittima, soprattutto quando le cose non ce le spieghiamo), ma mi piace pensare che il tizio in questione non abbia semplicemente voluto lasciare altri dettagli: l'ha letto, l'ha capito, ci ha pensato, ha fatto fatica a continuarlo perché per lui, di fatto, era un libro che poteva essere scritto con molte meno parole lasciandone comunque intatto il cuore, ma si è sforzato di arrivare alla fine. È rimasto deluso e, pur sapendo che sia solo la sua semplice opinione, per ripicca, dopo migliaia di parole lette che non gi hanno suscitato le emozioni che sperava di provare, ha preferito scriverne solo due: "è noioso".
Concordo su tutto quello che hai detto e per me non era necessaria alcuna precisazione sul video al quale ti riferisci, che tra l'altro è divertentissimo. Durante la visione di questo video, però, non ho fatto altro che pensare a quanto sia difficile e complicato spiegare l'ovvio. Davvero complimenti, secondo me sono in pochi a poterlo fare.
Siamo in società dove vogliamo essere o farci vedere dei sapientoni. Criticare gli altri piace a tante persone, vogliono fare i maestrini. Io ho il Kindle e ogni volta che finisco un libro metto subito 5 stelle, perché se sono riuscita a leggere intero libro, vuol dire che mi è piaciuto, perché se non mi piace subito io non continuò a leggerlo e lascio perdere. La lettura è un piacere, non un favore o una tortura. Ho una grande empatia per le persone che scrivono, ci vogliono molti sacrifici, idee, tempo. Se si dà un feedback negativo a un libro, immediatamente do l'autorizzazione alle altre persone di abbassare la vendita di un libro, lo trovo scorretto e ingiusto.💙
Alle volte poniamo giudizi soggettivi scrivendoli come oggettivi dando per scontato che gli altri capiscano che la valutazione sia personale. Il Gusto obbedisce a questa "legge"
Si può però: 1) capire l'obbiettivo 2) credere che sia stato raggiunto 3) ritenerlo affatto banale o scontato ma comunque affermare che l'opera non ci sia piaciuta. E questo perché possiamo giudicare l'obbiettivo in questione non sufficentemente BELLO, o non sufficentemente bella la modalità con la quale è stato raggiunto. La percezione della bellezza è un qualcosa di completamente diverso rispetto al capire, ed è secondo me assolutamente determinante nel far si che qualcosa ci piaccia o meno. Il mondo forse è una sorta di ristorante nel quale sei giustamente invitato dallo chef a "capire" la ricetta di ogni piatto e le circostanze nelle quali è stato inventato, ma ciò non toglie che a fine cena tu possa avere la possibilità di lasciare un commento riguardo a ciò che hai mangiato, esprimendo così se sia stato di tuo gusto o meno. È possibile che a volte capire influenzi il giidizio sulla bellezza di qualcosa, ma non sempre.
"Recensione", in questi tempi di e-commerce e consumo rapido, non è concepito come un momento in cui condividere analisi e argomentazioni. Si limita al voto, alla descrizione materiale, all'indice di gradimento superficiale. "Libro consegnato nei tempi previsti. Bella copertina. La storia non è male, ma l'ho trovato un po' lungo. L'autore si perde in dettagli e descrizioni non interessanti" è probabilmente un esempio non troppo lontano da una discreta percentuale dei casi. Forse, anche chi avrebbe qualcosa in più da dire raramente si prende ormai il tempo di farlo, mettendo in maggior risalto numerico chi recensisce un libro come un set di cacciaviti.
NB NB NB IMPORTANTISSIMO !!!!!!Dovresti raccogliere tutte le parole di TUTTI i video in un LIBRO SCRITTO contenente un capitolo per ogni video : questa SUMMA di pensieri sarebbe una piccola grande enciclopedia utile a guidare ciascuno di noi sul difficile cammino della vita. Ti prego di farlo. Attendo con trepidazione la pubblicazione. Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Video dal senso sotto le righe molto profondo. Sarebbe bellissimo un video con te e Barbasophia! Verrebbe fuori un video di carattere culturale pazzesco..
Ieri non sapevo che fare e mi son letto "Viaggio al termine della notte" di Céline (forse parente di quella lì del Titanic, boh) e devo ammettere che non mi è poi tanto dispiaciuto, anche se, detto francamente, l'avrei preferito meno splatter e un po' più ottimista. Battute a parte, visto che parliamo di giudizi letterari, un giorno mi piacerebbe sapere che ne pensi di "La distruzione" (1970), del misconosciuto Dante Virgili (nomen e cognomen omen).
Ciao Roberto, sono un ragazzo che è appassionato di questi concetti così filosofici; ho 17 anni e da più o meno 3 anni rifletto proprio su questo punto. Ho trovato molto interessante il tuo modo di intendere il senso della vita, tale da ritrovarmi a condividerlo in più momenti. Tutto bellissimo però io credo che al senso della vita non ci siamo ancora arrivati, questo video diffonde più una visione di una vita terrena, ossia come un essere umano si debba approcciare alla vita stessa ;e non risponde (secondo me) alle domande : perché esiste l'uomo? Perché è stato creato un essere così intelligente se tanto tra qualche miliardi di anni non esisterà più? È giusto dire che l'uomo vive per scoprire? Si, ma poi? Ecco, volevo solo dire un po' la mia dato che è un argomento che mi sta molto a cuore. Ciao🙌
@@gabrielemaccioni si è giustissimo però quello che intendevo è, l'uomo esiste dall'anno X e capiterà il momento che tutto il genere umano si estinguerà; sapendo questo noi possiamo creare tutto quello che vogliamo ed evolverci hai massimi livelli ma non sarà servito a nulla se poi sarà tutto distrutto. E quindi in conclusione mi viene quasi da pensare che esistiamo né per uno scopo né tanto meno per una motivazione logica
Non c'è un perché alla vita, all'universo. Sono domande che stanno solo all'interno della nostra testa e che non hanno alcun riscontro effettivo sulla realtà. L'uomo si domanda "perché" in quanto frutto di un processo evolutivo. Questa possibilità dell'uomo di porsi domande esistenziali ha gettato le basi per una serie di regole morali utili ad una buona convivenza civile reciproca che è durata millenni. Da qui ecco perché nascono le religioni, i miti, le superstizioni etc... Per promulgare la specie, nulla di più.
@@gabrielemaccioni questa è una interpretazione, così come in scienza si formulano delle teorie che seguono dei principi, tipo il minimo sforzo. Ecco potrebbero esserci delle leggi che noi non riusciamo a comprendere e che spiegano secondo altri ragionamenti anche ineffabili ai nostri sensi quello che ci circonda. Se hai visto il film Arrival o letto il libro, è più o meno quello espresso lì il concetto che volevo riportare. Io comunque sono ignorante in molti argomenti eh, ma mi piace ragionare :)
Secondo la mia "breve"esperienza il senso della vita dipende prima di tutto in quale realtà socio famigliare si viene al mondo e soprattutto in quali condizioni psicofisiche Se tutto va per il verso giusto ed è come vincere al SuperEnalotto allora la vita è un dono e il suo senso è quello di viverla col massimo della curiosità, rispettando il prossimo e amando ciò che si fa per vivere
Roberto caro, io per lavoro Guido gruppi in giro per l'Italia e l'Europa e non sai quanto spesso capiti, uscendo da un Museo di 6, 8, 10 sale, di sentirsi dire "è noioso!" Quanto spesso in un Parco Nazionale mi capiti di sentir chiedere "ma è tutto così?" L'educazione non viene fornita all'ingresso del Market della vita (uso il tuo esempio), purtroppo
Con grande rispetto e stima nei suoi confronti credo tuttavia ci sia qualcosa di più profondo e più complicato di "una seconda categoria di umani non interessata a capire". Credo sia più profondo e ragionevole ragionare sulle ragioni di questo disinteresse, magari ragionando in particolare sull'impossibilità di raggiungere e concepire l'interesse al capire. Non credo poi che evitare il confronto con Tolstoj sia la soluzione, anzi. Così facendo si rischia, secondo il mio parere, di non avere, noi per primi, contezza del contesto.
Anche un po' d'umiltà non fa mai male. Voglio dire, non so una mazza di Guerra e Pace, e probabilmente farei fatica a leggerlo. Ma se fosse, quanto meno ammetterei che è un problema mio, mica del romanzo... Comunque tra tutte le recensioni che hai letto, quella che ho preferito è stata quella che diceva che il romanzo di Moby Dick non rispecchia l'essenza del romanzo!
Mi piace il discorso della comprensione. Ho sempre evitato come la peste quelli che dichiarano di sapere tutto, di capire tutto. "é talmente ovvio" ti dicono 😅io sono pieno di dubbi, mi faccio domande continuamente. Soprattutto negli ultimi anni visto che la società è profondamente cambiata.
Comunque non penso che l'opera sia così legata all'autore per cui bisogna "capire" chi l'ha scritto attraverso l'opera. So che non era il punto del video ma è stato detto e mi va di fare questo appunto, per me l'opera una volta pubblicata e data in pasto al mondo fa a sè. L'autore ha una sua interpretazione, magari preferenziale rispetto ad altre, ma non è necessariamente colui che detiene totalmente il "significato" dell'opera ed il motivi dietro a ciò sono molteplici, dal fatto che lo stesso autore non ha padronanza di tutte le citazioni (spesso si cita inconsapevolmente) come del fatto che le sensibilità che poi l'opera incontreranno ne daranno una loro chiave.
Per quanto possa essere daccordo, conoscere l'autore ti permette di dare, oltre alla tua personale interpretazione e legata solamente all'opera, anche un altro tipo di interpretazione, contestualizzata. Insomma, è un surplus, non è necessario ma neanche fa mai male.
@@swissdave9489 Son d'accordo, è che nel video parla della lettura del libro quasi come modo per capire l'intenzione dell'autore, che ci sta, ma a me non è che interessi poi tanto rispetto ad altri contenuti che il libro può offrire a prescindere da chi l'ha scritto
Belle parole come sempre Roberto, e concordo..dipende tutto dalle lenti con cui si guardano le cose e dal riuscire a mettersi nei panni degli altri (autori compresi) :)
Sarà un limite mio ma non ho capito cosa vuoi dire; un giovane si avvicina alla lettura, si fa consigliare, prende un libro, se lo legge tutto, lo trova infine noioso, poco stimolante, etc,etc....non dovrebbe avere il diritto di sostenere che si aspettava di più da un libro "must"? Io credo sia la stessa identica cosa che succede per un film o qualsiasi altro media, un film può essere un capolavoro per la massa mentre una ciofeca per un critico, la stessa cosa è per un libro. Ora mi potrai dire che "mi aspettavo di più" è una critica che può facilmente essere interpretata come tu hai ben spiegato ma NON SEMPRE...magari mi aspettavo di più come stile , mi aspettavo di più come ricerca dei termini, mi aspettavo di più come tanti altri aspetti "tecnici" o "filosofici"...non per forza lo si deve riferire ad una aspettativa ludica....non è chi legge di più che ha più autorevolezza ma è chi capisce di più....quello che per te puà essere un'illuminazione per altri magari è un'ovvietà di una noia mortale e quindi trova il libro insulso,; sicuramente un libro va contestualizzato nel suo periodo storico ma per leggerlo si sottrae tempo al nostro presente quindi io ADORO chi trova noiosi dei libri "intoccabili".
Intervento davvero figo :D. Quando leggo recensioni del tipo "La coscienza di Zeno è un libro noioso", io intendo, da una parte la soggettività del giudizio e dall'altra la volontà di porre il giudizio in forma oggettiva affinché venga confutato. Cosa che non potrebbe avvenire se esponessi la mia "mera" soggettività. Ci vedo un modo per confrontarsi e capire, magari anche involontario: il grido disperato del suo enigmista interiore :D. Sono ottimista. Forse sei tu che non comprendi quei commenti, che non t'impegni abbastanza come loro non s'impegnano per capire il contesto... no scherzo. Per quanto riguarda il senso della vita, io direi che è un po' tutte e due le cose. Un po' bar e un po' enigma. Non si può prendere tutto come enigma, è fiaccante, anche perché non si capisce quasi nulla.
Prendendo come riferimento l'esempio del tuo amico, mi è venuto in mente che non sarebbe male fare un video che esponesse le differenze, ma anche i punti di incontro, tra "cultura" e "intelligenza". Grazie come al solito, Roberto.
Il saggio "sulla libertà" di John Stuart Mill tratta il tema della libertà di espressione e dell'importanza che vengano espresse le idee riguardanti un argomento, che siano giuste o sbagliate, le prime sottolineano la teoria corretta sull'argomento, le seconde danno la possibilità di osservare l'argomento da altri punti di vista (sbagliati) e di capire perché sono sbagliati, approfondendo così ancora di più l'argomento. Quindi ben vengano queste recensioni e Mercadini che le contrasta 🙃
Credo che Roberto abbia parlato bene, sto leggendo guerra e pace sono arrivato a pagina 285 su 1425, è molto ampio e credo che bisogna leggerlo con calma, prima di Tolstoj ho letto Dostoevskiy ( delitto e castigo) più breve, gradualmente col tempo e buona volontà si può capire un po' di piu'.
Che invidia che ho per lei che riesce a leggere e capire io sono dislessico e le giuro che leggo le parole di un libro e non capisco nulla a devo tornare pagine indietro mi arrabbio e rinuncio
Due considerazioni. Uno: capire il senso di un libro va oltre ciò che è scritto in esso. Un libro è come un mattone in un palazzo. Come una pallina in un albero di natale. Il contesto, il contesto, il contesto. Questo dovremmo sempre chiederci. Due: i commenti sul senso della Vita espressi da chi ha letto solo il titolo oppure è stato talmente colpito dal titolo che si è focalizzato su quello.
Questo video é un capolavoro. Da dedicare a tutti quelli che ragionano per "generi". No a me il teatro non piace! (perché magari sono stati UNA volta a un pessimo spettacolo) Il jazz é brutto e inutilmente complicato! Si ok, ma quale brano? La musica classica é noiosa! Ho capito ma cosa? Sono mezzo millennio di brani musicali Mercadini non mi piace! Dopo neanche 30 secondi di video...
Sono in parte d'accordo, se parliamo di recensioni, ma dopodiché ognuno ha i propri gusti personali e non esiste motivo per cui qualcuno debba sentirsi in dovere di catalogare qualcosa che per lui è ininfluente così da rendere più facile la comprensione ad altri. P.S. non voglio dire che sia sbagliato essere specifici, soltanto che se qualcuno per sua curiosità vuole sapere da me qualcosa che a me non interessa e non sono io ad esternarla, non ho un reale motivo per informarmi a dovere su ciò che non mi interessa così da spiegare perché non mi interessa.
Il problema maggiore delle recensioni è l'importanza che gli diamo...non si dovrebbe giudicare prima un prodotto come un libro, un film o una canzone basandosi sulle esperienze altrui...questo sistema può essere utile per strumenti più pratici dove magari la solidità/durata è importante..ma anche lì sarebbe meglio avere poche recensioni e fatte da esperti del campo..quindi..in conclusione..non leggete le recensioni ma i libri! E se potete non scrivete niente! Lasciate un po' di mistero a questo mondo!!!
Sono d'accordo, troppe recensioni sono scritte sull'onda della frustrazione. Il pacco arriva danneggiato? Una stella! P.s.: (l'hai pure detto nel finale ma ci provo) alla presentazione del libro a Pavia per l'emozione non ti ho chiesto se ci fossero altre storie di pirati in cantiere. Ne arriveranno ancora?
a me è capitato il contrario, anni fa, sono uscito da un ristorante contentissimo dopo aver pagato tanto e mangiato da schifo. Ho preso un piatto di tagliolini al tartufo, e a me fa schifo il tartufo, ma davo sempre la colpa a mia madre che non sa come si usa, o a qualche sugo industriale al tartufo, invece dopo averlo mangiato preparato da un cuoco professionista, ho capito che sono proprio io che non lo sopporto, e sono stato contento dell'esperienza
Alla domanda "Qual'e il senso della vita?" Risposta: Bhe questo è certamente un tema complesso,io personalmente ritengo che ci sia un "senso della vita" E che tale senso venga rappresentato da come essa viene vissuta, interpretata e anche da come termina,un uomo raggiunge il suo "senso della vita" quando raggiunge quella consapevolezza intellettuale, culturale ma soprattutto spirituale,quando sa,che dovrà "iniziare un nuovo viaggio" quando sa che "si chiuderà un cerchio,che a sua volta ne aprirà un'altro più grande" ovviamente ciò è difficile da raggiungere se appunto non si ha ciò che ho precedentemente indicato,specie in una società (come questa) in cui il termine "spirito" o è interpretato male o non è realmente considerato,si, per via naturalmente dell'evoluzione,del cambiamento dell'abbandono di alcuni fondamentali insegnamenti, oltre a una società fortemente legata ai beni materiali e agli interessi personali, attenzione eh,qua non si tratta di essere atei o credenti,cristiani o musulmani,qua si tratta di compiere il proprio viaggio e anche (a volte) di trovare realmente se stessi,per ciò che si è e per ciò che si è stati,questo è il reale "senso della vita".
E se il sonno fosse invece il regno del sogno, in cui ci si esercita ad utilizzare il potere creativo e ci si abitua a gestire la propria natura di Architetti del mondo?
@@OLTREILDUBBIO mah diciamo che il momento creativo puoi averlo anche da cosciente ; invece quel torpore desensorializzato puoi ottenerlo solo in quegli altri due casi...o comunque nell’incoscienza (letteralmente)
@@ddp4894 quindi secondo te, in vita conviene abituarsi all'idea di morire? Sai, al monastero ho imparato questo dai monaci buddisti. Loro praticano meditazioni sulla morte, proprio immersi in contesti come cimiteri o scure grotte. Anche Osho predicava qualcosa di simile suggerendo di sperimentare quanto fosse liberatorio imparare a morire. È un po' la realizzazione del motto famoso "siediti sulla riva del fiume e aspetta, vedrai il cadavere del tuo nemico passare". Comunque tutto quanto insegna il buddismo portato all'estremo, a sfociare nella negazione della stessa vita, più degli stoici... Ma dimmi, cosa intendi tu?
@@OLTREILDUBBIO non conosco a fondo il buddhismo e ti ringrazio per aver portato le tue esperienze. La mia visione del tutto (e del niente) è ahimè simile a quella di un personaggio di una serie tv piuttosto nota (True Detective) . Non sarà certo un esempio erudito come Osho o intimistico come le meditazioni dei monaci, però ti consiglio di vedere anche su TH-cam gli spezzoni in cui questo personaggio (Rust) parla del senso della vita. Personalmente invece ritengo che la morte sia un fatto non tanto da accettare o da accogliere ma inevitabilmente presente (non per questo ci si deve deprimere ma neanche esaltarsi) di cui la natura curiosamente ci da un assaggio giornaliero per scardinare la paura ancestrale di perdere la coscienza del mondo. Questo da mio punto di vista filosofico; da quello medico/fisiologico è noto a tutti che il sonno è un processo utile per il corpo e la mente anche se non è ben chiaro il motivo originario per cui si dorme.
Caro Roberto ora te lo spiego io il senso della vita. Tu che leggi tanti libri leggi questo che è un argomento molto interessante: Lew Wallace, l’autore del best-seller “Ben Hur”, da cui fu tratto il famoso film di Charles Heston fu un avvocato prima, poi senatore e infine generale nell’esercito americano. Ma la sua fama la ottenne scrivendo il romanzo “BEN HUR”, che aveva cominciato a scrivere per screditare il cristianesimo. Ma… Avevo appena terminato di leggere «Ben Hur» ; il libro giaceva ancora aperto sul tavolo, quando l’autore, Lew Wallace, entrò nella stanza. «Questo libro mi è stato di grande benedizione», gli dissi, «ed ho intenzione di rileggerlo più volte». L’autore parve lieto del mio entusiasmo; ed io m’arrischiai a chiedergli che cosa lo avesse spinto a scrivere quella storia. Dopo un istante di riflessione, egli mi rispose: «Ve lo dirò con piacere». Mettendosi confortevolmente a sedere, egli mi raccontò quanto segue: «Ero conosciuto come un ateo inveterato, avendo rinnegato interamente il Cristianesimo. A quel tempo, Robert G. Ingersol era uno dei miei più intimi amici. Sempre a quel tempo rassegnai le dimissioni da governatore del Territorio dell’Arizona e mi trasferii ad oriente degli Stati in compagnia di Ingersoll. Mentre il treno si avvicinava a St. Louis il nostro ragionamento cadde sul Cristianesimo. «Non è strano,» esclamò Ingersoll, «che delle persone apparentemente intelligenti continuino a credere alle dottrine folli che vengono insegnate nelle Chiese Cristiane? Quand’e che si comprenderà che gl’insegnamenti del la Bibbia non sono che follia?». Continuammo ha parlare su questo argomento per un certo tempo poi tutto d’un tratto, Ingersoll mi dissi bruscamente: «Wallace, tu che sei un dotto e un pensatore, perché non cerchi dei documenti e non scrivi un libro che provi la falsità delle dottrine di Gesù Cristo, l’errore di credere che un simile personaggio sia mai esistito e che possa essere l’autore del Nuovo Testamento. Uno studio del genere ti assicurerebbe una gloria mondiale. Sarebbe un capolavoro e l’unico mezzo per porre fine i questa chimera ed a tutto ciò che concerne il sedicente Cristo e Salvatore de mondo». Questa proposta fece una profonda impressione sul mio spirito e ci mettemmo a parlare sulla portata di un tale libro. Nel separarci, assicura al mio amico che mi sarei subito messo all’opera e che avrei pubblicato un studio che sarebbe stato il mio capolavoro e il coronamento dei miei sforzi. Arrivai ad Indianapolis dove mi ero sistemato e parlai del mio nuovo progetto con mia moglie. Ella era membro della Chiesa Metodista e, naturalmente, il mio progetto la rattristò molto ma ero risoluto a realizzarlo e cominciai perciò a raccogliere tutti i documenti che trovai nelle biblioteche di America e d’Europa. Raccolsi tutti gli scritti che potevano far luce sull’epoca in cui, secondo le tradizioni, Gesù era vissuto. Passai molti anni in queste ricerche e quando pensai di avere in mano tutto il materiale necessario, cominciai a scrivere l’opera progettata. Ero arrivato al IV° capitolo quando mi prese il convincimento che Gesù Cristo era una persona vivente tanto quanto Socrate, Platone, Giulio Cesare e gli altri grandi uomini dell’antico. Questo convincimento divenne certezza: dovetti riconoscere che Gesù Cristo era realmente vissuto sulla terra; i fatti storici inerenti a quel periodo non facevano che corroborare questa verità. Mi sentii improvvisamente in una posizione errata: Avevo cominciato a scrivere un libro allo scopo unico di provare che Gesù Cristo non era mai esistito, mentre invece, alla luce dei fatti, ero obbligato a riconoscere che Egli era effettivamente vissuto sulla terra. In seguito, un altro interrogativo cominciò a torturarmi: «Se Gesù Cristo era veramente esistito (e non vi erano dubbi al riguardo) era Egli il Figlio di Dio e il Salvatore del Mondo?» Una luce cominciò a rischiarare la mia anima. Una notte, non dimenticherò mai quel momento, caddi in ginocchio e, per la prima volta nella mia vita, chiesi a Dio di rivelarsi al mio cuore, di perdonare i miei peccati e di aiutarmi a divenire uno dei suoi fedeli servitori. Verso il mattino la certezza profonda della fede aveva invaso il mio cuore. Entrai nella camera dove dormiva mia moglie e la destai annunciandole che avevo accettato Gesù come Salvatore e Signore. Alla notizia il suo volto si illuminò di gioia: «O Lew», mi disse, «dal giorno che mi hai manifestate le tue intenzioni di scrivere quel libro, non ho cessato dal pregare che Iddio ti avesse illuminato nella verità. C’inginocchiammo ai piedi del letto in quell’ora mattutina ed insieme ringraziammo Iddio per la Sua misericordia e per il cammino glorioso sul quale mi aveva guidato. Non credo che possa esistere gioia più intensa di quella che provammo quel mattino quando, dopo molti anni di matrimonio, fummo veramente uniti nella comunione di Cristo. In seguito chiesi a mia moglie che cosa avrei dovuto fare di tutti quei documenti che avevo raccolto a prezzo di tanti sforzi e sacrifici. «Oh,» mi rispose, «riscrivi i primi quattro capitoli e prosegui il libro, al fine di provare, alla luce delle ricerche e delle tue esperienze personali, che Gesù Cristo è veramente quel che Egli ha dichiarato di essere: il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo».
Sull'esempio di Guerra e Pace - maratone c'è un piccolo dettaglio che ti è sfuggito: prima di leggere un libro non sai come sarà. Non sai cosa vi troverai dentro, cosa ti darà, come sarà scritto, se sarà facile da leggero, interessante, intrigante, istruttivo, ecc... E no, le recensioni degli altri non bastano affatto per sapere a cosa si va incontro, come tu stesso hai dimostrato
Io ho adorato guerra e pace, fra i miei autori preferiti ci sono Kafka, Dino Buzzati e altri che alcuni considerano mattoni. Ma non ho mai capito Ernest Hemingway. Ho provato a leggerlo eh. Mia madre lo adora e ha quasi tutti i suoi libri. Per quanto io riconosca che sono libri scritti bene, con un messaggio interessante (quelli che sono riuscita a finire), non riesco a entrare nel suo ritmo di scrittura. Qualcuno che ama Hemingway, mi può aiutare? Mia madre dice solo che li adora. Ma non sa dirmi perché. Magari se qualcuno mi mostra la sua chiave di lettura, riesco a capirlo meglio.
Anch’io credo di non aver capito Hemingway. Mi sono ritrovato in una situazione paradossale dopo aver letto “il vecchio e il mare”, dal momento che nonostante abbia compreso (o abbia avuto la presunzione di comprendere) la chiave di lettura del romanzo e i suoi simbolismi, ho trovato una frase dello stesso Hemingway che citava “i simbolismi sono per finti intellettuali”. Allora ho perso completamente la bussola e non riesco a capire se egli volesse dirci qualcosa con il suo romanzo o semplicemente ciò che il lettore estrapola dal testo é un artificio non voluto dall’autore.
@@simonefedeli4075 ecco. Già questa citazione che mi hai riportato, mi aiuta un po' a capire lo scrittore. E anche ad apprezzarlo un po' di più. Se altri vogliono aggiungere qualcosa magari esce fuori una discussione che può essere interessante. Grazie della tua risposta.
Roberto credo che bisognerebbe accettare che parte del pubblico apprezza la letteratura diversa dalla tua e che quindi se leggesse solo recensioni positive su un autore (ancor più facente parte della storia della letteratura) proverebbe a leggerlo, deludendosi. Al contrario, grazie a quel commento, eviterebbe tale lettura e la spesa di tempo e soldi che ne consegue. Si tratta comunque di un commento che fa parte della crescita di quel lettore e non credo sia poi così giusto per un lettore pro come puoi essere te, commentare con questa carica e sdegno.
Roberto io TI PREGO abbiamo tutti bisogno di un video dedicato a l tuo amico coltissimo che non amava Dante. Il solo pensiero di sentirtene parlare mi riempie di gioia!
Vero! Mi piace troppo conoscere persone e personalità interessanti. Ognuna di queste ti arricchisce. Di solito ascolto podcast su grandi figure della storia, interviste a celebrità o belle menti dell'attualità... ma ben vengano anche gli sconosciuti! Tutto fa brodo..
@@lorenzocostabile suggeriresti qualche podcast che hai citato?
@@giovannicavallo264 certo:
Archivio Pacifico (interviste curate dallo scrittore Francesco Pacifico),
Fottuti Geni (focus su grandi menti)...entrambi su spotify
poi vari Ted Talks...
I primi che mi sono venuti in mente
@@lorenzocostabile ti ringrazio, "fottuti geni" non mi era piaciuto molto, mi pare che lo avessi già ascoltato, ma proverò con piacere "archivio pacifico"
@@lorenzocostabile se vuoi ascoltarti la storia di grandi menti del nostro paese, e magari imparare qualcosa di nuovo ti consiglio Davide Cironi, fa dei documentari tra i più completi sulle più grandi menti e rivoluzioni nel mondo automobilistico.
Sei l'unica persona che seguo a non fare ritagli sul video e questa è una cosa che semplicemente amo di tutti i tuoi video. La semplicità. Ci fate mai caso come vengono montati i video di altri youtubers? È più forte di me, non faccio altro che notare una persona che mentre parla, il video vada a scatti. Ritagli su ritagli su ritagli per accorciare il video o eliminare concetti inutili. Grazie Roberto.
i tagli sono fatti soprattutto perchè molti leggono prima la frase di 10 secondi che devono dire :D
La vita in se non ha alcun senso si tratta solo dell'avvicendarsi delle leggi naturali, poi ognuno di noi da il proprio senso alla vita
Taluni tagliano dopo ogni parola infatti diventano totalmente inespressivi come un riproduttore vocale
Credo di aver capito una cosa: ogni volta che ascolto un tuo ragionamento la mia mente respira, si ossigena, cresce, si arricchisce. Grazie Roberto, di cuore.
Ricordo che da piccola chiesi a mia madre: "Mamma, ma quindi tutti noi abbiamo occhi diversi e vediamo il mondo con diversi colori?"
Serissima, lo intendevo molto letteralmente 😂 Che ridere e che piangere, bei tempi...
Questo video mi ha fatto riflettere tanto, e mi sono rattristata perché ho pensato a quanto di ogni vita vada perduto, quanto della visione del mondo e del cuore plasmato dalle mille esperienze di ogni persona se ne vadano senza lasciar traccia, anche se tutto questo viene tradotto nella parola scritta. È un pensiero che fa paura.
Grazie del bellissimo video Maestro 🏵️
Mai visto il buon Roberto così poeticamente contrariato
Mi ricordo cosa disse sul senso della vita Leo ortolani "se la vita ha un senso di sicuro è quello dell'umorismo" :D
I video che suscitano riflessioni sono i miei preferiti, soprattutto se visti alle 2 di notte , complimenti!
I tuoi video mi fanno sempre rimanere attaccato allo schermo dall'inizio alla fine. Sai esprimere dei concetti in dei modi che mi stupiscono sempre. Bravissimo!
Sei simpatico, mi piaci perchè gesticoli molto e per la mimica con cui accompagno i tuoi concetti
"Il senso della vita": uscito *42* minuti fa
Citazioni di un certo livello ;)
Uomo di cultura 👌🏻
42 like al commento...
Giuro che volevo metterti mi piace, ma sono già 42 e non voglio rovinare
@@emanueleroccaro hai avuto il mio stesso problema
C'è anche di peggio: quelli che leggono Fabio Volo e pensano di aver letto Guerra e Pace di Tolstoj.
Per me è bravo Fabio Volo come scrittore.
@@ivana1402 non è stato espresso nessuno giudizio su Fabio Volo, ma su chi leggendo Fabio Volo pensa di aver letto Guerra e Pace. Un po' come quelli che ascoltano Diego Fusaro e pensano di imparare la filosofia.
@@HattoriHanzo62 vabbè con fusaro abbiamo un estremo proprio
Vabbé c'è anche chi legge Tolstoj con buona pace di Fabio Volo.
😅
Beh ma sono problemi loro no? Mica vostri o nostri. Anzi non sono neanche problemi in effetti.
Mi iscriverò a Rispiria solo dopo aver superato un'operazione che mi preoccupa.
Nel frattempo, guardo i tuoi video e ne apprezzo assai l'intelligenza e il tuo modo di comunicare la tua passione per la cultura...che condivido
Mil mercis
Bel video, come sempre. Io cominciai a leggere tardi nella mia vita, nel senso, sono ancora giovane MA avrei voluto cominciare prima. Ho cominciato a leggere quando ho capito di non sapere NULLA. Ora cerco di apprendere e leggere il più possibile e arricchirmi il più possibile anche tramite i social. La verità è che "non sapevo leggere" comprendere davvero, a scuola non lo insegnano, come non insegnano tante cose.
Splendido video come sempre ❤️ spero tu riesca a trovare le parole adatte il tempo ( sempre se lo vorrai) di racconterci di quel tuo amico, che si è guadagnato la tua stima a livello intellettuale, doveva essere sicuramente una gran persona
Magnifico mi hai fatto allegria con le tue parole quanta verità, sei un grande... stima profonda
Una breve analisi di come le visione del mondo si presentano in piccole azioni, come scrivere una recensione su Amazon, come l'hai fatta in questo video, è talmente interessante. Ci fai riflettere su come noi stessi stiamo affrontando la vita. Ma che bella metafora quella del ristorante vs quella del enigma. Grazie.
Quel velo di malinconia che si percepisce quando parli del tuo amico scomparso è meraviglioso
TripAdvisor:
Ferramenta Fratelli Caloggero e Rosario
⭐ * * * *
"INACCETTABILE che nel 2020 non si trovino i filoncini con le olive"
Ma perchè ti devi leggere un
ROMANZO. RUSSO. DELL'800. DI MILLE PAGINE
Ho riso tantissimo
o un mattone polacco minimalista di scrittore morto suicida giovanissimo
Vogliamo parlare della faccia che fa al minuto 11:26? dopo "allora.. non mi iscrivo alle maratone"
E beh tu sei un fenomeno
Il cercare di immedesimarsi nel contesto, negli altri!!!
Bravissimo
Se tt lo facessero... Sai che bello il mondo!!!
Mi complimento con il tuo "essere" mente aperta
Veramente bravo Roberto! 13 minuti della mia vita ben spesi.Grazie.
Il senso della vita:
*Una stella, è noioso..
Io trovo un po' deprimente questa tendenza a concepire tutto come un servizio. Questa mentalità porta a trascurare completamente il fatto che il godimento e la soddisfazione ricavati da un'esperienza (come può essere l'esperienza della lettura) dipendano molto dalla disposizione d'animo, dalla capacità di farsi coinvolgere e dallo sforzo impiegato dal soggetto. Il libro non ti deve niente, sei tu che devi cavarne qualcosa, se vuoi, se ti interessa.
Inoltre non consideriamo che l'incontro con il libro "giusto" è molto spesso una questione di fatalità.
Scegliamo noi, ma in parte.
Voler forzare a tutti i costi questa "occorrenza" e prendersela con lo scrittore di turno con la sua opera appresso, è un po' voler a tutti i costi incontrare l'altra metà perfetta subito, senza se e senza ma, senza un po' di sale. Molte volte siamo stati proprio noi a mancare di prontezza d'animo.
In più, sempre secondo me, i libri che ci piacciono di meno sono forse i più importanti, preludono a qualcosa di più importante che dovrà avvenire più in là.
si, concordo anch'io. Spesso dobbiamo essere noi capaci di trarne un insegnamento o semplicemente un significato.
Capisco, molto interessante Roberto Mercadini, grazie. Per quanto mi riguarda, ad esempio, Franz Kafka è il mio autore preferito in assoluto, ho letto quasi tutto, ho appena preso i tre volumi, in inglese perché in italiano non sono ancora usciti, della sua monumentale biografia scritta da Reiner Stach, in tutto quasi 1800 pagine, ma c'è gente che mi guarda storto, sapendo di questa mia passione, ma lo posso capire, sono gusti e anche credo, sensibilità assolutamente personali, penso che sia uno di quegli autori che o lo si detesta o lo si ama. Io ho provato a leggere Cent'anni di solitudine, l'ho piantato a metà, forse anche non era il periodo adatto della mia vita, così anche mi sono dovuto fermare a metà con "Affinità elettive", nonostante fossi partito con entusiasmo, mancava completamente l'interesse per la storia, mentre avevo divorato anni prima "I dolori del giovane Werther", letto due volte peraltro. Sto cercando di leggere l'"Ulisse" di Joyce in lingua originale, sto facendo una fatica dell'ostrega, ma arrivato a pagina 100, devo dire che non mi dispiace per nulla, anzi, immagino che però il peggio debba ancora venire. Per quanto riguarda Tolstoj, , Guerra e pace è immenso, anche se, personalmente, non amo molto la sua visione della storia e soprattutto nel finale, ma nulla a che vedere con la qualità del testo in sé. Ad ogni modo, adoro tutta la letteratura russa, in particolare Dostojevski, Bulgakov, Gogol, lo stesso Tolstoj, Puskin, Cechov. A proposito di critiche, suggerisco di leggere quelle di Nabokov, che raccolse nelle sue "Lezioni di letteratura russa", tenute negli USA negli anni '50 mi sembra. Riporto qui un paio di giudizi su Dostojevski, da lui poco amato, usando un lieve eufemismo (basti pensare che per Nabokov, l'unico libro di rilievo di Dostojevski, è "Il sosia"): "Dostoevskij non è un grande scrittore, ma è piuttosto mediocre - con lampi di eccellente umorismo, ma, ahimè, con distese di banalità letterarie tra l’uno e l’altro". "Dostoevskij è un costruttore di trame complesse, che tengono avvinto l’interesse del lettore, ma la sua abilità si ferma qui. I suoi romanzi sono intrecci ricchi di climax e suspance, poco di più. Una volta che si conosce gli eventi, della suspace e dell’attrattiva del romanzo non rimane traccia." Per Nabokov, il vero genio è Tolstoj. Tra l'altro, Dostojevski è poco amato dai giovani liberali russi, perché mostrerebbe una Russia in negativo. Infine, mi viene in mente la critica di Gramsci su "I promessi sposi", che io peraltro amo molto, ma che tanti detestano. Mentre Leonardo Sciascia ne parlava con entusiasmo, facendo notare come Don Abbondio era di fatto quello che rimaneva identico dall'inizio dalla fine, per cui il messaggio manzoniano era tutt'altro che ottimista, anzi, si sentivano le "grida manzoniane" sulla società italiana, Gramsci, sosteneva che in realtà, ne "I promessi sposi", Manzoni mette in cattiva luce, solo i personaggi popolani, del volgo insomma, facendoli apparire pieni di difetti, cioè, Renzo, Don Abbondio, ecc. mentre, fa risaltare quelli più aristocratici, quindi l'Innominato, Fra Cristoforo, ecc. Manzoni, insomma, sarebbe per Gramsci, un esempio tipico della distanza che ha da sempre separato gli intellettuali italiani dal popolo.
Ciao Roberto, non posso dire di essere un tuo assiduo fan anzi sono molto occasionale ma mi ha stupito il tuo discorso. Alla fine del video il mio pensiero è stato: "wow è proprio vero che a volte la risposta è sotto il naso e che non è tutto difficile" grazie mi hai indirizzato sulla strada giusta
La mia recensione per questo video:
Sono passato dall'intrigo per la domanda diretta sul senso della vita, al dispiacere per la poca curiosità, agli occhi lucidi per la tua visione di libro come mondo, alla risata per la farina, allo stupore per la tua retorica.
Tu sei come la vita
Non la conoscevo, fantastico. Leggerò i suoi libri, complimenti
Il tuo rigor di logica è degno di Aristotele. Hai la mia stima più profonda, la tua mente mi incanta.
E anche stasera, il professore ci da un video “leggero” ma lasciandoci l’ennesima riflessione decisamente importante e profonda.
Grazie
Roberto, mi piace guardare i tuoi video. Mi arricchiscono e ho una bellissima notizia da darti: finalmente non mi trovo d'accordo con te!
Essere sempre d'accordo alle volte è così noioso!
Per quanto comprenda che il tuo sia un esempio, trovo un po' troppo semplificativa la distinzione degli esseri umani in questi due gruppi.
A me piace perdermi tra le sfumature: non pensi che quel "è noioso" possa nascondere molto di più?
Dal momento che ci ha detto così poco del libro, come pensiamo che possa aver lasciato intendere così tanto di sé da farci pensare che viva la vita nel modo da te descritto?
Forse anche noi, così facendo, non siamo andati poi così a fondo e, in questo caso, molto probabilmente accade perché non abbiamo abbastanza informazioni: 'sto tizio ci ha detto che il libro è noioso.
Con questo non voglio dire che non si possa trattare una recensione amazon come un possibile indicatore di come una persona viva la propria vita (è un'ipersemplificazione che non condivido ma che può comunque essere legittima, soprattutto quando le cose non ce le spieghiamo), ma mi piace pensare che il tizio in questione non abbia semplicemente voluto lasciare altri dettagli: l'ha letto, l'ha capito, ci ha pensato, ha fatto fatica a continuarlo perché per lui, di fatto, era un libro che poteva essere scritto con molte meno parole lasciandone comunque intatto il cuore, ma si è sforzato di arrivare alla fine.
È rimasto deluso e, pur sapendo che sia solo la sua semplice opinione, per ripicca, dopo migliaia di parole lette che non gi hanno suscitato le emozioni che sperava di provare, ha preferito scriverne solo due: "è noioso".
non e' male la versione "provare il prodotto per dire dopo morto cosa ne pensiamo"
Concordo su tutto quello che hai detto e per me non era necessaria alcuna precisazione sul video al quale ti riferisci, che tra l'altro è divertentissimo.
Durante la visione di questo video, però, non ho fatto altro che pensare a quanto sia difficile e complicato spiegare l'ovvio. Davvero complimenti, secondo me sono in pochi a poterlo fare.
I tuoi discorsi sono cosi coinvolgenti da farmi dimenticare tutte le mie preoccupazioni anche se per un breve momento
Primo video di questo canale che visiono. Stima e ammirazione totale per lei. Avrà le mie visualizzazioni nei passati e nei futuri video!
Bravissimo sono rimasto senza parole
Mi sento onorato dell'aver ricevuto una risposta allora. :D grazie maestro.
puoi parlare dell'amicizia e del senso delle relazioni nella vita?
grazie, aspettavo il tuo parere su questo tema da moltissimo tempo
Siamo in società dove vogliamo essere o farci vedere dei sapientoni. Criticare gli altri piace a tante persone, vogliono fare i maestrini. Io ho il Kindle e ogni volta che finisco un libro metto subito 5 stelle, perché se sono riuscita a leggere intero libro, vuol dire che mi è piaciuto, perché se non mi piace subito io non continuò a leggerlo e lascio perdere. La lettura è un piacere, non un favore o una tortura. Ho una grande empatia per le persone che scrivono, ci vogliono molti sacrifici, idee, tempo. Se si dà un feedback negativo a un libro, immediatamente do l'autorizzazione alle altre persone di abbassare la vendita di un libro, lo trovo scorretto e ingiusto.💙
Alle volte poniamo giudizi soggettivi scrivendoli come oggettivi dando per scontato che gli altri capiscano che la valutazione sia personale. Il Gusto obbedisce a questa "legge"
Grazie, veramente grazie per questo video.
Si può però:
1) capire l'obbiettivo
2) credere che sia stato raggiunto
3) ritenerlo affatto banale o scontato
ma comunque affermare che l'opera non ci sia piaciuta. E questo perché possiamo giudicare l'obbiettivo in questione non sufficentemente BELLO, o non sufficentemente bella la modalità con la quale è stato raggiunto. La percezione della bellezza è un qualcosa di completamente diverso rispetto al capire, ed è secondo me assolutamente determinante nel far si che qualcosa ci piaccia o meno. Il mondo forse è una sorta di ristorante nel quale sei giustamente invitato dallo chef a "capire" la ricetta di ogni piatto e le circostanze nelle quali è stato inventato, ma ciò non toglie che a fine cena tu possa avere la possibilità di lasciare un commento riguardo a ciò che hai mangiato, esprimendo così se sia stato di tuo gusto o meno. È possibile che a volte capire influenzi il giidizio sulla bellezza di qualcosa, ma non sempre.
Caro Roberto, ti andrebbe di fare un video sulla tua, e quella di altri, interpretazione della frase: "ama il prossimo tuo come te stesso"?
Grande Roberto! Mi piace tantissimo la tua esuberanza intellettuale ! Abbracci :)
Roberto, mi sembra sempre che i tuoi video siano la spiegazione a ritroso dei pensieri che hai fatto per creare il video stesso. adoro la tua retorica
"Recensione", in questi tempi di e-commerce e consumo rapido, non è concepito come un momento in cui condividere analisi e argomentazioni. Si limita al voto, alla descrizione materiale, all'indice di gradimento superficiale. "Libro consegnato nei tempi previsti. Bella copertina. La storia non è male, ma l'ho trovato un po' lungo. L'autore si perde in dettagli e descrizioni non interessanti" è probabilmente un esempio non troppo lontano da una discreta percentuale dei casi. Forse, anche chi avrebbe qualcosa in più da dire raramente si prende ormai il tempo di farlo, mettendo in maggior risalto numerico chi recensisce un libro come un set di cacciaviti.
Troppo simpatico, stima totale
NB NB NB IMPORTANTISSIMO !!!!!!Dovresti raccogliere tutte le parole di TUTTI i video in un LIBRO SCRITTO contenente un capitolo per ogni video :
questa SUMMA di pensieri sarebbe una piccola grande enciclopedia utile a guidare ciascuno di noi sul difficile cammino della vita.
Ti prego di farlo. Attendo con trepidazione la pubblicazione. Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Video dal senso sotto le righe molto profondo. Sarebbe bellissimo un video con te e Barbasophia! Verrebbe fuori un video di carattere culturale pazzesco..
Ogni video di Mercadini dovrebbe essere un dogma. Dovrebbe diventare una stele solenne da ergere in ogni città.
ascolterei quest uomo per ORE.
Ieri non sapevo che fare e mi son letto "Viaggio al termine della notte" di Céline (forse parente di quella lì del Titanic, boh) e devo ammettere che non mi è poi tanto dispiaciuto, anche se, detto francamente, l'avrei preferito meno splatter e un po' più ottimista. Battute a parte, visto che parliamo di giudizi letterari, un giorno mi piacerebbe sapere che ne pensi di "La distruzione" (1970), del misconosciuto Dante Virgili (nomen e cognomen omen).
mi pare di aver capito che non ti risponde qui (gratis) ma su patreon .
@@pinomugo8960 Vabbè, la mia era solo una pia illusione, eheh.
Ciao Roberto, sono un ragazzo che è appassionato di questi concetti così filosofici; ho 17 anni e da più o meno 3 anni rifletto proprio su questo punto. Ho trovato molto interessante il tuo modo di intendere il senso della vita, tale da ritrovarmi a condividerlo in più momenti. Tutto bellissimo però io credo che al senso della vita non ci siamo ancora arrivati, questo video diffonde più una visione di una vita terrena, ossia come un essere umano si debba approcciare alla vita stessa ;e non risponde (secondo me) alle domande : perché esiste l'uomo?
Perché è stato creato un essere così intelligente se tanto tra qualche miliardi di anni non esisterà più?
È giusto dire che l'uomo vive per scoprire? Si, ma poi?
Ecco, volevo solo dire un po' la mia dato che è un argomento che mi sta molto a cuore.
Ciao🙌
@@gabrielemaccioni si è giustissimo però quello che intendevo è, l'uomo esiste dall'anno X e capiterà il momento che tutto il genere umano si estinguerà; sapendo questo noi possiamo creare tutto quello che vogliamo ed evolverci hai massimi livelli ma non sarà servito a nulla se poi sarà tutto distrutto. E quindi in conclusione mi viene quasi da pensare che esistiamo né per uno scopo né tanto meno per una motivazione logica
Non c'è un perché alla vita, all'universo. Sono domande che stanno solo all'interno della nostra testa e che non hanno alcun riscontro effettivo sulla realtà. L'uomo si domanda "perché" in quanto frutto di un processo evolutivo. Questa possibilità dell'uomo di porsi domande esistenziali ha gettato le basi per una serie di regole morali utili ad una buona convivenza civile reciproca che è durata millenni. Da qui ecco perché nascono le religioni, i miti, le superstizioni etc... Per promulgare la specie, nulla di più.
@@zajoltradolf1432 rispetto il tuo punto di vista ma non lo condivido a pieno (non sono credente)
@@gabrielemaccioni questa è una interpretazione, così come in scienza si formulano delle teorie che seguono dei principi, tipo il minimo sforzo. Ecco potrebbero esserci delle leggi che noi non riusciamo a comprendere e che spiegano secondo altri ragionamenti anche ineffabili ai nostri sensi quello che ci circonda. Se hai visto il film Arrival o letto il libro, è più o meno quello espresso lì il concetto che volevo riportare. Io comunque sono ignorante in molti argomenti eh, ma mi piace ragionare :)
Secondo la mia "breve"esperienza il senso della vita dipende prima di tutto in quale realtà socio famigliare si viene al mondo e soprattutto in quali condizioni psicofisiche
Se tutto va per il verso giusto ed è come vincere al SuperEnalotto allora la vita è un dono e il suo senso è quello di viverla col massimo della curiosità, rispettando il prossimo e amando ciò che si fa per vivere
Roberto caro, io per lavoro Guido gruppi in giro per l'Italia e l'Europa e non sai quanto spesso capiti, uscendo da un Museo di 6, 8, 10 sale, di sentirsi dire "è noioso!"
Quanto spesso in un Parco Nazionale mi capiti di sentir chiedere "ma è tutto così?"
L'educazione non viene fornita all'ingresso del Market della vita (uso il tuo esempio), purtroppo
Condivido pienamente mi sta succedendo con un gran classico"il ritratto di Dorian Gray".
Con grande rispetto e stima nei suoi confronti credo tuttavia ci sia qualcosa di più profondo e più complicato di "una seconda categoria di umani non interessata a capire". Credo sia più profondo e ragionevole ragionare sulle ragioni di questo disinteresse, magari ragionando in particolare sull'impossibilità di raggiungere e concepire l'interesse al capire. Non credo poi che evitare il confronto con Tolstoj sia la soluzione, anzi. Così facendo si rischia, secondo il mio parere, di non avere, noi per primi, contezza del contesto.
Ti adoro, grazie di esserci ✨🔥
Bravo! finalmente un video interessante che allo stesso tempo scivola fino alla fine... Come fosse vasellinato
BEL VIDEO
Anche un po' d'umiltà non fa mai male. Voglio dire, non so una mazza di Guerra e Pace, e probabilmente farei fatica a leggerlo. Ma se fosse, quanto meno ammetterei che è un problema mio, mica del romanzo...
Comunque tra tutte le recensioni che hai letto, quella che ho preferito è stata quella che diceva che il romanzo di Moby Dick non rispecchia l'essenza del romanzo!
Mi piace il discorso della comprensione. Ho sempre evitato come la peste quelli che dichiarano di sapere tutto, di capire tutto. "é talmente ovvio" ti dicono 😅io sono pieno di dubbi, mi faccio domande continuamente. Soprattutto negli ultimi anni visto che la società è profondamente cambiata.
Comunque non penso che l'opera sia così legata all'autore per cui bisogna "capire" chi l'ha scritto attraverso l'opera. So che non era il punto del video ma è stato detto e mi va di fare questo appunto, per me l'opera una volta pubblicata e data in pasto al mondo fa a sè. L'autore ha una sua interpretazione, magari preferenziale rispetto ad altre, ma non è necessariamente colui che detiene totalmente il "significato" dell'opera ed il motivi dietro a ciò sono molteplici, dal fatto che lo stesso autore non ha padronanza di tutte le citazioni (spesso si cita inconsapevolmente) come del fatto che le sensibilità che poi l'opera incontreranno ne daranno una loro chiave.
Per quanto possa essere daccordo, conoscere l'autore ti permette di dare, oltre alla tua personale interpretazione e legata solamente all'opera, anche un altro tipo di interpretazione, contestualizzata. Insomma, è un surplus, non è necessario ma neanche fa mai male.
@@swissdave9489 Son d'accordo, è che nel video parla della lettura del libro quasi come modo per capire l'intenzione dell'autore, che ci sta, ma a me non è che interessi poi tanto rispetto ad altri contenuti che il libro può offrire a prescindere da chi l'ha scritto
Belle parole come sempre Roberto, e concordo..dipende tutto dalle lenti con cui si guardano le cose e dal riuscire a mettersi nei panni degli altri (autori compresi) :)
Sarà un limite mio ma non ho capito cosa vuoi dire;
un giovane si avvicina alla lettura, si fa consigliare, prende un libro, se lo legge tutto, lo trova infine noioso, poco stimolante, etc,etc....non dovrebbe avere il diritto di sostenere che si aspettava di più da un libro "must"?
Io credo sia la stessa identica cosa che succede per un film o qualsiasi altro media, un film può essere un capolavoro per la massa mentre una ciofeca per un critico, la stessa cosa è per un libro.
Ora mi potrai dire che "mi aspettavo di più" è una critica che può facilmente essere interpretata come tu hai ben spiegato ma NON SEMPRE...magari mi aspettavo di più come stile , mi aspettavo di più come ricerca dei termini, mi aspettavo di più come tanti altri aspetti "tecnici" o "filosofici"...non per forza lo si deve riferire ad una aspettativa ludica....non è chi legge di più che ha più autorevolezza ma è chi capisce di più....quello che per te puà essere un'illuminazione per altri magari è un'ovvietà di una noia mortale e quindi trova il libro insulso,; sicuramente un libro va contestualizzato nel suo periodo storico ma per leggerlo si sottrae tempo al nostro presente quindi io ADORO chi trova noiosi dei libri "intoccabili".
Ma quel giovane deve per forza rendere pubblico il suo non-gradire? Se sì, lo faccia motivando!
Intervento davvero figo :D.
Quando leggo recensioni del tipo "La coscienza di Zeno è un libro noioso", io intendo, da una parte la soggettività del giudizio e dall'altra la volontà di porre il giudizio in forma oggettiva affinché venga confutato. Cosa che non potrebbe avvenire se esponessi la mia "mera" soggettività. Ci vedo un modo per confrontarsi e capire, magari anche involontario: il grido disperato del suo enigmista interiore :D. Sono ottimista. Forse sei tu che non comprendi quei commenti, che non t'impegni abbastanza come loro non s'impegnano per capire il contesto... no scherzo.
Per quanto riguarda il senso della vita, io direi che è un po' tutte e due le cose. Un po' bar e un po' enigma. Non si può prendere tutto come enigma, è fiaccante, anche perché non si capisce quasi nulla.
ma un bel video sulla vita dopo la morte?
“Mi aspettavo di più...da Guerra e Pace” 😂😂😂😂😂
Già,poco sesso.
È proprio vero, e la tendenza è sempre più quella di vivere da consumatori un po' tutto, anche le relazioni o i progetti. Triste, secondo me.
Roberto, condoglianze per il tuo amico 😢
Prendendo come riferimento l'esempio del tuo amico, mi è venuto in mente che non sarebbe male fare un video che esponesse le differenze, ma anche i punti di incontro, tra "cultura" e "intelligenza". Grazie come al solito, Roberto.
sono pienamente d'accordo.. tema molto interessante!
Aspetto la nuova startup "Recensioni delle recensioni del web"
La bellezza delle tue parole..
Il saggio "sulla libertà" di John Stuart Mill tratta il tema della libertà di espressione e dell'importanza che vengano espresse le idee riguardanti un argomento, che siano giuste o sbagliate, le prime sottolineano la teoria corretta sull'argomento, le seconde danno la possibilità di osservare l'argomento da altri punti di vista (sbagliati) e di capire perché sono sbagliati, approfondendo così ancora di più l'argomento. Quindi ben vengano queste recensioni e Mercadini che le contrasta 🙃
Credo che Roberto abbia parlato bene, sto leggendo guerra e pace sono arrivato a pagina 285 su 1425, è molto ampio e credo che bisogna leggerlo con calma, prima di Tolstoj ho letto Dostoevskiy ( delitto e castigo) più breve, gradualmente col tempo e buona volontà si può capire un po' di piu'.
Roberto quando guardo i tuoi video mi sento meglio, soprattutto non mi sento solo nella mia testa, sei grandissimo grazie
La vita è il momento in cui un neonato apre gli occhi e poi li chiude quando arriva l'abbraccio mortale
I tuoi video sono energia per la mente
Questi sono i fondamenti dell'estetica.
Che invidia che ho per lei che riesce a leggere e capire io sono dislessico e le giuro che leggo le parole di un libro e non capisco nulla a devo tornare pagine indietro mi arrabbio e rinuncio
Pure io, ti consiglio, se permetti, di focalizzare l'attenzione soprattutto sui temi che ti interessano molto, poi amplia 😉
Si però questo video non è un granché. Io su TH-cam, cerco video alla CiccioGamer 😌...
Due considerazioni. Uno: capire il senso di un libro va oltre ciò che è scritto in esso. Un libro è come un mattone in un palazzo. Come una pallina in un albero di natale. Il contesto, il contesto, il contesto. Questo dovremmo sempre chiederci. Due: i commenti sul senso della Vita espressi da chi ha letto solo il titolo oppure è stato talmente colpito dal titolo che si è focalizzato su quello.
Questo video é un capolavoro. Da dedicare a tutti quelli che ragionano per "generi". No a me il teatro non piace! (perché magari sono stati UNA volta a un pessimo spettacolo)
Il jazz é brutto e inutilmente complicato! Si ok, ma quale brano?
La musica classica é noiosa! Ho capito ma cosa? Sono mezzo millennio di brani musicali
Mercadini non mi piace! Dopo neanche 30 secondi di video...
esatto! 100% vero come chi dice "non mi piace il cinema" come se tutti film fossero la stessa cosa
Sono in parte d'accordo, se parliamo di recensioni, ma dopodiché ognuno ha i propri gusti personali e non esiste motivo per cui qualcuno debba sentirsi in dovere di catalogare qualcosa che per lui è ininfluente così da rendere più facile la comprensione ad altri.
P.S. non voglio dire che sia sbagliato essere specifici, soltanto che se qualcuno per sua curiosità vuole sapere da me qualcosa che a me non interessa e non sono io ad esternarla, non ho un reale motivo per informarmi a dovere su ciò che non mi interessa così da spiegare perché non mi interessa.
Il problema maggiore delle recensioni è l'importanza che gli diamo...non si dovrebbe giudicare prima un prodotto come un libro, un film o una canzone basandosi sulle esperienze altrui...questo sistema può essere utile per strumenti più pratici dove magari la solidità/durata è importante..ma anche lì sarebbe meglio avere poche recensioni e fatte da esperti del campo..quindi..in conclusione..non leggete le recensioni ma i libri! E se potete non scrivete niente! Lasciate un po' di mistero a questo mondo!!!
Concordo, ma non chiamare "prodotto" un Libro.
Ti prego parlaci del tuo amico a cui non piaceva Dante!
A questo punto mi chiedo cosa pensi di on the road, di kerouac
Caro Roberto, uno dei miei desideri è incotrare sulla mia strada persone come te.
Sei prezioso, ti ringrazio.
Sono d'accordo, troppe recensioni sono scritte sull'onda della frustrazione. Il pacco arriva danneggiato? Una stella!
P.s.: (l'hai pure detto nel finale ma ci provo) alla presentazione del libro a Pavia per l'emozione non ti ho chiesto se ci fossero altre storie di pirati in cantiere. Ne arriveranno ancora?
Chi poteva spiegarlo in 13:53 se non il grandissimo Roberto Mercadini?
Caro Mercadini, io penso e continuerò sempre a pensare che il senso della vita sia antiorario
a me è capitato il contrario, anni fa, sono uscito da un ristorante contentissimo dopo aver pagato tanto e mangiato da schifo. Ho preso un piatto di tagliolini al tartufo, e a me fa schifo il tartufo, ma davo sempre la colpa a mia madre che non sa come si usa, o a qualche sugo industriale al tartufo, invece dopo averlo mangiato preparato da un cuoco professionista, ho capito che sono proprio io che non lo sopporto, e sono stato contento dell'esperienza
Io ho fatto la stessa cosa con i gamberi. Ora so che i gamberi sono buonissimi ma a me fanno schifo.
Alla domanda "Qual'e il senso della vita?"
Risposta:
Bhe questo è certamente un tema complesso,io personalmente ritengo che ci sia un "senso della vita"
E che tale senso venga rappresentato da come essa viene vissuta, interpretata e anche da come termina,un uomo raggiunge il suo "senso della vita" quando raggiunge quella consapevolezza intellettuale, culturale ma soprattutto spirituale,quando sa,che dovrà "iniziare un nuovo viaggio" quando sa che "si chiuderà un cerchio,che a sua volta ne aprirà un'altro più grande" ovviamente ciò è difficile da raggiungere se appunto non si ha ciò che ho precedentemente indicato,specie in una società (come questa) in cui il termine "spirito" o è interpretato male o non è realmente considerato,si, per via naturalmente dell'evoluzione,del cambiamento dell'abbandono di alcuni fondamentali insegnamenti, oltre a una società fortemente legata ai beni materiali e agli interessi personali, attenzione eh,qua non si tratta di essere atei o credenti,cristiani o musulmani,qua si tratta di compiere il proprio viaggio e anche (a volte) di trovare realmente se stessi,per ciò che si è e per ciò che si è stati,questo è il reale "senso della vita".
Penso che il senso della vita sia vivere una vita piena di senso!
Mi piace ascoltare i tuoi video, sei veramente una persoan di immensa cultura.
La vita è spiegata nell’atto del sonno : un esercizio della morte
Elamadonaaaaa
E se il sonno fosse invece il regno del sogno, in cui ci si esercita ad utilizzare il potere creativo e ci si abitua a gestire la propria natura di Architetti del mondo?
@@OLTREILDUBBIO mah diciamo che il momento creativo puoi averlo anche da cosciente ; invece quel torpore desensorializzato puoi ottenerlo solo in quegli altri due casi...o comunque nell’incoscienza (letteralmente)
@@ddp4894 quindi secondo te, in vita conviene abituarsi all'idea di morire? Sai, al monastero ho imparato questo dai monaci buddisti. Loro praticano meditazioni sulla morte, proprio immersi in contesti come cimiteri o scure grotte. Anche Osho predicava qualcosa di simile suggerendo di sperimentare quanto fosse liberatorio imparare a morire. È un po' la realizzazione del motto famoso "siediti sulla riva del fiume e aspetta, vedrai il cadavere del tuo nemico passare". Comunque tutto quanto insegna il buddismo portato all'estremo, a sfociare nella negazione della stessa vita, più degli stoici... Ma dimmi, cosa intendi tu?
@@OLTREILDUBBIO non conosco a fondo il buddhismo e ti ringrazio per aver portato le tue esperienze. La mia visione del tutto (e del niente) è ahimè simile a quella di un personaggio di una serie tv piuttosto nota (True Detective) . Non sarà certo un esempio erudito come Osho o intimistico come le meditazioni dei monaci, però ti consiglio di vedere anche su TH-cam gli spezzoni in cui questo personaggio (Rust) parla del senso della vita.
Personalmente invece ritengo che la morte sia un fatto non tanto da accettare o da accogliere ma inevitabilmente presente (non per questo ci si deve deprimere ma neanche esaltarsi) di cui la natura curiosamente ci da un assaggio giornaliero per scardinare la paura ancestrale di perdere la coscienza del mondo. Questo da mio punto di vista filosofico; da quello medico/fisiologico è noto a tutti che il sonno è un processo utile per il corpo e la mente anche se non è ben chiaro il motivo originario per cui si dorme.
Caro Roberto ora te lo spiego io il senso della vita. Tu che leggi tanti libri leggi questo che è un argomento molto interessante:
Lew Wallace, l’autore del best-seller “Ben Hur”, da cui fu tratto il famoso film di Charles Heston fu un avvocato prima, poi senatore e infine generale nell’esercito americano. Ma la sua fama la ottenne scrivendo il romanzo “BEN HUR”, che aveva cominciato a scrivere per screditare il cristianesimo. Ma…
Avevo appena terminato di leggere «Ben Hur» ; il libro giaceva ancora aperto sul tavolo, quando l’autore, Lew Wallace, entrò nella stanza. «Questo libro mi è stato di grande benedizione», gli dissi, «ed ho intenzione di rileggerlo più volte». L’autore parve lieto del mio entusiasmo; ed io m’arrischiai a chiedergli che cosa lo avesse spinto a scrivere quella storia. Dopo un istante di riflessione, egli mi rispose: «Ve lo dirò con piacere». Mettendosi confortevolmente a sedere, egli mi raccontò quanto segue:
«Ero conosciuto come un ateo inveterato, avendo rinnegato interamente il Cristianesimo. A quel tempo, Robert G. Ingersol era uno dei miei più intimi amici. Sempre a quel tempo rassegnai le dimissioni da governatore del Territorio dell’Arizona e mi trasferii ad oriente degli Stati in compagnia di Ingersoll. Mentre il treno si avvicinava a St. Louis il nostro ragionamento cadde sul Cristianesimo. «Non è strano,» esclamò Ingersoll, «che delle persone apparentemente intelligenti continuino a credere alle dottrine folli che vengono insegnate nelle Chiese Cristiane? Quand’e che si comprenderà che gl’insegnamenti del la Bibbia non sono che follia?».
Continuammo ha parlare su questo argomento per un certo tempo poi tutto d’un tratto, Ingersoll mi dissi bruscamente: «Wallace, tu che sei un dotto e un pensatore, perché non cerchi dei documenti e non scrivi un libro che provi la falsità delle dottrine di Gesù Cristo, l’errore di credere che un simile personaggio sia mai esistito e che possa essere l’autore del Nuovo Testamento. Uno studio del genere ti assicurerebbe una gloria mondiale. Sarebbe un capolavoro e l’unico mezzo per porre fine i questa chimera ed a tutto ciò che concerne il sedicente Cristo e Salvatore de mondo».
Questa proposta fece una profonda impressione sul mio spirito e ci mettemmo a parlare sulla portata di un tale libro. Nel separarci, assicura al mio amico che mi sarei subito messo all’opera e che avrei pubblicato un studio che sarebbe stato il mio capolavoro e il coronamento dei miei sforzi.
Arrivai ad Indianapolis dove mi ero sistemato e parlai del mio nuovo progetto con mia moglie. Ella era membro della Chiesa Metodista e, naturalmente, il mio progetto la rattristò molto ma ero risoluto a realizzarlo e cominciai perciò a raccogliere tutti i documenti che trovai nelle biblioteche di America e d’Europa. Raccolsi tutti gli scritti che potevano far luce sull’epoca in cui, secondo le tradizioni, Gesù era vissuto. Passai molti anni in queste ricerche e quando pensai di avere in mano tutto il materiale necessario, cominciai a scrivere l’opera progettata.
Ero arrivato al IV° capitolo quando mi prese il convincimento che Gesù Cristo era una persona vivente tanto quanto Socrate, Platone, Giulio Cesare e gli altri grandi uomini dell’antico. Questo convincimento divenne certezza: dovetti riconoscere che Gesù Cristo era realmente vissuto sulla terra; i fatti storici inerenti a quel periodo non facevano che corroborare questa verità.
Mi sentii improvvisamente in una posizione errata: Avevo cominciato a scrivere un libro allo scopo unico di provare che Gesù Cristo non era mai esistito, mentre invece, alla luce dei fatti, ero obbligato a riconoscere che Egli era effettivamente vissuto sulla terra. In seguito, un altro interrogativo cominciò a torturarmi: «Se Gesù Cristo era veramente esistito (e non vi erano dubbi al riguardo) era Egli il Figlio di Dio e il Salvatore del Mondo?» Una luce cominciò a rischiarare la mia anima.
Una notte, non dimenticherò mai quel momento, caddi in ginocchio e, per la prima volta nella mia vita, chiesi a Dio di rivelarsi al mio cuore, di perdonare i miei peccati e di aiutarmi a divenire uno dei suoi fedeli servitori. Verso il mattino la certezza profonda della fede aveva invaso il mio cuore. Entrai nella camera dove dormiva mia moglie e la destai annunciandole che avevo accettato Gesù come Salvatore e Signore. Alla notizia il suo volto si illuminò di gioia: «O Lew», mi disse, «dal giorno che mi hai manifestate le tue intenzioni di scrivere quel libro, non ho cessato dal pregare che Iddio ti avesse illuminato nella verità.
C’inginocchiammo ai piedi del letto in quell’ora mattutina ed insieme ringraziammo Iddio per la Sua misericordia e per il cammino glorioso sul quale mi aveva guidato. Non credo che possa esistere gioia più intensa di quella che provammo quel mattino quando, dopo molti anni di matrimonio, fummo veramente uniti nella comunione di Cristo.
In seguito chiesi a mia moglie che cosa avrei dovuto fare di tutti quei documenti che avevo raccolto a prezzo di tanti sforzi e sacrifici.
«Oh,» mi rispose, «riscrivi i primi quattro capitoli e prosegui il libro, al fine di provare, alla luce delle ricerche e delle tue esperienze personali, che Gesù Cristo è veramente quel che Egli ha dichiarato di essere: il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo».
Che storia triste.
@@sabrinatirabassi3529 decisamente ahah
Sull'esempio di Guerra e Pace - maratone c'è un piccolo dettaglio che ti è sfuggito: prima di leggere un libro non sai come sarà. Non sai cosa vi troverai dentro, cosa ti darà, come sarà scritto, se sarà facile da leggero, interessante, intrigante, istruttivo, ecc... E no, le recensioni degli altri non bastano affatto per sapere a cosa si va incontro, come tu stesso hai dimostrato
Beh oddio se parliamo di "guerra e pace" credo che un pochino si sappia! O perlomeno sai che non stai per affrontare un romanzo Harmony...
@@danielegiannetti3535 solo un pochino, ma il grosso resta un salto nel vuoto
Meraviglioso, condivido tutto. Grazie
Io ho adorato guerra e pace, fra i miei autori preferiti ci sono Kafka, Dino Buzzati e altri che alcuni considerano mattoni.
Ma non ho mai capito Ernest Hemingway. Ho provato a leggerlo eh. Mia madre lo adora e ha quasi tutti i suoi libri. Per quanto io riconosca che sono libri scritti bene, con un messaggio interessante (quelli che sono riuscita a finire), non riesco a entrare nel suo ritmo di scrittura.
Qualcuno che ama Hemingway, mi può aiutare? Mia madre dice solo che li adora. Ma non sa dirmi perché.
Magari se qualcuno mi mostra la sua chiave di lettura, riesco a capirlo meglio.
Anch’io credo di non aver capito Hemingway. Mi sono ritrovato in una situazione paradossale dopo aver letto “il vecchio e il mare”, dal momento che nonostante abbia compreso (o abbia avuto la presunzione di comprendere) la chiave di lettura del romanzo e i suoi simbolismi, ho trovato una frase dello stesso Hemingway che citava “i simbolismi sono per finti intellettuali”. Allora ho perso completamente la bussola e non riesco a capire se egli volesse dirci qualcosa con il suo romanzo o semplicemente ciò che il lettore estrapola dal testo é un artificio non voluto dall’autore.
@@simonefedeli4075 ecco. Già questa citazione che mi hai riportato, mi aiuta un po' a capire lo scrittore. E anche ad apprezzarlo un po' di più. Se altri vogliono aggiungere qualcosa magari esce fuori una discussione che può essere interessante. Grazie della tua risposta.
Roberto credo che bisognerebbe accettare che parte del pubblico apprezza la letteratura diversa dalla tua e che quindi se leggesse solo recensioni positive su un autore (ancor più facente parte della storia della letteratura) proverebbe a leggerlo, deludendosi. Al contrario, grazie a quel commento, eviterebbe tale lettura e la spesa di tempo e soldi che ne consegue.
Si tratta comunque di un commento che fa parte della crescita di quel lettore e non credo sia poi così giusto per un lettore pro come puoi essere te, commentare con questa carica e sdegno.
La vita non ha un "SENSO". Ognuno da alla propria vita un senso diverso.. No?