L'alibi che andava a fare le pulizie in uno studio dentistico di Sestri Levante. Il Dentista è stato interrogato, ma a detto di non sapere perché lei avendo le chiavi, poteva andare a pulire senza orari fissi.
Aspettando di ascoltare l'ultima parte live io sono dell' idea che l' indagata sia la colpevole. A più tardi per il commento finale. Complimenti. Ormai non mi stupisco più 🔝🤍
Ho seguito sia questa puntata che quella precedente ( dopo avere visto la terza con le considerazioni finali) e faccio i complimenti a tutte le intervenute (Erika, Silvia, Marta, Franca e Cleo... spero di non avere dimenticato nessuna)per la chiarezza e la completezza con cui avete trattato questo caso. E ho potuto verificare che tutti gli aspetti da me sollevati nel commento alle considerazioni finali li avevate trattati. L'unica discrepanza (di non poco conto) è sull'orario di arrivo di Nada all'ufficio il lunedì 6 maggio,che voi avete collocato alle 9 mentre Luciana Signorini dichiarò le 8:35. Poi aggiungerei un dettaglio anch'esso importante: sempre quella tragica mattina fu vista (mi sembra dalla signora delle pulizie del condominio) una donna, di spalle, non alta e capelli castano chiari/biondi, mai vista in precedenza, uscire proprio dopo le 9, avviarsi verso l'uscita del palazzo (la fonte penso fossero Igor Patruno e Giacomo Galanti). Chiaramente non corrisponde ad A.C. a meno che non indossasse una parrucca. Riguardo alla mendicante e al figlio che dichiararono di avere visto una donna uscire dal palazzo quella mattina, quando dovettero confrontarla con la foto di A.C. non furono in grado di confermare si trattasse di lei. Gli inquirenti trovarono delle tracce di sangue vicino al negozio di scarpe in Via Marsala (nei cui pressi si ritenne fosse parcheggiato il motorino di A.C. ma poi si scoprì che non era sangue umano ma probabilmente di cane. Riguardo i bottoni: si trattava di un tipo di bottone che produceva il sigillo dello Stato dell'Oklahoma (di cui non vi era il copyright) e che all'epoca veniva utilizzato per giacche e cardigan di tipo Vintage. A detta degli esperti era di una fattura piuttosto scadente ( ve ne erano in commercio di più raffinati, intendo come riproduzione dello stemma o sigillo). Dunque era di un tipo piuttosto diffuso. Comunque era utilizzato in capi femminili. Se si considera che il bottone trovato nell'ufficio di Nada differiva da quelli ritrovati a casa di A.C. e poi che la stessa avesse un alibi (su cui però non si andò a fondo) si può, insieme agli altri riscontri, supporre che gli inquirenti non considerarono A. C. tra i sospettati. Anch'io, al pari di Franca, ebbi dei dubbi che l'omicida fosse A. C. perché era davvero un fatto anomalo che, per quanto si trattasse di una persona animata da un forte rancore verso la vittima, l'omicida scegliesse un orario così rischioso per compiere il crimine. Solitamente tali crimini vengono perpetrati in condizioni più favorevoli all'omicida (buio, nessuno in giro, zona isolata) (ricordiamo che A.C. viveva vicino a Via Marsala e avrebbe avuto occasioni più favorevoli per portare a compimento la sua volontà omicida). Vedasi il recente caso di Rimini ai danni della povera Pierina. Per questo cominciai a sospettare di Luciana Signorini, che quella mattina fu vista entrare e uscire diverse volte. Mi insospettì il fatto che venne ritrovato nel bidone della spazzatura dentro la cucina dello studio uno scontrino del giorno prima che apparteneva proprio alla Signorini (si trattava di una consumazione al bar lì vicino). Ma a scagionarla c'era il suo alibi e il fatto che lei usasse gettare di tutto nelle scale e quella mattina la madre di Soracco potrebbe averlo raccolto (lo scontrino) mentre puliva il sangue (bisogna però che la Signorini abbia gettato tale scontrino dopo le pulizie fatte quella mattina, altrimenti non si sarebbe trovato lì nelle scale). Tra l'altro tale persona non è più viva. Effettivamente l'omicida ha avuto una fortuna incredibile a non incontrare nessuno (né all'ingresso ma soprattutto all'uscita visto l'imminente arrivo del commercialista). Per questo viene da pensare che si tratti di qualcuno del palazzo. Ma a questo punto, all'infuori di Soracco e delle signore Bacchioni, non vi sarebbe nessun altro da inserire nei sospettati. Riguardo alla zia di Soracco, mi pare che lei abitasse in un altro appartamento, attiguo a quello della sorella e del nipote. A me poi lascia molto pensare la voce che rispose al telefono e l'acqua sentita scorrere per molto tempo in quella cucina adibita a ripostiglio. Perché usare quella cucina e non il bagno? Il bagno fu ritrovato intonso mentre il lavello della cucina bagnato. Perché l'assassino/a non usò il bagno per pulirsi da eventuali tracce, visto che la porta del bagno era proprio attigua a quella dell'ufficio di Nada? E invece utilizzò la cucina? Poteva un estraneo sapere che lì si trovasse un lavello? E non era più logico usare il bagno dove si trovava uno specchio? Inoltre riguardo le strane accensioni del computer di Nada, possibile che un estraneo potesse accedere così facilmente a quello studio? Tutto ciò fa ricadere inevitabilmente i sospetti su Soracco,sua madre e sua zia. E il movente potrebbe essere proprio la volontà di Nada di andarsene visto che aveva già con sé il libretto di lavoro, che probabilmente aveva prelevato il sabato precedente. Quel lunedì mattina probabilmente Soracco è sceso prima e potrebbe avere sorpreso Nada a compiere qualcosa che l'abbia molto fatto arrabbiare. Oppure sua madre potrebbe avere visto sfumare il suo sogno di fare sposare Nada a suo figlio. Potrebbe essere stata lei a rispondere al telefono. Sono tutte illazioni naturalmente, ma riguardo al discorso di agire indisturbati, solo loro potevano farlo. Rimane il dubbio sul fatto che Nada non fosse morta subito, ma visto il suo stato (occhi sbarrati e dissanguamento totale nonché compromissione dei centri del respiro) era evidente che non avrebbe più ripreso conoscenza.
Ciao ragazze ben ritrovate, interessante disamina del caso, come sempre coinvolgente. Sul discorso voce concordo con Silvia. Io sono grandicella ma nessuno mai indovina l'età, sentendomi telefonicamente. È abbastanza relativo secondo me. Baci ❤️❤️❤️
Io la credo colpevole, però è anche vero che nessuno reagirebbe bene se uno sconosciuto si presentasse alla nostra porta con l'inganno. Io innocente o no avrei risposto: "non apro agli sconosciuti". Infatti, quando mi bussano dicendo che sono venditori o TDG rispondo così.
Notizia di poco fa: non ci sono elementi sufficienti per procedere verso l' indagata. Così ha stabilito il giudice. Probabilmente la famiglia andrà in appello. Peccato perché speravo che il caso non fosse più considerato un cold case. Buona giornata 😇😘
Altre considerazioni: il bagno dello studio aveva il lavandino perfettamente asciutto e non vi erano tracce di recente uso dello stesso ( ricorda molto il caso di Chiara Poggi a Garlasco, in cui si riscontrò che l'assassino entrò sì in quel bagno ma non usò il dispenser posto sul lavandino che aveva il beccuccio secco da molto, proprio per non lasciare impronte), cosa che fa pensare sia alla necessità di non lasciare tracce ma in questo specifico caso fa pensare ad una persona ossessionata dalla pulizia; il DNA maschile rinvenuto sulla camicia di Nada potrebbe appartenere a Soracco; l'arma usata se non è stata portata da fuori (molto probabile) significa che è stata fatta sparire da subito, ma non portata fuori dal palazzo (probabile piccozza da ghiaccio usata dagli alpinisti, guarda caso mancante dal resto dell'attrezzatura rinvenuta nell'ufficio della stagista); chi ha risposto al telefono aveva le mani (o i guanti) puliti, altrimenti vi sarebbero state tracce di sangue sulla cornetta (l'assassino invece le avrebbe lasciate, dunque chi ha risposto non ha partecipato materialmente all'omicidio ma potrebbe essere intervenuto dopo, per esempio una delle Bacchioni chiamate giù da Soracco); Soracco poi dichiarò che non telefonò dallo studio ma dal suo appartamento quando salì per avvisare la madre
L'ha sì minacciato, ma non di botte o di morte, ma che gli avrebbe rovinato la reputazione, perché anche lui non era al 100% regolare, come ha testimoniato lo zio di Nada.
Io la credo colpevole, però è anche vero che nessuno reagirebbe bene se uno sconosciuto si presentasse alla nostra porta con l'inganno. Io innocente o no avrei risposto: "non apro agli sconosciuti". Infatti, quando mi bussano dicendo che sono venditori o TDG rispondo così.
L'alibi che andava a fare le pulizie in uno studio dentistico di Sestri Levante. Il Dentista è stato interrogato, ma a detto di non sapere perché lei avendo le chiavi, poteva andare a pulire senza orari fissi.
Aspettando di ascoltare l'ultima parte live io sono dell' idea che l' indagata sia la colpevole. A più tardi per il commento finale.
Complimenti. Ormai non mi stupisco più 🔝🤍
Io sono certissima della colpevolezza, oltre gli indizi, il suo comportamento con la visita della criminologa è inequivocabile.
Ho seguito sia questa puntata che quella precedente ( dopo avere visto la terza con le considerazioni finali) e faccio i complimenti a tutte le intervenute (Erika, Silvia, Marta, Franca e Cleo... spero di non avere dimenticato nessuna)per la chiarezza e la completezza con cui avete trattato questo caso. E ho potuto verificare che tutti gli aspetti da me sollevati nel commento alle considerazioni finali li avevate trattati. L'unica discrepanza (di non poco conto) è sull'orario di arrivo di Nada all'ufficio il lunedì 6 maggio,che voi avete collocato alle 9 mentre Luciana Signorini dichiarò le 8:35.
Poi aggiungerei un dettaglio anch'esso importante: sempre quella tragica mattina fu vista (mi sembra dalla signora delle pulizie del condominio) una donna, di spalle, non alta e capelli castano chiari/biondi, mai vista in precedenza, uscire proprio dopo le 9, avviarsi verso l'uscita del palazzo (la fonte penso fossero Igor Patruno e Giacomo Galanti).
Chiaramente non corrisponde ad A.C. a meno che non indossasse una parrucca.
Riguardo alla mendicante e al figlio che dichiararono di avere visto una donna uscire dal palazzo quella mattina, quando dovettero confrontarla con la foto di A.C. non furono in grado di confermare si trattasse di lei. Gli inquirenti trovarono delle tracce di sangue vicino al negozio di scarpe in Via Marsala (nei cui pressi si ritenne fosse parcheggiato il motorino di A.C. ma poi si scoprì che non era sangue umano ma probabilmente di cane.
Riguardo i bottoni: si trattava di un tipo di bottone che produceva il sigillo dello Stato dell'Oklahoma (di cui non vi era il copyright) e che all'epoca veniva utilizzato per giacche e cardigan di tipo Vintage.
A detta degli esperti era di una fattura piuttosto scadente ( ve ne erano in commercio di più raffinati, intendo come riproduzione dello stemma o sigillo).
Dunque era di un tipo piuttosto diffuso.
Comunque era utilizzato in capi femminili.
Se si considera che il bottone trovato nell'ufficio di Nada differiva da quelli ritrovati a casa di A.C. e poi che la stessa avesse un alibi (su cui però non si andò a fondo) si può, insieme agli altri riscontri, supporre che gli inquirenti non considerarono A. C. tra i sospettati.
Anch'io, al pari di Franca, ebbi dei dubbi che l'omicida fosse A. C. perché era davvero un fatto anomalo che, per quanto si trattasse di una persona animata da un forte rancore verso la vittima, l'omicida scegliesse un orario così rischioso per compiere il crimine. Solitamente tali crimini vengono perpetrati in condizioni più favorevoli all'omicida (buio, nessuno in giro, zona isolata) (ricordiamo che A.C. viveva vicino a Via Marsala e avrebbe avuto occasioni più favorevoli per portare a compimento la sua volontà omicida).
Vedasi il recente caso di Rimini ai danni della povera Pierina. Per questo cominciai a sospettare di Luciana Signorini, che quella mattina fu vista entrare e uscire diverse volte. Mi insospettì il fatto che venne ritrovato nel bidone della spazzatura dentro la cucina dello studio uno scontrino del giorno prima che apparteneva proprio alla Signorini (si trattava di una consumazione al bar lì vicino). Ma a scagionarla c'era il suo alibi e il fatto che lei usasse gettare di tutto nelle scale e quella mattina la madre di Soracco potrebbe averlo raccolto (lo scontrino) mentre puliva il sangue (bisogna però che la Signorini abbia gettato tale scontrino dopo le pulizie fatte quella mattina, altrimenti non si sarebbe trovato lì nelle scale). Tra l'altro tale persona non è più viva. Effettivamente l'omicida ha avuto una fortuna incredibile a non incontrare nessuno (né all'ingresso ma soprattutto all'uscita visto l'imminente arrivo del commercialista). Per questo viene da pensare che si tratti di qualcuno del palazzo. Ma a questo punto, all'infuori di Soracco e delle signore Bacchioni, non vi sarebbe nessun altro da inserire nei sospettati. Riguardo alla zia di Soracco, mi pare che lei abitasse in un altro appartamento, attiguo a quello della sorella e del nipote.
A me poi lascia molto pensare la voce che rispose al telefono e l'acqua sentita scorrere per molto tempo in quella cucina adibita a ripostiglio. Perché usare quella cucina e non il bagno?
Il bagno fu ritrovato intonso mentre il lavello della cucina bagnato.
Perché l'assassino/a non usò il bagno per pulirsi da eventuali tracce, visto che la porta del bagno era proprio attigua a quella dell'ufficio di Nada? E invece utilizzò la cucina? Poteva un estraneo sapere che lì si trovasse un lavello? E non era più logico usare il bagno dove si trovava uno specchio? Inoltre riguardo le strane accensioni del computer di Nada, possibile che un estraneo potesse accedere così facilmente a quello studio?
Tutto ciò fa ricadere inevitabilmente i sospetti su Soracco,sua madre e sua zia.
E il movente potrebbe essere proprio la volontà di Nada di andarsene visto che aveva già con sé il libretto di lavoro, che probabilmente aveva prelevato il sabato precedente. Quel lunedì mattina probabilmente Soracco è sceso prima e potrebbe avere sorpreso Nada a compiere qualcosa che l'abbia molto fatto arrabbiare. Oppure sua madre potrebbe avere visto sfumare il suo sogno di fare sposare Nada a suo figlio. Potrebbe essere stata lei a rispondere al telefono.
Sono tutte illazioni naturalmente, ma riguardo al discorso di agire indisturbati, solo loro potevano farlo.
Rimane il dubbio sul fatto che Nada non fosse morta subito, ma visto il suo stato (occhi sbarrati e dissanguamento totale nonché compromissione dei centri del respiro) era evidente che non avrebbe più ripreso conoscenza.
Siete molto brave, complimenti. Sto recuperando con piacere tutti i vostri video.
Grazie ❤️! È un piacere!
Ciao ragazze ben ritrovate, interessante disamina del caso, come sempre coinvolgente. Sul discorso voce concordo con Silvia. Io sono grandicella ma nessuno mai indovina l'età, sentendomi telefonicamente. È abbastanza relativo secondo me. Baci ❤️❤️❤️
Ma certo che c'è stato qualcosa! Si sa che A.L.C. gli ha anche chiesto il matrimonio, senza che ci sia stato niente?!
Io la credo colpevole, però è anche vero che nessuno reagirebbe bene se uno sconosciuto si presentasse alla nostra porta con l'inganno. Io innocente o no avrei risposto: "non apro agli sconosciuti". Infatti, quando mi bussano dicendo che sono venditori o TDG rispondo così.
Ciao ragazze! Ho cominciato ad ascoltarvi anche su Spotify ❤
Ma poi si è sposato questo Signor Soracco?
La morte di questa ragazza mi ha colpito da subito, e ogni volta che vado a Chiavari e passo da Via Marsala mi viene sempre in mente.
Anche a me ha colpito moltissimo, io sono di Genova, ma anche qui corrono le voci.
Perché aveva strattonato un alunno prendendolo per i capelli e umiliandolo facendolo inginocchiare.
Ma la criminologa si va a cercare guai? Cosa si aspettava una confessione? Per forza che l'altra ha capito.
Notizia di poco fa: non ci sono elementi sufficienti per procedere verso l' indagata. Così ha stabilito il giudice. Probabilmente la famiglia andrà in appello.
Peccato perché speravo che il caso non fosse più considerato un cold case.
Buona giornata 😇😘
Grazie per l'aggiornamento tempestivo!
@@CrimeAut di niente figurati.
❤davvero BRAVE COMPLIMENTI
Grazie Silvana ♥️
L'ultima parte la puoi trovare nella sezione live
Qui il link th-cam.com/users/live47nKVFyqQ2A?si=9vGH1_t0GwCdp_aX
@@CrimeAut GRAZIE🙏❤
Bravissime
Altre considerazioni: il bagno dello studio aveva il lavandino perfettamente asciutto e non vi erano tracce di recente uso dello stesso ( ricorda molto il caso di Chiara Poggi a Garlasco, in cui si riscontrò che l'assassino entrò sì in quel bagno ma non usò il dispenser posto sul lavandino che aveva il beccuccio secco da molto, proprio per non lasciare impronte), cosa che fa pensare sia alla necessità di non lasciare tracce ma in questo specifico caso fa pensare ad una persona ossessionata dalla pulizia; il DNA maschile rinvenuto sulla camicia di Nada potrebbe appartenere a Soracco; l'arma usata se non è stata portata da fuori (molto probabile) significa che è stata fatta sparire da subito, ma non portata fuori dal palazzo (probabile piccozza da ghiaccio usata dagli alpinisti, guarda caso mancante dal resto dell'attrezzatura rinvenuta nell'ufficio della stagista); chi ha risposto al telefono aveva le mani (o i guanti) puliti, altrimenti vi sarebbero state tracce di sangue sulla cornetta (l'assassino invece le avrebbe lasciate, dunque chi ha risposto non ha partecipato materialmente all'omicidio ma potrebbe essere intervenuto dopo, per esempio una delle Bacchioni chiamate giù da Soracco); Soracco poi dichiarò che non telefonò dallo studio ma dal suo appartamento quando salì per avvisare la madre
L'indagata "mentalità ligure" non l'aveva proprio visto che è della Campania, viene da Caserta
Chi non aveva proprio visto?
L'ha sì minacciato, ma non di botte o di morte, ma che gli avrebbe rovinato la reputazione, perché anche lui non era al 100% regolare, come ha testimoniato lo zio di Nada.
Lei ha sospettato da sola che Nada fosse la rivale, perché Soracco aveva ordinato a Nada di non passargli mai più al telefono la A.L.C.
Io la credo colpevole, però è anche vero che nessuno reagirebbe bene se uno sconosciuto si presentasse alla nostra porta con l'inganno. Io innocente o no avrei risposto: "non apro agli sconosciuti". Infatti, quando mi bussano dicendo che sono venditori o TDG rispondo così.