Maria Madre di Dio 2025, Messa al Santuario Incoronata - Omelia mons. Ferretti

Nella serata di mercoledì 1 gennaio 2025, l'Arcivescovo Ferretti ha presieduto una concelebrazione eucaristica nel Santuario dell'Incoronata di Foggia nel giorno della solennità titolare del Santuario, per quest'anno indicato anche come Chiesa Giubilare, dedicato proprio alla Madre di Dio.
Nell'omelia il presule, dopo aver ricordato come la Chiesa, secoli fa, è giunta a riconoscere il titolo di "Madre di Dio" alla Vergine Maria (Concilio di Efeso, 431 d.C., ndr.), ha aggiunto: "Il nostro itinerario di fede è uguale a quello di Maria, per questo la sentiamo particolarmente vicina a noi".
"Il nostro cammino di fede è legato in modo indissolubile a Maria da quando Gesù, morente sulla croce, ce l’ha donata come Madre dicendo: «Ecco tua madre!» (Gv 19,27). Queste parole hanno il valore di un testamento e danno al mondo una Madre. Da quel momento la Madre di Dio è diventata anche Madre nostra! Nell’ora in cui la fede dei discepoli veniva incrinata da tante difficoltà e incertezze, Gesù li affidava a Colei che era stata la prima a credere, e la cui fede non sarebbe mai venuta meno".
"La Madre del Redentore ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella missione. A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace e di Dio. A Lei, all’inizio di questo Anno Santo, chiediamo pace per l’Ucraina, per la Terra Santa e per il mondo", ha concluso mons. Ferretti.
Al termine della celebrazione, l'Arcivescovo, accompagnato dai sacerdoti che hanno concelebrato con lui, si è recato sulla scalinata che porta alla nicchia dove è custodita l'antica statua lignea della Madonna e, dopo aver rivolto una preghiera alla Vergine Maria, dal punto più alto dell'aula liturgica ha impartito la benedizione solenne.
A conclusione della visita, Arcivescovo e sacerdoti si sono recati in preghiera nella cappella, situata nel piano inferiore del Santuario, che custodisce i resti del grande albero sul quale apparve la Vergine Maria nel 1001.
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