DUE PASSI PER NOVI

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  • เผยแพร่เมื่อ 8 ก.ค. 2024
  • Tra gli antichi fasti e l’odierno degrado
    Il nostro Umberto Cecchetto è andato a fare due passi per Novi, e non in periferia, ma nella piazza antistante la stazione ferroviaria, nel centralissimo Viale Aurelio Saffi, la “passeggiata” dei novesi, e ai giardinetti che fanno da corona e sbocco a Corso Italia.
    In zone centralissime, dunque, che dovrebbero essere tenute in grande considerazione, come del resto anche le altre zone della città, ma a maggior ragione queste che per i novesi rappresentano la loro comune storia.
    E invece come potete vedere da questi brevi spezzoni, incuria e degrado.
    Spesso anch’io girando per Novi mi domando, se per caso fossi sindaco, da che parte inizierei per raddrizzare questa città, il cui disfacimento potremmo datarlo tra il 1961 e il 1968 quando la speculazione edilizia produsse un allargamento disordinato del tessuto urbano, infierendo anche sul Centro storico.
    Durante i sette anni che gli allora pubblici amministratori impiegarono, senza prevedere nessuna norma di salvaguardia, per varare il nuovo Piano regolatore, che poi fece altri danni, a Novi venne costruito di tutto e di più, ed ora girando per le vie si vedono palazzoni di sette otto piani accanto alle vecchie villette d’un tempo che hanno resistito ai colpi di piccone.
    Ma come al solito le furbate e le speculazioni si ritorcono alla lunga sempre su chi le fa, perché oggi sui portoni di quei palazzoni penzolano sgualciti dal tempo cartelli “Vendesi” o “Affittasi” e il patrimonio immobiliare novese è ormai desolatamente deprezzato!
    Ma per ritornare alla domanda che mi ponevo, e cioè cosa bisognerebbe fare ora per tentare di raddrizzare le cose?
    Forse la risposta possiamo trovarla in questi spezzoni filmati girati dal nostro Umberto Cecchetto, ovvero la risposta è: ripartire dall’ordinaria e piccola manutenzione, per ridare dignità a quello che i vecchi novesi ci hanno lasciato e che noi, odierni navigatori sulle reti di Internet, abbiamo distrutto.
    Gian Battista Cassulo

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