Ero sicuro che avrei trovato questo video tra le sue lezioni: l’ho visto ieri agli Uffizi (la copia di Bandinelli) anche se ammetto che ero po’ distratto dai soffitti del museo che sono straordinari ❤. Complimenti per la lezione.
@diadumenos8256, in effetti la copia Bandinelli non è la mia preferita. E agli Uffizi è molto facile farsi distrarre da tutta la strepitosa collezione! Sei perdonato! ❤️ Grazie a te
Buonasera, ottima descrizione della scultura ed interessante la storia che vi è dietro, l’unica cosa che non mi è parsa molto corretta è l’esagerazione o meglio, l’esaltazione dell’espressività angosciosa che lei ha citato più volte. (Il pathos per l’appunto). Da quel che so, uno dei canoni Greci (oltre all’armonia tra le parti) e mantenere la decenza e misura anche durante il dolore, anche dinanzi la morte. Difatti, il volto del Laocoonte è abbastanza contenuto rispetto al dolore provato…Per accentuare “l’angoscia fisica e morale” di cui lei parla, avrebbero potuto benissimo scolpire la bocca in modo ancor più spalancato, ad esempio. Per tanto, non mi ritrovo su quest’affermazione, in quanto la trasparenza dell’emozione c’è, ma sempre mantenuta nei canoni di equilibrio. Ad ogni modo, il video è spiegato veramente bene. Grazie.
@martinazinzi6839 grazie per l'attenzione con cui hai seguito il video. Capisco la tua osservazione. Può sembrare eccessiva la mia descrizione se pensiamo all'esasperazione barocca delle espressioni, ma prova a pensare alla enorme differenza di espressività che le opere ellenistiche, Laocoonte in testa, rivelano rispetto alle altre opere greche, praticamente inespressive. Certamente Laocoonte mantiene un contegno e una dignità totalmente greche, ma si lascia andare a mostrare la disperazione che prova. Mi torna in mente la frase di Winckelmann: "come il mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l'espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un'anima grande e posata." Grazie del tuo commento!
Johny, ritieniti fortunato: quando pronuncio nomi che provengono dal greco, dall'egiziano o dal tedesco posso fare anche molto peggio! (Chiedo spesso scusa per le mie pronunce nei vari video, faccio del mio meglio e sbaglio comunque)
Ero sicuro che avrei trovato questo video tra le sue lezioni: l’ho visto ieri agli Uffizi (la copia di Bandinelli) anche se ammetto che ero po’ distratto dai soffitti del museo che sono straordinari ❤. Complimenti per la lezione.
@diadumenos8256, in effetti la copia Bandinelli non è la mia preferita. E agli Uffizi è molto facile farsi distrarre da tutta la strepitosa collezione! Sei perdonato! ❤️ Grazie a te
Buonasera, ottima descrizione della scultura ed interessante la storia che vi è dietro, l’unica cosa che non mi è parsa molto corretta è l’esagerazione o meglio, l’esaltazione dell’espressività angosciosa che lei ha citato più volte. (Il pathos per l’appunto). Da quel che so, uno dei canoni Greci (oltre all’armonia tra le parti) e mantenere la decenza e misura anche durante il dolore, anche dinanzi la morte. Difatti, il volto del Laocoonte è abbastanza contenuto rispetto al dolore provato…Per accentuare “l’angoscia fisica e morale” di cui lei parla, avrebbero potuto benissimo scolpire la bocca in modo ancor più spalancato, ad esempio. Per tanto, non mi ritrovo su quest’affermazione, in quanto la trasparenza dell’emozione c’è, ma sempre mantenuta nei canoni di equilibrio.
Ad ogni modo, il video è spiegato veramente bene. Grazie.
@martinazinzi6839 grazie per l'attenzione con cui hai seguito il video. Capisco la tua osservazione. Può sembrare eccessiva la mia descrizione se pensiamo all'esasperazione barocca delle espressioni, ma prova a pensare alla enorme differenza di espressività che le opere ellenistiche, Laocoonte in testa, rivelano rispetto alle altre opere greche, praticamente inespressive. Certamente Laocoonte mantiene un contegno e una dignità totalmente greche, ma si lascia andare a mostrare la disperazione che prova. Mi torna in mente la frase di Winckelmann: "come il mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l'espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un'anima grande e posata." Grazie del tuo commento!
Ottimo video 🙂
Grazie!
A me ricorda molto anche la posa di ippomene nel dipinto di guido reni. Magari è un'impressione solo che mia
@Emmanuele, ci può stare assolutamente!
Ottimo video e ottima descrizione, ma Géricault con la pronuncia della L alla fine non si può sentire.
Johny, ritieniti fortunato: quando pronuncio nomi che provengono dal greco, dall'egiziano o dal tedesco posso fare anche molto peggio! (Chiedo spesso scusa per le mie pronunce nei vari video, faccio del mio meglio e sbaglio comunque)
@@RaffaellaArpiani non si preoccupi rimprovero sempre i miei amici francesi perché traducono i nomi degli artisti. Comunque bellissimo video