La seguo ormai da diversi anni, non posso fare altro che ringraziarla per i contenuti di altissima qualità, Spero che molte persone riescano a capire la differenza abissale da contenuti come i suoi e da quelli pubblicati da ciarlatani e sedicenti fotografi. Buona Luce
Ho visto i primi 3:37 secondi e per ora è il miglior video sulla street photography che abbia mai visto e ascoltato. E sono abbastanza convinto che non cambierò idea continuando a guardarlo.
Buongiorno, non posso fare altro che dirle GRAZIE, sia per l'ampia trattazione che per l'alta qualità. Indubbiamente un professionista, anche della comunicazione
Ho ripreso in mano la fotocamera dopo alcuni anni cosi mi sto affidando a TH-cam per ripassare le basi e aggiornarmi con le novità, seguo vari youtuber e devo dire che sei il tipo di persona che avrei voluto avere come professore in gioventù... Però sarebbe stato impossibile, siamo quasi coetanei 😂😂😂 Ottime spiegazioni condite con pensieri personali estremamente interessanti! Grazie!
Forse è la prima volta che non sckippo la pubblicità ritenendo corretto che l'autore percepisca il giusto compenso per il suo lavoro, grazie Sig. Michele
Ho seguito con estremo interesse questa breve, ma intensa dissertazione sulla street photography. È un genere che non ho quasi mai praticato sentendomi del tutto inadatto, tuttavia ascoltandola una scintilla è scoccata e chissà... Grazie.
Grazie per il bellissimo contenuto.Provo a fare street da diversi anni e le difficoltà non sono poche. Non è pensabile chiedere liberatorie a chiunque ma credo che provare almeno a interagire coi soggetti che fotografiamo sia un grande passo in avanti rispetto a usare la fotocamera come un'arma e fotografare chiunque in qualunque momento, anche persone che hanno perso tutto o quasi. Mettiamoci sempre nei panni di chi sta dall'altra parte dell'obiettivo e cerchiamo di non togliere mai dignità ai soggetti ma se possibile di donargliene. Un caro saluto🙋♂️
Non è necessario né indispensabile "chiedere liberatorie a chiunque", quelle non servono per poter fare "Street Photography" assolutamente no, quelle servono (eventualmente) per chi ha intenzione di esporre e/o pubblicare le fotografie...ma non è assolutamente detto che tutti coloro che fanno Street Photography, la fanno per esporre, pubblicare ecc. Come dico sempre: La Fotografia non è SOLO comunicazione è certamente ANCHE comunicazione ma è certamente ANCHE tante altre cose. Tutto dipende dal perché si fa Fotografia... tutto parte da lì e tutto dipende da quello. Anche la frase che hai scritto subito dopo è opinabile: "... credo che provare almeno a interagire coi soggetti che fotografiamo sia un grande passo in avanti rispetto a usare la fotocamera come un arma..." Anche questo dipende dal perché si fa Fotografia... ... personalmente ritengo che non sia affatto un passo avanti, anzi, è una pratica che ti fa perdere il "momento", che condiziona fortemente la scena, il soggetto e che va a snaturare completamente uno dei modi (per molti anche una delle peculiarità principali) più importanti ed efficaci per fare Street Photography.
Interessantissimo tutorial...come gli altri del resto....io faccio treet ph ... e le difficoltà nn sono poche...Con la mia reflex 5d mark 4 uso sempre un 85 mm 1,8 o un 24-70 canon serie L f2.... Grazie ..per i tuoi insegnamenti Michele
Veramente un gran video informativo. Bravissimo. Un solo dubbio, che anche tu hai espresso, altri dicono che sia meglio sottoesporre per poi recuperare le ombre, tu invece parli di esposizione a destra per sovraesporre. Puoi essere più esaustivo. Grazie.
Il sensore è un dispositivo opto-elettronico che trasforma l’energia luminosa in energia elettrica: riceve fotoni e restituisce elettroni. Di conseguenza, lavora meglio quando riceve tanta energia, non quando ne riceve poca. Per sfruttare al meglio le caratteristiche del sensore esiste un procedimento (divulgato dal compianto Michael Reichmann sul suo sito Luminous Landscape), chiamato ETTR (Expose To The Right). Esporre “a destra” significa sovraesporre in fase di ripresa, cioè dare più luce di quanta ne chieda l’esposimetro. In questo modo l’istogramma apparirà spostato verso destra, cioè verso la zona delle alte luci, dove il sensore registra la maggior parte delle informazioni. Poi, in fase di trattamento, si potrà diminuire l’esposizione, riportando al centro l’istogramma. Ma come funziona, esattamente? Il sensore risponde alla luce in modo lineare: se un pixel riceve il doppio della luce rispetto al pixel vicino, produrrà un segnale di intensità doppia. Ogni zona riceve pertanto il doppio della luce rispetto alla zona inferiore e la metà della luce rispetto alla zona immediatamente superiore. Ora, immaginiamo le zone come dei secchielli di diversa dimensione. La larghezza della loro bocca è proporzionale alla loro ampiezza dinamica. I secchielli delle zone delle alte luci hanno bocche larghe, quelli delle zone scure hanno bocche strette. Prendiamo questi secchi e mettiamoli in un posto dove piovono palline bianche (i fotoni). È intuitivo prevedere che i secchielli delle alte luci, grazie alla loro grande bocca, raccoglieranno molte più palline dei secchielli delle ombre. Questo significa che la ricchezza tonale (cioè la quantità di toni di grigio) registrabile nelle zone luminose sarà molto alta, mentre quella nelle ombre sarà modesta. Sovraesponendo in fase di ripresa si otterranno ombre leggibili e un facile recupero delle alte luci. Al contrario, il recupero delle ombre - aumentando il segnale in uscita - non farà altro che incrementare il rumore elettronico senza migliorare la separazione tonale.
(ennesimo) Off topic: il nome Helen Levitt l'ho sempre pronunciato "alla italiana", così come lo leggo; credo perché non ha la W ma la V. Ma forse viene citato qualcun'altro e ho capiti male io; forse, più semplicemente, ho sempre letto male😅
Con tutto il rispetto ma le foto scelte per questo video sono, diciamo, scadenti. Sulla teoria niente da dire ma in un video sulla “Street Photography” ( se così la si vuol chiamare) mi sarei aspettato la citazione di moderni autori che hanno portato questo “genere” a livelli altissimi, degli esempi sono Matt Stuart, Blake Andrews, Bruce Gilden oltre ai classici Alex Webb, Erwitt etc. Le foto contenute del video sono degli Snapshoot documentari che poco c’entrano con la fotografia di strada, che poi, solo Fotografia è
Non ho voluto fare le storia del genere, ma solo dare consigli pratici illustrandoli con fotografie che chiunque potrebbe fare e che sono, appunto, solo fotografie.
Consigli molto mirati per chi voglia imparare. Ma porre delle regole alla street… la vedo stretta. Anche perché, con tutte le immagine che sono state fatte, se ci lega a delle regole troppo stringenti, si rischia di limitare la creatività e di non poter tirar fuori nulla di innovativo. Questo al di là del affatto che una sia semore meglio una bella foto dritta e a fuoco che una bruttina, storta e sfocata
Le regole della street sono le regole normali che valgono per qualunque genere gotografico, e oggi sono la differenza tra una fotografia vendibile e una da buttare. Ovviamente il dilettante può fare quello che vuole: se gli piace la foto che ha fatto, anche se sbagliata, va benissimo, finché rimane l'unico giudice di se stesso. Peccato che il mio scopo sia quello di suggerire metodi, procedure (e - soprattutto una mentalità) capaci di far compiere al dilettante quel "passo in più" che gli permetta una visione un po' più ampia sul mercato e le tendenze della fotografia.
@ mi piacerebbe sapere che ne pensi di tante recenti premiate ai concorsi di street. Perché di 'sbagliate' secondo i canoni tradizionali ce ne sono parecchie, ma sembra che trasmettano qualcosa
@@gfirmanii concorsi sono una cosa, il mercato un'altra. E così le gallerie. Ci sono foto artistiche, esposte e vendute dai galleristi, che non verrebbero accettate da un'agenzia fotogiornalistica. E viceversa.
La seguo ormai da diversi anni, non posso fare altro che ringraziarla per i contenuti di altissima qualità, Spero che molte persone riescano a capire la differenza abissale da contenuti come i suoi e da quelli pubblicati da ciarlatani e sedicenti fotografi. Buona Luce
In un unico video condensate tantissime informazioni, che delineano un quadro completo ed esaustivo!
Ho visto i primi 3:37 secondi e per ora è il miglior video sulla street photography che abbia mai visto e ascoltato. E sono abbastanza convinto che non cambierò idea continuando a guardarlo.
Buongiorno, non posso fare altro che dirle GRAZIE, sia per l'ampia trattazione che per l'alta qualità. Indubbiamente un professionista, anche della comunicazione
Complimenti! Il miglior video sulla street photography. Grazie.
Uno dei migliori video del canale.
Esaustivo, avvolgente e appagante
wow finalmente un professionista che dona consigli per altro molto preziosi. Grazie!
Grazie per questo video, come sempre chiaro e professionale. Sarebbe bello se questo contenuto fosse visto da tutti coloro che fanno street.
Bellissimo resoconto e punto di vista estremamente interessante! Grazie per condividere contenuti di così alto spessore
Grazie Michele, sempre preciso, preparato, con argomentazioni approfondite e dettagliate. Ne farò sicuramente tesoro.
Grazie Maestro, è sempre un piacere seguirla. Le auguro buon anno.
Ho ripreso in mano la fotocamera dopo alcuni anni cosi mi sto affidando a TH-cam per ripassare le basi e aggiornarmi con le novità, seguo vari youtuber e devo dire che sei il tipo di persona che avrei voluto avere come professore in gioventù... Però sarebbe stato impossibile, siamo quasi coetanei 😂😂😂
Ottime spiegazioni condite con pensieri personali estremamente interessanti! Grazie!
Forse è la prima volta che non sckippo la pubblicità ritenendo corretto che l'autore percepisca il giusto compenso per il suo lavoro, grazie Sig. Michele
Grazie davvero a lei!
Ho seguito con estremo interesse questa breve, ma intensa dissertazione sulla street photography. È un genere che non ho quasi mai praticato sentendomi del tutto inadatto, tuttavia ascoltandola una scintilla è scoccata e chissà... Grazie.
Mamma mia ,lei è semplicemente immenso Maestro Vacchiano.🙏
Ottima lezione, e consigli ❤ grazie Prof. Vacchiano..
Grazie Michele ,come sempre sai coinvolgere co la tua competente passione
Grazie per il bellissimo contenuto.Provo a fare street da diversi anni e le difficoltà non sono poche. Non è pensabile chiedere liberatorie a chiunque ma credo che provare almeno a interagire coi soggetti che fotografiamo sia un grande passo in avanti rispetto a usare la fotocamera come un'arma e fotografare chiunque in qualunque momento, anche persone che hanno perso tutto o quasi. Mettiamoci sempre nei panni di chi sta dall'altra parte dell'obiettivo e cerchiamo di non togliere mai dignità ai soggetti ma se possibile di donargliene. Un caro saluto🙋♂️
Non è necessario né indispensabile "chiedere liberatorie a chiunque", quelle non servono per poter fare "Street Photography" assolutamente no, quelle servono (eventualmente) per chi ha intenzione di esporre e/o pubblicare le fotografie...ma non è assolutamente detto che tutti coloro che fanno Street Photography, la fanno per esporre, pubblicare ecc.
Come dico sempre: La Fotografia non è SOLO comunicazione è certamente ANCHE comunicazione ma è certamente ANCHE tante altre cose.
Tutto dipende dal perché si fa Fotografia... tutto parte da lì e tutto dipende da quello.
Anche la frase che hai scritto subito dopo è opinabile: "... credo che provare almeno a interagire coi soggetti che fotografiamo sia un grande passo in avanti rispetto a usare la fotocamera come un arma..."
Anche questo dipende dal perché si fa Fotografia...
... personalmente ritengo che non sia affatto un passo avanti, anzi, è una pratica che ti fa perdere il "momento", che condiziona fortemente la scena, il soggetto e che va a snaturare completamente uno dei modi (per molti anche una delle peculiarità principali) più importanti ed efficaci per fare Street Photography.
Bellissimo video. Grazie maestro.
Video straordinariamente istruttivo, grazie
Come sempre l'argomento affrontato é molto esaustivo grazie mille
Pensieri e parole sagge. Iscritto e 👍.Leonardo
Grazie mille Maestro
Interessantissimo tutorial...come gli altri del resto....io faccio treet ph ... e le difficoltà nn sono poche...Con la mia reflex 5d mark 4 uso sempre un 85 mm 1,8 o un 24-70 canon serie L f2....
Grazie ..per i tuoi insegnamenti Michele
Grande video!!
Veramente un gran video informativo. Bravissimo. Un solo dubbio, che anche tu hai espresso, altri dicono che sia meglio sottoesporre per poi recuperare le ombre, tu invece parli di esposizione a destra per sovraesporre. Puoi essere più esaustivo. Grazie.
Il sensore è un dispositivo opto-elettronico che trasforma l’energia luminosa in energia elettrica: riceve fotoni e restituisce elettroni.
Di conseguenza, lavora meglio quando riceve tanta energia, non quando ne riceve poca.
Per sfruttare al meglio le caratteristiche del sensore esiste un procedimento (divulgato dal compianto Michael Reichmann sul suo sito Luminous Landscape), chiamato ETTR (Expose To The Right).
Esporre “a destra” significa sovraesporre in fase di ripresa, cioè dare più luce di quanta ne chieda l’esposimetro.
In questo modo l’istogramma apparirà spostato verso destra, cioè verso la zona delle alte luci, dove il sensore registra la maggior parte delle informazioni.
Poi, in fase di trattamento, si potrà diminuire l’esposizione, riportando al centro l’istogramma.
Ma come funziona, esattamente?
Il sensore risponde alla luce in modo lineare: se un pixel riceve il doppio della luce rispetto al pixel vicino, produrrà un segnale di intensità doppia.
Ogni zona riceve pertanto il doppio della luce rispetto alla zona inferiore e la metà della luce rispetto alla zona immediatamente superiore.
Ora, immaginiamo le zone come dei secchielli di diversa dimensione.
La larghezza della loro bocca è proporzionale alla loro ampiezza dinamica.
I secchielli delle zone delle alte luci hanno bocche larghe, quelli delle zone scure hanno bocche strette.
Prendiamo questi secchi e mettiamoli in un posto dove piovono palline bianche (i fotoni).
È intuitivo prevedere che i secchielli delle alte luci, grazie alla loro grande bocca, raccoglieranno molte più palline dei secchielli delle ombre.
Questo significa che la ricchezza tonale (cioè la quantità di toni di grigio) registrabile nelle zone luminose sarà molto alta, mentre quella nelle ombre sarà modesta.
Sovraesponendo in fase di ripresa si otterranno ombre leggibili e un facile recupero delle alte luci.
Al contrario, il recupero delle ombre - aumentando il segnale in uscita - non farà altro che incrementare il rumore elettronico senza migliorare la separazione tonale.
@@mvculturalphotography Grazie ancora per questa delucidazione Chiara anche a neofiti è impossibile nn seguirla. Grazie 1000 davvero
(ennesimo) Off topic: il nome Helen Levitt l'ho sempre pronunciato "alla italiana", così come lo leggo; credo perché non ha la W ma la V. Ma forse viene citato qualcun'altro e ho capiti male io; forse, più semplicemente, ho sempre letto male😅
Ok grazie per la precisazione
Con tutto il rispetto ma le foto scelte per questo video sono, diciamo, scadenti. Sulla teoria niente da dire ma in un video sulla “Street Photography” ( se così la si vuol chiamare) mi sarei aspettato la citazione di moderni autori che hanno portato questo “genere” a livelli altissimi, degli esempi sono Matt Stuart, Blake Andrews, Bruce Gilden oltre ai classici Alex Webb, Erwitt etc. Le foto contenute del video sono degli Snapshoot documentari che poco c’entrano con la fotografia di strada, che poi, solo Fotografia è
Non ho voluto fare le storia del genere, ma solo dare consigli pratici illustrandoli con fotografie che chiunque potrebbe fare e che sono, appunto, solo fotografie.
Consigli molto mirati per chi voglia imparare. Ma porre delle regole alla street… la vedo stretta. Anche perché, con tutte le immagine che sono state fatte, se ci lega a delle regole troppo stringenti, si rischia di limitare la creatività e di non poter tirar fuori nulla di innovativo. Questo al di là del affatto che una sia semore meglio una bella foto dritta e a fuoco che una bruttina, storta e sfocata
Le regole della street sono le regole normali che valgono per qualunque genere gotografico, e oggi sono la differenza tra una fotografia vendibile e una da buttare. Ovviamente il dilettante può fare quello che vuole: se gli piace la foto che ha fatto, anche se sbagliata, va benissimo, finché rimane l'unico giudice di se stesso. Peccato che il mio scopo sia quello di suggerire metodi, procedure (e - soprattutto una mentalità) capaci di far compiere al dilettante quel "passo in più" che gli permetta una visione un po' più ampia sul mercato e le tendenze della fotografia.
@ mi piacerebbe sapere che ne pensi di tante recenti premiate ai concorsi di street. Perché di 'sbagliate' secondo i canoni tradizionali ce ne sono parecchie, ma sembra che trasmettano qualcosa
@@gfirmanii concorsi sono una cosa, il mercato un'altra. E così le gallerie. Ci sono foto artistiche, esposte e vendute dai galleristi, che non verrebbero accettate da un'agenzia fotogiornalistica. E viceversa.
Molto istruitivo