Buongiorno Professore, la seguo puntualmente, il qaudro del suo pensiero si sta lentamente articolando nel mio. Questo video mi ha fatto sorgere alcune considerazioni, alla luce di letture precedenti. Nove anni è anche il tempo che impiegano le cellule del corpo umano a rinnovari completamente, come dire che - neuroni a parte - l'intero organismo si rinnova in nove anni (panta rei...). Secondo una teoria epigenetica, dal nome proprio di Epigenetica, la reincarnazione si spiegherebbe a partire dall'unicità della mappa dei canali della membrana cellulare, uguale per tutte le cellule di un organismo e unica al mondo, come un'impronta digitale. L'anima rappresenterebbe lo scambio di ioni tra esterno e interno della membrana che si effettua - appunto - grazie a una distribuzione di pori differente per ognuno. Quando nascesse una persona la cui membrana cellulare ricalcasse la geografia di quella di una deceduta, quest'ultima potrebbe dirsi reincarnata. Non so se sono ravvisabili assonanze con la visione platonica. Grazie ancora per tutti i lumi, buon proseguimento di lavoro Un saluto dalla Sardegna
Novella di Platone: La biga alata. Parla della vita prenatale. La vita prenatale viene adombrata in un modo straordinario da questa novella. C'è una briga che ha due cavalli, uno bianco e uno nero. E questa auriga corrisponde all'anima che prima di incarnarsi in un corpo, prima di bere l'acqua del fiume Lete, che ci fa dimenticare quello che è successo prima di incarnarci. Si fa un bel viaggio nell'iperUranio. Quest'auriga che ha questa pariglia di cavalli, uno dei quali fa a modo suo e tira in basso mentre quell'altro cerca di seguire la scia degli Dei. Cerca in tutti i modi quest'auriga di seguire il percorso degli Dei nell'iperUranio. Gli Dei nell'iperUranio sono dodici. Undici camminano, fanno il giro dell'iperUranio, ma hanno delle pariglie di cavalli ben domati, che si possano guidare per bene. Estia sta ferma. Mentre l'anima che dovrà incarnarsi fa fatica a seguirli soprattutto per questo benedetto cavallo nero che spesso spinge in basso e mantiene poco il passo con gli Dei. E' veramente faticoso per l'anima questo viaggio. Ma quando l'anima impotente a scoprire questo volo non scopra nulla della verità, quando in conseguenza di qualche disgrazia diventa gravità di smemoratezza e di vizio, si appesantisce e per colpa di questo peso perde le ali e precipita. Prima di nascere avviene tutto questo girovagare a presso gli Dei con questi cavalli strani. Ora fra tutti costoro che abbiano vissuto una giustizia riceve in cambio una sorte migliore e chi senza ingiustizia una sorte peggiore. Ciascuna anima non ritorna al luogo stesso da cui era partita prima di 10.000 anni. La rincarnazione avviene ogni 9 anni. La gestazione nella pancia di una madre dura 9 mesi. Tutta questa vita prima della nascita dove quest'anima è un auriga che sta su un cocchio che ha una pariglia di due cavalli e cerca di seguire le orme di un Dio e di assomigliarli a quel Dio e eleva il capo della sua auriga nella regione super celeste e quindi cerca in tutti i modi di seguire un Dio che gira in questo iperUranio. Gli antichi parlano in termini indiretti ma i simboli sono coincidenti con qualcosa. Richiamano un concetto. Questionario di 40 domande con le quali si riesce a trovare e a classificare le persone non secondo la diagnosi psichiatrica ma secondo una diagnosi apparentemente assurda e cioè che le persone possono essere cistifelici, di tipo fegato, di tipo stomaco, di tipo milza, di tipo pancreas, di tipo vescica che corrispondono ai vari organi. Quello che succede nella pancia di nostra madre prima di nascere e ci succede a tutti noi. Come ci formiamo? Gli egiziani ci dicevano, una intuizione straordinaria, dicevano che il cuore parte per primo ma poi si formano tutti gli altri organi. In effetti il cuore deve pompare il sangue. E mentre si formano gli altri organi si formano le cellule nervose. Quindi c'è un rapporto diretto tra la formazione delle cellule nervose e le cellule dei vari organi. le cellule nervose del cuore che sono ad arco riflesso vengono riprese e coordinate di nuovo dalle cellule nervose, partono appena appena prima il cuore, ma poi viene inglobato dalle cellule nervose. I cento miliardi di cellule che stanno nel cervello, stanno qui e sono stranamente eterne, e non fanno altro che coordinare o copiare o percepire, sono in continuo contatto con tutte le cellule del nostro corpo ma soprattutto sono in contatto con le cellule dei nostri grandi organi. E se li contiamo bene noi abbiamo dodici organi. Un organo non è solo una cellula singola, è un ammasso di cellule che ha una funzione precisa. Un organo come un Dio. Anche gli Dei hanno funzioni precise. Anche gli Dei hanno una loro vita, hanno le loro caratteristiche. Gli antichi conoscevano benissimo vita, morte e miracoli dei loro vari Dei, come erano nati, come operavano, in che modo operavano. Poi quando si doveva fare un sacrificio si sceglieva il Dio giusto per raggiungere l'obiettivo giusto. Non si sacrificava a caso ne si sceglieva un Dio a caso. Perché ogni Dio rappresentava una esemplarità da seguire. Desiderio -> sacrificio a Dio. Il fegato ha la funzione di scegliere ciò che è biologicamente disponibile e di respingere ciò che non è biologicamente disponibile al nostro corpo. La cistifelia ha la funzione di colpire tutto ciò che è tossico per il nostro corpo. Il feto si nutre tramite il cordone ombelicale di ciò che mia madre mangia. Ma mia madre è un essere diverso da me perché io sono figlio suo ma anche di un'altra persona. Se la mamma mangia qualcosa che per me è un po' tossico ma non per mia madre, allora il fegato e la cistifelia rimangono attivi per parecchio tempo. E le cellule del cervello, che stanno a spasso e no esse sono come l'auriga che va appresso agli Dei e ha due cavalli. Quello nero va giù, mi sofferma dietro questa funzione. Le cellule si impregnano di questa funzione. E quando esco dalla pancia della mammina sono forse una tabula rasa? No, io esco con una funzione molto sviluppata che è quella di riconoscere ciò che è fastidioso per me, ciò che è tossico per me. E quindi di scegliere ciò che è bene e ciò che è male. Se invece è lo stomaco a funzionare più a lungo, cioè la funzione di accogliere, tritare, sminuzzare e poi distribuire. Nelle nostre cellule celebrali imparano, si creano un'esperienza funzionale all'organo. E così l'intestino, sia quello tenue, quello grasso, così la milza, così i polmoni, così il cuore stesso. Quello che ci dimentichiamo in quest'epoca è che queste cellule non stanno a dormire ma come l'auriga si muovano e vanno appresso i nostri organi, le loro funzioni. Gli Dei si soffermano, continuano la loro strada ma spesso il nostro cavallo nero rischia di soffermarsi di più o di meno appresso un Dio invece di seguire tranquillamene tutta la scia. Quando si esce dalla mamma non abbiamo già acquisito programmi per riconoscere le cose. Programmi per agire e assimilare ciò che passerà d'ora in poi tramite i sensi. Queste cellule fanno fotocopie di tutto ciò che accade nel nostro corpo, quindi anche copiare le funzioni dei vari organi. Quando andiamo dal dentista e usciamo dallo studio e l'anestesia sta andando via, ci rendiamo conto di che fatica facciamo e di che difficolta abbiamo a muovere le labbra. L'anestesia a interrotto praticamente il rapporto continuo tra la periferia e il centro, i neuroni. Ci accorgiamo come c'è di fatto un continuo colloquio. Si può generalizzare su tutte le cento miliardi di cellule nervose su tutte le nostre cellule e sugli organi e con le loro funzioni specifiche per la vita del nostro organismo. Non siamo tabula rasa, abbiamo soggiornato a presso a un organo più che a un 'altro. E quindi abbiamo creato dei programmi con cui riconosciamo il mondo. Platone dice "conoscere è riconoscere". Profilo psicologico delle 40 domande, è molto preciso, molto azzeccato. E' in grado di cogliere di sorpresa il mio paziente. Posso molte volte dire che malattie e che difficoltà ha avuto nell'infanzia, quando era piccolo, ho a che età ha avuto qualche disturbo. Fotografia posteriore di quello che c'è capitato. Non siamo determinati. Conoscere è un riconoscere. Le funzioni dei nostri organi diventano dei programmi che possono crearci delle abitudini di vita. E che possono condizionare in qualche modo la nostra vita. Perché sono programmi con cui noi ci rapportiamo col mondo esterno. E sono programmi funzionali, quindi possono diventare delle abitudini di vita. I neo-platonici andavano cercando e evocando demoni, cioè programmi che la mente usa e che noi subiamo nella via di tutti i giorno. Noi operiamo secondo programmi interni in modo automatico. Tutto quello che facciamo, che diciamo nasce da programmi interni. I greci li chiamavano demoni. Noi le possiamo chiamare certezze, credenze. Credenze che nascono dalle funzionalità dei vari organi. E i nostri comportamenti possono essere l'effetto collaterale di queste esperienze prenatali. Sono dei demoni, dei programmi e come i nostri programmi dei nostri computer si posso resettare. Programmi che ci fanno esprimere in modo piuttosto che altre, che si scatenano certe emozioni piuttosto di altre. I programmi che ci sostengono quando vogliamo raggiungere certi obiettivi, e quelli che ci fanno desistere dal raggiungimento dei nostri obiettivi. E cogliere questo per trovare il modo per modificare programmi di base, oppure per tenerne conto e lavorare per inserire i programmi definitivi per ottenere ciò che si vuole e ciò che si desidera. Il programma che ci serve per ottenere ciò che si vuole è il programma dell'alternanza tra la funzione valutativa e la funzione arcaica. Se ci conosciamo, conosciamo anche gli altri programmi che possono creare impedimento all'installazione di questo programma fondamentale può avvenire con maggiore facilità.
Ho letto un libro di Melani Klein di come si forma io del bambino dopo la nascita e mi pare questo racconto esattamente come se forma io nel periodo prenatale.
Buongiorno Professore, la seguo puntualmente, il qaudro del suo pensiero si sta lentamente articolando nel mio.
Questo video mi ha fatto sorgere alcune considerazioni, alla luce di letture precedenti.
Nove anni è anche il tempo che impiegano le cellule del corpo umano a rinnovari completamente, come dire che - neuroni a parte - l'intero organismo si rinnova in nove anni (panta rei...).
Secondo una teoria epigenetica, dal nome proprio di Epigenetica, la reincarnazione si spiegherebbe a partire dall'unicità della mappa dei canali della membrana cellulare, uguale per tutte le cellule di un organismo e unica al mondo, come un'impronta digitale.
L'anima rappresenterebbe lo scambio di ioni tra esterno e interno della membrana che si effettua - appunto - grazie a una distribuzione di pori differente per ognuno.
Quando nascesse una persona la cui membrana cellulare ricalcasse la geografia di quella di una deceduta, quest'ultima potrebbe dirsi reincarnata.
Non so se sono ravvisabili assonanze con la visione platonica.
Grazie ancora per tutti i lumi, buon proseguimento di lavoro
Un saluto dalla Sardegna
Il canale é ancora attivo?
Certo
Novella di Platone: La biga alata. Parla della vita prenatale. La vita prenatale viene adombrata in un modo straordinario da questa novella. C'è una briga che ha due cavalli, uno bianco e uno nero. E questa auriga corrisponde all'anima che prima di incarnarsi in un corpo, prima di bere l'acqua del fiume Lete, che ci fa dimenticare quello che è successo prima di incarnarci. Si fa un bel viaggio nell'iperUranio. Quest'auriga che ha questa pariglia di cavalli, uno dei quali fa a modo suo e tira in basso mentre quell'altro cerca di seguire la scia degli Dei. Cerca in tutti i modi quest'auriga di seguire il percorso degli Dei nell'iperUranio. Gli Dei nell'iperUranio sono dodici. Undici camminano, fanno il giro dell'iperUranio, ma hanno delle pariglie di cavalli ben domati, che si possano guidare per bene. Estia sta ferma. Mentre l'anima che dovrà incarnarsi fa fatica a seguirli soprattutto per questo benedetto cavallo nero che spesso spinge in basso e mantiene poco il passo con gli Dei. E' veramente faticoso per l'anima questo viaggio. Ma quando l'anima impotente a scoprire questo volo non scopra nulla della verità, quando in conseguenza di qualche disgrazia diventa gravità di smemoratezza e di vizio, si appesantisce e per colpa di questo peso perde le ali e precipita. Prima di nascere avviene tutto questo girovagare a presso gli Dei con questi cavalli strani. Ora fra tutti costoro che abbiano vissuto una giustizia riceve in cambio una sorte migliore e chi senza ingiustizia una sorte peggiore. Ciascuna anima non ritorna al luogo stesso da cui era partita prima di 10.000 anni. La rincarnazione avviene ogni 9 anni. La gestazione nella pancia di una madre dura 9 mesi. Tutta questa vita prima della nascita dove quest'anima è un auriga che sta su un cocchio che ha una pariglia di due cavalli e cerca di seguire le orme di un Dio e di assomigliarli a quel Dio e eleva il capo della sua auriga nella regione super celeste e quindi cerca in tutti i modi di seguire un Dio che gira in questo iperUranio.
Gli antichi parlano in termini indiretti ma i simboli sono coincidenti con qualcosa. Richiamano un concetto. Questionario di 40 domande con le quali si riesce a trovare e a classificare le persone non secondo la diagnosi psichiatrica ma secondo una diagnosi apparentemente assurda e cioè che le persone possono essere cistifelici, di tipo fegato, di tipo stomaco, di tipo milza, di tipo pancreas, di tipo vescica che corrispondono ai vari organi. Quello che succede nella pancia di nostra madre prima di nascere e ci succede a tutti noi. Come ci formiamo? Gli egiziani ci dicevano, una intuizione straordinaria, dicevano che il cuore parte per primo ma poi si formano tutti gli altri organi. In effetti il cuore deve pompare il sangue. E mentre si formano gli altri organi si formano le cellule nervose. Quindi c'è un rapporto diretto tra la formazione delle cellule nervose e le cellule dei vari organi. le cellule nervose del cuore che sono ad arco riflesso vengono riprese e coordinate di nuovo dalle cellule nervose, partono appena appena prima il cuore, ma poi viene inglobato dalle cellule nervose. I cento miliardi di cellule che stanno nel cervello, stanno qui e sono stranamente eterne, e non fanno altro che coordinare o copiare o percepire, sono in continuo contatto con tutte le cellule del nostro corpo ma soprattutto sono in contatto con le cellule dei nostri grandi organi. E se li contiamo bene noi abbiamo dodici organi. Un organo non è solo una cellula singola, è un ammasso di cellule che ha una funzione precisa. Un organo come un Dio. Anche gli Dei hanno funzioni precise. Anche gli Dei hanno una loro vita, hanno le loro caratteristiche. Gli antichi conoscevano benissimo vita, morte e miracoli dei loro vari Dei, come erano nati, come operavano, in che modo operavano. Poi quando si doveva fare un sacrificio si sceglieva il Dio giusto per raggiungere l'obiettivo giusto. Non si sacrificava a caso ne si sceglieva un Dio a caso. Perché ogni Dio rappresentava una esemplarità da seguire. Desiderio -> sacrificio a Dio. Il fegato ha la funzione di scegliere ciò che è biologicamente disponibile e di respingere ciò che non è biologicamente disponibile al nostro corpo. La cistifelia ha la funzione di colpire tutto ciò che è tossico per il nostro corpo.
Il feto si nutre tramite il cordone ombelicale di ciò che mia madre mangia. Ma mia madre è un essere diverso da me perché io sono figlio suo ma anche di un'altra persona. Se la mamma mangia qualcosa che per me è un po' tossico ma non per mia madre, allora il fegato e la cistifelia rimangono attivi per parecchio tempo. E le cellule del cervello, che stanno a spasso e no esse sono come l'auriga che va appresso agli Dei e ha due cavalli. Quello nero va giù, mi sofferma dietro questa funzione. Le cellule si impregnano di questa funzione. E quando esco dalla pancia della mammina sono forse una tabula rasa? No, io esco con una funzione molto sviluppata che è quella di riconoscere ciò che è fastidioso per me, ciò che è tossico per me. E quindi di scegliere ciò che è bene e ciò che è male. Se invece è lo stomaco a funzionare più a lungo, cioè la funzione di accogliere, tritare, sminuzzare e poi distribuire. Nelle nostre cellule celebrali imparano, si creano un'esperienza funzionale all'organo. E così l'intestino, sia quello tenue, quello grasso, così la milza, così i polmoni, così il cuore stesso.
Quello che ci dimentichiamo in quest'epoca è che queste cellule non stanno a dormire ma come l'auriga si muovano e vanno appresso i nostri organi, le loro funzioni. Gli Dei si soffermano, continuano la loro strada ma spesso il nostro cavallo nero rischia di soffermarsi di più o di meno appresso un Dio invece di seguire tranquillamene tutta la scia. Quando si esce dalla mamma non abbiamo già acquisito programmi per riconoscere le cose. Programmi per agire e assimilare ciò che passerà d'ora in poi tramite i sensi. Queste cellule fanno fotocopie di tutto ciò che accade nel nostro corpo, quindi anche copiare le funzioni dei vari organi. Quando andiamo dal dentista e usciamo dallo studio e l'anestesia sta andando via, ci rendiamo conto di che fatica facciamo e di che difficolta abbiamo a muovere le labbra. L'anestesia a interrotto praticamente il rapporto continuo tra la periferia e il centro, i neuroni. Ci accorgiamo come c'è di fatto un continuo colloquio. Si può generalizzare su tutte le cento miliardi di cellule nervose su tutte le nostre cellule e sugli organi e con le loro funzioni specifiche per la vita del nostro organismo. Non siamo tabula rasa, abbiamo soggiornato a presso a un organo più che a un 'altro. E quindi abbiamo creato dei programmi con cui riconosciamo il mondo. Platone dice "conoscere è riconoscere".
Profilo psicologico delle 40 domande, è molto preciso, molto azzeccato. E' in grado di cogliere di sorpresa il mio paziente. Posso molte volte dire che malattie e che difficoltà ha avuto nell'infanzia, quando era piccolo, ho a che età ha avuto qualche disturbo. Fotografia posteriore di quello che c'è capitato. Non siamo determinati. Conoscere è un riconoscere. Le funzioni dei nostri organi diventano dei programmi che possono crearci delle abitudini di vita. E che possono condizionare in qualche modo la nostra vita. Perché sono programmi con cui noi ci rapportiamo col mondo esterno. E sono programmi funzionali, quindi possono diventare delle abitudini di vita. I neo-platonici andavano cercando e evocando demoni, cioè programmi che la mente usa e che noi subiamo nella via di tutti i giorno. Noi operiamo secondo programmi interni in modo automatico. Tutto quello che facciamo, che diciamo nasce da programmi interni. I greci li chiamavano demoni. Noi le possiamo chiamare certezze, credenze. Credenze che nascono dalle funzionalità dei vari organi. E i nostri comportamenti possono essere l'effetto collaterale di queste esperienze prenatali. Sono dei demoni, dei programmi e come i nostri programmi dei nostri computer si posso resettare. Programmi che ci fanno esprimere in modo piuttosto che altre, che si scatenano certe emozioni piuttosto di altre. I programmi che ci sostengono quando vogliamo raggiungere certi obiettivi, e quelli che ci fanno desistere dal raggiungimento dei nostri obiettivi. E cogliere questo per trovare il modo per modificare programmi di base, oppure per tenerne conto e lavorare per inserire i programmi definitivi per ottenere ciò che si vuole e ciò che si desidera. Il programma che ci serve per ottenere ciò che si vuole è il programma dell'alternanza tra la funzione valutativa e la funzione arcaica. Se ci conosciamo, conosciamo anche gli altri programmi che possono creare impedimento all'installazione di questo programma fondamentale può avvenire con maggiore facilità.
Ho letto un libro di Melani Klein di come si forma io del bambino dopo la nascita e mi pare questo racconto esattamente come se forma io nel periodo prenatale.