sai, sono stato a New York, respirato l'aria di Cork, visto l'alba da un loft in Liguria, coast to coast mi sono fatto la Francia e il giorno dopo torno al posto che io amo con la mente, Torino è bella, non mente la patria, quello che sente il mio cuore, l'oro del mondo non lo vende per dozzine di stipendi, i dividendi e le tendenze, nonostante le carenze, amo Torino più di tutte le altre apparenze New York avrà dimensioni planetarie, in Francia avrò sicurezze monetarie, ma le mie persone me le porto in cuore, son più care, ah, so che potrò non mangiare, ma finché ci riesco, resto, perché ogni vacanza fuori è un esilio che dura settimane, e potrei perdere il pane, ma sono piccole pare se guardo in confronto a Torino capitale e io amo il mondo, ma più sto fuori da Torino, più quando ritorno mi sento più comodo, a mio agio, anche nello sporco, anche nel baccano di Porta Palazzo rotto, quello è il mio porto sicuro, e anche se a volte mi dimentico, e il Po sembra un muro, e io mi sento un mendico per un'altra città, cioé po8 voglio fuggire, se me ne vado sentirò una spinta a rincasare odo il suono del mare quando guardo alle montagne senso di cose immani, ciò che farò da grande, i tramonti rosati, le vogl8e più nefande, la statua del Fante, e mi ricordo anch-'io perchr anelo a immortalarmi e le mie parole le prendo da altri calamai, da quei grandi a cui Torino diede i natali I Ginzburg, Levi, Pavese, Alfieri, Gozzano, De amicis solo i più speciali e coltivo la loro eredità, grido del mio affetto anche se mi sento infimo, e so che a dire queste cose non sono il primo, ma mi sembra abbastanza esprimere che vivo e non dico niente di profondo, se sei un torinese basta guardarti attorno, se cala un po' di nebbia ti pare vedere un fiordo, io me ne accorgo solo, e questo è il vostro scoglio la gente vuole vivere lo spirito romantico, ma Torino nasconde questo moto in ogni andito, passa a Piazza vittorio la notte, che incanto, mi incastro come un puzzle, ormai ne sono pratico, passa il 16 e stride, ormai questo è un cantico, entro nel 4 affollato con un moto acrobatico, qui vedo ogni etnia, tessuto democratico, cado addosso a un asiatico con fare cinematico, mi guarda un po' drammatico, ecco faccio un salto quaggiù al quadrilatero
god dayum brother this is smooooooooooooth
I was in the middle of an angry rant and TH-cam notified me of this upload… it began calming me down immediately and I appreciate you ❤
If I didn't know any better, I would've assumed this was genuine Dilla. Nice work, me boi :)
This may be worth noting as a classic in my book. 💯🫡
I love you, thanks for this one!
that sample yo 👀🔥
So much inspired🙏
Nailed it
Bailey goat Daniel
Superb
I love it
“You’re a very soulful dude”🥷🏻💭🖤
NICE!
Pure
Niceee🔥👍
Soul Food type vibes
🔥🔥🔥
sai, sono stato a New York, respirato l'aria di Cork, visto l'alba da un loft in Liguria, coast to coast mi sono fatto la Francia e il giorno dopo torno al posto che io amo con la mente, Torino è bella, non mente la patria, quello che sente il mio cuore, l'oro del mondo non lo vende per dozzine di stipendi, i dividendi e le tendenze, nonostante le carenze, amo Torino più di tutte le altre apparenze
New York avrà dimensioni planetarie, in Francia avrò sicurezze monetarie, ma le mie persone me le porto in cuore, son più care, ah, so che potrò non mangiare, ma finché ci riesco, resto, perché ogni vacanza fuori è un esilio che dura settimane, e potrei perdere il pane, ma sono piccole pare se guardo in confronto a Torino capitale
e io amo il mondo, ma più sto fuori da Torino, più quando ritorno mi sento più comodo, a mio agio, anche nello sporco, anche nel baccano di Porta Palazzo rotto, quello è il mio porto
sicuro, e anche se a volte mi dimentico, e il Po sembra un muro, e io mi sento un mendico per un'altra città, cioé po8 voglio fuggire, se me ne vado sentirò una spinta a rincasare
odo il suono del mare quando guardo alle montagne
senso di cose immani, ciò che farò da grande, i tramonti rosati, le vogl8e più nefande, la statua del Fante, e mi ricordo anch-'io perchr anelo a immortalarmi
e le mie parole le prendo da altri calamai, da quei grandi a cui Torino diede i natali
I Ginzburg, Levi, Pavese, Alfieri, Gozzano, De amicis solo i più speciali
e coltivo la loro eredità, grido del mio affetto anche se mi sento infimo, e so che a dire queste cose non sono il primo, ma mi sembra abbastanza esprimere che vivo
e non dico niente di profondo, se sei un torinese basta guardarti attorno, se cala un po' di nebbia ti pare vedere un fiordo, io me ne accorgo solo, e questo è il vostro scoglio
la gente vuole vivere lo spirito romantico, ma Torino nasconde questo moto in ogni andito, passa a Piazza vittorio la notte, che incanto, mi incastro come un puzzle, ormai ne sono pratico, passa il 16 e stride, ormai questo è un cantico, entro nel 4 affollato con un moto acrobatico, qui vedo ogni etnia, tessuto democratico, cado addosso a un asiatico con fare cinematico, mi guarda un po' drammatico, ecco faccio un salto quaggiù al quadrilatero