Dalle belle città date al nemico, fuggimmo un di sulle aride montagne, cercammo libertà fra rupe e rupe, contro la schiavitù del suol tradito ..lasciammo case, scuole, ed officine ,mutammo in caserma le vecchie cascine, armammo le mani di bombe e mitraglia, temprammo muscoli e i cuori in battaglia. Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti.
Dedico questo santo rosario a mia moglie Laura e ai miei figli che possono ritornare presto a casa e a tutte le famiglie divise gli auguro di ricongiungersi nell'amore di Dio
Buona Sera a Voi grazie a Luciano Canfora ,congratulazioni x il libro di Antonio GRAMSCI, in un momento particolare come oggi,momento di riflessione. GRAZIE A Paolo Mieli
Buon giorno QUESTO UN MOMENTO MOLTO PREOCCUPANTE , LA POLITICA NON HA SAPUTO COGLIERE IL SENTIMENTO DEGLI ITALIANI È STATA ASSENTE IN TUTTO ,IL VOTO SEMPRE MENO ESPRESSO
Bravo Prof Villari I POTERI LASCIANO APERTO IL DISCORSO. LA DISINFORMAZIONE LA CENSURA DOMINANTE IN OGNI PERIODO STORICO È SEMPRE CONTEMPORANEA. I VARI SCHIERAMENTI SONO IN LOTTA CONTINUA OGGI L' INDIFFERENZA DI CHI DOVREBBE RAPPRESENTARE LA GENTE SEMPRE PIÙ PER ALTRI INTERESSI: CI RESTA LA NOSTALGIA DI PERSONE SPECIALI.
Bisogna ammettere che Canfora al di la delle sue personali posizioni che possono piacere o meno ha dimostrato in questo dibattito una lodevole onestà intellettuale nel fare le pulci agli scritti di Spriano.
Mieli non è né uno storico né un intellettuale, ma solo un uomo che fa parte del potere vigente. Ad ascoltarlo si rimane sempre imbarazzati, anche ad avere solo una decente formazione liceale.
Non è vero che mieli è come dite voi, però e' vero che cambia spesso TV x parlare ed ho impressione che va dove tira il vento,dopodiché è comunque uno che diffonde la storia con dei prof.che altrimenti non sapremmo,Gino ciao a tutti
Paolo Mieli è figlio di suo padre, il fondatore dell'agenzia ANSA, un gran opportunista e un pessimo divulgatore. È riuscito a definire Dino Grandi come un grande uomo di Stato (con la complicità del prof. Perfetti, l'inezia perfetta nel campo storico). Non penso che ci sia bisogno di commenti: Grandi è scappato mentre il regime fascista affondava, regime del quale era parte e partecipe di primo rango, che ha falsificato il suo percorso (vedi il il libro di Emilio Gentile sul 25 luglio). Ed ha finito la sua vita tranquillamente, lontano dall'Italia, senza mai dover rispondere delle proprie responsabilità e dei propri crimini: ebrei, zigani, antifascisti, omosessuali deportati e in buona parte massacrati. Ricordo che fascisti, nazisti e ustascia croati hanno fatto nell'ex-Jugoslavia almeno 1.200.000 morti (quando in Italia ci sono stati nel periodo bellico poco più di 800.000 morti). E cito fonti storiche croate attuali. E di tutto questo Grandi è corresponsabile. Solo un manipolatore come Mieli, preteso "gran divulgatore", può affermare una fesseria del genere.
Interessante presentazione , un po' per addetti ai lavori, ma tassello di una corrente Gramsci Renaissance, configurabile, come dice benissimo Canfora a 55', nella vichiana discoperta del vero, che sarebbe la statura variamente classica del pensiero , della figura, del metodo di Gramsci; onde non è possibile parlarne - come dice Mieli nel suo chiaro inquadramento iniziale -, col distacco che s'userebbe discutendo di Cesare o Alessandro Magno: e infatti Canfora gli ribadisce che anche su quelli ci si divide, e "noi siamo pedr moltiplicarci": battuta paradossale , ma che descrive ciò che per fortuna sta accadendo.
Gramsci aveva due fratelli radicalmente fascisti. Entrambi "della prima ora". Uno, Mario, fece la "marcia su Roma" fondò la sede del Fascio di Varese e ne divenne Federale. Fece tutte le guerre del periodo, fu fatto prigioniere, non fu collaborazionista, e per questo torturato dagli inglesi. "Grazie" a queste torture morì nel 47. La sorella fu segretaria fascista della sezione femminile nel paese natale. In Carcere (finito lì per alcune lettere false del comunista Secchia scritte su incarico di Togliatti, che odiava Gramsci) ebbe sempre un trattamento di riguardo tanto da essere giudicato un traditore dagli altri detenuti comunisti (che lo avevano tradito......). Potè scrivere tutto quello che scrisse liberamente. Quando la malattia si manifestò venne subito liberato per disposizione di Mussolini (che lo ammirava), e quando raggiunse una certa gravità fu subito ricoverato alla clinica "Quisisana" di Roma, la più esclusiva d'Italia, a spese della "Presidenza del Consiglio", cioè dello stesso Mussolini. Basta con le cazzate della "persecuzione".
Buongiorno Raul, interessante quanto ha voluto lasciare ai lettori. Le dispiace, però, indicare le fonti storiche, certe, della parte conclusiva del suo contributo. Come comprenderà su questi fatti storici delicati necessitano fonti serie. In troppi rivendicano il pagamento. Grazie
@@agostinolai2158 Sull'argomento vada a vedere Marcello Veneziani e la "Nuova Sardegna" (le avevo spedito i link ma mi cancella continuamente). le Invio queste due versioni sulla vita di Mario Gramsci. Divergono totalmente sulla parte finale della biografia, ma io sono disposto a credere alla versione di Veneziani, e per un motivo molto semplice. Dopo la guerra Togliatti tagliò dalla vita di Gramsci questa presenza inconciliabile e imbarazzante. Eliminò TUTTI GLI SCRITTI E TUTTE LE TESTIMONIANZE, per cui di lui NULLA RESTA per avere certezze storiche e scriverci sopra un libro. E infatti il PCI ai suoi tempi non diede mai nessuna versione, semplicemente non ne parlò mai, né permise mai che se ne parlasse. . Se Mario Gramsci, in prigionia, avesse realmente abiurato il Fascismo dichiarandosi addirittura antifascista e monarchico, non ci sarebbe stato nessun bisogno di una "damnatio memoriae". Il pentimento lo avrebbe proiettato immediatamente tra i cittadini rispettabili che avevano, finalmente, riconosciuto il loro errore. In quei giorni ci furono 45 milioni di italiani che riconobbero i loro "errori". Ne consegue che CON OGNI PROBABILITA' Mario Gramsci rimase fascista fino in fondo e morì per le torture subite dagli inglesi, come secondo la versione di Veneziani!
Non capisco l'importanza capitale della lettera di Grieco a Gramsci. Quale peso nelle vicende reali del PCI italiano ha avuto effettivamente. Si sa che c'era una parte fascista/nazionalista che era sensibile a certe sfumature comunistoidi (vedi la figura di Bombacci) e anche viceversa (la mano tesa verso il fascismo). Ma il tema in se mi sembra molto limitato ed interno alle vicende del PCI italiano che in quegli anni tendeva ad abbandonare l eminenza Grigia e l'alta presenza intellettuale di Gramsci (che aveva compreso anzitempo la deriva dello stalinismo)
Bombacci è stato il grande fondatore del PC nel 1921. E' stato l'unica personalità comunista che Lenin teneva in grande considerazione e l'unico ammesso ai funerali di Lenin nel 24. Altro che "comunistoide". Poi vivrà in miseria, finché Mussolini lo aiuterà per un figlio molto malato. Incontrerà Mussolini e decideranno insieme di pubblicare un mensile socialista dal titolo "La Verità" (anche Mussolini parteciperà anonimamente con articoli). La Rivista durerà per tutti gli anni trenta e vi collaboreranno personaggi di grande valore della sinistra, come Labriola, e verrà chiusa dal Governo......antifascista di Badoglio. Bombacci seguirà poi Mussolini a Salò e insieme scriveranno i 18 punti di Verona (il Programma del Fascismo Repubblicano e dei movimenti neofascisti dopo la guerra è stato scritto dal fondatore del Partito Comunista......). Verrà fucilato a Dongo e appeso a Piazzale Loreto. E' quello a destra del Duce nelle famose immagini.
@@raulcesari4115 Non intendevo denigrare o sminuire la figura di bombacci. Ho parlato di sfumature comunistoidi in seno ad un certo pensiero nazionalista e fascista della prima ora. D'altronde le interconnesioni in un epoca di forte fermento erano assai comuni. Va da sé che tutti questi Grandi ideologisti erano alla ricerca di un modello sociale "nuovo" vero antagonista al liberismo anglosassone, verve che manca assolutamente nella nostra società deideologizata ed appiattita al pensiero comune del mercato sovrano del creato.
@@giovannitrinchero6504 secondo l'interpretazione di polanyi il fascismo è un opzione, sempre presente, anche oggi, del capitalismo. Per sfuggire alle proprie interne contraddizioni e squilibri il capitalismo sceglie l'opzione fascista, ovvero va a nascondere e sottacere la propria natura ipercapitalista coprendola con elementi ideologici fuori di esso: la patria, l'onore, la storia di roma imperiale, oppure la razza ariana, gli ebrei (e slavi) razza inferiore, addirittura maledetti i primi. Oppure ricorrendo ad una visione veterocattolica (il franchismo). Il tutto per dare un "motivo morale" oppure un "nemico altro" alla classe salariata ipersfruttata dal capitalismo fascista (vedi ad esempio la condizione dei braccianti nelle campagne o degli operai in italia dopo il 22'). Oggi l'opzione fascista potrebbe intendersi come individuazione delle cause della crisi attuale negli immigrati, nel capitalismo cinese, nell'Europa tecnocratica, oppure negli usa nel ritorno ai "valori americani"... lei che ne pensa? Lei crede che i fascismi siano state ancelle ideologiche del capitalismo, la cui funzione è stata quella di "sviare" le menti dal nocciolo del problema??? E quindi anche che le classi capitalistiche siano andate a braccetto con i ceti politici del fascismo??? Oppure no? Lei crede che i capitalisti e i fascisti siano acerrimi nemici?
@@marcotagliavini9128 Anche dietro Il trenino di Lenin mi pare che giravano non pochi capitali, e dietro lo stato bolscevico che ha fallito totalmente con costruzioni di facciata come il Comecon c'erano investimenti occidentali. I braccianti operai sfruttati dal fascismo erano gli stessi sfruttati e vessati sua dalla destra che dalla sinistra storica unitaria. Sicuramente il fascismo ebbe sinergie importanti dalle dette democrazie plutacratiche ma tento con errori e limiti una qualche sovranità, senza scomodare l'impero romano. L'azione di Mussolini fu sempre limitata dalla chiesa e dalla monarchia, fu tentativo di fare della vera geopolitica e quando si rese ingombrante dopo stresa il fascismo italiano fu lasciato nella fascia d'attrazione della Germania nazional socialista che alle spalle aveva una grande forza capitalista. ...Vede Marco stiamo dibattendo su temi complessi ma che a mio avviso vanno indagati a fondo, cercando di non farsi troppo abbindolare dalla vulgata retorica della storia scritta dai vincitori che per l'occasione sono sempre i buoni di turno. Un cordiale saluto.
@@giovannitrinchero6504 lei scrive bene, ma non mi ha tanto risposto, almeno mi sembra... Sul fatto che la storia la scrivono i vincitori, d'accordo, ma chi sono i vincitori a volte mi chiedo?? Pero tornando al punto: dire che il fascismo è stato limitato dal Papa e dal Re, significa dire che l'esperienza concreta storica del fascismo in italia non è stata un successo, se non in parte. O sbaglio? Perché a me suona come un "non è colpa mia se non ci son riuscito...". Io temo invece che la tesi che i fascismi, storicamente e concretamente, non siano mai stati "anticapitalisti" se non a parole e nemmeno sempre, sia più verificata nei fatti. Almeno a me non viene in mente nessuno caso di un fascismo che abbia limitato o governato il capitalismo: dal Cile di pinochet, alla spagna di franco, alla grecia dei colonnelli, all'Ungheria post prima mondiale, eccetera. E in nessuno di questi casi ho mai visto, o riscontrato su altre fonti, un "miglioramento" delle condizioni delle classi lavoratrici, sopratutto in termini di "dignità morale" piuttosto che economica. Lei che ne pensa?? Del treno di Lenin è ormai un dato acquisito che la germania fece di tutto per trasferirlo quanto prima a San Pietroburgo. Sa, à la guerre comme à la guerre... Per quanto riguarda il "socialismo reale": era certo un sistema poco "libertario" per dirla con un eufemismo, ma era meno libertario del nazismo?? Sa, i nemici giurati ai tempi erano tedeschi di hitler contro russi di stalin. Hitler lo ha sempre scritto e dichiarato che scopo primo del nazismo era la soppressione del bolscevismo (oltre che della soluzione del problema ebraico, naturalmente, ma io credo che questo fosse un problema strategicamente secondario). Il problema per hitler fu però che stalin produceva più carri armati e più soldati...
I cari compagni sapevano bene delle fucilazioni di Stalin ,ma criticavano i soggiorni a Ventotene e li criticano tutt'ora,ma come si fa,vedi come girano intorno a Gramsci,non dicono chiaramente che stava sulle. scatole a Stalin ,il caro prof Canfora (o naftalina per come nasconde bene le verità) l'unica cosa positiva che potrebbe fare il prof e la pubblicità per una lacca per capelli crespi
Grazie a prof. CANFORA X IL SUO DIBATTITO SEMPRE INTERESSANTE
Dalle belle città date al nemico, fuggimmo un di sulle aride montagne, cercammo libertà fra rupe e rupe, contro la schiavitù del suol tradito ..lasciammo case, scuole, ed officine ,mutammo in caserma le vecchie cascine, armammo le mani di bombe e mitraglia, temprammo muscoli e i cuori in battaglia. Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti.
Dedico questo santo rosario a mia moglie Laura e ai miei figli che possono ritornare presto a casa e a tutte le famiglie divise gli auguro di ricongiungersi nell'amore di Dio
Grande professor Canfora una vergogna averla querelato
Bravissimo Canfora
Buona Sera a Voi grazie a Luciano Canfora ,congratulazioni x il libro di Antonio GRAMSCI, in un momento particolare come oggi,momento di riflessione. GRAZIE A Paolo Mieli
Gli uomini sono sempre uguali in ogni epoca. SOLO LA CONOSCENZA ,PUO RENDERE LIBERI GLI UOMINI.GRAZIE
Se sarai consapevole dei tuoi diritti sarai consapevole del tuo potere solo un potere della conoscenza determina una consapevolezza di libertà
Bravissimo Prof.CANFORA.❤
Buon giorno QUESTO UN MOMENTO MOLTO PREOCCUPANTE , LA POLITICA NON HA SAPUTO COGLIERE IL SENTIMENTO DEGLI ITALIANI È STATA ASSENTE IN TUTTO ,IL VOTO SEMPRE MENO ESPRESSO
Grandissimo Canfora
Ma perche' c'e' sempre Mieli tra le scatole?
è il figlio di Renato Mieli, vedere la biografia.
Perché è molto ammanicato e (ingiustamente) coperto di incarichi e prebende
Vacca con molta pazienza (sprecata), cerca di spiegargli qualcosa. Vedremo in futuro se ne ha fatto tesoro.
Qualcuno deve apparecchiare
E perché non dovrebbe esserci?
Sempre grande, anche nell'ironia
Bravo Prof Villari I POTERI LASCIANO APERTO IL DISCORSO. LA DISINFORMAZIONE LA CENSURA DOMINANTE IN OGNI PERIODO STORICO È SEMPRE CONTEMPORANEA. I VARI SCHIERAMENTI SONO IN LOTTA CONTINUA OGGI L' INDIFFERENZA DI CHI DOVREBBE RAPPRESENTARE LA GENTE SEMPRE PIÙ PER ALTRI INTERESSI: CI RESTA LA NOSTALGIA DI PERSONE SPECIALI.
Grazie
La vittoria e l'arte di un ragionamento
Esatto, Giovanni. Che ci fa sempre in mezzo questo cerchiobottista, sostanzialmente inutile?
Grande cultura raduno eccellente!!
L'indugiare della camera sulla milfona bionda è significativo dell'interesse al dibattito storico... :/
Pensa allora al gaggio barbuto a 1:13:13 che dorme.
Ahahaha non l'avevo neanche notato, confesso che ho ceduto anch'io poi!
Bisogna ammettere che Canfora al di la delle sue personali posizioni che possono piacere o meno ha dimostrato in questo dibattito una lodevole onestà intellettuale nel fare le pulci agli scritti di Spriano.
Buon pomeriggio a Voi
Interessantissimo, mi piacerebbe darvi un bel pollicione in sù.. ma voi purtroppo non permettete di votare i vostri video, peccato..
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
4:07
Se il libro di Canfora è dal punto di vista di Gramsci,
Quello di Rapone sarà senz'altro dal punto di vista del "Duce"
😂
Che noia infinita Paolo Mieli!! 20' di soporifera quanto inutile introduzione.
Bella domanda!
Mieli con quella voce dalla tonalità monocorde fa dormire.
Mieli sembra leggermente spaesato
Mieli non è né uno storico né un intellettuale, ma solo un uomo che fa parte del potere vigente. Ad ascoltarlo si rimane sempre imbarazzati, anche ad avere solo una decente formazione liceale.
Sull' orlo della guerra mondiale Nenni contro Togliatti
Vacca interrompe ogni due secondi, mamma mia
Non è vero che mieli è come dite voi, però e' vero che cambia spesso TV x parlare ed ho impressione che va dove tira il vento,dopodiché è comunque uno che diffonde la storia con dei prof.che altrimenti non sapremmo,Gino ciao a tutti
Paolo Mieli è figlio di suo padre, il fondatore dell'agenzia ANSA, un gran opportunista e un pessimo divulgatore. È riuscito a definire Dino Grandi come un grande uomo di Stato (con la complicità del prof. Perfetti, l'inezia perfetta nel campo storico). Non penso che ci sia bisogno di commenti: Grandi è scappato mentre il regime fascista affondava, regime del quale era parte e partecipe di primo rango, che ha falsificato il suo percorso (vedi il il libro di Emilio Gentile sul 25 luglio). Ed ha finito la sua vita tranquillamente, lontano dall'Italia, senza mai dover rispondere delle proprie responsabilità e dei propri crimini: ebrei, zigani, antifascisti, omosessuali deportati e in buona parte massacrati. Ricordo che fascisti, nazisti e ustascia croati hanno fatto nell'ex-Jugoslavia almeno 1.200.000 morti (quando in Italia ci sono stati nel periodo bellico poco più di 800.000 morti). E cito fonti storiche croate attuali. E di tutto questo Grandi è corresponsabile. Solo un manipolatore come Mieli, preteso "gran divulgatore", può affermare una fesseria del genere.
Racconto molto triste
Interessante presentazione , un po' per addetti ai lavori, ma tassello di una corrente Gramsci Renaissance, configurabile, come dice benissimo Canfora a 55', nella vichiana discoperta del vero, che sarebbe la statura variamente classica del pensiero , della figura, del metodo di Gramsci; onde non è possibile parlarne - come dice Mieli nel suo chiaro inquadramento iniziale -, col distacco che s'userebbe discutendo di Cesare o Alessandro Magno: e infatti Canfora gli ribadisce che anche su quelli ci si divide, e "noi siamo pedr moltiplicarci": battuta paradossale , ma che descrive ciò che per fortuna sta accadendo.
mieli e come la mosca,sempre intorno😡
16.27 e ss.
Gramsci aveva due fratelli radicalmente fascisti. Entrambi "della prima ora". Uno, Mario, fece la "marcia su Roma" fondò la sede del Fascio di Varese e ne divenne Federale. Fece tutte le guerre del periodo, fu fatto prigioniere, non fu collaborazionista, e per questo torturato dagli inglesi. "Grazie" a queste torture morì nel 47. La sorella fu segretaria fascista della sezione femminile nel paese natale. In Carcere (finito lì per alcune lettere false del comunista Secchia scritte su incarico di Togliatti, che odiava Gramsci) ebbe sempre un trattamento di riguardo tanto da essere giudicato un traditore dagli altri detenuti comunisti (che lo avevano tradito......). Potè scrivere tutto quello che scrisse liberamente. Quando la malattia si manifestò venne subito liberato per disposizione di Mussolini (che lo ammirava), e quando raggiunse una certa gravità fu subito ricoverato alla clinica "Quisisana" di Roma, la più esclusiva d'Italia, a spese della "Presidenza del Consiglio", cioè dello stesso Mussolini. Basta con le cazzate della "persecuzione".
Buongiorno Raul, interessante quanto ha voluto lasciare ai lettori. Le dispiace, però, indicare le fonti storiche, certe, della parte conclusiva del suo contributo. Come comprenderà su questi fatti storici delicati necessitano fonti serie. In troppi rivendicano il pagamento. Grazie
@@agostinolai2158
Sull'argomento vada a vedere Marcello Veneziani e la "Nuova Sardegna" (le avevo spedito i link ma mi cancella continuamente).
le Invio queste due versioni sulla vita di Mario Gramsci. Divergono totalmente sulla parte finale della biografia, ma io sono disposto a credere alla versione di Veneziani, e per un motivo molto semplice. Dopo la guerra Togliatti tagliò dalla vita di Gramsci questa presenza inconciliabile e imbarazzante. Eliminò TUTTI GLI SCRITTI E TUTTE LE TESTIMONIANZE, per cui di lui NULLA RESTA per avere certezze storiche e scriverci sopra un libro. E infatti il PCI ai suoi tempi non diede mai nessuna versione, semplicemente non ne parlò mai, né permise mai che se ne parlasse. .
Se Mario Gramsci, in prigionia, avesse realmente abiurato il Fascismo dichiarandosi addirittura antifascista e monarchico, non ci sarebbe stato nessun bisogno di una "damnatio memoriae". Il pentimento lo avrebbe proiettato immediatamente tra i cittadini rispettabili che avevano, finalmente, riconosciuto il loro errore. In quei giorni ci furono 45 milioni di italiani che riconobbero i loro "errori".
Ne consegue che CON OGNI PROBABILITA' Mario Gramsci rimase fascista fino in fondo e morì per le torture subite dagli inglesi, come secondo la versione di Veneziani!
@@raulcesari4115 La ringrazio, Cordialità
Le fonti? Sicuramente bar sport e curva nord
@@pierluigi1963 è sufficiente fare un giro per avere la conferma. io mi informo, non mi chiamo 1963
Mi viene in mente la vicenda ALDO MORO
Spiega
Scadente ma comune nelle strategie politiche
Non capisco l'importanza capitale della lettera di Grieco a Gramsci. Quale peso nelle vicende reali del PCI italiano ha avuto effettivamente. Si sa che c'era una parte fascista/nazionalista che era sensibile a certe sfumature comunistoidi (vedi la figura di Bombacci) e anche viceversa (la mano tesa verso il fascismo). Ma il tema in se mi sembra molto limitato ed interno alle vicende del PCI italiano che in quegli anni tendeva ad abbandonare l eminenza Grigia e l'alta presenza intellettuale di Gramsci (che aveva compreso anzitempo la deriva dello stalinismo)
Bombacci è stato il grande fondatore del PC nel 1921. E' stato l'unica personalità comunista che Lenin teneva in grande considerazione e l'unico ammesso ai funerali di Lenin nel 24. Altro che "comunistoide". Poi vivrà in miseria, finché Mussolini lo aiuterà per un figlio molto malato. Incontrerà Mussolini e decideranno insieme di pubblicare un mensile socialista dal titolo "La Verità" (anche Mussolini parteciperà anonimamente con articoli). La Rivista durerà per tutti gli anni trenta e vi collaboreranno personaggi di grande valore della sinistra, come Labriola, e verrà chiusa dal Governo......antifascista di Badoglio. Bombacci seguirà poi Mussolini a Salò e insieme scriveranno i 18 punti di Verona (il Programma del Fascismo Repubblicano e dei movimenti neofascisti dopo la guerra è stato scritto dal fondatore del Partito Comunista......). Verrà fucilato a Dongo e appeso a Piazzale Loreto. E' quello a destra del Duce nelle famose immagini.
@@raulcesari4115 Non intendevo denigrare o sminuire la figura di bombacci. Ho parlato di sfumature comunistoidi in seno ad un certo pensiero nazionalista e fascista della prima ora. D'altronde le interconnesioni in un epoca di forte fermento erano assai comuni. Va da sé che tutti questi Grandi ideologisti erano alla ricerca di un modello sociale "nuovo" vero antagonista al liberismo anglosassone, verve che manca assolutamente nella nostra società deideologizata ed appiattita al pensiero comune del mercato sovrano del creato.
@@giovannitrinchero6504 secondo l'interpretazione di polanyi il fascismo è un opzione, sempre presente, anche oggi, del capitalismo. Per sfuggire alle proprie interne contraddizioni e squilibri il capitalismo sceglie l'opzione fascista, ovvero va a nascondere e sottacere la propria natura ipercapitalista coprendola con elementi ideologici fuori di esso: la patria, l'onore, la storia di roma imperiale, oppure la razza ariana, gli ebrei (e slavi) razza inferiore, addirittura maledetti i primi. Oppure ricorrendo ad una visione veterocattolica (il franchismo). Il tutto per dare un "motivo morale" oppure un "nemico altro" alla classe salariata ipersfruttata dal capitalismo fascista (vedi ad esempio la condizione dei braccianti nelle campagne o degli operai in italia dopo il 22'). Oggi l'opzione fascista potrebbe intendersi come individuazione delle cause della crisi attuale negli immigrati, nel capitalismo cinese, nell'Europa tecnocratica, oppure negli usa nel ritorno ai "valori americani"... lei che ne pensa? Lei crede che i fascismi siano state ancelle ideologiche del capitalismo, la cui funzione è stata quella di "sviare" le menti dal nocciolo del problema??? E quindi anche che le classi capitalistiche siano andate a braccetto con i ceti politici del fascismo??? Oppure no? Lei crede che i capitalisti e i fascisti siano acerrimi nemici?
@@marcotagliavini9128 Anche dietro Il trenino di Lenin mi pare che giravano non pochi capitali, e dietro lo stato bolscevico che ha fallito totalmente con costruzioni di facciata come il Comecon c'erano investimenti occidentali. I braccianti operai sfruttati dal fascismo erano gli stessi sfruttati e vessati sua dalla destra che dalla sinistra storica unitaria. Sicuramente il fascismo ebbe sinergie importanti dalle dette democrazie plutacratiche ma tento con errori e limiti una qualche sovranità, senza scomodare l'impero romano. L'azione di Mussolini fu sempre limitata dalla chiesa e dalla monarchia, fu tentativo di fare della vera geopolitica e quando si rese ingombrante dopo stresa il fascismo italiano fu lasciato nella fascia d'attrazione della Germania nazional socialista che alle spalle aveva una grande forza capitalista. ...Vede Marco stiamo dibattendo su temi complessi ma che a mio avviso vanno indagati a fondo, cercando di non farsi troppo abbindolare dalla vulgata retorica della storia scritta dai vincitori che per l'occasione sono sempre i buoni di turno. Un cordiale saluto.
@@giovannitrinchero6504 lei scrive bene, ma non mi ha tanto risposto, almeno mi sembra... Sul fatto che la storia la scrivono i vincitori, d'accordo, ma chi sono i vincitori a volte mi chiedo?? Pero tornando al punto: dire che il fascismo è stato limitato dal Papa e dal Re, significa dire che l'esperienza concreta storica del fascismo in italia non è stata un successo, se non in parte. O sbaglio? Perché a me suona come un "non è colpa mia se non ci son riuscito...". Io temo invece che la tesi che i fascismi, storicamente e concretamente, non siano mai stati "anticapitalisti" se non a parole e nemmeno sempre, sia più verificata nei fatti. Almeno a me non viene in mente nessuno caso di un fascismo che abbia limitato o governato il capitalismo: dal Cile di pinochet, alla spagna di franco, alla grecia dei colonnelli, all'Ungheria post prima mondiale, eccetera. E in nessuno di questi casi ho mai visto, o riscontrato su altre fonti, un "miglioramento" delle condizioni delle classi lavoratrici, sopratutto in termini di "dignità morale" piuttosto che economica. Lei che ne pensa?? Del treno di Lenin è ormai un dato acquisito che la germania fece di tutto per trasferirlo quanto prima a San Pietroburgo. Sa, à la guerre comme à la guerre... Per quanto riguarda il "socialismo reale": era certo un sistema poco "libertario" per dirla con un eufemismo, ma era meno libertario del nazismo?? Sa, i nemici giurati ai tempi erano tedeschi di hitler contro russi di stalin. Hitler lo ha sempre scritto e dichiarato che scopo primo del nazismo era la soppressione del bolscevismo (oltre che della soluzione del problema ebraico, naturalmente, ma io credo che questo fosse un problema strategicamente secondario). Il problema per hitler fu però che stalin produceva più carri armati e più soldati...
più perseguitato dai compagni che dai nemici..........
Mbeh no.Proprio no.
proprio cosa ?
@Alessandro Berti esatto; un 'dettaglio' non certo 'ininfluente', eh. ;)
.
Vacca é un pavone
...e tu sei un somaro.
Vacca è presidente dell'Istituto Gramsci e un grande storico. Documentati invece di pavoneggiare
Zazz5tppl
Per Beppe Mucca insomma Gramsci e' stato un antesignano dell' "inciucio" interclassista; un precursore del Napolitano-pensiero.
Giorgio
Dice esattamente il contrario,se lo si asclta con attenzione. Sull'ex presidente della Repubblica la penso (credo) come te.
meglio Fassino
I cari compagni sapevano bene delle fucilazioni di Stalin ,ma criticavano i soggiorni a Ventotene e li criticano tutt'ora,ma come si fa,vedi come girano intorno a Gramsci,non dicono chiaramente che stava sulle. scatole a Stalin ,il caro prof Canfora (o naftalina per come nasconde bene le verità) l'unica cosa positiva che potrebbe fare il prof e la pubblicità per una lacca per capelli crespi
In pratica non hai capito nulla. Ottimo.
Gramsci il fascista?
cretino
Questo signore che parla con il microfono in mano parla parla parla e nessuno ha capito di cosa stia parlando,e nessuno lo caga.
Professore Canfora, ma che c'entra quel Miele con lei......io la amo, mantre chill è sul nu strunz e mmerd 😅
Non so perché l'ho letto a mente con la voce di NeapolitanFreshMemes