21-L’humilité chez Isaac de l’Étoile (Dietz 7-11pm)
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- เผยแพร่เมื่อ 13 ธ.ค. 2024
- A differenza del concetto di umiltà di San Bernardo, basato sulla conoscenza di sé, per Isacco
l’umiltà è interpersonale, basata sulla consapevolezza del proprio posto in un ordo voluto da
Dio. La forma ultima di umiltà è la discesa del Figlio di Dio, obbediente al Padre e soggetto
alla condizione umana. Tenendo presente questo fondamento cristologico, Isacco ritiene che
l’umiltà derivi principalmente dall’obbedienza. In sostanza, quindi, l’umiltà si basa sul terzo
grado dell’umiltà del capitolo 7 della Regola di Benedetto, che mette l’accento sulla
sottomissione ai superiori per amore di Dio e per imitazione di Cristo. Tuttavia, l’abate della
Stella bilancia questa prospettiva verticale con la dimensione orizzontale della carità,
dell’aiuto reciproco e dell’obbedienza vicendevole, come sottolineato nel capitolo 72 della
Regola. Fa parte del disegno divino che nel Corpo di Cristo ci sia “spazio per il bisogno e
opportunità per l’umiltà” (S. 34.11). La visione di Isacco è qui informata dalla sua tipica
enfasi sul Corpo Mistico. Così, pur considerando l’umiltà nella dinamica relazionale della
sottomissione all’autorità e dell’esercizio dell’autorità (subiectio-praelatio), Isacco sottolinea
anche l’importanza delle relazioni orizzontali di obbedienza mutua e di reciprocità tra pari.