Mi piace Giannuli. Oltre il dramma umano di Moro e della sua famiglia, oggi il caso Moro è diventata una finestra dalla quale osservare a colpo d'occhio, una grossa fetta della politica interna ed internazionale degli ultimi anni 70 perché convergono in quel punto e si accavallano volontà altrimenti correnti su terreni indipendenti. Le analisi di Giannuli aiutano a dare interpretazioni critiche. Aspetto fiducioso la sua serie su Moro.
Nella faccenda Moro e degli eventi italiani in generale si sottovaluta sempre il ruolo determinante del Regno Unito (Uk) in chiave economica e di rapporti con il medio oriente e la libia per via dell'energia e idrocarburi.
Si, riduciamo sempre tutto a "sono stati gli americani". Fasanella e Cereghino studiando gli archivi inglesi hanno dimostrato invece l'influenza del Regno Unito. Mi chiedo cosa verrebbe fuori studiando gli archivi francesi e israeliani. Per non parlare di quelli vaticani o sovietici (ma lì non ci metteremo mai mano).
@@Nome_utente_generico dici bene. Incolpando la super potenza americana si giunge ad una sorta di rassegnazione e il nostro cervello si accomoda sull'ovvietà ma se si dice che le colpe maggiori o uguali vanno a nazioni più alla pari rispetto all'italia allora tutto diviene più compromettente e in noi uscirebbe una sorta di avvilimento maggiore. Spesso, anche durante la seconda guerra mondiale e su vari fronti di guerra, il regno unito si dimostrò ben più spietato rispetto agli Usa ma questo aspetto fa meno scalpore e non viene mai analizzato visto che il regno unito dal 45 in avanti rimane ad essere una media potenza.
@@Nome_utente_generico e aggiungo che il Regno Unito ma anche la Francia hanno ben più motivazioni ad affossare l'Italia. Gli Usa sono troppo grandi e forti per poter essere in competizione con l'Italia.
I cacodemoni. L'atroce agonia di Aldo Moro Copertina flessibile - 1 luglio 2024 di Danilo Fabbroni (Autore) DISPONIBILE SU AMAZON FELTRINELLI IBS HOEPLI IL LIBRACCIO MONDADORI ECC. ECC. Un giallo intriso in una opaca tinta psicologica che prende avvio da un tragico episodio, il "Settembre Nero" della Strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e dalla sua epifania, l'Atroce Agonia in cui per l'ennesima volta - 1978 - si è siglato l'assoggettamento dell'Italia alle Potenze Straniere: Il Sacrificio Rituale di Aldo Moro. Nel turbinio incessante del racconto, con una scrittura che pare un taglio-laser, sequela senza soluzione di continuità di lampi, di stralci violentissimi, assomma a galla come fosse un antico reperto di ere dimenticate, una folta ridda di personaggi di ogni risma, dai figli dei fiori fino a rivoluzionari armati, il tutto condito a iosa dai cosiddetti "agenti di influenza". Narrazione insospettabilmente epistolare, telegrammatica, a tratti quasi tragicomica ma per lo più tremenda, dai contorni miserevoli, in uno sconcertante quadro narrativo privo di ogni coerenza prospettica, ove fatti, figuri, individui, accadimenti vengono squadernati su un piano privo della terza dimensione, cassato da ogni coerenza temporale, miscelato in un tourbillon ove si affastellano l'una all'altra ideologie e credenze prive di senso.
Gentile prof., come interpreta la vicenda di Hyperion e del coinvolgimento in essa di Moretti? E se il rapimento fu solo ed esclusiva iniziativa delle BR, perché la presenza forse di De Vuono e di agenti dei servizi?
Esatto👍 Questa è la domanda regina da fare al Prof.Giannuli (se può rispondere fra l' altro). Ok per l' esauriente spiegazione del Professore....ma alla fine perché il 16 marzo erano presenti in Via Fani uomini dei servizi di intelligence militare e persone che hanno partecipato all'azione che al 99,99% non erano brigatisti ?
@@mariomarini4198 è un’altra delle favole che, ripetuta migliaia di volte, è diventata una realtà. C’è un bellissimo libro (Gianremo Armeni: Questi fantasmi) che ricostruisce minuziosamente l’agguato di via Fani e smonta ogni follia complottistica. Inoltre la Commissione parlamentare Moro2 ha incaricato la Polizia Scientifica di ricostruire l’azione con i mezzi computerizzati disponibili nel 2015. La Polizia farà un lavoro accuratissimo ricostruendo la traiettoria di ogni singolo colpo, confermando in pieno il racconto dei brigatisti, con la costernazione dei committenti…
Nel 1980 l’onorevole Craxi ipotizzando l'esistenza di un capo occulto delle Brigate Rosse aveva ammonito "Bisognerebbe andare indietro con la memoria, pensare a quei personaggi che avevano cominciato a fare politica con noi, poi sono scomparsi, magari sono a Parigi a lavorare per il partito armato"; un profilo che ricorda fortemente la figura di Corrado Simioni. Giovanni Pellegrino per 7 anni alla guida della Commissione Stragi, avanza il sospetto che Hyperion fosse un punto d'incrocio tra Servizi segreti dell'Ovest e dell'Est, assolutamente necessario nella logica del mantenimento degli equilibri di Yalta. Equilibri che Aldo Moro, con la sua politica di apertura al Pci, minava gravemente. Pellegrino rintraccia un riferimento all'Hyperion nella testimonianza del generale Nicolò Bozzo, fidato collaboratore di Dalla Chiesa. Bozzo ha raccontato in sede giudiziaria che Dalla Chiesa gli aveva chiesto di indagare su "una struttura segreta paramilitare con funzione organizzativa antinvasione, ma che aveva poi debordato in azioni illegali e con funzioni di stabilizzazione del quadro interno, struttura che poteva aver avuto origine sin dal periodo della Resistenza, attraverso infiltrazioni nelle organizzazioni di sinistra e attraverso un controllo di alcune organizzazioni". Ecco come il giudice Carlo Mastelloni ricorda l’incontro con l’Abbé Pierre che, a metà degli anni '80, si presentò al Tribunale di Venezia. "Era venuto dalla Francia per rendere dichiarazioni spontanee in favore del gruppo di italiani residenti a Parigi che ruotavano intorno alla scuola di lingue Hyperion. Avevo emesso contro di loro una serie di mandati di cattura per reati che avevano a che fare con il terrorismo rosso. Venne a dirmi che erano persone perseguitate da una centrale legata alla destra, che li aveva accolti in seno alla sua organizzazione, che al massimo avevano commesso errori di gioventù. Fece otto giorni di sciopero della fame. Mi resi conto che l'Abate era una specie di referente dell'Hyperion anche perché sua nipote Françoise Tuscher, segretaria della scuola, era la moglie di uno dei ricercati, Innocente Salvoni. La foto di Salvoni fu diffusa dal ministero dell'Interno il giorno del rapimento dello statista dc assieme a quella di altri 19 latitanti, sospettati di essere coinvolti nell'agguato di via Fani. Ma non venne più riproposta nelle settimane dopo. Sappiamo poi che durante il sequestro, l'Abbé si recò nella sede della Dc a piazza del Gesù per parlare con il segretario del partito, Zaccagnini. Ma non sappiamo se lo incontrò e cosa si dissero. L'Abbé Pierre era un eroe della Resistenza, un uomo che aveva una visione superiore di come vanno le cose, aveva l'atteggiamento di chi vedeva lo scenario completo."
I cacodemoni. L'atroce agonia di Aldo Moro Copertina flessibile - 1 luglio 2024 di Danilo Fabbroni (Autore) DISPONIBILE SU AMAZON FELTRINELLI IBS HOEPLI IL LIBRACCIO MONDADORI ECC. ECC. Un giallo intriso in una opaca tinta psicologica che prende avvio da un tragico episodio, il "Settembre Nero" della Strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e dalla sua epifania, l'Atroce Agonia in cui per l'ennesima volta - 1978 - si è siglato l'assoggettamento dell'Italia alle Potenze Straniere: Il Sacrificio Rituale di Aldo Moro. Nel turbinio incessante del racconto, con una scrittura che pare un taglio-laser, sequela senza soluzione di continuità di lampi, di stralci violentissimi, assomma a galla come fosse un antico reperto di ere dimenticate, una folta ridda di personaggi di ogni risma, dai figli dei fiori fino a rivoluzionari armati, il tutto condito a iosa dai cosiddetti "agenti di influenza". Narrazione insospettabilmente epistolare, telegrammatica, a tratti quasi tragicomica ma per lo più tremenda, dai contorni miserevoli, in uno sconcertante quadro narrativo privo di ogni coerenza prospettica, ove fatti, figuri, individui, accadimenti vengono squadernati su un piano privo della terza dimensione, cassato da ogni coerenza temporale, miscelato in un tourbillon ove si affastellano l'una all'altra ideologie e credenze prive di senso.
Professor Giannulli, lei, il Professor Barbero (per il passato), il Dottor Dario Fabbri e il mai abbastanza compianto Andrea Purgatori avete ridisegnato e state ridisegnando i contorni con cui io vedo il mondo. Grazie.
Professore, Dottore... Non hai ancora capito che sono persone come te, non semidei! Perché poi Andrea Purgatori non l'hai omaggiato dal titolo di dottore? ☺️😂
@@carlovaiacer mi spieghi cosa interessa a te di come mi rivolgo io alle persone? Me lo spieghi? Poi mi metti in mezzo Andrea Purgatori, giornalista di valore assoluto e da me ammiratissimo, che c'entra? Ma che c'entra?
@@andreaabbondante4153 non è per te ma per i ragazzi che leggono. Possono pensare di essere degli sfigati senza il titolo. I dottori stanno in ospedale e i professori a scuola. Andrea Purgatori non voleva essere chiamato dottore, diceva che portava jella. Perciò astieniti la prossima volta, per il bene di chi nomini. Solo il cognome va bene, se no li fai toccare ferro!
@@carlovaiacer I titoli oggi valgono quel che valgono, è il valore di chi li porta a dare loro peso. E si vale anche senza alcun titolo, questo resta inteso. Ma a chi un titolo lo ha e lo onora va riconosciuto.
Io penso che il timore degli americani e del governo italiano sopratutto non fossero legati alle rivelazioni di segreti militari, di cui immagino i russi sapessero quasi tutto,gladio compreso, ma il timore di rivelazioni politiche e di carattere non legale,simili al caso loocked martin.Difatto la prima repubblica e' crollata su quello ( tangentopoli) non sulla rivelazione dell esistenza di gladio, che anzi anche nel momento della sua rivelazione fu usata come paraurti di altre vicende.
@@alibaba-ch9gn Se ho capito bene il prof dice che report ha ridotto le BR a burattini di Kissinger, quando in realtà il partito armato aveva una sua autonomia e poi c'erano così tante cause, concause, "manine", ispiratori/suggeritori/provocatori che è impossibile trarre una conclusione netta, almeno finché le carte sono secretate
Professore, la sua analisi politica è come sempre istruttiva e interessante. Questa volta però mi sembra che si sorvoli volutamente su alcuni fatti, ormai accertati, sulla strage del 16 Marzo, primo tra tutti la presenza e la partecipazione di uomini non appartenenti alle Brigate Rosse.
Egr. Professore trovo molto difficile condividere la sua semplificazione sulla illogicità della narrazione, Lei dice se gli americani avessero avuto come obiettivo l'eliminazione di Moro l'avrebbero eliminato durante l'azione del rapimento; io ho un'altra lettura dell'assassinio di Moro: certo non era una priorità degli americani bloccare Moro, e in questo condivido la sua analisi, anche perché il sostegno esterno al governo Andreotti pur se attuabile nel breve periodo non dava certezze nel lungo periodo ( considerando le varie anime correntizie esistenti nel PCI). Moro aveva molti nemici, interni ed esterni al partito, e non ultimo Kissinger ma soprattutto Gelli e compagni di merenda. L'azione, IMHO, è stata pilotata dai nostri servizi deviati che hanno preso parte anche al sequestro e che sicuramente avevano infiltrati tra i rapitori di Moro. Gli americani hanno sfruttato la situazione, la soluzione ai loro problemi servita su un piatto d'argento dai nostri servizi. Quando, infatti, hanno cominciato a capire che le rivelazioni di Moro, sull'organizzazione "Stay Behind" avrebbero potuto destabilizzare il loro controllo e gli interessi in Europa non c'era altro che mettere in atto una pratica a loro ben conosciuta , l'assassinio su procura, inviando il loro esperto Steve Pieczenik per mettere, elegantemente, fine alla vita di Moro ( cfr. falsi comunicati, etc. etc.). Personalmente credo che gli americani non siano quegli angioletti del buon Signore che una stampa asservita al potere ci dipinge quotidianamente, la loro storia parla da sola Cile, Burkina Fasu, Vietnam, Libia, Egitto , Irak ne sono la lampante evidenza. Cordialità. La seguo comunque.
Prof. la sua lunga premessa per discolpare gli americani prima mette sotto tono la minaccia di Kissinger , poi semplifica troppo il modus operandi dei servizi, ovvero raggiungere lo scopo senza prendersene la colpa
Apunto ragiungere lo scopo senza prendere la colpa si poteva fare solo con moro che moriva nella sparatoria in via fani. Perche non e morto li ma dovevano fare questi casini
Se posso permettermi, come dice Lei gli Usa non sono un monolite infatti nel governo Carter cera un falco come Zbigniew Brzezinski ,( sottosegretario), che considerava il Pci come una costola del Pcus; certe sottigliezze non fanno x gli americani ! È vero che Kissinger non aveva ruoli governativi, ma influenza su certi ambienti credi che continuasse ad averla , proprio per ciò che dice Lei:"gli Usa non sono un monolite", e Kissinger ha continuato ad avere influenza in certi think tank di destra. Cosa né pensa. PS : io vedo i suoi video sempre in differita.
Professore, Lei, mi ha già chiarito un punto! Era più facile x Moro, trovare alleanze cl PSI, che nemmeno, col PCI ! (Purtroppo, c'è arrivato Ochetto 🤦🏾
Ho seguito i suoi video e visto report. Non mi è ancora chiaro il discorso dei mandanti e dell'ideazione. Da una parte mi sembra si alluda a un'indipendenza delle BR nell'ideazione e nella gestione della fase iniziale; d'altra parte mi pare ci sia accordo nell includere elementi esterni alle BR, (servizi vari?) fin dal momento dell'agguato, cioè dall'inizio. Come si spiega questo? Grazie
Semplicemente i servizi italiani dipendevano (dipendono) da quelli angloamericani. Poi, c'era la necessità di avere un esperto di alto rango ed esperienza direttamente dai massimi vertici USA per controllare e dirottare la situazione politica ed emergenziale in Italia in quel frangente.
@@cosedamondo Esatto. Mettendo insieme la risposta, la domanda e quanto scritto dal Professore nel suo libro su Andreotti, circa la data dell'arrivo di Piz... si riesce a vedere l'ombra dei fatti proiettati su un piano irregolare dai protagonisti di quei giorni
Buonasera, dott. Giannulli le pongo alcuni quesiti che mi sono posto da appassionato del caso Moro : 1. I limiti del compromesso storico Moro era certamente molto convinto nel portare avanti strategia di apertura al Pci, il cosiddetto compromesso storico. La domanda che pongo è : fino a che punto si può inscrivere nell’etica della responsabilità (Max Weber) la scelta di aprire al Pci dando vita una democrazia dell’alternanza tra Dc e la Sinistra? Sicuramente è stata una scelta responsabile (come idea in se e per se) ma il punto è se il quel preciso momento storico quella scelta possa essere stata responsabile e fino a che punto, non solo rispetto alla sua incolumità fisica ma anche rispetto all’Italia come Paese. Rispetto alla sua incolumità fisica: la minaccia di Kissenger senz’altro ma va anche ricordato che il 3 Agosto 1974 a Moro fu impedito di salire sul treno Italicus - che successivamente sarebbe esploso - come avvertimento da parte di parte dei servizi segreti collusi con organizzazioni terroristiche. Rispetto all’Italia: la ricerca di Cereghino e Fasanella dimostra che c’era molta ostilità verso la politica di Moro (non solo rispetto al compromesso storico ma anche rispetto alla politica filo araba e più in generale mediterranea dell’Italia che metteva in crisi gli interessi post coloniali di Uk e Francia). Si discuteva di come fermare Moro, ipotizzando anche un appoggio ad un possibile colpo di Stato, idea accettata da Francia e Uk ma che vedeva contrari e scettici i governi di Usa e Germania Ovest. La Germania propose di ostacolare da un punto di vista finanziario l’Italia qualora il Pci fosse andato al governo. 2. La percezione degli altri Paesi Da un lato, il Pci aveva fatto dei passi chiari per smarcarsi dall’Urss. Ad esempio con il famoso discorso a Mosca del ’76 , al XXV congresso del Partito comunista sovietico, quando dichiarò che il Pci si batteva politicamente per garantire le libertà individuali e collettive in un sistema democratico e pluralistico. Oppure con l’intervista sempre nel ’76 al Corriere della Sera quando dichiarò che l’Italia era più sicura sotto l’ombrello della Nato che non nel Patto di Varsavia. E poi ancora nel 1975 il progetto dell’eurocomunismo ossia la ricerca di conciliare il comunismo con la democrazia occidentale, dove dichiarò che gli eurocomunisti erano indipendenti e non allineati all’Urss. Dal punto di vista invece di Usa, Uk, Francia e Germania restava comunque una forte diffidenza, nonostante tutto. Ad esempio, nel G7 a Portorico del 1976, ad un certo punto durante la giornata, ci fu un incontro ufficialmente non previsto, tra Usa Francia Germania e Uk per discutere del caso Italia e fu impedito alla delegazione italiana, di cui faceva parte Moro e i relativi ministri, di parteciparvi. Diffidenza e ostilità che c’era anche da parte del blocco di Varsavia, come dimostra il tentativo di eliminare fisicamente Berlinguer in Bulgaria, attraverso l’”incidente” d’auto che per poco non gli costò la vita. La domanda è questa : perché nonostante la netta presa di distanza di Berlinguer resisteva imperterrita l’ostilità a Moro? E poi : è possibile che alla base di questa diffidenza e ostilità ci fossero anche dei limiti culturali nel leggere il contesto italiano, da parte dei leader di Usa Uk Francia e Germania? 3. Cosa sarebbe cambiato per l’Italia se il compromesso storico si fosse realizzato? La storia non si fa con i se e i ma però mi sono chiesto cosa sarebbe cambiato per l’Italia, sia per il sistema politico sia per quello economico, se Moro non fosse morto e il compromesso storico si fosse realizzato. Per concludere, penso che non si possa prescindere dai libri di Giovanni Fasanella e Mario Cereghino. C’è un documento del governo britannico in parte ancora secretato, davvero inquietante, trovato negli archivi inglesi da Fasanella e Cereghino, dal titolo “Azione a sostegno di un colpo di Stato in Italia o di una diversa azione sovversiva.” Gli autori riportano le motivazioni che spinsero gli inglesi a non appoggiare l’idea di un colpo di Stato in Italia, per fermare Moro. Tuttavia, nel documento archivistico resta ancora secretata la parte che verte sulla “diversa azione sovversiva".
Infatti per Pecorelli era “l’irregolare di Firenze” (leggasi Giovanni Senzani) ad interrogare Moro. Senzani non era un semplice psichiatra criminologo ma collaborava dal ‘76 col ministero di grazia e giustizia e, secondo voci non confermate, aveva ruoli di consulenza per quanto riguarda l’analisi dei comunicati delle Brigate Rosse (!)
@@nuova.frontiera Questo risulta anche a me. La domanda che mi faccio da anni ė: questi avevano in mano un dossier pieno di rivelazioni da sfruttare in favore delle BR e, FORSE, non se ne erano accorti? "Nulla deve essere nascosto al popolo" (cit.) Cosa è cambiato in quei giorni che vale ancora adesso?
@@Nome_utente_generico Sottovalutato da molti. Chissà perché la mattina che arrestarono Curcio e Franceschini nel 74 il signor Moretti era in ritardo e non fu possibile catturarlo. Con i capi fondatori in carcere ebbe gioco facile prendere il comando delle BR.
@@Nome_utente_generico perché ha avuto uno stato compiacente che gli ha lasciato raccontare stronzate impunemente. La “sfinge” doveva parlare a costo di fargli male.
Chiedo scusa se commento sotto questo video serio facendo una richiesta frivola. Scrivo qua perché è recente. Potrebbe fare una parentesi sulla vicenda "quadro Sgarbi"? Con la sua ironia andrebbe a nozze la vicenda! È una faccenda intrigante
Inutile prendersi in giro ...stragi, rapimenti, attentati, guerre, sono tutte da inquadrare ad una lotta senza esclusione di colpi per il dominio in ogni parte del mondo, delle due best.., cioè superpotenze ...Unione sovietica e Stati Uniti. 43:35 ...quando ho sentito che il p.c.i. dice : "quell'estremismo che noi abbiamo isolato" ...mi è venuto da ridere ... è una parola troppo grossa, che non si può sentire ! 😂😂😂
Le BR sapevano che erano messe alle strette dallo Stato e che quindi erano "spinte" a decidere per la condanna a morte. La realtà è che sapevano che politicamente avrebbero perso ma rilasciare l'ostaggio senza condizioni sarebbe stata una sconfitta allo stesso modo.
"La Cia ha sempre visto di buon occhio partecipazione del PCI al governo (proposta già del 1964). I P2isti depistatori che impedirono un esito felice dei tentativi di liberare Moro erano stati nominati da Pecchioli. #Comunisti Italiani. #PCI, poi #PDS, #DS, #Ulivo, ... #PD. Per tutta la loro storia hanno fatto la #politica a favore di qualche riferimento estero. A favore di due regimi antiteci, prima l'#URSS, poi la #NATO #Berlinguer svendette il #PCI alla #NATO (col famoso viaggio a Washington di Giorgio Napolitano in pieno sequestro #Moro), in sostituzione della "statalista" #DC. Cominciò così la svendita ed il declino dell'#Italia.
La voce è impastata, mancano le frequenze agli estremi di banda, quando abbassa la voce non si capisce e appena la alza un po' va in distorsione. Forse è arrivato il momento di prendere qualcosa di più performante, con 150 euro si trovano già dei modelli professionali.
20:13, l' Italia, era in un momento difficile, in termini economici!? E quando non lo siamo stati ?! Forse, ma forse, prima di quota 90?! Ma, se siamo arrivati a quel punto, è xé, già stavamo affogando 😅 Ma forse !
Uno storico che parla di “posizione vergognosa” sui fatti d’Ungheria, non sembra proprio uno storico… ma piuttosto uno che tratta di fatti storici utilizzando l’accetta.
verissimo. ma nell'amministrazione Carter c'era un tale Zbig Brzezinsky, una sorta di garante trasversale per la continuità delle attività dello stato profondo Usa (apparati di sicurezza esterni) nello scacchiere Euroasiatico. Kissinger era di origini tedesche.Polacche erano invece le ascendenze del consigliere per la sicurezza nazionale Zbig, autore negli anni '90 de "La Grande Scacchiera", un super-sexy tomo tutto un programma. Entrambi avevano una grande sensibilità per le faccende europee e la questione comunista. La Cia era ancora in una fase di transizione dopo l'era Angleton (pensionato nel '75) e molti dipartimenti avevano ancora un grande interesse (carriere, stipendi e ideologia) a mantenere gli equilibri della guerra fredda. Analogo ragionamento può valere per il blocco sovietico. No. Come dice il professore un Paese, pur potente che sia, non è mai un monolite
@@edoardobarsotti902 quello che volevo dire è semplicemente che Brzezinsky fu il garante della continuità della politica iniziata da Kissinger, coerente con gli interessi degli apparati, Carter vinse le elezioni nel Novembre del 1976. Fece molte aperture alle forze democratiche, persino socialiste, in molti paesi del mondo. Politica di appeasement che gli costò l'accusa di arrendevolezza nei confronti dell'Unione sovietica e, di passaggio, di essersi giocato l'Iran dello Scià. Cinononostante i presidenti Usa non possono controllare tutto. E Moro era una zona grigia. La sua morte faceva comodo a molti. Ai sovietici di sicuro. Senza dimenticare gli interessi di due pilastri dell'occidente, Gran Bretagna e Francia. Gli Usa colsero l'occasione offerta da un'azione ideata da altri. Le ricerche di Fasanella e Cereghino mi sembrano in questo senso molto stuzzicanti
La prima cosa illogica : Moro esce da casa via del Forte trionfale alle 8,35/8,45 .... Arriva a Via Fani alle 9,02 .... Venti minuti per fare 1km circa... Nemmeno a piedi...tanto sarebbe arrivato prima!!! Vogliamo dire una volta per tutte che Moro a Via Fani non c'è mai è arrivato !!!
Resta, Sig.r@@emiliomazzarri6707che x fare 1Km e 300 metri, mia nonna, 101 anni fatti a Novembre scorso, ci metterebbe meno tempo di Moro 😅 Eddai, diciamocelo ! Anche volendo presumere, che mentre camminava, stava leggendo un quotidiano.
@@emiliomazzarri6707 Eleonora Moro lo ha collocato alle 8,45 Maria Fida alle 8,35 Studia tu .... Ricci passava a via trionfale almeno a 70km/h ... Anche fosse uscito alle 8,55 sarebbe arrivato a via Fani a 8,58 .... 4 minuti sono sufficienti per far uscire Moro dalla 130 e sparare dopo.... Fatevene una ragione. La recita di via Fani parte da un assunto non verificato...
Vogliamo la serie su Moro:)
Sempre grazie. Aspettiamo la serie su Moro.
Mi piace Giannuli. Oltre il dramma umano di Moro e della sua famiglia, oggi il caso Moro è diventata una finestra dalla quale osservare a colpo d'occhio, una grossa fetta della politica interna ed internazionale degli ultimi anni 70 perché convergono in quel punto e si accavallano volontà
altrimenti correnti su terreni indipendenti. Le analisi di Giannuli aiutano a dare interpretazioni critiche. Aspetto fiducioso la sua serie su Moro.
molto interessante. Condivido molte delle argomentazioni dette. Grazie per aver condiviso i suoi pensieri
Nella faccenda Moro e degli eventi italiani in generale si sottovaluta sempre il ruolo determinante del Regno Unito (Uk) in chiave economica e di rapporti con il medio oriente e la libia per via dell'energia e idrocarburi.
Si, riduciamo sempre tutto a "sono stati gli americani". Fasanella e Cereghino studiando gli archivi inglesi hanno dimostrato invece l'influenza del Regno Unito.
Mi chiedo cosa verrebbe fuori studiando gli archivi francesi e israeliani. Per non parlare di quelli vaticani o sovietici (ma lì non ci metteremo mai mano).
@@Nome_utente_generico dici bene. Incolpando la super potenza americana si giunge ad una sorta di rassegnazione e il nostro cervello si accomoda sull'ovvietà ma se si dice che le colpe maggiori o uguali vanno a nazioni più alla pari rispetto all'italia allora tutto diviene più compromettente e in noi uscirebbe una sorta di avvilimento maggiore. Spesso, anche durante la seconda guerra mondiale e su vari fronti di guerra, il regno unito si dimostrò ben più spietato rispetto agli Usa ma questo aspetto fa meno scalpore e non viene mai analizzato visto che il regno unito dal 45 in avanti rimane ad essere una media potenza.
@@Nome_utente_generico e aggiungo che il Regno Unito ma anche la Francia hanno ben più motivazioni ad affossare l'Italia. Gli Usa sono troppo grandi e forti per poter essere in competizione con l'Italia.
non e' certo un caso, e anche questo video anche lo dimostra. E' il loro lavoro e mantenimento e lo fanno bene.
I cacodemoni. L'atroce agonia di Aldo Moro Copertina flessibile - 1 luglio 2024
di Danilo Fabbroni (Autore)
DISPONIBILE SU AMAZON FELTRINELLI IBS HOEPLI IL LIBRACCIO MONDADORI ECC. ECC.
Un giallo intriso in una opaca tinta psicologica che prende avvio da un tragico episodio, il "Settembre Nero" della Strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e dalla sua epifania, l'Atroce Agonia in cui per l'ennesima volta - 1978 - si è siglato l'assoggettamento dell'Italia alle Potenze Straniere: Il Sacrificio Rituale di Aldo Moro. Nel turbinio incessante del racconto, con una scrittura che pare un taglio-laser, sequela senza soluzione di continuità di lampi, di stralci violentissimi, assomma a galla come fosse un antico reperto di ere dimenticate, una folta ridda di personaggi di ogni risma, dai figli dei fiori fino a rivoluzionari armati, il tutto condito a iosa dai cosiddetti "agenti di influenza". Narrazione insospettabilmente epistolare, telegrammatica, a tratti quasi tragicomica ma per lo più tremenda, dai contorni miserevoli, in uno sconcertante quadro narrativo privo di ogni coerenza prospettica, ove fatti, figuri, individui, accadimenti vengono squadernati su un piano privo della terza dimensione, cassato da ogni coerenza temporale, miscelato in un tourbillon ove si affastellano l'una all'altra ideologie e credenze prive di senso.
Gentile prof., come interpreta la vicenda di Hyperion e del coinvolgimento in essa di Moretti? E se il rapimento fu solo ed esclusiva iniziativa delle BR, perché la presenza forse di De Vuono e di agenti dei servizi?
Esatto👍 Questa è la domanda regina da fare al Prof.Giannuli (se può rispondere fra l' altro).
Ok per l' esauriente spiegazione del Professore....ma alla fine perché il 16 marzo erano presenti in Via Fani uomini dei servizi di intelligence militare e persone che hanno partecipato all'azione che al 99,99% non erano brigatisti ?
@@mariomarini4198 è un’altra delle favole che, ripetuta migliaia di volte, è diventata una realtà. C’è un bellissimo libro (Gianremo Armeni: Questi fantasmi) che ricostruisce minuziosamente l’agguato di via Fani e smonta ogni follia complottistica. Inoltre la Commissione parlamentare Moro2 ha incaricato la Polizia Scientifica di ricostruire l’azione con i mezzi computerizzati disponibili nel 2015. La Polizia farà un lavoro accuratissimo ricostruendo la traiettoria di ogni singolo colpo, confermando in pieno il racconto dei brigatisti, con la costernazione dei committenti…
Nel 1980 l’onorevole Craxi ipotizzando l'esistenza di un capo occulto delle Brigate Rosse aveva ammonito "Bisognerebbe andare indietro con la memoria, pensare a quei personaggi che avevano cominciato a fare politica con noi, poi sono scomparsi, magari sono a Parigi a lavorare per il partito armato"; un profilo che ricorda fortemente la figura di Corrado Simioni.
Giovanni Pellegrino per 7 anni alla guida della Commissione Stragi, avanza il sospetto che Hyperion fosse un punto d'incrocio tra Servizi segreti dell'Ovest e dell'Est, assolutamente necessario nella logica del mantenimento degli equilibri di Yalta. Equilibri che Aldo Moro, con la sua politica di apertura al Pci, minava gravemente.
Pellegrino rintraccia un riferimento all'Hyperion nella testimonianza del generale Nicolò Bozzo, fidato collaboratore di Dalla Chiesa. Bozzo ha raccontato in sede giudiziaria che Dalla Chiesa gli aveva chiesto di indagare su "una struttura segreta paramilitare con funzione organizzativa antinvasione, ma che aveva poi debordato in azioni illegali e con funzioni di stabilizzazione del quadro interno, struttura che poteva aver avuto origine sin dal periodo della Resistenza, attraverso infiltrazioni nelle organizzazioni di sinistra e attraverso un controllo di alcune organizzazioni".
Ecco come il giudice Carlo Mastelloni ricorda l’incontro con l’Abbé Pierre che, a metà degli anni '80, si presentò al Tribunale di Venezia.
"Era venuto dalla Francia per rendere dichiarazioni spontanee in favore del gruppo di italiani residenti a Parigi che ruotavano intorno alla scuola di lingue Hyperion. Avevo emesso contro di loro una serie di mandati di cattura per reati che avevano a che fare con il terrorismo rosso. Venne a dirmi che erano persone perseguitate da una centrale legata alla destra, che li aveva accolti in seno alla sua organizzazione, che al massimo avevano commesso errori di gioventù.
Fece otto giorni di sciopero della fame. Mi resi conto che l'Abate era una specie di referente dell'Hyperion anche perché sua nipote Françoise Tuscher, segretaria della scuola, era la moglie di uno dei ricercati, Innocente Salvoni. La foto di Salvoni fu diffusa dal ministero dell'Interno il giorno del rapimento dello statista dc assieme a quella di altri 19 latitanti, sospettati di essere coinvolti nell'agguato di via Fani. Ma non venne più riproposta nelle settimane dopo.
Sappiamo poi che durante il sequestro, l'Abbé si recò nella sede della Dc a piazza del Gesù per parlare con il segretario del partito, Zaccagnini. Ma non sappiamo se lo incontrò e cosa si dissero.
L'Abbé Pierre era un eroe della Resistenza, un uomo che aveva una visione superiore di come vanno le cose, aveva l'atteggiamento di chi vedeva lo scenario completo."
I cacodemoni. L'atroce agonia di Aldo Moro Copertina flessibile - 1 luglio 2024
di Danilo Fabbroni (Autore)
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Un giallo intriso in una opaca tinta psicologica che prende avvio da un tragico episodio, il "Settembre Nero" della Strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e dalla sua epifania, l'Atroce Agonia in cui per l'ennesima volta - 1978 - si è siglato l'assoggettamento dell'Italia alle Potenze Straniere: Il Sacrificio Rituale di Aldo Moro. Nel turbinio incessante del racconto, con una scrittura che pare un taglio-laser, sequela senza soluzione di continuità di lampi, di stralci violentissimi, assomma a galla come fosse un antico reperto di ere dimenticate, una folta ridda di personaggi di ogni risma, dai figli dei fiori fino a rivoluzionari armati, il tutto condito a iosa dai cosiddetti "agenti di influenza". Narrazione insospettabilmente epistolare, telegrammatica, a tratti quasi tragicomica ma per lo più tremenda, dai contorni miserevoli, in uno sconcertante quadro narrativo privo di ogni coerenza prospettica, ove fatti, figuri, individui, accadimenti vengono squadernati su un piano privo della terza dimensione, cassato da ogni coerenza temporale, miscelato in un tourbillon ove si affastellano l'una all'altra ideologie e credenze prive di senso.
Professor Giannulli, lei, il Professor Barbero (per il passato), il Dottor Dario Fabbri e il mai abbastanza compianto Andrea Purgatori avete ridisegnato e state ridisegnando i contorni con cui io vedo il mondo. Grazie.
Professore, Dottore...
Non hai ancora capito che sono persone come te, non semidei!
Perché poi Andrea Purgatori non l'hai omaggiato dal titolo di dottore? ☺️😂
@@carlovaiacer mi spieghi cosa interessa a te di come mi rivolgo io alle persone? Me lo spieghi? Poi mi metti in mezzo Andrea Purgatori, giornalista di valore assoluto e da me ammiratissimo, che c'entra? Ma che c'entra?
@@andreaabbondante4153 non è per te ma per i ragazzi che leggono.
Possono pensare di essere degli sfigati senza il titolo.
I dottori stanno in ospedale e i professori a scuola.
Andrea Purgatori non voleva essere chiamato dottore, diceva che portava jella. Perciò astieniti la prossima volta, per il bene di chi nomini. Solo il cognome va bene, se no li fai toccare ferro!
@@carlovaiacer I titoli oggi valgono quel che valgono, è il valore di chi li porta a dare loro peso. E si vale anche senza alcun titolo, questo resta inteso. Ma a chi un titolo lo ha e lo onora va riconosciuto.
Io penso che il timore degli americani e del governo italiano sopratutto non fossero legati alle rivelazioni di segreti militari, di cui immagino i russi sapessero quasi tutto,gladio compreso, ma il timore di rivelazioni politiche e di carattere non legale,simili al caso loocked martin.Difatto la prima repubblica e' crollata su quello ( tangentopoli) non sulla rivelazione dell esistenza di gladio, che anzi anche nel momento della sua rivelazione fu usata come paraurti di altre vicende.
tesi molto interessante
Buonasera professore!
Buonasera a tutti/e
Molto interessante
grazie per questa sua live, quante balle ci hanno raccontato in questi anni, report non ne esce bene ma a questo punto li devo ringraziare
Ma quindi sarebbe tutto fatto dalle br, senza l'intrusione di servizi segreti?
E' questa la tesi?
@@alibaba-ch9gn Se ho capito bene il prof dice che report ha ridotto le BR a burattini di Kissinger, quando in realtà il partito armato aveva una sua autonomia e poi c'erano così tante cause, concause, "manine", ispiratori/suggeritori/provocatori che è impossibile trarre una conclusione netta, almeno finché le carte sono secretate
Professore, come spiega tutte le incongruenze su via Fani?
Si figuri. Anche se ho ben poco da chiarire. Non è che ne sappia più di lei.
Professore, la sua analisi politica è come sempre istruttiva e interessante. Questa volta però mi sembra che si sorvoli volutamente su alcuni fatti, ormai accertati, sulla strage del 16 Marzo, primo tra tutti la presenza e la partecipazione di uomini non appartenenti alle Brigate Rosse.
Egr. Professore trovo molto difficile condividere la sua semplificazione sulla illogicità della narrazione, Lei dice se gli americani avessero avuto come obiettivo l'eliminazione di Moro l'avrebbero eliminato durante l'azione del rapimento; io ho un'altra lettura dell'assassinio di Moro: certo non era una priorità degli americani bloccare Moro, e in questo condivido la sua analisi, anche perché il sostegno esterno al governo Andreotti pur se attuabile nel breve periodo non dava certezze nel lungo periodo ( considerando le varie anime correntizie esistenti nel PCI). Moro aveva molti nemici, interni ed esterni al partito, e non ultimo Kissinger ma soprattutto Gelli e compagni di merenda. L'azione, IMHO, è stata pilotata dai nostri servizi deviati che hanno preso parte anche al sequestro e che sicuramente avevano infiltrati tra i rapitori di Moro. Gli americani hanno sfruttato la situazione, la soluzione ai loro problemi servita su un piatto d'argento dai nostri servizi. Quando, infatti, hanno cominciato a capire che le rivelazioni di Moro, sull'organizzazione "Stay Behind" avrebbero potuto destabilizzare il loro controllo e gli interessi in Europa non c'era altro che mettere in atto una pratica a loro ben conosciuta , l'assassinio su procura, inviando il loro esperto Steve Pieczenik per mettere, elegantemente, fine alla vita di Moro ( cfr. falsi comunicati, etc. etc.). Personalmente credo che gli americani non siano quegli angioletti del buon Signore che una stampa asservita al potere ci dipinge quotidianamente, la loro storia parla da sola Cile, Burkina Fasu, Vietnam, Libia, Egitto , Irak ne sono la lampante evidenza. Cordialità. La seguo comunque.
Prof. la sua lunga premessa per discolpare gli americani prima mette sotto tono la minaccia di Kissinger , poi semplifica troppo il modus operandi dei servizi, ovvero raggiungere lo scopo senza prendersene la colpa
Apunto ragiungere lo scopo senza prendere la colpa si poteva fare solo con moro che moriva nella sparatoria in via fani. Perche non e morto li ma dovevano fare questi casini
Gentile dr. Gianniuli usciranno libri sui misteri del rapimento moro??
Sono stati scritti fiumi di inchiostro.Ci sono tantissimi libri che trattano quella triste vicenda.
Se posso permettermi, come dice Lei gli Usa non sono un monolite infatti nel governo Carter cera un falco come Zbigniew Brzezinski ,( sottosegretario), che considerava il Pci come una costola del Pcus; certe sottigliezze non fanno x gli americani !
È vero che Kissinger non aveva ruoli governativi, ma influenza su certi ambienti credi che continuasse ad averla , proprio per ciò che dice Lei:"gli Usa non sono un monolite", e Kissinger ha continuato ad avere influenza in certi think tank di destra.
Cosa né pensa.
PS : io vedo i suoi video sempre in differita.
Professore, Lei, mi ha già chiarito un punto!
Era più facile x Moro, trovare alleanze cl PSI, che nemmeno, col PCI !
(Purtroppo, c'è arrivato Ochetto 🤦🏾
Ho seguito i suoi video e visto report.
Non mi è ancora chiaro il discorso dei mandanti e dell'ideazione. Da una parte mi sembra si alluda a un'indipendenza delle BR nell'ideazione e nella gestione della fase iniziale; d'altra parte mi pare ci sia accordo nell includere elementi esterni alle BR, (servizi vari?) fin dal momento dell'agguato, cioè dall'inizio. Come si spiega questo? Grazie
#domanda Sulla base di quale Accordo l'Italia poteva chiedere agli Usa un esperto di guerra psicologica?
Nella Penisola c'era carenza?
Semplicemente i servizi italiani dipendevano (dipendono) da quelli angloamericani. Poi, c'era la necessità di avere un esperto di alto rango ed esperienza direttamente dai massimi vertici USA per controllare e dirottare la situazione politica ed emergenziale in Italia in quel frangente.
@@cosedamondo Esatto. Mettendo insieme la risposta, la domanda e quanto scritto dal Professore nel suo libro su Andreotti, circa la data dell'arrivo di Piz... si riesce a vedere l'ombra dei fatti proiettati su un piano irregolare dai protagonisti di quei giorni
il pezzo del Bagaglino dove si trova? E' in qualche suo libro?
mi spiace molto per Felice Besostri ... gli sia lieve la terra !
Buonasera,
dott. Giannulli le pongo alcuni quesiti che mi sono posto da appassionato del caso Moro :
1. I limiti del compromesso storico
Moro era certamente molto convinto nel portare avanti strategia di apertura al Pci, il cosiddetto compromesso storico. La domanda che pongo è : fino a che punto si può inscrivere nell’etica della responsabilità (Max Weber) la scelta di aprire al Pci dando vita una democrazia dell’alternanza tra Dc e la Sinistra? Sicuramente è stata una scelta responsabile (come idea in se e per se) ma il punto è se il quel preciso momento storico quella scelta possa essere stata responsabile e fino a che punto, non solo rispetto alla sua incolumità fisica ma anche rispetto all’Italia come Paese.
Rispetto alla sua incolumità fisica: la minaccia di Kissenger senz’altro ma va anche ricordato che il 3 Agosto 1974 a Moro fu impedito di salire sul treno Italicus - che successivamente sarebbe esploso - come avvertimento da parte di parte dei servizi segreti collusi con organizzazioni terroristiche.
Rispetto all’Italia: la ricerca di Cereghino e Fasanella dimostra che c’era molta ostilità verso la politica di Moro (non solo rispetto al compromesso storico ma anche rispetto alla politica filo araba e più in generale mediterranea dell’Italia che metteva in crisi gli interessi post coloniali di Uk e Francia). Si discuteva di come fermare Moro, ipotizzando anche un appoggio ad un possibile colpo di Stato, idea accettata da Francia e Uk ma che vedeva contrari e scettici i governi di Usa e Germania Ovest. La Germania propose di ostacolare da un punto di vista finanziario l’Italia qualora il Pci fosse andato al governo.
2. La percezione degli altri Paesi
Da un lato, il Pci aveva fatto dei passi chiari per smarcarsi dall’Urss.
Ad esempio con il famoso discorso a Mosca del ’76 , al XXV congresso del Partito comunista sovietico, quando dichiarò che il Pci si batteva politicamente per garantire le libertà individuali e collettive in un sistema democratico e pluralistico. Oppure con l’intervista sempre nel ’76 al Corriere della Sera quando dichiarò che l’Italia era più sicura sotto l’ombrello della Nato che non nel Patto di Varsavia. E poi ancora nel 1975 il progetto dell’eurocomunismo ossia la ricerca di conciliare il comunismo con la democrazia occidentale, dove dichiarò che gli eurocomunisti erano indipendenti e non allineati all’Urss.
Dal punto di vista invece di Usa, Uk, Francia e Germania restava comunque una forte diffidenza, nonostante tutto. Ad esempio, nel G7 a Portorico del 1976, ad un certo punto durante la giornata, ci fu un incontro ufficialmente non previsto, tra Usa Francia Germania e Uk per discutere del caso Italia e fu impedito alla delegazione italiana, di cui faceva parte Moro e i relativi ministri, di parteciparvi. Diffidenza e ostilità che c’era anche da parte del blocco di Varsavia, come dimostra il tentativo di eliminare fisicamente Berlinguer in Bulgaria, attraverso l’”incidente” d’auto che per poco non gli costò la vita.
La domanda è questa : perché nonostante la netta presa di distanza di Berlinguer resisteva imperterrita l’ostilità a Moro?
E poi : è possibile che alla base di questa diffidenza e ostilità ci fossero anche dei limiti culturali nel leggere il contesto italiano, da parte dei leader di Usa Uk Francia e Germania?
3. Cosa sarebbe cambiato per l’Italia se il compromesso storico si fosse realizzato?
La storia non si fa con i se e i ma però mi sono chiesto cosa sarebbe cambiato per l’Italia, sia per il sistema politico sia per quello economico, se Moro non fosse morto e il compromesso storico si fosse realizzato.
Per concludere, penso che non si possa prescindere dai libri di Giovanni Fasanella e Mario Cereghino. C’è un documento del governo britannico in parte ancora secretato, davvero inquietante, trovato negli archivi inglesi da Fasanella e Cereghino, dal titolo “Azione a sostegno di un colpo di Stato in Italia o di una diversa azione sovversiva.” Gli autori riportano le motivazioni che spinsero gli inglesi a non appoggiare l’idea di un colpo di Stato in Italia, per fermare Moro. Tuttavia, nel documento archivistico resta ancora secretata la parte che verte sulla “diversa azione sovversiva".
25:59 Moretti che interroga Moro, forte del suo diploma di perito. Secondo me è pura fantasia.
Infatti per Pecorelli era “l’irregolare di Firenze” (leggasi Giovanni Senzani) ad interrogare Moro.
Senzani non era un semplice psichiatra criminologo ma collaborava dal ‘76 col ministero di grazia e giustizia e, secondo voci non confermate, aveva ruoli di consulenza per quanto riguarda l’analisi dei comunicati delle Brigate Rosse (!)
@@nuova.frontiera Questo risulta anche a me. La domanda che mi faccio da anni ė: questi avevano in mano un dossier pieno di rivelazioni da sfruttare in favore delle BR e, FORSE, non se ne erano accorti?
"Nulla deve essere nascosto al popolo" (cit.) Cosa è cambiato in quei giorni che vale ancora adesso?
Abbiamo tutti sottovalutato Moretti, e pure ci ha "portato in barchetta" per più di 45 anni
@@Nome_utente_generico Sottovalutato da molti. Chissà perché la mattina che arrestarono Curcio e Franceschini nel 74 il signor Moretti era in ritardo e non fu possibile catturarlo. Con i capi fondatori in carcere ebbe gioco facile prendere il comando delle BR.
@@Nome_utente_generico perché ha avuto uno stato compiacente che gli ha lasciato raccontare stronzate impunemente.
La “sfinge” doveva parlare a costo di fargli male.
Chiedo scusa se commento sotto questo video serio facendo una richiesta frivola. Scrivo qua perché è recente. Potrebbe fare una parentesi sulla vicenda "quadro Sgarbi"? Con la sua ironia andrebbe a nozze la vicenda! È una faccenda intrigante
Agosto 73 fecero scendere dal treno italicus Moro, devo aver sentito questa notizia da qualche storico molto serio. Lei professore conferma?
Lo disse il vicepresidente della commissione moro
Salve professore,le chiedevo dove è possibile comprare il suo libro su Moro, perché al momento non risulta disponibile nelle piattaforme.
Napolitano e Amendola, due spie al soldo di Washington.
Nella narrazione di Ranucci, rispetto a quella di Purgatori, è sparito il KGB.
47:45, ma la P2, non è uscita nell' 1982 ?!
Questo, cqe, è un' altro "tassello" della nostra Storia non facile da decifrare
Inutile prendersi in giro ...stragi, rapimenti, attentati, guerre, sono tutte da inquadrare ad una lotta senza esclusione di colpi per il dominio in ogni parte del mondo, delle due best.., cioè superpotenze ...Unione sovietica e Stati Uniti.
43:35 ...quando ho sentito che il p.c.i. dice : "quell'estremismo che noi abbiamo isolato" ...mi è venuto da ridere ... è una parola troppo grossa, che non si può sentire ! 😂😂😂
Moro non doveva morire, altrimenti che senso ha la telefonata di Moretti alla moglie?
Le BR sapevano che erano messe alle strette dallo Stato e che quindi erano "spinte" a decidere per la condanna a morte. La realtà è che sapevano che politicamente avrebbero perso ma rilasciare l'ostaggio senza condizioni sarebbe stata una sconfitta allo stesso modo.
"La Cia ha sempre visto di buon occhio partecipazione del PCI al governo (proposta già del 1964). I P2isti depistatori che impedirono un esito felice dei tentativi di liberare Moro erano stati nominati da Pecchioli.
#Comunisti Italiani. #PCI, poi #PDS, #DS, #Ulivo, ... #PD. Per tutta la loro storia hanno fatto la #politica a favore di qualche riferimento estero. A favore di due regimi antiteci, prima l'#URSS, poi la #NATO
#Berlinguer svendette il #PCI alla #NATO (col famoso viaggio a Washington di Giorgio Napolitano in pieno sequestro #Moro), in sostituzione della "statalista" #DC. Cominciò così la svendita ed il declino dell'#Italia.
Prof, a proposito di URSS, ricorderei Morucci e Faranda arrestati a casa Conforto...
un dubbio mi rimane: perché le BR non pubblicarono mai il memoriale Moro?
Aldo, con rispetto: Jimmy Carter, non billy.
Carter fu eletto nel 1976, non nel 1986. Carter era Presidente durante il sequestro Moro
Io non dimenticherei il ruolo di pecchioli ministro ombra dell'interno
Forse è Senzani che interroga Moro e non Moretti
Ma prendeva, il PCI, ancora i soldi dall'URSS
Professore, faccia controllare il suo microfono. Da parecchi giorni la sua voce arriva distorta e a tratti incomprensibile.
La voce è impastata, mancano le frequenze agli estremi di banda, quando abbassa la voce non si capisce e appena la alza un po' va in distorsione. Forse è arrivato il momento di prendere qualcosa di più performante, con 150 euro si trovano già dei modelli professionali.
Interessi dei britannici
Besostri lo conobbi alla Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli
20:13, l' Italia, era in un momento difficile, in termini economici!?
E quando non lo siamo stati ?!
Forse, ma forse, prima di quota 90?!
Ma, se siamo arrivati a quel punto, è xé, già stavamo affogando 😅
Ma forse !
Parli ancora del caso moro lo sanno anche le pietre chi l ha voluto morto consiglio cambia argomento
Uno storico che parla di “posizione vergognosa” sui fatti d’Ungheria, non sembra proprio uno storico… ma piuttosto uno che tratta di fatti storici utilizzando l’accetta.
Esatto Professore, nel 1978 il presidente era Jimmy Carter e Kissinger non era più segretario di stato.
verissimo. ma nell'amministrazione Carter c'era un tale Zbig Brzezinsky, una sorta di garante trasversale per la continuità delle attività dello stato profondo Usa (apparati di sicurezza esterni) nello scacchiere Euroasiatico. Kissinger era di origini tedesche.Polacche erano invece le ascendenze del consigliere per la sicurezza nazionale Zbig, autore negli anni '90 de "La Grande Scacchiera", un super-sexy tomo tutto un programma. Entrambi avevano una grande sensibilità per le faccende europee e la questione comunista. La Cia era ancora in una fase di transizione dopo l'era Angleton (pensionato nel '75) e molti dipartimenti avevano ancora un grande interesse (carriere, stipendi e ideologia) a mantenere gli equilibri della guerra fredda. Analogo ragionamento può valere per il blocco sovietico. No. Come dice il professore un Paese, pur potente che sia, non è mai un monolite
Ma infatti se non sbaglio Giannuli dice proprio questo: che l'amministratore era cambiata e Kissinger non c'era già più.
@@edoardobarsotti902 quello che volevo dire è semplicemente che Brzezinsky fu il garante della continuità della politica iniziata da Kissinger, coerente con gli interessi degli apparati, Carter vinse le elezioni nel Novembre del 1976. Fece molte aperture alle forze democratiche, persino socialiste, in molti paesi del mondo. Politica di appeasement che gli costò l'accusa di arrendevolezza nei confronti dell'Unione sovietica e, di passaggio, di essersi giocato l'Iran dello Scià. Cinononostante i presidenti Usa non possono controllare tutto. E Moro era una zona grigia. La sua morte faceva comodo a molti. Ai sovietici di sicuro. Senza dimenticare gli interessi di due pilastri dell'occidente, Gran Bretagna e Francia. Gli Usa colsero l'occasione offerta da un'azione ideata da altri. Le ricerche di Fasanella e Cereghino mi sembrano in questo senso molto stuzzicanti
@@sergiocantone681 grazie del chiarimento
30:30 , Professore mi scusi, quanti giorni sono passati dal rapimento Moro, alla fotografia con pentagono e BR. (passata alla Storia?!).
Non è un pentagono, ma la stella a 5 punte.
La prima cosa illogica :
Moro esce da casa via del Forte trionfale alle 8,35/8,45 ....
Arriva a Via Fani alle 9,02 ....
Venti minuti per fare 1km circa... Nemmeno a piedi...tanto sarebbe arrivato prima!!! Vogliamo dire una volta per tutte che Moro a Via Fani non c'è mai è arrivato !!!
8:55 Via Forte Trionfale 79,
9:03 Via Fani incrocio Via Stresa.
1,3 Chilometri
Studia.
Resta, Sig.r@@emiliomazzarri6707che x fare 1Km e 300 metri, mia nonna, 101 anni fatti a Novembre scorso, ci metterebbe meno tempo di Moro 😅
Eddai, diciamocelo !
Anche volendo presumere, che mentre camminava, stava leggendo un quotidiano.
@@emiliomazzarri6707 Eleonora Moro lo ha collocato alle 8,45
Maria Fida alle 8,35
Studia tu .... Ricci passava a via trionfale almeno a 70km/h ... Anche fosse uscito alle 8,55 sarebbe arrivato a via Fani a 8,58 .... 4 minuti sono sufficienti per far uscire Moro dalla 130 e sparare dopo....
Fatevene una ragione. La recita di via Fani parte da un assunto non verificato...
Non ne psrla nessuno.
Come mai?
E' curiosello come dettaglio...
@@raffaelebattisti3235 Ah, ecco. Tutto torna. Anche quelli che hanno visto caricare Moro dopo la sparatoria saranno attori.