Salve, Ho un forno nuovo con 2 resistenze , una sotto ed una sopra che produnono poca incandescenza, ovvero vedo l'incamdescenza solo se chiudo la luce della stanza e quella del forno. L'azienda mi ha risposto tramite mail che è il modello che è cosi', uno mi ha risposto nel video che ho caricato qui su youtube che non funziona bene, che la sua diventa rosso fuoco... le resistenza scattano come precisato, ovvero la superiore quando la manopola arriva a 70 quella inferiore quando arriva a poco piiù di 50. Può essere che funziona ma non raggiunge il massimo calore?
Non sempre e per forza diventano rosso fuoco, al contrario devono staccare quando il forno arriva in temperatura e non a 50 ed a 70. Fammi capire metti il termostato ad esempio a 180 gradi e quando arrivi a 50 la prima si stacca e poi a 70 la seconda e non riscaldano più?
@@Guidaelettrodomestici 50 e 70 è ciò che indica la manopola quando si attiva da spento. In pratica volendo, con una pinza adatta, si può far si regolamdola che la termocoppia attacca prima, di modo che ovviamente la resistenza produce più calore. ma 50 sotto e 70 sopra. Mi fa strano che non diventi mai luminosa la resistenza, la si vede luminosa solo con buio totale. La platea si illumina ancor meno. Tralatro la sonda è pure fuori sede.
@@jurisveratti4494 Ribadisco he la resistenza non sempre cambia colore, questo dipende molto dalla temperatura, a 50 o 70 gradi non diventa rossa, ma con temperature più alte potrai vederla di diverso olore. La cosa importante è che riscaldi la muffola alla temperatura che hai impostato. La temperatura è regolata dal termostato che dovrebbe permettere di impostare una temperatura più alta ma non di tararlo! Mi dici che forno è?
@@Guidaelettrodomestici è la temperatura di quando staccano la temocoppie, non le temperature che pretenderei facessero illuminare le resistenze, per avere più potrenza basterebbe regolare questo scatto ad una temperatura inferiore, ovvero con uno spostamento millimetrico dell' indicatore delle manopole, scatterebbe subito il riscaldamento potente.. forse è giusto cosi'. .. mi han detto di mandare al massimo platea e cielo e vedere se raggiunge i 450 °C e vedere se le spie si spengono... forse dovrei prendere una basa in biscotto ed alzare la temperature della platea, perchè altrimenti con la refrattaria si tenderebbe a bruciare il fondo della pizza e cuocere poco gli ingredienti.. forse è giusto che usi anche una quantità maggiore di impato per il paniello, con un buiscotto da 3,2 cm sopra la refrattaria ottengo un buo risultato alzando le temperature anchec della base..perchè appunto il cielo sembra che spinga poco; soprattutto infornando la pizza quando apro il forno per inserirla, secondo me dovrebbe essere più potente.
Grazie per i tuoi consigli. Ho una resistenza forno che con il multimetro risulta ok, però appena accendo il forno mi salta la corrente . Escludendo solo questa resistenza funziona tutto. Molto strano, cosa mi consigli di cambiarla lo stesso e provare?
La resistenza può andare in dispersione quando riscalda e non darne segno a freddo. Cambiala ma prima controlla che i cablaggi che l'alimentano non abbiano qualche corto. Seguili dal commutatore alla resistenza.
Buongiorno e buona Domenica, scusa se ti disturbo ho staccato il morsetto dell'interruttore che regola la temperatura ma l'acqua riscaldata ugualmente cosa potrebbe essere ti ricorda e una Rex(RL730V)
Ottima spiegazioneee! Non ho capito perché se nella resistenza vi è continuità il valore è alto, cioè se tra un'estremita all'altra non vi è interruzione vuol dire che il conduttore interno fa scorrere la corrente, per cui non dovrebbe essere 0 come quando si mettono i puntali alle estremità di un filo di rame?
@@lorenzolongano9539 Tra l'ingresso è l'uscita della resistenza ci deve essere continuità, come ha detto tu per il filo di rame. Se il valore è alto significa che c'è se è 0 c'è una interruzione e non funziona.
@@lorenzolongano9539 Non è questione di alta o bassa, ogni elemento ha un suo valore resistivo, quella di una candeletta è molto più bassa. Lo zero o nessun valore per tutti indica che è interrotta.
Utilissimo. Nel caso non si riesca a trovare una resistenza con lo stesso wattaggio, se ne può usare una inferiore o superiore? se si entro che limite? ES: se non trovo una resistenza da 2000w, la posso usare da 1950 o 2050?
@@Guidaelettrodomestici se una resistenza è umida, ho letto che per sistemarla esistono delle procedure di asciugatura... In modo che evapora tutta l'umidità presente. Ne sai qualcosa?
@@giacomomongiello3150 Quella della lavatrice è immersa nell'acqua, se è umida, significa che la devi cambiare: l'isolamento non tiene e non terrà. Diverso può essere per resistenze che si trovano "all'aperto"
il non l'ho capito la mia lavastoviglie che faceva staccare il salvavita , invece ho la prova a freddo che non vai a smontare la resistenza per provarla ( prova a mettere il tester o multimetro su Mohm la scala più alta collega un piedino dove va il filo di alimentazione e l'altro sulla carcassa della resistenza se segna un minimo valore la resistenza e rotta) dai tecnici non dava problemi riparaqatori
ho l'impressione che utilizzando la Misura di resistenza del tester per la limitata tensione erogata tra i puntali del tester, la misura in ohm sia insufficiente a stabilire il buon isolamento della resistenza meglio sarebbe misurar la corrente di dispersione, alimentando lasresistenza a 220 V e misurare la corrente di dispersione tra presa di terra della resistenza e prsesa di terra della presa elettrica! Se il cordone utilizzat fosse stato un cordone tre fili (L;N+terra , con spina cablata correttamente, sarebbe stato possibile inserire il tester in misura di corrente alternata tra la connessione di massa della resistenza e il filo di terra del cordone di alimentazione! in questo modo si saebbe misurata la corrente di dispersione nelle condizioni reali di funzionamento della resistenza cioè alimentata come normalmete a tensione di rete; per essere buono l'isolamento; La corrente di dispersione dovrebbe essere nulla! O di pochi mA!
Esatto, una prova più completa prevederebbe anche l'inversione delle fasi, ed in ogni caso in tutte e due le prove ( fasi normali e poi invertite ) bisognerebbe anche valutare la corrente di perdita ( tra carcassa e terra della presa di corrente qui disconnesse ), staccando alternativamente prima la fase e poi il neutro ( o viceversa, ovviamente ) Il valore peggiore raggiunto dovrebbe essere comparato con quanto ammesso dalle normative. Infine, con terra della spina ORA CONNESSA alla carcassa della resistenza, verificare in ampere ( uA o mA ! ) quanta corrente fluisce ancora tra carcassa e terra stessa, con apposito puntale ( anche qui staccando prima il neutro, poi la fase, poi invertendo fase e neutro ed poi ancora staccando alternativamente la sola fase e poi il solo neutro, prendendo ancora il valore piu alto di corrente ed andandolo poi a comparare con quanto ammesso dalle normative. Esistono strumenti automatici appositi, le prove relative possono essere anche fatte "in loco" senza smontare la resistenza, ovvero smontandola solo se risultata guasta od in perdita, e perciò da sostituire. Il difetto di questi strumenti è che sono a volte troppo veloci, e non danno tempo ( ad esempio ) ai vari relé di chiudersi, o alle resistenze non danno tempo di riscaldarsi, mostrando nei risultati apparecchi sempre "perfettini" quando poi al dunque essi fanno anche spesso scattare il differenziale. Lì andrebbero usati nella modalità "a passi", ma non sarei sicuro che tutti i tecnici li adoperino nella maniera consona ( addirittura in alcuni apparecchi si dovrebbero fare dei bypass con ponticelli, da togliere a prova finita e superata, CON IL GRAVE RISCHIO PERÒ DI DIMENTICARSI DI RIMUOVERLI !!! ( PERICOLOSISSIMO PER LA SICUREZZA !!! ). Altre prove necessarie sarebbero la VERA prova di isolamento, operata misurando la corrente che fluisce applicando una tensione continua di 500 volt tra un estremo della resistenza e la carcassa ( l'inversione a resistenza integra non servirebbe ... e a resistenza interrotta assolutamente inutile ... ) : sempre da verificare poi il valore di corrente ottenuto con quanto ammesso dalle norme. Infine andrebbe eseguita una prova della resistenza del connettore di terra ( tra terra della spina e carcassa ) che mai dovrebbe essere superiore a 0,2 ohm, sia con cavo separabile che fisso. Detta prova andrebbe fatta misurando la tensione risultante da una corrente fissa imposta ( con sistema volt/amperometrico ). La corrente è anch'essa stabilita dalla normativa, non ricordo se fosse pari a 10 Ampere ( che distruggeva però più di qualche strumento, credo sia ora ammissibile un valore minore per la corrente ... ).
Bravissimo ,ottimi consigli per il fai da te bravo
Grazie 🙏
che spettacolo di canale!!!! bravi bravi bravi
Grazie 🙏
Ciao grazie per tutte le preziose info!!!
Grazie a te 🙏
Salve, Ho un forno nuovo con 2 resistenze , una sotto ed una sopra che produnono poca incandescenza, ovvero vedo l'incamdescenza solo se chiudo la luce della stanza e quella del forno. L'azienda mi ha risposto tramite mail che è il modello che è cosi', uno mi ha risposto nel video che ho caricato qui su youtube che non funziona bene, che la sua diventa rosso fuoco... le resistenza scattano come precisato, ovvero la superiore quando la manopola arriva a 70 quella inferiore quando arriva a poco piiù di 50. Può essere che funziona ma non raggiunge il massimo calore?
Non sempre e per forza diventano rosso fuoco, al contrario devono staccare quando il forno arriva in temperatura e non a 50 ed a 70. Fammi capire metti il termostato ad esempio a 180 gradi e quando arrivi a 50 la prima si stacca e poi a 70 la seconda e non riscaldano più?
@@Guidaelettrodomestici 50 e 70 è ciò che indica la manopola quando si attiva da spento. In pratica volendo, con una pinza adatta, si può far si regolamdola che la termocoppia attacca prima, di modo che ovviamente la resistenza produce più calore. ma 50 sotto e 70 sopra. Mi fa strano che non diventi mai luminosa la resistenza, la si vede luminosa solo con buio totale. La platea si illumina ancor meno. Tralatro la sonda è pure fuori sede.
@@jurisveratti4494 Ribadisco he la resistenza non sempre cambia colore, questo dipende molto dalla temperatura, a 50 o 70 gradi non diventa rossa, ma con temperature più alte potrai vederla di diverso olore. La cosa importante è che riscaldi la muffola alla temperatura che hai impostato. La temperatura è regolata dal termostato che dovrebbe permettere di impostare una temperatura più alta ma non di tararlo! Mi dici che forno è?
@@Guidaelettrodomestici è la temperatura di quando staccano la temocoppie, non le temperature che pretenderei facessero illuminare le resistenze, per avere più potrenza basterebbe regolare questo scatto ad una temperatura inferiore, ovvero con uno spostamento millimetrico dell' indicatore delle manopole, scatterebbe subito il riscaldamento potente.. forse è giusto cosi'. .. mi han detto di mandare al massimo platea e cielo e vedere se raggiunge i 450 °C e vedere se le spie si spengono... forse dovrei prendere una basa in biscotto ed alzare la temperature della platea, perchè altrimenti con la refrattaria si tenderebbe a bruciare il fondo della pizza e cuocere poco gli ingredienti.. forse è giusto che usi anche una quantità maggiore di impato per il paniello, con un buiscotto da 3,2 cm sopra la refrattaria ottengo un buo risultato alzando le temperature anchec della base..perchè appunto il cielo sembra che spinga poco; soprattutto infornando la pizza quando apro il forno per inserirla, secondo me dovrebbe essere più potente.
Grazie per i tuoi consigli. Ho una resistenza forno che con il multimetro risulta ok, però appena accendo il forno mi salta la corrente . Escludendo solo questa resistenza funziona tutto. Molto strano, cosa mi consigli di cambiarla lo stesso e provare?
La resistenza può andare in dispersione quando riscalda e non darne segno a freddo. Cambiala ma prima controlla che i cablaggi che l'alimentano non abbiano qualche corto. Seguili dal commutatore alla resistenza.
Buongiorno e buona Domenica, scusa se ti disturbo ho staccato il morsetto dell'interruttore che regola la temperatura ma l'acqua riscaldata ugualmente cosa potrebbe essere ti ricorda e una Rex(RL730V)
Hai staccato il morsetto del termostato? Si tratta del timer.
Ottima spiegazioneee! Non ho capito perché se nella resistenza vi è continuità il valore è alto, cioè se tra un'estremita all'altra non vi è interruzione vuol dire che il conduttore interno fa scorrere la corrente, per cui non dovrebbe essere 0 come quando si mettono i puntali alle estremità di un filo di rame?
esattamente.
E perché allora il valore deve essere alto per essere buona la resistenza?
@@lorenzolongano9539 Tra l'ingresso è l'uscita della resistenza ci deve essere continuità, come ha detto tu per il filo di rame. Se il valore è alto significa che c'è se è 0 c'è una interruzione e non funziona.
Invece perché misurando le candelette di un auto diesel è il contrario, ovvero se sono funzionanti la resistenza deve essere bassa e non alta?
@@lorenzolongano9539 Non è questione di alta o bassa, ogni elemento ha un suo valore resistivo, quella di una candeletta è molto più bassa. Lo zero o nessun valore per tutti indica che è interrotta.
Utilissimo. Nel caso non si riesca a trovare una resistenza con lo stesso wattaggio, se ne può usare una inferiore o superiore? se si entro che limite? ES: se non trovo una resistenza da 2000w, la posso usare da 1950 o 2050?
Una tolleranza del genere va bene.
Continua grazie 🐞
Grazie 🙏
Wow 👍
Grazie
Salve. Ho una lavatrice candy che per la terza volta mi brucia la resistenza. Cosa puo essere. Grazie
www.elettro-domestici.com/come-sostituire-resistenza-lavatrice.asp#perch%C3%A8-la-resistenza-si-brucia
In caso di umidità residua, in che modo è possibile procedere con l'asciugatura? Se possibile..
Puoi spiegarti meglio?
@@Guidaelettrodomestici se una resistenza è umida, ho letto che per sistemarla esistono delle procedure di asciugatura... In modo che evapora tutta l'umidità presente. Ne sai qualcosa?
@@giacomomongiello3150 Quella della lavatrice è immersa nell'acqua, se è umida, significa che la devi cambiare: l'isolamento non tiene e non terrà. Diverso può essere per resistenze che si trovano "all'aperto"
Chiedo venia ma il tester l’hai posizionato per la misura della tensione e non della corrente
Hai ragione, ma in realtà avrei dovuto dire tensione. Ad ogni modo era per mostrare che veniva alimentata.
il non l'ho capito la mia lavastoviglie che faceva staccare il salvavita , invece ho la prova a freddo che non vai a smontare la resistenza per provarla ( prova a mettere il tester o multimetro su Mohm la scala più alta collega un piedino dove va il filo di alimentazione e l'altro sulla carcassa della resistenza se segna un minimo valore la resistenza e rotta) dai tecnici non dava problemi riparaqatori
La resistenza è in dispersione.
Tensione non corrente. Si fa confusione, si dà tensione alla resistenza. Tensione cioè Volt. Corrente cioè Ampere.
🙏
ho l'impressione che utilizzando la Misura di resistenza del tester per la limitata tensione erogata tra i puntali del tester, la misura in ohm sia insufficiente a stabilire il buon isolamento della resistenza meglio sarebbe misurar la corrente di dispersione, alimentando lasresistenza a 220 V e misurare la corrente di dispersione tra presa di terra della resistenza e prsesa di terra della presa elettrica! Se il cordone utilizzat fosse stato un cordone tre fili (L;N+terra , con spina cablata correttamente, sarebbe stato possibile inserire il tester in misura di corrente alternata tra la connessione di massa della resistenza e il filo di terra del cordone di alimentazione! in questo modo si saebbe misurata la corrente di dispersione nelle condizioni reali di funzionamento della resistenza cioè alimentata come normalmete a tensione di rete; per essere buono l'isolamento; La corrente di dispersione dovrebbe essere nulla! O di pochi mA!
Misurare la corrente è ancora meglio, si, ma per chi non è pratico questo sistema non è pericoloso.
@@Guidaelettrodomestici chi non e' pratico, per mille motivi deve limitarsi a guardare i video e a non fare nulla!Con la corrente non si gioca!
@@piodambrosio1427 si chi non è pratico non deve farlo.
Esatto, una prova più completa prevederebbe anche l'inversione delle fasi, ed in ogni caso in tutte e due le prove ( fasi normali e poi invertite ) bisognerebbe anche valutare la corrente di perdita ( tra carcassa e terra della presa di corrente qui disconnesse ), staccando alternativamente prima la fase e poi il neutro ( o viceversa, ovviamente )
Il valore peggiore raggiunto dovrebbe essere comparato con quanto ammesso dalle normative. Infine, con terra della spina ORA CONNESSA alla carcassa della resistenza, verificare in ampere ( uA o mA ! ) quanta corrente fluisce ancora tra carcassa e terra stessa, con apposito puntale ( anche qui staccando prima il neutro, poi la fase, poi invertendo fase e neutro ed poi ancora staccando alternativamente la sola fase e poi il solo neutro, prendendo ancora il valore piu alto di corrente ed andandolo poi a comparare con quanto ammesso dalle normative.
Esistono strumenti automatici appositi, le prove relative possono essere anche fatte "in loco" senza smontare la resistenza, ovvero smontandola solo se risultata guasta od in perdita, e perciò da sostituire. Il difetto di questi strumenti è che sono a volte troppo veloci, e non danno tempo ( ad esempio ) ai vari relé di chiudersi, o alle resistenze non danno tempo di riscaldarsi, mostrando nei risultati apparecchi sempre "perfettini" quando poi al dunque essi fanno anche spesso scattare il differenziale. Lì andrebbero usati nella modalità "a passi", ma non sarei sicuro che tutti i tecnici li adoperino nella maniera consona ( addirittura in alcuni apparecchi si dovrebbero fare dei bypass con ponticelli, da togliere a prova finita e superata, CON IL GRAVE RISCHIO PERÒ DI DIMENTICARSI DI RIMUOVERLI !!! ( PERICOLOSISSIMO PER LA SICUREZZA !!! ).
Altre prove necessarie sarebbero la VERA prova di isolamento, operata misurando la corrente che fluisce applicando una tensione continua di 500 volt tra un estremo della resistenza e la carcassa ( l'inversione a resistenza integra non servirebbe ... e a resistenza interrotta assolutamente inutile ... ) : sempre da verificare poi il valore di corrente ottenuto con quanto ammesso dalle norme.
Infine andrebbe eseguita una prova della resistenza del connettore di terra ( tra terra della spina e carcassa ) che mai dovrebbe essere superiore a 0,2 ohm, sia con cavo separabile che fisso. Detta prova andrebbe fatta misurando la tensione risultante da una corrente fissa imposta ( con sistema volt/amperometrico ). La corrente è anch'essa stabilita dalla normativa, non ricordo se fosse pari a 10 Ampere ( che distruggeva però più di qualche strumento, credo sia ora ammissibile un valore minore per la corrente ... ).