Grazie per aver condiviso! Una mia ipotesi, ma ripeto ipotesi è che i costruttori di San Marco erano ancora a conoscenza di come i romani costruissero strutture , il primo strato di muro ,vicino al pavimento veniva realizzato con una malta a cui veniva aggiunto cocciopesto che lo rendeva impermeabile dall' umidità di risalita come dice Vitruvio nel De Architectura ,penso però che sia una mia fantasia
Non conosco abbastanza bene l'argomento, quindi prendi la mia risposta con le dovute riserve... Dal punto di vista di umidità e salsedine, credo che il problema sia soprattutto legato alla capacità del supporto di trattenere il colore, non di resistenza e durevolezza della malta in sé. Quindi il mosaico non dovrebbe risentirne. Per quanto riguarda l'instabilità delle murature, invece, il problema c'è, eccome. A partire (credo) dal Trecento, i veneziani hanno cominciato ad adottare particolari soluzioni costruttive (non chiedermi nel dettaglio quali...) per limitare la rigidità degli elementi (uno degli esempi più estremo sono i pavimenti della grandi sale di Palazzo ducale, che letteralmente beccheggiano al variare del peso... se metti una biglia in un punto, la vedrai rotolare da un lato all'altro ogni volta che entra un gruppo di turisti...). Le stesse pareti hanno dei "punti di rottura" prestabiliti, per evitare che l'edificio perda di stabilità in caso di cedimenti (negli edifici più vecchi, ci sono spesso scalini tra le stanze, a causa degli abbassamenti di interi pezzi di palazzo). Quindi sicuramente anche i mosaici presentavano grossi rischi, almeno negli edifici costruiti direttamente sull'acqua. Probabilmente adottavano specifici accorgimenti costruttivi per limitare il problema. Ma non so dirti quali fossero.
![[Part 1] ทารกน้อยถูกทิ้ง👶 หญิงชราเก็บขวดขายเลี้ยงดูเขาจนโต #โลกการละคร](http://i.ytimg.com/vi/nPTDvFCExks/mqdefault.jpg)
![[Part 4] หนุ่มน้อยรักคุณย่ายิ่งกว่าใคร ไม่ว่าใครก็รังแกดูถูกท่านไม่ได้!! #โลกการละคร](http://i.ytimg.com/vi/sLsBxw99FR0/mqdefault.jpg)
Grazie per aver condiviso! Una mia ipotesi, ma ripeto ipotesi è che i costruttori di San Marco erano ancora a conoscenza di come i romani costruissero strutture , il primo strato di muro ,vicino al pavimento veniva realizzato con una malta a cui veniva aggiunto cocciopesto che lo rendeva impermeabile dall' umidità di risalita come dice Vitruvio nel De Architectura ,penso però che sia una mia fantasia
E per quanto riguarda il mosaico? Sempre malta sul muro é, come l'affresco, solo con l'aggiunta di tessere.. Molto interessante
Non conosco abbastanza bene l'argomento, quindi prendi la mia risposta con le dovute riserve... Dal punto di vista di umidità e salsedine, credo che il problema sia soprattutto legato alla capacità del supporto di trattenere il colore, non di resistenza e durevolezza della malta in sé. Quindi il mosaico non dovrebbe risentirne.
Per quanto riguarda l'instabilità delle murature, invece, il problema c'è, eccome.
A partire (credo) dal Trecento, i veneziani hanno cominciato ad adottare particolari soluzioni costruttive (non chiedermi nel dettaglio quali...) per limitare la rigidità degli elementi (uno degli esempi più estremo sono i pavimenti della grandi sale di Palazzo ducale, che letteralmente beccheggiano al variare del peso... se metti una biglia in un punto, la vedrai rotolare da un lato all'altro ogni volta che entra un gruppo di turisti...). Le stesse pareti hanno dei "punti di rottura" prestabiliti, per evitare che l'edificio perda di stabilità in caso di cedimenti (negli edifici più vecchi, ci sono spesso scalini tra le stanze, a causa degli abbassamenti di interi pezzi di palazzo). Quindi sicuramente anche i mosaici presentavano grossi rischi, almeno negli edifici costruiti direttamente sull'acqua. Probabilmente adottavano specifici accorgimenti costruttivi per limitare il problema. Ma non so dirti quali fossero.