Giorgio Bongiovanni: la 'Ndrangheta schiaccia i reggini ma presto arriverà la sua fine
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- เผยแพร่เมื่อ 23 ม.ค. 2025
- A Reggio Calabria il sit-in organizzato da studenti siciliani e calabresi in sostegno alla Dda
Reggio Calabria è una città che non parla per colpa della ‘Ndrangheta ma presto questo silenzio verrà spezzato e i capi bastone verranno sconfitti grazie a una rivoluzione culturale. E’ questo il messaggio che Giorgio Bongiovanni, direttore di ANTIMAFIADuemila, ha lanciato ieri dalla piazza antistante il tribunale del città sullo Stretto nel quale era in corso la requisitoria del processo ‘Ndrangheta Stragista. Bongiovanni ha parlato in Piazza Castello, a pochi passi dal palazzo di giustizia, prendendo parola durante il sit-in "Con la Calabria che non si piega", organizzato dai collettivi Our Voice, Attivamente e Saturna (realtà calabrese) in solidarietà alla Dda di Reggio Calabria e al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo che ha, di fatto, condotto questo importantissimo processo fino alla Corte D’Appello.
“Ringrazio i coraggiosi ragazzi di Reggio, i giovani di Saturna, un’assoluta minoranza che si trova in questa piazza. La nostra vicinanza va a loro e alla Direzione Distrettuale Antimafia”, ha esordito Bongiovanni. “Però questa città sembra una città fantasma. Sembra che i reggini vivano nella luna dove la mafia non c’è. Per la maggioranza degli abitanti di questa città la mafia non c’è, proprio come sulla luna. Ma c’è, esiste, ed è lei a distruggere questa regione, il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero”, ha spiegato il direttore.
“Chi comanda questa città non è la politica, la chiesa e nemmeno i cittadini, ma i capi bastone della ‘Ndrangheta”, ha aggiunto. “I magistrati come Lombardo la combattono e sono minacciati di morte, ma non ne parla quasi nessuno. Io vengo da Palermo che comunque, anche se a volte sembra una città fantasma, si è mossa dopo gli omicidi e gli attentati di Cosa Nostra. Qua invece è tutto morto, le tapparelle sono abbassate”, ha affermato. “Io sono qui e voglio prendermi l’impegno di svegliare Reggio Calabria. Dico questo perché amo questa città. E chi resta in silenzio di fronte all’organizzazione mafiosa più potente al mondo è sua complice, perché il silenzio agevola i narcotrafficanti nati qua e attivi nel resto del Paese, in Europa, in America Latina, Canada e Australia. La ‘Ndrangheta, uccide, minaccia, corrompe, compra. La Calabria è una delle regioni più povere al mondo, ma, in realtà, è più ricca della California. Ai reggini dico che hanno ragione ad aver paura ma cosa aspettate? Che venga ucciso un altro magistrato come Scopelliti? O che vengano uccisi altri cittadini comuni, come avvenuto in passato? La capitale, la mamma della mafia, il punto massimo di riferimento della ‘Ndrangheta, sono la Calabria e Reggio Calabria.
In questa piazza oggi ci dovrebbero essere centinaia di migliaia di persone e invece siamo una cinquantina”, ha continuato Bongiovanni con alle spalle i manifestanti giunti da varie zone d’Italia. “Ma anche se siamo pochi, ai capi della mafia che ci stanno ascoltando dico che oggi è l’inizio della vostra fine perché se decine di cittadini sono venuti qui da tutto il Paese significa che la vostra sconfitta è prossima perché domani saremo molti di più. E vi spingeremo affinché vi consegnerete e collaborerete con la giustizia per raccontarci tutte le verità indicibili commesse in questa terra, nel nostro Paese e nel mondo intero”, ha detto ancora il direttore della rivista.
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