Corso Base di Scrittura Creativa, lezione 08 - Il Filtro del Personaggio: Approfondimenti (2)

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  • เผยแพร่เมื่อ 4 ม.ค. 2025

ความคิดเห็น • 11

  • @ozzyozzygay
    @ozzyozzygay 4 ปีที่แล้ว +9

    Me scrivere bene un giorno, grazie duca

  • @diegoseraph9225
    @diegoseraph9225 2 ปีที่แล้ว +1

    in linea di principio evitare di narrare eventi è una cosa che aumenta la partecipazione del lettore, poi però ci sono anche le accezioni. Penso a "Cent'anni di solitudine" dove in più riprese il narratore fa anticipazioni sul futuro oltre che sul passato. Ma in quel caso credo che abbia proprio la funzione di tenere insieme la dilatazione temporale di una storia che si dipana su 100 anni appunto. Quel libro è pieno di immagini memorabili.

  • @kasparov2
    @kasparov2 3 หลายเดือนก่อน

    Ciao duca, io ho appena finito memorie del sottosuolo di dostoevskij e a volte il personaggio che scrive parla al lettore, è uno sbaglio pure lì oppure è un caso a parte?

  • @davideceraso6478
    @davideceraso6478 9 หลายเดือนก่อน

    Ciao Duca, innanzitutto compimenti per i tuoi contenuti e la tua competenza. Una curiosità: come valuti opere quali 'Il Giovane Holden' di Salinger, in cui il narratore (Holden) si rivolge direttamente al lettore?

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  9 หลายเดือนก่อน

      ====PREMESSA DI METODO====
      Non le valuto. Le opere si valutano da sole, a livello tecnico, "retorico", nel rapporto col funzionamento della mente umana, che è un fatto oggettivo: sarebbe come chiedermi se valuto più denso il piombo o il ferro, come se avesse senso la mia opinione. Non si valuta: si verifica. Le opinioni sono gusti e i gusti non contano perché tutti li hanno e quindi non hanno valenza universale di comunicazione utile in campo scientifico.
      ============================
      Detto questo, rivolgersi direttamente al lettore può essere una scelta molto debole perché ci allontana dall'immersione narrativa. Se stiamo costruendo la storia facendo leva sui neuroni specchio e sulla simulazione della lettura nella mente del lettore in modo che viva la storia, abbiamo un problema (può essere anche piccolo, comunque, e perfino avere qualche pregio se usata in modi specifici che è lungo spiegare).
      Se invece stiamo scrivendo con l'approccio "blog", ovvero al posto dell'immersione abbiamo una forte voce narrante, molto affascinante, autorevole e carismatica (lo stesso modo in cui chi fa saggistica, scritta o video, affascina il pubblico... o i blog di una volta), e quindi nemmeno cerchiamo di far raggiungere l'esperienza immersiva al lettore, va bene rivolgersi direttamente al lettore.
      Uno dei miei libri preferiti è _Il libro cuore (forse)_ di Maria Sardelli, e non è scrittura immersiva. È una satira del Cuore di De Amicis, e ha il formato di un diario inventato per cui, se si vuole essere rigidi nelle definizione, non è nemmeno narrativa (vedasi la definizione spesso citata di Jack Bickham): è un oggetto reale, ma contraffatto.
      È pieno di libri dai contenuti meravigliosi scritti però in modo poco idoneo al funzionamento della mente umana, e che quindi non si avvantaggiano di come questa si è costruita nell'ultimo milioncino di anni di evoluzione. Succede, e ogni volta bisogna sbattere la testa a convincere gli altri a leggerli, perché la scrittura non aiuta molto a convincerli quando ci provano. Io lotto da anni per far leggere _Un Cantico per Leibowitz_ a un sacco di persone, spesso con scarsi risultati. Un libro profondissimo, affascinante, tra i capolavori della fantascienza del Novecento. Sto male ogni volta che mi sento rispondere che è scritto male e lo hanno mollato dopo poche pagine...
      Il mio consiglio è, soprattutto quando si hanno delle idee magnifiche, di scrivere senza opporsi esplicitamente a quanto le neuroscienze ci hanno detto della mente umana: molte più persone potranno amare l'opera e godersene la profondità. Se c'è.

  • @furianafuryart8000
    @furianafuryart8000 2 ปีที่แล้ว +1

    Salve Sig. Duca vorrei fare una riflessione sulle vicende di "Star Trek". In tutti gli episodi troviamo i vari "diari": diario del capitano, diario del Consigliere, diario del Medico di bordo ecc. ecc. Ma più che altro i diari sono del Capitano (io sto guardandolo tutte le serie dove il Capitano e Jean Luc Picard". Questi diari brevi "dettati" in quanto nel futuro non ci sarà carta e penna, a volte sono all'inizio come "cappello" della storia, a volte al centro, a volte alla fine come conclusione.
    È sempre il personaggio però che parla anche se fa un riassunto oppure specifica determinate cose che aiutano in quel momento a capire meglio la storia o il contesto. Secondo lei è giusto questo modo di narrare? È comunque un "qui e ora" o è un intrusione del narratore? Secondo me (ma io non sono nessuno per giudicare solo una principiante) entrambe le cose..... Grazie per l'attenzione 🙋‍♀️ seguire questo corso è fantastico ‼️

    • @DucadiBaionette
      @DucadiBaionette  2 ปีที่แล้ว

      Ti faccio un video presto sull'argomento. :-)

  • @PietroM25
    @PietroM25 4 ปีที่แล้ว

    Cosa ne pensi dei romanzi di John Green.

  • @rick17345
    @rick17345 2 หลายเดือนก่อน

    Mi permetto solo un'obiezione sul non rivolgersi al lettore: la rottura della quarta parete è comunque una tecnica narrativa. Poi altro discorso che oggi venga abusata spudoratamente e che su 100 scrittori che lo fanno sì e no uno o due sappiano farlo come si deve.

  • @doppelganger-8515
    @doppelganger-8515 4 ปีที่แล้ว +6

    Ho sussultato a “penetrazione profonda”