Ciao Luca, altro interessante video, complimenti ! Questo per confermare ancora una volta, che le cose vanno tutte provate e che la teoria è d'aiuto ma occorre "smanettare" ... Un saluto a tutti e buone ferie
Ti ringrazio ! Mi piaceva l idea di aggiungere qualche “test” per rendere più visibile ciò che spesso è confinato alle proprie sensazioni di ascolto . 👋
Buongiorno sig. Luca , le faccio i complimenti perché lei riesce a divulgare in modo semplice e concreto molti concetti dell’elettroacustica stimolando la voglia di sperimentare per poter condividere queste esperienze.
Ti ringrazio, ho ancora moltissimi progetti che vorrei realizzare.. e certamente continuerò a realizzarli in “compagnia” !. La curiosità , la voglia di sperimentare e la voglia di lavorare a nuovi progetti non mi manca di certo , per continuare però dovrò presto risolvere alcuni punti “chiave” come lo “smaltimento” dei progetti realizzati e la ricerca , magari , di un “collaboratore” che possa fornire almeno i componenti principali .. 👋
Luca come sempre un bel video da vero DIY! Dalla mia esperienza posso affermare che ogni diffusore ha una storia a se. Se si vogliono migliorare le prestazioni si deve misurare, reiterare ed avere anche delle intuizioni. I Software sono una buona base di partenza ma l'esperienza e la capacità di risolvere o mitigare i problemi non è da tutti. Grazie per gli spunti che hai dato nel video che fanno tanto riflettere. L'unica cosa che posso aggiungere è quella di stare attenti a mettere il reflex troppo vicino alle pareti. Per mitigare le frequenze medio/alte del video, mi vengono in mente alcuni "trucchi" come mettere delle tavole per "spezzare" le stazionarie, oppure creare delle camere risuonanti ed assorbenti all'Interno del box.
Ti ringrazio, hai perfettamente ragione, se si osservano gli interni di alcuni diffusori realizzati da costruttori “strutturati” spesso si possono trovare soluzioni tecniche che lasciano presagire che ci sia stato uno sviluppo che non si è basato solo sui sistemi di simulazione. Questa è una prerogativa che implica un aumento notevole dei costi di realizzazione di un progetto che spesso vede la luce in tempi davvero lunghi .. e che non tutti si possono permettere. E abbastanza normale che certe “soluzioni” non vengano poi pubblicizzate ..ma possano essere intuite ( anche se non capite fino in fondo ) con una osservazione attenta . 👋
Complimenti Luca, ti ho ascoltato con molto interesse e devo dire che mi sono dato delle risposte, sul perchè il tubo reflex è quasi sempre, disassato dal woofer esempio Harbeth, su alcuni modelli, è vicino al tweeter anche se sul pannello frontale. Però ci sono anche dei costruttori che inseriscono il tubo nella parte inferiore del box, rivolto verso il pavimento, rialzato da dei supporti. A detta loro, riduce il rumore, del tubo... Cordiali saluti!!!
Luca , ottimo video come al solito, attendo, dato che conosci bene molti altoparlanti, un tuo progetto di diffusore in sospensione pneumatica da poter emulare, alla fine coi limiti dimensionali che questa strategia costruttiva comporta ci sono anche dei vantaggi innegabili dei quali molti sentono la mancanza., il problema è che oggi gli altoparlanti con un qts adatto sono pochi, quindi la tua esperienza sarebe illuminante.
Ti ringrazio ! Un diffusore così è un po’ che non lo costruisco , lo metto certamente nelle cose da fare . Resta da definire se sia meglio un modello più piccolo ed economico o qualcosa di più grande e impegnativo .. Mi piacerebbe proporre qualcosa di facile realizzazione , un idea mi “tormenta” da un po’ , ma vorrei definire il budget per questa realizzazione . Nel frattempo sto “testando” le caratteristiche del possibile “box” che non è in legno … Altoparlanti con un Qts unitario si trovano e anche a buon prezzo volendo .. 4 ohm 😉.
@@lucacorso_audiosystem Luca ovviamente quando si parla di sospensione pneumatica per una discesa in frequenza ragionevole ci vorrebbe aLmeno un woofer da 10", se si fa un 3 vie magari abbinato a un mid da5" e un tweeter classico da 1", in questo modo non si andrebbe con litraggi esagerati e consentirebbero anche il posizionamento in stanze da 15-20mq. il problòema è che adesso gli altoparlanti con alto qts non sono di altissi,a qualità. resto speranzoso in attesa. Chi è alla ricerca di un diffusore in cassa chiusa non penso cerchi un progetto al massimo risparmio ma un diffusore "defininitivo". il vantaggio dimensionale delle casse in reflex spesso viene annullato dalla maggiore distanza che necessitano dalle pareti, quindi penso che tu, ti possa un attimo allargare in quanto a spese, unca configurazione ideale penso che tutti se l'aspettino con un litraggio di 80-90 litri 89-90 dB di sensibilità e una discesa in frequenza di 38hz
Buongiorno Luca, il video è molto interessante, come sempre, c'è però una considerazione alquanto banale che vorrei fare, ovvero che tutto questo, cioè le frequenze spurie di un woofer in uscita dal reflex, in un sistema a due vie saranno adeguatamente filtrate da un inevitabile crossover, quindi la parte di spettro successiva alle basse, verrà notevolmente attenuata elettricamente. Grazie dei consigli sempre.
Questa è una osservazione corretta , ma va tenuto in considerazione il tipo di sistema bass reflex analizzato . In un tre vie il crossover agirà maggiormente da filtro per le spurie in uscita dal reflex , piuttosto che in un sistema a due vie , in cui il mid woofer arriva a lavorare a frequenze più elevate. Mentre in un sistema monovia caricato in bass reflex , il crossover addirittura non è presente , ed il full range emette a banda intera anche internamente al box . In questo ultimo caso, solo il materiale fonoassorbente potra limitare parzialmente ciò che potrà fuoriuscire dal condotto reflex a livello di frequenze indesiderate. 👋
Grazie , è una soluzione valutabile anche quella , l unica considerazione da fare e che la larghezza frontale del diffusore , che di solito si tende a contenere , deve permettere l inserimento del condotto reflex , più uno spazio interno che lo distanzi dalla parete opposta pari a circa il suo diametro . 👋
Video molto interessante ed istruttivo. Grazie. Sarebbe carino se potessi simulare e misurare quel che fa ad esempio Tannoy, con gli sfoghi reflex stretti e lunghi longitudinali sugli spigoli frontali. Sarebbe interessante vedere cosa cambia... 😊
Grazie ! Ogni soluzione tecnica avrà le sue caratteristiche, ed i grandi costruttori conoscono perfettamente il “problema” quindi adottano le soluzioni necessarie per ottenere le migliori prestazioni. Ridurre il diametro del condotto reflex non risolve il problema , servono più “azioni” combinate è una progettazione accurata . 👋
Ciao Luca, sempre chiare e ben esposte le tematiche Queso argomento porta a me nuove riflessioni e consapevolezza Chissà se nel caso che ti ho esposto privatamente ci sia stato sufficiente "lavoro" per assecondare la problematica...
Ti ringrazio, sono sicuro che il costruttore abbia svolto molte misure in merito , questo è già un grande punto a suo favore , ma non posso spingermi oltre non avendo avuto modo di fare misure dirette . Queste belle domande fanno parte di un “repertorio“ che sarebbe interessante rivolgere proprio ai vari costruttori , le occasioni per farlo sono purtroppo scarse , perché i tecnici fanno i tecnici mentre il “rapporto” con il cliente finale spetta alla rete di vendita che avrà una visione giocoforza parziale del progetto. Questo è un motivo in più per frequentare le varie “fiere” dove a volte gli incontri con tecnici progettisti sono possibili , perché a volte seguono l evento proprio per dare le risposte piu “difficili” a livello tecnico. Disponibili , ma non a disposizione.. certe cose non te le diranno nemmeno sotto tortura.. e c è da capirli ! A Ottobre a Milano ad esempio un giretto conviene sempre farlo 😉.
Video interessantissimo, ammirevole la tua voglia di sperimentazione e obbiettività nella verifica dei risultati. Potrebbe essere utile ipotizzare un condotto curvo per ridurre ulteriormente la componente in alte frequenze in uscita dallo stesso? Non sono convinto sulla definizione di "sospensione pneumatica" per dei sistemi che personalmente preferisco chiamare "cassa chiusa". Vengo dalla vecchia scuola (Viappiani) e la sospensione pneumatica prevedeva dei parametri tecnici degli altoparlanti molto stringenti, specialmente nelle sospensioni molto cedevoli che ne impedivano l'uso in altri sistemi. Comunque complimenti ancora.
Grazie , il condotto reflex realizzato in plastica non riesce ad offrire un “assorbimento” di quelle che sono le frequenze medie e alte anche se fosse “curvo” che “rimbalzano” al suo interno fino all uscita . Alla luce dei fatti sembrano forse meno “matti” gli appassionati che in passato “insonorizzavano il condotto reflex internamente “ nella speranza di migliorare la situazione ! La puntuale osservazione sulla sospensione pneumatica e la cassa chiusa e utile ad evidenziare che fornire un “tappo” a corredo di un diffusore reflex non lo “trasforma” in un progetto nato per lavorare senza accordo reflex.. 👋
@@lucacorso_audiosystem1 metto di tubo fonoassorbente flessibile usato negli impianti di areazione collegato al tubo bassreflex e piegato a serpentina nel cabinet?
@wallalo G Forse non ho capito bene ma il condotto reflex deve restare della dimensione calcolata diametro e lunghezza per fare la sua funzione . Se inserisci del materiale che ne riduce la sezione sarà da considerare nel calcolo per l accordo. La quantità di fonoassorbente nel condotto e comunque relativamente contenuta , e più semplice lavorare sul fonoassorbente all interno del box.
Ciao. Mi sono appena iscritto al tuo canale, veramente professionale! Complimenti. Ascolta riscrivo qui un commento/richiesta che ho scritto su un tuo video riguardante i crossover. Ho pensato che magari trovi prima il mio commento. Ascolta avrei bisogno di una delucidazione che riguarda la potenza nei crossover. Detta semplice...amplificatore da 100 Watt efficaci che alimenta una cassa passiva 2 vie. Dunque vi è un crossover 2 vie. Supponiamo di aver impostato una xover di 2 khz. Io sono un musicista...dunque posso anche suonare una singola nota...avente quindi una sola frequenza (trascuriamo le armoniche) . Mettiamo che questa nota abbia la frequenza di 4 khz, dunque ben al di sopra della frequenza di taglio. Supponiamo che in quel momento, l'amplificatore sia al massimo e che idealmente eroghi i 100 watt di targa. Quanta potenza arriva al Twitter? La considerazione è che in genere i twitter sono più piccoli (in termini di potenza) ...ma questo riguarda, secondo me, più il fatto che noi percepiamo il suono in modo diverso a seconda delle frequenze e per giunta le nostre orecchie percepiscono in scala logaritmica...ma se il twitter non è attenuato... nel mio esempio, una singola frequenza molto sopra a quella di taglio, il crossover la invia tutta al twitter...quindi i 100 watt arrivano tutti a lui. Pero in base a questo discorso , su un 2 vie, la potenza dei 2 altoparlanti dovrebbe essere la stessa e pure uguale a quella massima del finale di potenza. Ma in realtà non è mai così...spesso ti ritrovi un woofer che può dissipare 300 Watt con un Twitter che ne fa si e no 100 e sono pure troppi. Perche...secondo te? Grazie in anticipo per la risposta. Ciao.
Un ragionamento più utile per definire la potenza inviata ai componenti di un sistema multivia è legato alla DISTRIBUZIONE DELLA POTENZA IN UN PROGRAMMA MUSICALE ( Standard IEC) . Dovrei allegarti anche alcune tabelle , se mi mandi una mail ti allego ciò che ti serve . E ti indico come leggerle . lucacorso74@gmail.com
Ciao essendo venuto in possesso di un woofer Ciare hw 321,desidererei impiegarlo per la costruzione di subwoofer .Ho visto che se ne consiglia l'impiego in bass reflex su volume di 135 litri ma non sono arrivato a capire a quale frequenza di accordo per una F3 di circa 30 hz ,e la relativa dimensione del condotto. Potresti darmi un aiuto? Grazie anticipatamente. Complimenti per il canale..molto istruttivo 👍👍
Ti ringrazio, se mi mandi una mail a lucacorso74@gmail.com ti rispondo con un paio di simulazioni così sarà più semplice vedere quale opzione scegliere . 👋
Qualche costruttore ha posizionato il condotto reflex nella base del diffusore, in quel caso credo che i contributi a medio alta frequenza siano decisamente attenuati verso l'ascoltatore.
La soluzione ricalca il risultato ottenuto con l emissione sulla parete di fondo , con un possibile vantaggio nel caso in cui sul pavimento ci sia un bel tappeto 👌🏻
Complimenti, video molto interessante ed istruttivo. Incuriosito, ho provato a verificare, con microfono e REW, se dal condotto delle le mie casse uscisse della media frequenza. In effetti ho un significativo picco a circa 1500Hz sui satelliti ad un livello di poco sotto a quello dell'accordo del condotto, confermando quindi i tuoi test. Anche in uscita del condotto del Sub ho un picco a circa 1000Hz ma di livello molto inferiore rispetto all'accordo (-25 db). Non capisco però come si è formato, il sub ha un filtro passa basso e infatti nella misura ravvicinata del woofer del sub di tale picco non c'è traccia come anche nel punto di ascolto. Dovrò fare ulteriori verifiche per escludere errori nella misura, ma hai, per caso, misurato le spurie del condotto anche a distanza di ascolto?
Ti ringrazio e mi fa molto piacere aver risvegliato la curiosità di voler verificare in prima persona quanto constatato nel video . Sul punto di ascolto è evidente che l emissione in gamma medio alta proveniente dal condotto vada a sommarsi/sottrarsi a quella emessa dal mid woofer , con effetti immaginabili. Fortunatamente il materiale fonoassorbente all interno del box attenua , per quanto possibile , questa emissione indesiderata . Quello che posso aggiungere e che l emissione vista in uscita del condotto era presente anche a 2 mt di distanza . Grazie per il tuo contributo!
Una domanda: per eliminare le turbolenze in un condotto di sezione rettangolare, a parità d'area della sezione conviene fare un condotto schiacciato? Dalle mie conoscenze di fluidodinamica, d'istinto dico che un 4cm x 16cm (64 cm2) soffre meno le turbolenze a parità di velocità dell'aria di un 8cm x 8cm, anche se visto il maggiore perimetro si perderà un pò di efficienza: giusto? Grazie per la risposta
La tua analisi è corretta , in alcuni condotti di questo tipo erano presenti anche delle “coste” verticali per scongiurare l insorgere di turbolenze. Due progetti che ho realizzato ed in cui ho apprezzato questa soluzione erano della Coral electronic il sub HD SW1 e il più complesso e performante RS SUB in carico simmetrico con condotto lamellare a sezione variabile , non so se trovino informazioni su questi progetti del 1994 . Se vorrai posso mostrarteli via mail lucacorso74@gmail.com 👋
Per un Variovent originale , servono 16.500 lire e una macchina del tempo per tornare nel 1989 , oppure ti basterà attendere i prossimi sviluppi.. è una osservazione corretta la tua , diciamo che la “membrana” e l equivalente di un odierno spessore di circa 3 mm di feltro. Ha una attenuazione modesta ma comunque è decisamente meglio di un condotto vuoto sotto il profilo delle frequenze indesiderate che fuoriescono dal box .👋
Trovare un appassionato come te non ha prezzo! Oltre a farti i complimenti volevo chiedere se a tua esperienza o meno consigli ad esempio materiali bituminosi da collocare all'interno dei box , io ad esempio ho un sub in un box vicino alla parete , non so bene se ottengo dei vantaggi a mettere dei materiali ad alta densità per attenuare il suono che fuoriesce dal box e rimbalza ovunque, magari forse migliora quell'aspetto ma suona piu brutto , il multistrato di betulla da un buon suono, qualsiasi consiglio ne farò tesoro!
Ti ringrazio molto , mi fa piacere poter offrire alcuni spunti di riflessione. I materiali bituminosi smorzanti in alcune condizioni sono praticamente indispensabili , un esempio e il settore car hi fi , dove applicare questi materiali sulla carrozzeria dell auto rigida e relativamente leggera , permette un abbassamento della frequenza di risonanza dei pannelli , trasformando l energia cinetica trasmessa dai trasduttori in energia termica . Viene dissipata, in parte, l energia che facendo muovere i pannelli determinerebbe un suono “secondario” indesiderato . Sui diffusori entra in gioco la conformazione del diffusore , il materiale utilizzato per il box e la gamma di frequenze a cui viene esposto nella sua parte interna. Ho visto questo materiale applicato con successo in caso di box realizzati in alluminio , relativamente sottile in alcuni punti . Su diffusori in legno ho notato la sua presenza in caso di pannelli relativamente leggeri , per intenderci sistemi fatti con una certa economia , o in caso di pannelli più consistenti ma molto grandi in cui non era presente un adeguato sistema di “bracing” . Tornando al tuo caso , a patto di non modificare in modo consistente il volume del box puoi applicare il materiale bituminoso internamente fissandolo in modo stabile . Per verificare la “funzionalità” della sua presenza ti basterà “picchiare” con la nocca del dito sulla parete esterna del box che hai trattato rispetto ad un lato che rimasto nella configurazione di serie. Senti un suono più cupo ? Se la risposta è sì puoi procedere anche sulle altre pareti interne. Questo trattamento male non fa , può contenere un po’ di colorazione del box , ma non risolverà certamente l effetto dato dalla prossimità del box vicino alle pareti . Sarebbe meglio valutare un altra posizione “possibile” o in alternativa lavorare con livelli di emissione più contenuti . 👋
Non so come ringraziarti! Al giorno d'oggi che ognuno è stitico a parlare veramente, sicuramente terrò a mente tutte le informazioni che mi hai rivolto, di sicuro mi farò vivo per altre domande! Davvero grazie
Ciao Luca, probabilmente per incapacità, ho abbandonato da anni l'uso dell'accordo reflex. A maggior ragione quando mi costruii le delta4r5 ed ero a contatto col progettista e le sue teorie. Ora, che sono abbastanza attrezzato, rew, oscilloscopi, microfono ecc, ho progettato un bel paio di casse a due vie, in sospensione pneumatica. Ma sto sperimentato i radiatori passivi, e, secondo me coi numeri alla mano, sono preferibili ai tubi reflex. Cosa ne pensi?
La scelta di un condotto reflex o di un radiatore passivo dovrebbe avvenire in funzione del progetto che si intende realizzare . Quando lo spazio a disposizione è insufficiente per utilizzare un condotto reflex adeguato , perché la frequenza di accordo molto bassa imporrebbe condotti troppo lunghi , specialmente se vogliamo mantenere un diametro che eviti turbolenze in uscita , la scelta di un radiatore passivo diventa quasi obbligata. E qua entriamo nelle caratteristiche del radiatore passivo, che non dovrebbe avere una propria frequenza di risonanza.. ma invece c’è l’ha .. e dotato di sospensioni come un woofer quindi sarà soggetto anche lui a fenomeni di distorsione. Un radiatore passivo non garantisce una maggiore estensione verso le basse frequenze risp ad un sistema reflex ben realizzato. Un vantaggio del radiatore passivo e certamente la possibilità di “sintonizzare” il dispositivo variando il peso della membrana ( nei RP validi questo è possibile) e quindi ottenere il risultato voluto senza dover stravolgere il progetto. Sono elementi inservibili in sistemi di simulazione quindi il comportamento è valutabile in fase di progettazione. Sono sicuramente più efficaci nell “assorbire” le frequenze indesiderate che abbiamo appena visto ma questo parametro è fortemente legato al modello specifico di RP utilizzato . I costi sono certamente a vantaggio del sistema reflex . Per finire sarebbe da valutare come i due sistemi si comportino in presenza di veloci “transienti” e non solo in presenza di un segnale sinusoidale.. la differenza di “massa” in gioco tra un pesante radiatore passivo e dell’ aria contenuta in un condotto reflex mi sembra davvero notevole ..👋
Salve. Complimenti per queste spiegazioni sempre chiare ed esaustive. Sto costruendo un paio di casse base reflex col condotto reflex posteriore in alto. Sono 2 casse 3 vie. Quelle che ho quasi finito io, sono solo per il woofer. Volevo chiedere quanto influisce il Diametro del Tubo reflex? Quello che dovrei mettere io è 7 cm (interno) ma siccome non lo trovo, posso metterlo 8 cm, magari con i tubicini? Grazie
Il diametro del condotto reflex correlata alla sua lunghezza determinano la frequenza di accordo del sistema. Se modifichi il diametro dovrai ( a parità di frequenza di accordo scelta ) per forza far variare la lunghezza del condotto. Rivedi il progetto anche solo con il Tools per il calcolo del condotto reflex di CLAREDOT AUDIO, lo trovi su Google. Puoi inserire i valori di volume , frequenza di accordo scelta e diametro ( interno !) del condotto, avrai come risultato la lunghezza del condotto che dovrai utilizzare. Vedrai che è molto semplice da usare , ricorda che il volume utile da considerare nel box e al netto dell ingombro del woofer e del volume occupato dal condotto reflex. Buon divertimento!
Ammetto la mia relativa ignoranza a riguardo dell'argomento, ma mi chiedo il senso di fare una prova in una cassa con lo speaker all'interno della stessa. Me lo chiedo in senso scientifico, non polemico: chiedo per sapere. E' evidente che la pressione sonora generata si sfoga tutta attraverso il tubo reflex. Con un diffusore reale gran parte della pressione sonora viene liberata dagli speaker esternamente e, mentre le frequenze basse dirette verso la cassa sono più persistenti e quindi hanno la potenza per uscire dal reflex, le medie e alte frequenze emesse all'interno hanno molta più probabilità di essere smorzate dal materiale fonoassorbente e dalla lunghezza del percorso che devono fare per uscire dal reflex. Detto ciò che senso ha fare una prova simile? Sicuramente in uno speaker reale usciranno anche delle frequenze medie dallo speaker, ma mi aspetto una curva molto, molto più attenuata nelle medio alte. Dove sbaglio?
In passato ho utilizzato driver caricati a tromba per ottenere sistemi ad alta efficienza ma solo su frequenze medio alte . Ho ancora una coppia di CIARE PR 312 nuove in “magazzino” erano di “scorta” per un progetto che ho realizzato abbinandole ad un woofer custom da 15 pollici caricato però in bass reflex. Caricare a tromba anche le basse frequenze significa avere sistemi di dimensioni davvero importanti se si vuole scendere anche un po’ in frequenza. I diffusori INTERAMENTE caricati a tromba sono certamente affascinanti e giustamente meritano attenzione , il marchio che mi viene in mente è principalmente uno .. Ho ascoltato in varie occasioni questi diffusori con risultati francamente altalenanti a seconda delle situazioni e degli abbinamenti . Un video dedicato a sistemi a tromba magari affiancato ad un diffusore del genere su cui possa fare delle prove in prima persona con componenti e ambiente che conosco ( il mio ! ) non mi dispiacerebbe farlo . Vedremo !👋
La rigidità del materiale che compone il condotto reflex permette il passaggio delle frequenze medie e alte dove queste “rimbalzano” al suo interno fino all uscita. Poi è evidente che ogni soluzione avrà le sue caratteristiche. Un tempo era stata sperimentata la via legata all insonorizzazione del condotto reflex internamente con un leggero strato di materiale fonoassorbente di solito un paio di mm di spugna incollata . Applicarla come soluzione a prescindere dall applicazione la rendeva inutile in alcuni casi ( Sub e alcuni sistemi a 3 vie) e dove invece avrebbe avuto un significato non offriva una reale soluzione al problema proprio a causa della esigua quantità di materiale fonoassorbente che veniva impiegata . Resta appurato che i grandi costruttori sanno benissimo che questa realtà esiste e adottano soluzioni personalizzate , che fanno parte del loro know how che magari non sono così entusiasti di condividere .👋
Mi permetto una osservazione. L'altoparlante "fittizio" usato per misurare l'isolamento della membrana è libero di muoversi (con le opportune leggi di corrispondenza) sollecitato dalla pressione acustica all'interno del diffusore. Mentre l'altoparlante vero è si sempre soggetto alla stessa sollecitazione ma è anche sottoposto a un suo proprio movimento (generato dal pilotaggio della sua bobina mobile) che è esattamente alla stessa frequenza della pressione acustica interna: da vedere in che relazione di fase. Non ho sviluppato le equazioni dei due casi, ma ho la sensazione che mostrerebbero (significative?) differenze.
Mi fa piacere notare che ha capito esattamente lo “spirito” dell esperimento che ho proposto , ma ha fatto molto di più ! Evidenziando anche cosa accadrebbe con un altoparlante in sospensione pneumatica alimentato , con la sua frase “ da vedere in che relazione di fase” . Saranno presenti più “poli” o “zeri” ? Che entità e ampiezza di banda avranno quelle gamme di frequenze in cui il “disturbo” si sommerà in fase all emissione dell altoparlante? La soluzione migliore parrebbe quella di gestire grazie ad una forma fisica del “box” dedicata l insorgenza di stazionarie consistenti , fondamentali che si ripresentano anche con i vari multipli .. Bella osservazione!👋
Mai trovato un reflex ,anche da migliaia di euro ,che suona meglio di una SP anche poco costosa.....il problema è che le casse chiuse ormai non le trovi più perchè ai costruttori non conviene produrle per i noti problemi di volumetria dei box e taglia dei driver...inoltre gli ambienti di ascolto sono ormai ridotti a loculi cimiteriali percui se devi scegliere tra 100-150 litri di SP e 25-30 litri di reflex ,che suona come suona, si va sul secondo....ma per me è un ripiego dettato da necessità....
Tra le due soluzioni tecniche ci sono grandi differenze , ma io tenderei a fare delle valutazioni in funzione della tipologia di diffusore e impiego che si fa dei due diversi sistemi di caricamento. La possibilità di avere diffusori in cui sia presente sia il caricamento in SP che BR e tutt altro che remota , ad esempio la quasi totalità di sistemi a 3 vie ( compreso quello che alle mie spalle..) . Concordo che un diffusore da 150 litri sia di difficile diffusione .. , ma capita spesso di incontrare anche appassionati che ad un sistema in SP ( anche di qualità elevata) abbinino poi con soddisfazione un Sub Woofer in bass reflex proprio per ottenere la parte più “difficile” da ottenere da un sistema in SP .👋
Una SP ben fatta e di dimensioni "potabili" riproduce senza problemi i 35-40 hz che è quello che occorre per il 95% della musica da suonare....non credo ci sia bisogno di alcun Subwoofer che a sua volta come saprai introduce altri problemi di fase etc...mettiamola così avendo a disposizione almeno 20-25 mq per l'ambiente audio io andrei di cassa chiusa anche con 100 litri di box senza pensarci su mezza volta ...purtroppo nella realtà ti devi accontentare di 10-12 mq senza avere tra le balle altri impicci di casa e il.reflex si sceglie da solo...punto..
@@natalerizzo9379 Stavo pensando proprio a questa cosa, mettendosi a ragionare una cassa chiusa con woofer da 10" 34x30x90 sarebbero 90 litri, con woofer da 12" 40x30x90 sarebbero buoni 110 litri, con una cassa reflex si guadagnerebbe perchè si otterrebbero le stesse prestazioni di discesa in frequenza ed efficienza con woofer rispettivamete da 8" e da 10", ma se è vero(e chiedo per ignoranza) che una cassa chiusa si può posizionare più vicino alle pareti senza risonanze dannose, lo svantaggio si andrebbe a recuperare.per questo aspetto con ansia un progetto di Luca su di una sp. io pian paiano sto allestendo una stanza d'ascolto 4x4m ovvero 16mq, spero di poterci mettere un sistema sp.
Grazie LUCA io il tuo Irrotax l'ho adottato su tutte le miei 4 coppie di diffusori con bass reflex che possiedo. Sono soddisfatto.
Davvero un bel video che conferma cose che avevo intuito ma che non avrei saputo dimostrare.
Buona sera signor luca complimenti del video che e molto interessante
Grazie !
Mi fa piacere che sia piaciuto l argomento che meritava un po’ di attenzione. 👋
Ciao Luca, altro interessante video, complimenti !
Questo per confermare ancora una volta, che le cose vanno tutte provate e che la teoria è d'aiuto ma occorre "smanettare" ...
Un saluto a tutti e buone ferie
Interessantissimo come al solito
Ti ringrazio !
Mi piaceva l idea di aggiungere qualche “test” per rendere più visibile ciò che spesso è confinato alle proprie sensazioni di ascolto . 👋
Buongiorno sig. Luca , le faccio i complimenti perché lei riesce a divulgare in modo semplice e concreto molti concetti dell’elettroacustica stimolando la voglia di sperimentare per poter condividere queste esperienze.
Ringrazio per l apprezzamento , l idea di fondo è quella ! 😊
Complimenti! Davvero interessante.
Amo questo genere di video dove si sperimentano varie tecniche, grazie per tutto quello che fai non smettere mai 💪
Ti ringrazio, ho ancora moltissimi progetti che vorrei realizzare.. e certamente continuerò a realizzarli in “compagnia” !.
La curiosità , la voglia di sperimentare e la voglia di lavorare a nuovi progetti non mi manca di certo , per continuare però dovrò presto risolvere alcuni punti “chiave” come lo “smaltimento” dei progetti realizzati e la ricerca , magari , di un “collaboratore” che possa fornire almeno i componenti principali .. 👋
Bellissimo video .. complimenti
Bravo Luca soprattutto per la volontà di trasmettere la tua passione e le tue conoscenze ancora complimenti. Antonio da Napoli
Grazie 🙏🏻
Ottimo video, per capire la complessità delle cose e che niente è lasciato alla casualità 👋
Luca come sempre un bel video da vero DIY! Dalla mia esperienza posso affermare che ogni diffusore ha una storia a se. Se si vogliono migliorare le prestazioni si deve misurare, reiterare ed avere anche delle intuizioni. I Software sono una buona base di partenza ma l'esperienza e la capacità di risolvere o mitigare i problemi non è da tutti. Grazie per gli spunti che hai dato nel video che fanno tanto riflettere. L'unica cosa che posso aggiungere è quella di stare attenti a mettere il reflex troppo vicino alle pareti. Per mitigare le frequenze medio/alte del video, mi vengono in mente alcuni "trucchi" come mettere delle tavole per "spezzare" le stazionarie, oppure creare delle camere risuonanti ed assorbenti all'Interno del box.
Ti ringrazio, hai perfettamente ragione, se si osservano gli interni di alcuni diffusori realizzati da costruttori “strutturati” spesso si possono trovare soluzioni tecniche che lasciano presagire che ci sia stato uno sviluppo che non si è basato solo sui sistemi di simulazione.
Questa è una prerogativa che implica un aumento notevole dei costi di realizzazione di un progetto che spesso vede la luce in tempi davvero lunghi .. e che non tutti si possono permettere.
E abbastanza normale che certe “soluzioni” non vengano poi pubblicizzate ..ma possano essere intuite ( anche se non capite fino in fondo ) con una osservazione attenta . 👋
Complimenti per i video.
Da appassionato di autocostruzione trovo questi video molto interessanti.
Ti ringrazio, certi aspetti a volte vengono lasciati in disparte .. 👋
😊
Complimenti Luca, ti ho ascoltato con molto interesse e devo dire che mi sono dato delle risposte, sul perchè il tubo reflex è quasi sempre, disassato dal woofer esempio Harbeth, su alcuni modelli, è vicino al tweeter anche se sul pannello frontale. Però ci sono anche dei costruttori che inseriscono il tubo nella parte inferiore del box, rivolto verso il pavimento, rialzato da dei supporti. A detta loro, riduce il rumore, del tubo...
Cordiali saluti!!!
Super interessante Luca
Grazie !
Bravo, ottima disquisizione.
Grazie 🙏🏻
Luca , ottimo video come al solito, attendo, dato che conosci bene molti altoparlanti, un tuo progetto di diffusore in sospensione pneumatica da poter emulare, alla fine coi limiti dimensionali che questa strategia costruttiva comporta ci sono anche dei vantaggi innegabili dei quali molti sentono la mancanza., il problema è che oggi gli altoparlanti con un qts adatto sono pochi, quindi la tua esperienza sarebe illuminante.
Ti ringrazio ! Un diffusore così è un po’ che non lo costruisco , lo metto certamente nelle cose da fare .
Resta da definire se sia meglio un modello più piccolo ed economico o qualcosa di più grande e impegnativo ..
Mi piacerebbe proporre qualcosa di facile realizzazione , un idea mi “tormenta” da un po’ , ma vorrei definire il budget per questa realizzazione .
Nel frattempo sto “testando” le caratteristiche del possibile “box” che non è in legno …
Altoparlanti con un Qts unitario si trovano e anche a buon prezzo volendo .. 4 ohm 😉.
@@lucacorso_audiosystem Luca ovviamente quando si parla di sospensione pneumatica per una discesa in frequenza ragionevole ci vorrebbe aLmeno un woofer da 10", se si fa un 3 vie magari abbinato a un mid da5" e un tweeter classico da 1", in questo modo non si andrebbe con litraggi esagerati e consentirebbero anche il posizionamento in stanze da 15-20mq. il problòema è che adesso gli altoparlanti con alto qts non sono di altissi,a qualità. resto speranzoso in attesa. Chi è alla ricerca di un diffusore in cassa chiusa non penso cerchi un progetto al massimo risparmio ma un diffusore "defininitivo". il vantaggio dimensionale delle casse in reflex spesso viene annullato dalla maggiore distanza che necessitano dalle pareti, quindi penso che tu, ti possa un attimo allargare in quanto a spese, unca configurazione ideale penso che tutti se l'aspettino con un litraggio di 80-90 litri 89-90 dB di sensibilità e una discesa in frequenza di 38hz
Buongiorno Luca, il video è molto interessante, come sempre, c'è però una considerazione alquanto banale che vorrei fare, ovvero che tutto questo, cioè le frequenze spurie di un woofer in uscita dal reflex, in un sistema a due vie saranno adeguatamente filtrate da un inevitabile crossover, quindi la parte di spettro successiva alle basse, verrà notevolmente attenuata elettricamente. Grazie dei consigli sempre.
Questa è una osservazione corretta , ma va tenuto in considerazione il tipo di sistema bass reflex analizzato .
In un tre vie il crossover agirà maggiormente da filtro per le spurie in uscita dal reflex , piuttosto che in un sistema a due vie , in cui il mid woofer arriva a lavorare a frequenze più elevate.
Mentre in un sistema monovia caricato in bass reflex , il crossover addirittura non è presente , ed il full range emette a banda intera anche internamente al box .
In questo ultimo caso, solo il materiale fonoassorbente potra limitare parzialmente ciò che potrà fuoriuscire dal condotto reflex a livello di frequenze indesiderate. 👋
Irrotax...me lo ricordo in uso negli anni 70 sui diffusori cemark, aka Coral Electronic
Esatto! 👌🏻
Ottimo molto chiaro!!!Si potrebbe valutare il condotto in angolo ruotato di 90 gradi ( hobby hifi)…
Grazie , è una soluzione valutabile anche quella , l unica considerazione da fare e che la larghezza frontale del diffusore , che di solito si tende a contenere , deve permettere l inserimento del condotto reflex , più uno spazio interno che lo distanzi dalla parete opposta pari a circa il suo diametro . 👋
Video molto interessante ed istruttivo. Grazie. Sarebbe carino se potessi simulare e misurare quel che fa ad esempio Tannoy, con gli sfoghi reflex stretti e lunghi longitudinali sugli spigoli frontali. Sarebbe interessante vedere cosa cambia... 😊
Grazie ! Ogni soluzione tecnica avrà le sue caratteristiche, ed i grandi costruttori conoscono perfettamente il “problema” quindi adottano le soluzioni necessarie per ottenere le migliori prestazioni.
Ridurre il diametro del condotto reflex non risolve il problema , servono più “azioni” combinate è una progettazione accurata . 👋
Ciao Luca, sempre chiare e ben esposte le tematiche
Queso argomento porta a me nuove riflessioni e consapevolezza
Chissà se nel caso che ti ho esposto privatamente ci sia stato sufficiente "lavoro" per assecondare la problematica...
Ti ringrazio, sono sicuro che il costruttore abbia svolto molte misure in merito , questo è già un grande punto a suo favore , ma non posso spingermi oltre non avendo avuto modo di fare misure dirette .
Queste belle domande fanno parte di un “repertorio“ che sarebbe interessante rivolgere proprio ai vari costruttori , le occasioni per farlo sono purtroppo scarse , perché i tecnici fanno i tecnici mentre il “rapporto” con il cliente finale spetta alla rete di vendita che avrà una visione giocoforza parziale del progetto.
Questo è un motivo in più per frequentare le varie “fiere” dove a volte gli incontri con tecnici progettisti sono possibili , perché a volte seguono l evento proprio per dare le risposte piu “difficili” a livello tecnico.
Disponibili , ma non a disposizione.. certe cose non te le diranno nemmeno sotto tortura.. e c è da capirli !
A Ottobre a Milano ad esempio un giretto conviene sempre farlo 😉.
@@lucacorso_audiosystem
A ottobre ci incontriamo 😉
@BRIANZAGravitrax Ci sarò sabato tutto il giorno 👍🏻
@@lucacorso_audiosystem
Io lo saprò solo al momento, ci si sente 😉
Video interessantissimo, ammirevole la tua voglia di sperimentazione e obbiettività nella verifica dei risultati.
Potrebbe essere utile ipotizzare un condotto curvo per ridurre ulteriormente la componente in alte frequenze in uscita dallo stesso?
Non sono convinto sulla definizione di "sospensione pneumatica" per dei sistemi che personalmente preferisco chiamare "cassa chiusa". Vengo dalla vecchia scuola (Viappiani) e la sospensione pneumatica prevedeva dei parametri tecnici degli altoparlanti molto stringenti, specialmente nelle sospensioni molto cedevoli che ne impedivano l'uso in altri sistemi.
Comunque complimenti ancora.
Grazie , il condotto reflex realizzato in plastica non riesce ad offrire un “assorbimento” di quelle che sono le frequenze medie e alte anche se fosse “curvo” che “rimbalzano” al suo interno fino all uscita .
Alla luce dei fatti sembrano forse meno “matti” gli appassionati che in passato “insonorizzavano il condotto reflex internamente “ nella speranza di migliorare la situazione !
La puntuale osservazione sulla sospensione pneumatica e la cassa chiusa e utile ad evidenziare che fornire un “tappo” a corredo di un diffusore reflex non lo “trasforma” in un progetto nato per lavorare senza accordo reflex.. 👋
@@lucacorso_audiosystem1 metto di tubo fonoassorbente flessibile usato negli impianti di areazione collegato al tubo bassreflex e piegato a serpentina nel cabinet?
@wallalo G Forse non ho capito bene ma il condotto reflex deve restare della dimensione calcolata diametro e lunghezza per fare la sua funzione .
Se inserisci del materiale che ne riduce la sezione sarà da considerare nel calcolo per l accordo.
La quantità di fonoassorbente nel condotto e comunque relativamente contenuta , e più semplice lavorare sul fonoassorbente all interno del box.
@@lucacorso_audiosystem vero! Che idea bislacca mi era venuta... 😁
Ciao. Mi sono appena iscritto al tuo canale, veramente professionale! Complimenti. Ascolta riscrivo qui un commento/richiesta che ho scritto su un tuo video riguardante i crossover. Ho pensato che magari trovi prima il mio commento. Ascolta avrei bisogno di una delucidazione che riguarda la potenza nei crossover. Detta semplice...amplificatore da 100 Watt efficaci che alimenta una cassa passiva 2 vie. Dunque vi è un crossover 2 vie. Supponiamo di aver impostato una xover di 2 khz. Io sono un musicista...dunque posso anche suonare una singola nota...avente quindi una sola frequenza (trascuriamo le armoniche) . Mettiamo che questa nota abbia la frequenza di 4 khz, dunque ben al di sopra della frequenza di taglio. Supponiamo che in quel momento, l'amplificatore sia al massimo e che idealmente eroghi i 100 watt di targa. Quanta potenza arriva al Twitter? La considerazione è che in genere i twitter sono più piccoli (in termini di potenza) ...ma questo riguarda, secondo me, più il fatto che noi percepiamo il suono in modo diverso a seconda delle frequenze e per giunta le nostre orecchie percepiscono in scala logaritmica...ma se il twitter non è attenuato... nel mio esempio, una singola frequenza molto sopra a quella di taglio, il crossover la invia tutta al twitter...quindi i 100 watt arrivano tutti a lui. Pero in base a questo discorso , su un 2 vie, la potenza dei 2 altoparlanti dovrebbe essere la stessa e pure uguale a quella massima del finale di potenza. Ma in realtà non è mai così...spesso ti ritrovi un woofer che può dissipare 300 Watt con un Twitter che ne fa si e no 100 e sono pure troppi. Perche...secondo te?
Grazie in anticipo per la risposta.
Ciao.
Un ragionamento più utile per definire la potenza inviata ai componenti di un sistema multivia è legato alla DISTRIBUZIONE DELLA POTENZA IN UN PROGRAMMA MUSICALE ( Standard IEC) .
Dovrei allegarti anche alcune tabelle , se mi mandi una mail ti allego ciò che ti serve . E ti indico come leggerle .
lucacorso74@gmail.com
Ciao essendo venuto in possesso di un woofer Ciare hw 321,desidererei impiegarlo per la costruzione di subwoofer .Ho visto che se ne consiglia l'impiego in bass reflex su volume di 135 litri ma non sono arrivato a capire a quale frequenza di accordo per una F3 di circa 30 hz ,e la relativa dimensione del condotto. Potresti darmi un aiuto? Grazie anticipatamente. Complimenti per il canale..molto istruttivo 👍👍
Ti ringrazio, se mi mandi una mail a lucacorso74@gmail.com ti rispondo con un paio di simulazioni così sarà più semplice vedere quale opzione scegliere . 👋
Qualche costruttore ha posizionato il condotto reflex nella base del diffusore, in quel caso credo che i contributi a medio alta frequenza siano decisamente attenuati verso l'ascoltatore.
La soluzione ricalca il risultato ottenuto con l emissione sulla parete di fondo , con un possibile vantaggio nel caso in cui sul pavimento ci sia un bel tappeto 👌🏻
Complimenti, video molto interessante ed istruttivo.
Incuriosito, ho provato a verificare, con microfono e REW, se dal condotto delle le mie casse uscisse della media frequenza.
In effetti ho un significativo picco a circa 1500Hz sui satelliti ad un livello di poco sotto a quello dell'accordo del condotto, confermando quindi i tuoi test.
Anche in uscita del condotto del Sub ho un picco a circa 1000Hz ma di livello molto inferiore rispetto all'accordo (-25 db).
Non capisco però come si è formato, il sub ha un filtro passa basso e infatti nella misura ravvicinata del woofer del sub di tale picco non c'è traccia come anche nel punto di ascolto.
Dovrò fare ulteriori verifiche per escludere errori nella misura, ma hai, per caso, misurato le spurie del condotto anche a distanza di ascolto?
Ti ringrazio e mi fa molto piacere aver risvegliato la curiosità di voler verificare in prima persona quanto constatato nel video .
Sul punto di ascolto è evidente che l emissione in gamma medio alta proveniente dal condotto vada a sommarsi/sottrarsi a quella emessa dal mid woofer , con effetti immaginabili.
Fortunatamente il materiale fonoassorbente all interno del box attenua , per quanto possibile , questa emissione indesiderata .
Quello che posso aggiungere e che l emissione vista in uscita del condotto era presente anche a 2 mt di distanza .
Grazie per il tuo contributo!
Una domanda: per eliminare le turbolenze in un condotto di sezione rettangolare, a parità d'area della sezione conviene fare un condotto schiacciato?
Dalle mie conoscenze di fluidodinamica, d'istinto dico che un 4cm x 16cm (64 cm2) soffre meno le turbolenze a parità di velocità dell'aria di un 8cm x 8cm, anche se visto il maggiore perimetro si perderà un pò di efficienza: giusto?
Grazie per la risposta
La tua analisi è corretta , in alcuni condotti di questo tipo erano presenti anche delle “coste” verticali per scongiurare l insorgere di turbolenze.
Due progetti che ho realizzato ed in cui ho apprezzato questa soluzione erano della Coral electronic il sub HD SW1 e il più complesso e performante RS SUB in carico simmetrico con condotto lamellare a sezione variabile , non so se trovino informazioni su questi progetti del 1994 .
Se vorrai posso mostrarteli via mail lucacorso74@gmail.com 👋
E invece il sistema variovent?
Per un Variovent originale , servono 16.500 lire e una macchina del tempo per tornare nel 1989 , oppure ti basterà attendere i prossimi sviluppi.. è una osservazione corretta la tua , diciamo che la “membrana” e l equivalente di un odierno spessore di circa 3 mm di feltro.
Ha una attenuazione modesta ma comunque è decisamente meglio di un condotto vuoto sotto il profilo delle frequenze indesiderate che fuoriescono dal box .👋
Trovare un appassionato come te non ha prezzo! Oltre a farti i complimenti volevo chiedere se a tua esperienza o meno consigli ad esempio materiali bituminosi da collocare all'interno dei box , io ad esempio ho un sub in un box vicino alla parete , non so bene se ottengo dei vantaggi a mettere dei materiali ad alta densità per attenuare il suono che fuoriesce dal box e rimbalza ovunque, magari forse migliora quell'aspetto ma suona piu brutto , il multistrato di betulla da un buon suono, qualsiasi consiglio ne farò tesoro!
Ti ringrazio molto , mi fa piacere poter offrire alcuni spunti di riflessione.
I materiali bituminosi smorzanti in alcune condizioni sono praticamente indispensabili , un esempio e il settore car hi fi , dove applicare questi materiali sulla carrozzeria dell auto rigida e relativamente leggera , permette un abbassamento della frequenza di risonanza dei pannelli , trasformando l energia cinetica trasmessa dai trasduttori in energia termica .
Viene dissipata, in parte, l energia che facendo muovere i pannelli determinerebbe un suono “secondario” indesiderato .
Sui diffusori entra in gioco la conformazione del diffusore , il materiale utilizzato per il box e la gamma di frequenze a cui viene esposto nella sua parte interna.
Ho visto questo materiale applicato con successo in caso di box realizzati in alluminio , relativamente sottile in alcuni punti .
Su diffusori in legno ho notato la sua presenza in caso di pannelli relativamente leggeri , per intenderci sistemi fatti con una certa economia , o in caso di pannelli più consistenti ma molto grandi in cui non era presente un adeguato sistema di “bracing” .
Tornando al tuo caso , a patto di non modificare in modo consistente il volume del box puoi applicare il materiale bituminoso internamente fissandolo in modo stabile .
Per verificare la “funzionalità” della sua presenza ti basterà “picchiare” con la nocca del dito sulla parete esterna del box che hai trattato rispetto ad un lato che rimasto nella configurazione di serie.
Senti un suono più cupo ? Se la risposta è sì puoi procedere anche sulle altre pareti interne.
Questo trattamento male non fa , può contenere un po’ di colorazione del box , ma non risolverà certamente l effetto dato dalla prossimità del box vicino alle pareti .
Sarebbe meglio valutare un altra posizione “possibile” o in alternativa lavorare con livelli di emissione più contenuti . 👋
Non so come ringraziarti! Al giorno d'oggi che ognuno è stitico a parlare veramente, sicuramente terrò a mente tutte le informazioni che mi hai rivolto, di sicuro mi farò vivo per altre domande! Davvero grazie
@cristianferrini6803 Ma figurati , se vuoi puoi utilizzare la mail che ho lasciato a disposizione.
lucacorso74@gmail.com 👋
Ciao Luca, probabilmente per incapacità, ho abbandonato da anni l'uso dell'accordo reflex. A maggior ragione quando mi costruii le delta4r5 ed ero a contatto col progettista e le sue teorie. Ora, che sono abbastanza attrezzato, rew, oscilloscopi, microfono ecc, ho progettato un bel paio di casse a due vie, in sospensione pneumatica. Ma sto sperimentato i radiatori passivi, e, secondo me coi numeri alla mano, sono preferibili ai tubi reflex. Cosa ne pensi?
La scelta di un condotto reflex o di un radiatore passivo dovrebbe avvenire in funzione del progetto che si intende realizzare .
Quando lo spazio a disposizione è insufficiente per utilizzare un condotto reflex adeguato , perché la frequenza di accordo molto bassa imporrebbe condotti troppo lunghi , specialmente se vogliamo mantenere un diametro che eviti turbolenze in uscita , la scelta di un radiatore passivo diventa quasi obbligata.
E qua entriamo nelle caratteristiche del radiatore passivo, che non dovrebbe avere una propria frequenza di risonanza.. ma invece c’è l’ha .. e dotato di sospensioni come un woofer quindi sarà soggetto anche lui a fenomeni di distorsione.
Un radiatore passivo non garantisce una maggiore estensione verso le basse frequenze risp ad un sistema reflex ben realizzato.
Un vantaggio del radiatore passivo e certamente la possibilità di “sintonizzare” il dispositivo variando il peso della membrana ( nei RP validi questo è possibile) e quindi ottenere il risultato voluto senza dover stravolgere il progetto.
Sono elementi inservibili in sistemi di simulazione quindi il comportamento è valutabile in fase di progettazione.
Sono sicuramente più efficaci nell “assorbire” le frequenze indesiderate che abbiamo appena visto ma questo parametro è fortemente legato al modello specifico di RP utilizzato .
I costi sono certamente a vantaggio del sistema reflex .
Per finire sarebbe da valutare come i due sistemi si comportino in presenza di veloci “transienti” e non solo in presenza di un segnale sinusoidale.. la differenza di “massa” in gioco tra un pesante radiatore passivo e dell’ aria contenuta in un condotto reflex mi sembra davvero notevole ..👋
Salve. Complimenti per queste spiegazioni sempre chiare ed esaustive. Sto costruendo un paio di casse base reflex col condotto reflex posteriore in alto. Sono 2 casse 3 vie. Quelle che ho quasi finito io, sono solo per il woofer. Volevo chiedere quanto influisce il Diametro del Tubo reflex? Quello che dovrei mettere io è 7 cm (interno) ma siccome non lo trovo, posso metterlo 8 cm, magari con i tubicini? Grazie
Il diametro del condotto reflex correlata alla sua lunghezza determinano la frequenza di accordo del sistema.
Se modifichi il diametro dovrai ( a parità di frequenza di accordo scelta ) per forza far variare la lunghezza del condotto.
Rivedi il progetto anche solo con il Tools per il calcolo del condotto reflex di CLAREDOT AUDIO, lo trovi su Google.
Puoi inserire i valori di volume , frequenza di accordo scelta e diametro ( interno !) del condotto, avrai come risultato la lunghezza del condotto che dovrai utilizzare.
Vedrai che è molto semplice da usare , ricorda che il volume utile da considerare nel box e al netto dell ingombro del woofer e del volume occupato dal condotto reflex.
Buon divertimento!
Ammetto la mia relativa ignoranza a riguardo dell'argomento, ma mi chiedo il senso di fare una prova in una cassa con lo speaker all'interno della stessa. Me lo chiedo in senso scientifico, non polemico: chiedo per sapere.
E' evidente che la pressione sonora generata si sfoga tutta attraverso il tubo reflex.
Con un diffusore reale gran parte della pressione sonora viene liberata dagli speaker esternamente e, mentre le frequenze basse dirette verso la cassa sono più persistenti e quindi hanno la potenza per uscire dal reflex, le medie e alte frequenze emesse all'interno hanno molta più probabilità di essere smorzate dal materiale fonoassorbente e dalla lunghezza del percorso che devono fare per uscire dal reflex.
Detto ciò che senso ha fare una prova simile? Sicuramente in uno speaker reale usciranno anche delle frequenze medie dallo speaker, ma mi aspetto una curva molto, molto più attenuata nelle medio alte. Dove sbaglio?
Tratterai mai di diffusori caricati a tromba?
In passato ho utilizzato driver caricati a tromba per ottenere sistemi ad alta efficienza ma solo su frequenze medio alte .
Ho ancora una coppia di CIARE PR 312 nuove in “magazzino” erano di “scorta” per un progetto che ho realizzato abbinandole ad un woofer custom da 15 pollici caricato però in bass reflex.
Caricare a tromba anche le basse frequenze significa avere sistemi di dimensioni davvero importanti se si vuole scendere anche un po’ in frequenza.
I diffusori INTERAMENTE caricati a tromba sono certamente affascinanti e giustamente meritano attenzione , il marchio che mi viene in mente è principalmente uno ..
Ho ascoltato in varie occasioni questi diffusori con risultati francamente altalenanti a seconda delle situazioni e degli abbinamenti .
Un video dedicato a sistemi a tromba magari affiancato ad un diffusore del genere su cui possa fare delle prove in prima persona con componenti e ambiente che conosco ( il mio ! ) non mi dispiacerebbe farlo . Vedremo !👋
E se invece del condotto si optasse per uno slot? Tipo tannoy o sf?
La rigidità del materiale che compone il condotto reflex permette il passaggio delle frequenze medie e alte dove queste “rimbalzano” al suo interno fino all uscita.
Poi è evidente che ogni soluzione avrà le sue caratteristiche.
Un tempo era stata sperimentata la via legata all insonorizzazione del condotto reflex internamente con un leggero strato di materiale fonoassorbente di solito un paio di mm di spugna incollata .
Applicarla come soluzione a prescindere dall applicazione la rendeva inutile in alcuni casi ( Sub e alcuni sistemi a 3 vie) e dove invece avrebbe avuto un significato non offriva una reale soluzione al problema proprio a causa della esigua quantità di materiale fonoassorbente che veniva impiegata .
Resta appurato che i grandi costruttori sanno benissimo che questa realtà esiste e adottano soluzioni personalizzate , che fanno parte del loro know how che magari non sono così entusiasti di condividere .👋
Mi permetto una osservazione.
L'altoparlante "fittizio" usato per misurare l'isolamento della membrana è libero di muoversi (con le opportune leggi di corrispondenza) sollecitato dalla pressione acustica all'interno del diffusore. Mentre l'altoparlante vero è si sempre soggetto alla stessa sollecitazione ma è anche sottoposto a un suo proprio movimento (generato dal pilotaggio della sua bobina mobile) che è esattamente alla stessa frequenza della pressione acustica interna: da vedere in che relazione di fase.
Non ho sviluppato le equazioni dei due casi, ma ho la sensazione che mostrerebbero (significative?) differenze.
Mi fa piacere notare che ha capito esattamente lo “spirito” dell esperimento che ho proposto , ma ha fatto molto di più ! Evidenziando anche cosa accadrebbe con un altoparlante in sospensione pneumatica alimentato , con la sua frase “ da vedere in che relazione di fase” .
Saranno presenti più “poli” o “zeri” ?
Che entità e ampiezza di banda avranno quelle gamme di frequenze in cui il “disturbo” si sommerà in fase all emissione dell altoparlante?
La soluzione migliore parrebbe quella di gestire grazie ad una forma fisica del “box” dedicata l insorgenza di stazionarie consistenti , fondamentali che si ripresentano anche con i vari multipli ..
Bella osservazione!👋
Mai trovato un reflex ,anche da migliaia di euro ,che suona meglio di una SP anche poco costosa.....il problema è che le casse chiuse ormai non le trovi più perchè ai costruttori non conviene produrle per i noti problemi di volumetria dei box e taglia dei driver...inoltre gli ambienti di ascolto sono ormai ridotti a loculi cimiteriali percui se devi scegliere tra 100-150 litri di SP e 25-30 litri di reflex ,che suona come suona, si va sul secondo....ma per me è un ripiego dettato da necessità....
Tra le due soluzioni tecniche ci sono grandi differenze , ma io tenderei a fare delle valutazioni in funzione della tipologia di diffusore e impiego che si fa dei due diversi sistemi di caricamento.
La possibilità di avere diffusori in cui sia presente sia il caricamento in SP che BR e tutt altro che remota , ad esempio la quasi totalità di sistemi a 3 vie ( compreso quello che alle mie spalle..) .
Concordo che un diffusore da 150 litri sia di difficile diffusione .. , ma capita spesso di incontrare anche appassionati che ad un sistema in SP ( anche di qualità elevata) abbinino poi con soddisfazione un Sub Woofer in bass reflex proprio per ottenere la parte più “difficile” da ottenere da un sistema in SP .👋
Una SP ben fatta e di dimensioni "potabili" riproduce senza problemi i 35-40 hz che è quello che occorre per il 95% della musica da suonare....non credo ci sia bisogno di alcun Subwoofer che a sua volta come saprai introduce altri problemi di fase etc...mettiamola così avendo a disposizione almeno 20-25 mq per l'ambiente audio io andrei di cassa chiusa anche con 100 litri di box senza pensarci su mezza volta ...purtroppo nella realtà ti devi accontentare di 10-12 mq senza avere tra le balle altri impicci di casa e il.reflex si sceglie da solo...punto..
@@natalerizzo9379 Stavo pensando proprio a questa cosa, mettendosi a ragionare una cassa chiusa con woofer da 10" 34x30x90 sarebbero 90 litri, con woofer da 12" 40x30x90 sarebbero buoni 110 litri, con una cassa reflex si guadagnerebbe perchè si otterrebbero le stesse prestazioni di discesa in frequenza ed efficienza con woofer rispettivamete da 8" e da 10", ma se è vero(e chiedo per ignoranza) che una cassa chiusa si può posizionare più vicino alle pareti senza risonanze dannose, lo svantaggio si andrebbe a recuperare.per questo aspetto con ansia un progetto di Luca su di una sp. io pian paiano sto allestendo una stanza d'ascolto 4x4m ovvero 16mq, spero di poterci mettere un sistema sp.