Psicologia e alchimia: cosa ne penso
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- เผยแพร่เมื่อ 23 ก.ค. 2022
- Ho provato ad affrontare una lettura particolare, Psicologia e alchimia di Jung, per considerare un punto di vista diverso sulla questione. Sebbene l'opera sia interessante e stimolante sotto molti aspetti, esprimo delle obiezioni sulla interpretazione puramente psicologica di questa disciplina.
Secondo canale: / @physicsmyhomeland5380
Gruppo Telegram: t.me/physicsmyhomeland
Molto interessante la considerazione finale sulla realtà contraddittoria come aspetto possibile e reale della natura.
Ciao , sono un ragazzo di 19 anni che ha da poco finito le superiori ed ora deve capire cosa fare all'università. Fino ad ora ho frequentato un tecnico, ad indirizzo "Chimica, materiali e biotecnologie" e son partito fin dal primo anno di superiori con l'idea di voler fare il ricercatore da grande, proprio come te, ma in ambito chimico o biotecnologico. Crescendo ho sviluppato anche altre idee e purtroppo di continuo mi è stato sconsigliato il campo della ricerca. Ti scrivo perché ora sono un po' in difficoltà riguardo la scelta da fare per il mio futuro e mi piacerebbe davvero tanto poter fare una chiamata con te, anche breve, magari su meet o su zoom per avere qualche informazioni in più sulla ricerca da parte di chi la vive tutti i giorni, in modo da fare una scelta più consapevole. Aspetto una tua risposta sperando in un tuo aiuto ed intanto ti ringrazio!
Ciao, certamente possiamo sentirci per una chiacchierata. Se vuoi, trovi nella descrizione del video il link al gruppo Telegram, e da lì puoi scrivere a me personalmente. Dopodiché possiamo organizzare un incontro con zoom.
@@cristallo666 Perfetto, ti ringrazio. Mi sono iscritto al canale, sono "Andrea Cascone", a chi devo scrivere per organizzare l'incontro zoom?
L'essere umano ha comunque sondato questa coesistenza di elementi contraddittori eppure coesistenti; bisogna però andare in Oriente o guardare a esperienze sciamaniche o mistiche. Ambiti invisi alla cultura mainstream nella quale noi siamo immersi. Da notare che queste realtà dicotomiche si esperiscono in presenza della dissoluzione, anche solo temporanea, dell'io (cioé dell'esperienza nella quale la coscienza si declina, per noi, quasi esclusivamente).
Probabilmente per riuscire a comprendere realtà contraddittorie bisogna trovarsi come minimo in qualche stato alterato di coscienza, che si può raggiungere con una meditazione profonda o, in alternativa, assumendo qualche sostanza psicotropa (non ne sto consigliano l'uso, eh!).
Penso di sì. Io non li ho mai provati, ma sembra quei due siano modi possibili.
Tra l'altro, ho letto che anche gli alchimisti alteravano lo stato di coscienza, con le esalazioni dei loro composto o con sostanze intossicanti. Però non so se sia vero.
@@andreafedeli6008 penso che non la facessero di proposito, probabilmente sottovalutavano la tossicità di certe sostanze come zolfo, arsenico o mercurio!
newton che aveva inventato il calcolo infinitesimale era studioso di alchimia che gli procuro non pochi problemi all interno del mondo accademico ufficiale
pero, sarebbe bello crearmi energia fai da me, solo con il mio cervello, pero probabilmente io non dotato, visto che solo alcuni di alto intelletto riescano ad far certe reazioni con il loro corpo
Il non mi piace l'ho messo io
Va bene, ci sta. Ti va anche di spiegarmi cosa non ti piace in particolare?
@@cristallo666 Pur apprezzando la tua ricerca, il mio pollice giù vuole essere un invito ad un maggiore approfondimento sull'argomento in modo da poter rivedere o riaffermare, con maggior elementi di sostegno, il tuo pensiero che dichiari dal minuto 5 in poi. Complimenti comunque
@@stefanokmet3787 in tal caso ti ringrazio, approfondirò senz'altro. Per ora posso dirti che, anche dopo aver terminato la lettura dell'opera, la mia opinione non è cambiata. Comunque ci sono ancora un sacco di testi alchemici che devo leggere, quindi mi pronuncerò di nuovo sull'argomento in seguito
@@cristallo666 non conosco i tuoi studi e non so quanto beneficio puoi trarre dallo studio di testi alchemici che sono già un'evoluzione di altre considerazioni da cui loro stessi derivano. Il rischio è di conoscere un sacco di cose (come già stai dimostrando) perdendoti poi in un filo conduttore distorto (come ho, nella mia ignoranza, notato), e questo per me è un peccato (non in senso catechistico)
@@stefanokmet3787 io conduco due studi in parallelo: da una parte quello scientifico (fisico/matematico), dall'altro quello esoterico (magico/alchemico). L'idea è capire se c'è qualche possibilità di congiungere queste due cose, così distanti, ad un certo livello. È un'impresa molto ambiziosa e forse è un vicolo cieco, ma intanto ci provo...
jung è stato amico di pauli.