Stanno semplicemente creando l'effetto opposto, su tematiche che prima mi erano indifferenti: cioè vedere questo o quel personaggio, sostituito dalla controparte afro, ispanica, cinese, donna, gender fluo no binary. Ammo provo un vero fastidio, nel vedere una donna che risolve la situazione a discapito del personaggio maschile stordito o dell'afro cazzuto, ligio e super hero. E come me, credo che molti altri hanno avuto questo cambiamento (in peggio).
Si ma: come osi dare della 'donna' o dell'uomo' a qualcuno? Devi aspettare che siano loro a dirti che pronome usare, a dirti che sessualità hanno, che religione, che gruppo sanguigno. Tu se gli altri non parlano non puoi aprire bocca, nè guardarli, e se sei una persona nata con geni XY, assegnato maschio alla nascita, ma non sei trans o appartenente a una categoria lgbtqai+ non puoi nemmeno respirare. Attento che sei passibile di denuncia. Ca**te a parte, concordo. Il femminismo americano sta facendo odiare il loro modello di donna unico e perfetto a chiunque, e giustamente! In più per chiamarsi femministi e poi non dare ai 'maschi tossici' dei modelli maschili positivi da cui 'imparare' è proprio controproducente. Chi è Woke rovina tutto.
Per me quella intrapresa dalla Disney (ed altri) è la giusta rotta per arrivare alla bancarotta. Detto ciò non posso che sottoscrivere le sue considerazioni finali.
Precisamente il mio pensiero. Non credo che i primi 7 attori scelti per i nani siano stati felicissimi, anzi. Poi un giorno mi spiegheranno dove, di grazia, nano (nel senso di creatura fantasy) sia uguale a persona affetta da nanismo. Nella prima stagione di The Witcher infatti erano atroci, assortiti malissimo, a parere mio
A parte che sarebbe stato un perfetto Brontolo, dire che Biancaneve è retrograda significa non avere capito nulla delle fiabe. Si tratta di storie archetipe e dunque atemporali.
Il bello è che ha tolto la possibilità di instradarsi bene nel lavoro anche a un giovane attore nano che avrebbe fatto quasi sicuramente cucciolo (dovrebbe essere un adolescente, credo). Sarò ignorante io, ma tutti gli attori nani che conosco sono adulti
Meno male esistono ancora youtuber con il coraggio di dire la verità! Massimo supporto. Ciò che posso dire è che sono tutti prodotti che falliranno miseramente .. mentre prodotti come il signore degli anelli di p.j. vivranno in eterno.
Beato te che ci credi. Intanto, "La Sirenetta" (che ho già citato sopra) del 1989 aveva incassato 220 milioni, il remake decisamente peggiore del 2023, invece, ne ha incassati oltre 500 (che è una cifra uguale al vecchio, calcolando l'inflazione). Quindi, almeno in questo caso, come prodotto non è fallito: più che altro, si tratta di junk movies, equivalente cinematografico del junk food. Su una cosa concordo: sono solo tanti fuochi di paglia. Cose come i romanzi di Tolkien o Lewis, per contro, sono i grossi, vecchi ceppi di quercia o robinia che continuano a scaldarti la casa per un giorno e una notte interi...
@@webwizard65è stato visto dalla parte politica pro "woke" che supporta pesantemente questo tipo di film spazzatura .. altri introiti arrivano da haters che li vanno a vedere per poi insultare il film.. il mio pensiero è semplicemente che andava ignorato.. una volta i b-movie rimanevano tali .. ora invece vengono iper pubblicizzati.. mah
Paolo, woke e cancel culture vanno di pari passo. Purtroppo non si salva nulla e la Disney con la sua crisi economica (di cui si parla poco, indovina perchè?) non promettono nulla di buono. Dal canto mio, sia a livello videoludico che culturale dico: ma fatevi le vostre serie, i vostri libri, i vostri anime, i vostri boardgames, i vostri vigeogiochi, la vostra musica, i vostri eroi, i vostri malvagi e non rompete le scatole. Hanno davvero stancato e in troppi modi per non averne abbastanza. Da genitore, suggerisco di stare attentissimo a cosa trasmettiamo ai nostri figli e specialmente di parlare, discutere, illustrare anche questi (negativi) elementi che purtroppo sono parte dello scibile cui si può entrare in contatto. Il Signore degli Anelli insegna di pensare con la propria testa e che il male spesso si annida nelle (apparenti) migliori intenzioni. Non è casuale e Tolkien lo sapeva bene.
Infatti, si avverte sempre più la necessità di avere nuove storie, non se ne può più del trentesimo rifacimento al ribasso di Biancaneve, specie dopo il postmoderno che l'ha rivisitata in ogni possibile contesto
@@PaoloNardiSoia Si beh, nuove storie però non in linea con questo tipo di culture estremiste. Sarebbe positivo un ritorno ai normali valori di famiglia, eroi, buoni propositi, valori. Ma almeno per il momento, la vedo durissima. Nel frattempo, in famiglia (almeno in questa famiglia ma sono sicuro che non siamo i soli) si continua con i classici più anime "selezionati". A livello anime ai suddetti farei vedere Inuyasha e Saiyuki, tanto per fargli capire come si fa. E sia chiaro, The Orville e Star Trek: Strange New Worlds sono apertissime e ben fatte, purtroppo vengono ingiustamente ignorate. Lo so, a te la fantascienza piace meno ma che posso dirti, Asimov (e Vance e tanti altri) l'ho da sempre nel sangue :D
Spero tanto che tutta la cosiddetta cultura woke si riveli infine come una semplice moda passeggera. Nel frattempo i libri con le fiabe classiche andranno a ruba e aumenteranno di valore.
@@markino-4952 Non può durare per sempre. Già adesso in America ci sono tantissimi che si stanno opponendo a questa deriva, prima o poi è inevitabile che ci sarà un cambio di rotta. Certo però potrebbero volerci 10 anni.
@@markino-4952 Non lo sarà, come non lo è stato il periodo in cui erano i religiosi a fare la morale sui prodotti negli stati uniti. Alla fine tutto questo è stato rigettato. Basta anche solo vedere come sta crescendo l'interesse per i prodotti esteri, i manga hanno superato i comics negli stati uniti, ora si guardano più anime che cartoni animati prodotti da loro. Su Netflix stanno andando alla grande i film Coreani, ed ecc...
Bravissimo Paolo come sempre nell'affrontare questo argomento. Mi sento di dire la mia: alla fine è tutta una questione di valore artistico nella (ri)scrittura di qualsiasi cosa. E se parti con dei "dati di progetto" che non sono: creatività, immaginazione, idee, sviluppo di trame e personaggi ecc. ecc. MA: polically correct oltranzista anche fuori contesto, marketing, targeting del pubblico, analisi del rischio dal pdv finance, costruzione di consenso ecc. ecc. ALLORA sappiamo già in partenza dove si andrà a parare, ovvero nella mediocrità...
Bravissimo Paolo Nardi Sempre sul pezzo, colto, profondo, mai banale, mai volgare, la coscienza critica che non ci meritiamo ma di cui abbiamo bisogno. Idee nuove poche e sfruttamento di brand conosciuti in chiave multi etnica multi genere multi tutto Non sapevo nulla dei vari editing di Biancaneve,, addirittura cannibalismo necrofilia etx nelle leggende tedesche. Insomma rivaluto Biancaneve di Leone Frollo a questo punto
Amici, le storie nuove le scrivono, suvvia, non diciamo fesserie. La domanda è: perché non possono reinterpretare storie vecchie? Chi lo dice che è un problema? Disney aveva già stravolto diverse favole, fra cui anche la Sirenetta e Biancaneve. Perché non vi ha dato fastidio quello stravolgimento?
una Bianca neve che Non è bianca (Non è un commento razzista)e un sette Nani che non Sono nani 😂😂😂suvvia, cosa dice lei 😅??!e poi anche gli altri (dis) adattamenti Non erano certamente il massimo Anzi,solo biechi e furbi espedienti x ingraziarsi una fetta (nemmeno troppo larga visti i numerosi flop)del pubblico!😂😊
Non c'è proprio ricerca e volontà di creare nuovi mondi immaginari. Quante versioni di Biancaneve hanno fatto negli anni? Mi attendo un multiverso dove si incontrano le varie Biancaneve.
Piffero, tu scherzi, ma mi sembra un'idea bellissima! Tra l'altro una storia che vedo molto bene nel mio secondo fumetto preferito dopo Topolino, ovvero Martin Mystere. Mi vengono in mente un paio di storie un po' da "fumati" pubblicate in passato (tipo Martin Mystere nel mondo delle fate e simili) in mezzo alle quali la tua idea non sfigurerebbe affatto. Buona giornata
Grazie Paolo per questi video e per esprimere, con la tua solita gentilezza e lucidità, remore e perplessità che molti di noi hanno nei confronti di questa società che stiamo costruendo
Il punto è che la gente la fuori si è dimenticata (volutamente o inconsciamente) che la creatura mitica del nano non è assolutamente accostabile alla nanosomia/microsomia; di certo Tolkien (prendo ad esempio lui ma si potrebbe accostare l'argomento sulla mitologia norrena) non immaginava e rappresentava le creature denominate dwarf agli esseri umani. Queste creature hanno proporzioni diverse rispetto a quelle dei "veri" nani, basti vedere lo studio che fece Peter Jackson su Lord Of The Rings e The Hobbit per contraddistinguerli dagli elfi e dagli umani. Inoltre quelli del 1937 erano proporzionati, tozzi e rotondi con quattro dita per mano (fatto sia per facilitare l'animazione delle mani e sia per contraddistinguerli da Grimilde, Biancaneve, il principe e il cacciatore che sono gli unici umani del film) e dovevano anche essere l'elemento comico del film poiché il film era indirizzato sia agli adulti ma soprattutto ai bambini per bilanciarne il tono generale. Senza contare che facendo queste manovre di supposta "reinterpretazione" con il remake in questione tu non stia rispettando il materiale d'origine, non mi riferisco alla fiaba ma al film del 1937: mi immagino già la sezione commenti sotto il trailer del film quando uscirà e il probabile flop, e la Disney si chiederà stranamente perché al pubblico non piaccia il loro prodotto. Non c'è poesia o cinema in questi remake moderni, solo propaganda, mary sue e woke ingombrante.
Premettendo che mi sono ormai stancato di vedere sempre le stesse storie riproposte in mille salse diverse, dai film di supereroi (ci saranno almeno una decina di diversi film su batman, spiderman e superman) ad appunto i classici disney (con tutti questi live action), credo che sia sempre lecito riadattare una storia secondo la visione che un artista ha (regista, scrittore o chiunque sia). Credo anche che questo debba essere fatto rispettando comunque l'opera originale. Parlando appunto di Biancaneve, quando Tarsem Singh realizzò qualche hanno fa il "live action" Mirror Mirror, con Julia Roberts nei panni della matrigna/strega e Lily Evans in quelli di Biancaneve, lui stravolse quasi totalmente la storia, con il suo stile grottesco e caricaturale, portando comunque rispetto alla storia e ai personaggi originali (che pure erano per molti aspetti stravolti). Ne risultò un film piacevolissimo e divertentissimo (secondo me un grandissimo film, come tutta la filmografia del regista, ma per sta volta non voglio allargarmi troppo) che univa una storia classica con la visione geniale di un artista. Un altro esempio può essere il Pinocchio di Guillermo del Toro e, tante altre volte abbiamo visto storie modificate o completamente stravolte quando riadattate a film. Il problema sorge quando si ha una major che va a modificare una storia solo per far passare un messaggio ideologico, giusto o sbagliato che sia. Quando è un artista a fare un personale riadattamento di un'opera si ha un prodotto autoriale che porta valore all'arte, quando lo fa una major si ha un appiattimento artistico che danneggia l'arte, e Disney negli ultimi tempi questo ha fatto. Detto questo, il genere Fantasy permette di creare infinite storie dove l'unico limite è la nostra immaginazione, quindi perché invece di creare nuove storie e mondi dove si può inserire tutti messaggi ideologici e "politically correct" che si vuole o volendo anche l'opposto di questi, si deve continuare a creare piattissimi riadattamenti di storie che non fanno altro che danneggiare il cinema e l'arte tutta?
Perché per fa passare i messaggi aberranti del politicamente corretto, del woke e del gender, non bisogna solo creare dei lavori artistici (che tra l'altro non sono capaci di fare, anche perché ci sono dei limiti oggettivi indotti dalla stessa filosofia limitata e limitante che vogliono trasmettere), ma è necessario distruggere tutti i lavori precedenti che portano i valori opposti (come la famiglia, l'amore tra sessi diversi, ecc...).
Il primo lungometraggio a cartoni animati, in cui Walt Disney investì tutto il budget è, a mio parere, un capolavoro. Sia la favola originale che il cartone di Disney sono scritti con la sensibilità dell'epoca e bisogna tenerne conto e, anche se non è piaciuto al grande Tolkien pazienza, a me piace tantissimo. La storia di Biancaneve è quella, pare affondi in parte in una vicenda reale che peró purtroppo finì male. Biancaneve si chiama così perché ha la pelle bianca come la neve, spero non sia una colpa! I nani pare prendano spunto da minatori, che in antichità erano spesso di bassa statura per stare nelle gallerie che la tecnologia del tempo non consentiva essere alte ed avevano cappelli di colore diverso per distinguersi meglio nel buio. Che barba riprendere queste storie e distorcerle, come ben detto, creino storie nuove al passo coi tempi!
Giustissimo Paolo, il problema non è la liceità, quanto l'incapacità - per dirla in termini a noi cari - di descrivere un mondo secondario che abbia qualcosa da dire al nostro mondo primario. Problema della narrativa e del cinema, ma anche di altro (vedi la liturgia...).
Grazie Paolo per questo commento veramente equilibrato. Aggiungerei che i Grim per la versione del 1812 si sono si ispirati a leggende germaniche, ma elementi della favola sono presenti nell'opera di Basile lu cunto deli cunti che risale a due secoli prima ed è apparso in area mediterranea, ma molti racconti di Basile hanno elementi che si ritrovano in area Greca e medio orientale e sono antichissimi, pertanto non sarebbe così strano che l'originale Biancaneve fosse olivastra, o gialla. Il problema non è cambiere le storie perché sono migliaia di anni che cambiano, il problema è la mancanza di grandi sceneggiatori che faccuano cose nuove e, se rimaneggiano vecchie storie, lo facciano con cultura e rigore, si può scegliere di eliminire i nani o sostituirli con sette robot, l'importante e fare una sceneggiatura coerente in cui vi sia una trama forte e le scelte narrative si giustificano senza chiedere allo spettatore non solo di sospendere l'incredulità, questo è legittimo, ma di sospendere anche le funzioni logiche. 15:5915:59
Non sono le strategie della Disney, è la strategia del politicamente corretto e della cancel culture (cioè della nuova damnatio memoriae). Anche a costo di perdere miliardi di dollari (tanto hanno il monopolio del cinema, e i soldi li stampano i loro gruppi economici). Te l'ho già detto più volte, è una scelta squisitamente POLITICA.
Però una reinterpretazione data da un periodo storico deduce che molta gente vorrebbe guardare un tale prodotto, invece io credo che la reinterpretazione è creata da un ristretto numero di persone guidato da un'ideologia per un altro ristretto gruppo di persone. Un tentativo dopo l'altro di inculcare una forma mentis ma con scarsi risultati che portano a forti perdite, anche per Disney. Chi è davvero felice di tutti questi cambiamenti? Parliamo ancora di Biancaneve o "Biancaneve e le 7 rappresentazioni"?
Pienamente d'accordo con te,soprattutto sul finale..ci dovrebbe essere un maggior legame tra la cinematografia e la piccola/media editoria,perche' molto spesso amche li' si nascondono delle vere perle che riescono a parlare al nostro mondo,ma che tuttavia restano sommerse dai numeri che tanto importano ai giganti del cinema
Eh niente, il nostro mitico Paolone non sbaglia un colpo... Non so quantificare la stima per quest'uomo, spero un giorno di poterti incontrare, stringerti la mano e farti i miei complimenti
Che noia questo attivismo Disney... quando inizieremo ad avere di nuovo film belli da vedere? Ormai è un flop dopo l'altro... ma con tutti i fondi che le multinazionali americane riversano nelle casse di Disney, per mandare avanti le varie ideologie che fanno comodo, alla fine si va avanti. Che tristezza.
Va beh, riguardo alla bellezza della Regina, pensa al film Biancaneve e il Cacciatore. Con Charlize Theron e Kristen Stewart! Mah. L'intera faccenda mi suona come l'ennesimo autogol della Disney.
Hai giustamente citato Il gobbo di Notre Dame, unico adattamento Disney dove probabilmente si riesce a peggiorare un villain già di suo terribile facendone un personaggio memorabile, con una canzone stupenda, quindi nulla da dire. Poi che il romanzo di Hugo (che io adoro) non abbia un lieto fine manco per errore non cambia la qualità del classico Disney. Che dire speriamo che non debbano mai farci un live action, avrei paura 😱
@@Iriuuu In effetti sì ma lo hanno "congelato" per, cito un'intervista al compositore della colonna sonora, "impossibilità di adattamento ai tempi che corrono". Insomma per "Baciala" è stato un gioco da bambini, "Fiamme dell'Inferno" si preannuncia molto più difficile. Si spera che resti solo una possibilità remota
@@raelynhightside6611 secondo me non molleranno la presa, troveranno il modo di farlo comunque. Devono tenersi i diritti. E ovviamente sarà una m3rda. E sono certa che troveranno il modo di difendersi dalle accuse col fatto che hanno cercato di dare più giustizia e rappresentanza ai romani (ovviamente male e superficialmente) e ai disabili, anche se non si sono mai presi la briga di rappresentare in opere nuove nè gli uni, nè gli altri. Ormai sono così prevedibili nella loro finta politica inclusiva a cui non credono manco per sbaglio
Ma è un discorso molto difficile da fare. Temo si stia perdendo la capacità di immaginare il fantastico come un mondo "altro" e lo si voglia per forza "normalizzare", ovviamente banalozzandolo. Paradossalmente, ci può parlare molto di più il cannibalismo della fiaba originale che tutti gli ingentilimenti moderni delle stesse storie
Il problema è che un tempo si riscrivevano le vecchie storie usando la fantasia e l'immaginazione dell'autore in questione. Oggi invece si riscrivono per politica e falso progressismo ipocrita e becero. È questo che non perdono alle trasposizioni odierne. Possono adattare tutto quello che vogliono, in qualsiasi chiave e contesto, ma che abbiano una coerenza e un senso, che siano opere d'artista e non propagande.
non potrei essere più d'accordo con te! la mia analisi al 100%! oltre a questo, aggiungerei: 1) il fatto che circa una dozzina di canali youtube americani stanno tirando avanti da settimane polemizzando su questa storia, sulla disney che è al tracollo, sul fiasco di indiana jones, sulla fine di hollywood... ci fa capire come il vero interesse sia produrre gossip. rovesciamo polemica trash su trash, facendo niente altro che parlarci addosso e cercando di monetizzare gonfiando notiziette stupide come fossero grandi scandali. La verità, come dici tu, è che non c'è più niente da dire. 2) Bisognerebbe chiedersi come mai la creatività sembra esaurita. Siamo diventati più stupidi e pigri? Forse sì, ma non solo. Forse la sovrabbondanza, il fiume incessante di contenuti a cui veniamo sottoposti quotidianamente ci ha ubriacati. Per provare a inventare qualcosa di nuovo Bisognerebbe prima digerire il vecchio, farlo decantare. Bisognerebbe digiunare un po per ritrovare del sano appetito. Bisognerebbe stare in silenzio per poi tornare a dare alle parole dei significati. Ma tutto questo non si può fare... sennò a chi lo vendiamo l'abbonamento a netflix??
I miei due centesimi, arrugginiti e graffiati: i live action sono una mossa paraculo, per rinnovare eventuali diritti/incassare sul richiamo nostalgico che, soprattutto nell'ultimo periodo (diciamo, dal 2013-2014 in poi) ha attecchito sempre più (pensiamo soltanto ai remake usciti recentemente, come il Ghostbusters del 2016). Rimanendo al solo caso dei live action disney.....hanno poco senso, sia che li si guardi per un verso oppure per un altro. Se devi fare una copia identica, allora tanto vale che mi guardi il cartone originale (al massimo, se c'è un bravo regista o costumisti capaci, apprezzerò quelle sezioni del film, ma sul fronte della storia avrò ben poco da godere); se è differente, in toto oppure in parte, allora non posso parlare di un remake e rimarrò (potenzialmente) scornato dalla non aderenza al materiale originale...ergo, prediligerò comunque il cartone precedente. E, passando al caso in questione...diciamoci la verità: il film avrebbe quantomeno potuto essere un trampolino di lancio/possibilità di affermazione per sette attori affetti da nanismo. Della Biancaneve latina, poco me ne cale, sarò sincero, tanto non è un film che guarderò...ma su quei ruoli non sono disposto a far spallucce. E questo non perché io sia un sjw o sia particolarmente attaccato alla figura dei nani fiabeschi, ma perché quello è un ruolo adatto a loro (se volessi essere ironico, direi che è "un ruolo alla loro...altezza" *risate registrate in sottofondo e trombetta ironica*): la fisionomia di un attore affetto da nanismo è particolare e ci sono ben pochi ruoli, a parte un fantasy oppure una storia ambientata in periferia (penso all'impostazione realistica di Joker) dove puoi metterne uno (oopure un gruppo), senza che la cosa risulti ridicola oppure forzata. E dire che non mi pare di aver scritto una marea di scemenze, né credo di essere in possesso di un QI più elevato di chi è pagato per decidere il cast di questi film....
Sapkowski aveva riscritto anche La bella e la bestia, una volta tanto con un finale positivo. Peccato che Shitflix non ci abbia capito, al solito, una fava e l'abbia trasposto malissimo
penso che la Disney stia scientemente sostituendo i prodotti più importanti del passato con versioni woke, non curandosi del risultato al botteghino; i film vengono girati di nuovo, i libri sono corretti mediante la cancellazione dei concetti e delle parole che la cultura woke vuole sopprimere; è una strategia a lungo termine, piano piano le versioni più "antiche" spariranno dai cataloghi e dalle librerie, resteranno solo le versioni woke e un pezzo di storia sarà riscritto (ricordiamo cosa è stato fatto alla saga di Paperone...).
Tutte queste operazioni, che di facciata sono a favore della diversità, si stanno rivelando un boomerang per la Disney che ha sempre più problemi finanziari. Stanno incassando un flop dietro l'altro: La Sirenetta, Lightyear, Strange world, Elemental.... Sono riusciti ad affossare persino la Pixar che era lo studio numero uno d'animazione. Che scempio. Urge un cambiamento di rotta perché il pubblico non ha apprezzato, cominciassero a fare veramente storie che trattano questi temi senza bisogno di prendere storie già esistenti e cambiarle per attirare pubblico e fare una sorta di gara per essere i primi.
@@matteoenricocattaneo Sì è vero, anche cambiare etnia e sesso ai vari personaggi dei supereroi piuttosto che utilizzarne di nuovi (e esistenti già nei fumetti) è diventata una cosa davvero fastidiosa e non è vero che è ininfluente.... Anche quella è più una gara che altro per la Disney ( e anche altri studios).
Francamente, questa Cosa m ha stancato!Mi fanno Solo ridere!E tutto ciò a mio avviso sfocia Nell assurdità e Nella totale follìa non aggiungo altro,Se non lei ovviamente bravissimo come sempre 😊(vogliono rafforzare la lo loro sciocca idea??;,Si facessero il Loro legendarium personale woke ecc ecc Senza toccare mi permetta il termine:Il Nostro!😈🙂⚡💪
Interessante quando ti sei messo a parlare della fiaba originale, hai mai pensato di affrontare l'argomento? Ne uscirebbero dei gran bei contenuti, nel tuo stile.
Notevole pensare che i nani del film del 1937 non portavano avanti chi sa quale stereotipo: erano solo persone un po' basse, ma forti, robuste, senza impedimenti fisici: gli stereotipi, se mai, erano legati al fatto che essi rappresentavano caratteristiche tipiche dell'uomo ( l'essere dotti, pigri, rabbiosi,...) che possono essere positive come negative, a seconda di come uno le usa e sa indirizzarle. In tutto ciò, a ragione Dylan Postl
Sembrano sette individui in cura mandati da una comunità di recupero a una festa di carnevale di patronato, forse sono un pò cattivo, ma in fondo perchè dovremmo farci fare la morale da dei film che antepongono l'indottrinamento come punto focale della loro offerta rispetto alla creatività?
Forse sono malpensante, ma noto una sottile differenza tra l'addolcire una fiaba che nasce decisamente horror ( tramutando, chesso', la madre in matrigna ) e il distorcere completamente significato e figure fiabesche in essa contenuti. Anche nel primo caso si potrebbe parlare di una sorta di politically correct, ma a me piace guardare al motivo per cui le cose cambiano e capisco che per una bambina potrebbe risultare spaventosa l'idea di una mamma che decide di far fuori la figlioletta per invidia. Quindi riesco ad accettare che la mamma, nel tempo, si trasformi in matrigna. Non capisco invece perché una figura fiabesca come i nani di Biancaneve debba essere trasformata in altro, né perché Biacaneve debba essere di pelle non bianca (allora la si chiami in un altro modo!)...insomma, mi sembra che in questo caso i cambiamenti siano propedeutici ad altro, non certo a rassicurare il pubblico infantile, semmai a confonderlo. Io mi ricordo benissimo di quando ero una bambina. I bambini possiedono delle menti particolarmente logiche e semplici e tutto quello che cozza contro la loro stringente logica infantile li disturba. Se da piccola ad esempio mi avessero fatto vedere un film nel quale una semplice ragazza di pelle olivastra chiamata Biancaneve viene invidiata a morte da una regina bellissima, avrei cominciato una polemica senza fine con nonni e genitori, criticando anzitutto il nome della protagonista, poi notando il fatto che l'invidia della regina non aveva motivo di esistere... Lo dico perché cose del genere le ho fatte davvero...😅... Quindi penso che non sia proprio un problema di fantasia o paura di tentare nuove storie. È semplicemente la volontà di prendere una storia nota e stravolgerla, perché nella società distopica che vogliono creare è necessario che la logica stringente del bambino sia resa "inoffensiva" e lo si abitui invece alla fluidità su ogni cosa. Perché un film del genere dopotutto arriva a un pubblico infantile che già conosce la storia originale (non credo che a vedere questo live-action ci andranno bimbi di un anno, insomma...).
Mah dai, horror la fiaba non è e nel cartone della Disney non ci sono granchè stravolgimenti, come per altro dici. SUl fatto della necrofilia, in realtà nella fiaba il rpincipe vede la bellezza di Baincaneve e la vuol portare con sè perchè bella; non c' èaccenno al fatto che gli piacesse contemplare cadaveri, ma c' è solo il fatto che Biancaneve fosse bella. Per uiltimo, Biancaneve avrebbe potuto aver 7 anni all' inizio, ma quando la madre riesce ad ucciderla passa del tempo ( fa 3 tentativi e certo non ci avrà impiegato 6 mesi), perciò Biancaneve era più grande, probabilmente adolescente. Le fiabe hanno in sè tantissime immagini archetipiche perciò ci si trova anche lati oscuri e spaventosi. La figura della madre che vuole uccidere la figlia Biancaneve, ad esempio, rappresenta proprio il momento in cui una mamma si accorge di non essere la più" bella di casa" perchè viene scalzata dalla figlia che sta crescendo e rappresenta il semtimento di odio ( si odio, ci possono esserr parti di noi contrastanti) che ne deriva. Il fatto di edulcorare ciò con il metterci una matrigna mi lascia qualche dubbio perchè in parecchi lavori di Walt Disney manca la figura materna e magari potrebbe essere semplicemente riconducibile a qualche trauma di Walt più che a cambiare una fiaba. Ho letto varie versioni della fiaba di Biancaneve ( le fiabe sono tradizioni orali perciò non c' è una vera e propria verisone) da piccola, ma nessuna mi ha sconvolto, nonostante la mamma volesse mangiare il fegato di Biancaneve ( e comunque un conto è leggere qualcosa di macabro, un conto è vederlo si schermo). Mi sconvolse molto di più La Piccola Fiammiferaia
@@laurach.5550 Beh, se non è orribile (ossia horror) l'idea di una regina che manda la principessina nel bosco con un cacciatore affinché costui la ammazzi e le strappi un organo a scopo dimostrativo, non so cosa sia orribile 😆 Walt Disney però non mi risulta sia stato il primo a cambiare la madre vera in matrigna: questa versione circolava già da tempo nei vecchi libri di fiabe e, come ho detto, ne capisco il motivo. La spiegazione dell'allusione all' invidia della madre e compagnia bella può essere compresa dagli adulti, ma spaventa di sicuro una bambina. E poiché, nel tempo, le fiabe si sono rivolte sempre più a un pubblico infantile mi sembra che quel cambiamento sia stato opportuno. Gli adulti poi possono tranquillamente andare a ricercare le fonti originarie... se c'è una cosa che mi ha sempre spaventato è la figura della strega nel film animato della Disney, una delle più orripilanti megere che abbia mai visto 🤣 Sulla necrofilia... mi sembra che Paolo abbia parlato solo di alcune interpretazioni dell'atteggiamento del principe ... per me errate naturalmente, sono d'accordo con te e poi i deliri di certi psicologi lasciano il tempo che trovano: tutta la scena del principe e della teca di cristallo serviva a far finire bene la fiaba, tant'è che in una delle versioni non esiste nemmeno il famoso bacio tanto deplorato dall'ideologia woke... i servitori del principe scivolano nel trasportare la teca con Biancaneve e questa sobbalzando nell'urto le fa "sputare" fuori (o dovrei dire vomitare? 🤭) il boccone di mela avvelenata risvegliandola... 🍎... Le fiabe spesso finiscono bene ma è naturale che abbiano dettagli macabri o spaventosi, mi chiedo cosa insegnerebbero altrimenti... La Piccola Fiammiferaia può risultare più traumatica proprio perché non è una fiaba in senso stretto, anche se l'hanno sempre inserita in raccolte del genere, ed è decisamente rivolta a un pubblico adulto come la maggioranza della produzione di Andersen. La piccola muore e sicuramente per un bambino può essere un colpo. Io mi rattristavo molto da piccola, ma rileggendola da adulta e considerando il mio essere cristiana l'ho trovata solo commovente: dopo tanta sofferenza la piccola fiammiferaia trova la pace in Paradiso, assieme alla nonna, l'unica che l'amasse davvero. Credo che per gli adulti questa storia dovrebbe essere molto più traumatica, perché li interroga su quello che fanno nella pratica per alleviare le sofferenze altrui: la scena finale con i passanti che si accalcano attorno al corpicino congelato della bambina e sanno solo compatirla è un grido di denuncia contro il sentimentalismo sterile che tiriamo fuori spesso troppo tardi. Se devo essere onesta l'unica storia che mi ha davvero creato un trauma infantile è quella di Barbablù. L'idea di un cattivo seducente che sposa ogni volta una donna diversa, dopo aver ucciso la precedente, era davvero impressionante. Per non parlare di quando la moglie entra nella stanza proibita e si trova davanti i cadaveri semi mummificati delle donne che l'hanno preceduta 😱 Davvero uno spettacolo degno di Dario Argento!
@@valentinaalbonico7390 SI vero La piccola fiammiferaia non è una vera e propria fiaba. Sai che anche a me barbablù non paiceva affatto? Sul fatto della madre/ matrigna che voleva Biancaneve morta da piccola ciò non mi faceva paura, proprio perchè il male nelle fiabe c' era ed aveva funzione catartica. Non credo che a nessun bambino il fatto che la strega volesse il fegato di Biancaneve abbia tolto il sonno. C' è un' altra verisone di Biancaneve in cui fu il principe a svegliarla muovendo al teca per portarsela al castello e ce ne è pure un'a ltra con il bacio ( forse la Biancaneve della cultura russa?). Cmq credo che Walt Disney abbia un po' edulcorato le storie ( eccezion fatta per la Sirenetta, che per altro fiaba non è) perchè un conto è leggere una storia, un conto è vedere i fatti in un film ( cosa che rende tutto più macabro; io da adulta ho letto Le cronache di Ghiacico e di Fuoco senza che le parte più sanguinolente mi dessero più di tanto fastidio, ma non sono riuscita a vedere alcune scene del fim perchè troppo crude)
@@laurach.5550 Innegabilmente la Disney ha edulcorato spesso i fatti anche perché doveva creare prodotti vendibili alle famiglie, quindi con la loro dose di paura ma non troppo. Oggi invece cambia le cose sempre per vendere, ma per vendere alle folle plagiate dalla ideologia dell'attuale pensiero unico, ecco perché è legittimo criticarla. 🤔 Creare prodotti vendibili non è un delitto. L'industria del cinema campa così. Dipende però a chi stai vendendo e la qualità di quello che vendi. Quindi sono d'accordo con tutti coloro che vedono edulcorato il primo lungometraggio d'animazione Disney (anche per quanto riguarda la figura dei nani, che Tolkien - indignato - vedeva ridicolizzati) ma credo anche che come lungometraggio animato sia un buon prodotto, perché la storia rimane quella, la scrittura è adatta ai bambini e strizza l'occhio agli adulti (alcune battute le ho capite da grande e le ho trovate divertentissime), i disegni sono belli e la colonna sonora rimane indimenticabile, che piaccia o no. Chissà se si potrà dire altrettanto del live-action 🙃... Comunque credo che le trasposizioni di un testo, fiabesco o fantasy, sul grande o piccolo schermo possano essere fedeli senza cadere nel macabro eccessivo... (E anche in un testo alcune descrizioni possono essere tali da indurre chi legge a chiudere il libro in preda al disgusto)... Anzi, a volte le allusioni visive possono colpire lo spettatore molto più delle scene nude e crude.
Grazie Paolo! Il finale è veramente sconfortante. Ormai si è perso del tutto il senso di fare dell’arte, si va sull’”usato sicuro” infarcito della solita ideologia con la speranza che questo possa vendere; perché alla fine l’unica cosa che interessa è il ritorno economico. La presunta sensibilità sociale-politico conta solo nella misura in cui è spendibile per ottenere il più alto incasso al botteghino possibile (farebbero film con soli autori caucasici se il razzismo facesse ancora guadagnare, così come facevano relativamente poco tempo fa).
IL CINEMA MODERNO. Riassumendo: Niente mondo fantastico. Niente personaggi fantastici/nuovi. Niente nuove idee. Niente elementi allegri. Niente elementi tipicamente per bambini. Niente elementi di coerenza di trama. Niente cura del contenuto e/o caratterizzazione personaggi. Niente più morale ne valori. Grafica e sfondo di alto livello Totale cura del messaggio Politico-Ideologico Woke Trama e personaggi creati e/o modificati in *esclusiva funzione della politica Woke* Elementi di critica sociale Woke sempre in evidenza Paletti di inclusione Woke sempre presenti (anche a scapito del cast della storia originale) Riciclaggio continuo di vecchie opere/idee cinematografiche. Costante "preoccupazione di non offendere le minoranze" pur riuscendo a offendere sempre tutti (minoranze comprese). La bellezza del cinema Woke... ma quanto è bella?!
Oggi si parla tanto di appropriazione culturale allora dico stravolgere una fiaba cos’è? Eh no una fiaba non è semplicemente fantasy perché la fiaba appartiene alla mitologia di una storia di una determinata cultura e se al giorno d’oggi si proverebbe a cambiare un personaggio nero in bianco griderebbero allo scandalo però quando il discorso verte al contrario va bene perché tanto è fantasy. Trovo tutto questo molto disonesto
La differenza rispetto al cinema del passato è che un film prima era un modo per raccontare una storia, ora è una scusa per diffondere una propaganda becera. La Disney, avendo quasi il monopolio nel cinema, può permettersi di imporre una sorta di dittatura del pensiero. Un vero schifo per chi si avvicina oggi al grande schermo. Fortuna che ormai non sento più il bisogno tornare nelle sale e mi godo il cinema del passato.
Falso. Da sempre il cinema è strumento di propaganda e costruisce narrazioni politiche. Il legame tra Hollywood e la politica è strettissimo fin dalle origini, e c'è una vasta lettera sull'argomento. Nessuna storia è neutra.
@@angeloc5649 Non è mai successo che una sola multinazionale si comprasse praticamente tutto il cinema nè che, pur di piazzarti una propaganda becera a tutti i costi, producesse di continuo film scadenti e inguardabili. Prima il cinema e la tv godevano di una libertà che oggi ve la potete sognare.
Diciamo che prima esisteva una sorta di compromesso fra artisticità e legami nei confronti di chi ci metteva i soldi. Ultimamente invece esiste quasi soltanto il primo aspetto
Questo non è un film qualsiasi su biancaneve , ma un remake del classico del 1937. se fosse stato un film qualsiasi penso nessuno avrebbe detto nulla sui cambiamenti (come hai ricordato tu ci sono tante opere che si ripropongono di riscrivere la storia originale) , ma se me lo proponi come un remake mi aspetto un minimo di coerenza con il materiale originale. ho visto una foto del set dove l'attrice indossa effettivamente il classico vestito di biancaneve del cartone animato (quello giallo e blu per intenderci), quindi perchè essere così fedeli nei costumi se poi mi vuoi raccontare una storia completamente diversa? Sto polpettone tra vecchio e nuovo ha un effetto straniante (a mio avviso)🤣
Ma non hai capito, è come diceva Nino Frassica anni fa, "quant'è alto il nano più alto del mondo? 1,80". Svelato il mistero. Scherzi a parte, totalmente d'accordo.
La Disney ora va avanti di remake. Stanno facendo: Biancaneve, Il Re Leone 2, Oceania, Lilo & Stich, Hercules, Bambi, La spada nella roccia, Il gobbo di Notre Dame, Crudelia 2, Il libro della giungla 2, Aladdin 2, Aladdin 3, Gli Aristogatti, Mulan 2, Trilli, La Principessa e il Ranocchio, Atlantis e forse Taron. Tutti questi live action.
Anche ammettendo che si tratti di controfigure i costumi quelli sono e se i costumi sono peggiori di quelli di Blood Origins abbiamo un grosso problema.
Cioè ragazzi il razzismo del politicamente corretto forzato è allucinante abbiamo raggiunto i limiti, oramai si vede il male dappertutto, Biancaneve così solo perché c'è la parola bianca nel nome, la questione del bacio considerata molestia ma ci rendiamo conto che la era una questione di romanticismo quella scena, e poi entrambi si amavano dove sta la molestia. Ma se lo ricordano bene la versione animata che il principe si innamora di Biancaneve e la vuole conquistare corteggiandola perché innamorato. La questione dei nani è un 50 è un 50, perché noi ci dobbiamo a riferire ai nani del mondo Fantasy sì come quelli che conosciamo attraverso Tolkien e la mitologia norrena ciò è creature fantastiche e su questo sono d'accordo, e non nell'altro senso riferito alle persone affette di nanismo che hanno tutto il mio rispetto se le persone fanno riferimento entrambi i modi è un fatto di ignoranza.
Queste sono operazioni che Guenon ed Evola definivano di controiniziazione. Il male è bene e il bene è male. Da quando è stato estromesso l'ultimo nipote di Disney dal CDA la Disney sta cadendo sempre più nell'abisso
La penso come te, è quello che sta succedendo Se anche opere in teoria documentaristiche, come il Cleopatra della Netflix, sono in realtà revisionismo storico, siamo bessi bene
Sono loro ad avere preconcetti sul nanusmo.... ognuno giudica gli altri in base a se stesso.... ness7n altro ci aveva mai pensato prima nè nano alcuno si è mai offeso... Robe da matti...
Tra l'altro, la Disney ha inventato il concetto del bacio del vero amore che è presente in vari suoi film tra cui anche l'autoparodia Come d'incanto. È una delle cose della sua centeneraia riscruttura delle fiabe che si sono imposte nell'immaginario collettivo.
Si scrive Tolkien ma si pronuncia "Tolkin", non "Tolkien". Seconda cosa, non è il principe a mettere Biancaneve in una teca di vetro ma sono proprio i sette nani che costruiscono la bara di cristallo (solo loro avevano le abilità per farlo) e non perchè siano necrofili ma perchè il cristallo avrebbe impedito al tempo di raggiungere e corrodere Biancaneve (che loro credono morta), mantenendo intatta la sua incredibile bellezza. Inoltre, siccome il cristallo è trasparente, avrebbero potuto continuare a contemplarla per il resto dei loro giorni. A me, comunque, risulta che la versione che tu hai raccontato sia proprio l'ultima, tranne per il fatto che la madre viene sostituita dai fratelli Grimm con la figura della "matrigna cattiva". Tutti gli altri elementi ci sono, cose che oggi ci sembrano violente e senza senso ma che hanno, in realtà, un significato antico, profondo e ancestrale e che, se non fossero state edulcorate nel tempo, probabilmente mostrerebbero qualcosa di più di una banale guerra di bellezza tra una donna adulta e la figlioletta di sette anni. A ogni modo, resta una bellissima fiaba, da raccontare così com'è e questi stravolgimenti che ne fa la Disney la banalizzano e la ridicolizzano soltanto.
Comunque ti volevo segnale che i Grimm non hanno raccolto le storie del folklore germanico, ma spesso hanno copiato i racconti da altri libri antecedenti, come "Lu cunto de li cunti", però adattandole visto che invece in questo libro risultano molto più sanguinose.
Ho sempre pensato che i nani di Biancaneve fossero persone non nani mitologici, storicamente avrebbe più senso, i nani erano anche una realtà storica ed emarginata nel Medioevo.
Più che di nuove storie, la cinematografia moderna avrebbe bisogno di produttori con più palle. Le cose migliori, ormai, escono da festival di esordienti che rischiano in proprio, come ad esempio il Sundance. Questo prendere e rifare che, in quantità normali, può anche essere fisiologico, diventa tossico quando tende a diventare esclusivo. Se da un lato consente di produrre film più o meno "sicuri" (così pensano loro), dall'altro risulta in pellicole talmente scarse qualitativamente da essere più una perdita che un guadagno. Ad esempio, per restare in ambito Disney, confrontiamo una "vecchia" sirenetta del 1989 e una più recente del 2023: se già pochi si ricordano della prima, ancora meno si ricordano della seconda. Personalmente, ho trovato molto più gradevole, per dire, una versione del mago di Oz come "The Wiz", con solo attori di colore tra cui Michael Jackson, Diana Ross e Richard Pryor, prodotta in tempi non sospetti (1978) e senza intenzioni di compiacere una cultura "woke" ancora di là da venire, di tanta robaccia a base di xxx-washing vari. Giusto una parentesi sulla cultura woke: secondo me, è il classico esempio di via dell'inferno lastricata di buone intenzioni. Se da un lato una ipotetica cultura "sleep" è ancora peggio, dall'altro portare il "woke" all'eccesso è solo controproducente (e stupido). "Woke" è cosa buona, "Get up, scream and piss off people" lo è un bel po' di meno: stiamo passando dal primo al secondo e non va bene. Concludendo, è verissimo che le fiabe maturano, si evolvono, si adattano ai tempi: la bella addormentat prima viene stuprata nel sonno, poi viene risvegliata da uno dei figli in una versione, dal principe stesso in un'altra, Ma una cosa è l'evoluzione popolare, naturale di una storia, un'altra è la violenza sulla storia stessa al solo scopo di fare cassa. E' la differenza tra una pesca matura e una fatta maturare a forza: l'aspetto è lo stesso, ma al primo morso la differenza si sente...
Sinceramente mi ha lasciato senza parole. I nani.. il patriarcato.. la regina... non saprei dove iniziare. Quindi mi limito a consigliare la visione del video della canzone Sonne dei Rammstein dove c'è una bellissima Biancaneve chiaramente Mistress che sniffa oro, che finisce nella teca, ed i nani sono i Rammstein stessi. Molto molto bello. ;) th-cam.com/video/StZcUAPRRac/w-d-xo.html
Il problema vero è che la disney è pigra ma vuole fare comunque i milioni, quindi ha pensaro di adottare la strategia dei paracul0: produco film apparentemente "buoni"ed "inclusivi" adattandoli a un pensiero politico e sociale che non mi appartiene e a cui non credo per nulla ma che va forte e fa rumore sui social, così da avere pubblicità e risonanza mediatica. In realtà disney non crede davvero alla rappresentazione delle minoranze o delle categorie storicamente e tradizionalmente oppresse o discriminate (donne, neri, latini, asiatici ecc) e lo dimostra il fatto che non abbiano investito nemmeno due dollari nella ricerca e nello sviluppo di storie originali o adattate che descrivano le culture noneuropee e non bianche. Ad oggi, quante storie scritte da africani o afrodiscendenti sono state adattate? Quanti registi o sceneggiatori neri o ispanici sono stati assunti? Insomma, se dici di voler rappresentare un gruppo di persone, non puoi limitarti all'estetica, devi considerare anche il background, la storia, la cultura, le tradizioni, il pensiero ecc. Ed è proprio questo quello che manca a disney per essere credibile nel suo lavoro. Non c'è un lavoro appassionato, ricercato ed approfondito. Fanno il minimo per ricevere quanto più profitto possibile. Degno dei migliori capitalisti, perchè è questo quello che sono. Ci sta che un'azienda voglia fare soldi,ma c'è modo e modo, c'è etica e professionalità e onestà. E loro non la hanno. E si difendono dando dei razzisti a chiunque osi avanzare delle critiche. Sono pure subdoli e viscidi sotto questo punto di vista. E le cose non cambiano nemmeno vedendo alcuni attori neri ricchi straricchi che entrano a gamba tesa in questa stortura del femminismo del nuovo secolo (che non è quello che trovi sui profili delle persone squilibrate coi capelli tinti di blu e dai quali sta gente prende idee a due mani), basti pensare alla moglie di will smith, che da donna, nera, afroamericana, madre ecc. Ha pensato bene di produrre una docuserie su una regina nera e fin qui, va benissimo, anzi, con tutti i soldi che ha uno si sarebbe aspettato grandi cose, che desse soldi a storici, archeologi e studiosi africani per avere informazioni aggiornate e approfondite sulle regine nere del passato (ricordo che è in africa l'uomo c'è da 200.000 anni) per trasporle in serie. E invece, la cara riccazza, chi ha deciso di trasporre? E perchè proprio cleopatra, la regina africana bianca di origini greco-macedoni (che poi, pure i macedoni sono una categoria molto sottorappresentata nel cinema, molto più dei neri, se vogliamo dire la verità) più famosa (e che porta più guadagni) del mondo? Insomma, la verità dietro a tutti questi fallimenti non è tanto il progressismo e la voglia di rappresentare le categorie oppresse, è la sete di guadagno di questi ricchi che vogliono far soldi facili senza impegnarsi, senza mettere anima e testa nel lavoro, senza credere nella parità (in fondo, non è una cosa che gli conviene) e ricattando i dissidenti col razzismo, misoginia ecc.
@@PaoloNardiSoia ormai è da qualche anno che lo dico, da quando si è saputo anni fa che la bailey avrebbe fatto ariel (al posto di tiana, ad esempio. Per inciso, quello è l'unico film disney che si è preso la briga di descrivere per davvero la cultura e la storia afroamericana-sempre con una base "bianca", ma era comunque un passo avanti da cui partire, invece hanno lasciato marcire questa possibilità): crederò ai progetti di rappresentazione della disney quando assumeranno altrimenti figure professionali nere, ispaniche, asiatiche, non limitandosi ai bei faccini più o meno bravi a recitare (la bailey non è un'attrice e si vede) e quando si prenderanno la briga o di inventare o adattare storie reali o inventate della cultura nera/ispanica/asiatica ecc. E quando si decideranno a scrivere le donne non come mary sue (una delle figure che, insieme al cavaliere senza macchia e senza paura, narrativamente parlando fanno più schifo in assoluto). Fino a qual momento, non sborserò 1 euro per loro.
Non capisco perché debbono sempre cambiare le storie scritte dai nostri antenati. Non potrebbero scrivere storie nuove a loro immagine e somiglianza senza rompere? Poi come sempre sarà il pubblico a decidere se è da vedere oppure no.
Walt Disney era prima di tutto un pioniere, il suo film del 1937 era rivoluzionario ed è forse il meno adatto a un remake live action. Infatti l'originale è un film d'avanguardia che non ha una base solida da trasporre in live action, si presterebbe a una rivisitazione autoriale ma non credo la Company sia interessata a produrre qualcosa di diverso da un film fatto con lo stampino.
Io abito a pochi chilometri dalla città di Lohr am Main che sarebbe il luogo che si fregia di aver dato origine alla storia di Biancaneve, ispirata da un fatto a quanto pare realmente accaduto. I nani minatori sarebbero potuti in origine addirittura essere dei bambini perché in passato era considerato normale fare lavorare nelle Miniere in posti così angusti e stretti persone di statura molto bassa o a per l'appunto bambini. La Biancaneve della Disney è forse il classico che meno mi piace di tutti tuttavia trovo davvero ridicolo questa cosa di continuare a buttare letame sul passato e proporre versioni moderne di opere non attuali con la pretesa di migliorarle da un punto di vista della morale... Lo trovo di una arroganza e pochezza intellettuale pazzesca. La polemica sui nani poi non riesco proprio a capirla... Nel classico Disney sono i personaggi più positivi della storia, gran lavoratori, buoni, compassionevoli, premurosi nei confronti di Biancaneve... Peter Dinklage e' un un grandissimo attore ma come molti suoi colleghi è affetto da una brutta megalomania moralista che porta solo a rendere certe uscite francamente ridicole. Non so se in Italia sia mai uscito, ma come versione alternativa di Biancaneve consiglio un film parodia tedesco dove la strega cattiva è interpretata da Nina Hagen, una cantante punk tedesca degli anni 80 che fa morire del ridere😂 il film di intitola "sieben Zwerge" che vuol dire appunto "sette nani"
A me fa più ridere l'incoerenza dei difensori di questa scelta, sinceramente. Ai tempi di Rings of Power tutti ci davano dei fan tossici perché "nel fantasy si può fare tutto" ed ora invece, con l'omissione dei Nani provano l'esatto contrario. Come funziona, quindi, vale solo quando fa comodo? Il problema è che finché ci saranno pecore pronte ad aprire il portafogli davanti all'ennesima porcata woke che stravolge gli originali, con protagonista l'ennesima Mary Sue iper-perfetta ed indipendente e condita da filosofia scadente, questo periodo nero (si può ancora dire "periodo nero" o mi becco del razzista?) non finirà mai
Riscrivere i classici della narrativa, togliere le sigarette, inserire le quote rosa, le quote nere, le quote gay nei vecchi film.....più che delle correzioni, sembrano l'inizio di una vera e propria ideologia.
Nevescura e i sette individui assortiti.
Stanno semplicemente creando l'effetto opposto, su tematiche che prima mi erano indifferenti: cioè vedere questo o quel personaggio, sostituito dalla controparte afro, ispanica, cinese, donna, gender fluo no binary. Ammo provo un vero fastidio, nel vedere una donna che risolve la situazione a discapito del personaggio maschile stordito o dell'afro cazzuto, ligio e super hero. E come me, credo che molti altri hanno avuto questo cambiamento (in peggio).
Si ma: come osi dare della 'donna' o dell'uomo' a qualcuno? Devi aspettare che siano loro a dirti che pronome usare, a dirti che sessualità hanno, che religione, che gruppo sanguigno. Tu se gli altri non parlano non puoi aprire bocca, nè guardarli, e se sei una persona nata con geni XY, assegnato maschio alla nascita, ma non sei trans o appartenente a una categoria lgbtqai+ non puoi nemmeno respirare. Attento che sei passibile di denuncia.
Ca**te a parte, concordo. Il femminismo americano sta facendo odiare il loro modello di donna unico e perfetto a chiunque, e giustamente!
In più per chiamarsi femministi e poi non dare ai 'maschi tossici' dei modelli maschili positivi da cui 'imparare' è proprio controproducente. Chi è Woke rovina tutto.
Per me quella intrapresa dalla Disney (ed altri) è la giusta rotta per arrivare alla bancarotta. Detto ciò non posso che sottoscrivere le sue considerazioni finali.
La verità è che Dinklage voleva essere lui l'unico nano, per paura che qualcun'altro gli rubasse la scena.
Precisamente il mio pensiero. Non credo che i primi 7 attori scelti per i nani siano stati felicissimi, anzi. Poi un giorno mi spiegheranno dove, di grazia, nano (nel senso di creatura fantasy) sia uguale a persona affetta da nanismo. Nella prima stagione di The Witcher infatti erano atroci, assortiti malissimo, a parere mio
A parte che sarebbe stato un perfetto Brontolo, dire che Biancaneve è retrograda significa non avere capito nulla delle fiabe. Si tratta di storie archetipe e dunque atemporali.
Voleva fare la prima nana.
Il bello è che ha tolto la possibilità di instradarsi bene nel lavoro anche a un giovane attore nano che avrebbe fatto quasi sicuramente cucciolo (dovrebbe essere un adolescente, credo). Sarò ignorante io, ma tutti gli attori nani che conosco sono adulti
infatti, praticamente tutti pensano che quella carogna di Dinklage abbia giocato a fare il virtuoso per eliminare la concorrenza
L'occidente sta cadendo a pezzi . Spero che la Disney fallisca
Meno male esistono ancora youtuber con il coraggio di dire la verità! Massimo supporto.
Ciò che posso dire è che sono tutti prodotti che falliranno miseramente .. mentre prodotti come il signore degli anelli di p.j. vivranno in eterno.
Beato te che ci credi. Intanto, "La Sirenetta" (che ho già citato sopra) del 1989 aveva incassato 220 milioni, il remake decisamente peggiore del 2023, invece, ne ha incassati oltre 500 (che è una cifra uguale al vecchio, calcolando l'inflazione). Quindi, almeno in questo caso, come prodotto non è fallito: più che altro, si tratta di junk movies, equivalente cinematografico del junk food. Su una cosa concordo: sono solo tanti fuochi di paglia. Cose come i romanzi di Tolkien o Lewis, per contro, sono i grossi, vecchi ceppi di quercia o robinia che continuano a scaldarti la casa per un giorno e una notte interi...
@@webwizard65è stato visto dalla parte politica pro "woke" che supporta pesantemente questo tipo di film spazzatura .. altri introiti arrivano da haters che li vanno a vedere per poi insultare il film.. il mio pensiero è semplicemente che andava ignorato.. una volta i b-movie rimanevano tali .. ora invece vengono iper pubblicizzati.. mah
Paolo, woke e cancel culture vanno di pari passo. Purtroppo non si salva nulla e la Disney con la sua crisi economica (di cui si parla poco, indovina perchè?) non promettono nulla di buono. Dal canto mio, sia a livello videoludico che culturale dico: ma fatevi le vostre serie, i vostri libri, i vostri anime, i vostri boardgames, i vostri vigeogiochi, la vostra musica, i vostri eroi, i vostri malvagi e non rompete le scatole. Hanno davvero stancato e in troppi modi per non averne abbastanza. Da genitore, suggerisco di stare attentissimo a cosa trasmettiamo ai nostri figli e specialmente di parlare, discutere, illustrare anche questi (negativi) elementi che purtroppo sono parte dello scibile cui si può entrare in contatto. Il Signore degli Anelli insegna di pensare con la propria testa e che il male spesso si annida nelle (apparenti) migliori intenzioni. Non è casuale e Tolkien lo sapeva bene.
Infatti, si avverte sempre più la necessità di avere nuove storie, non se ne può più del trentesimo rifacimento al ribasso di Biancaneve, specie dopo il postmoderno che l'ha rivisitata in ogni possibile contesto
@@PaoloNardiSoia Si beh, nuove storie però non in linea con questo tipo di culture estremiste. Sarebbe positivo un ritorno ai normali valori di famiglia, eroi, buoni propositi, valori. Ma almeno per il momento, la vedo durissima. Nel frattempo, in famiglia (almeno in questa famiglia ma sono sicuro che non siamo i soli) si continua con i classici più anime "selezionati". A livello anime ai suddetti farei vedere Inuyasha e Saiyuki, tanto per fargli capire come si fa. E sia chiaro, The Orville e Star Trek: Strange New Worlds sono apertissime e ben fatte, purtroppo vengono ingiustamente ignorate. Lo so, a te la fantascienza piace meno ma che posso dirti, Asimov (e Vance e tanti altri) l'ho da sempre nel sangue :D
Voglio assolutamente i sette wrestler che combattono i mostri...
Spero tanto che tutta la cosiddetta cultura woke si riveli infine come una semplice moda passeggera. Nel frattempo i libri con le fiabe classiche andranno a ruba e aumenteranno di valore.
No purtroppo, sarà la cultura futura
@@markino-4952la non cultura
@@markino-4952Non può essere cultura ciò che si basa sulla distruzione della cultura stessa
@@markino-4952 Non può durare per sempre. Già adesso in America ci sono tantissimi che si stanno opponendo a questa deriva, prima o poi è inevitabile che ci sarà un cambio di rotta. Certo però potrebbero volerci 10 anni.
@@markino-4952 Non lo sarà, come non lo è stato il periodo in cui erano i religiosi a fare la morale sui prodotti negli stati uniti. Alla fine tutto questo è stato rigettato.
Basta anche solo vedere come sta crescendo l'interesse per i prodotti esteri, i manga hanno superato i comics negli stati uniti, ora si guardano più anime che cartoni animati prodotti da loro. Su Netflix stanno andando alla grande i film Coreani, ed ecc...
Ah, i Trolls di Frozen, un capolavoro avanguardista...
Trovo molto poetico il fatto che Biancaneve e i sette nani sia stato il primo lungometraggio Disney e il suo remake sarà probabilmente l'ultimo.
Magari...
Speriamo
Temo tu sia troppo ottimista. Hanno già in programma il live action di Oceania e Lilo e Stitch...
Io trovo poetico che il primo sia un capolavoro e l'ultimo remake di turno sia idoneo per pulirsi il ©ulo
Macchè, faranno persino il prequel su Mufasa
Sicuramente, in questo "reboot", la strega che darà la mela avvelenata a "Neraneve", sarà rappresentata da un "maschio, bianco, etero, CIS..."
Lo script originale prevedeva sette Biancanevi e un nano.
Hai detto fanpage... hai detto tutto❗
✌️
🎅🏿
Non ho mai aperto un video così velocemente
Bravissimo Paolo come sempre nell'affrontare questo argomento.
Mi sento di dire la mia: alla fine è tutta una questione di valore artistico nella (ri)scrittura di qualsiasi cosa. E se parti con dei "dati di progetto" che non sono: creatività, immaginazione, idee, sviluppo di trame e personaggi ecc. ecc. MA: polically correct oltranzista anche fuori contesto, marketing, targeting del pubblico, analisi del rischio dal pdv finance, costruzione di consenso ecc. ecc. ALLORA sappiamo già in partenza dove si andrà a parare, ovvero nella mediocrità...
Bravissimo Paolo Nardi
Sempre sul pezzo, colto, profondo, mai banale, mai volgare, la coscienza critica che non ci meritiamo ma di cui abbiamo bisogno.
Idee nuove poche e sfruttamento di brand conosciuti in chiave multi etnica multi genere multi tutto
Non sapevo nulla dei vari editing di Biancaneve,, addirittura cannibalismo necrofilia etx nelle leggende tedesche.
Insomma rivaluto Biancaneve di Leone Frollo a questo punto
Quanto sarebbe bello vedere una Biancaneve con necrofilia e cannibalismo?
Scrivessero una nuova storia anzichè mungere all'inverosimile ciò che è già stato fatto.
e daje e daje di reboot a tutta randa in capolavori vedi peter pan ad esempio
Non ne sono in grado per questo devastano le storie che ci sono già, che è molto più comodo per chi non sa fare nulla
@@gianlucamedda5348 ma qui bisogna soltanta fatturare chi se ne frega se conosci la storia mille mila volta devo solo sganciare e non pensare
Amici, le storie nuove le scrivono, suvvia, non diciamo fesserie.
La domanda è: perché non possono reinterpretare storie vecchie? Chi lo dice che è un problema?
Disney aveva già stravolto diverse favole, fra cui anche la Sirenetta e Biancaneve. Perché non vi ha dato fastidio quello stravolgimento?
una Bianca neve che Non è bianca (Non è un commento razzista)e un sette Nani che non Sono nani 😂😂😂suvvia, cosa dice lei 😅??!e poi anche gli altri (dis) adattamenti Non erano certamente il massimo Anzi,solo biechi e furbi espedienti x ingraziarsi una fetta (nemmeno troppo larga visti i numerosi flop)del pubblico!😂😊
Prova a far contenti tutti, non farai contento nessuno.
Prova a non offendere nessuno, offenderai tutti.
la fantasia lascia il posto al politicamente "stronzo"......il commento di Dilan Postl è il commento di una persona intelligente.
Non c'è proprio ricerca e volontà di creare nuovi mondi immaginari. Quante versioni di Biancaneve hanno fatto negli anni? Mi attendo un multiverso dove si incontrano le varie Biancaneve.
Piffero, tu scherzi, ma mi sembra un'idea bellissima! Tra l'altro una storia che vedo molto bene nel mio secondo fumetto preferito dopo Topolino, ovvero Martin Mystere. Mi vengono in mente un paio di storie un po' da "fumati" pubblicate in passato (tipo Martin Mystere nel mondo delle fate e simili) in mezzo alle quali la tua idea non sfigurerebbe affatto. Buona giornata
Grazie Paolo per questi video e per esprimere, con la tua solita gentilezza e lucidità, remore e perplessità che molti di noi hanno nei confronti di questa società che stiamo costruendo
Il punto è che la gente la fuori si è dimenticata (volutamente o inconsciamente) che la creatura mitica del nano non è assolutamente accostabile alla nanosomia/microsomia; di certo Tolkien (prendo ad esempio lui ma si potrebbe accostare l'argomento sulla mitologia norrena) non immaginava e rappresentava le creature denominate dwarf agli esseri umani.
Queste creature hanno proporzioni diverse rispetto a quelle dei "veri" nani, basti vedere lo studio che fece Peter Jackson su Lord Of The Rings e The Hobbit per contraddistinguerli dagli elfi e dagli umani.
Inoltre quelli del 1937 erano proporzionati, tozzi e rotondi con quattro dita per mano (fatto sia per facilitare l'animazione delle mani e sia per contraddistinguerli da Grimilde, Biancaneve, il principe e il cacciatore che sono gli unici umani del film) e dovevano anche essere l'elemento comico del film poiché il film era indirizzato sia agli adulti ma soprattutto ai bambini per bilanciarne il tono generale.
Senza contare che facendo queste manovre di supposta "reinterpretazione" con il remake in questione tu non stia rispettando il materiale d'origine, non mi riferisco alla fiaba ma al film del 1937: mi immagino già la sezione commenti sotto il trailer del film quando uscirà e il probabile flop, e la Disney si chiederà stranamente perché al pubblico non piaccia il loro prodotto.
Non c'è poesia o cinema in questi remake moderni, solo propaganda, mary sue e woke ingombrante.
Avete presente quando guardiamo a certi periodi del passato chiedendoci: “ma come hanno fatto a pensare che questa fosse una buona idea?” Eccoci qua.
Premettendo che mi sono ormai stancato di vedere sempre le stesse storie riproposte in mille salse diverse, dai film di supereroi (ci saranno almeno una decina di diversi film su batman, spiderman e superman) ad appunto i classici disney (con tutti questi live action), credo che sia sempre lecito riadattare una storia secondo la visione che un artista ha (regista, scrittore o chiunque sia). Credo anche che questo debba essere fatto rispettando comunque l'opera originale.
Parlando appunto di Biancaneve, quando Tarsem Singh realizzò qualche hanno fa il "live action" Mirror Mirror, con Julia Roberts nei panni della matrigna/strega e Lily Evans in quelli di Biancaneve, lui stravolse quasi totalmente la storia, con il suo stile grottesco e caricaturale, portando comunque rispetto alla storia e ai personaggi originali (che pure erano per molti aspetti stravolti). Ne risultò un film piacevolissimo e divertentissimo (secondo me un grandissimo film, come tutta la filmografia del regista, ma per sta volta non voglio allargarmi troppo) che univa una storia classica con la visione geniale di un artista.
Un altro esempio può essere il Pinocchio di Guillermo del Toro e, tante altre volte abbiamo visto storie modificate o completamente stravolte quando riadattate a film.
Il problema sorge quando si ha una major che va a modificare una storia solo per far passare un messaggio ideologico, giusto o sbagliato che sia. Quando è un artista a fare un personale riadattamento di un'opera si ha un prodotto autoriale che porta valore all'arte, quando lo fa una major si ha un appiattimento artistico che danneggia l'arte, e Disney negli ultimi tempi questo ha fatto.
Detto questo, il genere Fantasy permette di creare infinite storie dove l'unico limite è la nostra immaginazione, quindi perché invece di creare nuove storie e mondi dove si può inserire tutti messaggi ideologici e "politically correct" che si vuole o volendo anche l'opposto di questi, si deve continuare a creare piattissimi riadattamenti di storie che non fanno altro che danneggiare il cinema e l'arte tutta?
Perché per fa passare i messaggi aberranti del politicamente corretto, del woke e del gender, non bisogna solo creare dei lavori artistici (che tra l'altro non sono capaci di fare, anche perché ci sono dei limiti oggettivi indotti dalla stessa filosofia limitata e limitante che vogliono trasmettere), ma è necessario distruggere tutti i lavori precedenti che portano i valori opposti (come la famiglia, l'amore tra sessi diversi, ecc...).
Non conoscevo questo adattamento di Biancaneve. Devo recuperare
Condivido tutto, soprattutto il messaggio finale! Viviamo in un'epoca da questo punto di vista estremamente decadente
Il primo lungometraggio a cartoni animati, in cui Walt Disney investì tutto il budget è, a mio parere, un capolavoro.
Sia la favola originale che il cartone di Disney sono scritti con la sensibilità dell'epoca e bisogna tenerne conto e, anche se non è piaciuto al grande Tolkien pazienza, a me piace tantissimo.
La storia di Biancaneve è quella, pare affondi in parte in una vicenda reale che peró purtroppo finì male. Biancaneve si chiama così perché ha la pelle bianca come la neve, spero non sia una colpa! I nani pare prendano spunto da minatori, che in antichità erano spesso di bassa statura per stare nelle gallerie che la tecnologia del tempo non consentiva essere alte ed avevano cappelli di colore diverso per distinguersi meglio nel buio.
Che barba riprendere queste storie e distorcerle, come ben detto, creino storie nuove al passo coi tempi!
Sono totalmente d'accordo con quello che hai detto.
Tra un pò dovremo stare attenti ad essere politicamente corretti pure nella fase REM del sonno.
Grande Paolo, commento ineccepibile
Giustissimo Paolo, il problema non è la liceità, quanto l'incapacità - per dirla in termini a noi cari - di descrivere un mondo secondario che abbia qualcosa da dire al nostro mondo primario. Problema della narrativa e del cinema, ma anche di altro (vedi la liturgia...).
Grazie Paolo per questo commento veramente equilibrato. Aggiungerei che i Grim per la versione del 1812 si sono si ispirati a leggende germaniche, ma elementi della favola sono presenti nell'opera di Basile lu cunto deli cunti che risale a due secoli prima ed è apparso in area mediterranea, ma molti racconti di Basile hanno elementi che si ritrovano in area Greca e medio orientale e sono antichissimi, pertanto non sarebbe così strano che l'originale Biancaneve fosse olivastra, o gialla.
Il problema non è cambiere le storie perché sono migliaia di anni che cambiano, il problema è la mancanza di grandi sceneggiatori che faccuano cose nuove e, se rimaneggiano vecchie storie, lo facciano con cultura e rigore, si può scegliere di eliminire i nani o sostituirli con sette robot, l'importante e fare una sceneggiatura coerente in cui vi sia una trama forte e le scelte narrative si giustificano senza chiedere allo spettatore non solo di sospendere l'incredulità, questo è legittimo, ma di sospendere anche le funzioni logiche. 15:59 15:59
Quando Biancaneve e il Cacciatore diventa il vero film Disney!
Non sono le strategie della Disney, è la strategia del politicamente corretto e della cancel culture (cioè della nuova damnatio memoriae). Anche a costo di perdere miliardi di dollari (tanto hanno il monopolio del cinema, e i soldi li stampano i loro gruppi economici).
Te l'ho già detto più volte, è una scelta squisitamente POLITICA.
Applausi, chi non vuole capire è complice.
Però una reinterpretazione data da un periodo storico deduce che molta gente vorrebbe guardare un tale prodotto, invece io credo che la reinterpretazione è creata da un ristretto numero di persone guidato da un'ideologia per un altro ristretto gruppo di persone. Un tentativo dopo l'altro di inculcare una forma mentis ma con scarsi risultati che portano a forti perdite, anche per Disney. Chi è davvero felice di tutti questi cambiamenti? Parliamo ancora di Biancaneve o "Biancaneve e le 7 rappresentazioni"?
Pienamente d'accordo con te,soprattutto sul finale..ci dovrebbe essere un maggior legame tra la cinematografia e la piccola/media editoria,perche' molto spesso amche li' si nascondono delle vere perle che riescono a parlare al nostro mondo,ma che tuttavia restano sommerse dai numeri che tanto importano ai giganti del cinema
Eh niente, il nostro mitico Paolone non sbaglia un colpo... Non so quantificare la stima per quest'uomo, spero un giorno di poterti incontrare, stringerti la mano e farti i miei complimenti
Mi viene in mente solo Richard Benson: I NANI! I NANI (li avete visti sulla riva del fiume!)
Che noia questo attivismo Disney... quando inizieremo ad avere di nuovo film belli da vedere? Ormai è un flop dopo l'altro... ma con tutti i fondi che le multinazionali americane riversano nelle casse di Disney, per mandare avanti le varie ideologie che fanno comodo, alla fine si va avanti. Che tristezza.
Va beh, riguardo alla bellezza della Regina, pensa al film Biancaneve e il Cacciatore. Con Charlize Theron e Kristen Stewart!
Mah. L'intera faccenda mi suona come l'ennesimo autogol della Disney.
In quel film: Charlize "specchio specchio delle mie brame... chi è la più bella del reame?"
"Biancaneve (stewart)"
Io: cambia spacciatore specchio.
Parole sante Paolo. Ho apprezzato molto questo video,bravo
Hai giustamente citato Il gobbo di Notre Dame, unico adattamento Disney dove probabilmente si riesce a peggiorare un villain già di suo terribile facendone un personaggio memorabile, con una canzone stupenda, quindi nulla da dire. Poi che il romanzo di Hugo (che io adoro) non abbia un lieto fine manco per errore non cambia la qualità del classico Disney. Che dire speriamo che non debbano mai farci un live action, avrei paura 😱
Soprattutto perché sarebbe problematico fare il gobbo di Notredame senza gobbo per fare contenti i woke.
@@comstraker7329 Febo diventerebbe anche più tossico di Frollo ed Esmeralda si lancerebbe in tirate femministe dalla prima scena. Atroce
Invece io avevo sentito che era in programma...
@@Iriuuu In effetti sì ma lo hanno "congelato" per, cito un'intervista al compositore della colonna sonora, "impossibilità di adattamento ai tempi che corrono". Insomma per "Baciala" è stato un gioco da bambini, "Fiamme dell'Inferno" si preannuncia molto più difficile. Si spera che resti solo una possibilità remota
@@raelynhightside6611 secondo me non molleranno la presa, troveranno il modo di farlo comunque. Devono tenersi i diritti.
E ovviamente sarà una m3rda. E sono certa che troveranno il modo di difendersi dalle accuse col fatto che hanno cercato di dare più giustizia e rappresentanza ai romani (ovviamente male e superficialmente) e ai disabili, anche se non si sono mai presi la briga di rappresentare in opere nuove nè gli uni, nè gli altri. Ormai sono così prevedibili nella loro finta politica inclusiva a cui non credono manco per sbaglio
Il declino è cominciato eoni fa ,quando non avendo più sceneggiature originali si cominciò a piluccare fra i platform da salagiochi😅
Concordo su tutto. Cercare di "normalizzare" il fantastico è paradossale. Eppure oramai è la prassi.
Ma è un discorso molto difficile da fare. Temo si stia perdendo la capacità di immaginare il fantastico come un mondo "altro" e lo si voglia per forza "normalizzare", ovviamente banalozzandolo. Paradossalmente, ci può parlare molto di più il cannibalismo della fiaba originale che tutti gli ingentilimenti moderni delle stesse storie
Il problema è che un tempo si riscrivevano le vecchie storie usando la fantasia e l'immaginazione dell'autore in questione. Oggi invece si riscrivono per politica e falso progressismo ipocrita e becero. È questo che non perdono alle trasposizioni odierne. Possono adattare tutto quello che vogliono, in qualsiasi chiave e contesto, ma che abbiano una coerenza e un senso, che siano opere d'artista e non propagande.
non potrei essere più d'accordo con te! la mia analisi al 100%! oltre a questo, aggiungerei:
1) il fatto che circa una dozzina di canali youtube americani stanno tirando avanti da settimane polemizzando su questa storia, sulla disney che è al tracollo, sul fiasco di indiana jones, sulla fine di hollywood... ci fa capire come il vero interesse sia produrre gossip. rovesciamo polemica trash su trash, facendo niente altro che parlarci addosso e cercando di monetizzare gonfiando notiziette stupide come fossero grandi scandali. La verità, come dici tu, è che non c'è più niente da dire.
2) Bisognerebbe chiedersi come mai la creatività sembra esaurita. Siamo diventati più stupidi e pigri? Forse sì, ma non solo. Forse la sovrabbondanza, il fiume incessante di contenuti a cui veniamo sottoposti quotidianamente ci ha ubriacati. Per provare a inventare qualcosa di nuovo Bisognerebbe prima digerire il vecchio, farlo decantare. Bisognerebbe digiunare un po per ritrovare del sano appetito. Bisognerebbe stare in silenzio per poi tornare a dare alle parole dei significati.
Ma tutto questo non si può fare... sennò a chi lo vendiamo l'abbonamento a netflix??
Il commento di gran lunga più sensato che ho sentito su questo argomento, complimenti!
I miei due centesimi, arrugginiti e graffiati:
i live action sono una mossa paraculo, per rinnovare eventuali diritti/incassare sul richiamo nostalgico che, soprattutto nell'ultimo periodo (diciamo, dal 2013-2014 in poi) ha attecchito sempre più (pensiamo soltanto ai remake usciti recentemente, come il Ghostbusters del 2016).
Rimanendo al solo caso dei live action disney.....hanno poco senso, sia che li si guardi per un verso oppure per un altro. Se devi fare una copia identica, allora tanto vale che mi guardi il cartone originale (al massimo, se c'è un bravo regista o costumisti capaci, apprezzerò quelle sezioni del film, ma sul fronte della storia avrò ben poco da godere); se è differente, in toto oppure in parte, allora non posso parlare di un remake e rimarrò (potenzialmente) scornato dalla non aderenza al materiale originale...ergo, prediligerò comunque il cartone precedente.
E, passando al caso in questione...diciamoci la verità: il film avrebbe quantomeno potuto essere un trampolino di lancio/possibilità di affermazione per sette attori affetti da nanismo. Della Biancaneve latina, poco me ne cale, sarò sincero, tanto non è un film che guarderò...ma su quei ruoli non sono disposto a far spallucce.
E questo non perché io sia un sjw o sia particolarmente attaccato alla figura dei nani fiabeschi, ma perché quello è un ruolo adatto a loro (se volessi essere ironico, direi che è "un ruolo alla loro...altezza" *risate registrate in sottofondo e trombetta ironica*): la fisionomia di un attore affetto da nanismo è particolare e ci sono ben pochi ruoli, a parte un fantasy oppure una storia ambientata in periferia (penso all'impostazione realistica di Joker) dove puoi metterne uno (oopure un gruppo), senza che la cosa risulti ridicola oppure forzata.
E dire che non mi pare di aver scritto una marea di scemenze, né credo di essere in possesso di un QI più elevato di chi è pagato per decidere il cast di questi film....
Sapkowski aveva riscritto anche La bella e la bestia, una volta tanto con un finale positivo. Peccato che Shitflix non ci abbia capito, al solito, una fava e l'abbia trasposto malissimo
penso che la Disney stia scientemente sostituendo i prodotti più importanti del passato con versioni woke, non curandosi del risultato al botteghino; i film vengono girati di nuovo, i libri sono corretti mediante la cancellazione dei concetti e delle parole che la cultura woke vuole sopprimere; è una strategia a lungo termine, piano piano le versioni più "antiche" spariranno dai cataloghi e dalle librerie, resteranno solo le versioni woke e un pezzo di storia sarà riscritto (ricordiamo cosa è stato fatto alla saga di Paperone...).
Tutte queste operazioni, che di facciata sono a favore della diversità, si stanno rivelando un boomerang per la Disney che ha sempre più problemi finanziari.
Stanno incassando un flop dietro l'altro: La Sirenetta, Lightyear, Strange world, Elemental.... Sono riusciti ad affossare persino la Pixar che era lo studio numero uno d'animazione. Che scempio.
Urge un cambiamento di rotta perché il pubblico non ha apprezzato, cominciassero a fare veramente storie che trattano questi temi senza bisogno di prendere storie già esistenti e cambiarle per attirare pubblico e fare una sorta di gara per essere i primi.
quoto in toto...come quando vogliono rifare i film di supereroi cambiando i personaggi...anzichè fare un nuovo super eroe...
@@matteoenricocattaneo Sì è vero, anche cambiare etnia e sesso ai vari personaggi dei supereroi piuttosto che utilizzarne di nuovi (e esistenti già nei fumetti) è diventata una cosa davvero fastidiosa e non è vero che è ininfluente.... Anche quella è più una gara che altro per la Disney ( e anche altri studios).
Francamente, questa Cosa m ha stancato!Mi fanno Solo ridere!E tutto ciò a mio avviso sfocia Nell assurdità e Nella totale follìa non aggiungo altro,Se non lei ovviamente bravissimo come sempre 😊(vogliono rafforzare la lo loro sciocca idea??;,Si facessero il Loro legendarium personale woke ecc ecc Senza toccare mi permetta il termine:Il Nostro!😈🙂⚡💪
Interessante quando ti sei messo a parlare della fiaba originale, hai mai pensato di affrontare l'argomento? Ne uscirebbero dei gran bei contenuti, nel tuo stile.
Paolo, lascia che te lo dica: sei un dannato eroe (non Marvel!)! Come fai a trovare la forza di tuffarti in questa spazzatura (
Concordo. Ha una freddezza e una razionalità assolutamente eroica, in questo senso.
Notevole pensare che i nani del film del 1937 non portavano avanti chi sa quale stereotipo: erano solo persone un po' basse, ma forti, robuste, senza impedimenti fisici: gli stereotipi, se mai, erano legati al fatto che essi rappresentavano caratteristiche tipiche dell'uomo ( l'essere dotti, pigri, rabbiosi,...) che possono essere positive come negative, a seconda di come uno le usa e sa indirizzarle.
In tutto ciò, a ragione Dylan Postl
Sembrano sette individui in cura mandati da una comunità di recupero a una festa di carnevale di patronato, forse sono un pò cattivo, ma in fondo perchè dovremmo farci fare la morale da dei film che antepongono l'indottrinamento come punto focale della loro offerta rispetto alla creatività?
No sei stato poco cattivo, per quanto mi riguarda.
Personalmente non voglio dire cosa penso, per non rischiare di fare avere conseguenze a Paolo
Siamo ai livelli dei 92' di applausi!
Ci manca solo che mi rompano le scatole mentre schiero i Nani durante una partita a Warhammer.
Forse sono malpensante, ma noto una sottile differenza tra l'addolcire una fiaba che nasce decisamente horror ( tramutando, chesso', la madre in matrigna ) e il distorcere completamente significato e figure fiabesche in essa contenuti. Anche nel primo caso si potrebbe parlare di una sorta di politically correct, ma a me piace guardare al motivo per cui le cose cambiano e capisco che per una bambina potrebbe risultare spaventosa l'idea di una mamma che decide di far fuori la figlioletta per invidia. Quindi riesco ad accettare che la mamma, nel tempo, si trasformi in matrigna. Non capisco invece perché una figura fiabesca come i nani di Biancaneve debba essere trasformata in altro, né perché Biacaneve debba essere di pelle non bianca (allora la si chiami in un altro modo!)...insomma, mi sembra che in questo caso i cambiamenti siano propedeutici ad altro, non certo a rassicurare il pubblico infantile, semmai a confonderlo. Io mi ricordo benissimo di quando ero una bambina. I bambini possiedono delle menti particolarmente logiche e semplici e tutto quello che cozza contro la loro stringente logica infantile li disturba. Se da piccola ad esempio mi avessero fatto vedere un film nel quale una semplice ragazza di pelle olivastra chiamata Biancaneve viene invidiata a morte da una regina bellissima, avrei cominciato una polemica senza fine con nonni e genitori, criticando anzitutto il nome della protagonista, poi notando il fatto che l'invidia della regina non aveva motivo di esistere... Lo dico perché cose del genere le ho fatte davvero...😅... Quindi penso che non sia proprio un problema di fantasia o paura di tentare nuove storie. È semplicemente la volontà di prendere una storia nota e stravolgerla, perché nella società distopica che vogliono creare è necessario che la logica stringente del bambino sia resa "inoffensiva" e lo si abitui invece alla fluidità su ogni cosa. Perché un film del genere dopotutto arriva a un pubblico infantile che già conosce la storia originale (non credo che a vedere questo live-action ci andranno bimbi di un anno, insomma...).
Mah dai, horror la fiaba non è e nel cartone della Disney non ci sono granchè stravolgimenti, come per altro dici. SUl fatto della necrofilia, in realtà nella fiaba il rpincipe vede la bellezza di Baincaneve e la vuol portare con sè perchè bella; non c' èaccenno al fatto che gli piacesse contemplare cadaveri, ma c' è solo il fatto che Biancaneve fosse bella. Per uiltimo, Biancaneve avrebbe potuto aver 7 anni all' inizio, ma quando la madre riesce ad ucciderla passa del tempo ( fa 3 tentativi e certo non ci avrà impiegato 6 mesi), perciò Biancaneve era più grande, probabilmente adolescente.
Le fiabe hanno in sè tantissime immagini archetipiche perciò ci si trova anche lati oscuri e spaventosi. La figura della madre che vuole uccidere la figlia Biancaneve, ad esempio, rappresenta proprio il momento in cui una mamma si accorge di non essere la più" bella di casa" perchè viene scalzata dalla figlia che sta crescendo e rappresenta il semtimento di odio ( si odio, ci possono esserr parti di noi contrastanti) che ne deriva. Il fatto di edulcorare ciò con il metterci una matrigna mi lascia qualche dubbio perchè in parecchi lavori di Walt Disney manca la figura materna e magari potrebbe essere semplicemente riconducibile a qualche trauma di Walt più che a cambiare una fiaba.
Ho letto varie versioni della fiaba di Biancaneve ( le fiabe sono tradizioni orali perciò non c' è una vera e propria verisone) da piccola, ma nessuna mi ha sconvolto, nonostante la mamma volesse mangiare il fegato di Biancaneve ( e comunque un conto è leggere qualcosa di macabro, un conto è vederlo si schermo). Mi sconvolse molto di più La Piccola Fiammiferaia
@@laurach.5550 Beh, se non è orribile (ossia horror) l'idea di una regina che manda la principessina nel bosco con un cacciatore affinché costui la ammazzi e le strappi un organo a scopo dimostrativo, non so cosa sia orribile 😆
Walt Disney però non mi risulta sia stato il primo a cambiare la madre vera in matrigna: questa versione circolava già da tempo nei vecchi libri di fiabe e, come ho detto, ne capisco il motivo. La spiegazione dell'allusione all' invidia della madre e compagnia bella può essere compresa dagli adulti, ma spaventa di sicuro una bambina. E poiché, nel tempo, le fiabe si sono rivolte sempre più a un pubblico infantile mi sembra che quel cambiamento sia stato opportuno. Gli adulti poi possono tranquillamente andare a ricercare le fonti originarie... se c'è una cosa che mi ha sempre spaventato è la figura della strega nel film animato della Disney, una delle più orripilanti megere che abbia mai visto 🤣
Sulla necrofilia... mi sembra che Paolo abbia parlato solo di alcune interpretazioni dell'atteggiamento del principe ... per me errate naturalmente, sono d'accordo con te e poi i deliri di certi psicologi lasciano il tempo che trovano: tutta la scena del principe e della teca di cristallo serviva a far finire bene la fiaba, tant'è che in una delle versioni non esiste nemmeno il famoso bacio tanto deplorato dall'ideologia woke... i servitori del principe scivolano nel trasportare la teca con Biancaneve e questa sobbalzando nell'urto le fa "sputare" fuori (o dovrei dire vomitare? 🤭) il boccone di mela avvelenata risvegliandola... 🍎... Le fiabe spesso finiscono bene ma è naturale che abbiano dettagli macabri o spaventosi, mi chiedo cosa insegnerebbero altrimenti...
La Piccola Fiammiferaia può risultare più traumatica proprio perché non è una fiaba in senso stretto, anche se l'hanno sempre inserita in raccolte del genere, ed è decisamente rivolta a un pubblico adulto come la maggioranza della produzione di Andersen. La piccola muore e sicuramente per un bambino può essere un colpo. Io mi rattristavo molto da piccola, ma rileggendola da adulta e considerando il mio essere cristiana l'ho trovata solo commovente: dopo tanta sofferenza la piccola fiammiferaia trova la pace in Paradiso, assieme alla nonna, l'unica che l'amasse davvero.
Credo che per gli adulti questa storia dovrebbe essere molto più traumatica, perché li interroga su quello che fanno nella pratica per alleviare le sofferenze altrui: la scena finale con i passanti che si accalcano attorno al corpicino congelato della bambina e sanno solo compatirla è un grido di denuncia contro il sentimentalismo sterile che tiriamo fuori spesso troppo tardi.
Se devo essere onesta l'unica storia che mi ha davvero creato un trauma infantile è quella di Barbablù. L'idea di un cattivo seducente che sposa ogni volta una donna diversa, dopo aver ucciso la precedente, era davvero impressionante. Per non parlare di quando la moglie entra nella stanza proibita e si trova davanti i cadaveri semi mummificati delle donne che l'hanno preceduta 😱 Davvero uno spettacolo degno di Dario Argento!
@@valentinaalbonico7390 SI vero La piccola fiammiferaia non è una vera e propria fiaba. Sai che anche a me barbablù non paiceva affatto? Sul fatto della madre/ matrigna che voleva Biancaneve morta da piccola ciò non mi faceva paura, proprio perchè il male nelle fiabe c' era ed aveva funzione catartica. Non credo che a nessun bambino il fatto che la strega volesse il fegato di Biancaneve abbia tolto il sonno. C' è un' altra verisone di Biancaneve in cui fu il principe a svegliarla muovendo al teca per portarsela al castello e ce ne è pure un'a ltra con il bacio ( forse la Biancaneve della cultura russa?). Cmq credo che Walt Disney abbia un po' edulcorato le storie ( eccezion fatta per la Sirenetta, che per altro fiaba non è) perchè un conto è leggere una storia, un conto è vedere i fatti in un film ( cosa che rende tutto più macabro; io da adulta ho letto Le cronache di Ghiacico e di Fuoco senza che le parte più sanguinolente mi dessero più di tanto fastidio, ma non sono riuscita a vedere alcune scene del fim perchè troppo crude)
@@laurach.5550 Innegabilmente la Disney ha edulcorato spesso i fatti anche perché doveva creare prodotti vendibili alle famiglie, quindi con la loro dose di paura ma non troppo. Oggi invece cambia le cose sempre per vendere, ma per vendere alle folle plagiate dalla ideologia dell'attuale pensiero unico, ecco perché è legittimo criticarla. 🤔 Creare prodotti vendibili non è un delitto. L'industria del cinema campa così. Dipende però a chi stai vendendo e la qualità di quello che vendi. Quindi sono d'accordo con tutti coloro che vedono edulcorato il primo lungometraggio d'animazione Disney (anche per quanto riguarda la figura dei nani, che Tolkien - indignato - vedeva ridicolizzati) ma credo anche che come lungometraggio animato sia un buon prodotto, perché la storia rimane quella, la scrittura è adatta ai bambini e strizza l'occhio agli adulti (alcune battute le ho capite da grande e le ho trovate divertentissime), i disegni sono belli e la colonna sonora rimane indimenticabile, che piaccia o no. Chissà se si potrà dire altrettanto del live-action 🙃... Comunque credo che le trasposizioni di un testo, fiabesco o fantasy, sul grande o piccolo schermo possano essere fedeli senza cadere nel macabro eccessivo... (E anche in un testo alcune descrizioni possono essere tali da indurre chi legge a chiudere il libro in preda al disgusto)... Anzi, a volte le allusioni visive possono colpire lo spettatore molto più delle scene nude e crude.
Un analisi davvero profonda e ben strutturata
Ciao Paolo, qui si sta parlando di "propaganda"! Sei troppo buono
Spero che Walt Disney sia ben lontano dalla sua tomba e in uno spazio ben più ampio per rivoltarsi
È stato criogenato sotto al castello di disneyland, a quelle temperature non puoi girarti 🤔
Grazie Paolo! Il finale è veramente sconfortante. Ormai si è perso del tutto il senso di fare dell’arte, si va sull’”usato sicuro” infarcito della solita ideologia con la speranza che questo possa vendere; perché alla fine l’unica cosa che interessa è il ritorno economico. La presunta sensibilità sociale-politico conta solo nella misura in cui è spendibile per ottenere il più alto incasso al botteghino possibile (farebbero film con soli autori caucasici se il razzismo facesse ancora guadagnare, così come facevano relativamente poco tempo fa).
Cosa che infatti ha sempre perseguito: ideologia dominante + bieco affarismo
Complimenti x la disamina
Siamo al fondo del barile, nn solo con la Disney o i film x bambini, siamo al fondo proprio con la cultura tutta
Per quindici anni ho fatto lo scrittore per bambini. Ho smesso, per diversi motivi
IL CINEMA MODERNO.
Riassumendo:
Niente mondo fantastico.
Niente personaggi fantastici/nuovi.
Niente nuove idee.
Niente elementi allegri.
Niente elementi tipicamente per bambini.
Niente elementi di coerenza di trama.
Niente cura del contenuto e/o caratterizzazione personaggi.
Niente più morale ne valori.
Grafica e sfondo di alto livello
Totale cura del messaggio Politico-Ideologico Woke
Trama e personaggi creati e/o modificati in *esclusiva funzione della politica Woke*
Elementi di critica sociale Woke sempre in evidenza
Paletti di inclusione Woke sempre presenti (anche a scapito del cast della storia originale)
Riciclaggio continuo di vecchie opere/idee cinematografiche.
Costante "preoccupazione di non offendere le minoranze" pur riuscendo a offendere sempre tutti (minoranze comprese).
La bellezza del cinema Woke... ma quanto è bella?!
Oggi si parla tanto di appropriazione culturale allora dico stravolgere una fiaba cos’è? Eh no una fiaba non è semplicemente fantasy perché la fiaba appartiene alla mitologia di una storia di una determinata cultura e se al giorno d’oggi si proverebbe a cambiare un personaggio nero in bianco griderebbero allo scandalo però quando il discorso verte al contrario va bene perché tanto è fantasy. Trovo tutto questo molto disonesto
Ok. Ma impara l'italiano.
Nani derivanti da Aule?No,storpiati da Saruman...
Saruman non avrebbe creato quelle schifezze 😂
La differenza rispetto al cinema del passato è che un film prima era un modo per raccontare una storia, ora è una scusa per diffondere una propaganda becera. La Disney, avendo quasi il monopolio nel cinema, può permettersi di imporre una sorta di dittatura del pensiero. Un vero schifo per chi si avvicina oggi al grande schermo. Fortuna che ormai non sento più il bisogno tornare nelle sale e mi godo il cinema del passato.
Falso. Da sempre il cinema è strumento di propaganda e costruisce narrazioni politiche. Il legame tra Hollywood e la politica è strettissimo fin dalle origini, e c'è una vasta lettera sull'argomento.
Nessuna storia è neutra.
@@angeloc5649 Non è mai successo che una sola multinazionale si comprasse praticamente tutto il cinema nè che, pur di piazzarti una propaganda becera a tutti i costi, producesse di continuo film scadenti e inguardabili. Prima il cinema e la tv godevano di una libertà che oggi ve la potete sognare.
Diciamo che prima esisteva una sorta di compromesso fra artisticità e legami nei confronti di chi ci metteva i soldi. Ultimamente invece esiste quasi soltanto il primo aspetto
Questo non è un film qualsiasi su biancaneve , ma un remake del classico del 1937. se fosse stato un film qualsiasi penso nessuno avrebbe detto nulla sui cambiamenti (come hai ricordato tu ci sono tante opere che si ripropongono di riscrivere la storia originale) , ma se me lo proponi come un remake mi aspetto un minimo di coerenza con il materiale originale. ho visto una foto del set dove l'attrice indossa effettivamente il classico vestito di biancaneve del cartone animato (quello giallo e blu per intenderci), quindi perchè essere così fedeli nei costumi se poi mi vuoi raccontare una storia completamente diversa? Sto polpettone tra vecchio e nuovo ha un effetto straniante (a mio avviso)🤣
Finalmente un po' di lucida analisi
Ma non hai capito, è come diceva Nino Frassica anni fa, "quant'è alto il nano più alto del mondo? 1,80". Svelato il mistero.
Scherzi a parte, totalmente d'accordo.
La Disney ora va avanti di remake. Stanno facendo: Biancaneve, Il Re Leone 2, Oceania, Lilo & Stich, Hercules, Bambi, La spada nella roccia, Il gobbo di Notre Dame, Crudelia 2, Il libro della giungla 2, Aladdin 2, Aladdin 3, Gli Aristogatti, Mulan 2, Trilli, La Principessa e il Ranocchio, Atlantis e forse Taron.
Tutti questi live action.
Da quanto ho sentito il Gobbo di Notre Dame non si fa più
Anche ammettendo che si tratti di controfigure i costumi quelli sono e se i costumi sono peggiori di quelli di Blood Origins abbiamo un grosso problema.
Io amo prendere fiabe innocue e farle diventare politicamente scorrette, grottesche o splatter 😂
Cioè ragazzi il razzismo del politicamente corretto forzato è allucinante abbiamo raggiunto i limiti, oramai si vede il male dappertutto, Biancaneve così solo perché c'è la parola bianca nel nome, la questione del bacio considerata molestia ma ci rendiamo conto che la era una questione di romanticismo quella scena, e poi entrambi si amavano dove sta la molestia. Ma se lo ricordano bene la versione animata che il principe si innamora di Biancaneve e la vuole conquistare corteggiandola perché innamorato. La questione dei nani è un 50 è un 50, perché noi ci dobbiamo a riferire ai nani del mondo Fantasy sì come quelli che conosciamo attraverso Tolkien e la mitologia norrena ciò è creature fantastiche e su questo sono d'accordo, e non nell'altro senso riferito alle persone affette di nanismo che hanno tutto il mio rispetto se le persone fanno riferimento entrambi i modi è un fatto di ignoranza.
la faccia di paolo all'inizio dice tutto
Queste sono operazioni che Guenon ed Evola definivano di controiniziazione. Il male è bene e il bene è male. Da quando è stato estromesso l'ultimo nipote di Disney dal CDA la Disney sta cadendo sempre più nell'abisso
Non é che non ci sono storie nuove, lo scopo é cancellare tutte le storie passate per cambiare la mentalità delle persone
La penso come te, è quello che sta succedendo
Se anche opere in teoria documentaristiche, come il Cleopatra della Netflix, sono in realtà revisionismo storico, siamo bessi bene
Sono loro ad avere preconcetti sul nanusmo.... ognuno giudica gli altri in base a se stesso.... ness7n altro ci aveva mai pensato prima nè nano alcuno si è mai offeso...
Robe da matti...
Caro Paolo ti do perfettamente ragione...il coraggio di scrivere e inventare fa tanta paura, di cosa non lo so o forse si...il coraggio di osare.
Biancasporca e i 7 wrestler
Tra l'altro, la Disney ha inventato il concetto del bacio del vero amore che è presente in vari suoi film tra cui anche l'autoparodia Come d'incanto. È una delle cose della sua centeneraia riscruttura delle fiabe che si sono imposte nell'immaginario collettivo.
(Min. 5:17) Cosa significa stereotipi "abilisti" ?
Ma nessuno pensa a quanto sia sconveniente il fatto che Biancaneve, una ragazzina sedicenne, abiti in una casa con sette uomini adulti? 😳
Dipende, se son tutti di colore può star tranquilla, solo i bianchi sono cattivi
Ma infatti. È il perfetto inizio per un porno 😂😅
@@raelynhightside6611Esiste "Biancaneve e i sette nani" ma con una X sulla prima N di Nani
@@markino-4952 Adoro. Aspettiamo che esca il poster ufficiale Disney e poi sbizzarriamoci!
Nel Medioevo a 16 ci si sposava
Si scrive Tolkien ma si pronuncia "Tolkin", non "Tolkien". Seconda cosa, non è il principe a mettere Biancaneve in una teca di vetro ma sono proprio i sette nani che costruiscono la bara di cristallo (solo loro avevano le abilità per farlo) e non perchè siano necrofili ma perchè il cristallo avrebbe impedito al tempo di raggiungere e corrodere Biancaneve (che loro credono morta), mantenendo intatta la sua incredibile bellezza. Inoltre, siccome il cristallo è trasparente, avrebbero potuto continuare a contemplarla per il resto dei loro giorni. A me, comunque, risulta che la versione che tu hai raccontato sia proprio l'ultima, tranne per il fatto che la madre viene sostituita dai fratelli Grimm con la figura della "matrigna cattiva". Tutti gli altri elementi ci sono, cose che oggi ci sembrano violente e senza senso ma che hanno, in realtà, un significato antico, profondo e ancestrale e che, se non fossero state edulcorate nel tempo, probabilmente mostrerebbero qualcosa di più di una banale guerra di bellezza tra una donna adulta e la figlioletta di sette anni. A ogni modo, resta una bellissima fiaba, da raccontare così com'è e questi stravolgimenti che ne fa la Disney la banalizzano e la ridicolizzano soltanto.
Io continuerò a dire Tolkien
@@PaoloNardiSoia E continuerai a sbagliare. Un po' come se ti chiamassero Peolo... se a te va bene, ok.
@@giuliomartini5523 a me va bene
Comunque ti volevo segnale che i Grimm non hanno raccolto le storie del folklore germanico, ma spesso hanno copiato i racconti da altri libri antecedenti, come "Lu cunto de li cunti", però adattandole visto che invece in questo libro risultano molto più sanguinose.
Ho sempre pensato che i nani di Biancaneve fossero persone non nani mitologici, storicamente avrebbe più senso, i nani erano anche una realtà storica ed emarginata nel Medioevo.
In attesa del reboot di Biancaneve sotto i nani
Più che di nuove storie, la cinematografia moderna avrebbe bisogno di produttori con più palle. Le cose migliori, ormai, escono da festival di esordienti che rischiano in proprio, come ad esempio il Sundance. Questo prendere e rifare che, in quantità normali, può anche essere fisiologico, diventa tossico quando tende a diventare esclusivo. Se da un lato consente di produrre film più o meno "sicuri" (così pensano loro), dall'altro risulta in pellicole talmente scarse qualitativamente da essere più una perdita che un guadagno. Ad esempio, per restare in ambito Disney, confrontiamo una "vecchia" sirenetta del 1989 e una più recente del 2023: se già pochi si ricordano della prima, ancora meno si ricordano della seconda. Personalmente, ho trovato molto più gradevole, per dire, una versione del mago di Oz come "The Wiz", con solo attori di colore tra cui Michael Jackson, Diana Ross e Richard Pryor, prodotta in tempi non sospetti (1978) e senza intenzioni di compiacere una cultura "woke" ancora di là da venire, di tanta robaccia a base di xxx-washing vari. Giusto una parentesi sulla cultura woke: secondo me, è il classico esempio di via dell'inferno lastricata di buone intenzioni. Se da un lato una ipotetica cultura "sleep" è ancora peggio, dall'altro portare il "woke" all'eccesso è solo controproducente (e stupido). "Woke" è cosa buona, "Get up, scream and piss off people" lo è un bel po' di meno: stiamo passando dal primo al secondo e non va bene. Concludendo, è verissimo che le fiabe maturano, si evolvono, si adattano ai tempi: la bella addormentat prima viene stuprata nel sonno, poi viene risvegliata da uno dei figli in una versione, dal principe stesso in un'altra, Ma una cosa è l'evoluzione popolare, naturale di una storia, un'altra è la violenza sulla storia stessa al solo scopo di fare cassa. E' la differenza tra una pesca matura e una fatta maturare a forza: l'aspetto è lo stesso, ma al primo morso la differenza si sente...
Qui siamo giunti alla frutta.
Sinceramente mi ha lasciato senza parole. I nani.. il patriarcato.. la regina... non saprei dove iniziare. Quindi mi limito a consigliare la visione del video della canzone Sonne dei Rammstein dove c'è una bellissima Biancaneve chiaramente Mistress che sniffa oro, che finisce nella teca, ed i nani sono i Rammstein stessi. Molto molto bello. ;)
th-cam.com/video/StZcUAPRRac/w-d-xo.html
Il problema vero è che la disney è pigra ma vuole fare comunque i milioni, quindi ha pensaro di adottare la strategia dei paracul0: produco film apparentemente "buoni"ed "inclusivi" adattandoli a un pensiero politico e sociale che non mi appartiene e a cui non credo per nulla ma che va forte e fa rumore sui social, così da avere pubblicità e risonanza mediatica.
In realtà disney non crede davvero alla rappresentazione delle minoranze o delle categorie storicamente e tradizionalmente oppresse o discriminate (donne, neri, latini, asiatici ecc) e lo dimostra il fatto che non abbiano investito nemmeno due dollari nella ricerca e nello sviluppo di storie originali o adattate che descrivano le culture noneuropee e non bianche. Ad oggi, quante storie scritte da africani o afrodiscendenti sono state adattate? Quanti registi o sceneggiatori neri o ispanici sono stati assunti?
Insomma, se dici di voler rappresentare un gruppo di persone, non puoi limitarti all'estetica, devi considerare anche il background, la storia, la cultura, le tradizioni, il pensiero ecc.
Ed è proprio questo quello che manca a disney per essere credibile nel suo lavoro. Non c'è un lavoro appassionato, ricercato ed approfondito. Fanno il minimo per ricevere quanto più profitto possibile. Degno dei migliori capitalisti, perchè è questo quello che sono. Ci sta che un'azienda voglia fare soldi,ma c'è modo e modo, c'è etica e professionalità e onestà. E loro non la hanno. E si difendono dando dei razzisti a chiunque osi avanzare delle critiche. Sono pure subdoli e viscidi sotto questo punto di vista.
E le cose non cambiano nemmeno vedendo alcuni attori neri ricchi straricchi che entrano a gamba tesa in questa stortura del femminismo del nuovo secolo (che non è quello che trovi sui profili delle persone squilibrate coi capelli tinti di blu e dai quali sta gente prende idee a due mani), basti pensare alla moglie di will smith, che da donna, nera, afroamericana, madre ecc. Ha pensato bene di produrre una docuserie su una regina nera e fin qui, va benissimo, anzi, con tutti i soldi che ha uno si sarebbe aspettato grandi cose, che desse soldi a storici, archeologi e studiosi africani per avere informazioni aggiornate e approfondite sulle regine nere del passato (ricordo che è in africa l'uomo c'è da 200.000 anni) per trasporle in serie. E invece, la cara riccazza, chi ha deciso di trasporre? E perchè proprio cleopatra, la regina africana bianca di origini greco-macedoni (che poi, pure i macedoni sono una categoria molto sottorappresentata nel cinema, molto più dei neri, se vogliamo dire la verità) più famosa (e che porta più guadagni) del mondo?
Insomma, la verità dietro a tutti questi fallimenti non è tanto il progressismo e la voglia di rappresentare le categorie oppresse, è la sete di guadagno di questi ricchi che vogliono far soldi facili senza impegnarsi, senza mettere anima e testa nel lavoro, senza credere nella parità (in fondo, non è una cosa che gli conviene) e ricattando i dissidenti col razzismo, misoginia ecc.
sono d'accordo
@@PaoloNardiSoia ormai è da qualche anno che lo dico, da quando si è saputo anni fa che la bailey avrebbe fatto ariel (al posto di tiana, ad esempio. Per inciso, quello è l'unico film disney che si è preso la briga di descrivere per davvero la cultura e la storia afroamericana-sempre con una base "bianca", ma era comunque un passo avanti da cui partire, invece hanno lasciato marcire questa possibilità): crederò ai progetti di rappresentazione della disney quando assumeranno altrimenti figure professionali nere, ispaniche, asiatiche, non limitandosi ai bei faccini più o meno bravi a recitare (la bailey non è un'attrice e si vede) e quando si prenderanno la briga o di inventare o adattare storie reali o inventate della cultura nera/ispanica/asiatica ecc. E quando si decideranno a scrivere le donne non come mary sue (una delle figure che, insieme al cavaliere senza macchia e senza paura, narrativamente parlando fanno più schifo in assoluto). Fino a qual momento, non sborserò 1 euro per loro.
"Biancaneve la multicolore"
Siamo alla frutta caro Paolo
Non capisco perché debbono sempre cambiare le storie scritte dai nostri antenati. Non potrebbero scrivere storie nuove a loro immagine e somiglianza senza rompere? Poi come sempre sarà il pubblico a decidere se è da vedere oppure no.
Video come sempre interessantissimo
Walt Disney era prima di tutto un pioniere, il suo film del 1937 era rivoluzionario ed è forse il meno adatto a un remake live action. Infatti l'originale è un film d'avanguardia che non ha una base solida da trasporre in live action, si presterebbe a una rivisitazione autoriale ma non credo la Company sia interessata a produrre qualcosa di diverso da un film fatto con lo stampino.
"Caffelatte e i 7 Pronomi"
Io abito a pochi chilometri dalla città di Lohr am Main che sarebbe il luogo che si fregia di aver dato origine alla storia di Biancaneve, ispirata da un fatto a quanto pare realmente accaduto. I nani minatori sarebbero potuti in origine addirittura essere dei bambini perché in passato era considerato normale fare lavorare nelle Miniere in posti così angusti e stretti persone di statura molto bassa o a per l'appunto bambini.
La Biancaneve della Disney è forse il classico che meno mi piace di tutti tuttavia trovo davvero ridicolo questa cosa di continuare a buttare letame sul passato e proporre versioni moderne di opere non attuali con la pretesa di migliorarle da un punto di vista della morale... Lo trovo di una arroganza e pochezza intellettuale pazzesca.
La polemica sui nani poi non riesco proprio a capirla... Nel classico Disney sono i personaggi più positivi della storia, gran lavoratori, buoni, compassionevoli, premurosi nei confronti di Biancaneve... Peter Dinklage e' un un grandissimo attore ma come molti suoi colleghi è affetto da una brutta megalomania moralista che porta solo a rendere certe uscite francamente ridicole.
Non so se in Italia sia mai uscito, ma come versione alternativa di Biancaneve consiglio un film parodia tedesco dove la strega cattiva è interpretata da Nina Hagen, una cantante punk tedesca degli anni 80 che fa morire del ridere😂 il film di intitola "sieben Zwerge" che vuol dire appunto "sette nani"
Mitica Nina Hagen!
@@PaoloNardiSoiauna pazza furiosa😂😂😂
La incontrai, era il 1978
A me fa più ridere l'incoerenza dei difensori di questa scelta, sinceramente. Ai tempi di Rings of Power tutti ci davano dei fan tossici perché "nel fantasy si può fare tutto" ed ora invece, con l'omissione dei Nani provano l'esatto contrario. Come funziona, quindi, vale solo quando fa comodo?
Il problema è che finché ci saranno pecore pronte ad aprire il portafogli davanti all'ennesima porcata woke che stravolge gli originali, con protagonista l'ennesima Mary Sue iper-perfetta ed indipendente e condita da filosofia scadente, questo periodo nero (si può ancora dire "periodo nero" o mi becco del razzista?) non finirà mai
Il mondo è ciclico. Ad un secolo dall'ascesa del fascismo, doveva esserci qualcosa di peggio
Riscrivere i classici della narrativa, togliere le sigarette, inserire le quote rosa, le quote nere, le quote gay nei vecchi film.....più che delle correzioni, sembrano l'inizio di una vera e propria ideologia.