Ho il piacere e privilegio di avere Pietro come insegnante ed amico. È una persona nella quale puoi depositare qualunque tipo di pressione o disagio traendone sempre un beneficio ed un insegnamento. Una persona con la quale è un piacere condividere le cose semplici.
Lezione squisita, avete buttato lì una tonnellata di spunti per imparare/migliorare il fraseggio.. GRAZIE Pietro, 45 min di dimostrazione di cosa vuol dire saper insegnare! Bravo Arturo l'argomento era veramente ostico ma ne sei uscito alla grande..
Intanto ben tornato ad Arturo ed è sempre un piacere la sua presenza nel canale! Il concetto di Lo-fi si poteva approfondire meglio riguardo alla musica indie degli anni '80\'90 e citare anche il concetto di Diy (do it yourself-fare tutto da soli) che è una scelta etica di vita e di artista. Quindi andare a lavorare sulla ricerca di sonorità nuove, possibilità alternative etc. ora non stiamo a farla troppo lunga, però sarei contento se Arturo dedicasse un po' di tempo alla conoscenza del Lo-fi anni '80-'90 nella musica alternativa (musica indie anni '80-'90)! Posso suggerire almeno 4 dischi da ascoltare con la massima attenzione se fa piacere :) 1) Jesus and Mary Chain- Psychocandy 2) Velocity Girl- Copacetic 3) Flaming Lips- Transmission from the satellite heart 4) Pixies - Surfers Rosa 5) Isn't Anything dei My Bloody Valentine (e se te la senti Loveless ma un passo alla volta). Pietro è un rappresentante illustre e attuale di questa concezione Diy ma proprio come mentalità. Il suo stesso canale è indirizzato al Diy. Quando vai nei boschi sei Diy! Accidenti Pietro hai passato persino dei giorni privo della corrente elettrica e ti sei fatto il pane in casa (col lievito madre presumo) e hai preso l'acqua nel ruscello! Più lo-fi di così! Bassa fedeltà significa questo! Pietro è a "bassa fedeltà" ma proprio di suo. Sì è vero il Lo-fi poi ha preso anche altri significati, devo ammettere un po' tristi, se posso essere sincero. Significati contrastanti ma non parliamone. Perché ha perso un po' il suo scopo principale. Collegandomi a Pietro che ha fatto una delle sue lezioni migliori...noi dobbiamo avere una mappa sonora della chitarra. Questo però dopo aver assimilato tutte le sonorità della chitarra e avere coscienza piena dell'armonia. Specialmente avere stampato in mente l'arpeggio di quel accordo armonico che va sempre scomposto. Noi non sentiremo mai solo un accordo armonico ma sentiremo sempre le note\suoni che compongono quell'accordo. Questo è necessario. Poi ci sono altre cose da dire, troppe. Esempio ragionare anche in termini di controcanto alla base. Per cui tu già nella base armonica crei una melodia dando più intensità o meno a certe note (ecco perché l'accordo armonico lo scomponi in note perché deve suonare da solo) e nella melodia di accompagnamento fai una schermaglia con queste note. Come faceva appunto Pietro che dialogava con la base. Non si suona mai SOPRA la base ch'è mostruoso...si suona sempre ASSIEME dentro e fuori e intorno alla base. Tutto fa musica! Nulla è messo per fare pieno... Ragioni sui suoni. Dire nota poi vuol dire nulla da sola. Nota vuol dire sempre intervallo. La nota esiste sempre e solo come intervallo. Quella nota assieme alle altre creerà dei suoni e tu vuoi sentire quei suoni. Li conosci perché hai ascoltato moltissima musica e perché hai suonato tantissimo la chitarra. Inoltre poi ci sono dei trucchetti. Meglio suonare la melodia a cavallo tra il passaggio degli accordi. Cioè è bruttissimo se fai ogni melodia sopra l'accordo poi ti fermi e ricominci. Insomma Pietro ha creato una lezione che secondo me è una delle sue migliori ed è un Maestro eccezionale perché fa passare concetti estremamente complessi. Grazie! Arturo se i dischi che ti ho suggerito non ti piacciono non fa niente. Però devi conoscerli. Devi avere nella tua testa un bagaglio sonoro ricchissimo :)
Ma è un ragazzo che sta imparando e si sta prestando per un video mentre è a lezione. Se avessi anche tu degli allievi non ci faresti neanche caso, te lo garantisco per esperienza personale😁
Neila seconda parte degli anni '90 il lo-fi è stato un genere di punta capitanato dai Pavement che ebbero successo mondiale e fecero diversi album: registrazioni con strumentazioni non professionali, pezzi 'tirati via' senza preoccuparsi troppo neanche dell'accordatura e del cantare intonati, pezzi e relativi assoli 'tirati via', tutto volutamente sotto tono ma con idee armoniche e di concezione della forma canzone non banali, un altro inno lo-fi che fece epoca fu la cover di i will survive dei cake, una vera e prooria estetica del 'brutto' cosciente, del degenerato, dell'idea a scapito della produzione, anche i primi lavori di bugo erano molto lo-fi (un suo vecchio album si intitola 'dal lo-fi al ci sei') e ispirati alle cose di beck, che pure aveva forti elementi lo-fi. Ha segnato molto i '90, per dire ispirò il totale cambio di rotta dei blur con l'album omonimo (quello con la famosa song #2) dopo anni di solido brit pop ed era un movimento anti rick rubin anti steve albini anti bob rock e superproduttori vari e anti virtuosismo esecutivo e compositivo, specialmebre negli assoli. Quello che state suonando voi non è neanche tanto lo-fi, quelli suonavano volutamente 'male', l'idea stessa di una lezione musicale da parte di un maestro è totalmente anti lo-fi. Si cercava la bellezza nell'essenzialità e nell'intenzione e nell'essere anti professionali
@@TheNightflier70 figurati 'ero lì', tutta roba vissuta in prima persona non ho neanche dovuto fare qualche ricerca. Anzi mi colpisce come qualcosa che ha avuto risonanza mondiale e forti influenze sulla musica poplare dopo 20 25 anni lasci una traccia così vaga:)
Ottimo sunto di ciò che si è inteso per lo-fi nell'epoca in cui ancora aveva senso definire i generi musicali, perchè i dischi si vendevano fisicamente e i negozi, e le riviste, in qualche modo dovevano anche suddividerli. Non darei per scontato, per i millenials e oltre, che lo-fi stava per low fidelity, in contrapposizione alla high fidelity degli audiofili e dei puristi del suono (nelle case non ci sono nemmeno più gli impianti stereo ad "alta fedeltà", per cui esplicitare non è ridondante). L''accezione riguardava più la produzione con mezzi casalinghi, vedi anche i multitraccia su cassetta a 4 piste, che la mancanza di tecnica strumentale. Grande a menzionare Beck (non Jeff, attenzione). Pavement grandiosi, degni eredi dei Pixies soprattutto nel primo album. Poi uno degli inni assoluti del lo-fi fu Natural One dei Folk Implosion th-cam.com/video/BZuJpgX_j9c/w-d-xo.html colonna sonora di un film sconvolgente ed altrettanto lo-fi: Kids. Da lì ogni cosa di Lou Barlow (anche bassista nei Dinosaur Junior). Il lo-fi fu una sorta di nuovo atteggiamento do it yourself e anti-mainstream, qundi con qualche presupposto analogo a quelli del punk, ma trasversale a molti sottogeneri musicali e riaffiorante in diverse epoche. Faccio una piccola obiezione su lo-fi come anti Steve Albini, perchè i suoi Shellac avevano un suono potentissimo (non enorme) ma approccio abbastanza anarchico alla composizione con un cantato che hi-fi proprio non si può dire, e poi come produttore ha fatto un po' di tutto, compresi i Superchunk.
@@nomepredefinito1174 in poche parole: era gente che non poteva permettersi produzioni migliori perché non sapeva scrivere una hit e han voluto far apparire fico e trendy il non prendersi sul serio.
Il grosso "problema" è che poi dopo anni, anni e anni ti accorgi che, di passaggio, ci sta bene proprio tutto se fatto nel modo giusto. Siete uno spettacolo, lezione bellissima.
Che voglia di suonare che mi mettete voi due... e invece niente... in fabbrica anche stanotte. Cerco di imparare,di capire solo guardandovi,ma servirebbe la chitarra. Mettere in pausa ogni dieci secondi e provare a starvi dietro. Quante logiche e quanti ragionamenti dietro a due accordi. Un po' vi seguo e un po' no... mi sono abituato ad affidarmi all' orecchio senza pensare agli schemi e ai nomi delle note che spontaneamente mi passano fra le mani... consapevole dei pro e dei contro. Potrei cantare melodie per ore su questi accordi... senza sapere che cosa sto cantando. È il limite di chi ha sempre odiato la teoria ma alla fine credo che l'importante sia cantare. Credo che imparare tonnellate di teoria ti imbriglia negli schemi e soffoca l' emozione di una improvvisazione non voluta... scoprirsi " ascoltatore di se stesso" ,meravigliarsi di una nota non prevista,non pensata... la teoria e il ragionamento imbrigliano tutto questo. Poi ci sono le eccezioni come Maestro Pietro...il giusto bilanciamento tra teoria e sentimento. Gusto e ragionamento. Eh sì...di Maestro Pietro ce ne sono pochi in giro...
Niente di più sbagliato, imparare la teoria significa apprendere parole e frasi per articolare ed esprimere al meglio il proprio linguaggio in modo coerente e contestualizzato. Si riesce a capire ciò che effettivamente gli altri eseguono e con molta meno fatica. La gente si giustifica dicendo che lo studio snatura, ma in verità è la pigrizia di non voler seguire un metodo consolidato che richiede tempo ed impegno. Lo dico da ex autodidatta per 6 anni (ora suono da 17 anni, ho poi intrapreso un percorso di studi con vari insegnanti per altri 6 anni). Non si smette mai di imparare
Lezione spaziale, grazie. Pietro sei veramente bravo, appassionato e appassionante. Una domanda seria, quale è un tempo congruo, medio, per assimilare tutto quanto esposto nella lezione?
Vabbè complimenti a tutti e due! Più ad Arturo una volta tanto! Aggiungerei che in questo video si vede bene come cambia il cervello di uno che impara progressivamente fino ad arrivare al cervello di uno che sa, in questo caso maestro Pietro. Che spiega in maniera esemplare come la sua testa sa e quindi usa la chitarra consapevolmente, mentre in parte ancora Arturo, molto meglio di me Arturo e complimenti ancora!, ha una chitarra in mano e la suona anche al suo cervello per farlo imparare. Fine del pippone scusate... Suonare a una cena di medici sugli accordi secondo me esci che fai solo punk con il distorsore che non senti nemmeno che power chord stai suonando da quanto gracchia tutto!
Bellissima Masterclass Pietro ! Se mi consenti la mia impressione sul tuo allievo è che, al netto di un po' di timidezza, che nella situazione è più che naturale, abbia qualche problema con il tempo/ritmo. Dovrebbe iniziare un lavoro sistematico per migliorare e consolidare l'orecchio ritmico.
Non credo, semmai pecca di iniziativa/fantasia....ma con la consapevolezza e la tecnica sono cose che poi partono da sole, non vanno forzate troppo. C'è chi ha un approccio più "spregiudicato" e chi invece tende a voler eseguire ciò che meglio conosce o ciò che meglio gli riesce, è indole, va solo smussata, per me è molto dotato nell'apprendere.
Ho il piacere e privilegio di avere Pietro come insegnante ed amico. È una persona nella quale puoi depositare qualunque tipo di pressione o disagio traendone sempre un beneficio ed un insegnamento. Una persona con la quale è un piacere condividere le cose semplici.
La mia tentazione di venire a Genova appena fatti 18 anni per studiare con lei è veramente forte
Grazie Maestro e grazie Arturo ❤️
Bravi, che contenuti... Numeri uno♥️
Lezione squisita, avete buttato lì una tonnellata di spunti per imparare/migliorare il fraseggio.. GRAZIE Pietro, 45 min di dimostrazione di cosa vuol dire saper insegnare! Bravo Arturo l'argomento era veramente ostico ma ne sei uscito alla grande..
Illuminante!
Che lezione fantastica!
Master. Bella lezione. Bravi
Splendida lezione
Intanto ben tornato ad Arturo ed è sempre un piacere la sua presenza nel canale!
Il concetto di Lo-fi si poteva approfondire meglio riguardo alla musica indie degli anni '80\'90 e citare anche il concetto di Diy (do it yourself-fare tutto da soli) che è una scelta etica di vita e di artista.
Quindi andare a lavorare sulla ricerca di sonorità nuove, possibilità alternative etc. ora non stiamo a farla troppo lunga, però sarei contento se Arturo dedicasse un po' di tempo alla conoscenza del Lo-fi anni '80-'90 nella musica alternativa (musica indie anni '80-'90)!
Posso suggerire almeno 4 dischi da ascoltare con la massima attenzione se fa piacere :)
1) Jesus and Mary Chain- Psychocandy
2) Velocity Girl- Copacetic
3) Flaming Lips- Transmission from the satellite heart
4) Pixies - Surfers Rosa
5) Isn't Anything dei My Bloody Valentine (e se te la senti Loveless ma un passo alla volta).
Pietro è un rappresentante illustre e attuale di questa concezione Diy ma proprio come mentalità. Il suo stesso canale è indirizzato al Diy.
Quando vai nei boschi sei Diy!
Accidenti Pietro hai passato persino dei giorni privo della corrente elettrica e ti sei fatto il pane in casa (col lievito madre presumo) e hai preso l'acqua nel ruscello! Più lo-fi di così!
Bassa fedeltà significa questo! Pietro è a "bassa fedeltà" ma proprio di suo.
Sì è vero il Lo-fi poi ha preso anche altri significati, devo ammettere un po' tristi, se posso essere sincero. Significati contrastanti ma non parliamone.
Perché ha perso un po' il suo scopo principale.
Collegandomi a Pietro che ha fatto una delle sue lezioni migliori...noi dobbiamo avere una mappa sonora della chitarra.
Questo però dopo aver assimilato tutte le sonorità della chitarra e avere coscienza piena dell'armonia. Specialmente avere stampato in mente l'arpeggio di quel accordo armonico che va sempre scomposto. Noi non sentiremo mai solo un accordo armonico ma sentiremo sempre le note\suoni che compongono quell'accordo. Questo è necessario.
Poi ci sono altre cose da dire, troppe. Esempio ragionare anche in termini di controcanto alla base. Per cui tu già nella base armonica crei una melodia dando più intensità o meno a certe note (ecco perché l'accordo armonico lo scomponi in note perché deve suonare da solo) e nella melodia di accompagnamento fai una schermaglia con queste note.
Come faceva appunto Pietro che dialogava con la base. Non si suona mai SOPRA la base ch'è mostruoso...si suona sempre ASSIEME dentro e fuori e intorno alla base.
Tutto fa musica! Nulla è messo per fare pieno...
Ragioni sui suoni. Dire nota poi vuol dire nulla da sola. Nota vuol dire sempre intervallo.
La nota esiste sempre e solo come intervallo.
Quella nota assieme alle altre creerà dei suoni e tu vuoi sentire quei suoni. Li conosci perché hai ascoltato moltissima musica e perché hai suonato tantissimo la chitarra.
Inoltre poi ci sono dei trucchetti. Meglio suonare la melodia a cavallo tra il passaggio degli accordi. Cioè è bruttissimo se fai ogni melodia sopra l'accordo poi ti fermi e ricominci.
Insomma Pietro ha creato una lezione che secondo me è una delle sue migliori ed è un Maestro eccezionale perché fa passare concetti estremamente complessi.
Grazie! Arturo se i dischi che ti ho suggerito non ti piacciono non fa niente.
Però devi conoscerli. Devi avere nella tua testa un bagaglio sonoro ricchissimo :)
quanta qualità in questo video, love it
Bel video di app😊lrendimento
Bellissima lezione , molto piacevole seguirvi mentre improvvisate 👏🏻👏🏻👏🏻
I due accordi di Kappler, degli Offlaga Disco Pax, al minuto 17:20 circa :)
Utile mi può servire questa lezione 😮
Devastanti i "mh mh" di arturo, innervosiscono per il resto grandissimi
😂.... saranno stati almeno una cinquantina.
Ma è un ragazzo che sta imparando e si sta prestando per un video mentre è a lezione. Se avessi anche tu degli allievi non ci faresti neanche caso, te lo garantisco per esperienza personale😁
Quello con il berrettino invernale è un mito
Bravi
Neila seconda parte degli anni '90 il lo-fi è stato un genere di punta capitanato dai Pavement che ebbero successo mondiale e fecero diversi album: registrazioni con strumentazioni non professionali, pezzi 'tirati via' senza preoccuparsi troppo neanche dell'accordatura e del cantare intonati, pezzi e relativi assoli 'tirati via', tutto volutamente sotto tono ma con idee armoniche e di concezione della forma canzone non banali, un altro inno lo-fi che fece epoca fu la cover di i will survive dei cake, una vera e prooria estetica del 'brutto' cosciente, del degenerato, dell'idea a scapito della produzione, anche i primi lavori di bugo erano molto lo-fi (un suo vecchio album si intitola 'dal lo-fi al ci sei') e ispirati alle cose di beck, che pure aveva forti elementi lo-fi. Ha segnato molto i '90, per dire ispirò il totale cambio di rotta dei blur con l'album omonimo (quello con la famosa song #2) dopo anni di solido brit pop ed era un movimento anti rick rubin anti steve albini anti bob rock e superproduttori vari e anti virtuosismo esecutivo e compositivo, specialmebre negli assoli. Quello che state suonando voi non è neanche tanto lo-fi, quelli suonavano volutamente 'male', l'idea stessa di una lezione musicale da parte di un maestro è totalmente anti lo-fi. Si cercava la bellezza nell'essenzialità e nell'intenzione e nell'essere anti professionali
Interessante ! Grazie dell'integrazione.
@@TheNightflier70 figurati 'ero lì', tutta roba vissuta in prima persona non ho neanche dovuto fare qualche ricerca. Anzi mi colpisce come qualcosa che ha avuto risonanza mondiale e forti influenze sulla musica poplare dopo 20 25 anni lasci una traccia così vaga:)
@@antoniodal sì beh, è comunque un genere di nicchia.
Ottimo sunto di ciò che si è inteso per lo-fi nell'epoca in cui ancora aveva senso definire i generi musicali, perchè i dischi si vendevano fisicamente e i negozi, e le riviste, in qualche modo dovevano anche suddividerli. Non darei per scontato, per i millenials e oltre, che lo-fi stava per low fidelity, in contrapposizione alla high fidelity degli audiofili e dei puristi del suono (nelle case non ci sono nemmeno più gli impianti stereo ad "alta fedeltà", per cui esplicitare non è ridondante). L''accezione riguardava più la produzione con mezzi casalinghi, vedi anche i multitraccia su cassetta a 4 piste, che la mancanza di tecnica strumentale. Grande a menzionare Beck (non Jeff, attenzione). Pavement grandiosi, degni eredi dei Pixies soprattutto nel primo album. Poi uno degli inni assoluti del lo-fi fu Natural One dei Folk Implosion th-cam.com/video/BZuJpgX_j9c/w-d-xo.html colonna sonora di un film sconvolgente ed altrettanto lo-fi: Kids. Da lì ogni cosa di Lou Barlow (anche bassista nei Dinosaur Junior). Il lo-fi fu una sorta di nuovo atteggiamento do it yourself e anti-mainstream, qundi con qualche presupposto analogo a quelli del punk, ma trasversale a molti sottogeneri musicali e riaffiorante in diverse epoche. Faccio una piccola obiezione su lo-fi come anti Steve Albini, perchè i suoi Shellac avevano un suono potentissimo (non enorme) ma approccio abbastanza anarchico alla composizione con un cantato che hi-fi proprio non si può dire, e poi come produttore ha fatto un po' di tutto, compresi i Superchunk.
@@nomepredefinito1174 in poche parole: era gente che non poteva permettersi produzioni migliori perché non sapeva scrivere una hit e han voluto far apparire fico e trendy il non prendersi sul serio.
Il grosso "problema" è che poi dopo anni, anni e anni ti accorgi che, di passaggio, ci sta bene proprio tutto se fatto nel modo giusto.
Siete uno spettacolo, lezione bellissima.
Interessantissima lezione Pietro ! (Grazie Arturo !) quando esce il corso di armonia ?????😊
...Perché é bello studiare? - Con il Maestro Pietro capisci il perché!!!
-cantami una frase
- ma no dai
- sisi , cantalo bene
Sembrano le melodie di Pino Daniele
Hai ragione...io ci ho canticchiato sopra Quanno Chiove...
Ci vorrebbero Maestri come lui in ogni scuola di qualsiasi grado per avere un mondo migliore
Che voglia di suonare che mi mettete voi due... e invece niente... in fabbrica anche stanotte. Cerco di imparare,di capire solo guardandovi,ma servirebbe la chitarra. Mettere in pausa ogni dieci secondi e provare a starvi dietro. Quante logiche e quanti ragionamenti dietro a due accordi. Un po' vi seguo e un po' no... mi sono abituato ad affidarmi all' orecchio senza pensare agli schemi e ai nomi delle note che spontaneamente mi passano fra le mani... consapevole dei pro e dei contro. Potrei cantare melodie per ore su questi accordi... senza sapere che cosa sto cantando. È il limite di chi ha sempre odiato la teoria ma alla fine credo che l'importante sia cantare.
Credo che imparare tonnellate di teoria ti imbriglia negli schemi e soffoca l' emozione di una improvvisazione non voluta... scoprirsi " ascoltatore di se stesso" ,meravigliarsi di una nota non prevista,non pensata... la teoria e il ragionamento imbrigliano tutto questo. Poi ci sono le eccezioni come Maestro Pietro...il giusto bilanciamento tra teoria e sentimento. Gusto e ragionamento. Eh sì...di Maestro Pietro ce ne sono pochi in giro...
Niente di più sbagliato, imparare la teoria significa apprendere parole e frasi per articolare ed esprimere al meglio il proprio linguaggio in modo coerente e contestualizzato. Si riesce a capire ciò che effettivamente gli altri eseguono e con molta meno fatica. La gente si giustifica dicendo che lo studio snatura, ma in verità è la pigrizia di non voler seguire un metodo consolidato che richiede tempo ed impegno. Lo dico da ex autodidatta per 6 anni (ora suono da 17 anni, ho poi intrapreso un percorso di studi con vari insegnanti per altri 6 anni). Non si smette mai di imparare
@@ilkech89molti chitarristi suonavano senza avere la più pallida idea degli schemi teorici...si pensi solo al maestro
Lezione spaziale, grazie.
Pietro sei veramente bravo, appassionato e appassionante.
Una domanda seria, quale è un tempo congruo, medio, per assimilare tutto quanto esposto nella lezione?
Vabbè complimenti a tutti e due! Più ad Arturo una volta tanto! Aggiungerei che in questo video si vede bene come cambia il cervello di uno che impara progressivamente fino ad arrivare al cervello di uno che sa, in questo caso maestro Pietro. Che spiega in maniera esemplare come la sua testa sa e quindi usa la chitarra consapevolmente, mentre in parte ancora Arturo, molto meglio di me Arturo e complimenti ancora!, ha una chitarra in mano e la suona anche al suo cervello per farlo imparare. Fine del pippone scusate... Suonare a una cena di medici sugli accordi secondo me esci che fai solo punk con il distorsore che non senti nemmeno che power chord stai suonando da quanto gracchia tutto!
lectio magistralis LoFi: LoFi Pro. 😄
Dovrebbe essere low fidelity che si contrappone ad high fidelity, il cosiddetto hi-fi non sapevo fosse diventanto un genere
Bella lezione peccato si veda non troppo chiaro…vabbè, grazie loste
dipende come low fai
Bellissima Masterclass Pietro !
Se mi consenti la mia impressione sul tuo allievo è che, al netto di un po' di timidezza, che nella situazione è più che naturale, abbia qualche problema con il tempo/ritmo. Dovrebbe iniziare un lavoro sistematico per migliorare e consolidare l'orecchio ritmico.
Non credo, semmai pecca di iniziativa/fantasia....ma con la consapevolezza e la tecnica sono cose che poi partono da sole, non vanno forzate troppo.
C'è chi ha un approccio più "spregiudicato" e chi invece tende a voler eseguire ciò che meglio conosce o ciò che meglio gli riesce, è indole, va solo smussata, per me è molto dotato nell'apprendere.
Chi sei