Tradurre i titoli in italiano é una sciocchezza, i soliti campanilisti, noi italiani siamo abbastanza maturi da interpretare l’inglese senza bisogno che una casa editrice ci dia la sua traduzione. Poi noi italiani scontiamo ancora le traduzioni scandalose degli anni 70-90 (Fener, Leila, C1P8). L’editoria nostrana dovrebbe andare nella direzione opposta, maniere quanto piú possibile l’inglese che potremmo fare finta che sia la lingua Basic della Galassia lontana lontana.
Tradurre i titoli in italiano é una sciocchezza, i soliti campanilisti, noi italiani siamo abbastanza maturi da interpretare l’inglese senza bisogno che una casa editrice ci dia la sua traduzione. Poi noi italiani scontiamo ancora le traduzioni scandalose degli anni 70-90 (Fener, Leila, C1P8). L’editoria nostrana dovrebbe andare nella direzione opposta, maniere quanto piú possibile l’inglese che potremmo fare finta che sia la lingua Basic della Galassia lontana lontana.