Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Io ho avuto periodi da hikikomiri, ogni estate tra gli anni scolastici praticamente non sono mai uscito di casa, sono sempre stato a disagio ad avere relazione sociali, sia a scuola che fuori, non avendo neanche una compagnia per uscire non ho mai neanche provato a vedere cosa c'era fuori dalla porta. Dopo essermi diplomato i miei genitori sono riusciti a trovarmi un lavoro, lo odiavo, non centravo nulla in quell'ambiente, finché una ragazza ha cercato di scavare in me, infatti ero molto introverso, insicuro e a disagio con le persone, ma grazie a lei sono riuscito a cambiare, però, anzi PERÒ, per me rimane sempre difficile l'interazione con gli altri, è come se ci fosse un muro tra me e loro, ho paura che questo muro sia io a crearlo. Ce ne sarebbe da parlare... Sono sempre molto insicuro di me e delle mie capacità, mi sento inutile, brutto e repellente nonostante le persone che mi circondano sostengono il contrario. Non riesco a capire se sono una brutta persona o meno, uno dei miei parenti è morto e a me non ha fatto nessun effetto, questa cosa mi spaventa, ho paura di non riuscire ad affezionarmi a nessuno. Ora sto pure andando da uno psicologico ad insaputa dei miei genitori e dei miei amici. E ho dei segreti riguardo alle persone che mi circondano che mi fanno stare malissimo ma nessuno con cui confidarmi (eccetto lo psicologo) per paura delle loro reazioni. Sai, essendo un tipo taciturno ci sono state delle persone che han ben pensato di raccontare le loro peggio cose a me, e ora che queste cose le sto raccontando allo psicologo mi sento come se tradiassi la loro fiducia
Come ti capisco, non raccontare mai troppe cose di te a chi ti conosce, perché un giorno te ne penterai. Che dire anche io sono come te e vivere con questo muro non è affatto facile
@@graficospace5235 Tutti hanno vissuto periodi di isolamento, fa parte della natura umana, se hai alzato un muro vuol dire che ciò che vedi attorno a te è malsano o che cmq non ti rappresenta, è abbastanza normale dal momento che forse tu non ti comporti da automa omologato come gli altri
BRAVO!! E ANCHE TANTI IMPROVVISATI CHE LO FANNO SUGLI INCELL.. PER PARLARE DI TEMATICHE RIGUARDANTI TEMI PSICOLOGICI DI NOTEVOLE SPESSORE E IMPORTANZA CI VUOLE ESPERIENZA.. COME QUELLA CHE HAI TU APPUNTO.. PER TRATTARE C'ERTI ARGOMENTI SUL WEB CI VUOLE ESPERIENZA, CAUTELA E PROFESSIONALITÁ SOPRATUTTO..
Giudicare uno che si vuole isolare è da malati di mente, già il fatto di pretendere di etichettare chi vuole ritirarsi da una società malata è esso stesso un comportamento da deviati e malati, è come se ti obbligassero a fare qualcosa che non fa parte della tua natura, non ha alcun senso, ma del resto parliamo di una società di fantocci automatizzati quindi c'è poco da sorprendersi, fuck the system!!!
@@ildiofattouomo Sì ma il problema è che è proprio la società stessa a crearti queste sofferenze, ma poi non ho capito perché uno debba essere costretto a farne parte, ma cos'è sta malattia latente del conformismo, del gregge e dell'omologazione? Quanto si può essere malati.. come si diceva una volta i pazzi stanno a piede libero e i sani stanno rinchiusi, poveri noi, evviva la carriera D;
@@mentaldetector2488 si su questo sono d'accordo. Però su un fatto sono in disaccordo con te, poiché ritengo sia importante fare parte di questa società, che sicuramente andrebbe migliorata, non lo nego. E ritengo sia importante far parte della società perché farne parte è un bisogno umano, e non farne parte alla lunga può portare a soffrire. È solo un mio pensiero questo, sicuramente non è così per tutti, ma per la maggior parte sì, almeno a mio parere, è ritengo sia così per la maggioranza delle persone perché come hanno detto molti filosofi l'uomo è un animale sociale. E la prova di questo sta nel fatto, secondo me, che quelli che si isolano dalla società cercano pur sempre un modo per mantenere un contatto con gli altri, chi attraverso il cellulare, chi attraverso internet o chi facendo parte di forum in cui trovare gente simile a lui o chi attraverso chat di videogiochi. Insomma alla fin fine anche chi si isola, cerca pur sempre di rimanere in contatto con altre persone, pur volendo distaccarsi dal mondo esterno. Non c'è la si fa ad isolarsi del tutto o almeno credo :-)
La società è creata dall'uomo che potenzialmente è un essere libero, almeno credo cosa vorrebbe significare, che non sei sicuro nemmeno si quello che dici? I filosofi non sono onnipotenti e nemmeno impeccabili, né tanto meno legge, qualora lo fossero andrebbero contestati
Visto che ormai è riconosciuta come possibile dipendenza giocare con i videogiochi perché non fai una similitudine fra quello che facevano le compagnie del tabacco con quello che fanno quelle di videogiochi oggi? Certo la differenza fra sostanza e il tentativo di creare il bisogno di spendere soldi nei diffusi P2W c'è, ma il fine è il medesimo, solo questo palese fatto non viene trattato da nessuno e i soliti giornalisti ripetono una retorica vecchia di 30 anni in cui i videogiochi fanno diventare violenti.
Son quasi due anni che son chiuso a casa, forse di più ho perso il conto (ho 22 anni) che dire.. ero uno che usciva tutti i giorni dalla mattina alla sera.. ero strapieno di amici ed ero tra i primi della classe.. nulla.. ho allontanato tutti e non son riuscito neanche a diplomarmi alla fine.. vi garantisco che non so come uscirne.. peso 50 kili.. cmnq non mi arrendo, un modo lo troverò.. una motivazione.. o una compagnia abbastanza forte.. o magari mi stacco una gamba e la uso per calciarmi fuori
Credo tutto sia iniziato quando ho realizzato che dovevo impegnarmi al massimo per farmi posto in una società che apprezzavo sempre meno.. penso di aver fatto progressi smettendo di suddividere le cose in 'giuste o sbagliate'.. accettando il fatto che anche se la società non mi piace c'è gente qua e là che rifiuta il clima di competizione a cui è sottoposta e anche se sofferente va avanti nella speranza di incontrare qualcuno che non sia superficiale
Sei cognitivo-comportamentalista? Perdonami, ma trovo il tuo evidenziare l'etichetta HIKIKOMORI al pari di chi utilizza altri termini anche più apparentemente bruschi, quali MALATO MENTALE. Si parla di individui e punto.
Seguitemi anche sul mio secondo canale, dove pubblico ogni giorno alle 21:00 un podcast sui temi più vari (psicologia, società, relazioni, sessualità, morale, filosofia, scuola, ecc.): bit.ly/MarcoCrepaldi
Se preferite potete ascoltarli direttamente anche su Spotify: bit.ly/Marco_Crepaldi
Io ho avuto periodi da hikikomiri, ogni estate tra gli anni scolastici praticamente non sono mai uscito di casa, sono sempre stato a disagio ad avere relazione sociali, sia a scuola che fuori, non avendo neanche una compagnia per uscire non ho mai neanche provato a vedere cosa c'era fuori dalla porta. Dopo essermi diplomato i miei genitori sono riusciti a trovarmi un lavoro, lo odiavo, non centravo nulla in quell'ambiente, finché una ragazza ha cercato di scavare in me, infatti ero molto introverso, insicuro e a disagio con le persone, ma grazie a lei sono riuscito a cambiare, però, anzi PERÒ, per me rimane sempre difficile l'interazione con gli altri, è come se ci fosse un muro tra me e loro, ho paura che questo muro sia io a crearlo. Ce ne sarebbe da parlare... Sono sempre molto insicuro di me e delle mie capacità, mi sento inutile, brutto e repellente nonostante le persone che mi circondano sostengono il contrario. Non riesco a capire se sono una brutta persona o meno, uno dei miei parenti è morto e a me non ha fatto nessun effetto, questa cosa mi spaventa, ho paura di non riuscire ad affezionarmi a nessuno. Ora sto pure andando da uno psicologico ad insaputa dei miei genitori e dei miei amici. E ho dei segreti riguardo alle persone che mi circondano che mi fanno stare malissimo ma nessuno con cui confidarmi (eccetto lo psicologo) per paura delle loro reazioni. Sai, essendo un tipo taciturno ci sono state delle persone che han ben pensato di raccontare le loro peggio cose a me, e ora che queste cose le sto raccontando allo psicologo mi sento come se tradiassi la loro fiducia
Come ti capisco, non raccontare mai troppe cose di te a chi ti conosce, perché un giorno te ne penterai.
Che dire anche io sono come te e vivere con questo muro non è affatto facile
@@graficospace5235 Tutti hanno vissuto periodi di isolamento, fa parte della natura umana, se hai alzato un muro vuol dire che ciò che vedi attorno a te è malsano o che cmq non ti rappresenta, è abbastanza normale dal momento che forse tu non ti comporti da automa omologato come gli altri
Volersi omologare a tutti i costi per sentirsi realizzati è come cercare di fare carte false per entrare al manicomio
BRAVO!!
E ANCHE TANTI IMPROVVISATI CHE LO FANNO SUGLI INCELL..
PER PARLARE DI TEMATICHE RIGUARDANTI TEMI PSICOLOGICI DI NOTEVOLE SPESSORE E IMPORTANZA CI VUOLE ESPERIENZA..
COME QUELLA CHE HAI TU APPUNTO..
PER TRATTARE C'ERTI ARGOMENTI SUL WEB CI VUOLE ESPERIENZA, CAUTELA E PROFESSIONALITÁ SOPRATUTTO..
E se fosse normale essere isolati
Non lo e' in quanto l'essere umano e' una specie gregaria
Se potessi vorrei unirmi a te in questo progetto per evitare che cos’è del genere non accadano mai più a nessuno.
Senza di te molto probabilmente mio padre non avrebbe mai capito cos'ho veramente.Grazie.
@@roxytv2502 Non l'avevo detto per ridere,ma se lo trovi divertente...
Ottimo video, che doveva essere fatto! 😃
Giudicare uno che si vuole isolare è da malati di mente, già il fatto di pretendere di etichettare chi vuole ritirarsi da una società malata è esso stesso un comportamento da deviati e malati, è come se ti obbligassero a fare qualcosa che non fa parte della tua natura, non ha alcun senso, ma del resto parliamo di una società di fantocci automatizzati quindi c'è poco da sorprendersi, fuck the system!!!
@@mentaldetector2488 giudicare le sofferenze altrui sì è da deviati sicuramente :-)
@@ildiofattouomo Sì ma il problema è che è proprio la società stessa a crearti queste sofferenze, ma poi non ho capito perché uno debba essere costretto a farne parte, ma cos'è sta malattia latente del conformismo, del gregge e dell'omologazione? Quanto si può essere malati.. come si diceva una volta i pazzi stanno a piede libero e i sani stanno rinchiusi, poveri noi, evviva la carriera D;
@@mentaldetector2488 si su questo sono d'accordo. Però su un fatto sono in disaccordo con te, poiché ritengo sia importante fare parte di questa società, che sicuramente andrebbe migliorata, non lo nego. E ritengo sia importante far parte della società perché farne parte è un bisogno umano, e non farne parte alla lunga può portare a soffrire. È solo un mio pensiero questo, sicuramente non è così per tutti, ma per la maggior parte sì, almeno a mio parere, è ritengo sia così per la maggioranza delle persone perché come hanno detto molti filosofi l'uomo è un animale sociale. E la prova di questo sta nel fatto, secondo me, che quelli che si isolano dalla società cercano pur sempre un modo per mantenere un contatto con gli altri, chi attraverso il cellulare, chi attraverso internet o chi facendo parte di forum in cui trovare gente simile a lui o chi attraverso chat di videogiochi. Insomma alla fin fine anche chi si isola, cerca pur sempre di rimanere in contatto con altre persone, pur volendo distaccarsi dal mondo esterno. Non c'è la si fa ad isolarsi del tutto o almeno credo :-)
La società è creata dall'uomo che potenzialmente è un essere libero, almeno credo cosa vorrebbe significare, che non sei sicuro nemmeno si quello che dici? I filosofi non sono onnipotenti e nemmeno impeccabili, né tanto meno legge, qualora lo fossero andrebbero contestati
Giustissimo, poi la gente deve imparare a capire che non tutti hanno desiderio a essere estroverso.
Auguri carissimi riguardo la sensibilizzazione al problema: Basaglia è riuscito a
far modificare problemi, che venivano ignorati da sempre.
Visto che ormai è riconosciuta come possibile dipendenza giocare con i videogiochi perché non fai una similitudine fra quello che facevano le compagnie del tabacco con quello che fanno quelle di videogiochi oggi? Certo la differenza fra sostanza e il tentativo di creare il bisogno di spendere soldi nei diffusi P2W c'è, ma il fine è il medesimo, solo questo palese fatto non viene trattato da nessuno e i soliti giornalisti ripetono una retorica vecchia di 30 anni in cui i videogiochi fanno diventare violenti.
Grazie Marco, ottimo lavoro, lucido e organizzato.
Marco, ma un Hikikomori si accorge di esserlo?
All'inizio no, poi si
Io sono un hikikomori
@@shinobisan1239 piacere, Daniele
Son quasi due anni che son chiuso a casa, forse di più ho perso il conto (ho 22 anni) che dire.. ero uno che usciva tutti i giorni dalla mattina alla sera.. ero strapieno di amici ed ero tra i primi della classe.. nulla.. ho allontanato tutti e non son riuscito neanche a diplomarmi alla fine.. vi garantisco che non so come uscirne.. peso 50 kili.. cmnq non mi arrendo, un modo lo troverò.. una motivazione.. o una compagnia abbastanza forte.. o magari mi stacco una gamba e la uso per calciarmi fuori
Credo tutto sia iniziato quando ho realizzato che dovevo impegnarmi al massimo per farmi posto in una società che apprezzavo sempre meno.. penso di aver fatto progressi smettendo di suddividere le cose in 'giuste o sbagliate'.. accettando il fatto che anche se la società non mi piace c'è gente qua e là che rifiuta il clima di competizione a cui è sottoposta e anche se sofferente va avanti nella speranza di incontrare qualcuno che non sia superficiale
Scrivimi se vuoi fare qualche chiacchiera
Spero tu stia meglio
ma praticamente è un eremita che viene "mantenuto" dai genitori?
Sei cognitivo-comportamentalista? Perdonami, ma trovo il tuo evidenziare l'etichetta HIKIKOMORI al pari di chi utilizza altri termini anche più apparentemente bruschi, quali MALATO MENTALE. Si parla di individui e punto.