ciao Andrea, se ho ben capito l'asta della prima fucilata è rimasta nella tana, Pensi di tornare a recuperarla? Non tanto per l'asta in se ma perchè forse potrebbe scoraggiare l'ingresso di altri pinnuti
@@aldostrucchi5750 ciao Aldo, purtroppo è esattamente così! Dell'asta mi importa poco, la vera preoccupazione è proprio il rischio di bruciare la tana. Questo video risale ad inizio estate, ci sono tornato un paio di volte a provare ad estrarla, ma senza riuscirci. L'avessi voluta incastrare apposta non sarei riuscito a farlo così bene 😅. Mi rincuora il fatto che lo spot sia abbastanza sporco, nel senso che ci sono altri oggetti metallici non ben identificati tutti intorno, per cui credo che col tempo anche questa asta diventerà (purtroppo) parte integrante dell'ecosistema di questo spot
@@andrea.caiazzo fosse una delle vecchissime aste di ferro che si usavano una volta, avrebbe fatto la ruggine velocemente ed il problema si sarebbe risolto in tempi brevi; con questi nuovi acciai credo che occorrerà parecchio di più. Certo che, quando decidono di incastrarsi come Dio comanda, neanche mettendocele a mano si riuscirebbe a fare un lavoro migliore. Poi sicuramente, sia la profondità, sia la sospensione che sollevi ogni volta, agevolano i possibili tentativi
Nei tuoi video apprezzo molto l'umiltà nel riconoscere in maniera estremamente franca i tuoi stati d'animo, così come, e riguarda tanti di noi, il fatto che il mare, per chi scende in apnea, sia una terapia di confronto costante con i propri limiti (e, ovviamente, si cerca di superarli). Ne deriva, oltre l'apnea, oltre la pesca, un bel rapporto dell'uomo con sé stesso, con il confronto con le sue paure. Sembra filosofia pura ma chi va in mare, a qualunque livello, conosce bene queste cose, le sente vicine. Detto questo, però, chiedo: se lo spot e soprattutto quel tipo di azione (il dover lavorare una cernia incastrata in tana ad oltre 40 metri) erano per te fonte di stress e di ansia... perché correre il rischio? Di cernie ce ne sono tante (purtroppo... quasi non è vero, rispetto ad anni fa!) e in tanti posti, perché se ti sei ritrovato in una situazione da "eccallà" hai comunque sparato? Abbiamo tanti modi di relazionarci con le nostre paure, "affrontarle" è un termine che secondo me può essere smart, flessibile in base ai casi. Senza ironia e con massimo rispetto voglio chiederti, adesso che hai vissuto questa esperienza, dovesse capitare nuovamente lo stato di stress e l'ansia sarebbero inferiori? Spero sia superfluo dire che la mia non è una critica, ma lo sottolineo lo stesso, e la mia domanda nasce perché in queste cose la condivisione da parte degli altri magari aiuta anche noi, e ovviamente tanta ammirazione per le tue capacità. Un caro saluto.
@toivonencresto ciao, grazie per gli apprezzamenti e per aver posto una questione sacrosanta. Provo a risponderti... È di per sé L'idea di una cernia incastrata a mettermi in allarme, aldilà dalla profondità della tana. Certo, lavorare una cernia a 20 metri non è come farlo a 50, ci mancherebbe. Ma partiamo dal presupposto che le quote a cui pesco sono quote nelle quali sono perfettamente a mio agio. Tornassi indietro questa cernia la spererei sempre, non c'era nessun motivo per non farlo. Il fatto che sia finita con l'incastrarsi male è una fatalità, un evento imprevisto che fa parte della pesca. In tutti i miei anni di pesca, credo che si contino sulla punta delle dita le situazioni in cui ho commesso la cazzata di sparare quando non dovevo. (L'ultima volta è stato tre anni fa credo, quando ho fatto una coppola di cernie che mi hanno fatto passare le peme dall'inferno. Ma ho imparato la lezione). Aldilà di questo oramai sono diversi anni che pesca costantemente cernie a grandi profondità per cui con l'esperienza si impara a gestire sempre meglio questo tipo di stati emotivi negativi. E comunque credo che il problema non è tanto il pensiero negativo in se, ma se questo diventa dominante e non si riesce a gestirlo correttamente. Detto ciò, questo spot in particolare ha anche una morfologia particolare e quella grossa pietra sotto il ciglio mi è sempre sembrata un sarcofago, una tomba....e questa idiota associazione di immagini certamente non mi ha aiutato nel gestire al meglio il tutto 😆. Ciao
@philcarrier8999 a dire il vero qualche problema me lo porto a casa ogni volta...ho le mani spesso graffiate. Tuttavia preferisco avere le dita libere per poter avere, nella sciagurata ipotesi di averne bisogno, maggiore precisione nello sbrogliare matasse, terminali imparruccati o qualsiasi altra situazione nella quale si possa finire incastrati. Mi porto appresso un paio di episodi che da ragazzo mi hanno insegnato la lezione, perciò finch le temperature me lo consentono, preferisco avere le mani libere. E poi mi piace molto "sentire" l'acqua sulle dita. In fondo il prezzo da pagare è solo qualche graffio. Anzi mi chiedevo a cosa ti riferisci quando parli di problema serioso. Un abbraccio a te
Andreeeee!!!! Mi sembra di essere lì con te💪🏻💪🏻💪🏻💪🏻💪🏻
bravissimo e simpaticissimo
grande Andrea!
Bel video. Molto bravo in disegno 😂😂😂
Grazie, in effetti ho sempre avuto talento nel disegnare 😆
Video bellissimi . Il dark side che usi è il 115 o 130 ? Asta da 7 ? Grazie
@@luigidileva4529 grazie luigi, uso il predator con aste da 7.
A seconda delle situazioni prendo il 100, il 115 o il 130
ciao Andrea, se ho ben capito l'asta della prima fucilata è rimasta nella tana, Pensi di tornare a recuperarla? Non tanto per l'asta in se ma perchè forse potrebbe scoraggiare l'ingresso di altri pinnuti
@@aldostrucchi5750 ciao Aldo, purtroppo è esattamente così!
Dell'asta mi importa poco, la vera preoccupazione è proprio il rischio di bruciare la tana.
Questo video risale ad inizio estate, ci sono tornato un paio di volte a provare ad estrarla, ma senza riuscirci. L'avessi voluta incastrare apposta non sarei riuscito a farlo così bene 😅.
Mi rincuora il fatto che lo spot sia abbastanza sporco, nel senso che ci sono altri oggetti metallici non ben identificati tutti intorno, per cui credo che col tempo anche questa asta diventerà (purtroppo) parte integrante dell'ecosistema di questo spot
@@andrea.caiazzo fosse una delle vecchissime aste di ferro che si usavano una volta, avrebbe fatto la ruggine velocemente ed il problema si sarebbe risolto in tempi brevi; con questi nuovi acciai credo che occorrerà parecchio di più. Certo che, quando decidono di incastrarsi come Dio comanda, neanche mettendocele a mano si riuscirebbe a fare un lavoro migliore. Poi sicuramente, sia la profondità, sia la sospensione che sollevi ogni volta, agevolano i possibili tentativi
@@aldostrucchi5750 si esatto, oramai il danno è fatto e insistere significherebbe correre inutili rischi
Nei tuoi video apprezzo molto l'umiltà nel riconoscere in maniera estremamente franca i tuoi stati d'animo, così come, e riguarda tanti di noi, il fatto che il mare, per chi scende in apnea, sia una terapia di confronto costante con i propri limiti (e, ovviamente, si cerca di superarli). Ne deriva, oltre l'apnea, oltre la pesca, un bel rapporto dell'uomo con sé stesso, con il confronto con le sue paure. Sembra filosofia pura ma chi va in mare, a qualunque livello, conosce bene queste cose, le sente vicine. Detto questo, però, chiedo: se lo spot e soprattutto quel tipo di azione (il dover lavorare una cernia incastrata in tana ad oltre 40 metri) erano per te fonte di stress e di ansia... perché correre il rischio? Di cernie ce ne sono tante (purtroppo... quasi non è vero, rispetto ad anni fa!) e in tanti posti, perché se ti sei ritrovato in una situazione da "eccallà" hai comunque sparato? Abbiamo tanti modi di relazionarci con le nostre paure, "affrontarle" è un termine che secondo me può essere smart, flessibile in base ai casi. Senza ironia e con massimo rispetto voglio chiederti, adesso che hai vissuto questa esperienza, dovesse capitare nuovamente lo stato di stress e l'ansia sarebbero inferiori? Spero sia superfluo dire che la mia non è una critica, ma lo sottolineo lo stesso, e la mia domanda nasce perché in queste cose la condivisione da parte degli altri magari aiuta anche noi, e ovviamente tanta ammirazione per le tue capacità. Un caro saluto.
@toivonencresto ciao, grazie per gli apprezzamenti e per aver posto una questione sacrosanta.
Provo a risponderti...
È di per sé L'idea di una cernia incastrata a mettermi in allarme, aldilà dalla profondità della tana. Certo, lavorare una cernia a 20 metri non è come farlo a 50, ci mancherebbe.
Ma partiamo dal presupposto che le quote a cui pesco sono quote nelle quali sono perfettamente a mio agio.
Tornassi indietro questa cernia la spererei sempre, non c'era nessun motivo per non farlo.
Il fatto che sia finita con l'incastrarsi male è una fatalità, un evento imprevisto che fa parte della pesca.
In tutti i miei anni di pesca, credo che si contino sulla punta delle dita le situazioni in cui ho commesso la cazzata di sparare quando non dovevo. (L'ultima volta è stato tre anni fa credo, quando ho fatto una coppola di cernie che mi hanno fatto passare le peme dall'inferno. Ma ho imparato la lezione).
Aldilà di questo oramai sono diversi anni che pesca costantemente cernie a grandi profondità per cui con l'esperienza si impara a gestire sempre meglio questo tipo di stati emotivi negativi.
E comunque credo che il problema non è tanto il pensiero negativo in se, ma se questo diventa dominante e non si riesce a gestirlo correttamente.
Detto ciò, questo spot in particolare ha anche una morfologia particolare e quella grossa pietra sotto il ciglio mi è sempre sembrata un sarcofago, una tomba....e questa idiota associazione di immagini certamente non mi ha aiutato nel gestire al meglio il tutto 😆.
Ciao
Te lo dico molto amicalmente e con rispetto : un giorno avrai un serioso problema pescando senza guanti...
Un abbraccio 🤝
@philcarrier8999 a dire il vero qualche problema me lo porto a casa ogni volta...ho le mani spesso graffiate.
Tuttavia preferisco avere le dita libere per poter avere, nella sciagurata ipotesi di averne bisogno, maggiore precisione nello sbrogliare matasse, terminali imparruccati o qualsiasi altra situazione nella quale si possa finire incastrati.
Mi porto appresso un paio di episodi che da ragazzo mi hanno insegnato la lezione, perciò finch le temperature me lo consentono, preferisco avere le mani libere. E poi mi piace molto "sentire" l'acqua sulle dita.
In fondo il prezzo da pagare è solo qualche graffio. Anzi mi chiedevo a cosa ti riferisci quando parli di problema serioso.
Un abbraccio a te