Da quando ho sentito la storia del banana gate comunque non faccio altro che riflettere tutto il giorno sul non necessario e cerco di ritagliarmi tutto il non necessario possibile. Oggi nei miei 200mt con mascherina e guanti ho fatto un selfie non necessario in tuo onore, ho fotografato la bellezza non necessaria dei fiori delle aiuole. Nella mia tesi di laurea in filosofia molti anni fa, parlavo del fatto che in fondo i libri e le opere d'arte non servono, eppure sono necessarie, resistono nel tempo, insieme all'umanità. Perchè sono la nostra umanità. Perchè abbiam bisogno di raccontare e raccontarci, continuamente. Capisco anche per questo motivo non riesco ad abbandonare facebook, anche se lo detesto. Quel selfie al mercato in coda, è il vostro racconto. Le 4 banane e il selfie con le amiche in mascherina sono la nostra umanità!! E dobbiamo preservarla. Che non significa freghiamocene delle regole, ma ribadire la nostra libertà di scegliere cosa è necessario per noi, per vivere, che è diverso da sopravvivere. Grazie, siete immense :-)
Cara Michela e cara Chiara! È sempre stimolante e appassionante ascoltare i vostri confronti dialettici e innanzi tutto un “Grazie” per aver voluto condividere il vostro prezioso tempo! Sono d’accordo con Michela quando critica il comportamento del poliziotto e dice che si tratta di un abuso di potere e che è ancora più grave che le persone non se ne rendano conto e anzi lo giustifichino. Sue due punti ho tuttavia delle perplessità. La maggior parte degli Italiani è stata a casa e i numeri lo indicano, però la storia della gente che non rispetta il decreto non è solo una “narrazione dall’alto”, io ho casi di persone vicino a me che se ne sono infischiati del decreto e sono uscite, hanno condotto attività a contatto con altri ecc. Sorvolo sulla mia reazione. Va bene, singoli casi non andranno a inficiare i risultati, ma anche un singolo caso, di fronte a una regola chiara e cristallina, rappresenta a mio avviso un caso grave. Descrivere chi segnala queste infrazioni come “sceriffi alla finestra” mi sembra altamente ingiusto. Ci lamentiamo spesso dell’indifferenza delle persone, del mancato “senso sociale” a favore della collettività, e ora stigmatizziamo con un immagine così irridente chi si espone e segnala atteggiamenti abusanti? Un contro è gridare alla mamma e alla figlia che camminano in strada e di cui non si può sapere cosa stiano facendo, un conto è gridare o segnalare il gruppo di persone che fa baldoria in strada o persone che postano foto a casa altrui mentre brindano. Ognuno di noi ha, nel proprio piccolo, la responsabilità del rispetto delle regole, altrimenti ammettiamo che la democrazia si basi esclusivamente sull’autorità forte esterna e dividiamo il mondo tra “ la legge” e “ il popolo, che a volte rispetta la legge, a volte fa il furbetto”. Questa contrapposizione risulta ancora più marcata e può portare a conseguenze pericolose, a mio avviso. C’è una questione legata al pregiudizio, che purtroppo è vera. Noi Italiano rispettiamo meno le regole rispetto ai popoli di altri paesi. Basta trascorrere un breve periodo all’estero per accorgerese. Io ho la fortuna di vivere metà anno in Italia e metà anno in Germania e, pur detestando gli stereotipi, sono costretta ad ammettere, mio malgrado, che ancuni sono veri. E da qui nasce quel pregiudizio sull’Italiano che fatica più di altri a rispettare le leggi, anche in un caso come questo, in cui è vero che le nostre libertà sono state limitate in modo drammatico, ma in cui ci troviamo davanti a una minaccia invisibile pericolosissima mai vissuta prima che mette in pericolo soprattutto i più deboli. Non abbastanza evidentemente per chi non riconosce la legittimità dei limiti imposti, in via ordinaria e in via eccezionale, da un stato democratico. Vi abbraccio.
Ammetto che mi divertirebbe molto vedere la vostra fine dialettica al servizio di un tema un po' frivolo quale ... Tinder! (o l'amore ai tempi delle chat d'incontri). Un altro tema su cui mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero è quello del "sessismo nella lingua italiana" e dell'uso, per alcuni anomalo, di alcuni termini declinati al femminile. Mi è capitato spesso di discuterne con amici che magari della parola "avvocata" o "ingegnera" non vogliono sentir ragione a causa della presunta cacofonia. Voi che ne pensate? Lo usereste in un vostro libro? ps temo moltissimo il giorno in cui questo format giungerà al termine, siete dipendenza vera! ..Grazie di cuore
Questo video dovrebbero vederlo tutti; è un ottimo esempio di come si possa discutere su posizioni diverse senza prendersi a frecciate alla schiena. Non è solo un esercizio di conoscenza e di abilità dialettica, ma parla di noi, del nostro quotidiano. E poi, volete mettere partire dalle banane e finire con la Costituzione? :D
Bellissima riflessione. Mi ha fatto pensare ad un saggio di La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria: "c’è più da dispiacersi che da stupirsi nel vedere milioni e milioni di uomini servire miserevolmente, col collo sotto il giogo, non costretti da una forza più grande, ma perché sembra siano ammaliati e affascinati dal nome solo di uno".
Buonasera carissime, Stasera purtroppo non potrò ascoltarVI live interagendo con Voi e leggendo i commenti divertenti degli altri partecipanti. Ho una domanda che mi preme porVi: non ci sarà più il second round di “didattica contro pedagogia”? Io l’ho amato tantissimo e mi piacerebbe se continuaste quel percorso. A Voi la scelta chiaramente. Grazie infinite per la Vostra arguta compagnia! 🙏🏻
Michela Murgia ho appena ascoltato tutto. Riflessione molto importante e necessaria in questo momento. Tra i tanti punti che si potrebbero menzionare, l’unico che condivido è connesso al sondaggio che ha citato. Secondo me ha ragione che c’è un problema. Per molte persone la democrazia si esaurisce nel voto. L’idea che non smettiamo mai di essere cittadini è aliena a molti. Bisogna rimanere informati, porsi delle domande, chiedere conto delle cose fatte... È uno sforzo. E molti o non se ne rendono conto o preferiscono concentrarsi su altre cose. Non ho una soluzione però di sicuro bisognerebbe sottolineare più spesso la natura “attiva” della cittadinanza così che ne rimaniamo sempre consapevoli. Sono contento che ci sarà la parte due di “didattica versus pedagogia”! Grazie della compagnia ed a domani!
Straordinarie. Credo di essere andato letteralmente in visibilio quando la Murgia ha affermato che non esistono (più) palchi o canali in cui venga dato spazio al confronto dialettico. Faccio l’avvocato e vivo per la dialettica, ma ho difficoltà a incontrare nella mia “strada” persone predisposte ad un confronto che non scada nei personalismi e nella prevaricazione. Concludo con una esortazione affettuosamente minacciosa: non Vi venga in mente di chiudere il format con il ritorno alla vita “normale”. Al contrario, auspico che il format trovi anche altre collocazioni che gli consentano di espandersi e di “contagiare” virtuosamente i mass media.
Spunti per una nuova puntata. Che cos’è la teatralità? A questa domanda Roland Barthes risponde che la teatralità è il teatro senza il testo. Percepisco una vostra vicinanza al tema. Dall’opera alla performance, da Damiano Michieletto a Lea Vergine, sento già le scintille. Incorporare o superare il pregiudizio anti-teatrale? Grazie per essere ottime vicine di casa. Delle cartografie immaginarie sul Covid, potreste essere mie dirimpettaie
Anni fa Violetta Bellocchio scrisse un articolo dove raccontava di essere stata interrogata perché aveva chiesto a un poliziotto in stazione come mai avesse fermato un ragazzo che non aveva violato nessuna legge. I commenti furono del tipo: “lascia stare le forze dell’ordine”, “loro avranno esagerato però anche tu...”, “la prossima volta impari” etc. etc. C’era già tutto.
In un momento dove riceviamo abusi costanti anche da persone casuali e in casi ben più gravi dalle forze dell'ordine, queste discussioni sono una ventata d'aria fresca.
Oddio, non saprei se le forze dell'ordine non siano sotto pressione in questo periodo... È vero questo porsi il problema di giustificare nell'ambito comunque del rispetto del decreto il tipo di acquisto che vai a fare...
Ciao Michela e Chiara (ormai mi siete piacevolmente familiari). Una cosa: non sono d'accordo con la vostra lettura del fenomeno Bimbe di Conte. Non penso affatto che sia adulazione o erotizzazione del capo. E' un codice espressivo recente, e appartiene ai più giovani. Anche il tipo di estetica kitch denuncia, per chi lo capisce, l'operazione puramente ironica (nella accezione più moderna, per cui nulla è serio, e tutto è serio). La loro comunicazione è fatta di trolling, di strati di ironia: mentre affermano un concetto lo smentiscono e poi smentiscono la smentita, avvitandosi in una serie di livelli sovrapposti (layer). I meme su Conte non parlano neppure di Conte, ne sono convinta. Sono ammiccamenti, giochi che funzionano internamente alla comunità e comprensibili ai coetanei, sostanzialmente. Conte si presta, è il personaggio del momento. E' la vecchia fanfiction ristretta nella sua forma più essenziale e sintetica, che diventa fanservice con i cuoricini attorno. Appartiene all'universo dei meme, della post-verità, del trumpismo e dell'antitrumpismo, dei subreddit per ventenni, degli utenti del vecchio 4chan, 8chan, di tik tok, ma anche di istagram, che non è ancora troppo vecchio. Anche il concetto stesso di ironia è differente dal nostro (ho 40 anni). Le Bimbe di Conte non sono le stesse persone che commentano il banana gate sul profilo di Murgia ("poveri carabinieri, te la sei cercata, ecc"). Quelli sono adulti, non stanno giocando, si confrontano a livello politico. Sono almeno 30-40enni, immagino. Se vogliamo, però, qualche elemento preoccupante lo lo stesso stesso, pensando ai più giovani. Certe domande "E' vero o è falso? E' serio o è uno scherzo?" per la generazione emergente appaiono svuotate di senso, non solo non importanti ma proprio non pertinenti, come quando ci si chiede cosa ci sia di autentico in una docufiction. O forse è solo una mia idea (non ho particolari competenze, mi piace frugare in internet e assimilare impressioni). Scusate l'accollo verbale, potrei attribuirlo alla quarantena, ma temo che sia colpa mia
Esiste il diritto al benessere però. C'è sempre da ricordarsi che la felicità è un sentimento altamente transitorio e di solito di breve durata mentre il benessere è un sentimento più completo e duraturo. Ovviamente, esiste una parte soggettiva. Secondo me quello che avreste voluto intendere è il diritto al benessere. Felicità e benessere sono spesso termini che comunemente diventano intercambiabili pendendo verso la felicità = benessere. Ma è il benessere che si cerca. Nel caso non siate d'accordo, perfavore, parlatene.
E vi dirò di più. In tempi di non crisi alcune multinazionali si riservano l'"obbligo" o il "potere" di poter invadere la vita privata delle persone come in stato di sorveglianza cinese. A dispetto che tu abbia finito e rotto il contratto o no. Più che preoccuparci del rispetto dei diritti umani e civili di uno stato in emergenza, la preoccupazione in me risiede nel potere dato non allo stato ma a una corporazione. Per "tragicissima" esperienza personale e per sentito dire, le corporazioni si riservano il non diritto di non considerare nemmeno i diritti sia umani, sia civili dei cittadini e tutto ciò senza battere ciglio. Uno scempio che distrugge 2500 anni di storia considerando che il privato fu considerato tale nell'antica Roma e che ora non lo è più. Lo dico per esperienza personale molto tragica il cui risultato è questo commento. Perdonatemi la grammatica, purtroppo ho abbandonato la grammatica italiana per quella inglese con il risultato che non so più né una, né l'altra. Così come gli accenti.
Ma non sono così illitterato: ho letto "Il Signore degli Anelli" in Italiano, mentre Harry Potter metà in italiano e metà in inglese. E anche altri libri.
Vi adoro, grazie! Io non ho la TV da una vita quindi sono abituata a selezionare quello che voglio e mi merito di vedere. È bellissimo ascoltarvi dalla Spagna e paradossalmente in questo momento che è quando più siamo rinchiusi in spazi minuscoli, sentire le frontiere sparire all’improvviso è una specie di rivelazione per me che sono sempre costretta a confrontarmi con le distanze geografiche (grazie Chiara per le foto di Venezia...che ricordi ogni volta). Credo, da espatriata, di non aver mai sentito più vicine le persone che sono fisicamente distanti come in questo momento. Niente, per dire che mi riservo sempre la visione delle vostre puntante giusto prima di andare a letto, dopo le varie serie, così da essere sicura di elaborare tutto per bene durante la notte. Vecchio metodo scolare, quando si ripetevano i concetti chiave prima di dormire per infonderli per bene durante il sonno. Personalmente mi intriga molto la conoscenza matematica di Chiara. Sarà perché non sono mai stata particolarmente ferrata e pertanto mi me sento affascinata. E quindi sarebbe bello sentirvi disquisire di matematica applicata o relazionata alla letteratura. Che so, la sezione aurea si riscontra nella metrica in letteratura e ci sono testi in cui questo rapporto è evidente? Si possono decifrare aspetti narrativi attraverso concetti o formule matematiche? O è come parlare di mele e di arance? A proposito, ma “non ci sono solo le arance”, come in realtà finisce? ;) Ps. Ho capito alla terza che era le Bimbe di Conte. Le prime due volte ho capito Le Pippe di Conte!
Una piccola riflessione sulla pagina "Le bimbe di Giuseppe Conte". In realtà questo genere di pagine che nasce sui social (ne sono nate molte che coinvolgono diversi politici) è puramente ironico, uno sfottò che porta all'eccesso, con le parole e le immagini, quella mentalità a cui fate riferimento nel video, dell'uomo forte e sexy al potere. Infatti se ci fate caso i post pubblicati dalla pagina esasperano tutto, dalle espressioni dei post, all'estetica trash che viene usata da una parte della popolazione (la stessa del filone "buongiornissimo Kaffè"). Questo per dire che la maggior parte delle persone che ha il like a quella pagina, o che ne condivide i post, lo fa per ridere di quella retorica e non per appoggiarla. Se questo genere di pagine ironiche sia rappresentativo di una reale tendenza degli italiani o se contribuisca a ingigantire la narrazione dell'italiano ignorante e schiavo del potere, questo non lo so. Il risvolto assurdo è che comunque in queste pagine è sempre presente una piccola percentuale di pubblico che crede nell'autenticità del messaggio e che esprime approvazione sentita nei commenti. Sono per primi gli admin delle pagine a giocare molto su questa ambiguità. P.s. Amo follemente il format ❤️ continuate!
26:36 la mia percezione del perché stranamente gli Italiani si siano adeguati così bene a questi limiti, è per la vergogna ad esporsi ad un fatto illegale; il fattore "etichetta" è vincente nella nostra cultura. È un'amara considerazione, ovviamente.
Anche questa nuova ventata di patriottismo (che normalmente si vede solo durante le partite di calcio) che si respira non è un caso! Durante i periodi di crisi si amplifica sempre di più la religione civile per cercare di tenere unita la popolazione.
ARGOMENTO Siamo sempre stati abituati a figurarci gli scrittori (e non solo) come persone immaginarie, legate al nome in copertina e all’immagine costruita nelle nostre menti. Prima dell’avvento dei social media mai ci saremmo potuti immaginare di poter entrare nella loro sfera privata. Si, negli ultimi decenni abbiamo avuto la possibilità di leggere e vedere interviste ed approfondimenti, ma quasi sempre inerenti all’ultimo libro, alla poetica o a una panoramica degli eventi salienti della loro vita. Ma la quotidianità? Quella non è mai stata accessibile (ovviamente se non in uno scritto autobiografico). Ma qui, è proprio il contesto a cambiare, non è più una sfera progettata e protetta come possono essere le pagine di un libro e il virtuosismo delle loro parole. Ovviamente anche l’utilizzo dei social è ben progettato, ma sono questi distruttori di quella sfera magica che avvolge l’artista o, al contrario, una risorsa incredibile? Al giorno d’oggi ne abbiamo veramente bisogno? Com’è cambiata la figura dell’artista? E collegato a quanto detto sopra è collegato il secondo punto. Come la quotidianità, ora è possibile venire a conoscenza anche del pensiero/posizione di alcuni artisti rispetto a un evento, un’esperienza personale o addirittura a una serie televisiva. In tempi passati non avevamo i mezzi per scoprire questi pensieri, rimanevano in una sfera privata e l’esposizione di un artista rispetto a tematiche pubbliche era legata per lo più alla politica, agli ideali o alle cause. Ora, la necessità di condividere le proprie posizioni riguardo a una serie televisiva o all’ultimo strafalcione di Barbara D’Urso ed il fatto che queste posizioni facciano audience come dev’essere letto? Come risposta ad una società/pubblico ormai interessato solamente a tematiche “leggere”? Siamo tutti umani inseriti in una società ed il prodotto di questa società è ovviamente accessibile a tutti, quindi di conseguenza diventa argomento di discussione all’interno delle nostre piccole reti di persone. Ma perchè condividere queste posizioni in un simposio pubblico e non tenerlo in una sfera privata? E qui ritornano le domande poste in precedenza. Al giorno d’oggi ne abbiamo veramente bisogno? Com’è cambiata la figura dell’artista? Sono delle domande un pò provocatorie, lo so. Ma sono sicura che le possiate affrontare magnificamente! (Mai pensato di aprire queste discussioni su una stanza virtuale di zoom? Così per provare!) Per la menzione, in caso, Pinni Findus sarebbe perfetto!!
Credo che in noi debba esserci una sana tensione fra i due atteggiamenti: l'osservanza delle regole e un'attenzione verso gli abusi di potere (più probabili in questo particolare momento). Le due posizioni non sono incompatibili, ma devono coesistere. È giusto indignarsi. Le istituzioni devono controllare, ma il cittadino DEVE controllare le istituzioni. Se pensa di non doverlo fare, cambia gli equilibri delicati che rendono una democrazia tale. Ed infine TOLLERANZA!
2024: il primo anno senza Michela, ma le sue parole sono più attuali e vive che mai. Tutte le volte che vedo le immagini dei poliziotti che manganellano i manifestanti e che sono giustificati penso a questo video. Qual è la mia soglia di democrazia? Si sta abbassando il nostro criterio democratico?
Provo a descrivervi la mia visione del cittadino svedese in confronto al cittadino italiano. Il vivere in Svezia da italiano ( ho rifiutato di essere svedese legalmente... Ho una posizione intermedia che li fa impazzire burocraticamente perché non rientro nel loro concetto preferito del "som vanligt" - come d'abitudine) mi permette di stare a metà tra due concetti di stato estremamente differenti. Da un lato l'italiano casinista, irrispettoso delle regole, con opinioni e lauree su qualunque argomento ma con forti passioni anche democratiche. Dall'altro il "paese del grande ciuccio" uno stato che negli anni 50 ha fatto di tutto x sembrare il mito della famiglia e in realtà è diventato madre del sud Italia che coccolae vizia i suoi figli rendendoli dei bamboloni senza opinioni vittime di un perverso politically correct . Il cittadino svedese non ha bisogno di obblighi ma bastano i consigli dello Stato. Peccato che dietro tutto ciò si nascondano razzismi sotterranei e egoismi da villettari con giardino volutamente inconsapevoli del mondo al di fuori. Da logopedista analizzo i linguaggi e le loro parole o frasi più usati sono: lagom - la giusta misura Vad säger du? - che cosa dici? Ta det lungt- prenditela comoda Som vanligt - come d'abitudine. Dopo 5 anni qui il mio orgoglio italiano è fiorito al punto di commuovermi ascoltando L'italiano di Toto Cutugno... E ne sono fiero!! 😜😜
Sinceramente, l'obbedienza cieca ad un bene pubblico, senza che questo venga dovutamente spiegato, come mi sembra non sia stato mai fatto da quando è cominciata questa quarantena, in realtà è una forma profonda di fascismo, ai fascisti piace ricevere ordini da chi è al potere in maniera del tutto acritica
Questo è un video da commentare a scaglioni di minuti d'ascolto mi sà. Quindi commento ora da 0 a 4,56 minuto. Il discorso della Valerio è giustissimo in ambito salottiero e in pace da qualsivoglia virus, è un discorso intellettuale per altro astratto, condivisibile e interessante ma non attuabile. Perché? Perché la dialettica è il fondamento della democrazia e ciò implica il dissenso, un carabiniere che è intimidatorio verso una passante per 4 banane non ammette nè dialettica nè dissenso ma sta provocando una reazione che può consentire a lui un verbale in quanto 4 banane non glielo consentono, percui approvo totalmente la frase "non c'è bisogno di un golpe perché gli italiani ce lo hanno già in testa". E' vero! Non è astrazione, è un dato! Vado avanti col video... dal minuto 14 al 15 e rotti, il discorso della Valerio sulla sentimentalità appioppata alla legalità democratica è assolutamente stupendo, perché sottolinea il confine labile ed impalpabile che tramuta le democrazie in dittature quasi senza che i cittadini votanti se ne accorgano. E questo è ciò che accade in Italia da circa 20 anni , è ciò che sta accadendo a parti più visibile (Ungheria esempio) a parti meno visibile in tutta Europa da Trump in poi (se no da Obama in poi, forse). In Italia la situazione che si è venuta a creare in poco più di un mese è pericolosissima. Descrivere con parole come "guerra" "trincea" "prima linea" una situazione del tutto naturale (per quanto dolorosa ma è così) come un'epidemia virale è un segno di cattiva fede e pessimi intenti. Il solo fatto che in paesi come Israele dove il covid è diffuso poco e in Germania dove anche lì meno che da noi vengano forniti a tutti i cittadini i kit di controllo dei tamponi "gratuitamente" - addirittura in Israele lo fanno per strada ai passanti - la dice lunghissima. E noi qua chi abbiamo? Un imbecilledeficienterincoglionito di De Luca che minaccia di chiudere i confini della Campania? Follia!!! Continuo il video...(sarà lungo sto commento, perdonatemi). minuto 16,54 ....le bimbe di Conte????? Non ce l'ho fatta a vederla, è mussoliniana sta cosa, mi sta salendo un rigurgito verdastro... Evita Peron forse è l'unica che ci è riuscita ad restare sexy, malgrado il tailleur... Video finito. Mi prudono le mani ma ho il papiellometro in rosso percui condividerò il video spammandovi tra fb e messenger e amen. Vi lovvo. Grazie!!!!
Che bel momento quando Chiara Valerio strabuzza gli occhi a sentir parlare del gruppo "le bimbe di Conte"🤣 . Io ho un sacco di argomenti su cui vorrei moltissimo sentirvi parlare, ma mi sembrano tutti scemi.
Michela cita Napoli quale esempio implicito di città disobbediente che però, contrariamente alle attese, rispetta le regole e fa zero morti e zero contagi… Valeria si chiede se nella conta siano inclusi i casi di colera e disinnesca questa sgradevolezza con la chiosa “lo dico da napoletana” 💔
@@davidepavanetto9422 se avesse avuto delirio di onnipotenza la multa gliel' avrebbe fatta sul srio, e nemmeno avrebbe avuto torto. Personalmente trovo che andare apposta a provocare gente che non è lì a divertirsi ma sta lavorando sia una cosa scorretta.
@@CitizenPost semplice buonsenso.cosi come si invitano da due mesi i cittadini a non andare al supermercato dieci volte al giorno comprando ogni volta una cosa sola ma ad andare a fare la spesa una- due volte la settimana. Anche per rispetto degli stessi lavoratori che al contrario della signora murgia sono costretti a lavorare esposti al rischio di contagio.
@@MiladydeWinter79 chi decide cos'è di buon senso o meno, scusa? Tu? Il carabiniere di turno? Esistono cose lecite e cose illecite, punto. Tutto ciò che è lecito fare non è in alcun modo sanzionabile, né tantomeno risibile o minacciabile da parte di chi indossa una divisa. Parli di buon senso, ma sei la prima a non usarlo: una persona anziana che vive da sola, non guida e non può andare a fare la spesa grossa una volta a settimana, che ordinanza e decreto viola se compra man mano ciò che le serve, usando tutte le precauzioni del caso? Il buon senso, semmai, deve usarlo chi effettua i controlli, valutando caso per caso. Invece ogni santissimo giorno vengono commessi abusi scandalosi, e c'è anche chi li giustifica con la scusa dello stress (ma siete seri?) o attaccandosi a provocazioni inesistenti. Ha comprato quattro banane, perché vive sola e le bastano. Ha incontrato delle amiche e con mascherina e distanza di sicurezza hanno fatto una foto. Ti chiedo ancora di citarmi il decreto che lo vieta e soprattutto dove sarebbe la provocazione, dato che ad avvicinarsi provocandola è stato proprio il carabiniere, commettendo un abuso.
"La felicità è una responsabilità molto più che un diritto" (I love you!)
A parte la democrazia, non lasciateci più soli con noi stessi come ieri sera...Le vostre conversazioni creano dipendenza, sappiatelo.😁😂😂
Hai ragione,un trauma non trovarvi online.
Peggio della Nutella
confermo!
mi unisco al coro, sentivo un vuoto !!
Magnifiche tutte le vostre discussioni, questa è imperdibile
Grazie davvero per la cultura che condividete
Da quando ho sentito la storia del banana gate comunque non faccio altro che riflettere tutto il giorno sul non necessario e cerco di ritagliarmi tutto il non necessario possibile. Oggi nei miei 200mt con mascherina e guanti ho fatto un selfie non necessario in tuo onore, ho fotografato la bellezza non necessaria dei fiori delle aiuole. Nella mia tesi di laurea in filosofia molti anni fa, parlavo del fatto che in fondo i libri e le opere d'arte non servono, eppure sono necessarie, resistono nel tempo, insieme all'umanità. Perchè sono la nostra umanità. Perchè abbiam bisogno di raccontare e raccontarci, continuamente. Capisco anche per questo motivo non riesco ad abbandonare facebook, anche se lo detesto. Quel selfie al mercato in coda, è il vostro racconto. Le 4 banane e il selfie con le amiche in mascherina sono la nostra umanità!! E dobbiamo preservarla. Che non significa freghiamocene delle regole, ma ribadire la nostra libertà di scegliere cosa è necessario per noi, per vivere, che è diverso da sopravvivere. Grazie, siete immense :-)
Ieri è stata una brutta serata senza voi ...
Brave 👏 e grazie per l’edificante compagnia 🙏
Cara Michela e cara Chiara! È sempre stimolante e appassionante ascoltare i vostri confronti dialettici e innanzi tutto un “Grazie” per aver voluto condividere il vostro prezioso tempo!
Sono d’accordo con Michela quando critica il comportamento del poliziotto e dice che si tratta di un abuso di potere e che è ancora più grave che le persone non se ne rendano conto e anzi lo giustifichino.
Sue due punti ho tuttavia delle perplessità. La maggior parte degli Italiani è stata a casa e i numeri lo indicano, però la storia della gente che non rispetta il decreto non è solo una “narrazione dall’alto”, io ho casi di persone vicino a me che se ne sono infischiati del decreto e sono uscite, hanno condotto attività a contatto con altri ecc. Sorvolo sulla mia reazione. Va bene, singoli casi non andranno a inficiare i risultati, ma anche un singolo caso, di fronte a una regola chiara e cristallina, rappresenta a mio avviso un caso grave.
Descrivere chi segnala queste infrazioni come “sceriffi alla finestra” mi sembra altamente ingiusto. Ci lamentiamo spesso dell’indifferenza delle persone, del mancato “senso sociale” a favore della collettività, e ora stigmatizziamo con un immagine così irridente chi si espone e segnala atteggiamenti abusanti? Un contro è gridare alla mamma e alla figlia che camminano in strada e di cui non si può sapere cosa stiano facendo, un conto è gridare o segnalare il gruppo di persone che fa baldoria in strada o persone che postano foto a casa altrui mentre brindano. Ognuno di noi ha, nel proprio piccolo, la responsabilità del rispetto delle regole, altrimenti ammettiamo che la democrazia si basi esclusivamente sull’autorità forte esterna e dividiamo il mondo tra “ la legge” e “ il popolo, che a volte rispetta la legge, a volte fa il furbetto”. Questa contrapposizione risulta ancora più marcata e può portare a conseguenze pericolose, a mio avviso.
C’è una questione legata al pregiudizio, che purtroppo è vera. Noi Italiano rispettiamo meno le regole rispetto ai popoli di altri paesi. Basta trascorrere un breve periodo all’estero per accorgerese. Io ho la fortuna di vivere metà anno in Italia e metà anno in Germania e, pur detestando gli stereotipi, sono costretta ad ammettere, mio malgrado, che ancuni sono veri. E da qui nasce quel pregiudizio sull’Italiano che fatica più di altri a rispettare le leggi, anche in un caso come questo, in cui è vero che le nostre libertà sono state limitate in modo drammatico, ma in cui ci troviamo davanti a una minaccia invisibile pericolosissima mai vissuta prima che mette in pericolo soprattutto i più deboli. Non abbastanza evidentemente per chi non riconosce la legittimità dei limiti imposti, in via ordinaria e in via eccezionale, da un stato democratico.
Vi abbraccio.
Ammetto che mi divertirebbe molto vedere la vostra fine dialettica al servizio di un tema un po' frivolo quale ... Tinder! (o l'amore ai tempi delle chat d'incontri).
Un altro tema su cui mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero è quello del "sessismo nella lingua italiana" e dell'uso, per alcuni anomalo, di alcuni termini declinati al femminile. Mi è capitato spesso di discuterne con amici che magari della parola "avvocata" o "ingegnera" non vogliono sentir ragione a causa della presunta cacofonia. Voi che ne pensate? Lo usereste in un vostro libro?
ps temo moltissimo il giorno in cui questo format giungerà al termine, siete dipendenza vera! ..Grazie di cuore
Questo video dovrebbero vederlo tutti; è un ottimo esempio di come si possa discutere su posizioni diverse senza prendersi a frecciate alla schiena. Non è solo un esercizio di conoscenza e di abilità dialettica, ma parla di noi, del nostro quotidiano. E poi, volete mettere partire dalle banane e finire con la Costituzione? :D
Grazie delle foto ma purtroppo sono stato un colpo e mi
Grazie delle informazioni significative
Grazie delle informazioni che ci hanno fatto aavanza un
Grazie
Grazie delle informazioni che ci ci
Bellissima riflessione. Mi ha fatto pensare ad un saggio di La Boétie, Discorso sulla servitù volontaria: "c’è più da dispiacersi che da stupirsi nel vedere milioni e milioni di uomini servire miserevolmente, col collo sotto il giogo, non costretti da una forza più grande, ma perché sembra siano ammaliati e affascinati dal nome solo di uno".
Ciaoo vi seguo sempre😍 Si potrebbe creare un dibattito sulla traduzione? Baci
Buonasera carissime,
Stasera purtroppo non potrò ascoltarVI live interagendo con Voi e leggendo i commenti divertenti degli altri partecipanti.
Ho una domanda che mi preme porVi: non ci sarà più il second round di “didattica contro pedagogia”? Io l’ho amato tantissimo e mi piacerebbe se continuaste quel percorso.
A Voi la scelta chiaramente.
Grazie infinite per la Vostra arguta compagnia! 🙏🏻
Questo dispiace :)
Michela Murgia ho appena ascoltato tutto.
Riflessione molto importante e necessaria in questo momento.
Tra i tanti punti che si potrebbero menzionare, l’unico che condivido è connesso al sondaggio che ha citato. Secondo me ha ragione che c’è un problema. Per molte persone la democrazia si esaurisce nel voto.
L’idea che non smettiamo mai di essere cittadini è aliena a molti. Bisogna rimanere informati, porsi delle domande, chiedere conto delle cose fatte... È uno sforzo. E molti o non se ne rendono conto o preferiscono concentrarsi su altre cose.
Non ho una soluzione però di sicuro bisognerebbe sottolineare più spesso la natura “attiva” della cittadinanza così che ne rimaniamo sempre consapevoli.
Sono contento che ci sarà la parte due di “didattica versus pedagogia”!
Grazie della compagnia ed a domani!
a parte questo, grazie ❤️
Mi scuso in anticipo per quella che può essere la mia ignoranza, ma qual è il nome dell'interlocutrice di MIchela Murgia?
Straordinarie. Credo di essere andato letteralmente in visibilio quando la Murgia ha affermato che non esistono (più) palchi o canali in cui venga dato spazio al confronto dialettico.
Faccio l’avvocato e vivo per la dialettica, ma ho difficoltà a incontrare nella mia “strada” persone predisposte ad un confronto che non scada nei personalismi e nella prevaricazione.
Concludo con una esortazione affettuosamente minacciosa: non Vi venga in mente di chiudere il format con il ritorno alla vita “normale”.
Al contrario, auspico che il format trovi anche altre collocazioni che gli consentano di espandersi e di “contagiare” virtuosamente i mass media.
Siete meravigliose!
Spunti per una nuova puntata.
Che cos’è la teatralità?
A questa domanda Roland Barthes risponde che la teatralità è il teatro senza il testo.
Percepisco una vostra vicinanza al tema.
Dall’opera alla performance, da Damiano Michieletto a Lea Vergine, sento già le scintille.
Incorporare o superare il pregiudizio anti-teatrale?
Grazie per essere ottime vicine di casa. Delle cartografie immaginarie sul Covid, potreste essere mie dirimpettaie
Sono molto interessanti questi incontri video :) spunti per una nuova puntata : "il diritto di soffrire, non è concesso a tutti " .
Grazie!
Anni fa Violetta Bellocchio scrisse un articolo dove raccontava di essere stata interrogata perché aveva chiesto a un poliziotto in stazione come mai avesse fermato un ragazzo che non aveva violato nessuna legge. I commenti furono del tipo: “lascia stare le forze dell’ordine”, “loro avranno esagerato però anche tu...”, “la prossima volta impari” etc. etc. C’era già tutto.
In un momento dove riceviamo abusi costanti anche da persone casuali e in casi ben più gravi dalle forze dell'ordine, queste discussioni sono una ventata d'aria fresca.
Oddio, non saprei se le forze dell'ordine non siano sotto pressione in questo periodo...
È vero questo porsi il problema di giustificare nell'ambito comunque del rispetto del decreto il tipo di acquisto che vai a fare...
Ciao Michela e Chiara (ormai mi siete piacevolmente familiari). Una cosa: non sono d'accordo con la vostra lettura del fenomeno Bimbe di Conte. Non penso affatto che sia adulazione o erotizzazione del capo. E' un codice espressivo recente, e appartiene ai più giovani. Anche il tipo di estetica kitch denuncia, per chi lo capisce, l'operazione puramente ironica (nella accezione più moderna, per cui nulla è serio, e tutto è serio). La loro comunicazione è fatta di trolling, di strati di ironia: mentre affermano un concetto lo smentiscono e poi smentiscono la smentita, avvitandosi in una serie di livelli sovrapposti (layer). I meme su Conte non parlano neppure di Conte, ne sono convinta. Sono ammiccamenti, giochi che funzionano internamente alla comunità e comprensibili ai coetanei, sostanzialmente. Conte si presta, è il personaggio del momento. E' la vecchia fanfiction ristretta nella sua forma più essenziale e sintetica, che diventa fanservice con i cuoricini attorno. Appartiene all'universo dei meme, della post-verità, del trumpismo e dell'antitrumpismo, dei subreddit per ventenni, degli utenti del vecchio 4chan, 8chan, di tik tok, ma anche di istagram, che non è ancora troppo vecchio. Anche il concetto stesso di ironia è differente dal nostro (ho 40 anni). Le Bimbe di Conte non sono le stesse persone che commentano il banana gate sul profilo di Murgia ("poveri carabinieri, te la sei cercata, ecc"). Quelli sono adulti, non stanno giocando, si confrontano a livello politico. Sono almeno 30-40enni, immagino. Se vogliamo, però, qualche elemento preoccupante lo lo stesso stesso, pensando ai più giovani. Certe domande "E' vero o è falso? E' serio o è uno scherzo?" per la generazione emergente appaiono svuotate di senso, non solo non importanti ma proprio non pertinenti, come quando ci si chiede cosa ci sia di autentico in una docufiction. O forse è solo una mia idea (non ho particolari competenze, mi piace frugare in internet e assimilare impressioni). Scusate l'accollo verbale, potrei attribuirlo alla quarantena, ma temo che sia colpa mia
Vorrei ascoltarvi anche in versione Podcast!
Esiste il diritto al benessere però. C'è sempre da ricordarsi che la felicità è un sentimento altamente transitorio e di solito di breve durata mentre il benessere è un sentimento più completo e duraturo. Ovviamente, esiste una parte soggettiva. Secondo me quello che avreste voluto intendere è il diritto al benessere. Felicità e benessere sono spesso termini che comunemente diventano intercambiabili pendendo verso la felicità = benessere. Ma è il benessere che si cerca. Nel caso non siate d'accordo, perfavore, parlatene.
E vi dirò di più. In tempi di non crisi alcune multinazionali si riservano l'"obbligo" o il "potere" di poter invadere la vita privata delle persone come in stato di sorveglianza cinese. A dispetto che tu abbia finito e rotto il contratto o no. Più che preoccuparci del rispetto dei diritti umani e civili di uno stato in emergenza, la preoccupazione in me risiede nel potere dato non allo stato ma a una corporazione. Per "tragicissima" esperienza personale e per sentito dire, le corporazioni si riservano il non diritto di non considerare nemmeno i diritti sia umani, sia civili dei cittadini e tutto ciò senza battere ciglio. Uno scempio che distrugge 2500 anni di storia considerando che il privato fu considerato tale nell'antica Roma e che ora non lo è più. Lo dico per esperienza personale molto tragica il cui risultato è questo commento. Perdonatemi la grammatica, purtroppo ho abbandonato la grammatica italiana per quella inglese con il risultato che non so più né una, né l'altra. Così come gli accenti.
Ma non sono così illitterato: ho letto "Il Signore degli Anelli" in Italiano, mentre Harry Potter metà in italiano e metà in inglese. E anche altri libri.
"tenore di confronto e non di rissa" bellissimo
Vi adoro, grazie! Io non ho la TV da una vita quindi sono abituata a selezionare quello che voglio e mi merito di vedere. È bellissimo ascoltarvi dalla Spagna e paradossalmente in questo momento che è quando più siamo rinchiusi in spazi minuscoli, sentire le frontiere sparire all’improvviso è una specie di rivelazione per me che sono sempre costretta a confrontarmi con le distanze geografiche (grazie Chiara per le foto di Venezia...che ricordi ogni volta). Credo, da espatriata, di non aver mai sentito più vicine le persone che sono fisicamente distanti come in questo momento. Niente, per dire che mi riservo sempre la visione delle vostre puntante giusto prima di andare a letto, dopo le varie serie, così da essere sicura di elaborare tutto per bene durante la notte. Vecchio metodo scolare, quando si ripetevano
i concetti chiave prima di dormire per infonderli per bene durante il sonno.
Personalmente mi intriga molto la conoscenza matematica di Chiara. Sarà perché non sono mai stata particolarmente ferrata e pertanto mi me sento affascinata. E quindi sarebbe bello sentirvi disquisire di matematica applicata o relazionata alla letteratura. Che so, la sezione aurea si riscontra nella metrica in letteratura e ci sono testi in cui questo rapporto è evidente? Si possono decifrare aspetti narrativi attraverso concetti o formule matematiche? O è come parlare di mele e di arance? A proposito, ma “non ci sono solo le arance”, come in realtà finisce? ;)
Ps. Ho capito alla terza che era le Bimbe di Conte. Le prime due volte ho capito Le Pippe di Conte!
Geniale idea sulla costituzione che protegge i cittadini anche dai politici, ma soprattutto dalle forze dell'ordine e dall'esercito.
Gentile signora Murgia, non pare che lei possa lamentare la repressione dell'esercizio di diritto di critica.
Bella questa conversazione!
Una piccola riflessione sulla pagina "Le bimbe di Giuseppe Conte".
In realtà questo genere di pagine che nasce sui social (ne sono nate molte che coinvolgono diversi politici) è puramente ironico, uno sfottò che porta all'eccesso, con le parole e le immagini, quella mentalità a cui fate riferimento nel video, dell'uomo forte e sexy al potere. Infatti se ci fate caso i post pubblicati dalla pagina esasperano tutto, dalle espressioni dei post, all'estetica trash che viene usata da una parte della popolazione (la stessa del filone "buongiornissimo Kaffè"). Questo per dire che la maggior parte delle persone che ha il like a quella pagina, o che ne condivide i post, lo fa per ridere di quella retorica e non per appoggiarla.
Se questo genere di pagine ironiche sia rappresentativo di una reale tendenza degli italiani o se contribuisca a ingigantire la narrazione dell'italiano ignorante e schiavo del potere, questo non lo so. Il risvolto assurdo è che comunque in queste pagine è sempre presente una piccola percentuale di pubblico che crede nell'autenticità del messaggio e che esprime approvazione sentita nei commenti. Sono per primi gli admin delle pagine a giocare molto su questa ambiguità.
P.s.
Amo follemente il format ❤️ continuate!
26:36 la mia percezione del perché stranamente gli Italiani si siano adeguati così bene a questi limiti, è per la vergogna ad esporsi ad un fatto illegale; il fattore "etichetta" è vincente nella nostra cultura. È un'amara considerazione, ovviamente.
Vi adoro. Rifatelo, vi prego.
Solo una cosa, please:
America= continente
USA= paese con costituzione che fa riferimento alla felicità.
Anche questa nuova ventata di patriottismo (che normalmente si vede solo durante le partite di calcio) che si respira non è un caso! Durante i periodi di crisi si amplifica sempre di più la religione civile per cercare di tenere unita la popolazione.
ARGOMENTO
Siamo sempre stati abituati a figurarci gli scrittori (e non solo) come persone immaginarie, legate al nome in copertina e all’immagine costruita nelle nostre menti. Prima dell’avvento dei social media mai ci saremmo potuti immaginare di poter entrare nella loro sfera privata. Si, negli ultimi decenni abbiamo avuto la possibilità di leggere e vedere interviste ed approfondimenti, ma quasi sempre inerenti all’ultimo libro, alla poetica o a una panoramica degli eventi salienti della loro vita. Ma la quotidianità? Quella non è mai stata accessibile (ovviamente se non in uno scritto autobiografico). Ma qui, è proprio il contesto a cambiare, non è più una sfera progettata e protetta come possono essere le pagine di un libro e il virtuosismo delle loro parole.
Ovviamente anche l’utilizzo dei social è ben progettato, ma sono questi distruttori di quella sfera magica che avvolge l’artista o, al contrario, una risorsa incredibile? Al giorno d’oggi ne abbiamo veramente bisogno? Com’è cambiata la figura dell’artista?
E collegato a quanto detto sopra è collegato il secondo punto.
Come la quotidianità, ora è possibile venire a conoscenza anche del pensiero/posizione di alcuni artisti rispetto a un evento, un’esperienza personale o addirittura a una serie televisiva. In tempi passati non avevamo i mezzi per scoprire questi pensieri, rimanevano in una sfera privata e l’esposizione di un artista rispetto a tematiche pubbliche era legata per lo più alla politica, agli ideali o alle cause. Ora, la necessità di condividere le proprie posizioni riguardo a una serie televisiva o all’ultimo strafalcione di Barbara D’Urso ed il fatto che queste posizioni facciano audience come dev’essere letto? Come risposta ad una società/pubblico ormai interessato solamente a tematiche “leggere”? Siamo tutti umani inseriti in una società ed il prodotto di questa società è ovviamente accessibile a tutti, quindi di conseguenza diventa argomento di discussione all’interno delle nostre piccole reti di persone. Ma perchè condividere queste posizioni in un simposio pubblico e non tenerlo in una sfera privata? E qui ritornano le domande poste in precedenza. Al giorno d’oggi ne abbiamo veramente bisogno? Com’è cambiata la figura dell’artista?
Sono delle domande un pò provocatorie, lo so. Ma sono sicura che le possiate affrontare magnificamente!
(Mai pensato di aprire queste discussioni su una stanza virtuale di zoom? Così per provare!)
Per la menzione, in caso, Pinni Findus sarebbe perfetto!!
Per quanto riguarda il caso della pagina "le bimbe di conte" dubito fortemente che gli amministratori della pagina facciano sul serio
Credo che in noi debba esserci una sana tensione fra i due atteggiamenti: l'osservanza delle regole e un'attenzione verso gli abusi di potere (più probabili in questo particolare momento). Le due posizioni non sono incompatibili, ma devono coesistere. È giusto indignarsi. Le istituzioni devono controllare, ma il cittadino DEVE controllare le istituzioni. Se pensa di non doverlo fare, cambia gli equilibri delicati che rendono una democrazia tale. Ed infine TOLLERANZA!
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2024: il primo anno senza Michela, ma le sue parole sono più attuali e vive che mai. Tutte le volte che vedo le immagini dei poliziotti che manganellano i manifestanti e che sono giustificati penso a questo video. Qual è la mia soglia di democrazia? Si sta abbassando il nostro criterio democratico?
La paura del contagio credo abbia fatto e potuto ben più dell'improvviso senso civico
Dovreste parlare della Task Force di esperti che hanno istituito ovvero 20 uomini di mezz'età. Possibile che non ci fossero donne capaci ed esperte?
Ci sono delle donne ma c'è da capire che possibilità decisionali avranno rispetto alle canute teste d'uomo
Aha, finalmente scopriamo la sospensione degli nostri diritti fondamentali per una "crisi" quando c'entra il nostro social.
Ma un bel dibattito su Desperate Housewives?
Verissima l’osservazione della Murgia sulle Forze dell’Ordine. Portare una divisa non ti autorizza a dire e fare qualsiasi cosa.
Stanno rinunciato ora per poi riprendere le.
STAVO SCRIVENDO UN TRATTATO,POI CANCELLATO.CONCLUDO CHE:LA CULTURA E'L'UNICA COSA CHE CI PUO'SALVARE.
Michela si è sentita giustamente abusata😔
Ieri mi siete mancate❤
Provo a descrivervi la mia visione del cittadino svedese in confronto al cittadino italiano. Il vivere in Svezia da italiano ( ho rifiutato di essere svedese legalmente... Ho una posizione intermedia che li fa impazzire burocraticamente perché non rientro nel loro concetto preferito del "som vanligt" - come d'abitudine) mi permette di stare a metà tra due concetti di stato estremamente differenti. Da un lato l'italiano casinista, irrispettoso delle regole, con opinioni e lauree su qualunque argomento ma con forti passioni anche democratiche. Dall'altro il "paese del grande ciuccio" uno stato che negli anni 50 ha fatto di tutto x sembrare il mito della famiglia e in realtà è diventato madre del sud Italia che coccolae vizia i suoi figli rendendoli dei bamboloni senza opinioni vittime di un perverso politically correct . Il cittadino svedese non ha bisogno di obblighi ma bastano i consigli dello Stato. Peccato che dietro tutto ciò si nascondano razzismi sotterranei e egoismi da villettari con giardino volutamente inconsapevoli del mondo al di fuori. Da logopedista analizzo i linguaggi e le loro parole o frasi più usati sono:
lagom - la giusta misura
Vad säger du? - che cosa dici?
Ta det lungt- prenditela comoda
Som vanligt - come d'abitudine.
Dopo 5 anni qui il mio orgoglio italiano è fiorito al punto di commuovermi ascoltando L'italiano di Toto Cutugno... E ne sono fiero!! 😜😜
Sinceramente, l'obbedienza cieca ad un bene pubblico, senza che questo venga dovutamente spiegato, come mi sembra non sia stato mai fatto da quando è cominciata questa quarantena, in realtà è una forma profonda di fascismo, ai fascisti piace ricevere ordini da chi è al potere in maniera del tutto acritica
Questo è un video da commentare a scaglioni di minuti d'ascolto mi sà.
Quindi commento ora da 0 a 4,56 minuto.
Il discorso della Valerio è giustissimo in ambito salottiero e in pace da qualsivoglia virus, è un discorso intellettuale per altro astratto, condivisibile e interessante ma non attuabile. Perché? Perché la dialettica è il fondamento della democrazia e ciò implica il dissenso, un carabiniere che è intimidatorio verso una passante per 4 banane non ammette nè dialettica nè dissenso ma sta provocando una reazione che può consentire a lui un verbale in quanto 4 banane non glielo consentono, percui approvo totalmente la frase "non c'è bisogno di un golpe perché gli italiani ce lo hanno già in testa". E' vero! Non è astrazione, è un dato!
Vado avanti col video...
dal minuto 14 al 15 e rotti, il discorso della Valerio sulla sentimentalità appioppata alla legalità democratica è assolutamente stupendo, perché sottolinea il confine labile ed impalpabile che tramuta le democrazie in dittature quasi senza che i cittadini votanti se ne accorgano. E questo è ciò che accade in Italia da circa 20 anni , è ciò che sta accadendo a parti più visibile (Ungheria esempio) a parti meno visibile in tutta Europa da Trump in poi (se no da Obama in poi, forse). In Italia la situazione che si è venuta a creare in poco più di un mese è pericolosissima.
Descrivere con parole come "guerra" "trincea" "prima linea" una situazione del tutto naturale (per quanto dolorosa ma è così) come un'epidemia virale è un segno di cattiva fede e pessimi intenti. Il solo fatto che in paesi come Israele dove il covid è diffuso poco e in Germania dove anche lì meno che da noi vengano forniti a tutti i cittadini i kit di controllo dei tamponi "gratuitamente" - addirittura in Israele lo fanno per strada ai passanti - la dice lunghissima. E noi qua chi abbiamo? Un imbecilledeficienterincoglionito di De Luca che minaccia di chiudere i confini della Campania? Follia!!!
Continuo il video...(sarà lungo sto commento, perdonatemi).
minuto 16,54 ....le bimbe di Conte????? Non ce l'ho fatta a vederla, è mussoliniana sta cosa, mi sta salendo un rigurgito verdastro...
Evita Peron forse è l'unica che ci è riuscita ad restare sexy, malgrado il tailleur...
Video finito. Mi prudono le mani ma ho il papiellometro in rosso percui condividerò il video spammandovi tra fb e messenger e amen. Vi lovvo. Grazie!!!!
le bimbe di conte credo sia una pagina ironica
il diritto alla felicità è stato teorizzato da Filangieri (diciamolo da Napoletane!) ;-)
Che bel momento quando Chiara Valerio strabuzza gli occhi a sentir parlare del gruppo "le bimbe di Conte"🤣 . Io ho un sacco di argomenti su cui vorrei moltissimo sentirvi parlare, ma mi sembrano tutti scemi.
🍌🍌🍌🍌
A volte la storia è ironica is the new Kharma is a bitch
Non più..... e la mascherina è molto simbolico.
www.medicinadisegnale.it/?p=1052
Mezza età te slater?! Ma dove, sei giovanissima!
Michela cita Napoli quale esempio implicito di città disobbediente che però, contrariamente alle attese, rispetta le regole e fa zero morti e zero contagi… Valeria si chiede se nella conta siano inclusi i casi di colera e disinnesca questa sgradevolezza con la chiosa “lo dico da napoletana” 💔
Quindi ammettere di avere sbagliato non è un' opziine da prendere in considerazione? Sono sempre gli altri a sbagliare, mai lei?
lei avrebbe sbagliato perché ha comprato quattro banane? E non è il carabiniere che ha avuto un delirio di onnipotenza?
Puoi citarci la parte dell'ordinanza o del dpcm in cui è espressamente vietato comprare un numero ridotto di frutta o farsi un selfie? Grazie.
@@davidepavanetto9422 se avesse avuto delirio di onnipotenza la multa gliel' avrebbe fatta sul srio, e nemmeno avrebbe avuto torto. Personalmente trovo che andare apposta a provocare gente che non è lì a divertirsi ma sta lavorando sia una cosa scorretta.
@@CitizenPost semplice buonsenso.cosi come si invitano da due mesi i cittadini a non andare al supermercato dieci volte al giorno comprando ogni volta una cosa sola ma ad andare a fare la spesa una- due volte la settimana. Anche per rispetto degli stessi lavoratori che al contrario della signora murgia sono costretti a lavorare esposti al rischio di contagio.
@@MiladydeWinter79 chi decide cos'è di buon senso o meno, scusa? Tu? Il carabiniere di turno? Esistono cose lecite e cose illecite, punto. Tutto ciò che è lecito fare non è in alcun modo sanzionabile, né tantomeno risibile o minacciabile da parte di chi indossa una divisa. Parli di buon senso, ma sei la prima a non usarlo: una persona anziana che vive da sola, non guida e non può andare a fare la spesa grossa una volta a settimana, che ordinanza e decreto viola se compra man mano ciò che le serve, usando tutte le precauzioni del caso? Il buon senso, semmai, deve usarlo chi effettua i controlli, valutando caso per caso. Invece ogni santissimo giorno vengono commessi abusi scandalosi, e c'è anche chi li giustifica con la scusa dello stress (ma siete seri?) o attaccandosi a provocazioni inesistenti. Ha comprato quattro banane, perché vive sola e le bastano. Ha incontrato delle amiche e con mascherina e distanza di sicurezza hanno fatto una foto. Ti chiedo ancora di citarmi il decreto che lo vieta e soprattutto dove sarebbe la provocazione, dato che ad avvicinarsi provocandola è stato proprio il carabiniere, commettendo un abuso.