Esiste anche un'altro metodo che non prevede l'uso di una seconda cima... la tecnica della fascetta di plastica. In caso di incaglio si tira la catena fino alla rottura della fascetta che libera la catena dal fissaggio in coda all'ancora, in favore di quello in testa, svincolando il tutto. Utilizzato più volte e ha funzionato perfettamente.
@@giannibernardoni9692in realta é molto semplice, la cali normalmente ma la catena al posto che essere attaccata alla fine dell’ancora è messa all’inizio e nel buco alla fine metti una od un paio di fascette, cosi che se si incaglia, tirando l’ancora si spezzano le fascette e l’ancora speda,cosi che puoi recuperarla
innanzitutto ti faccio i complimenti per l'esposizione dei contenuti, però mi permetto di essere critico sulle prime due procedure, ossia la grippia e il grippiale: con la grippia, ossia la cima fissata al diamante e portata a bordo, con giri di vento o con la rotazione notturna della barca si attorciglia inevitabilmente al calumo e sia liberarla o anche solo salpare diventa difficoltoso, già in condizioni di calma, pensa se le condimeteo dovessero farsi più impegnative il "PAM" lo vedo piuttosto impraticabile (come tra l'altro ha già fatto notare @skipperkiss). Poi, per quanto riguarda il grippiale, se questo risolve il problema della grippia, presenta d'altro canto il problema del maggior ingombro d'acqua che si prende la barca che lo utilizza, riducendo lo spazio per l'ancoraggio ad altri diportisti, che pur mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza si potrebbero trovare questa boa tra i piedi, o meglio tra elica e timone. Molto più interessante invece la terza soluzione, la cui variante, di mia conoscenza, è quella di usare uno spezzone di catena al posto del cappio e del peso. Per concludere, propongo un ulteriore sistema di utilizzo del grippiale, sicuramente molto meno invadente, rispetto alla boa galleggiante che ruba spazio ad altri nelle rade ogni anno sempre più affollate: basta un piccolo gavitello con una cima legata al diamante, lunga 4 metri meno della profondità di dove si vuole ancorare. In questo modo il gavitello rimarrà sotto la superficie dell'acqua con la cima tesa fino al diamante, in modo tale da non arrecare disturbo a chi sopraggiunge. In caso di incaglio, con il calumo a picco sarà sufficiente l'utilizzo di un capone per recuperare il gavitello (agganciandosi tra cima e gavitello, e se l'operazione dovesse risultare difficoltosa dalla prua della barca, si potrebbe tranquillamente utilizzare il tender, una volta agganciato il capone tra cima e gavitello si porta la cima del capone alla bitta di prua) che trazionandolo libererà l'ancora. La procedura è semplice, una volta agganciato il gavitello e fissata la cima del capone alla galloccia, avanzando lentamente nella direzione opposta a quella di dove era disteso il calumo (cioè andando lentamente in avanti, per essere chiaro) si disincaglierà l'ancora, che si potrà così salpare in tutta tranquillità. Spero di essere stato chiaro.
Ed ora ti spiego perchè nella terza soluzione che proponi io preferisco uno spezzone di catena al cappio con peso: se consideriamo l'incaglio del grappino ci può stare il cappio perchè in quelle condizioni, con il calumo a picco, il fuso si posizionerà vicino alla verticale mentre solo un braccio, aperto, sarà incagliato. Così, facendo scendere il cappio, questo riuscirà a passare facilmente tra cima (o catena) e fuso, andandosi ad appoggiare in fondo, e una volta iniziato il tiro andrà a stringersi sul fondo del fuso con buone probabilità di riuscita. Ma se prendiamo in considerazione un'ancora utilizzata a bordo di una barca (cqr, delta rocna, spade.....), quando si incaglierà terrà molto probabilmente il fuso orizzontale rispetto al terreno, anche con calumo a picco, cosicchè, filando il cappio questo andrà a cadere alla giunzione ancora-catena e una volta iniziato il tiro non è detto che riesca ad infilarsi nel fuso prima che il cappio si stringa e se malauguratamente dovesse stringersi all'altezza della giunzione catena-ancora, l'operazione di disincaglio è molto probabile che non sortirà nessun effetto, con l'ulteriore inconveniente che una volta serrato il cappio non riuscirai più nemmeno a recuperarlo creando un ulteriore impiccio allo sfortunato ancoraggio, mentre con lo spezzone di catena questo inconveniente non si verificherebbe, permettendoti un facile recupero o una ripetizione della prova se il primo tentativo non fosse andato a buon fine.
Naturalmente con il sistema di grippiale che propongo, al posto della piccola boa si può utilizzare anche una bottiglia di plastica ben chiusa e per il recupero, trovandosi questa tra 2 e 4 metri sotto il livello del mare in modo da non arrecare danno a timoni ed eliche altrui, si potrà tranquillamente andare a recuperare con un tuffo, facendo così a meno anche del capone, basterebbe una cima alla cui estremità è fissato un moschettone che si aggancerebbe rapidamente alla cimetta legata al galleggiante.
A me è successo che si è tranciato il perno che tiene l ancora per fortuna ho l abitudine di calare una cima insieme alla catena cosi ho recuperato l ancora rimasta sul fondo e la barca è comunque rimasta ancorata tirando la cima. La sorpresa l ho avuta al recupero della catena.
La cima-grippia deve essere affondante... altrimenti viene a galla... e va in qualche elica avendo la stessa lunghezza del calumo. Fa un arco inverso in alto rispetto alla catena.
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Usare una cima che arriva in barca in caso la barca ruoti su se stessa la cima si attorciglia alla catena e non solo non la puoi usare per spedare l’ancora ma fai anche fatica a issare a bordo la catena anche se non incagliata perché avrà la cima arrotolata . Molto meglio usare la boa che tra l’altro ci da la distanza dall’ancora ed è un riferimento anche per chi arriva dopo di noi che può valutare la posizione reciproca della nostra ancora rispetto alla barca perché non è infrequente che durante le giornate di bel tempo ci siano salti di vento leggero e spesso ci troviamo con l’ancora a pochi metri dalla prua o addirittura a poppa e i nuovi arrivati ( che non chiedono mai dove sia la nostra ancora ) rischiano di ormeggiare troppo vicino a noi
![เขามัทรี - เอ็กซ์ ศุภกฤต - จอนนี่มิวสิค [ Official MV ]](http://i.ytimg.com/vi/AS9ufKuQIVs/mqdefault.jpg)
Ciao, nuovo iscritto 😀
I Vostri video sono molto interessanti e simpaticamente utili
Alessio
Very well explained and useful. Thanks for sharing, Fabio! 👌
Grazie Alberto
Molto utile! Farete un video spiegando come installare ed usare una life line ?
Assolutamente bella idea :) Lo faremo!
Bravissimi 👍🏻 come sempre
Grazie Mattia :)
Grazie
Grazie Ernesto
Esiste anche un'altro metodo che non prevede l'uso di una seconda cima... la tecnica della fascetta di plastica. In caso di incaglio si tira la catena fino alla rottura della fascetta che libera la catena dal fissaggio in coda all'ancora, in favore di quello in testa, svincolando il tutto. Utilizzato più volte e ha funzionato perfettamente.
Non ho capito in cosa consiste
Forse la devi spiegare meglio:come posizioni la catena, come la fascetta etc. Cosi come la spieghi non capisco come si tira l'ancora al contrario.
@@giannibernardoni9692in realta é molto semplice, la cali normalmente ma la catena al posto che essere attaccata alla fine dell’ancora è messa all’inizio e nel buco alla fine metti una od un paio di fascette, cosi che se si incaglia, tirando l’ancora si spezzano le fascette e l’ancora speda,cosi che puoi recuperarla
@@Marco-ix3bn esatto!!! Proprio questo è il funzionamento.
Grazie. Ora e' chiaro.@@Marco-ix3bn
innanzitutto ti faccio i complimenti per l'esposizione dei contenuti, però mi permetto di essere critico sulle prime due procedure, ossia la grippia e il grippiale: con la grippia, ossia la cima fissata al diamante e portata a bordo, con giri di vento o con la rotazione notturna della barca si attorciglia inevitabilmente al calumo e sia liberarla o anche solo salpare diventa difficoltoso, già in condizioni di calma, pensa se le condimeteo dovessero farsi più impegnative il "PAM" lo vedo piuttosto impraticabile (come tra l'altro ha già fatto notare @skipperkiss). Poi, per quanto riguarda il grippiale, se questo risolve il problema della grippia, presenta d'altro canto il problema del maggior ingombro d'acqua che si prende la barca che lo utilizza, riducendo lo spazio per l'ancoraggio ad altri diportisti, che pur mantenendo un'adeguata distanza di sicurezza si potrebbero trovare questa boa tra i piedi, o meglio tra elica e timone. Molto più interessante invece la terza soluzione, la cui variante, di mia conoscenza, è quella di usare uno spezzone di catena al posto del cappio e del peso. Per concludere, propongo un ulteriore sistema di utilizzo del grippiale, sicuramente molto meno invadente, rispetto alla boa galleggiante che ruba spazio ad altri nelle rade ogni anno sempre più affollate: basta un piccolo gavitello con una cima legata al diamante, lunga 4 metri meno della profondità di dove si vuole ancorare. In questo modo il gavitello rimarrà sotto la superficie dell'acqua con la cima tesa fino al diamante, in modo tale da non arrecare disturbo a chi sopraggiunge. In caso di incaglio, con il calumo a picco sarà sufficiente l'utilizzo di un capone per recuperare il gavitello (agganciandosi tra cima e gavitello, e se l'operazione dovesse risultare difficoltosa dalla prua della barca, si potrebbe tranquillamente utilizzare il tender, una volta agganciato il capone tra cima e gavitello si porta la cima del capone alla bitta di prua) che trazionandolo libererà l'ancora. La procedura è semplice, una volta agganciato il gavitello e fissata la cima del capone alla galloccia, avanzando lentamente nella direzione opposta a quella di dove era disteso il calumo (cioè andando lentamente in avanti, per essere chiaro) si disincaglierà l'ancora, che si potrà così salpare in tutta tranquillità. Spero di essere stato chiaro.
Ed ora ti spiego perchè nella terza soluzione che proponi io preferisco uno spezzone di catena al cappio con peso: se consideriamo l'incaglio del grappino ci può stare il cappio perchè in quelle condizioni, con il calumo a picco, il fuso si posizionerà vicino alla verticale mentre solo un braccio, aperto, sarà incagliato. Così, facendo scendere il cappio, questo riuscirà a passare facilmente tra cima (o catena) e fuso, andandosi ad appoggiare in fondo, e una volta iniziato il tiro andrà a stringersi sul fondo del fuso con buone probabilità di riuscita. Ma se prendiamo in considerazione un'ancora utilizzata a bordo di una barca (cqr, delta rocna, spade.....), quando si incaglierà terrà molto probabilmente il fuso orizzontale rispetto al terreno, anche con calumo a picco, cosicchè, filando il cappio questo andrà a cadere alla giunzione ancora-catena e una volta iniziato il tiro non è detto che riesca ad infilarsi nel fuso prima che il cappio si stringa e se malauguratamente dovesse stringersi all'altezza della giunzione catena-ancora, l'operazione di disincaglio è molto probabile che non sortirà nessun effetto, con l'ulteriore inconveniente che una volta serrato il cappio non riuscirai più nemmeno a recuperarlo creando un ulteriore impiccio allo sfortunato ancoraggio, mentre con lo spezzone di catena questo inconveniente non si verificherebbe, permettendoti un facile recupero o una ripetizione della prova se il primo tentativo non fosse andato a buon fine.
Naturalmente con il sistema di grippiale che propongo, al posto della piccola boa si può utilizzare anche una bottiglia di plastica ben chiusa e per il recupero, trovandosi questa tra 2 e 4 metri sotto il livello del mare in modo da non arrecare danno a timoni ed eliche altrui, si potrà tranquillamente andare a recuperare con un tuffo, facendo così a meno anche del capone, basterebbe una cima alla cui estremità è fissato un moschettone che si aggancerebbe rapidamente alla cimetta legata al galleggiante.
A me è successo che si è tranciato il perno che tiene l ancora per fortuna ho l abitudine di calare una cima insieme alla catena cosi ho recuperato l ancora rimasta sul fondo e la barca è comunque rimasta ancorata tirando la cima. La sorpresa l ho avuta al recupero della catena.
I perni sono un elemento prezioso della linea di ancoraggio. Compra solo materiale di qualità
E se le catene di Fasoulias che ne ha tante sono sopra la mia come risolvo il problema 😅
Quello è un vero casino Alex :)
La cima-grippia deve essere affondante... altrimenti viene a galla... e va in qualche elica avendo la stessa lunghezza del calumo. Fa un arco inverso in alto rispetto alla catena.
Buona precisazione!
👌
Grazie Fabio
Il codice HNTUBE10 non è più attivo. Compila questo form: www.hinelson.com/it/content/55-codice-sconto-youtube per ricevere subito il tuo nuovo codice sconto da usare sul nostro store www.hinelson.com. Risparmia sugli acquisti per la tua imbarcazione.
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Ogni barca e di conseguenza ogni lavoro, è differente, quindi se hai dei dubbi saremo felici di aiutarti!
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Usare una cima che arriva in barca in caso la barca ruoti su se stessa la cima si attorciglia alla catena e non solo non la puoi usare per spedare l’ancora ma fai anche fatica a issare a bordo la catena anche se non incagliata perché avrà la cima arrotolata . Molto meglio usare la boa che tra l’altro ci da la distanza dall’ancora ed è un riferimento anche per chi arriva dopo di noi che può valutare la posizione reciproca della nostra ancora rispetto alla barca perché non è infrequente che durante le giornate di bel tempo ci siano salti di vento leggero e spesso ci troviamo con l’ancora a pochi metri dalla prua o addirittura a poppa e i nuovi arrivati ( che non chiedono mai dove sia la nostra ancora ) rischiano di ormeggiare troppo vicino a noi
Anche io preferisco il grippiale alla grippia, molto meno fatica.
TAGLIANDO LA CIMA 😂 PORTARE MINIMO 2 ANCORE
Se cima si :)