@Luiss Falz; Il giornalista faceva chiarissimamente riferimento ai 40 anni di socio-comunismo yugoslavo durante i quali ogni cittadino aveva un lavoro e una paga senza badare a cosa effettivamente faceva. Le aziende non fallivano in alcun caso. Le aziende erano tutte pubbliche e tutte indebitate con le banche, pubbliche anche quelle, che coprivano le perdite con moneta emessa a volontà dalla banca centrale yugoslava. La gente aveva dei dinari a disposizione e i prezzi erano fissati dal governo, ma non poteva spendere perché non c'era merce nei negozi. Per comprare un frigorifero dovevi prenotarlo e potevi aspettarlo anche dieci anni. La battuta ricorrente era: "Loro fingono di pagarci, e noi fingiamo di lavorare". A un certo punto la società era talmente impoverita che la situazione non era più sostenibile e le varie repubbliche, la relativamente ricca Slovenia per prima, hanno cominciato a rifiutarsi di versare le imposte al governo centrale. Soprattutto la Slovenia era considerata ricca perché raccoglieva i dazi sulle importazioni di beni diretti a, o provenienti da, i paesi dell'ovest (attraverso Italia e Austria). Questo è stato l'innesco per cui il governo federale ha cominciato a mandare carri armati e esercito per togliere la gestione delle frontiere agli sloveni, e da lì si è scatenato l'odio mai sopito fra comunità nazional-religiose ed è partita una spaventosa guerra che un po' alla volta ha travolto tutte le repubbliche yugoslave e fatto crollare il governo federale.
@@GamingWithAle Forse mi sbaglio, ma l'esercito federale di allora comprendeva anche soldati montenegrini, macedoni, bosniaci e perfino croati e sloveni. Poi se c'erano truppe paramilitari serbe che agivano di testa propria, è un altro discorso.
Gianpiero D. La maggior parte delle forze dell’ ordine, la milizia, erano di etnia serba, e anche l’esercito federale era a maggioranza serba, naturalmente i croati arruolati disertavano, non volendo andare contro il proprio popolo e paese.
@@ivanhus3852 ; I Serbi non erano e non sono di un'etnia diversa. Serbi e croati hanno poco o niente di concreto che etnicamente li divide. La divisione è sostanzialmente di appartenenza religiosa. Gli uni scrivono con l'alfabeto latino perché sono cattolici, gli altri scrivono la stessa lingua con alfabeto cirillico perché sono ortodossi. In questi ultimi anni hanno ciascuno cercato di far divergere le due lingue, che rimangono però perfettamente reciprocamente intelligibili.
Paolo Casteo Tu guardi questi fatti da una prospettiva molto superficiale. Io sono croato e ho molti amici serbi e sono cresciuto con loro, ti assicuro che le differenze vanno ben oltre la religione. Le nostre culture, il modo di vedere la società e il mondo, il modo di porsi e di relazionarsi con gli altri, sono molto, molto diversi. Parafrasando un noto scrittore croato Miroslav Krleža: “croati e serbi sono lo stesso pezzo di merda, divisi però dalla ruota del grande carro della Storia. Un confronto che potrebbe capire un italiano è quello tra un campano e un lombardo, restano abbastanza simili (se li guardi da lontano), riescono a capirsi tra loro, hanno degli aspetti in comune, ma se ti avvicini un poco la noti eccome la differenza. Con questo non voglio dire che uno sia migliore dell’altro, siamo tutti lo stesso pezzo di merda.
GRAZIE PER QUESTI PREZIOSI FILMATI!
8:12 cosa significa la battuta del giornalista: sul fatto che non si sarebbe lavorato troppo in quei ultimi 40 anni?? 8:12 - 8:20 grazie
non so davvero a quale categoria di lavoratori si riferisca ? tutti non ci credo nemmeno io. Lui è il giornalista Achille D' Amelia ( 1934-2010 )
@Luiss Falz; Il giornalista faceva chiarissimamente riferimento ai 40 anni di socio-comunismo yugoslavo durante i quali ogni cittadino aveva un lavoro e una paga senza badare a cosa effettivamente faceva. Le aziende non fallivano in alcun caso.
Le aziende erano tutte pubbliche e tutte indebitate con le banche, pubbliche anche quelle, che coprivano le perdite con moneta emessa a volontà dalla banca centrale yugoslava.
La gente aveva dei dinari a disposizione e i prezzi erano fissati dal governo, ma non poteva spendere perché non c'era merce nei negozi. Per comprare un frigorifero dovevi prenotarlo e potevi aspettarlo anche dieci anni.
La battuta ricorrente era: "Loro fingono di pagarci, e noi fingiamo di lavorare".
A un certo punto la società era talmente impoverita che la situazione non era più sostenibile e le varie repubbliche, la relativamente ricca Slovenia per prima, hanno cominciato a rifiutarsi di versare le imposte al governo centrale.
Soprattutto la Slovenia era considerata ricca perché raccoglieva i dazi sulle importazioni di beni diretti a, o provenienti da, i paesi dell'ovest (attraverso Italia e Austria).
Questo è stato l'innesco per cui il governo federale ha cominciato a mandare carri armati e esercito per togliere la gestione delle frontiere agli sloveni, e da lì si è scatenato l'odio mai sopito fra comunità nazional-religiose ed è partita una spaventosa guerra che un po' alla volta ha travolto tutte le repubbliche yugoslave e fatto crollare il governo federale.
@@Faucies grazie e complimenti per la chiara spiegazione. saluti
@@Faucies il comunismo porta solo al fallimento.
Mitico Achille D'Amelia: pane al pane, vino al vino. :-D
il giornalismo che oggi ci manca
Achille D'Amelio un mito!
Non si capisce niente. Gli indipendentisti croati si sono scontrati con l'esercito federale o contro i serbi?
Entrambi, I serbi ERANO l'esercito federale.
@@GamingWithAle
Forse mi sbaglio, ma l'esercito federale di allora comprendeva anche soldati montenegrini, macedoni, bosniaci e perfino croati e sloveni.
Poi se c'erano truppe paramilitari serbe che agivano di testa propria, è un altro discorso.
Gianpiero D. La maggior parte delle forze dell’ ordine, la milizia, erano di etnia serba, e anche l’esercito federale era a maggioranza serba, naturalmente i croati arruolati disertavano, non volendo andare contro il proprio popolo e paese.
@@ivanhus3852 ; I Serbi non erano e non sono di un'etnia diversa. Serbi e croati hanno poco o niente di concreto che etnicamente li divide.
La divisione è sostanzialmente di appartenenza religiosa. Gli uni scrivono con l'alfabeto latino perché sono cattolici, gli altri scrivono la stessa lingua con alfabeto cirillico perché sono ortodossi.
In questi ultimi anni hanno ciascuno cercato di far divergere le due lingue, che rimangono però perfettamente reciprocamente intelligibili.
Paolo Casteo Tu guardi questi fatti da una prospettiva molto superficiale. Io sono croato e ho molti amici serbi e sono cresciuto con loro, ti assicuro che le differenze vanno ben oltre la religione. Le nostre culture, il modo di vedere la società e il mondo, il modo di porsi e di relazionarsi con gli altri, sono molto, molto diversi. Parafrasando un noto scrittore croato Miroslav Krleža: “croati e serbi sono lo stesso pezzo di merda, divisi però dalla ruota del grande carro della Storia.
Un confronto che potrebbe capire un italiano è quello tra un campano e un lombardo, restano abbastanza simili (se li guardi da lontano), riescono a capirsi tra loro, hanno degli aspetti in comune, ma se ti avvicini un poco la noti eccome la differenza. Con questo non voglio dire che uno sia migliore dell’altro, siamo tutti lo stesso pezzo di merda.
Grande il rimpianto Pino Scaccia
Ditemi cosa volete , ho conosciuto croati e serbi .i secondi non mi piacciono per nulla.
gli sneipers ahahha
jugoslavia,iraq,afghanistan, somalia,libya,sirya,ucraina ,tutti con gli stessi copioni .che schifo