- 10
- 5 502
Joel
เข้าร่วมเมื่อ 10 พ.ค. 2017
Josif Aleksandrovič Brodskij - Verso il mare della dimenticanza ( Recitata da Domenico Pelini)
Josif Aleksandrovič Brodskij - Verso il mare della dimenticanza
Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole,
no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com’è strano, per me, scriverti di nuovo,
com’è bizzarro rivivere un addio…)
Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio.
Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera
mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami,
proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine.
Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore.
Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire…
Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto;
so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza
della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza,
per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona.
Tutto quello che valichi e rimuovi
tutto quello che lambisci e poi nascondi,
tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo
di sera, di mattina, d’inverno, d’estate o a primavera
o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me.
Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo,
un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi
sull’amicizia che hai voluto concedermi
e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti.
Arrivederci, o magari addio.
Librati, impossèssati del cielo con le ali del silenzio
oppure conquista, con il vascello dell’oblio, il vasto mare della dimenticanza.
( Josif Aleksandrovič Brodskij )
Caspar David Friedrich - Viandante sul mare di nebbia, 1817
Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole,
no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com’è strano, per me, scriverti di nuovo,
com’è bizzarro rivivere un addio…)
Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio.
Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera
mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami,
proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine.
Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore.
Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire…
Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto;
so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza
della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza,
per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona.
Tutto quello che valichi e rimuovi
tutto quello che lambisci e poi nascondi,
tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo
di sera, di mattina, d’inverno, d’estate o a primavera
o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me.
Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo,
un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi
sull’amicizia che hai voluto concedermi
e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti.
Arrivederci, o magari addio.
Librati, impossèssati del cielo con le ali del silenzio
oppure conquista, con il vascello dell’oblio, il vasto mare della dimenticanza.
( Josif Aleksandrovič Brodskij )
Caspar David Friedrich - Viandante sul mare di nebbia, 1817
มุมมอง: 93
วีดีโอ
Gabriele D'Annunzio - La festa fiesolona ( Recitata da Vittorio Gassman )
มุมมอง 3115 ปีที่แล้ว
Gabriele D'Annunzio - La festa fiesolona Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta su l’alta scala che s’annera contro il fusto che s’inargenta con le sue rame spoglie mentre la Luna è prossima a le soglie cerule e par che innanzi a sé distenda un velo ove il nostro sogno si giace e...
Giacomo Leopardi - Le Ricordanze ( Recitata da Arnoldo Foà )
มุมมอง 2255 ปีที่แล้ว
Giacomo Leopardi - Le Ricordanze Music By Fryderyk Chopin - Nocturne in E-flat major, Op. 9, No. 2 Paint by Arthur Hughes - The Young Poet, 1849
Giacomo Leopardi - Il passero solitario ( Recitata da Arnoldo Foà )
มุมมอง 1.3K5 ปีที่แล้ว
Giacomo Leopardi - Il passero solitario D'in su la vetta della torre antica, Passero solitario, alla campagna Cantando vai finchè non more il giorno; Ed erra l'armonia per questa valle. Primavera dintorno Brilla nell'aria, e per li campi esulta, Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, P...
Parole Note Short - Julio Cortàzar "Futuro"
มุมมอง 446 ปีที่แล้ว
PAROLE NOTE Short Dal programma di Radio Capital "Parole Note" nasce Parole Note Short: un appuntamento video dove verrà interpretata e musicata una poesia. La lettura sarà anche accompagnata da un estratto cinematografico in tema con il messaggio della poesia. Un esperimento in cui il linguaggio della musica, della poesia e del cinema si fondono in un unico racconto. Nel video Giancarlo Cattan...
Giovanni Pascoli - L'Aquilone ( Recitata da Vittorio Gassman )
มุมมอง 2.3K6 ปีที่แล้ว
Giovanni Pascoli - L'Aquilone C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. Son nate nella selva del convento dei cappuccini, tra le morte foglie che al ceppo delle quercie agita il vento. Si respira una dolce aria che scioglie le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch'erbose hanno le soglie: un'aria d'altro luogo e d'altro ...
Dante Alighieri - La Divina Commedia INFERNO - Paolo e Francesca CANTO V (Recitato da Carmelo Bene)
มุมมอง 2536 ปีที่แล้ว
Dante Alighieri - La Divina Commedia | INFERNO - Paolo e Francesca CANTO V Quali colombe dal disio chiamate con l’ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l’aere dal voler portate; cotali uscir de la schiera ov’è Dido, a noi venendo per l’aere maligno, sì forte fu l’affettuoso grido. «O animal grazioso e benigno che visitando vai per l’aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno, se fo...
Giacomo Leopardi - A Silvia ( Recitata da Vittorio Gassman )
มุมมอง 1746 ปีที่แล้ว
Giacomo Leopardi - A Silvia Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e t...
Gabriele D'Annunzio - La pioggia nel pineto ( Recitata da Roberto Herlitzka )
มุมมอง 5886 ปีที่แล้ว
Gabriele D'Annunzio - La pioggia nel pineto Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i no...
Cesare Pavese - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi ( Recitata da Vittorio Gassman )
มุมมอง 2326 ปีที่แล้ว
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sgua...
Gagliarda, sta festa fiesolona. Quasi come le fontane che danno er vino. Ma possibile ci siano ignoranti di questo calibro lasciati completsmente a piede libero?
Troppo bella e commovente.
Quanto ho cercato questo binomio... Divino
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico: io vivo da un'altra parte, e sento che intorno sono nate le viole. Sono nate nel bosco del convento dei cappuccini, sotto le foglie morte che il vento agita ai piedi delle querce. Si respira un'aria tiepida che rende più soffice il terreno gelato, e raggiunge le chiese di campagna, circondate d'erba fino all'ingresso. un'aria proviente da un altro luogo, da un altro mese e da un'altra vita: un'aria primaverile che regga molte ali bianche sospese nel cielo… sì, gli aquiloni! Questa è una mattina in cui non c'è scuola. Siamo usciti tutti insieme tra le siepi di rovo e di biancospino. Le siepi erano spoglie, pungenti; ma c'era ancora qualche mazzo rosso di bacche autunnali, e qualche fiore bianco primaverile; e il pettirosso saltellava sui rami nudi e la lucertola mostrava la testina tra le foglie secche del fossato. Ora siamo fermi: abbiamo di fronte a noi la ventosa città di Urbino: ciascuno lancia da un'altura la sua cometa verso il cielo azzurro. Ed ecco che ondeggia, oscilla, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco che piano piano si innalza accompagnato dalle grida dei bambini. Si innalza; e il filo sfugge dalla mano del fanciullo, come un fiore che si stacca dal suo stelo esile, per andare a fiorire di nuovo più lontano. Si innalza; e porta in cielo i piedi impazienti, il respiro intenso, lo sguardo desideroso, il viso e il cuore del bimbo. Più su, più su: è già un punto lontano, lassù, lassù… Ma ecco una folata di vento di traverso, ecco un grido acuto… - Chi strilla? Sono le voci della mie compagni del collegio: le riconosco tutte improvvisamente, una dolce, una acuta, una tenue… A uno a uno vi rivedo tutti, o miei compagni!! e te, sì, che abbandoni sulla spalla il viso pallido e sofferente. Sì: dissi preghiere su di te, e piansi: eppure sei fortunato tu che al vento hai visto cadere solo gli aquiloni! Tu eri completamente pallido, me lo ricordo: di rosso avevi solo le ginocchia, perché pregavamo inginocchiati sul pavimento. Oh! Beato sei tu che hai chiuso gli occhi sereno, stringendo sul cuore il più prezioso tra i tuoi amati giochi! Oh! Ne sono certo, si muore dolcemente, stringendo la propria giovinezza al petto, come un fiore non ancora sbocciato tiene raccolti i suoi candidi petali! O morto da giovane, anche io presto verrò sotto terra, dove riposi tranquillo e solo… Meglio venirci ansando, roseo, bagnato dal sudore, come dopo una allegra gara di corsa per salire su una collina. Meglio venirci coi capelli ancora biondi, poiché dopo la morte riposano sul cuscino, e tua madre pettinò i bei capelli facendoli ondulati …delicatamente, per non farti male.
Un capolavoro eterno
Ascolto questo audio da oramai 2 anni saltuariamente. Non ho capito se il sottofondo musicale è stato aggiunto in un secondo momento. Sicuramente rende il tutto più suggestivo. La voce di Gassman è già espressiva come non altre. Ma il tutto si amalgama in una emozione incredibile. Penso che G. Pascoli sarebbe contento.
non smetterei mai di ascoltarla
Meraviglia !!
✒📚✏❣✒📚✏
Mi prenos vin kun mi
MERAVIGLIOSA POESIA , GRANDE INTERPRETE !
La musica di Chopin occulta la "musica" leopardiana. No. Non si devono mai usare sottofondi per questi capolavori. Perchè Chopin non è un sottofondo ma alta poesia musicale. Come altissima poesia quella di Leopardi. Praticamente non si capisce nulla - come due persone che parlano contemporaneamente. Qui si comprende tutto... th-cam.com/video/jyB0eM9AOoM/w-d-xo.html