Convegno di studi | Rovereto, 10 maggio 2024
Capitoli
SESSIONE POMERIDIANA | Dalle ore 15.00
Presiede: Paolo Quintili - Università di Roma Tor Vergata
00:00 Stefano Ferrari - Accademia Roveretana degli Agiati
Joseph Anton Riegger e la prima traduzione austriaca del Père de famille di Denis Diderot
40:47 Giuseppina D’Antuono - Università di Roma Tor Vergata
Diderot tra Germania e Italia: transferts culturali, dialettica storiografica e uso politico
1:22:16 TAVOLA ROTONDA
Olaf Müller (Marburg Universität), Paolo Quintili (Università di Roma Tor Vergata), Elena Agazzi (Università degli Studi di Bergamo), Stefano Ferrari (Accademia Roveretana degli Agiati)
CONCLUSIONI
2:08:26 Anne Saada (Ecole Normale Supérieure di Parigi)
A cura di Giuseppina D’Antuono e Stefano Ferrari
Coordinamento scientifico:
Giuseppina D’Antuono (Università di Roma Tor Vergata), Stefano Ferrari (Accademia degli Agiati), Marina Formica (Università di Roma Tor Vergata), Paolo Quintili (Università di Roma Tor Vergata)
Evento in collaborazione con:
Società italiana di studi sul XVIII secolo
Société Diderot di Langres
«Ce qui échappe
à nos contemporains
n’échappera pas à l’œil
du temps et de la posterité».
D. Diderot
È indubbio quanto Denis Diderot (1713-1784) costituisca uno dei più rappresentativi intellettuali non solo del Settecento francese, ma della cultura dei Lumi globali. Autore prolifico, non si è distinto solo come co-curatore, assieme a D’Alembert, dell’Encyclopédie, ma anche come filosofo, storico, saggista, traduttore, romanziere, scrittore di politica, di teatro, di estetica e d’arte. La sua fortuna - iniziata fin da quando egli era in vita - vanta oggi una lunga durata plurisecolare, tuttavia, non priva di ampie zone di luci e di ombre.
La Giornata internazionale di studi, promossa e organizzata dall’Accademia degli Agiati con il patrocinio della Società italiana di studi sul XVIII secolo e della Société Diderot di Langres, mostra - negli obiettivi dei curatori - la volontà di accendere un focus d’indagine sui transferts culturali e sulla ricezione della biografia e sulla circolazione dell’opera del nostro nei milieux germanofoni e in quelle aree allo stesso tempo liminari e distanti, quale quelle degli Antichi Stati italiani e della Monarchia asburgica nei secoli XVIII-XIX. Il convegno prende le mosse da alcuni studi avviati diversi decenni fa da Franco Venturi, Roland Mortier, Dietgard Grimmer e negli ultimi lustri ripresi e approfonditi da Anne Saada, Giuseppina D’Antuono e Paolo Quintili.
È obiettivo comune degli organizzatori rilanciare il nodo cruciale della fortuna di Diderot, proiettandola a livello globale, come tassello fondamentale di un discorso sulle divergenti eredità dei Lumi, quale oggetto di una ricerca d’équipe avviata da tempo, basata su un rigoroso spoglio delle fonti manoscritte e a stampa inedite o finora poco utilizzate.