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Al lavoro con il pensiero psicoanalitico
เข้าร่วมเมื่อ 21 ม.ค. 2022
Video riflessioni che puntano ad in-vogliare, vocare ogni soggetto ad un ri-pensamento del proprio pensiero relazionale come aperto ad una partnership, che si caratterizza come farsi mezzo di soddisfazione reciproca.
a cura di Roberto Bertin
a cura di Roberto Bertin
วีดีโอ
Il salotto del pensiero: il farsi mezzo di soddisfazione per altri e altre
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con i partecipanti al salotto del pensiero
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Grazie
Grazie a te, caro Loris. Il lavoro del dare e ricevere in un rapporto e’ il costituirsi del regime dell’appuntamento fra partner come avviene con il nostro lavoro di scambio di pensiero.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago per il sempre condiviso lavoro, che sviluppiamo insieme: un dare e ricevere dí pensiero, che costituisce sempre la realtà del regime dell’appuntamento.
Ottima considerazione quella di Mary, sul farsi mezzo dell'altro, che non è mai sudditanza, preteso accordo di idee, ma incontro di due leggi di desiderio che liberamente si esprimono, poi subentrerà il giudizio sulla soddisfazione ricevuta o meno.
Come difendersi da soggetti operanti con questa modalità?
Buonasera Marco, c’è un solo modo: interrompere ogni appuntamento/ relazione con essi, perché è impossibile con questi soggetti una relazione di beneficio.
Grazie Roberto, per questi Tuoi contributi ! Buon lavoro
Grazie a te, Maurizio. Il lavoro di ri-orientamento a meta del pensiero inizia sempre dall’ imputare la patologia dell’ obiezione al rapporto di beneficio a partire dalla partnership.
Grazie ancora sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. Come lei ben sa, l’obiezione al rapporto in partnership è quel rifiuto al sillogismo pulsionale, alla norma a soddisfazione di ogni soggetto da cui si origina ogni disagio individuale e poi sociale.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. Riflettere sull’ essere causa, cioè fonte del desiderio per un altro/a significa ri-conoscere l’appuntamento, l’ obbligazione che istituisce il moto a soddisfazione tra due soggetti e il successivo, immancabile giudizio sul beneficio o meno ricevuto.
Grazie Roberto per portare avanti questo prezioso giudizio sull'attualità che può aiutare a discernere qualcosa in più in questo mare di patologia della mentalità perversa in cui viviamo
La “disforia” è un sentire disagio per la propria corporeità che ha origine nevrotica e non ideologica supposizione ad un perverso “cambio di sesso”. Grazie, Laura.❤️
Sempre uno sguardo aperto sui rapporti di coppia, dovremmo saper e poter trasferire quell'amare fatto di corporeità anche in altri contesti. Essere facili e non fare obiezione ai rapporti umani, in ogni ambito, costituirebbe la base per un mondo migliore....
Non si può trasferire la competenza pulsionale dell’ amare in altri ambiti umani, se prima non si è risolta la psicopatologia individuale e la copertura culturale che il sociale impone: non c’è “Bonifica della civiltà” senza partnership di beneficio a partire dal “due”.
@allavoroconilpensieropsico8415 , non c' è alcun dubbio che si debba partire dalla competenza individuale all'amare...se questa non è corrotta, inibita, fissata, perversa, la si ritrova in ogni ambito ...
Grazie sig. Bertin , grazie
Grazie a lei sig. Drago per il suo costante impegno a lavorare con il pensiero di moto a soddisfazione che proviamo ad esprimere e a costituire come eredità che insieme possiamo realizzare.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. Come lei sa bene, la competenza all’ amare passa attraverso il nominare azioni e relazioni con successivo giudizio.
Il lavoro psicoanalitico rimane sempre la via maestra per liberare il moto pulsionale da false credenze e pensieri disfunzionali
Sì perché siamo un tutt'uno e quindi il lavoro di ri-orientamento alla pulsione consente di sciogliere i blocchi sul corpo
Ottime considerazioni Laura🙏🏻😘assolutamente condivisibili. Come sempre acuta e mai banale .Grazie mille 🙏🏻🩵
Grazie cara Cristina 😘
Complimenti per questo lavoro di approfondimento...La soddisfazione è la risonanza di una pulsione del corpo ed è sempre individuale, non omologante, come ha sottolineato Maurizio. Di omologante c'è solo il godimento che fa fuori il rapporto . La felicità resta un ideale irraggiungibile e fa da protezione per uno s-muoversi ad un vero lavoro con l'altro...tutto resta nella fantasia di un domani che non arriva mai...
Esatto, Nunzia la felicità resta quel pensiero del “mondo della fantasia” che immobilizza il pensiero e tende coattiva quella inutile rincorsa ad un “oggetto” che come diceva Maurizio “non c’è”.
Trattare il sintomo è molto più semplice che curare le cause.....
Sono d'accordo.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. Il dis-porsi del soggetto come io/corpo fonte di guadagno è il solo accadere possibile di un nuovo e diverso lavoro di civiltà.
Ed è così che nascono anche tutte quelle forme di pregiudizio verso chi è diverso da noi..la sostituzione della soddisfazione con atteggiamenti selettivi e classisti è dovuta proprio a quell' inganno dell'adulto che mette "imposizioni" alla facilità del rapporto. Ci vuole una sana e responsabile tolleranza verso l'altro-a ...In una società divisiva come la nostra è impensabile, ma si spera non impossibile.
Viviamo in un sociale dove il teorizzare relativo ai rapporti si impone sempre alla facilità e alla gioiosita’ del moto a soddisfazione. Occorre, per una reale “Bonifica della civiltà” ri-orientare il giuridico moto a meta di ognuno attraverso la facilità e il non porre obiezioni alle domande/ offerte di rapporto che produce benefici per i soggetti.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago: lei sa benissimo che solo nella ricchezza della facilità al rapporto senza obiezioni presupposte e’ realizzabile quel moto a soddisfazione, che costituisce la partnership.
Molto interessante
Grazie, Loris…aspetto sempre i tuoi pensieri..
Grazie sig. Bertin
Grazie. Un video ricchissimo. !
Grazie
Il vittimismo è la viltà del pensiero...grazie per la chiarezza del tuo video, cara Mary❤
L'opulenza ridondante dell'amare, ripetizione senza coazione ..ci riusciamo a non cadere nel godimento?
Per non cadere nel “godimento” basta salvaguardare la giuridicità del proprio moto a soddisfazione, senza cadere nelle “trappole/tentazioni” del bastare a se’ stessi.
Mary, complimenti per i tuoi pensieri che arricchiscono ulteriormente e in maniera molto professionale quanto viene detto ..grazie
Grazie a tutti voi per gli spunti di riflessione 🙏🏻❤️ e grazie a Laura in particolare per avere evidenziato la condivisione dei talenti come strumento di realizzazione del piacere reciproco e altrui❤🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Grazie a te, Cristina come sai bene solo attraverso la valorizzazione e l’ec-citazione dei reciproci talenti e ricchezze e’ possibile costituire una partnership di soddisfazione. Mi auguro, di averti con noi nel “Salotto…” del 16 dicembre.❤️
Importante è il pensiero che bisogna evitare il rinunciare al rinunciare, ma senza cadere in un rischio ottimistico pollyannico...
Nel porsi del pensiero giuridico del moto a meta non c’è alcun “furore ottimistico”, ma solo la consapevolezza che solo il lavoro sulle “materie prime” fruttabili a meta dei partner e’possibile ottenere benefici reciproci. Grazie Nunzia 🙏
Infatti...
Grazie Roberto e Mary per il vostro lavoro nel rendere possibile questo prezioso momento di scambio di pensieri ❤❤
Grazie a te, Laura…solo sviluppando lavoro di ri-orientamento a soddisfazione rispetto al proprio principio di piacere e’ possibile pensare ed agire una reale “Bonifica della civiltà”.
È purtroppo una condizione talmente diffusa che, proprio per l'identificazione ideale nel 'noi massa', si auto alimenta nel riconoscersi negli altri.
I noi/massa nella loro pervicace imposizione dei “tutti uguali” vanno proprio nella direzione patologica del negare l’individuale e giuridico moto a soddisfazione, che invece fa fruttare le ricche differenze ed ec-citanti possibili fra soggetti. Grazie❤️
Grazie tantissimo..
Interessante...
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, come sempre sig. Drago. Anche questa sera la nostra riflessione ha provato a lavorare nella direzione di suggerire quel ri-orientamento a meta di soddisfazione del soggetto umano, che è il solo competente a s-muoversi secondo il suo principio di piacere nel far fruttare la differenza dei sessi nella dis-posizione reciproca a darsi mezzo di soddisfazione per l’altro/a con beneficio reciproco.
Brava Laura 🙏🏻grazie
Grazie dell'apprezzamento cara Cristina. La consapevolezza è la via per instaurare una relazione di pace e amore❤
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. In un rapporto di beneficio senza memoria e lavoro a far fruttare “l’eredità paterna” che si è ri-conosciuta non c’è meta e partnership di soddisfazione possibile.
Buongiorno. Come si può affermare che l'impotenza è violenza ? Le cause possono essere organiche. E forse questa una colpa ? Ma anche nel caso in cui si determini la scissione pensiero corpo, all'origine ci sono spesso traumi o esperienze negative a generare l'impotenza. Violenza è avere potenza ma non prendersi cura dei busogni del/la partner
L’ incompetenza al rapporto che produce anche impotenza e’ quel pensiero di privazione del partner che dice “Se io non provo piacere, non lo proverai neppure tu”. Poi, le cause totalmente organiche dell’ impotenza sono rarissime e anche nelle forme psicosomatiche siamo sempre di fronte ad incompetenza al rapporto, di obiezione e rifiuto al rapporto stesso. Grazie.
Mente e corpo sono strettamente connessi. Se pensiamo alle svariate patologie psicosomatiche o alle disfunzioni sessuali che molto spesso sono di tipo psicogeno. Viviamo in una società dove risulta più semplice curare il sintomo che aiutare la persona a riorientare il proprio pensiero.
Esatto, soprattutto perché senza corporeità non c’è pensiero. Tutto inizia in quel primo accadere del sillogismo pulsionale, cioè la fonte, che G. Contri ha così descritto “Allattandomi, mia madre o chi per essa, mi ha ALLETTATO”. Grazie.
Interessante anche il concetto di transumanesimo esposto da Laura, è passato forse un po' velocemente... dovremmo riflettere su questo pericolo di rendere l'uomo, uomo-macchina....
Esatto, perché viene per lo più “spacciato” dalla cultura come inevitabile ed auspicabile “progresso” indotto dalla tecnologia dell’ I. A. : una vera e propria perversione a cancellare il pensiero inconscio e il principio di piacere.
Il transumanesimo so basa proprio sul distacco totale dal corpo e l'estinzione della pulsione
Non ci stancheremo mai di sottolineare l'errore del dualismo greco mente-corpo... volevo essere con voi, ma non sono così tecnologica... andrò a scuola😂😂
Il prossimo appuntamento del 25 novembre sarà facilissimo da seguire: arriverà il link e basterà cliccarsi sopra. E’ sempre e soltanto dalla corporeità che ha origine il principio di piacere e il suo moto a meta, di conseguenza il suo essere “messaggiero” di possibile e reciprocato beneficio in partnership. Grazie.
Vi lascio un pensiero: il corpo naturale, scrive G .Contri, ma lo ha ricordato anche Roberto, è preso e restituito dall'altro -a competente al rapporto, come corpo pulsionale.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago, lavoriamo perché la differenza tra maschile e femminile con il loro ec-citanti ed ec-citabili talenti possano sempre costituire quella ricchezza della partnership lavorabile a meta di soddisfazione
Grazie Roberto 🙏🏻
Grazie a te, Cristina, il tema della impotenza/incompetenza al rapporto e’ strettamente legato al non saper più ri-conoscere le differenze ec-citanti ed ec-tabili del maschile e del femminile lavorabili in partnership a beneficio con giudizio, sempre purtroppo più mancante, circa il beneficio ricevuto.
Grazie a te Cristina per la sensibile attenzione 💖
🩵
Grazie per gli interessanti spunti di riflessione su un problema sempre più diffuso 🙏🏻🩵
Sto ascoltando con attenzione grazie
Grazie a lei, se lasciera’ un commento domani mattina le rispondo. Buona notte.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago per il suo lavoro sempre ricchissimo a seguire le mie riflessioni: quella di questa sera sull’ astinenza dei sessi e successiva obiezione al rapporto e’ proposta alla considerazione del disagio individuale e sociale sempre più grave ed incivile in cui ci troviamo a vivere.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago, mi auguro che il nostro lavoro a ri-orientare il nostro pensiero a soddisfazione abbia buoni frutti.
@@allavoroconilpensieropsico8415 me lo auguro pure io sig. Bertin, grazie
Ricordo una frase di Freud , che quando si tratto' di decidere se ammettere o no un omosessuale nella società psicoanalitica, sostenne che per lui non c'era alcun problema. Il sesso continuò, è un fattore neutro ,sono altre le cose su cui indagare . Ci fu un'accesa discussione tra la società psicoanalitica di Vienna con Freud, ma anche Ferentzi, e quella germanica anche con la M. Klein del tutto contraria ..
S. Freud aveva perfettamente ragione sull’ accettare il soggetto omosessuale. Il problema non è il singolo omosessuale che può anche lavorare a ri-orientare il suo pensiero al guadagno, che ha perso, ma sono nella contemporaneità le ideologie, che sono nate sulla omosessualità, identità di genere,ecc. È questo pensiero a costituire ideologia ed identità psicopatologica non più lavorabile per i soggetti che diventano irrimediabilmente noi/massa: cioè perversi immodificabili e alla ricerca di un inesistente e coattivo godimento, questo per altro come per tutti gli altri soggetti eterosessuali, ma comunque perversi. Grazie, Nunzia per il tuo commento.❤️
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago. L’opportunità dei due sessi, del loro corpo/pensiero di istituire un rapporto di soddisfazione dipende sempre da quel dis-porsi come mezzo di soddisfazione per un altro/a con beneficio reciproco e successivo pubblicato giudizio.
Grazie sig. Bertin
Grazie a lei, sig. Drago: era importante riprendere le nostre riflessioni proprio dall’ obiezione, che sta all’origine di ogni psicopatologia, cioè il rifiuto dei due sessi maschile e femminile come talenti e ricchezze lavorabili ad un rapporto di beneficio.
Buongiorno sig. Bertin , ecco ho scoperto perché i sessi sono due, un posto dove si vede è nei sogni, sono nel pensiero del singolo, collaborano
Devono incontrarsi, abbracciarsi perché sono un tutt'uno sono tutte due nel corpo, questo è il sillogismo pulsionale individuale e poi c'è tutta il lavoro che il soggetto ha fatto nel tempo della sua esperienza e questa è la sua ricchezza ed è uno scambio tra i due soggetti, grazie sig. Bertin.
Nel rapporto a soddisfazione occorre sempre ben distinguere i due posti a soddisfazione perché solo in questo modo si può lavorare sui reciproci talenti e ricchezze a beneficio. Grazie sig. Drago.
I sessi liberi dalle (ita"), cioè dalle ideologie, sarebbero liberi anche dall'angoscia che cerchiamo di sedare attraverso la nevrosi ...grazie
Certo, i sessi non hanno alcuna necessità di teorizzazioni se non nelle perversioni ( che sono tutte “ita’ “. La dis-posizione a farsi mezzo di soddisfazione per un altro/a ha origine nella nostra individuale legge pulsionale, nella memoria ereditata di una soddisfazione e come tale lavora a realizzarsi. Grazie.