Associazione Volere la luna
Associazione Volere la luna
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Gastone Cottino estratto intervento 6 marzo 2023
Il partigiano Gastone Cottino ci ha lasciati il 4 gennaio 2024 all'età di 98 anni.
Il video è un estratto della relazione introduttiva tenuta da Gastone all'assemblea antifascista del 6 marzo 2023 "All'armi son fascisti - Torino reagisce" (questa la registrazione integrale dell'assemblea: th-cam.com/video/YEaWyDPSxR0/w-d-xo.html )
A marzo 2024 è stato pubblicato "All'armi son fascisti" (ed. Gruppo Abele), libro postumo, nato dai dialoghi tenuti l'anno precedente fra Gastone Cottino con suo fratello Amedeo, Marco Revelli e Livio Pepino.
Questo video viene talvolta utilizzato nel corso delle presentazioni del libro.
มุมมอง: 83

วีดีโอ

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ความคิดเห็น

  • @niconardiello7660
    @niconardiello7660 หลายเดือนก่อน

    Uomini Fiat

  • @zafuenzo
    @zafuenzo 3 หลายเดือนก่อน

    Mia madre nell’80 lavorava in Fiat e gli proposero di andare in Iveco per non perdere il posto. Peccato che fu una tattica per farla licenziare dato che aveva appena partorito mia sorella e non aveva la possibilità di andare dall’altra parte di Torino.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 3 หลายเดือนก่อน

    Ho letto il titolo e sono venuto subito a vedere e ho visto qualcosa che non produce miglioramento diff uso ma che per l'andazzo in cui vive la società attuale finisce purtroppo un'isola brave e buone Persone privilegiate, fortunate che gli sfortunati lontani non potranno che invidiare. Secondo me la situazione sociale attuale deriva da una evoluzione atavica imperniata su un patto che viene subdolamente chiamato Sociale per cui chi ha il privilegio di godere di buone condizione ha in più anche la soddisfazione di poter fare la carità a chi vive male. Questo modo di vivere squilibrato crea nello stesso mali terribili che stanno rovinando l'UMANITA' e l'ILLUSIONE dei GOVERNANTI e dei PRIVILEGIALI di CAMBIARE il MONDO. Io non vedo altra SOLUZIONE che la GESTIONE di TERRITORI a MISURA D'UOMO che mediante la TECNOLIOGIA ATTUALE si possono del SAPERE rivolto al bene di tutto il MONDO, utilizzando solo le risorse lel PROPRIO TERRITORIO. Le regole di ATTIVITA' per la TRANSIZIONE a questa SOCIETA' dovrebbero guardare sempre a due OBBIETTIVI la buona PRODUZIONE e l'ACCOMUNAMENTO SOLIDALE dei CITTADINI!

  • @tizianacuscito
    @tizianacuscito 4 หลายเดือนก่อน

    💚🤍❤️

  • @mancinierre
    @mancinierre 4 หลายเดือนก่อน

    quello che dispiace è la mortificazione che si respira nonostante la buona volontà. Si sentono tante cose condivisibili, ma nessuna esce dal perimetro della rassegnazione innanzi ad una situazione comunque catastrofica! (Crisi climatica: accennata; critica di genere: accennata; crisi della rappresentanza politica: molto discussa; crisi sociale: poco, poco; crisi economica: non pervenuto!) Si continua a mantenere un profilo di ragionevolezza rinunciando alla spietatezza delle decisioni che andrebbero assunte. Senza il coraggio della rivoluzione staremo solo ad inseguire un interesse personale (economico o psichiatrico che sia, poco importa da un punto di vista marxista). La consapevolezza di questa crisi della rappresentanza politica, giunta ad un minimo, che si fa sempre più minuto, non dovrebbe spingerci ad una campagna di rivendicazione del non voto del tipo: "IL VOTO E' VUOTO? IO SCIOPERO, NON VOTO!"? Grazie per l'attenzione

  • @stefanoferri4598
    @stefanoferri4598 4 หลายเดือนก่อน

    Oggi i lavoratori tornano ad essere sfruttati, cancellare la firza lavoro le fabbriche è servito anche a questo, fino a quando c'era la forza della massa operaia governi e ladroni avevano un freno.

  • @FiorenzoMartini
    @FiorenzoMartini 5 หลายเดือนก่อน

    Sottoscrivo in pieno l'intervento di Luigi, l'unico consapevole che la crisi climatica è l'unico e il solo problema politico, a partire dal quale tutto il resto deve essere articolato. Grazie, Fiorenzo Martini-Torino

  • @patriziamainardi9163
    @patriziamainardi9163 5 หลายเดือนก่อน

    Davvero fantastico entusiasmante complimenti. Complimenti!!❤

  • @patriziamainardi9163
    @patriziamainardi9163 5 หลายเดือนก่อน

    Grazie grazie e grazie ancora ❤

  • @giancarla55
    @giancarla55 7 หลายเดือนก่อน

    Troppo tardi... E pochi ricordano cosa. Fu. Il. Fascismo

  • @giusepperogliatti261
    @giusepperogliatti261 8 หลายเดือนก่อน

    Tutti gli sforzi per una sinistra unita e vera.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 8 หลายเดือนก่อน

    Proverbio buddista. Semina un ATTO e raccoglierai un’ABITUDINE; Semina un’ABITUDINE e raccoglierai un CARATTERE; Semina un CARATTERE e raccoglierai un DESTINO. Nota. Il proverbio si riferisce a un cittadino, l’INDIVIDUO che si adatterà componendosi secondo la cultura gestita dal SEMINATORE. La sequenza acculturante è: RIPETIZIONE di ATTI--> ABITUDINE-->COMPORTAMENTO-->FEDE nel DESTINO. Gli INDIVIDUI ACCULTURATI indirizzano la COMUNITÀ UMANA per renderla SOCIETÀ o INSIEME di SCHIERAMENTI concorrenti l’un conto l’altro a vincere la COMPETIZIONE per l’EGEMONIA! Quali CONSEGUENZE nella SOCIETÀ? Dipende chiaramente dal SEME. Ma le cose si complicano perché abbiamo due SEMI le cui PIANTE vivono solo in SIMBIOSI: L’INDIVIDUALISMO essenziale a mantenere in VITA ogni UOMO per il suo PERIODO di ESISTENZA e La SOLIDARIETÀ necessaria a fare SOPRAVVIVERE il GENERE UMANO. La POLITICA produttiva di BENE deve creare AMBIENTE in cui le due PIANTE convivano il più possibile in EQUILIBRIO, che significa quanto più possibile BUONI ESEMPI di SOCIETÀ. Quando, come avviene purtroppo vivendo, un UOMO si discosta troppo dalla SAGGEZZA che corrisponde a CONOSCENZA e buon ADEGUAMENTO alla REALTÀ tanto più il risultato finale probabile sarà peggiorativo del CARATTERE. Inoltre, il MALESSERE è CONTAGIOSO: l’intera UMANITÀ ne può ricevere TERRIBILE DANNO come è dimostrato da STALIN, MUSSOLINI, HITLER e ancora gli ALTRI di OGGI!

    • @giuseppeambrosi4040
      @giuseppeambrosi4040 8 หลายเดือนก่อน

      Premessa. Il COMPITO della politica dovrebbe essere di fare in modo che la CONDUZIONE dello Stato crei una SOCIETÀ nella quale i CITTADINI siano in grado di CONDIZIONARE i GOVERNANTI a PROGETTARE ATTIVITÀ il più possibile migliorative della vivibilità di tutti i cittadini. L’obiettivo al quale deve tendere la SOCIETÀ è quindi che ogni CITTADINO viva nelle migliori CONDIZIONI relativamente a qualsiasi relazione gli si presenti che riguardano perciò tutto ciò che lo circonda, niente escluso. La SOCIETÀ in cui viviamo è invece molto lontana dal RAGGIUNGIMENTO dell’OBIETTIVO ma, quel che è peggio, è impostata per allontanarsi invece che avvicinarsi al suddetto OBIETTIVO. Entriamo nel merito di questa complessa vicenda. Quando parliamo di SOCIETÀ, in realtà ci riferiamo a quella UMANA che in realtà dobbiamo considerare non una ma un insieme di SOCIETÀ. È chiaro logicamente che un CITTADINO di una qualsiasi SOCIETÀ UMANA non può vivere in modo il più possibile soddisfacente se oltre a vivere il meglio possibile LUI e tutti coloro che appartengono alla sua SOCIETÀ non vivono altrettanto bene i CITTADINI che appartengono ad altre SOCIETÀ UMANE. È però VERITÀ incontestabile che il fenomeno della VITA sulla TERRA non è limitato alla sola SOCIETÀ UMANA ma consegue dall’ESISTENZA in VITA di tutte le SOCIETÀ di altre SPECIE VIVENTI. Vediamo intanto come sono impostate pressoché tutte le SOCIETÀ UMANE. Una SOCIETÀ UMANA è costituita dai propri CITTADINI che sono FORMALMENTE LEGATI dal PATTO SOCIALE che dovrebbe consistere nella regola: UNO per TUTTI e TUTTI per UNO. Ma i CITTADINI conservano in realtà ciascuno la propria INDIVIDUALITÀ e acquisiscono l’obbligo ad espletare compiti diversi. Questo si traduce in SOTTOINSIEMI di CITTADINI. È importante a questo punto suddividere l’INSIEME MOLTITUDINE dei CITTADINI per GERARCHIE di POTERE per tentare di capire perché la precedente REGOLA SOCIALE FONDAMENTALE viene interpretata e osservata da ciascuno secondo il proprio diverso punto di vista che trasformano le RELAZIONI in competizioni. Abbiamo quindi che una parte importante della COMUNITÀ di CITTADINI appartiene alle due seguenti CLASSI: - I CITTADINI ai quali è demandato il compito di trasformare le RISORSE disponibili nell’AMBIENTE del TERRITORIO terrestre in ENERGIA VITALE assorbibile dall’UOMO. - I CITTADINI ai quali è demandato il compito del GOVERNO della SOCIETÀ che presiede cioè alle RELAZIONI di convivenza. La parte RIMANENTE dei CITTADINI costituisce la GRAN PARTE che vive pressoché in uno STATO SOCIALE di DIPENDENZA dalle CLASSI precedenti. TENENDO conto della premessa, prendiamo in considerazione la situazione POLITICA ITALIANA. Semplificando; la gestione del POTERE in ITALIA avviene attraverso tre logiche intrecciate: Potere Politico assegnato agli APPARTENENTI ai PARTITI che acquistano potere mediante le VOTAZIONI Potere Economico che acquista tanto più POTERE quanto più riesce a trasformare le proprie ATTIVITÀ in DENARO e CAPACITÀ di utilizzare nelle proprie ATTIVITÀ i CITTADINI REMUNERANDOLI con DENARO. Potere Debole Distribuito ad ogni CITTADINO che non ha i POTERI precedenti e contribuisce a stabilire quanto POTERE verrà assegnato ai POLITICI ma con pochissima possibilità di scelta in quanto condizionato per vivere dalle decisioni degli altri. I primi due Poteri sono i gestori della Società! Gli stessi sono riusciti a impostare la SOCIETÀ come insieme di regole di convivenza fra tutti i CITTADINI con le relazioni fra tre SOGGETTI: CLASSE POLITICA: che è divisa in PARTITI ciascuno con il MANDATO ricevuto dai propri ELETTORI di svolgere la propria ATTIVITÀ POLITICA durante il periodo di tempo che intercorre fra una ELEZIONE e quella successiva. Il POTERE di ciascun PARTITO è proporzionale al CONSENSO ricevuto attraverso le ELEZIONI ed i POLITICI si dividono fra quelli dei PARTITI VINCITORI e di quelli SCONFITTI e, se nessuno ha vinto, si accordano per governare. Avviene in realtà che l’ACCORDO dei POLITICI ha finito per sottostare ad una specie di comportamento inerziale che prosegue con le ABITUDINI che la COMUNITÀ sente essere pienamente la modalità del proprio modo di vivere nella SOCIETÀ. CAMBIARE tutto per non CAMBIARE niente è un principio ancora molto valido per quanto riguarda la POLITICA. Presumo di poter dire che l’inerzia di proseguire come prima per ABITUDINE è un fatto naturale che impedisce il cambiamento fino a quando non viene modificata l’ABITUDINE. Credo che lo strumento più potente per far CAMBIARE le MODALITÀ del VIVERE in una SOCIETÀ consista nel fornire agli UOMINI della COMUNITÀ una MODALITÀ PIÙ COMODA per fargli compiere uno specifico ATTO RICORRENTE in modo diverso da come avveniva prima. Al singolo UOMO lo strumento non può che apparire propulsivo di miglioramento personale, ma i periodi più brevi di esistenza in VITA di ogni singolo UOMO rispetto a quello che ci appare senza fine dell’intera COMUNITÀ UMANA e le opportunità diverse fra i TERRITORI ci smentiscono e ci impongono di fare ATTENZIONE. Verso quale STRUTTURA di SOCIETÀ UMANA ci converrebbe evolvere per compiere meno errori? L’unica cosa che possiamo dire è che non abbiamo una risposta sicura. FORSE possiamo riuscire a capire se una nostra ATTIVITÀ porta ad una EVOLUZIONE SBAGLIATA.

    • @giuseppeambrosi4040
      @giuseppeambrosi4040 8 หลายเดือนก่อน

      Perché serve una legge che obblighi tutti i PARTITI ad avere la stessa gestione contabile? Per eliminare ogni conflitto d’interesse. Cioè gli scambi di favore fra politici e gestori di ATTIVITÀ. Naturalmente coloro che non seguissero la legge devono essere sottoposti a giudizio e pena conseguente. Se i cittadini non hanno alcun potere chi invece lo ha, può fare quello che vuole! Per capire facilmente un problema che investirebbe entrando in tutti i suoi particolari una complessità insuperabile mi attengo al criterio espresso da chi viene considerato uno dei massimi SAGGI esistiti. Diremo che un albero è BUONO se produce BUONI FRUTTI. Allora guardiamo se la MOLTITUDINE degli UOMINI che VIVE sulla TERRA raccoglie dall’albero “la SOCIETÀ UMANA” BUONI FRUTTI. Ho detto, “guardiamo” ma chi può giudicare BUONO il FRUTTO se non l’intera MOLTITUDINE dei CITTADINI? Però la MOLTITUDINE non è naturalmente UNIFORMEMENTE COSTITUITA. I CITTADINI appartengono a CLASSI diverse che si caratterizzano per il POTERE e la CAPACITÀ di raccogliere i FRUTTI. La classificazione di ogni CITTADINO è reale ma resa complicata perché le caratteristiche POTERE e CAPACITÀ sono variabili interdipendenti; tuttavia, per noi è sufficiente stabilire l’APPARTENENZA a CLASSI per grandi LINEE di delimitazione. Guardiamo: La CLASSE di chi ha: Gran POTERE e qualche CAPACITÀ di raccogliere i FRUTTI. Appartengono a questa CLASSE i CITTADINI che guidano i PARTITI POLITICI che hanno avuto un gran numero di eletti. La CLASSE di chi ha: qualche POTERE e gran CAPACITÀ di raccogliere i FRUTTI. I CITTADINI di questa CLASSE raccolgono i frutti per quanto ne sono CAPACI. In gran parte si tratta di CITTADINI che sono riusciti ad assumersi il COMPITO di guidare una ATTIVITÀ necessaria o presunta tale da un numero rilevante di CITTADINI e possiedono perciò molto DENARO e CAPACITÀ di impiegare altri CITTADINI, REMUNERANDOLI. Sembra proprio che i SISTEMI STATO provati fino ad oggi per gestire le SOCIETÀ UMANE non funzionino per quello che tutti conosciamo essere il “CONFLITTO D’INTERESSI” ma tutti lo conoscono, ne parlano tanto i politici e i mezzi d’informazione, ma evidentemente le due CLASSI strapiene del PROPRIO POTERE minacciano chi in qualche modo se la cava: ”Preferite stare ancora peggio, che vi importa degli altri? Sono del tutto inutili nemmeno VOTANO, NON CONTANO niente” Voterei per un PARTITO che presentasse un PROGETTO di CAMBIAMENTO capace di reale EVOLUZIONE della SOCIETÀ. -------------------------------------------------------------------------------------------- Allora è un dato di fatto che chi in qualche modo si impegna a contrastare questa IMPOSTAZIONE di SOCIETÀ aiutando con tutti i mezzi a propria disposizione chi vive in miseria, non ha capito che sta procedendo in modo assurdo. Archimede disse: “Datemi un PUNTO di APPOGGIO e solleverò il MONDO!”. Sappiamo tutti come funziona: Si vuole sollevare un MASSO ENORME allora si pone ad una distanza molto piccola un BLOCCO di ACCIAIO che è al confronto del masso di una dimensione sufficiente all’altezza di quanto si vuol sollevare il macigno; ci si munisce di una BARRA sempre di ACCIAIO lunga quanto necessario e la si dispone come tutti sappiamo infilata da un capo sotto al MASSO e APPOGGIATA sul BLOCCO di ACCIAIO, l’altro capo della BARRA sarà distante dal BLOCCO di ACCIAIO e solo un po’ di più dal MASSO. Chi vuole sollevare l’enorme MACIGNO ci dovrebbe riuscire facilmente spingendo sull’estremo libero della BARRA. Però ho dovuto usare il condizionale perché i MATERIALI utilizzati devono essere tutti resistenti proporzionalmente alle forze alle quali sono sottoposti; solo in queste condizioni si evita il DISASTRO della STRUTTURA. La LEVA di ARCHIMEDE può essere utilizzata come metafora della COMUNITÀ UMANA o meglio come MODELLO per far comprendere che cosa bisogna correggere nell’IMPOSTAZIONE della SOCIETÀ per evitare il DISASTRO. -------------------------------------------------------------------------------------------- Cominciamo osservando la GESTIONE della LEVA. Chi presiede a tale COMPITO può anche non aver studiato MECCANICA ma gli sono sufficienti le evidenze dei risultati per capire: 1) Che lo strumento deve avere dimensione e consistenza proporzionate alla massa del MACIGNO. 2) Che il RISULTATO FINALE dipenderà anche dalla CONSISTENZA dello stesso MACIGNO tanto che se questo fosse friabile sarebbe necessario il lavoro di rinforzo preventivo. 3) Che per sollevare materiale liquido sarà necessario il SECCHIO. 4) Che lo strumento può essere corredato di accorgimenti per renderlo sempre più comodo e performante; ad esempio, all’estremo libero della BARRA si può predisporre il contenitore dei pesi che costituiranno la POTENZA crescente gradualmente per eseguire il sollevamento. 5) Che se per riempire il contenitore predisposto in precedenza utilizziamo materiale sottratto al MACIGNO, l’operazione di SOLLEVAMENTO si gioverà contemporaneamente di due funzionalità, far diminuire la RESISTENZA del MACIGNO a SOLLEVARSI far aumentare la POTENZA del SOLLEVATORE. 6) Che sollevando la barra dall’estremità libera in modo che non appoggi sul BLOCCO di acciaio che esegue la funzione di FULCRO si potrà fare scorrere proprio il FULCRO su apposita rotaia sottostante per scegliere la migliore proporzione fra i due BRACCI. 7) Che in considerazione della grandezza del MACIGNO e della RESISTENZA dei MATERIALI può essere conveniente usare più LEVE; avremo infatti in questo modo che sia il MACIGNO che la struttura saranno sottoposti a carichi inferiori con meno problemi di resistenza all’usura. A questo punto una CONSIDERAZIONE: i COSTITUZIONALISTI sanno bene della somiglianza della SOCIETÀ con il meccanismo precedente, infatti, parlano di COSTITUZIONE che si basa sulle ISTITUZIONI dello STATO appunto COSTITUITE da entità con PESI e CONTRAPPESI.

    • @giuseppeambrosi4040
      @giuseppeambrosi4040 7 หลายเดือนก่อน

      Chiaramente per proseguire nel mio ragionamento dovrei esplorare gli ACCORGIMENTI migliorativi dello STRUMENTO MECCANICO che saranno sicuramente avvenuti nei secoli dei secoli della lunghissima storia con l’obiettivo di riconoscere i punti importanti della SOCIETÀ, che è simile al MODELLO, e investigare sugli ACCORGIMENTI da portare alle relazioni UMANE. Forse però questo non è il criterio migliore, infatti i FRUTTI dell’ALBERO corrispondono al SOLLEVAMENTO del MACIGNO. Nel nostro caso la TERRA è l’ALBERO e ci rendiamo CONTO di essere noi stessi un problema perché stiamo influendo sulle sue caratteristiche FISICHE e, attraverso questa trasformazione, influendo anche sul FENOMENO della VITA dal quale l’UMANITÀ stessa dipende. L’ultima considerazione significa che possiamo prendere a MODELLO il MECCANISMO della LEVA di cui ci serviamo per sollevare il MACIGNO solo per individuare con quali suoi ACCORGIMENTI l’ALBERO adempie al proprio COMPITO di VIVERE! L’enorme differenza che esiste fra la LEVA e l’ALBERO sta nel fatto che la prima è un meccanismo fatto di MATERIA del tutto priva di INTELLIGENZA mentre la MATERIA del secondo è nello stesso tempo FISICA e INTELLIGENTE. Non sono esperto di PIANTE, ma mi è bastato questo primo superficiale approccio per farmi rendere conto di trovarmi difronte a tanti MODELLI diversi di INTELLIGENZA quante sono le PIANTE esistenti ed esistite sulla TERRA e la stessa CONSIDERAZIONE potrei fare per gli altri ORGANISMI VIVENTI. A me sembra di riconoscere, osservando gli ORGANISMI VIVENTI, che per tutti esiste un PUNTO di PARTENZA e un PUNTO di FINE PERCORSO. Per il PUNTO DI PARTENZA riesco a dire soltanto che in VIRTÙ dell’APPARTENENZA alla PROPRIA SPECIE l’ORGANISMO VIVENTE possiede fin dall’inizio una propria CAPACITÀ di fare ESPERIENZA e MEMORIZZARLA e questo gli permette muovendosi di SCEGLIERE il proprio PERCORSO nel VERSO che gli promette le RISORSE per VIVERE. Motivo di studio dovrebbero essere quelli che chiamiamo ISTINTI e la CAPACITÀ esistente nell’UOMO di IMPARARE dall’ESPERIENZA degli ALTRI. Che cosa riesco a dire sul PUNTO di FINE PERCORSO? Che per tutti gli ESSERI VIVENTI è IMPREVEDIBILE come per un SASSO che ti cada sulla TESTA. Per noi UOMINI possiamo dire che può essere prevedibile sulla base della CONOSCENZA delle NOSTRE CONDIZIONI e della ESPERIENZA fatta dagli altri. È per me il momento di trarre qualche conclusione per quanto ne sarò capace. Che intenzione ha la SPECIE UMANA? Di affidarsi al DESTINO? Succeda quel che succederà, tanto ogni uomo attuale non sarà presente; oppure vuole servirsi della conoscenza di tutte le esperienze di tutti gli esseri viventi e vuole trarne l’esperienza per ogni SINGOLA SCELTA la più probabilmente buona a quel PUNTO del VIAGGIO della VITA? Mi ritrovo nuovamente a dover praticare VERA DEMOCRAZIA e PRAGMATISMO dei buoni frutti e fare sparire il conflitto d’interesse e costruire SOCIETÀ a misura d’UOMO e di TERRITORIO. -------------------------------------------------------------------------------------------- Come mai la SOCIETÀ UMANA anche utilizzando come MODELLO l’ALBERO e i suoi FRUTTI continua nella PROPRIA EVOLUZIONE NEGATIVA? La SOCIETÀ UMANA si è evoluta secondo le direttive di chi detiene POTERE che per MANTENERLO ha sempre considerato l’UOMO che gli dà il CONSENSO più importante del TERRITORIO. In moltissimi dicono: “È MIO e POSSO FARNE quello che VOGLIO!“. Potrebbero protestare solo quelli che non hanno niente, ma in realtà rafforzano il concetto perché aspirano ad avere anche loro quanto gli altri. VIVIAMO tutti per difendere od ottenere POSSESSO e non CONDIVISIONE. Gli ECONOMISTI che sarebbe meglio chiamare MERCANTI dicono che questo produce la GIUSTA EVOLUZIONE. Per farci credere che possa essere GIUSTO hanno codificato le LEGGI del MERCATO. Quando controlliamo i FRUTTI dell’ALBERO ci accorgiamo che in base alle leggi ai FRUTTI viene data una etichetta di essere BUONI o CATTIVI e che spesso questo dipende solo dal PUNTO di VISTA. Il DENARO è come l’olio per gli INGRANAGGI rende scorrevole il MERCATO! -------------------------------------------------------------------------------------------- io se potessi contare qualcosa, farei questo tentativo: PARTITI POLITICI GESTITI solo mediante DENARO PUBBLICO. Qualsiasi intrallazzo fra PRIVATI e POLITICI punito in TERMINI di LEGGE. L’ENTITÀ dell’EMOLUMENTO ai PARTITI venga fatta tenendo conto del numero di tessere dei cittadini aderenti e con i criteri seguenti. La tessera sia comunicata all’AGENZIA tramite il codice FISCALE. Il CITTADINO possa RECEDERE in qualsiasi momento e passare ad altro PARTITO. L’ EMOLUMENTO venga dato ai PARTITI PERIODICAMENTE. Tutti gli addetti al PARTITO eletti o impiegati vengano remunerati dal PARTITO in modo da essere direttamente interessati a conquistare consenso dei cittadini attraverso buoni programmi e buona attuazione degli stessi. QUESTA PROPOSTA è NATURALMENTE solo una BOZZA per studiare e definire una organizzazione comune di tutti i PARTITI. Ricordiamoci che POTERE POLITICO significa che gli stessi sono stati ELETTI in una VOTAZIONE ed hanno ottenuto una CARICA appunto POLITICA. Che potere ha il POLITICO e quindi il suo PARTITO? Per dirlo in modo generale la sorveglianza delle ATTIVITÀ che tutto l’insieme della CITTADINANZA le esegua attenendosi alle leggi promulgate. Fra le regole esiste naturalmente quella di governare le ATTIVITÀ necessarie alla comunità assegnando COMPITI ai CITTADINI. Si tratta di un grande POTERE che deve essere CONTROLLATO dai CITTADINI perché venga eseguito meglio possibile per fare evolvere la SOCIETA' in modo sostenibile e responsabile che significa fare diventare i cittadini più capaci e responsabili proprio mettendoli alla prova. Saluti Dalla riposta precedente mi accorgo di aver dato al DENARO il significato di STRUMENTO utilizzato dal CITTADINO per cercare di creare una influenza che induca i POLITICI al miglior COMPORTAMENTO nei loro riguardi. Per capire quali sarebbero i FRUTTI di questa azione politica dobbiamo tener conto della SITUAZIONE di PARTENZA perché questa è conseguenza delle ABITUDINI della SOCIETÀ ATTUALE che difenderanno NATURALMENTE il proprio MODO d’ESSERE! La situazione oggi è che CITTADINI con uguale RESIDENZA vivono con modalità diverse un proprio TERRITORIO che li riguarda solo personalmente e quasi mai coincide con quello di RESIDENZA ma neanche con il TERRITORIO degli altri RESIDENTI. I TERRITORI possono essere purtroppo DORMITORI, oppure SEDI di ATTIVITÀ LAVORATIVE, oppure SCUOLE, oppure OSPEDALI, oppure ecc.. Le funzioni di TERRITORIO impongono ai CITTADINI percorsi giornalieri dissennati e dispendiosi. E allora è molto probabile che un PARTITO POLITICO accontenti un cittadino e ne scontenti altri. Tutto tende a far crescere PIL e MALESSERE; più auto, più strade, più linee tranviarie, più metropolitane, più area inquinata! Non possiamo fare niente? Non sono stato mai ritenuto insostituibile nel LAVORO ma se lo fossi stato avrei sicuramente potuto pretendere che mi pagassero anche il pendolarismo e la richiesta sarebbe stata accolta come d’altra parte le auto aziendali ai dirigenti. Mi piacerebbe fare una domanda all’INTELLIGENZA ARTIFICIALE che dicono sappia rispondere a tutto: ”Come sarebbe il TERRITORIO ITALIANO se si fosse fatta a partire dalla fine della SECONDA GUERRA MONDIALE una LEGGE che avesse obbligato tutti i DATORI di LAVORO a pagare oltre la paga anche i due tragitti: CASA - LAVORO E LAVORO - CASA?. Oggi la stessa LEGGE farebbe scegliere a TUTTI i DATORI di LAVORO di sostituire i CITTADINI con i ROBOT.

    • @giuseppeambrosi4040
      @giuseppeambrosi4040 7 หลายเดือนก่อน

      -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ho detto in un punto precedente che per ottenere un cambiamento nella SOCIETÀ bisogna introdurre uno STRUMENTO COMODO che abitui l’UOMO ad un nuovo modo di eseguire un ATTO RICORRENTE; CAMBIERÀ l’ABITUDINE e così il modo di eseguire l’ATTIVITÀ. Cosa AVVERREBBE seguendo il CRITERIO? Ad esempio ogni CITTADINO abbia il suo CONTO CORRENTE e BANCOMAT RELATIVO e possa eseguire le proprie transazioni solo con questi strumenti; persino i REGALI di DENARO siano tracciabili perché fatti con BONIFICO . Venga quindi eliminata la moneta corrente. Se fosse anche reso obbligatorio che al CONTO CORRENTE fosse collegato il CODICE FISCALE del CORRENTISTA e se ne conoscesse così anche la RESIDENZA avremmo che l’ESTRATTO CONTO del CORRENTISTA corrisponderebbe a tutti i movimenti di denaro di quel CITTADINO, cioè alla sua VITA ECONOMICA segnalando relativamente al periodo, giorno per giorno compiutamente gli altri contraenti (CITTADINI ed ALTRO) con cui il CITTADINO CORRENTISTA è stato in RELAZIONE ECONOMICA. Dobbiamo ora tener presente che come per la LEVA l’uomo non ha avuto bisogno di conoscere la MECCANICA RAZIONALE per utilizzarla e razionalizzarne modifiche migliorative, altrettanto può avvenire con le nuove tecnologie! Oramai tutti sappiamo che l’AGENZIA ha la potenzialità del suo DATA BASE e che gli errori sono dovuti più che altro ad aggiornamenti dei dati non corrispondenti alla realtà. Il procedimento di transazioni eseguite sempre con i riferimenti ai due CONTO CORRENTI quello in ENTRATA e quello in USCITA dl DENARO permette ELABORAZIONI di DATI distribuite nel TEMPO per la DATA della OPERAZIONE ECONOMICA e sul TERRITORIO mediante il codice di RESIDENZA. Rendere conosciuta da tutti i cittadini la SITUAZIONE ECONOMICA del PROPRIO TERRITORIO è essenziale per fare scegliere il PROGRAMMA del FUTURO che evolva allo star meglio DURATURO. Mettiamo i POLITICI e i CITTADINI nelle migliori condizioni per soppesare i pro e i contro delle ATTIVITÀ FUTURE; l’applicazione continua del metodo di scelta CONSAPEVOLE, renderà tutti gli UOMINI di buona volontà, viventi in territori a misura d’UOMO più CAPACI. Qualcuno potrebbe dire che ha paura di essere derubato o ricattato da delinquenti che conoscessero le sue CONDIZIONI ECONOMICHE, ma queto sarebbe reso più difficile perché lo stesso dovrebbe utilizzare il BANCOMAT del CORRENTISTA facendosi passare lo stesso .

  • @studiocorrado3051
    @studiocorrado3051 ปีที่แล้ว

    L'effige di Marx alla fine è patetica: il primo ad averlo messo in quel posto agli operai e al lavoro dipendente in genere. Compagni facciamo la rivoluzione con le armi, così la reazione prevale ancor di più anche se la rivoluzione non ci riesce. Come sempre e come è ovvio, visto che chi prende le armi passa dalla parte del torto anche se solo lo minaccia. A tutti questi in buona fede un passaggio dalla nonna e dalla saggezza popolare in genere sarebbe servito di più della compagna di Che Guevara. Che magari la nonna gli diceva: fai un corso di aggiornamento e trovati un altro lavoro, così mandi a fanculo sia Agnelli che Marx (cosa che poi moltissimi hanno fatto).

  • @studiocorrado3051
    @studiocorrado3051 ปีที่แล้ว

    Con l'automazione industriale il fabbisogno di manodopera non specializzata diminuiva e sarebbe diminuito sempre più. Nel 1980 bastava un diploma di perito industriale per saperlo. Fu un gioco delle parti oltremodo banale. La proprietà espulse a spese dello stato parte della manodopera non più produttiva approfittandone per levarsi dalle balle i "politicizzati" . Sindacati e politici non poterono far altro che cavalcare una lotta senza sbocco e senza speranze sapendo bene che per loro il salvagente ci sarebbe stato mentre per gli operai no.

  • @fabribiasi7170
    @fabribiasi7170 ปีที่แล้ว

    L'ultima grande protesta operaia, quando ancora si aveva la speranza/certezza di riuscire a patteggiare con il padrone. Quei marci degli impiegati avrebbero poi, con la marcia dei 40.000, spinto il sindacato a chiudere l'accordo con la FIAT, cambiando da lì per sempre gli equilibri in favore degli Agnelli. Non sarebbe mai più stato così.

  • @gennaromarcone3483
    @gennaromarcone3483 ปีที่แล้ว

    Invito tutti a firmare i tre referendum, 2 contro invio di armi a Paesi in guerra e 1per la sanità pubblica.

  • @umbertobicelli7027
    @umbertobicelli7027 ปีที่แล้ว

    Grazie Antifascista 💥👊 il richiamo alla Nostra Costituzione è fondamentale!

  • @giovannilamagna243
    @giovannilamagna243 ปีที่แล้ว

    ... antifascismo e nonviolenza sono una sola cosa...

  • @Marcello88877
    @Marcello88877 ปีที่แล้ว

    Libro bellissimo che consiglio a tutti.

  • @gemmaborriello8322
    @gemmaborriello8322 ปีที่แล้ว

    Bravissimo Tomaso Montanari, il concetto di fascismo non poteva essere espresso meglio di come l'hai fatto tu.

  • @robertalazzerini7182
    @robertalazzerini7182 ปีที่แล้ว

    Bravo Tomaso ,ero alla manifestazione , sono con te e con la forza e l'umanità delle tue parole ❤️🌻

  • @annamariaalberto9719
    @annamariaalberto9719 ปีที่แล้ว

    Grande Tommaso Montanari. Voce davvero antifascista ❤

  • @pierogavello2038
    @pierogavello2038 ปีที่แล้ว

    C'ero anch'io ,meccanica 1 officina 76.

  • @medusaas
    @medusaas ปีที่แล้ว

    Molto interessante, solo inviterei tutti a smettere di confondere USA con "AMERICA "...

  • @Marcello88877
    @Marcello88877 ปีที่แล้ว

    Ottima analisi

  • @antoniostuppiello1633
    @antoniostuppiello1633 ปีที่แล้ว

    Parla con termini più comuni

  • @eunoturi1390
    @eunoturi1390 ปีที่แล้ว

    sarebbe bene rilanciare il dibattito a partire da questo film ... d'accordo con quanto ha detto Revelli e cn diverse cose dette da Tortorella ... ma mi pare che non si affronti di petto il processo di conversione neoliberista della maggioranza dei leader della sinistra ... non c'è solo l'incapacità di capire cosa succede con la controrivoluzione del capitalismo liberista che comincia negli anni '70 ... c'è anche l'adesione al capitalismo liberista sia fra tanti intellettuali (si pensi alla rivista Stato&Mercato e a tanti ex sessantottini) sia fra i leader del sindaco e del PCI come del PSI ... e c'è stata anche la CORRUZIONE ATTRAVERSO IL FAGOCITAMENTO di tanti leader della sinistra nei consigli di amministrazione di casse di Risparmio, nel settore delle parastatali ecc. non tipiche allora che si approdi a Veltroni e D'Alema e peggio ancora a Violante e infine a un PD che è quasi peggio della DC (che aveva un'anima di sinistra) ... allora ricostruire la sinistra certo ripartendo dallo stare con i DOMINATI e non con i dominanti, adottando una prospetiva INTERSEZIOANLISTA (di classe, antirazzista, antifascista, antisessista e antineocolonialista)

  • @lucariello1975
    @lucariello1975 2 ปีที่แล้ว

    Documentario bellissimo.

  • @emiliodagostino8820
    @emiliodagostino8820 2 ปีที่แล้ว

    Andate a vendere le pizze con le bici.. anzi neanche qulo sapwte fate ugo in testa

  • @emiliodagostino8820
    @emiliodagostino8820 2 ปีที่แล้ว

    Unitevi tutto quanti con ugl zamburru in mezzo legandovi bene con una corda uno stretto all altro con ugk in mezzo e provate a fare sti discorsi a testa in giu.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Forse si può dire di più, Non si può dire che ci sono state nell'evoluzione guerre giuste! Il punto di vista che le Società UMANE hanno attribuito a Macchiavelli per dargli crismi di autorevolezza, tanto efficace per convincere coloro che sono stati messi in condizione di cieca obbedienza per vivere come gli è stato concesso è sbagliato. Il "FINE GIUSTIFICA I MEZZI" perché è sbagliato? Perché quando sottoponiamo le attività conseguenti dal principio suesposto è che il FINE che venga giustificato da qualsiasi MEZZO assorbe in sé tutte le negatività dello stesso; consegue che, ambiguamente, il FINE proclamato risulta tragicamente diverso da quello conseguibile se si prescinde dai MEZZI utilizzati. "TUTTI VOGLIAMO LA PACE!". Quale PACE? I governanti delle nazioni in conflitto riescono facilmente a convincere le proprie popolazioni di doverli aiutare a difendere i propri interessi con qualsiasi MEZZO. Questo è il modo di rendere le posizioni inconciliabili. Ciascuno dei governanti può affermare di essere forte del consenso del proprio popolo per continuare la GUERRA, mettersi nella condizione migliore per le trattative di PACE e trarne il miglior RISULTATO. Ma questa PACE non viene fatta per risolversi in migliore convivenza di chi vive in quei territori, ma tanto per farla in attesa del nuovo conflitto! Pensare perciò a chi e come fare le trattative! Chi è chiamato a soprassedere la trattativa, deve entrare nel merito delle funzionalità dei territori motivo delle controversie e proporre alle due PARTI la domanda a che ti servono quei territori? Il criterio di pacificazione deve mirare alla migliore collaborazione sull’utilizzo degli stessi invece, siamo abituati a fare i referendum non su “Come vuoi vivere? ma su “Da chi vuoi essere governato?”. Naturalmente proporre bene la domanda “Come vuoi vivere?” non è semplice perché presuppone l’impegno alla formulazione di domande e risposte conclusive di analisi il più possibile accurate portate alla conoscenza di ogni singolo cittadino. La complessità del criterio non ci faccia seguire l’altra modalità che è semplice ma dannosa come continuiamo a riscontrare dai risultati!

  • @malpagato
    @malpagato 2 ปีที่แล้ว

    Non mi è chiaro il rapporto tra imperialismo e aumento del debito estero di una nazione

  • @lupodellasteppa6538
    @lupodellasteppa6538 2 ปีที่แล้ว

    Di crrto non un socialismo con le mascherine , vaccini , greenpass e dispotismi vari , che fin troppa gentola dalla palle moscie ha permesso che venissero fatte dai padroni per vedsare il popolo !! Soc. RIV. .

  • @monicakleinefeld3336
    @monicakleinefeld3336 2 ปีที่แล้ว

    Grazie. Ho apprezzato tutti gli interventi.

  • @terenziolongobardi47
    @terenziolongobardi47 2 ปีที่แล้ว

    La causa prima dei tagli alla Sanità è il patto di Stabilità europeo. Per questo motivo l'Italia fa da più di 20 anni avanzi primari, cioè spende meno di quanto incassa. Senza una critica all'iperliberismo europeo, non si può risolvere il problema.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Se facciamo un’analisi statistica che ci dica in relazione al proprio reddito quanti sono i cittadini italiani che contravvengono al diritto di Proprietà che è uno dei diritti costituzionali credo difficile che non venga fuori che ci sono molti più “delinquenti” (badate, dico in percentuale, non in assoluto) fra gli appartenenti alle classi basse che non alle classi via con reddito più alto. E non credo che la statistica cambi in modo rimarchevole quando analizzi altri diritti costituzionali. Le donne chiedono a gran voce le quote rosa a me sembra che in realtà la problematica sia molto diffusa; bene io credo che se la società fosse in grado di rivendicare il proprio diritto di essere messa in grado di assolvere al proprio compito di far vivere i propri cittadini nelle migliori condizioni possibili, presenterebbe un progetto di legge attraverso cui qualsiasi trasformazione di attività umana in denaro debba sottostare a regole di ripartizione dello stesso dettate dalla società medesima e non dal mercato.

  • @soniamonicasoldani5128
    @soniamonicasoldani5128 2 ปีที่แล้ว

    Molto bello grazie

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Meglio non farsi distrarre da vuote letture amene travestite di serietà immeritata, Quando avessimo bisogno di riposarci dal troppo pensare a come salvare l’umanità dalla catastrofe meglio leggere qualche commedia di grande autore in cui i personaggi di fantasia acquistano una potenzialità diversa superiore perché molto meglio di chi vive sono adatti a rappresentare i simboli le sfaccettature del nostro carattere per scegliere il bene e respingere il male. C’è una grande differenza fra l’esprimere un giudizio su un uomo vivente o su un personaggio. Il vivente è sfuggente, sempre molto indefinito, il suo essere confrontabile con le nostre continue metamorfosi lo pone nella condizione di contrattaccare: “chi sei tu per giudicarmi?” invece il personaggio è un dato logico definito su cui il pensiero può costruire verità inoppugnabili. Ma intanto potremmo ritrovarci con Berlusconi PRESIDENTE! Questo è solo parte del disastro dal quale ci dovremmo salvare, e siamo in gravissimo ritardo.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La trasmissione di ieri sulla 7 "in onda" è veramente emblematica della cattiva china che la cattiva evoluzione della società umana sta perseguendo. Tirando le conclusioni non ci si pone nemmeno il problema fra una evoluzione umana verso il bene della Comunità UMANA GLOBALE ma divisa quest'ultima in due fazioni antagoniste strapotenti si assume come più probabile vincitrice la parte alla quale si appartiene come collocazione fisica che naturalmente ci interessa maggiormente per la nostra sopravvivenza. Come esposto chiaramente dall'esimio Professore Gianni Tognoni la pandemia fa da facile paravento. A noi che viviamo (ancora per nostra fortuna momentaneamente la massima aspirazione naturale di essere viventi) sotto il nostro POTERE costituito, questo stesso POTERE si propone come vittorioso perché capace mantenerci nelle consuetudini di VITA alle quali ci ha abituato e "ci dispiace degli altri che sono tristi". Gli appartenenti all'altro grande POTERE faranno altrettanto. La terza parte che avrebbe interesse alla EVOLUZIONE verso il bene comune è la vera perdente. La storia è ben raccontata ma c'è qualcuno che ha il coraggio di affermare che il denaro non può essere merce venduta da privati, che uno Stato deve avere il monopolio del denaro per mettersi in grado di programmare l'evoluzione del futuro. Sembra che la Corea che sembra abbia fatto il più grande balzo in avanti sul piano economico, abbia solo banche statali; Questo forse potrebbe essere interessante perché altre misure ci farebbero uscire perentoriamente dal sistema mondiale. La programmazione del futuro è tutta da studiare ma dobbiamo metterci in condizione di farlo.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Nei riguardi delle attività lavorative secondo me è necessario fare in modo che le stesse adempiano il meglio possibile all'insieme dei propri compiti e cioè; - Da una parte produrre e distribuire nel modo più funzionale a tale scopo uno o un insieme di beni necessari richiesti dalla popolazione che vive in un territorio delimitato. Per fare questo naturalmente le risorse fornite dall'ambiente dovranno essere utilizzate il più possibile in modo ecologico. - Dall'altra però, poiché le attività lavorative traggono la propria capacità di eseguire il compito descritto in precedenza facendo lavorare a tale scopo cittadini del territorio, questi se ne prenderanno la responsabilità cioè sono coloro che costituiscono l'essenza umana attiva della organizzazione preposta alla attività, resa capace non solo della produzione ma anche del controllo del modo in cui la stessa viene eseguita. Secondo me prendiamo ad esempio fra gli organismi viventi abitanti sulla Terra quelli che si distinguono per il modo più redditizio di partecipare al fenomeno della trasformazione ENERGIA SOLARE in VITA, direi che si tratta delle piante; bene invece di studiarle solo come occasione di acquisizione dell’energia che ci possono fornire la più adatta alla nostra esistenza, dovremmo studiare la loro intelligenza per come si è adattata a vivere nell’ambiente TERRA e proliferare in modo equilibrato. Lo studio non può e non deve ripromettersi il cambiamento da uomo a pianta ma deve servire a vivere in simbiosi con la NATURA a capire come fare a integrarsi nella stessa perché sembra evidente che la nostra comunità di viventi potrà sopravvivere solo seguendo i più giusti criteri dettati dalla vita. - ……………………………….--Ove piú il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future,……….. ------------------------------------- qual fia ristoro a' dí perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? E se invece raggiungessimo un livello di cultura umana cosciente che la vita di un uomo valga per quanto quel sasso si sia evoluto in vita piena di passione e conoscenza. - L’insieme delle attività che si svolgono sul territorio deve essere organizzato per facilitare l’esistenza dei cittadini che significa obbligatoriamente farsi carico di fornire agli stessi tutto l'insieme di beni necessari alla vita. La società umana attuale ha reso possibili le attività lavorative specializzate con l'utilizzo del denaro che permette ad ogni cittadino della società di usufruire dei beni resi disponibili dalle attività di altri cittadini. Quali sono nel discorso precedente i momenti in cui interviene il denaro? La società umana ha organizzato un sistema di gestione delle attività che produce beni classificabili secondo due criteri: per uno stesso bene avremo quindi la sua capacità di essere usato da chi se ne appropria per farne un uso che gli facilita l’esistenza, l’altro criterio è il valore in denaro che serve per appropriarsene, il suo prezzo. Il sistema sopperisce in questo modo alle difficoltà esistenti all’epoca del baratto di scambiarsi i beni fra i cittadini: al tempo del baratto quando non esisteva il denaro, due cittadini di cui “A” possedeva in sovrabbondanza il bene “a” e aveva invece bisogno del bene “b” non poteva scambiare il proprio bene “a” con il cittadino B che possedeva a sufficienza sia “b” che “a” e di quest’ultimo non aveva alcun bisogno di rifornirsi ulteriormente. “A” doveva esplorare il territorio per scoprire un cittadino che facesse al suo caso in possesso di beni complementari ai propri. Col denaro tutto funziona diversamente: il cittadino “A” se non ha il denaro necessario per acquistare “b”, venderà “a” a chiunque ne abbia bisogno e la moneta per acquistarlo e utilizzerà il denaro ricevuto per acquistare il bene “b” da chiunque glielo possa e voglia vendere. Il denaro, quindi, è un titolo di acquisto che transita dal compratore al venditore nel momento in cui la merce transita nel verso opposto dal venditore al compratore. Il venditore potrà utilizzare quindi il titolo ricevuto per i propri acquisti. Perché la logica descritta in precedenza si è concretizzata in una società umana dolorosamente difettosa? Io do questa risposta: i due criteri di valutazione dei beni hanno perduto nell’arco dell’evoluzione della società il legame che avrebbe dovuto integrarli al compito primo della produzione che è quello di rendere migliore l’esistenza dell’insieme dei cittadini. La prima valutazione dello star bene dei cittadini è la vivibilità dell’ambiente in cui vivono. È estremamente difficile scorgere difetti in questa frase perché questa valutazione viene fatta dal singolo cittadino che confronta l’ambiente dell’oggi con quello di ieri e la propria modalità di viverci rispetto a quella degli altri. Il cittadino è in grado di valutare la vivibilità in un ambiente utilizzando l’arco di tempo della vita umana. Per millenni l’uomo nell’arco della propria esistenza non ha potuto vedere gli sconvolgimenti dell’ambiente dovuti alle trasformazioni della società che agiva lentamente in un arco di tempo continuo di più generazioni. Invece oggi con le attuali capacità di guardarsi all’indietro gli sconvolgimenti del passato appaiono confrontabili con quelli che succedono oggi. Prima però avvenivano lentamente, oggi avvengono sempre più velocemente. Un esempio è l’esistenza dei deserti di oggi dove prima c’erano state grandi città. Se non vogliamo desertificare l’intera terra dobbiamo correre ai ripari. Il processo di riparazione è molto più complicato di quello distruttivo durato le migliaia e migliaia di anni dell’evoluzione che ci ha portato alla situazione attuale. Dobbiamo infatti comprendere che la società umana nello stesso tempo evolveva addomesticando l’ambiente rendendolo più comodo per la parte dei suoi cittadini più integrata nel sistema che è risultato a sua volta addomesticato. L’evoluzione ci ha messo nella condizione di non riuscire più a classificare i beni nell’ordine di soddisfare le esigenze della vita perché le comodità intervengono pesantemente con le abitudini a modificare quell’ordine. Questo ci impone di produrre senza controllo ecologico i beni più e meglio vendibili in una rincorsa senza freni. Le regole del mercato impongono la produzione dei beni nella quantità ottimale cioè quella che procura il massimo del guadagno di denaro. Invece di lavorare a sanare i disastri perpetrati che può significare tenerci in vita, si compiono sforzi enormi nel tentativo di rilanciare le attività facendole funzionare con le modalità precedenti e per fare ancora le stesse cose, i disastri di prima. È sicuramente molto difficile per i governanti fare diversamente. I governanti si danno da fare a curare i sintomi piuttosto che le vere cause e si comportano con una logica molto ben congegnata. Quali sono i sintomi che fanno più impressione? Non mi sembra siano le statistiche pesantissime dei poveri di antica data, che sono tanto ben abituati ad essere poveri; per i governanti il vero problema sono i poveri nuovi, fra i quali ci sono anche coloro che non si possono più permettere certe comodità che spesso per i poveri di antica data erano solo sfizi. L’imperativo dovrebbe essere di produrre in modo diffuso in territori a misura d’uomo, cioè territori determinati con calcoli di progetti, che prefigurano la vivibilità dei residenti, facendo uso dei principi più ecologici oggi conosciuti e di quelli che nuovi studi ci forniranno e renderanno utilizzabili dovunque mediante internet. Non avremmo più bisogno degli apparati enormi che accentrano la produzione del meglio vendibile per alimentare il circuito del denaro indirizzato oramai dalla promessa di realizzare l’opera in quanto il denaro è stato stanziato che non della effettiva realizzazione. adempiere interviene a trasformare qualsiasi operazione di transazione dei beni rendere confrontabili le operazioni relative al trasferimento dei beni. Ma mentre in qualche modo ci siamo resi capaci dell'operazione di confronto gestita dal mercato abbiamo trascurato completamente di saper riconoscere che le proporzioni dei prezzi risultate dal confronto siano giustificate dalle logiche espresse inizialmente che intenderebbero produrre lo star bene di tutti i cittadini. Il denaro non puzza e gli appartenenti alla società si sono divisi in gerarchie che esprimono le capacità diverse di utilizzare il danaro in modo completamente asservito al principio di creare e riempire sempre più i depositi adibiti a contenerlo e l’umanità affogherà negli stessi.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Nei riguardi delle attività lavorative secondo me è necessario fare in modo che le stesse adempiano il meglio possibile all'insieme dei propri compiti e cioè; - Da una parte produrre e distribuire nel modo più funzionale a tale scopo uno o un insieme di beni necessari richiesti dalla popolazione che vive in un territorio delimitato. Per fare questo naturalmente le risorse fornite dall'ambiente dovranno essere utilizzate il più possibile in modo ecologico. - Dall'altra però, poiché le attività lavorative traggono la propria capacità di eseguire il compito descritto in precedenza facendo lavorare a tale scopo cittadini del territorio, questi se ne prenderanno la responsabilità cioè sono coloro che costituiscono l'essenza umana attiva della organizzazione preposta alla attività, resa capace non solo della produzione ma anche del controllo del modo in cui la stessa viene eseguita. Secondo me prendiamo ad esempio fra gli organismi viventi abitanti sulla Terra quelli che si distinguono per il modo più redditizio di partecipare al fenomeno della trasformazione ENERGIA SOLARE in VITA, direi che si tratta delle piante; bene invece di studiarle solo come occasione di acquisizione dell’energia che ci possono fornire la più adatta alla nostra esistenza, dovremmo studiare la loro intelligenza per come si è adattata a vivere nell’ambiente TERRA e proliferare in modo equilibrato. Lo studio non può e non deve ripromettersi il cambiamento da uomo a pianta ma deve servire a vivere in simbiosi con la NATURA a capire come fare a integrarsi nella stessa perché sembra evidente che la nostra comunità di viventi potrà sopravvivere solo seguendo i più giusti criteri dettati dalla vita. - ……………………………….--Ove piú il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future,……….. ------------------------------------- qual fia ristoro a' dí perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? E se invece raggiungessimo un livello di cultura umana cosciente che la vita di un uomo valga per quanto quel sasso si sia evoluto in vita piena di passione e conoscenza. - L’insieme delle attività che si svolgono sul territorio deve essere organizzato per facilitare l’esistenza dei cittadini che significa obbligatoriamente farsi carico di fornire agli stessi tutto l'insieme di beni necessari alla vita. La società umana attuale ha reso possibili le attività lavorative specializzate con l'utilizzo del denaro che permette ad ogni cittadino della società di usufruire dei beni resi disponibili dalle attività di altri cittadini. Quali sono nel discorso precedente i momenti in cui interviene il denaro? La società umana ha organizzato un sistema di gestione delle attività che produce beni classificabili secondo due criteri: per uno stesso bene avremo quindi la sua capacità di essere usato da chi se ne appropria per farne un uso che gli facilita l’esistenza, l’altro criterio è il valore in denaro che serve per appropriarsene, il suo prezzo. Il sistema sopperisce in questo modo alle difficoltà esistenti all’epoca del baratto di scambiarsi i beni fra i cittadini: al tempo del baratto quando non esisteva il denaro, due cittadini di cui “A” possedeva in sovrabbondanza il bene “a” e aveva invece bisogno del bene “b” non poteva scambiare il proprio bene “a” con il cittadino B che possedeva a sufficienza sia “b” che “a” e di quest’ultimo non aveva alcun bisogno di rifornirsi ulteriormente. “A” doveva esplorare il territorio per scoprire un cittadino che facesse al suo caso in possesso di beni complementari ai propri. Col denaro tutto funziona diversamente: il cittadino “A” se non ha il denaro necessario per acquistare “b”, venderà “a” a chiunque ne abbia bisogno e la moneta per acquistarlo e utilizzerà il denaro ricevuto per acquistare il bene “b” da chiunque glielo possa e voglia vendere. Il denaro, quindi, è un titolo di acquisto che transita dal compratore al venditore nel momento in cui la merce transita nel verso opposto dal venditore al compratore. Il venditore potrà utilizzare quindi il titolo ricevuto per i propri acquisti. Perché la logica descritta in precedenza si è concretizzata in una società umana dolorosamente difettosa? Io do questa risposta: i due criteri di valutazione dei beni hanno perduto nell’arco dell’evoluzione della società il legame che avrebbe dovuto integrarli al compito primo della produzione che è quello di rendere migliore l’esistenza dell’insieme dei cittadini. La prima valutazione dello star bene dei cittadini è la vivibilità dell’ambiente in cui vivono. È estremamente difficile scorgere difetti in questa frase perché questa valutazione viene fatta dal singolo cittadino che confronta l’ambiente dell’oggi con quello di ieri e la propria modalità di viverci rispetto a quella degli altri. Il cittadino è in grado di valutare la vivibilità in un ambiente utilizzando l’arco di tempo della vita umana. Per millenni l’uomo nell’arco della propria esistenza non ha potuto vedere gli sconvolgimenti dell’ambiente dovuti alle trasformazioni della società che agiva lentamente in un arco di tempo continuo di più generazioni. Invece oggi con le attuali capacità di guardarsi all’indietro gli sconvolgimenti del passato appaiono confrontabili con quelli che succedono oggi. Prima però avvenivano lentamente, oggi avvengono sempre più velocemente. Un esempio è l’esistenza dei deserti di oggi dove prima c’erano state grandi città. Se non vogliamo desertificare l’intera terra dobbiamo correre ai ripari. Il processo di riparazione è molto più complicato di quello distruttivo durato le migliaia e migliaia di anni dell’evoluzione che ci ha portato alla situazione attuale. Dobbiamo infatti comprendere che la società umana nello stesso tempo evolveva addomesticando l’ambiente rendendolo più comodo per la parte dei suoi cittadini più integrata nel sistema che è risultato a sua volta addomesticato. L’evoluzione ci ha messo nella condizione di non riuscire più a classificare i beni nell’ordine di soddisfare le esigenze della vita perché le comodità intervengono pesantemente con le abitudini a modificare quell’ordine. Questo ci impone di produrre senza controllo ecologico i beni più e meglio vendibili in una rincorsa senza freni. Le regole del mercato impongono la produzione dei beni nella quantità ottimale cioè quella che procura il massimo del guadagno di denaro. Invece di lavorare a sanare i disastri perpetrati che può significare tenerci in vita, si compiono sforzi enormi nel tentativo di rilanciare le attività facendole funzionare con le modalità precedenti e per fare ancora le stesse cose, i disastri di prima. È sicuramente molto difficile per i governanti fare diversamente. I governanti si danno da fare a curare i sintomi piuttosto che le vere cause e si comportano con una logica molto ben congegnata. Quali sono i sintomi che fanno più impressione? Non mi sembra siano le statistiche pesantissime dei poveri di antica data, che sono tanto ben abituati ad essere poveri; per i governanti il vero problema sono i poveri nuovi, fra i quali ci sono anche coloro che non si possono più permettere certe comodità che spesso per i poveri di antica data erano solo sfizi. L’imperativo dovrebbe essere di produrre in modo diffuso in territori a misura d’uomo, cioè territori determinati con calcoli di progetti, che prefigurano la vivibilità dei residenti, facendo uso dei principi più ecologici oggi conosciuti e di quelli che nuovi studi ci forniranno e renderanno utilizzabili dovunque mediante internet. Non avremmo più bisogno degli apparati enormi che accentrano la produzione del meglio vendibile per alimentare il circuito del denaro indirizzato oramai dalla promessa di realizzare l’opera in quanto il denaro è stato stanziato che non della effettiva realizzazione. adempiere interviene a trasformare qualsiasi operazione di transazione dei beni rendere confrontabili le operazioni relative al trasferimento dei beni. Ma mentre in qualche modo ci siamo resi capaci dell'operazione di confronto gestita dal mercato abbiamo trascurato completamente di saper riconoscere che le proporzioni dei prezzi risultate dal confronto siano giustificate dalle logiche espresse inizialmente che intenderebbero produrre lo star bene di tutti i cittadini. Il denaro non puzza e gli appartenenti alla società si sono divisi in gerarchie che esprimono le capacità diverse di utilizzare il danaro in modo completamente asservito al principio di creare e riempire sempre più i depositi adibiti a contenerlo e l’umanità affogherà negli stessi.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Nei riguardi delle attività lavorative secondo me è necessario fare in modo che le stesse adempiano il meglio possibile all'insieme dei propri compiti e cioè; - Da una parte produrre e distribuire nel modo più funzionale a tale scopo uno o un insieme di beni necessari richiesti dalla popolazione che vive in un territorio delimitato. Per fare questo naturalmente le risorse fornite dall'ambiente dovranno essere utilizzate il più possibile in modo ecologico. - Dall'altra però, poiché le attività lavorative traggono la propria capacità di eseguire il compito descritto in precedenza facendo lavorare a tale scopo cittadini del territorio, questi se ne prenderanno la responsabilità cioè sono coloro che costituiscono l'essenza umana attiva della organizzazione preposta alla attività, resa capace non solo della produzione ma anche del controllo del modo in cui la stessa viene eseguita. Secondo me prendiamo ad esempio fra gli organismi viventi abitanti sulla Terra quelli che si distinguono per il modo più redditizio di partecipare al fenomeno della trasformazione ENERGIA SOLARE in VITA, direi che si tratta delle piante; bene invece di studiarle solo come occasione di acquisizione dell’energia che ci possono fornire la più adatta alla nostra esistenza, dovremmo studiare la loro intelligenza per come si è adattata a vivere nell’ambiente TERRA e proliferare in modo equilibrato. Lo studio non può e non deve ripromettersi il cambiamento da uomo a pianta ma deve servire a vivere in simbiosi con la NATURA a capire come fare a integrarsi nella stessa perché sembra evidente che la nostra comunità di viventi potrà sopravvivere solo seguendo i più giusti criteri dettati dalla vita. - ……………………………….--Ove piú il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d'erbe famiglia e d'animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l'ore future,……….. ------------------------------------- qual fia ristoro a' dí perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? E se invece raggiungessimo un livello di cultura umana cosciente che la vita di un uomo valga per quanto quel sasso si sia evoluto in vita piena di passione e conoscenza. - L’insieme delle attività che si svolgono sul territorio deve essere organizzato per facilitare l’esistenza dei cittadini che significa obbligatoriamente farsi carico di fornire agli stessi tutto l'insieme di beni necessari alla vita. La società umana attuale ha reso possibili le attività lavorative specializzate con l'utilizzo del denaro che permette ad ogni cittadino della società di usufruire dei beni resi disponibili dalle attività di altri cittadini. Quali sono nel discorso precedente i momenti in cui interviene il denaro? La società umana ha organizzato un sistema di gestione delle attività che produce beni classificabili secondo due criteri: per uno stesso bene avremo quindi la sua capacità di essere usato da chi se ne appropria per farne un uso che gli facilita l’esistenza, l’altro criterio è il valore in denaro che serve per appropriarsene, il suo prezzo. Il sistema sopperisce in questo modo alle difficoltà esistenti all’epoca del baratto di scambiarsi i beni fra i cittadini: al tempo del baratto quando non esisteva il denaro, due cittadini di cui “A” possedeva in sovrabbondanza il bene “a” e aveva invece bisogno del bene “b” non poteva scambiare il proprio bene “a” con il cittadino B che possedeva a sufficienza sia “b” che “a” e di quest’ultimo non aveva alcun bisogno di rifornirsi ulteriormente. “A” doveva esplorare il territorio per scoprire un cittadino che facesse al suo caso in possesso di beni complementari ai propri. Col denaro tutto funziona diversamente: il cittadino “A” se non ha il denaro necessario per acquistare “b”, venderà “a” a chiunque ne abbia bisogno e la moneta per acquistarlo e utilizzerà il denaro ricevuto per acquistare il bene “b” da chiunque glielo possa e voglia vendere. Il denaro, quindi, è un titolo di acquisto che transita dal compratore al venditore nel momento in cui la merce transita nel verso opposto dal venditore al compratore. Il venditore potrà utilizzare quindi il titolo ricevuto per i propri acquisti. Perché la logica descritta in precedenza si è concretizzata in una società umana dolorosamente difettosa? Io do questa risposta: i due criteri di valutazione dei beni hanno perduto nell’arco dell’evoluzione della società il legame che avrebbe dovuto integrarli al compito primo della produzione che è quello di rendere migliore l’esistenza dell’insieme dei cittadini. La prima valutazione dello star bene dei cittadini è la vivibilità dell’ambiente in cui vivono. È estremamente difficile scorgere difetti in questa frase perché questa valutazione viene fatta dal singolo cittadino che confronta l’ambiente dell’oggi con quello di ieri e la propria modalità di viverci rispetto a quella degli altri. Il cittadino è in grado di valutare la vivibilità in un ambiente utilizzando l’arco di tempo della vita umana. Per millenni l’uomo nell’arco della propria esistenza non ha potuto vedere gli sconvolgimenti dell’ambiente dovuti alle trasformazioni della società che agiva lentamente in un arco di tempo continuo di più generazioni. Invece oggi con le attuali capacità di guardarsi all’indietro gli sconvolgimenti del passato appaiono confrontabili con quelli che succedono oggi. Prima però avvenivano lentamente, oggi avvengono sempre più velocemente. Un esempio è l’esistenza dei deserti di oggi dove prima c’erano state grandi città. Se non vogliamo desertificare l’intera terra dobbiamo correre ai ripari. Il processo di riparazione è molto più complicato di quello distruttivo durato le migliaia e migliaia di anni dell’evoluzione che ci ha portato alla situazione attuale. Dobbiamo infatti comprendere che la società umana nello stesso tempo evolveva addomesticando l’ambiente rendendolo più comodo per la parte dei suoi cittadini più integrata nel sistema che è risultato a sua volta addomesticato. L’evoluzione ci ha messo nella condizione di non riuscire più a classificare i beni nell’ordine di soddisfare le esigenze della vita perché le comodità intervengono pesantemente con le abitudini a modificare quell’ordine. Questo ci impone di produrre senza controllo ecologico i beni più e meglio vendibili in una rincorsa senza freni. Le regole del mercato impongono la produzione dei beni nella quantità ottimale cioè quella che procura il massimo del guadagno di denaro. Invece di lavorare a sanare i disastri perpetrati che può significare tenerci in vita, si compiono sforzi enormi nel tentativo di rilanciare le attività facendole funzionare con le modalità precedenti e per fare ancora le stesse cose, i disastri di prima. È sicuramente molto difficile per i governanti fare diversamente. I governanti si danno da fare a curare i sintomi piuttosto che le vere cause e si comportano con una logica molto ben congegnata. Quali sono i sintomi che fanno più impressione? Non mi sembra siano le statistiche pesantissime dei poveri di antica data, che sono tanto ben abituati ad essere poveri; per i governanti il vero problema sono i poveri nuovi, fra i quali ci sono anche coloro che non si possono più permettere certe comodità che spesso per i poveri di antica data erano solo sfizi. L’imperativo dovrebbe essere di produrre in modo diffuso in territori a misura d’uomo, cioè territori determinati con calcoli di progetti, che prefigurano la vivibilità dei residenti, facendo uso dei principi più ecologici oggi conosciuti e di quelli che nuovi studi ci forniranno e renderanno utilizzabili dovunque mediante internet. Non avremmo più bisogno degli apparati enormi che accentrano la produzione del meglio vendibile per alimentare il circuito del denaro indirizzato oramai dalla promessa di realizzare l’opera in quanto il denaro è stato stanziato che non della effettiva realizzazione. adempiere intervenire a trasformare qualsiasi operazione di transazione dei beni rendere confrontabili le operazioni relative al trasferimento dei beni. Ma mentre in qualche modo ci siamo resi capaci dell'operazione di confronto gestita dal mercato abbiamo trascurato completamente di saper riconoscere che le proporzioni dei prezzi risultate dal confronto siano giustificate dalle logiche espresse inizialmente che intenderebbero produrre lo star bene di tutti i cittadini. Il denaro non puzza e gli appartenenti alla società si sono divisi in gerarchie che esprimono le capacità diverse di utilizzare il danaro in modo completamente asservito al principio di creare e riempire sempre più i depositi adibiti a contenerlo e l’umanità affogherà negli stessi.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    Schierarsi per il futuro. Non è democrazia proporsi la crescita del Pil: non è democrazia proporsi la diminuzione del debito. Schierarsi per il futuro invece che per il presente impone la ridefinizione di concetti fondamentali. Intendo saper dire che cosa è la Democrazia e che cosa è la Libertà. Come diceva Gino Bartali, il giusto che oggi viene portato ad esempio: Gli è tutto da rifare. I concetti fondamentali non possono essere produttivi di esistenza meglio vivibile quando manca nel loro significato la prospettiva della vita futura. L'attuale concetto di democrazia si rivela persino incapace di tener conto di tutti gli esseri viventi appartenenti all'umanità; come può tener conto di coloro che le apparterranno in futuro? Democrazia è un concetto che si vorrebbe far corrispondere a una moltitudine di uomini inseriti in una società. Fino ad oggi ci siamo affidati al concetto di democrazia con la seguente proposizione esplicativa: La democrazia è governo del popolo. Facilmente quando valutiamo i risultati ci associamo a Gino Bartali dicendo che è tutto da rifare. Perché l’uomo che è stato capace di manifestazioni della propria esistenza fondate sulla convivenza, evolvendo sé stesso per portare all’attuale massimo grado tanti suoi strumenti adatti a mettersi in relazione con i propri simili, fallisce nell’organizzazione della democrazia? Il linguaggio fu una conquista di enorme importanza. I nostri progenitori ci regalarono così questa potenzialità: la capacità di evoluzione umana per conquistare consapevolezza del vivere. L’esperimento comunità umana inserita nell’ambiente del piccolo pianeta Terra, è reso complicato da come fino ad oggi, la nostra specie ha indirizzato la propria capacità di conoscenza. Perché l’individuo uomo che non ha cessato di essere un vivente che nasce, vive e muore e mentre vive acquisisce naturalmente man mano tutte le proprie capacità per cercare di sfuggire al pericolo incombente della morte, non ha ritenuto altrettanto importante studiare sé stesso per vivere bene il proprio futuro. Ogni uomo, non può non sentire le spinte violentissime a comportarsi in modo da conservarsi in vita e qualsiasi messaggio gli arrivi dall’ambiente che gli suggerisca di cambiare immediatamente atteggiamento per sopravvivere è irresistibile. Cercando di capire come è avvenuta l’evoluzione della specie umana e della sua società, secondo me si riscontra che ogni individuo esplora l’ambiente in cui vive utilizzando le proprie capacità e ne trae vantaggio ampliando le proprie conoscenze e così indirizzando meglio il proprio comportamento a difendersi dagli eventi pericolosi. Ma l’ambiente è variegato nello spazio e nel tempo e questo comporta situazioni di esperienza e di apprendimento molto diverse da individuo a individuo. Il linguaggio ha ingigantito la potenzialità di conoscenza dell’individuo. È però sempre l’individuo a scegliere come specializzare le proprie conoscenze selezionando quelle che ritiene le più importanti per la propria esistenza. L’ esplorazione del futuro è una delle capacità più ambite dall’individuo. Per la stessa interviene il tempo a qualificare la previsione imponendo una classifica d’importanza agli avvenimenti che assegna a quelli più immediati un peso maggiore rispetto a quelli che succederanno più tardi. Naturalmente la classifica degli eventi tiene conto anche di altri fattori che investono la qualità dell’evento previsto e cioè il danno o il beneficio che ne conseguirà. L’altra capacità ambita è la conoscenza dell’ambiente, anche in questo caso l’ambiente che interessa l’individuo può crescere di dimensione, ma in questo caso la distanza che interessa non è più soltanto quella fisica ma quella che interessa l’individuo cioè come può succedere che un avvenimento lontano impatti sull’ambiente fisico vicino. La spinta continua di ogni individuo a risolvere le situazioni contingenti cioè quelle che appaiono allo stesso più immediate e vicine opera una selezione sulle scelte collettive che non sempre sono quelle veramente più necessarie. La comunità umana dovrebbe anche lei guardare alla propria sopravvivenza ed invece essendo comunità di uomini è sospinta tragicamente soltanto a risolvere le questioni contingenti e territoriali. Le attività umane utilizzano consumandole le risorse disponibili nell’ambiente costituito dalla terra in cui viviamo. È proprio la nostra evoluzione che ci ha portato prossimi a non avere più le risorse necessarie per la sopravvivenza della intera comunità vivente sulla terra. Il meccanismo evolutivo si è rivelato incapace di estendere a tutta l’umanità la conoscenza di quanto prossimo l’evento catastrofico verso il quale stiamo precipitando. Da anni gli scienziati ne parlano prevedendo che se non si fosse agito diversamente la catastrofe sarebbe sopraggiunta ma ad ogni individuo giungeva sempre molto più potente il messaggio di agire per risolvere i propri problemi: “E che tocca forse a me risolvere i problemi del mondo?”

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 4 Ma con la burocratizzazione e l’organizzazione manageriale del capitalismo è esattamente l’iniziativa individuale che sta scomparendo. La burocrazia ha poca iniziativa: questa è la sua natura; e nemmeno ne hanno gli automi. Richiamarsi all’iniziativa individuale, come ad un argomento a favore del capitalismo, è, nel migliore dei casi, una brama nostalgica e, nel peggiore un ingannevole luogo comune usato contro quei piani di riforma che sono basati sull’idea di una iniziativa umana veramente individuale. La società moderna è partita con l’aspirazione di creare una cultura che soddisfacesse i bisogni dell’uomo; essa ha per ideale l’armonia fra i bisogni individuali e quelli sociali e la fine del conflitto tra natura umana e ordine sociale. Si credeva che si sarebbe giunti a questa meta in due modi: con una crescente tecnica produttiva che avrebbe permesso di nutrire tutti in modo soddisfacente, e con una razionale e obiettiva visione dell’uomo e dei suoi veri bisogni. In altre parole, il fine degli sforzi dell’uomo moderno era di creare una società sana. Più precisamente, questo significava una società i cui membri avevano sviluppato la loro ragione a un punto tale di obiettività da concedere loro di vedere se stessi, gli altri e la natura nella loro vera realtà, e non distorti da un sentimento infantile di onniscienza o da odio paranoico. Significava una società i cui membri avessero sviluppato un tale grado di indipendenza, da conoscere la differenza tra il bene e il male, in cui essi facessero la loro propria scelta, in cui avessero convinzioni piuttosto che opinioni, e fede invece di speranze superstiziose e confuse. Significava una società i cui membri avessero sviluppato la capacità di amare i loro figli, il loro prossimo, tutti gli uomini, se stessi, tutta la natura, e potessero sentirsi in unità con il tutto conservando però il loro senso di individualità e di pienezza, e trascendendo la natura creando e non distruggendo. Fino ad oggi non ci siamo riusciti. Non abbiamo gettato un ponte sull’abisso che separa una minoranza che attuava queste mete e cercava di vivere accordandovisi e la maggioranza la cui mentalità era rimasta ben indietro, all’epoca della pietra, al totemismo, al culto idolatrico, al feudalesimo. La maggioranza si convertirà alla sanità mentale o userà le più grandi scoperte della ragione umana per i suoi fini di irrazionalità e di follia? Saremo capaci di creare una visione della vita buona e sana che stimoli le forze vitali di coloro che temono di andare avanti? Attualmente l’umanità si trova a un bivio dove un passo sbagliato potrebbe anche essere l’ultimo.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 5 Alla metà del ventesimo secolo si sono sviluppati due grandi colossi sociali che, temendosi l’un l’altro cercano sicurezza in un riarmo militare sempre crescente. Gli Stati Uniti e i loro alleati sono più ricchi, il loro livello di vita è più elevato, il loro interesse alla comodità e ai piaceri sono maggiori di quelli dei loro rivali, l’Unione sovietica con i suoi alleati e la Cina. Entrambi i rivali affermano che il loro sistema assicura all’uomo la redenzione finale e garantisce il paradiso del futuro. Entrambi affermano che l’avversario rappresenta il loro opposto e che il suo sistema dovrà essere, a breve o a lunga scadenza estirpato, se si vuole salvare l’umanità. Entrambi i rivali parlano riferendosi agli ideali del diciannovesimo secolo. L’occidente in nome delle idee della Rivoluzione francese, della libertà, della ragione, dell’individualismo; l’oriente nel nome delle idee socialiste, della solidarietà e dell’eguaglianza. Entrambi riescono a conquistare l’immaginazione e la fanatica obbedienza di milioni di uomini. C’è oggi una differenza decisiva tra i due sistemi. Nel mondo occidentale c’è la possibilità di esprimere opinioni critiche sul sistema esistente. Nel mondo sovietico la critica e l’espressione di idee differenti sono soppresse con la forza bruta. Dunque l’occidente porta in se stesso la possibilità di una trasformazione pacifica verso il progresso, mentre nel mondo sovietico tali possibilità quasi non esistono. Ma pur senza ignorare le enormi differenze odierne tra il liberalismo capitalista e il comunismo autoritario è impossibile non vedere le somiglianze e specialmente come le stesse si svilupperanno in futuro. Entrambi i sistemi sono basati sull’industrializzazione e mirano a un’efficienza economica e a una ricchezza sempre maggiore. Esse sono società dirette da una classe manageriale e da professionisti della politica; entrambi sono completamente materialisti nel loro modo di vedere, nonostante l’ideologia cristiana nell’occidente e il messianismo secolare nell’oriente. Essi organizzano l’uomo in un sistema centralizzato, in grandi stabilimenti, in partiti politici di massa. Ognuno è una rotellina dell’ingranaggio e deve funzionare regolarmente.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 8 Nessun mutamento deve essere prodotto dalla forza, esso deve essere simultaneo nel settore economico, politico e culturale. I mutamenti limitati ad un solo settore rendono inefficace ogni mutamento. Proprio come l’uomo primitivo era impotente di fronte alle forze naturali, così l’uomo moderno è impotente di fronte alle forze economiche e sociali da lui stesso create. Egli adora il lavoro delle proprie mani, inchinandosi ai nuovi idoli e giurando tuttavia al nome di Dio che gli ordinò di distruggere tutti gli idoli. L’uomo può proteggersi dalla conseguenza della sua stessa pazzia soltanto creando una società sana che si adatti ai bisogni dell’uomo, bisogni che sono radicati nelle stesse condizioni della sua esistenza. Una società nella quale l’uomo stabilisca con l’uomo rapporti fondati sull’amore, nella quale egli sia radicato con i legami di fratellanza e solidarietà piuttosto che con i vincoli del suolo e del sangue, una società che gli dia la possibilità di trascendere la natura creando anziché distruggendo, nella quale ognuno conquisti un senso dell’io riconoscendo se stesso come il soggetto dei suoi poteri che con il conformismo, nella quale un sistema di orientamento e di devozione esista senza che l’uomo distorca la realtà e adori i suoi idoli. Costruire una simile società significa fare il passo successivo: la fine della storia ‹‹umanoide››, la fase nella quale l’uomo non è diventato pienamente umano. Ciò non vuol dire la ‹‹fine dei giorni››, il ‹‹compimento›, lo stato di perfetta armonia nella quale gli uomini non incontrino alcun conflitto o problema. Al contrario, è destino dell’uomo che la sua esistenza sia piena di contraddizioni, che egli ha il dovere di risolvere senza tuttavia riuscire mai a risolverle. Quando egli abbia superato lo stadio primitivo del sacrificio umano, sia nella forma ritualistica degli aztechi sia nella forma laica della guerra, quando egli sia stato capace di regolare i suoi rapporti con la natura ragionevolmente invece che ciecamente, quando le cose siano diventate veramente suoi strumenti invece che suoi idoli, allora si troverà di fronte a conflitti e problemi veramente umani; egli dovrà essere audace, coraggioso, ricco di fantasia, capace di sofferenza e di gioia, ma i suoi poteri saranno al servizio della vita e non al servizio della morte. La nuova fase della storia umana, se verrà, sarà un nuovo principio, non una fine. L’uomo d’oggi è posto di fronte alla scelta più decisiva: non quella tra capitalismo o comunismo, ma quella tra robotismo (sia del tipo capitalistico sia di quello comunista) o socialismo umanista comunitario. Molti fatti sembrano indicare che egli sta scegliendo il robotismo e ciò a lungo andare, significa pazzia e distruzione. Ma tutti questi fatti non sono abbastanza forti da distruggere la fede nella ragione, nella buona volontà e nella sanità dell’uomo. Fino a che possiamo pensare ad altre alternative non siamo perduti; fino a che possiamo consultarci assieme e decidere assieme, possiamo sperare. Ma in realtà le ombre si allungano e le voci della pazzia stanno diventando più forti. Siamo prossimi a porre in atto un tipo di umanità che corrisponde alla visione dei nostri grandi maestri e tuttavia ci sovrasta il pericolo della distruzione di tutta la civiltà o della robotizzazione. Questa tragica alternativa può essere evitata solamente istaurando il socialismo umanistico, vale a dire l’inserimento dell’umanesimo nella società industriale.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 8 Nessun mutamento deve essere prodotto dalla forza, esso deve essere simultaneo nel settore economico, politico e culturale. I mutamenti limitati ad un solo settore rendono inefficace ogni mutamento. Proprio come l’uomo primitivo era impotente di fronte alle forze naturali, così l’uomo moderno è impotente di fronte alle forze economiche e sociali da lui stesso create. Egli adora il lavoro delle proprie mani, inchinandosi ai nuovi idoli e giurando tuttavia al nome di Dio che gli ordinò di distruggere tutti gli idoli. L’uomo può proteggersi dalla conseguenza della sua stessa pazzia soltanto creando una società sana che si adatti ai bisogni dell’uomo, bisogni che sono radicati nelle stesse condizioni della sua esistenza. Una società nella quale l’uomo stabilisca con l’uomo rapporti fondati sull’amore, nella quale egli sia radicato con i legami di fratellanza e solidarietà piuttosto che con i vincoli del suolo e del sangue, una società che gli dia la possibilità di trascendere la natura creando anziché distruggendo, nella quale ognuno conquisti un senso dell’io riconoscendo se stesso come il soggetto dei suoi poteri che con il conformismo, nella quale un sistema di orientamento e di devozione esista senza che l’uomo distorca la realtà e adori i suoi idoli. Costruire una simile società significa fare il passo successivo: la fine della storia ‹‹umanoide››, la fase nella quale l’uomo non è diventato pienamente umano. Ciò non vuol dire la ‹‹fine dei giorni››, il ‹‹compimento›, lo stato di perfetta armonia nella quale gli uomini non incontrino alcun conflitto o problema. Al contrario, è destino dell’uomo che la sua esistenza sia piena di contraddizioni, che egli ha il dovere di risolvere senza tuttavia riuscire mai a risolverle. Quando egli abbia superato lo stadio primitivo del sacrificio umano, sia nella forma ritualistica degli aztechi sia nella forma laica della guerra, quando egli sia stato capace di regolare i suoi rapporti con la natura ragionevolmente invece che ciecamente, quando le cose siano diventate veramente suoi strumenti invece che suoi idoli, allora si troverà di fronte a conflitti e problemi veramente umani; egli dovrà essere audace, coraggioso, ricco di fantasia, capace di sofferenza e di gioia, ma i suoi poteri saranno al servizio della vita e non al servizio della morte. La nuova fase della storia umana, se verrà, sarà un nuovo principio, non una fine. L’uomo d’oggi è posto di fronte alla scelta più decisiva: non quella tra capitalismo o comunismo, ma quella tra robotismo (sia del tipo capitalistico sia di quello comunista) o socialismo umanista comunitario. Molti fatti sembrano indicare che egli sta scegliendo il robotismo e ciò a lungo andare, significa pazzia e distruzione. Ma tutti questi fatti non sono abbastanza forti da distruggere la fede nella ragione, nella buona volontà e nella sanità dell’uomo. Fino a che possiamo pensare ad altre alternative non siamo perduti; fino a che possiamo consultarci assieme e decidere assieme, possiamo sperare. Ma in realtà le ombre si allungano e le voci della pazzia stanno diventando più forti. Siamo prossimi a porre in atto un tipo di umanità che corrisponde alla visione dei nostri grandi maestri e tuttavia ci sovrasta il pericolo della distruzione di tutta la civiltà o della robotizzazione. Questa tragica alternativa può essere evitata solamente istaurando il socialismo umanistico, vale a dire l’inserimento dell’umanesimo nella società industriale.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 7 I nostri pericoli sono la guerra e il robotismo. Qual è l’alternativa? Abbandonare i binari su cui ci troviamo e fare il passo successivo verso la nascita e l’autorealizzazione dell’umanità. La prima condizione è la rimozione della minaccia della guerra che adesso pende su tutti noi e paralizza la fede e l’iniziativa. Dobbiamo assumerci la responsabilità della vita di tutti gli uomini e sviluppare su scala internazionale ciò che tutti i grandi paesi hanno sviluppato internamente, cioè una relativa divisione delle ricchezze e una nuova e più giusta divisione delle risorse economiche. Questo deve finalmente portare a forme di cooperazione internazionale e di pianificazione, a forme di governo mondiale e al completo disarmo. Dobbiamo conservare il metodo industriale, ma dobbiamo decentrare il lavoro e lo stato così da dar loro umane proporzioni, e consentire l’accentramento soltanto fino ad un optimum richiesto a causa delle esigenze dell’industria. Nella sfera economica abbiamo bisogno della cogestione di tutti quelli che lavorano in una azienda in modo da permettere la loro partecipazione attiva e responsabile. Le nuove forme di tale partecipazione attiva e responsabile, possono essere trovate (Nel libro di From c’è un esempio attuato in Francia di comunità di lavoro. La fabbrica di casse di orologi fu fondata da Marcel Barbu nel 1940 dopo la sconfitta della Francia. Una sintesi di come gli appartenenti alla comunità abbiano creato un sistema per lavorare e convivere in modo che ciascuno partecipasse accrescendo il proprio bagaglio di umanità sarebbe troppo riduttiva e perciò rimando alla lettura di quanto è scritto da From.). Nella sfera politica, dobbiamo ritornare alle assemblee cittadine creando migliaia di piccoli gruppi ristretti, che siano ben informati, che discutano e le cui decisioni siano integrate in una nuova ‹‹camera bassa››. Un rinascimento culturale deve combinare l’educazione e il lavoro per i giovani, l’educazione degli adulti e un nuovo sistema di arte popolare e di rituale secolare entro l’intera nazione. Nostra sola alternativa al pericolo del robotismo è il socialismo umanistico. Il problema non è principalmente il problema giuridico della proprietà e nemmeno quello di dividere i profitti, è quello di dividere il lavoro, di dividere l’esperienza. I mutamenti della proprietà devono essere fatti nella misura necessaria per creare una comunità di lavoro e per far sì che il movente del profitto non spinga la produzione in direzioni socialmente nocive. Il reddito individuale deve essere eguagliato (forse vuole intendere riequilibrato) fino alla misura necessaria per dare a ognuno le basi materiali per una vita dignitosa, evitando così che le differenze economiche creino una esperienza di vita diversa per le varie classi sociali.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 5 Alla metà del ventesimo secolo si sono sviluppati due grandi colossi sociali che, temendosi l’un l’altro cercano sicurezza in un riarmo militare sempre crescente. Gli Stati Uniti e i loro alleati sono più ricchi, il loro livello di vita è più elevato, il loro interesse alla comodità e ai piaceri sono maggiori di quelli dei loro rivali, l’Unione sovietica con i suoi alleati e la Cina. Entrambi i rivali affermano che il loro sistema assicura all’uomo la redenzione finale e garantisce il paradiso del futuro. Entrambi affermano che l’avversario rappresenta il loro opposto e che il suo sistema dovrà essere, a breve o a lunga scadenza estirpato, se si vuole salvare l’umanità. Entrambi i rivali parlano riferendosi agli ideali del diciannovesimo secolo. L’occidente in nome delle idee della Rivoluzione francese, della libertà, della ragione, dell’individualismo; l’oriente nel nome delle idee socialiste, della solidarietà e dell’eguaglianza. Entrambi riescono a conquistare l’immaginazione e la fanatica obbedienza di milioni di uomini. C’è oggi una differenza decisiva tra i due sistemi. Nel mondo occidentale c’è la possibilità di esprimere opinioni critiche sul sistema esistente. Nel mondo sovietico la critica e l’espressione di idee differenti sono soppresse con la forza bruta. Dunque l’occidente porta in se stesso la possibilità di una trasformazione pacifica verso il progresso, mentre nel mondo sovietico tali possibilità quasi non esistono. Ma pur senza ignorare le enormi differenze odierne tra il liberalismo capitalista e il comunismo autoritario è impossibile non vedere le somiglianze e specialmente come le stesse si svilupperanno in futuro. Entrambi i sistemi sono basati sull’industrializzazione e mirano a un’efficienza economica e a una ricchezza sempre maggiore. Esse sono società dirette da una classe manageriale e da professionisti della politica; entrambi sono completamente materialisti nel loro modo di vedere, nonostante l’ideologia cristiana nell’occidente e il messianismo secolare nell’oriente. Essi organizzano l’uomo in un sistema centralizzato, in grandi stabilimenti, in partiti politici di massa. Ognuno è una rotellina dell’ingranaggio e deve funzionare regolarmente.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 2 ปีที่แล้ว

    La risposta di From 4 Ma con la burocratizzazione e l’organizzazione manageriale del capitalismo è esattamente l’iniziativa individuale che sta scomparendo. La burocrazia ha poca iniziativa: questa è la sua natura; e nemmeno ne hanno gli automi. Richiamarsi all’iniziativa individuale, come ad un argomento a favore del capitalismo, è, nel migliore dei casi, una brama nostalgica e, nel peggiore un ingannevole luogo comune usato contro quei piani di riforma che sono basati sull’idea di una iniziativa umana veramente individuale. La società moderna è partita con l’aspirazione di creare una cultura che soddisfacesse i bisogni dell’uomo; essa ha per ideale l’armonia fra i bisogni individuali e quelli sociali e la fine del conflitto tra natura umana e ordine sociale. Si credeva che si sarebbe giunti a questa meta in due modi: con una crescente tecnica produttiva che avrebbe permesso di nutrire tutti in modo soddisfacente, e con una razionale e obiettiva visione dell’uomo e dei suoi veri bisogni. In altre parole, il fine degli sforzi dell’uomo moderno era di creare una società sana. Più precisamente, questo significava una società i cui membri avevano sviluppato la loro ragione a un punto tale di obiettività da concedere loro di vedere se stessi, gli altri e la natura nella loro vera realtà, e non distorti da un sentimento infantile di onniscienza o da odio paranoico. Significava una società i cui membri avessero sviluppato un tale grado di indipendenza, da conoscere la differenza tra il bene e il male, in cui essi facessero la loro propria scelta, in cui avessero convinzioni piuttosto che opinioni, e fede invece di speranze superstiziose e confuse. Significava una società i cui membri avessero sviluppato la capacità di amare i loro figli, il loro prossimo, tutti gli uomini, se stessi, tutta la natura, e potessero sentirsi in unità con il tutto conservando però il loro senso di individualità e di pienezza, e trascendendo la natura creando e non distruggendo. Fino ad oggi non ci siamo riusciti. Non abbiamo gettato un ponte sull’abisso che separa una minoranza che attuava queste mete e cercava di vivere accordandovisi e la maggioranza la cui mentalità era rimasta ben indietro, all’epoca della pietra, al totemismo, al culto idolatrico, al feudalesimo. La maggioranza si convertirà alla sanità mentale o userà le più grandi scoperte della ragione umana per i suoi fini di irrazionalità e di follia? Saremo capaci di creare una visione della vita buona e sana che stimoli le forze vitali di coloro che temono di andare avanti? Attualmente l’umanità si trova a un bivio dove un passo sbagliato potrebbe anche essere l’ultimo.