Joaquin Turina (1882-1949) Sevillana Fantasia op.29 - (1923)
Sebastiano Costantini, guitar
Guitar Teacher Prof. Enea Leone
Audio & video recording by Marco Taio
Film making and audio editing by Marco Taio
Recorded at Bazzini Hall - Conservatorio "Luca Marenzio" - Brescia on 30th October 2024
Sebbene il compositore spagnolo Joaquín Turina (1882-1949) fosse nato a Siviglia, nel cuore dell'Andalusia, scrivere per chitarra non era qualcosa che gli veniva facile. La Sevillana (Fantasía), Op. 29, fu la sua prima opera per chitarra e fu scritta su richiesta di Andrés Segovia. Segovia parlò del processo in una lezione che tenne molti anni dopo per la Real Academia de Bellas Artes di Madrid, dicendo: "Inizialmente era riluttante a rispondere positivamente alle mie ripetute richieste. Turina non riusciva a trovare informazioni sufficienti in nessuno dei trattati di orchestrazione per iniziare a comporre con mano sicura e ferma per uno strumento con una tecnica polifonica così intricata come la chitarra". Alla fine Segovia si mise a completa disposizione del compositore, assistendolo, battuta per battuta, nel processo di composizione. Il successo di questa collaborazione può essere visto nella dedica che Turina scrisse sul manoscritto: "Al maravilloso guitarrista Andrés Segovia con admiración y cariño".
La danza sevillanas è associata alla Feria annuale di Siviglia, dove la nobiltà sfila in costumi stravaganti. Il sottotitolo Fantasía è un'indicazione che Turina non ha seguito la rigida struttura della forma di danza sevillanas. La Sevillana di Turina include rasgueados (accordi strimpellati) all'inizio e alla fine del pezzo; sezioni liriche e ritmiche nella parte centrale del pezzo fanno emergere il sapore armonico e poetico della danza. La Sevillana fu completata a metà novembre 1923 e Andrés Segovia la presentò per la prima volta il 17 dicembre dello stesso anno alla Sociedad de Cultura Musical di Madrid.
Turina fa parte di quegli artisti che hanno solo certezze dove altri hanno preoccupazioni: "Schönberg è l'apostolo dell'insincerità attraverso una malsana capacità mentale", afferma. "Il XX secolo è prodigo di preoccupazioni, nevrosi, polemiche esaltate, formule finali che durano al massimo un anno". Ecco perché la sua arte non è variata durante la sua vita, non ha seguito la curva di evoluzione che si trova nella maggior parte dei creatori. "Perché si è voluto che le forme esteriori della sua arte variassero?" risponde Joaquin Rodrigo, "il suo impulso espressivo variava? Non poteva cambiare perché il sogno lo invitava alla disciplina e la disciplina era guidata e mossa dal sogno, e questo equilibrio richiedeva una fedeltà costante alle forme espressive della sua arte". Turina, mentre ci parla della sua ammirazione per Ravel e Stravinsky, e delle esplorazioni teoriche di quest'ultimo, ci dà allo stesso tempo la sua opinione filosofica sull'avanguardia: "la musica, come tutte le arti, tende a evolversi, a seguire fatalmente la dura china dell'inaccessibile. Ogni interruzione in questo modo suppone una retrogradazione rispetto alla corsa continua della vita, rispetto al progresso incessante delle attività umane. Ma questo cammino doloroso, questa proiezione estenuante deve essere lenta, molto lenta. L'arte non procede per impulsi elevanti; un salto nel buio è sempre fatale".
Tale era Turina, conservatore e monolitico ma sincero e modesto - la morte di uno dei suoi figli ad esempio, avvenuta nel 1932, non sembra lasciare tracce nella sua produzione: lo stesso anno, scrive pezzi spensierati come Garrotin y Soleares del suo Omaggio a Tarrega op.69. Per tutta la vita, la sua musica sembrerà scorrere con abbondanza e facilità grazie al suo favoloso "métier".
La sua amicizia con Falla è estremamente stretta. Quasi contemporanei e originari della stessa area geografica e culturale, si incontrano a Madrid nel 1905, si ritrovano a Parigi due anni dopo nello stesso hotel Kléber, vicino all'"Etoile". La loro ammirazione è reciproca. Falla dedica i suoi Quattro pezzi spagnoli per pianoforte a Turina:
Manuel de Falla, gaditano,
Con la sua più alta considerazione,
Dedica questa sciocchezza
A Turina, sivigliano (...)