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Stefano Mallardi
เข้าร่วมเมื่อ 17 เม.ย. 2014
LA FKAZ Á LIVRE di Sammichele ié nu spéttakl a v'dérl é a mangiarl
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SAMMICHELE DI BARI - IL CARNEVALE E IL VERO OM'NE KURT
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SAMMICHELE DI BARI - IL CARNEVALE E IL VERO OM'NE KURT
I like you ❤️💋
Pic send me
Hello jan
Maria è sempre stata con te. Nel tuo cuore...
LA POESIA La Fkaz à Livre non è mai una sfoglia arrotolata: per tradizione è una sfoglia chiusa più volte a libro, e poi messa a spirale, nella teglia circolare. Gustala appena sfornata, e il sapore ti allieterà la giornata! E ti chiameranno saggio se l’accompagnerai con Zampina, vino Primitivo e formaggio. Stefano Mallardi
FKAZ À LIVRE fate attenzione, la parola LIVRE è francese!!! ... Chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!! ... CERTAMENTE NON FURONO LE CONTADINE, LE CASALINGHE, LE MASSAIE di Sammichele di Bari. SteveMall
LA CHIUSURA A LIBRO DELLA SFOGLIA!!! … Prese il taglia pasta, tagliò tutte le rotondità alla sfoglia, con quei ritagli di pasta fece una piccola palla. - Adesso questa sfoglia ha la forma di un quadrato, e la devo benedire con olio, sale e origano. - spiegò Giovanni. Sollevò l’oliera, fece cadere tante gocce di olio sulla sfoglia e, con i polpastrelli, spalmò lentamente tutta la superficie rendendola lucida; spolverò il sale e infine l’origano. - Questa sfoglia quadrata è simile a un libro! - affermò Giovanni con voce suadente, e continuò: - E’ come un libro! … Un libro aperto che contiene la nostra Santa Fede; un libro aperto che contiene tutto il nostro amore per la terra che ci nutre, e ci consente di vivere … e la devo chiudere come si chiudono tutti i libri: la devo chiudere “ a libro “ . - Infilò gli indici delle due mani sotto i due angoli a sinistra della sfoglia, fece presa con i pollici, sollevò e piegò delicatamente una metà sull’altra facendo combaciare perfettamente i quattro angoli; poi versò gocce di olio anche sulla “ prima di copertina “, spalmò con i polpastrelli e, come aveva fatto prima, spolverò il sale, l’origano; piegò un’altra volta una metà sull’altra, in lunghezza, e ripiegò ancora, fino ad ottenere un cordone rettangolare di pasta. Prese una teglia, versò dell’olio, e con le dita unse tutto il fondo. Erano trascorsi molti anni da quando la madre era scomparsa, ma quel giorno era risuscitata, era presente e viva nella sua mente; gli parlava come quando gli insegnava a fare la fougasse à livre: “ Giovanni, il cordone di pasta ha un lato chiuso, simile al dorso di un libro; devi fare una spirale con quel cordone, e devi sistemarla nella teglia … ricordi? … Dorso sotto e pieghettature sopra. Sulle pieghettature versa gocce di olio; con le dita devi ungere anche gli incavi fra una piega e l’altra. La pallina che hai fatto con i ritagli di pasta, segnala con la croce, ungila di olio e mettila al centro della spirale.” Giovanni, sorridendo soltanto con gli occhi, portò a termine la preparazione con maestria. - E’ pronta per essere infornata! - annunciò. Luigi la prese e la mise nel forno . - Finalmente abbiamo visto com’è la f’kaz à livre! - esclamò. - La fougasse à livre ! - corresse Giovanni. - La f’kaz à livre! - ripetè Luigi. - Ah, ah, ah! … Ah, ah, ah! - Entrambi si misero a ridere. Dopo mezz’ora Luigi e Giovanni la guardarono nel forno: sembrava la corolla di una rosa dorata in piena fioritura. - E’ pronta! - confermò Giovanni. - Possiamo sfornarla! - Luigi la tiro fuori, e fu il primo ad essere inebriato da quel magico aroma. La sua curiosità non poteva attendere, andò subito a prendere un coltello, tagliò un pezzettino, era bollente, lo rosicchiò, il sapore lo mandò in estasi. - Lasciamola raffreddare un po’ e vi farò vedere io che fine farà! - Dopo qualche minuto la divorarono tutta! Rosa insegnò a fare la f’kaz à livre a quasi tutte le donne di San Michele. Nel corso dei secoli nella f’kaz à livre hanno messo di tutto, però quella benedetta con l’olio di olive, il sale e l’origano è considerata sempre la preferita. Stefano Mallardi
LA RICETTA La Fkaz à livre originale della tradizione di Sammichele di Bari : 800 gr di farina tipo 0 oppure 00 ( la si può fare con qualsiasi farina … ); 1 lievito ( 25 grammi ), sale e acqua (q.b. ). Impastare e far riposare 20 minuti CIRCA!!! … Poi stendere l’impasto a sfoglia( sottile!) … spalmare l’olio sull’intera sfoglia; dopo spolverare l’origano. Teglia cm 27. Infornare a 180 gradi per 20 minuti, poi a 230 gradi fino alla cottura. Non fate il rotolo prima di avvolgerla a spirale nella teglia, ma chiudetela più volte a “libro”( come si chiude un libro!!!! ) … a Turi(Bari) fanno il rotolo, mettono le patate ecc., e la chiamano Fkaz a sfuègh, o a rotolo, oppure a rollè ed è anche buona. Molte persone ( per IGNORANZA … ) fanno la focaccia a rotolo o a rollè, oppure fanno la Fkaz à sfuègh di Turi e la chiamano Fkaz à livre. La sfoglia della Fkaz à livre è chiusa più volte a “ LIBRO ” prima di avvolgerla a spirale nella teglia!!! La prima fu fatta l’8 gennaio 1799 con pochissima crescita( il tempo necessario per recitare 10 preghiere …). Durante il ventennio ruggente italiano la Fkaz à livre piaceva con la superficie superiore bruciacchiata e la chiamavano la Fkaz à livre kapagnòre … ora c’è una variante moderna con una spalmatina di salsa … comunque l’originale è sempre la preferita. Leggete la storia della F’kaz à livre di Stefano Mallardi per poter fare quella originale dei Sanfedisti.
VOCE NARRANTE DI STEFANO MALLARDI
VOCE NARRANTE DI STEFANO MALLARDI
VOCE NARRANTE DI STEFANO MALLARDI!!!
Voce narrante di STEFANO MALLARDI!!!
Voce narrante di STEFANO MALLARDI!!!
Voce narrante di STEFANO MALLARDI!!!
Con il suono delle campane sembrava di essere alla corrida!
Poesia di Stefano Mallardi ... recita Stefano Mallardi
VOCE FUORI CAMPO DI STEFANO MALLARDI ...
Stefano Mallardi è San Lorenzo. Giovanni Tateo è Giovanni Pascoli
Bellissimo vidio e bellissima La nostra Taranto ❤
Il vero OM’NE KURT, la maschera elegante, esilarante del carnevale magico notturno di Sammichele di Bari, fu ideato, inventato dai facoltosi del paese. I contadini lo imitarono malamente … i contadini, i poveri, non hanno inventato mai niente! … Nemmeno la zappa, l’aratro ecc. furono inventati dai contadini … io sono figlio di contadini. Stefano Mallardi
Il vero OM’NE KURT fu ideato dai facoltosi di Sammichele di Bari. I contadini lo imitarono malamente … nel corso della storia i contadini, i poveri, non hanno inventato mai niente! … Nemmeno la zappa, l’aratro ecc. furono inventati dai contadini … io sono figlio di contadini
Il vero OM’NE KURT, la maschera elegante, esilarante del carnevale magico notturno di Sammichele di Bari, fu ideato, inventato dai facoltosi del paese. I contadini lo imitarono malamente … i contadini, i poveri, non hanno inventato mai niente! … Nemmeno la zappa, l’aratro ecc. furono inventati dai contadini … io sono figlio di contadini. Stefano Mallardi
Il vero OM’NE KURT, la maschera elegante, esilarante del carnevale magico notturno di Sammichele di Bari, fu ideato, inventato dai facoltosi del paese. I contadini lo imitarono malamente … i contadini, i poveri, non hanno inventato mai niente! … Nemmeno la zappa, l’aratro ecc. furono inventati dai contadini … io sono figlio di contadini. Stefano Mallardi
Il vero OM’NE KURT, la maschera elegante, esilarante del carnevale magico notturno di Sammichele di Bari, fu ideato, inventato dai facoltosi del paese. I contadini lo imitarono malamente … i contadini, i poveri, non hanno inventato mai niente! … Nemmeno la zappa, l’aratro ecc. furono inventati dai contadini … io sono figlio di contadini. Stefano Mallardi
IL CARNEVALE MAGICO NOTTURNO DI SAMMICHELE DI BARI E IL VERO OM'NE KURT ... A Sammichele, nell’800 e nel 900, abbiamo avuto professionisti di eccellenza IL, baroni, illustri politici, poeti … Tutti i poeti Sammichelini dell’800 e del 900: Michele Lagravinese, Giuseppe Dalfino, Vito Carmine Mancino, Apula Flava, Pia Dalfino ecc. erano facoltosi. Gli esperti “festinari”( organizzatori di festini ) affermano che il carnevale magico notturno di Sammichele è un carnevale soltanto povero … Gli esperti festinari sanno chi fu il primo a recitare nei festini Sammichelini i componimenti poetici in rima? Il primo fu Elpino Grineo, il poeta estemporaneo e giullare della corte di Ferdinando I che il 19 agosto del 1826 sposò la bellissima Maria Giuseppa Lagravinese figlia di Tommaso Lagravinese e di Anna Teresa Losito. Nei festini dei facoltosi i cavalieri recitavano con raffinatezza sonetti, odi, quartine ecc. per esaltare il fascino sublime, la bellezza incantatrice, ammaliante di dame, di donne mascherate … Nei festini dei poveri i componimenti in semplici rime baciate e assonanze erano rozzi, di cattivo gusto, e spesso offensivi ecc. I ricchi Sammichelini ospitarono, nelle loro case, durante il periodo del carnevale, personaggi illustri e poeti: Giulio Petroni, Angelo Alessandrelli, Ciro Moschilli, Carlo Fiorello, Vitangelo Lanciani ecc. I capisala dei festini dei ricchi avevano il carnet delle compagnie di maschere da accogliere nella serata: erano accolte massimo tre compagnie per ogni serata. I capisala conoscevano in anticipo il conduttore e tutte le donne mascherate perché facevano parte di un altro festino equivalente, cioè dello stesso ceto. La compagnia mascherata dei facoltosi concludeva la nottata nel festino di provenienza. Nella serata si dedicavano alle maschere pochi sonetti, odi ecc. Gli esperti “ festinari “ sanno che un conduttore povero, con la sua compagnia di maschere, non osava avvicinarsi alla porta del festino dei ricchi perché sapeva che sarebbe stato subito allontanato? C’era una enorme differenza fra il festino dei ricchi e il festino dei poveri; fra l’elegante, esilarante OM'NE KURT dei ricchi e l'orripilante gobbe kurt o mostre kurt dei poveri; fra l’esperto grammofonista( responsabile del grammofono, giradischi … ) dei festini dei facoltosi e il macchinista o motorista ( responsabili dei grammofoni …) dei festini dei poveri; fra le compagnie mascherate dei ricchi e le compagnie mascherate dei poveri. Se in un mercato circolano due monete, una buona e una cattiva quella cattiva caccia la buona. Se in un mercato circolano due prodotti, uno raffinato e un grezzo quello grezzo caccia quello raffinato … Ecco cosa è accaduto a Sammichele per quanto riguarda il carnevale, e non solo. ANEDDOTO Un pastore portò il migliore agnello che aveva in regalo al Barone Cricelli di Sammichele perché gli aveva dato il permesso di far pascolare il gregge nelle sue terre: - Barone buongiorno, vi ho portato in regalo il migliore agnello che posseggo … - - Grazie! … Vedo che è veramente spettacolare questo agnello! … Grazie! - - Barone, vi voglio dare un consiglio per poter cucinare bene, questo agnello. - - Signor pastore! … Mi dispiace, ma io non accetto consigli per quanto riguarda il cucinare! - - Barone, perché? Perché? … - - Perché!? … Perché i pastori sanno cucinare l’agnello? - Morale: - Perché!? … Perché i “festinari”, conosco la storia del carnevale magico notturno di Sammichele? Steve Mall
IL CARNEVALE MAGICO NOTTURNO DI SAMMICHELE DI BARI E IL VERO OM'NE KURT A Sammichele, nell’800 e nel 900, abbiamo avuto professionisti di eccellenza, baroni, illustri politici, poeti … Tutti i poeti Sammichelini dell’800 e del 900: Michele Lagravinese, Giuseppe Dalfino, Vito Carmine Mancino, Apula Flava, Pia Dalfino ecc. erano facoltosi. Gli esperti “festinari”( organizzatori di festini ) affermano che il carnevale magico notturno di Sammichele è un carnevale soltanto povero … Gli esperti festinari sanno chi fu il primo a recitare nei festini Sammichelini i componimenti poetici in rima? Il primo fu Elpino Grineo, il poeta estemporaneo e giullare della corte di Ferdinando I che il 19 agosto del 1826 sposò la bellissima Maria Giuseppa Lagravinese figlia di Tommaso Lagravinese e di Anna Teresa Losito. Nei festini dei facoltosi i cavalieri recitavano con raffinatezza sonetti, odi, quartine ecc. per esaltare il fascino sublime, la bellezza incantatrice, ammaliante di dame, di donne mascherate … Nei festini dei poveri i componimenti in semplici rime baciate e assonanze erano rozzi, di cattivo gusto, e spesso offensivi ecc. I ricchi Sammichelini ospitarono, nelle loro case, durante il periodo del carnevale, personaggi illustri e poeti: Giulio Petroni, Angelo Alessandrelli, Ciro Moschilli, Carlo Fiorello, Vitangelo Lanciani ecc. I capisala dei festini dei ricchi avevano il carnet delle compagnie di maschere da accogliere nella serata: erano accolte massimo tre compagnie per ogni serata. I capisala conoscevano in anticipo il conduttore e tutte le donne mascherate perché facevano parte di un altro festino equivalente, cioè dello stesso ceto. La compagnia mascherata dei facoltosi concludeva la nottata nel festino di provenienza. Nella serata si dedicavano alle maschere pochi sonetti, odi ecc. Gli esperti “ festinari “ sanno che un conduttore povero, con la sua compagnia di maschere, non osava avvicinarsi alla porta del festino dei ricchi perché sapeva che sarebbe stato subito allontanato? C’era una enorme differenza fra il festino dei ricchi e il festino dei poveri; fra l’elegante, esilarante OM'NE KURT dei ricchi e l'orripilante gobbe kurt o mostre kurt dei poveri; fra l’esperto grammofonista( responsabile del grammofono, giradischi … ) dei festini dei facoltosi e il macchinista o motorista ( responsabili dei grammofoni …) dei festini dei poveri; fra le compagnie mascherate dei ricchi e le compagnie mascherate dei poveri. Se in un mercato circolano due monete, una buona e una cattiva quella cattiva caccia la buona. Se in un mercato circolano due prodotti, uno raffinato e un grezzo quello grezzo caccia quello raffinato … Ecco cosa è accaduto a Sammichele per quanto riguarda il carnevale, e non solo. ANEDDOTO Un pastore portò il migliore agnello che aveva in regalo al Barone Cricelli di Sammichele perché gli aveva dato il permesso di far pascolare il gregge nelle sue terre: - Barone buongiorno, vi ho portato in regalo il migliore agnello che posseggo … - - Grazie! … Vedo che è veramente spettacolare questo agnello! … Grazie! - - Barone, vi voglio dare un consiglio per poter cucinare bene, questo agnello. - - Signor pastore! … Mi dispiace, ma io non accetto consigli per quanto riguarda il cucinare! - - Barone, perché? Perché? … - - Perché!? … Perché i pastori sanno cucinare l’agnello? - Morale: - Perché!? … Perché i “festinari”, conosco la storia del carnevale magico notturno di Sammichele? Steve Mall
I benestanti facevano confezionare dal sarto la giacca o il cappottino dell’ OM’NE KURT: Il sarto dava al collo della giacca o del cappottino la giusta ampiezza per poter contenere il giro vita di colui che l’avrebbe indossata/o. Il sarto dopo aver colorato la tela di canapa grezza, confezionava anche il sacco. I ricchi, affinché l’OM’NE KURT non avesse la raccapricciante gobba, utilizzavano per le braccia oggetti particolari, non utilizzavano una mazza qualsiasi come usavano fare i poveri. E l’OM’NE KURT dei ricchi in testa non aveva U FARNALE! Il vestito dell’OM’NE KURT dei ricchi era PENSATO non era improvvisato, e a fine carnevale lo conservavano in un armadio per poterlo utilizzare l’anno successivo … Steve Mall
che voce limpida semplice rilassante , mi fa sentire in puglia ciao buon 2024
IL CARNEVALE MAGICO NOTTURNO DI SAMMICHELE DI BARI E IL VERO OM'NE KURT ... A Sammichele, nell’800 e nel 900, abbiamo avuto professionisti di eccellenza, baroni, illustri politici, poeti … Tutti i poeti Sammichelini dell’800 e del 900: Michele Lagravinese, Giuseppe Dalfino, Vito Carmine Mancino, Apula Flava, Pia Dalfino ecc. erano facoltosi. Gli esperti “festinari”( organizzatori di festini ) affermano che il carnevale magico notturno di Sammichele è un carnevale soltanto povero … Gli esperti festinari sanno chi fu il primo a recitare nei festini Sammichelini i componimenti poetici in rima? Il primo fu Elpino Grineo, il poeta estemporaneo e giullare della corte di Ferdinando I che il 19 agosto del 1826 sposò la bellissima Maria Giuseppa Lagravinese figlia di Tommaso Lagravinese e di Anna Teresa Losito. Nei festini dei facoltosi i cavalieri recitavano con raffinatezza sonetti, odi, quartine ecc. per esaltare il fascino sublime, la bellezza incantatrice, ammaliante di dame, di donne mascherate … Nei festini dei poveri i componimenti in semplici rime baciate e assonanze erano rozzi, di cattivo gusto, e spesso offensivi ecc. I ricchi Sammichelini ospitarono, nelle loro case, durante il periodo del carnevale, personaggi illustri e poeti: Giulio Petroni, Angelo Alessandrelli, Ciro Moschilli, Carlo Fiorello, Vitangelo Lanciani ecc. I capisala dei festini dei ricchi avevano il carnet delle compagnie di maschere da accogliere nella serata: erano accolte massimo tre compagnie per ogni serata. I capisala conoscevano in anticipo il conduttore e tutte le donne mascherate perché facevano parte di un altro festino equivalente, cioè dello stesso ceto. La compagnia mascherata dei facoltosi concludeva la nottata nel festino di provenienza. Nella serata si dedicavano alle maschere pochi sonetti, odi ecc. Gli esperti “ festinari “ sanno che un conduttore povero, con la sua compagnia di maschere, non osava avvicinarsi alla porta del festino dei ricchi perché sapeva che sarebbe stato subito allontanato? C’era una enorme differenza fra il festino dei ricchi e il festino dei poveri; fra l’elegante, esilarante OM'NE KURT dei ricchi e l'orripilante gobbe kurt o mostre kurt dei poveri; fra l’esperto grammofonista( responsabile del grammofono, giradischi … ) dei festini dei facoltosi e il macchinista o motorista ( responsabili dei grammofoni …) dei festini dei poveri; fra le compagnie mascherate dei ricchi e le compagnie mascherate dei poveri. Se in un mercato circolano due monete, una buona e una cattiva quella cattiva caccia la buona. Se in un mercato circolano due prodotti, uno raffinato e un grezzo quello grezzo caccia quello raffinato … Ecco cosa è accaduto a Sammichele per quanto riguarda il carnevale, e non solo. ANEDDOTO Un pastore portò il migliore agnello che aveva in regalo al Barone Cricelli di Sammichele perché gli aveva dato il permesso di far pascolare il gregge nelle sue terre: - Barone buongiorno, vi ho portato in regalo il migliore agnello che posseggo … - - Grazie! … Vedo che è veramente spettacolare questo agnello! … Grazie! - - Barone, vi voglio dare un consiglio per poter cucinare bene, questo agnello. - - Signor pastore! … Mi dispiace, ma io non accetto consigli per quanto riguarda il cucinare! - - Barone, perché? Perché? … - - Perché!? … Perché i pastori sanno cucinare l’agnello? - Morale: - Perché!? … Perché i “festinari”, conosco la storia del carnevale magico notturno di Sammichele? Steve Mall
IL CARNEVALE MAGICO NOTTURNO DI SAMMICHELE DI BARI E IL VERO OM'NE KURT A Sammichele, nell’800 e nel 900, abbiamo avuto professionisti di eccellenza, baroni, illustri politici, poeti … Tutti i poeti Sammichelini dell’800 e del 900: Michele Lagravinese, Giuseppe Dalfino, Vito Carmine Mancino, Apula Flava, Pia Dalfino ecc. erano facoltosi. Gli esperti “festinari”( organizzatori di festini ) affermano che il carnevale magico notturno di Sammichele è un carnevale soltanto povero … Gli esperti festinari sanno chi fu il primo a recitare nei festini Sammichelini i componimenti poetici in rima? Il primo fu Elpino Grineo, il poeta estemporaneo e giullare della corte di Ferdinando I che il 19 agosto del 1826 sposò la bellissima Maria Giuseppa Lagravinese figlia di Tommaso Lagravinese e di Anna Teresa Losito. Nei festini dei facoltosi i cavalieri recitavano con raffinatezza sonetti, odi, quartine ecc. per esaltare il fascino sublime, la bellezza incantatrice, ammaliante di dame, di donne mascherate … Nei festini dei poveri i componimenti in semplici rime baciate e assonanze erano rozzi, di cattivo gusto, e spesso offensivi ecc. I ricchi Sammichelini ospitarono, nelle loro case, durante il periodo del carnevale, personaggi illustri e poeti: Giulio Petroni, Angelo Alessandrelli, Ciro Moschilli, Carlo Fiorello, Vitangelo Lanciani ecc. I capisala dei festini dei ricchi avevano il carnet delle compagnie di maschere da accogliere nella serata: erano accolte massimo tre compagnie per ogni serata. I capisala conoscevano in anticipo il conduttore e tutte le donne mascherate perché facevano parte di un altro festino equivalente, cioè dello stesso ceto. La compagnia mascherata dei facoltosi concludeva la nottata nel festino di provenienza. Nella serata si dedicavano alle maschere pochi sonetti, odi ecc. Gli esperti “ festinari “ sanno che un conduttore povero, con la sua compagnia di maschere, non osava avvicinarsi alla porta del festino dei ricchi perché sapeva che sarebbe stato subito allontanato? C’era una enorme differenza fra il festino dei ricchi e il festino dei poveri; fra l’elegante, esilarante OM'NE KURT dei ricchi e l'orripilante gobbe kurt o mostre kurt dei poveri; fra l’esperto grammofonista( responsabile del grammofono, giradischi … ) dei festini dei facoltosi e il macchinista o motorista ( responsabili dei grammofoni …) dei festini dei poveri; fra le compagnie mascherate dei ricchi e le compagnie mascherate dei poveri. Se in un mercato circolano due monete, una buona e una cattiva quella cattiva caccia la buona. Se in un mercato circolano due prodotti, uno raffinato e un grezzo quello grezzo caccia quello raffinato … Ecco cosa è accaduto a Sammichele per quanto riguarda il carnevale, e non solo. ANEDDOTO Un pastore portò il migliore agnello che aveva in regalo al Barone Cricelli di Sammichele perché gli aveva dato il permesso di far pascolare il gregge nelle sue terre: - Barone buongiorno, vi ho portato in regalo il migliore agnello che posseggo … - - Grazie! … Vedo che è veramente spettacolare questo agnello! … Grazie! - - Barone, vi voglio dare un consiglio per poter cucinare bene, questo agnello. - - Signor pastore! … Mi dispiace, ma io non accetto consigli per quanto riguarda il cucinare! - - Barone, perché? Perché? … - - Perché!? … Perché i pastori sanno cucinare l’agnello? - Morale: - Perché!? … Perché i “festinari”, conosco la storia del carnevale magico notturno di Sammichele? Steve Mall
La Fkaz à Livre non è mai una sfoglia arrotolata: per tradizione è una sfoglia chiusa più volte a libro, e poi messa a spirale, nella teglia circolare. Gustala appena sfornata, e il sapore ti allieterà la giornata! E ti chiameranno saggio se l’accompagnerai con Zampina, vino Primitivo e formaggio. Stefano Mallardi
La Fkaz à Livre non è mai una sfoglia arrotolata: per tradizione è una sfoglia chiusa più volte a libro, e poi messa a spirale, nella teglia circolare. Gustala appena sfornata, e il sapore ti allieterà la giornata! E ti chiameranno saggio se l’accompagnerai con Zampina, vino Primitivo e formaggio. Stefano Mallardi
La Fkaz à Livre non è mai una sfoglia arrotolata: per tradizione è una sfoglia chiusa più volte a libro, e poi messa a spirale, nella teglia circolare. Gustala appena sfornata, e il sapore ti allieterà la giornata! E ti chiameranno saggio se l’accompagnerai con Zampina, vino Primitivo e formaggio. Stefano Mallardi
Bella
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... I romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
FKAZ À LIVRE fate attenzione la parola LIVRE è francese ... chi introdusse la parola LIVRE nel dialetto Sammichelino?... I Sammichelini l'hanno sempre chiamata FKAZ À LIVRE perché? ... Gli antichi romani non c'entrano e non c’entra Michele Vaaz perché era portoghese ... prima di scrivere pensateci!!!
LA RICETTA La Fkaz à livre originale della tradizione di Sammichele di Bari : 800 gr di farina tipo 0 oppure 00 ( la si può fare con qualsiasi farina … ); 1 lievito ( 25 grammi ), sale e acqua (q.b. ). Impastare e far riposare 20 minuti CIRCA!!! … Poi stendere l’impasto a sfoglia( sottile!) … spalmare l’olio sull’intera sfoglia; dopo spolverare l’origano. Teglia cm 27. Infornare a 180 gradi per 20 minuti, poi a 230 gradi fino alla cottura. Non fate il rotolo prima di avvolgerla a spirale nella teglia, ma chiudetela più volte a “libro”( come si chiude un libro!!!! ) … a Turi(Bari) fanno il rotolo, mettono le patate ecc., e la chiamano Fkaz a sfuègh, o a rotolo, oppure a rollè ed è anche buona. Molte persone ( per IGNORANZA … ) fanno la focaccia a rotolo o a rollè, oppure fanno la Fkaz à sfuègh di Turi e la chiamano Fkaz à livre. La sfoglia della Fkaz à livre è chiusa più volte a “ LIBRO ” prima di avvolgerla a spirale nella teglia!!! La prima fu fatta l’8 gennaio 1799 con pochissima crescita( il tempo necessario per recitare 10 preghiere …). Durante il ventennio ruggente italiano la Fkaz à livre piaceva con la superficie superiore bruciacchiata e la chiamavano la Fkaz à livre kapagnòre … ora c’è una variante moderna con una spalmatina di salsa … comunque l’originale è sempre la preferita. Leggete la storia della F’kaz à livre di Stefano Mallardi per poter fare quella originale dei Sanfedisti.
LA CHIUSURA A LIBRO DELLA SFOGLIA!!! … Prese il taglia pasta, tagliò tutte le rotondità alla sfoglia, con quei ritagli di pasta fece una piccola palla. - Adesso questa sfoglia ha la forma di un quadrato, e la devo benedire con olio, sale e origano. - spiegò Giovanni. Sollevò l’oliera, fece cadere tante gocce di olio sulla sfoglia e, con i polpastrelli, spalmò lentamente tutta la superficie rendendola lucida; spolverò il sale e infine l’origano. - Questa sfoglia quadrata è simile a un libro! - affermò Giovanni con voce suadente, e continuò: - E’ come un libro! … Un libro aperto che contiene la nostra Santa Fede; un libro aperto che contiene tutto il nostro amore per la terra che ci nutre, e ci consente di vivere … e la devo chiudere come si chiudono tutti i libri: la devo chiudere “ a libro “ . - Infilò gli indici delle due mani sotto i due angoli a sinistra della sfoglia, fece presa con i pollici, sollevò e piegò delicatamente una metà sull’altra facendo combaciare perfettamente i quattro angoli; poi versò gocce di olio anche sulla “ prima di copertina “, spalmò con i polpastrelli e, come aveva fatto prima, spolverò il sale, l’origano; piegò un’altra volta una metà sull’altra, in lunghezza, e ripiegò ancora, fino ad ottenere un cordone rettangolare di pasta. Prese una teglia, versò dell’olio, e con le dita unse tutto il fondo. Erano trascorsi molti anni da quando la madre era scomparsa, ma quel giorno era risuscitata, era presente e viva nella sua mente; gli parlava come quando gli insegnava a fare la fougasse à livre: “ Giovanni, il cordone di pasta ha un lato chiuso, simile al dorso di un libro; devi fare una spirale con quel cordone, e devi sistemarla nella teglia … ricordi? … Dorso sotto e pieghettature sopra. Sulle pieghettature versa gocce di olio; con le dita devi ungere anche gli incavi fra una piega e l’altra. La pallina che hai fatto con i ritagli di pasta, segnala con la croce, ungila di olio e mettila al centro della spirale.” Giovanni, sorridendo soltanto con gli occhi, portò a termine la preparazione con maestria. - E’ pronta per essere infornata! - annunciò. Luigi la prese e la mise nel forno . - Finalmente abbiamo visto com’è la f’kaz à livre! - esclamò. - La fougasse à livre ! - corresse Giovanni. - La f’kaz à livre! - ripetè Luigi. - Ah, ah, ah! … Ah, ah, ah! - Entrambi si misero a ridere. Dopo mezz’ora Luigi e Giovanni la guardarono nel forno: sembrava la corolla di una rosa dorata in piena fioritura. - E’ pronta! - confermò Giovanni. - Possiamo sfornarla! - Luigi la tiro fuori, e fu il primo ad essere inebriato da quel magico aroma. La sua curiosità non poteva attendere, andò subito a prendere un coltello, tagliò un pezzettino, era bollente, lo rosicchiò, il sapore lo mandò in estasi. - Lasciamola raffreddare un po’ e vi farò vedere io che fine farà! - Dopo qualche minuto la divorarono tutta! Rosa insegnò a fare la f’kaz à livre a quasi tutte le donne di San Michele. Nel corso dei secoli nella f’kaz à livre hanno messo di tutto, però quella benedetta con l’olio di olive, il sale e l’origano è considerata sempre la preferita.
LA RICETTA La Fkaz à livre originale della tradizione di Sammichele di Bari : 800 gr di farina tipo 0 oppure 00 ( la si può fare con qualsiasi farina … ); 1 lievito ( 25 grammi ), sale e acqua (q.b. ). Impastare e far riposare 20 minuti CIRCA!!! … Poi stendere l’impasto a sfoglia( sottile!) … spalmare l’olio sull’intera sfoglia; dopo spolverare l’origano. Teglia cm 27. Infornare a 180 gradi per 20 minuti, poi a 230 gradi fino alla cottura. Non fate il rotolo prima di avvolgerla a spirale nella teglia, ma chiudetela più volte a “libro”( come si chiude un libro!!!! ) … a Turi(Bari) fanno il rotolo, mettono le patate ecc., e la chiamano Fkaz a sfuègh, o a rotolo, oppure a rollè ed è anche buona. Molte persone ( per IGNORANZA … ) fanno la focaccia a rotolo o a rollè, oppure fanno la Fkaz à sfuègh di Turi e la chiamano Fkaz à livre. La sfoglia della Fkaz à livre è chiusa più volte a “ LIBRO ” prima di avvolgerla a spirale nella teglia!!! La prima fu fatta l’8 gennaio 1799 con pochissima crescita( il tempo necessario per recitare 10 preghiere …). Durante il ventennio ruggente italiano la Fkaz à livre piaceva con la superficie superiore bruciacchiata e la chiamavano la Fkaz à livre kapagnòre … ora c’è una variante moderna con una spalmatina di salsa … comunque l’originale è sempre la preferita. Leggete la storia della F’kaz à livre di Stefano Mallardi per poter fare quella originale dei Sanfedisti.
LA RICETTA La Fkaz à livre originale della tradizione di Sammichele di Bari : 800 gr di farina tipo 0 oppure 00 ( la si può fare con qualsiasi farina … ); 1 lievito ( 25 grammi ), sale e acqua (q.b. ). Impastare e far riposare 20 minuti CIRCA!!! … Poi stendere l’impasto a sfoglia( sottile!) … spalmare l’olio sull’intera sfoglia; dopo spolverare l’origano. Teglia cm 27. Infornare a 180 gradi per 20 minuti, poi a 230 gradi fino alla cottura. Non fate il rotolo prima di avvolgerla a spirale nella teglia, ma chiudetela più volte a “libro”( come si chiude un libro!!!! ) … a Turi(Bari) fanno il rotolo, mettono le patate ecc., e la chiamano Fkaz a sfuègh, o a rotolo, oppure a rollè ed è anche buona. Molte persone ( per IGNORANZA … ) fanno la focaccia a rotolo o a rollè, oppure fanno la Fkaz à sfuègh di Turi e la chiamano Fkaz à livre. La sfoglia della Fkaz à livre è chiusa più volte a “ LIBRO ” prima di avvolgerla a spirale nella teglia!!! La prima fu fatta l’8 gennaio 1799 con pochissima crescita( il tempo necessario per recitare 10 preghiere …). Durante il ventennio ruggente italiano la Fkaz à livre piaceva con la superficie superiore bruciacchiata e la chiamavano la Fkaz à livre kapagnòre … ora c’è una variante moderna con una spalmatina di salsa … comunque l’originale è sempre la preferita. Leggete la storia della F’kaz à livre di Stefano Mallardi per poter fare quella originale dei Sanfedisti
LA CHIUSURA A LIBRO DELLA SFOGLIA!!! … Prese il taglia pasta, tagliò tutte le rotondità alla sfoglia, con quei ritagli di pasta fece una piccola palla. - Adesso questa sfoglia ha la forma di un quadrato, e la devo benedire con olio, sale e origano. - spiegò Giovanni. Sollevò l’oliera, fece cadere tante gocce di olio sulla sfoglia e, con i polpastrelli, spalmò lentamente tutta la superficie rendendola lucida; spolverò il sale e infine l’origano. - Questa sfoglia quadrata è simile a un libro! - affermò Giovanni con voce suadente, e continuò: - E’ come un libro! … Un libro aperto che contiene la nostra Santa Fede; un libro aperto che contiene tutto il nostro amore per la terra che ci nutre, e ci consente di vivere … e la devo chiudere come si chiudono tutti i libri: la devo chiudere “ a libro “ . - Infilò gli indici delle due mani sotto i due angoli a sinistra della sfoglia, fece presa con i pollici, sollevò e piegò delicatamente una metà sull’altra facendo combaciare perfettamente i quattro angoli; poi versò gocce di olio anche sulla “ prima di copertina “, spalmò con i polpastrelli e, come aveva fatto prima, spolverò il sale, l’origano; piegò un’altra volta una metà sull’altra, in lunghezza, e ripiegò ancora, fino ad ottenere un cordone rettangolare di pasta. Prese una teglia, versò dell’olio, e con le dita unse tutto il fondo. Erano trascorsi molti anni da quando la madre era scomparsa, ma quel giorno era risuscitata, era presente e viva nella sua mente; gli parlava come quando gli insegnava a fare la fougasse à livre: “ Giovanni, il cordone di pasta ha un lato chiuso, simile al dorso di un libro; devi fare una spirale con quel cordone, e devi sistemarla nella teglia … ricordi? … Dorso sotto e pieghettature sopra. Sulle pieghettature versa gocce di olio; con le dita devi ungere anche gli incavi fra una piega e l’altra. La pallina che hai fatto con i ritagli di pasta, segnala con la croce, ungila di olio e mettila al centro della spirale.” Giovanni, sorridendo soltanto con gli occhi, portò a termine la preparazione con maestria. - E’ pronta per essere infornata! - annunciò. Luigi la prese e la mise nel forno . - Finalmente abbiamo visto com’è la f’kaz à livre! - esclamò. - La fougasse à livre ! - corresse Giovanni. - La f’kaz à livre! - ripetè Luigi. - Ah, ah, ah! … Ah, ah, ah! - Entrambi si misero a ridere. Dopo mezz’ora Luigi e Giovanni la guardarono nel forno: sembrava la corolla di una rosa dorata in piena fioritura. - E’ pronta! - confermò Giovanni. - Possiamo sfornarla! - Luigi la tiro fuori, e fu il primo ad essere inebriato da quel magico aroma. La sua curiosità non poteva attendere, andò subito a prendere un coltello, tagliò un pezzettino, era bollente, lo rosicchiò, il sapore lo mandò in estasi. - Lasciamola raffreddare un po’ e vi farò vedere io che fine farà! - Dopo qualche minuto la divorarono tutta! Rosa insegnò a fare la f’kaz à livre a quasi tutte le donne di San Michele. Nel corso dei secoli nella f’kaz à livre hanno messo di tutto, però quella benedetta con l’olio di olive, il sale e l’origano è considerata sempre la preferita. Stefano Mallardi
LA CHIUSURA A LIBRO DELLA SFOGLIA!!! … Prese il taglia pasta, tagliò tutte le rotondità alla sfoglia, con quei ritagli di pasta fece una piccola palla. - Adesso questa sfoglia ha la forma di un quadrato, e la devo benedire con olio, sale e origano. - spiegò Giovanni. Sollevò l’oliera, fece cadere tante gocce di olio sulla sfoglia e, con i polpastrelli, spalmò lentamente tutta la superficie rendendola lucida; spolverò il sale e infine l’origano. - Questa sfoglia quadrata è simile a un libro! - affermò Giovanni con voce suadente, e continuò: - E’ come un libro! … Un libro aperto che contiene la nostra Santa Fede; un libro aperto che contiene tutto il nostro amore per la terra che ci nutre, e ci consente di vivere … e la devo chiudere come si chiudono tutti i libri: la devo chiudere “ a libro “ . - Infilò gli indici delle due mani sotto i due angoli a sinistra della sfoglia, fece presa con i pollici, sollevò e piegò delicatamente una metà sull’altra facendo combaciare perfettamente i quattro angoli; poi versò gocce di olio anche sulla “ prima di copertina “, spalmò con i polpastrelli e, come aveva fatto prima, spolverò il sale, l’origano; piegò un’altra volta una metà sull’altra, in lunghezza, e ripiegò ancora, fino ad ottenere un cordone rettangolare di pasta. Prese una teglia, versò dell’olio, e con le dita unse tutto il fondo. Erano trascorsi molti anni da quando la madre era scomparsa, ma quel giorno era risuscitata, era presente e viva nella sua mente; gli parlava come quando gli insegnava a fare la fougasse à livre: “ Giovanni, il cordone di pasta ha un lato chiuso, simile al dorso di un libro; devi fare una spirale con quel cordone, e devi sistemarla nella teglia … ricordi? … Dorso sotto e pieghettature sopra. Sulle pieghettature versa gocce di olio; con le dita devi ungere anche gli incavi fra una piega e l’altra. La pallina che hai fatto con i ritagli di pasta, segnala con la croce, ungila di olio e mettila al centro della spirale.” Giovanni, sorridendo soltanto con gli occhi, portò a termine la preparazione con maestria. - E’ pronta per essere infornata! - annunciò. Luigi la prese e la mise nel forno . - Finalmente abbiamo visto com’è la f’kaz à livre! - esclamò. - La fougasse à livre ! - corresse Giovanni. - La f’kaz à livre! - ripetè Luigi. - Ah, ah, ah! … Ah, ah, ah! - Entrambi si misero a ridere. Dopo mezz’ora Luigi e Giovanni la guardarono nel forno: sembrava la corolla di una rosa dorata in piena fioritura. - E’ pronta! - confermò Giovanni. - Possiamo sfornarla! - Luigi la tiro fuori, e fu il primo ad essere inebriato da quel magico aroma. La sua curiosità non poteva attendere, andò subito a prendere un coltello, tagliò un pezzettino, era bollente, lo rosicchiò, il sapore lo mandò in estasi. - Lasciamola raffreddare un po’ e vi farò vedere io che fine farà! - Dopo qualche minuto la divorarono tutta! Rosa insegnò a fare la f’kaz à livre a quasi tutte le donne di San Michele. Nel corso dei secoli nella f’kaz à livre hanno messo di tutto, però quella benedetta con l’olio di olive, il sale e l’origano è considerata sempre la preferita. Stefano Mallardi
LA CHIUSURA A LIBRO DELLA SFOGLIA!!! … Prese il taglia pasta, tagliò tutte le rotondità alla sfoglia, con quei ritagli di pasta fece una piccola palla. - Adesso questa sfoglia ha la forma di un quadrato, e la devo benedire con olio, sale e origano. - spiegò Giovanni. Sollevò l’oliera, fece cadere tante gocce di olio sulla sfoglia e, con i polpastrelli, spalmò lentamente tutta la superficie rendendola lucida; spolverò il sale e infine l’origano. - Questa sfoglia quadrata è simile a un libro! - affermò Giovanni con voce suadente, e continuò: - E’ come un libro! … Un libro aperto che contiene la nostra Santa Fede; un libro aperto che contiene tutto il nostro amore per la terra che ci nutre, e ci consente di vivere … e la devo chiudere come si chiudono tutti i libri: la devo chiudere “ a libro “ . - Infilò gli indici delle due mani sotto i due angoli a sinistra della sfoglia, fece presa con i pollici, sollevò e piegò delicatamente una metà sull’altra facendo combaciare perfettamente i quattro angoli; poi versò gocce di olio anche sulla “ prima di copertina “, spalmò con i polpastrelli e, come aveva fatto prima, spolverò il sale, l’origano; piegò un’altra volta una metà sull’altra, in lunghezza, e ripiegò ancora, fino ad ottenere un cordone rettangolare di pasta. Prese una teglia, versò dell’olio, e con le dita unse tutto il fondo. Erano trascorsi molti anni da quando la madre era scomparsa, ma quel giorno era risuscitata, era presente e viva nella sua mente; gli parlava come quando gli insegnava a fare la fougasse à livre: “ Giovanni, il cordone di pasta ha un lato chiuso, simile al dorso di un libro; devi fare una spirale con quel cordone, e devi sistemarla nella teglia … ricordi? … Dorso sotto e pieghettature sopra. Sulle pieghettature versa gocce di olio; con le dita devi ungere anche gli incavi fra una piega e l’altra. La pallina che hai fatto con i ritagli di pasta, segnala con la croce, ungila di olio e mettila al centro della spirale.” Giovanni, sorridendo soltanto con gli occhi, portò a termine la preparazione con maestria. - E’ pronta per essere infornata! - annunciò. Luigi la prese e la mise nel forno . - Finalmente abbiamo visto com’è la f’kaz à livre! - esclamò. - La fougasse à livre ! - corresse Giovanni. - La f’kaz à livre! - ripetè Luigi. - Ah, ah, ah! … Ah, ah, ah! - Entrambi si misero a ridere. Dopo mezz’ora Luigi e Giovanni la guardarono nel forno: sembrava la corolla di una rosa dorata in piena fioritura. - E’ pronta! - confermò Giovanni. - Possiamo sfornarla! - Luigi la tiro fuori, e fu il primo ad essere inebriato da quel magico aroma. La sua curiosità non poteva attendere, andò subito a prendere un coltello, tagliò un pezzettino, era bollente, lo rosicchiò, il sapore lo mandò in estasi. - Lasciamola raffreddare un po’ e vi farò vedere io che fine farà! - Dopo qualche minuto la divorarono tutta! Rosa insegnò a fare la f’kaz à livre a quasi tutte le donne di San Michele. Nel corso dei secoli nella f’kaz à livre hanno messo di tutto, però quella benedetta con l’olio di olive, il sale e l’origano è considerata sempre la preferita. Stefano Mallardi
LA RICETTA La Fkaz à livre originale della tradizione di Sammichele di Bari : 800 gr di farina tipo 0 oppure 00 ( la si può fare con qualsiasi farina … ); 1 lievito ( 25 grammi ), sale e acqua (q.b. ). Impastare e far riposare 20 minuti CIRCA!!! … Poi stendere l’impasto a sfoglia( sottile!) … spalmare l’olio sull’intera sfoglia; dopo spolverare l’origano. Teglia cm 27. Infornare a 180 gradi per 20 minuti, poi a 230 gradi fino alla cottura. Non fate il rotolo prima di avvolgerla a spirale nella teglia, ma chiudetela più volte a “libro”( come si chiude un libro!!!! ) … a Turi(Bari) fanno il rotolo, mettono le patate ecc., e la chiamano Fkaz a sfuègh, o a rotolo, oppure a rollè ed è anche buona. Molte persone ( per IGNORANZA … ) fanno la focaccia a rotolo o a rollè, oppure fanno la Fkaz à sfuègh di Turi e la chiamano Fkaz à livre. La sfoglia della Fkaz à livre è chiusa più volte a “ LIBRO ” prima di avvolgerla a spirale nella teglia!!! La prima fu fatta l’8 gennaio 1799 con pochissima crescita( il tempo necessario per recitare 10 preghiere …). Durante il ventennio ruggente italiano la Fkaz à livre piaceva con la superficie superiore bruciacchiata e la chiamavano la Fkaz à livre kapagnòre … ora c’è una variante moderna con una spalmatina di salsa … comunque l’originale è sempre la preferita. Leggete la storia della F’kaz à livre di Stefano Mallardi per poter fare quella originale dei Sanfedisti.