Fabio Tiburzi, romano, è un ricercatore indipendente nel campo della geopolitica e della cooperazione internazionale. In particolare si interessa dei rapporti Oriente Occidente, Nord e Sud del mondo per comprendere le dinamiche in corso, individuare le criticità di un processo complesso e in divenire, ragionare su strategie efficaci per evitare eventuali conflitti, o l’inasprimento di quelli in corso, e trarre il massimo dalle possibilità offerte da una razionale e lungimirante cooperazione.
Di seguito una sintesi del ragionamento - sul mondo che si delinea con il ritorno di Trump alla Casa Bianca - che il nostro ospite sviluppa e articola più analiticamente nel video:
“La stragrande maggioranza del popolo statunitense, attraverso il voto democratico, ha espresso la volontà di avere alla guida del proprio Paese, il Presidente Donald J.Trump, che sarà tenuto a risolvere, dove possibile tutte le problematiche che hanno afflitto l’America del Nord e non solo negli ultimi 30 anni.
Il prossimo gennaio, la presidenza Trump avrà modo di cambiare il mondo in maniera eclatante, dovendo sempre affrontare immense sfide a partire proprio dagli Stati Uniti, dove si annida la componente che più di tutti osteggia il Presidente eletto Donald J.Trump.
In uno scenario complesso come quello odierno, l’Italia potrebbe emergere come attore principale in Europa e nell’area del mediterraneo, partendo dal Golfo di Guinea, fino al Mar Rosso-Gibuti, potendo contare sul Piano Mattei per sostenere lo sviluppo in Africa, e potendo utilizzare i fondi per lo sviluppo del Sud-Italia, per creare occupazione e attrarre investimenti stranieri in patria.
Nel novembre del 2019, il Presidente Trump aveva dichiarato, che avrebbe visto di buon occhio l’Italia fuori dall’Unione Europea; considerata la situazione dell’UE in questo frangente, tutti gli scenari potrebbero essere possibili. In merito a questa affermazione, ricordo inoltre che un’altra causa del possibile mutamento interno dell’Unione Europea, per come la conosciamo, potrebbe essere data dalla fine del LIBOR (London Inter Bank Offered Rate), scaduto il 30 settembre del 2024.
In sostanza non si avrà più la possibilità di stampare dollari al di fuori degli Stati Uniti, ma si dovrà passare soltanto attraverso gli States, quindi la FED, per averli, con tutto ciò che ne consegue.
Con una Germania in difficoltà, con la Federazione Russa, che ha ripreso vigore e con l’avvento dei Paesi BRICS-Plus, la gestione del mediterraneo diventa cruciale, per cui l’Italia per posizione geografica, storia e cultura, potrebbe avere un ruolo di primo piano come potenza regionale, con l’obbiettivo di cooperare e bilanciare i rapporti fra Africa, Medio Oriente, Russia, Nord e Est Europa continuando a proiettarsi in Oriente, visti anche gli accordi portati a termine con l’India, il Giappone e proprio in questi giorni con la Cina, che ha visto il Presidente Mattarella incontrare il Presidente Xi Jinping dal 2017.
Potrebbe emergere un Italia in una nuova Unione Europea su base federale, composta da stati sovrani o almeno più sovrani, con capacità di gestione della propria politica e della propria politica monetaria, con il conseguente utilizzo di una moneta che potrebbe essere nel nostro caso, la “Nuova Lira” facendo riferimento al “Piano B” del Prof. Paolo Savona, per uscire dall’Euro.
Ma se questo non fosse realizzabile a causa dei tempi e dei costi, si potrebbe comunque coniare una nuova moneta e/o stampare carta moneta con valore diverso dall’euro, da usare all’interno della nostra Patria, per far tornare a crescere il Paese, creando occupazione, migliorando le infrastrutture e sostenendo finalmente la popolazione, che al contempo dovrà ritrovare il giusto spirito di coesione per far fronte alla ricostruzione, tornando alle nostre vere radici culturali.” (Dott. Fabio Tiburzi)