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Mente Profonda - Canale di Psicologia e Filosofia
Italy
เข้าร่วมเมื่อ 23 ต.ค. 2012
Ciao a tutti,
mi chiamo Simone.
Esercito la professione di Psicologo (Albo A), svolgo attività di supporto psicologico online e in studio, sono attualmente iscritto alla Scuola di Psicoterapia Junghiana CIPA Meridionale.
Questo canale è uno spazio per poter diffondere contenuti attinenti ai temi che amo, aperto al dialogo e al contraddittorio con chiunque ne volesse prendere parte.
Per concordare un colloquio online o in sede (Reggio Calabria), sono reperibile via mail "psy.laboccettasimone@gmail.com"
La pagina facebook, Individuo91
Per contattarmi in riferimento al gruppo youtube, mente.profonda.blog@gmail.com
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Buon Natale!
Grazie Simone. A me piace molto la visione di Osho, non so se hai letto qualcosa, ti invio un link se vorrai dare un ascolto, uno dei tanti video che ho apprezzato, e che parla proprio del conformismo. th-cam.com/video/RSp_lgiEo9o/w-d-xo.htmlsi=Kd5AbMOb94gwIgmZ
Grazie per il link, Nicola. Non conosco benissimo Osho. Cosa ti ha colpito del suo pensiero?
@menteprofonda-canaledipsic4485 Osho un po' come Krishnamurti mi ha aiutato a liberarmi da dogmi, dal passato, da fedi per vivere una vita libera da condizionamenti, e gioire ogni istante anche quando c'è dolore, e scoprire dentro di me ciò che fuori non si può trovare, poiché in passato ero proiettato verso l'esterno e non verso l'interno. Ti invito ad ascoltarlo quando avrai un po' di tempo, mi farebbe piacere cosa né pensi. Un saluto e auguri di serenità ✨
I tuoi commenti sono sempre interessantissimi, Nicola. Non appena ho un attimino di tempo lo guardo senz'altro! Ho trovato il video di Krishnamurti e Bohm di cui ti parlavo. E' il primo di 6. Eccolo: th-cam.com/video/Dvtxu1QJHeQ/w-d-xo.html&ab_channel=J.Krishnamurti-OfficialChannel
@menteprofonda-canaledipsic4485 grazie Simone, lo guarderò e ti farò sapere
Grazie Simone, per mia esperienza proprio come hai detto tu" La conoscenza mi ha portato alla follia" la com-prensione mi ha portato al ben- essere, e innanzitutto di questo cambiamento di prospettiva devo ringraziare Jiddu krishnamurti che come uno specchio mi ha portato e mi porta ancora per mano nel mio percorso di consapevolezza. Grazie
Grazie a te, Nicola, come sempre, per le riflessioni illuminanti. Anche per me Krishnamurti è stato un faro. Se non li hai visti, ti consiglio i video in cui dialoga con D. Bohm. Un abbraccio
@menteprofonda-canaledipsic4485 grazie Simone, li andrò a cercare, qualcosa sui dialoghi con Bohm e Shainberg l'ho letto, molto interessante
Grazie Dottore per la sua esposizione. Mi è sembrato molto interessante il suo modo di trattare gli argomenti unendo la mobilità delle sue percezioni alla staticità della mera conoscenza teorica. I personaggi da lei menzionati, pur nella loro statura, hanno preso vita attraverso i suoi riferimenti e le sue interpretazioni e non il contrario. Molto bello il concetto di essere ciò che ricordiamo. Le sue live sono un vero nutrimento per l'anima.
Grazie a te, Alida, per i bellissimi commenti. Un abbraccio, Simone
Grazie a te!
Un abbraccio, Simona
Buongiorno, trovo che avere una specializzazione in psicologia e seguire un solo metodo scientifico, sia molto riduttivo. Alla fine si applica lo stesso metodo sul ogni paziente perdendo di vista la soggettività dello stesso. É terapeutico ciò che funziona, pertanto condivido pienamente il discorso finale sul medoto Adleriano piuttosto che Freudiano. Ho ascoltato tutto il video e dopo quest'ultimo discorso, a mio avviso molto significativo, mi sono iscritta al suo canale. Grazie mille!
Grazie mille per il commento e l'iscrizione al canale, Mirella. Penso anche io che, infine, scopo della psicoterapia sia in primo luogo accedere a quel luogo misterioso che chiamo "soggettività del paziente". Per farlo, serve una "chiave magica", ben nota nelle fiabe e nei miti, unica per ogni persona e che nessuna teoria può di per sé fornire. Un abbraccio, Simone.
For both language and contents, the level of this chat easily matches a psychology lesson at Yale. Congratulations to you and all of your followers. And many thanks for your dedication and expertise. Alida Pompei - Rome, Italy Fri. December 6 - 10:15 p.m.
Tuesday, December 3. 10:15 a.m. Many thanks Dottore. Se riuscirò a interiorizzare il senso delle sue spiegazioni e a lasciarmi guidare da loro senza resistere, potrò dire di aver fatto alla mia anima il dono dell'umiltà e della conoscenza. L'identità è meravigliosa quando incorpora e difende la ragione della nostra esistenza. Anche 'posseduta" dai frequenti desideri catartici che sponsorizzano la mia incessante irrequietezza, saprò perdermi nel bosco per cercare l'introvabile. Allora mi convincero' , forse, che il mio destino non è trovare bensi' cercare. My best thoughts for you. From my heart. alida
Monday December 2, 01:30 hrs. Great experience listening. Many thannks Doc. Alida
Grazie mille per pubblicare i tuoi video, non solo riesci a definire bene il tema ma la tua divagazione rispetto all'argomento apre porte interessanti e spunti che possono solo alimentare la curiosità, secondo il mio parere, di chi ti sta ascoltando. Complimenti🎉
Grazie di cuore per il tuo bellissimo pensiero e commento. È proprio ciò che cerco di trasmettere durante la live, e sono felicissimo che ti sia arrivato in questo modo. Un grande abbraccio, Simone.
Nel buio si vede davvero meglio. Hai ragione. È lì che bisogna cercare la via d 'uscita. Grazie. a.
Grazie Simone
Grazie Simone per questo tuo video che arriva in un momento particolare della mia vita. In un momento in cui la comprensione attraverso la semplice osservazione accogliendo anche le emozioni che consideriamo negative come la rabbia a cui proprio circa un mese fa' ho dedicato una mia poesia . Posso confermare che osservare, comprendere , attraversare e avere fiducia sono stati per me ciò che stanno trasformando la mia rabbia, e l'inferno che ho vissuto per circa 18 anni con i vari deliri che ho avuto oggi che né ho cinquanta posso dire solo grazie a quell'inferno . Forse sarò lungo nel scrivere questo commento ma ci tengo a condividere la mia poesia e poi uno scritto di Jung che ho letto proprio ieri e mia ha confermato ciò che grazie anche a Jiddu krishnamurti ho potuto comprendere non tanto a livello teorico ma a livello esperienziale. La mia poesia: Il fuoco che arde: Come un vento impetuoso sei...come un uragano. Come un freddo d'inverno sei...come una spina che mi punge. Come fuoco divampante sei ... Come fiamma che arde. Quando ti ho voluto chiudere le porte mi hai fatto sprofondare... Non ci sto' più a volerti allontanare, in un modo o nell'altro devo Convivere con te e, solo la compassione innanzitutto verso me stesso, e poi verso gli altri può alleviare quel dolore dirompente ; solo quando sarò in grado di accoglierti, senza fare troppo rumore, solo quando sarò in grado di percepirti senza ferire chi mi passa accanto solo per insegnarmi qualcosa, solo per insegnarmi a comprendere che ciò che più brucia e il non saper amare. Ma Quando del mio ego rimarrà solo cenere....solo allora il fuoco dell'anima sarà una fiamma di luce infinita che non brucerà più. “Perché di sovente l'individuo pur avendo raggiunto, attraverso i percorsi più disparati di ricerca interiore, una profonda conoscenza di sé, dei propri meccanismi psichici, delle proprie falle, delle paure, delle proprie mostruosità e bellezze, di ogni anfratto della propria personalità e dei giochi relazionali di cui sa essere capace, perché, sebbene pieno di tale consapevolezza lucida, pur continua a soffrire d'una sofferenza senza nome? Non può esserci cura e risoluzione senza trasformazione e questa può avvenire solo obbedendo alla propria legge interiore, unica nostra morale. A nulla vale la conoscenza, se essa non si traduce in trasformazione, che implica il sacrificio e l'azione, o in termini analitici il riconoscimento, la comprensione del materiale inconscio ed il cambiamento dell'atteggiamento cosciente. Se si rinuncia alla propria unica morale, può risplendere il giorno di cristallo, ma la notte "il serpente” tornerà a insinuarsi nel sonno. Sviluppo della personalità significa fedeltà alla propria legge." Jung, Seminari allo Zarathustra. 1934
Stupenda la poesia come la citazione, Nicola. Mi hai fatto venire alla mente come Hillman ribadisce sempre che le malattie dell'Anima sono malattie immaginali. Quando non abbiamo delle immagini per comprendere il dolore, lo causalizziamo. Analizziamo le cause e, come ricorda il Buddha, non facciamo l'unica cosa saggia da fare: prenderci cura del dolore. La tua poesia è un potente presidio terapeutico perché dona un'immagina al dolore, gli riconosce un diritto all'esistenza, gli conferisce un Tempio. Mi ha fatto estremamente piacere il tuo commento. Un abbraccio, Simone.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 grazie a te Simone, nei miei deliri ho visto più volte il diavolo, quando compresi che ciò che vedevo era dentro di me e non potevo negarlo, era la mia ombra che mi chiedeva di essere integrata, sicuramente un processo che durerà tutta la Vita, un viaggio che farò con successi e fallimenti, ma che farò con gratitudine .
sentire di essere ciò che si pensa e ciò che si desidera, senza pensare di essere altro, esatto...
Grazie Simone non sa quale dono è per me il suo legame con il Prof. Carotenuto. Ho fatto psicoterapia con lui e vive in me. Ma lei dove è come ci si mette in contatto con lei? Vorrei tanto. Alida Pompei Roma
Cara Alida, Sono felice di condividere con te la passione per il Prof. Aldo Carotenuto e di poterti essere vicino tramite i miei video. Rispondendo alla tua domanda, io ricevo privatamente presso il mio studio di Reggio Calabria oppure tramite colloqui online. Trovi i riferimenti telefonici/indirizzo nel mio gruppo facebook facebook.com/Individuo91 o nelle informazioni del canale youtube. Sono inoltre disponibile via mail per qualsiasi chiarimento: psy.laboccettasimone@gmail.com Un abbraccio Simone
Belle riflessioni, grazie.
Grazie a te per il pensiero :)
Grazie ancora Simone per queste tue riflessioni che hanno prodotto più risonanze in me Una, mi sono ricordato di una frase di Friedrich nietsche "“Non è il dubbio, è la certezza che rende folli.” La seconda è una frase che ho scritto io dopo aver letto i discorsi di Jiddu krishnamurti che hai citato , ed è questa: " Se imparassimo a morire ogni istante non avremmo più paura di vivere...; Se imparassimo a vivere ogni istante la morte non sarà che una mera illusione ". Una terza risonanza mi ha fatto ricordare ciò che ha detto lo stesso krishnamurti sulla verità : " La verità è una terra senza sentieri ". Un ultima risonanza è la frase evangelica " Cercate la verità e la verità vi farà liberi "( io penso che verità e libertà sono strettamente collegate fra loro, infatti sono libero se conosco la verità, e posso conoscere e accettare la verità se sono libero. Ma poiché l'unica verità che mi è dato di conoscere è dentro di me e, siccome fuori di me ci sono altre verità, continuerò a cercare affinché ciò che è dentro e ciò che è fuori formino un unica verità. Nicola
La nigredo sarebbe la putrefazione della personalità, l' oscura notte dell'anima
Esattamente, io la sto vivendo, vorrei confrontarmi con qualcuno per avere qualche consiglio. Anche perché parlare di queste cose con uno psicologo moderno e poco informato equivale a farsi internare 😅
Good
Ciao Simone, innanzitutto grazie per la condivisione di questi tuoi pensieri. Io penso che quando si è nel dolore si hanno due scelte, o morire o sopravvivere. Io ho scelto di morire, e sicuramente è stato terribile, soprattutto perché c'è stata una scissione dell'io, e tra psicosi, deliri e allucinazioni, mi è servito vedere il diavolo. Chi era il diavolo: Sicuramente un archetipo, che non è venuto a me per distruggermi, ma per aiutarmi ad accettare i miei demoni. Inizialmente né ho avuto paura, volevo strangolarlo, ma man mano ho capito che dovevo fare la pace con quello che non era esterno a me, ma che era dentro di me. È stato un percorso difficile, ma una piccola Luce l'ho sempre vista, anche se piccola ma è la Luce che mi ha portato ad un processo di guarigione interiore, che sicuramente non è arrivato ad una meta, ma durerà fino all'ultimo mio respiro. Devo ringraziare sicuramente la mia famiglia, ma devo riconoscere che la mia voglia di indagare mi ha portato a leggere i discorsi di Jiddu krishnamurti che per me è stato fondamentale. Ora la ricerca si è spostata su Jung, sull'alchimia e sulla filosofia Taoista. Io penso che la verità è strettamente legata alla libertà. A Gesù è stato fatto dire " Cercate la verità e la verità vi farà liberi." Io penso che sono libero quando accetto la verità che istante per istante conosco su me stesso, attraverso la solitudine e successivamente attraverso lo specchio delle relazioni, e, conosco la verità quando sono libero. Libero da ogni condizionamento, e questo secondo me è l'atto più difficile. "Libertà dal conosciuto" di krishnamurti è un testo bellissimo che a mio avviso dovrebbe essere studiato nelle scuole. Chissà se ciò sarà possibile, ma ho i miei dubbi, perché un uomo libero è un ostacolo per una società fondata sullo sfruttamento. Ciò però non deve farci arrendere, proseguire sempre il cammino, per attraversare le tre fasi, che si alterneranno sempre è che sono quelle dell'inferno, del purgatorio e del paradiso. Scusami del post lungo.
Ciao Nicola, ti ringrazio per aver raccontato la tua esperienza personale, cosa sempre difficile a farsi. Mentre scrivevi, pensavo ad un passaggio del "Libro Rosso" di Jung nel quale l'analista parla al Diavolo, riconoscendolo come parte di sé e non un nemico da combattere. "Libertà dal conosciuto" è un testo stupendo, come tutti i monologhi e dialoghi di J. Krishnamurti. Un abbraccio, Simone.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 grazie a te Simone, ti auguro sempre di continuare con la stessa passione il tuo lavoro, sia con i pazienti ,sia personale ❣️
gli dei sono immortali, gli uomini mortali. venne la dea afrodite, il suo amore è al di la della ragione è una follia, ma venne perchè sapeva che io posso morire e rinascere. gli dei invidiano gli uomini perchè hanno in se il seme della libertà
ciao, mi sono separato 50 giorni fa da una donna di cui mi sono innamorato che prende antidepressivi da 40 anni quando era adolescente e valium 3 volte al giorno, è stato bello e intenso per tutti e 2 ma non capivo il suo dramma, ho incominciato a guardare decine di video di psicologia nei quali ho riconosciuto sintomi borderline ora è mia inquilina di sotto, ci sentiamo tutti i giorni anche perchè porto a spasso il suo cane perchè lei ha ricominciato a lavorare dopo anni, credo che per ora almeno il nostrorapporto la faccia sentire più sicura e stabile e che voglia dimostrarmelo. Ho scoperto carotenuto una settimana fa, una rivoluzione per me come il mio maestro ideale in psicologia a differenza delle forme mentali degli altri psicologi....Il mio maestro spirituale è rudolf steiner. grazie il tuo video mi è piaciuto tantissimo, non mi sorprendo che non ci siano commenti
Ho trovato il migliore ( o meglio per me ) Meriteresti molti molti più ascolti .Ti ascolto sempre passeggiando ogni mattina in riva al mare e mi doni tanti spunti di riflessione !
Grazie per il bellissimo commento. Un abbraccio forte.
Bravo 😃
Grazie Simone
Ciao! Ho ascoltato tutto il video ed è un buon video introduttivo ai concetti che hai citato. Anche le citazioni ad altri autori sono opportune. Vorrei darti un consiglio riguardo a come hai girato il video. Dal mio punto di vista avrei trovato più gradevole se ti fossi ripreso dall'alto verso il basso, magari con l'aiuto di un bastone selfie se usi un telefono per riprendere la spiegazione. Così riuscirai a riprendere il panorama e il discorso, rendendo più fruibile secondo me il video. Oltre ai contenuti è importante attenzionare i modi!
Certamente, Piki. Ti ringrazio di cuore per il commento. Ci avevo già pensato, ma non avendo avuto alcun feedback al riguardo, non ho ovviato. Spero di poter provvedere quanto prima! Grazie! :) E buona serata!
Un tema difficile esposto in maniera sintetica ma esauriente. Complimenti e grazie per la condivisione
Grazie a te!
Grazie a te :)
Complimenti per l'esposizione
Quello che non capisco su queste fasi è se siano tappe nette di un percorso iniziatico o periodi sfumanti di sviluppo individuale. In altre parole, se si tratti di un percorso di evoluzione fisiologica della spiritualità di un uomo o se, nel caso egli faccia parte di un ordine iniziatico, si tratti di tappe simboliche scandite da specifici riti, che ne segnano il raggiungimento, un po' come i sacramenti cristiani. Inoltre mi chiedo riguardo la reversibilità/revisionabilità di tali tappe, nel caso in cui, in corso d'opera, ci si renda conto di aver commesso un qualche sbaglio.
Provo a rispondere sulla questione delle tappe nella speranza di aver colto quello che intende. Se sono troppo "oscuro" mi faccia sapere così provo a chiarire nelle mie possibilità. I. Penso che non si possa parlare di tappe da un punto di vista "Assoluto", perché vorrebbe dire che occorre divenire ciò che si "E'". Il percorso di crescita - così lo intendo - è più che altro un rendersi conto che la sensazione stessa di dover diventare qualcosa è il frutto dell'ignoranza. O come dicevo nel video - che io ricordi - della "Nigredo". Quando infatti ci si rende conto di essere sé stessi non si ha la minima sensazione di dover raggiungere qualcosa: non è implicato il fattore tempo, in senso psicologico. Si è totalmente aperti alla vita. Si è la vita. Ci si può allora rendere conto che non esiste progresso o errore, per esser sé stessi, perché il concetto stesso di progresso o di errore implica sempre il dover raggiungere qualcosa: è il linguaggio della Nigredo, questo. Volendo usare un'immagine esemplificativa, si può immaginare una quercia: da un seme, nel corso del tempo, diviene un albero immenso e fiorente. Ma da un punto di vista essenziale, il seme contiene già in sé la quercia. Le tappe che lo conducono dall'essere un seme al divenire una quercia sono certo il frutto di un progresso, ma da un punto di vista fondamentale l'essenza è già tutta lì di istante in istante. Se si volesse estendere il discorso si potrebbe pensare al rito di iniziazione che permette al seme di divenire un alberello; da un alberello, successivamente, di affondare le sue radici fino a divenire un albero maestoso; e infine, il rito ultimo: quello della secchezza. Sono tutti dei riti che sanciscono lo sviluppo che dal seme conduce alla quercia, ma non c'è alcun bisogno di formalizzarli perché il seme li contiene già in sé. Il problema dei riti convenzionali è che impongono delle tappe generiche e che invece sono uniche per ogni uomo. In altri termini, ogni uomo deve scoprire dentro di sé i suoi personali "sacramenti". E solo così ogni uomo può sapere se sta seguendo la sua natura oppure no. Non può dirglielo nessuno. II. Questo è a mio avviso il modo più semplice di affrontare la questione. Se invece si vogliono studiare delle tappe universali che scandiscono universalmente il percorso di crescita dell'individuo, penso si possano riprendere gli archetipi junghiani o le idee pure di Platone (come riferimento), però complicheremmo estremamente il discorso e penso che i danni sarebbero peggiori dei benefici. Ad esempio, in periodi di estrema crisi, tutte le persone indipendentemente da dove sono cresciute, sognano dei temi archetipici. Questo fra presupporre che dentro di noi ci siano dei "semi" e che indicano in un certo senso a che punto della nostra realizzazione siamo giunti. Questo processo di crescita può essere interrotto. Differentemente dagli animali, dalle piante e dai minerali, l'uomo può ingannarsi e credere, anziché di essere una "quercia", di essere una "rosa". E allora, non solo non realizzerà la sua natura di quercia, ma fallirà anche nell'essere una rosa. Credo di aver risposto sulla questione delle "tappe", che sono sempre relative da un punto di vista assoluto (I), e sul come provare a stabilire se ci si sta autodeterminando o meno (II). Sono sicuro di aver tralasciato dei punti. Mi dica eventualmente quali sono le zone "oscure" e proverò a risponderle. Notte!
@@menteprofonda-canaledipsic4485 scusa per il ritardo con cui ti rispondo. Quello che hai scritto mi ha dato vari spunti di riflessione. Ti ringrazio per la completa risposta e ti auguro un buon cammino, in qualsiasi punto di esso adesso tu sia. Buon pomeriggio.
Grazie a te per il commento! :)
Non succedera' mai in questa dimensione che l'essere "umano" diventi lui stesso la morale e l 'etica. Troppo SCHIFO
È vero. Quel che possiamo fare, come esseri umani, è essere noi stessi un esempio di Etica. Quindi, per quanto possibile e sebbene difficile, evitare di lasciarsi sopraffare dalla corruzione e così cadere nel cinismo. Purtroppo, su di un piano collettivo, oggi come sempre è accaduto, domina l'"oscurità": l'idolatria del denaro, del potere, della competizione, mentre si parla però di libertà e compassione. Nessuna persona assentata può ormai crederci davvero. Un saluto, Antonella.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 grazie.
Che epoca/dimensione infame questa.....Poi ti ascoltero'.....
Ho trovato la discussione molto utile e interessante, è da un po' di tempo che mi sto interessando di queste tematiche che stanno all'intersezione tra filosofia e psicologia. Proprio oggi ho finito di leggere il romanzo "La noia" di Alberto Moravia, tutto incentrato sulla disperazione dell'Artista causata da un' "ambizione insostenibile", ossia quella di tentare di prendere possesso della Realtà. Aggiungo anche che non capita spesso di trovare persone che affrontano questi argomenti riuscendo a colgliere gli aspetti più salienti e soprattutto a fare le giuste connessioni.
Le sue parole sulla "Noia" mi hanno riportato alla mente un passaggio di Jung. Osservava, Jung, che nello scrivere intensamente di un argomento, subito riceveva della corrispondenza da tutto il mondo che gli era attinente. Mi piace pensare che sia accaduto lo stesso. Quello di cui lei scrive, prendendo spunto da Moravia, mi ha fatto pensare: venendo attraversati da una profonda creatività, subito si cerca di riviverla: è la "dannazione" di chi ha un dono creativo e ne è oltremodo sensibile. Si dipende da un'energia che non è nelle proprie disponibilità e ci si riscopre come Icaro, che avvicinandosi troppo al Sole, cade giù per via delle sue ali di cera. In tal senso, lo stesso Sartre parlava dell'uomo come di un essere mancante (se non ricordo male), perché per quanto si sforzi di volare, non può mai raggiungere la luminosità del Sole. Può solo esserla. Ma per esserla, la sua ambizione deve cessare immediatamente e senza sforzi. Il sogno che ho descritto soffusamente nel video, che vede pittorescamente un uomo raccogliere delle preziose conchiglie e che improvvisamente deve dirigersi all'interno di una baracca logora e angusta, è la rappresentazione simbolica di quello che lei dice dell’Artista: nel vivere una profonda creatività, tutto scorre in leggerezza e ci si ritrova spontaneamente a "raccogliere" delle idee creative (le conchiglie variopinte, che spuntano dalla spiaggia immensa). Quando però la vita si arresta (il monito di tornare a “casa”, nella dimora del piccolo “Io”), ci si rende conto di essere lontani dalla "vera" casa: quella che non si può raggiungere e nella quale ci si ritrova, chissà perché, senza volerlo. Chiudo qui questo messaggio e la ringrazio per aver condiviso la sua lettura. La ringrazio anche per le sue considerazioni sul video. Mi piace pensare di riuscire a trasmettere qualcosa "fra le righe". Un saluto, Simone.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 Ha ragione, la casa vuole rappresentare l'Io, ed è proprio l'annullamento dell'io che permette al mistico, al poeta, allo scrittore e, in definitiva, all' Artista di rompere le barriere del sè facendolo confluire nella coscienza universale (che coincide con l'Unità del Tutto), e di contemplare l'essenza delle cose che trascende la parola e il pensiero. Lei ha citato Sartre, ebbene egli ha scritto un saggio filosofico che si intitola "La trascendenza dell'ego" e di questo fenomeno parla anche nel romanzo "La nausea", nel momento in cui descrive un'esperienza che viene vissuta come stravolgente e surreale dal protagonista (se scarica il libro in pdf può trovare la parte a cui sto facendo riferimento intorno alla pagina 134). Riporto alcuni estratti : "L’essenziale è la contingenza. Voglio dire che, per definizione, l’esistenza non è la necessità. Esistere è esser lì, semplicemente; gli esistenti appaiono, si lasciano incontrare, ma non li si può mai dedurre. C’è qualcuno, credo, che ha compreso questo. Soltanto ha cercato di sormontare questa contingenza inventando un essere necessario e causa di sé. Orbene, non c’è alcun essere necessario che può spiegare l’esistenza: la contingenza non è una falsa sembianza, un’apparenza che si può dissipare; è l’assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità", "ma d'un tratto mi è divenuto impossibile pensare all'esistenza della radice", "di colpo esistevano e di colpo non esistevano più: l'esistenza è senza memoria; di ciò che scompare non conserva nulla" [continuo nel commento sotto]
Queste parole mi hanno fatto pensare al racconto "Funes il memorioso" di Borges (che era solito usare racconti fantastici come metafore per indagare concetti filosofici di difficile comprensione, come l'idea di infinito). Funes è un uomo la cui mente ricorda la totalità infinita dei dettagli di ogni esperienza che fa, a tal punto che è incapace di pensare, perchè i pensieri e le parole sono rappresentazioni che implicano l'astrazione, la quale a sua volta implica la dimenticanza dell'infinità dei particolari che rende unici gli enti che vengono esperiti. Per Funes non può esistere “il generale”, perchè per lui “ogni particolare è il generale di se stesso”, l'esperienza coincide con la conoscenza perchè il contingente viene vissuto come universale. redaellisimone.wordpress.com/2019/01/19/il-paradosso-del-memorioso/ Aggiungo anche che l'idea della trascendenza dell'ego che porta alla contemplazione dell'essenza delle cose, oltre a essere presente nel pensiero religioso orientale (specialmente in quello buddhista e induista) si ritrova anche in alcuni sapienti antichi greci e non (Eraclito, per fare un esempio) e come si è già detto poc'anzi, nei poeti, ad esempio, Emily Dickinson e Fernando Pessoa descrivono questo fenomeno utilizzando la stessa metafora paradossale dell'io che abdica da se stesso, in "Me from myself to banish" e in "Abdicazione" rispettivamente. In questo articolo si mettono in evidenza le somiglianze tra Emily Dickinson e Dante nella ricostruzione dell'esperienza del trascendente. www.pangea.news/dickinson-da
Rimbaud nella Lettera del veggente scrive "Je est un autre"= Io è un altro, io che sono altro da me, l’ignoto che insorge, "Il s'agit d'arriver à l'inconnu par le dérèglement de tous les sens. Les souffrances sont énormes, mais il faut être fort, être né poète, et je me suis reconnu poète."= si tratta di arrivare all'ignoto perturbando tutti i sensi. Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti, per nascere poeta, e io mi sono riconosciuto poeta. E non bisogna credere che gli Artisti-mistici siano figure solo del passato, il punto di partenza delle mie ricerche sono state le canzoni di Battiato ed alcune sue interviste, per essere più precisi la canzone che per prima mi ha istillato il desiderio di approfondire queste tematiche è "La parola io", musicata da Battiato e cantata da Giorgio Gaber. Un'altra questione di cui mi sono interessata molto è il rapporto che ha l'Artista con la relatà culturale, sociale e politica in cui vive, è interessante vedere come le accuse e le rivendicazioni che fa riflettono una sensibilità molto accentuata alle ingiustizie e ai soprusi degli uomini, specie di quelli che si occupano di dirigere lo Stato e di coloro che, direttamente o indirettamente, esercitano un controllo sulla vita e sulla mente delle moltitudini di individui. Altri articoli interessanti riguardo alla capacità degli scrittori di trascendere la propria coscienza sono questi due, che mettono anche in evidenza come ciò a livello medico e psicologico possa essere messo in correlazione con la capacità di entrare in uno stato dissociativo: www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(15)01118-6/fulltext www.businessinsider.com/readers-hear-the-voices-of-characters-from-books-2017-3
Menzionerò anche due riferimenti alla schizofrenia/schizoidia, intesa come capacità e predisposizione nell'entrare in uno stato dissociativo e quindi di entrare in uno stato alterato o, come si tende a dire più spesso oggi, modificato di coscienza, il primo di Alberto Moravia, il secondo di Franco Battiato: "Da giovane, durante la malattia che mi colpì alle ossa, ero terribilmente solo. Con una definizione elegante il dottore del sanatorio mi definì schizoide. Infatti, mi capitava di identificarmi con chiunque e di dimenticare me stesso. Mi trasformavo nell’altro, anche un mio nemico, tanto da scordare le mie ragioni. Vedevo solo gli altri, non me stesso. Se uno si soffiava il naso era come se me lo soffiassi io. La parte delegata all’esterno era irresponsabile, poteva fare quello che voleva e non si offendeva se mi davano dell’imbecille, perché il mio vero Io non entrava in campo, non poteva essere ferito da nessuno. Questa è una chiara forma di schizofrenia acuta. Ma è anche una capacità che mi ha permesso di scrivere. L’identificazione esclude l’esperienza e implica una conoscenza irrazionale, per divinazione, cioè indovino esattamente le cose come sono nella realtà, pur non avendole vissute. Apparivo come uno scemo, dicevo tante stupidaggini, a forza di identificarmi con gli altri non rimaneva niente di me e la gente diceva che ero incapace di ragionare" "Chi ha mai fatto caso che non riesci a pensare con lo stesso timbro con cui in realtà parli? Tutte le persone che conosco, quando si sono imbattute per la prima volta in una registrazione della loro voce, inevitabilmente hanno esclamato: ma questo qui non sono io… Com’è possibile dico, non riconoscere la propria voce, pur avendola sentita miliardi di volte? È semplice: tutto quello che dal soggetto esce, non è sottoposto ad alcun controllo perché, l’abitudine, l’accettazione di sé come io formato, ha, per così dire, licenziato i doganieri. Tutto quello, invece, che dall’esterno entra nel soggetto, viene analizzato, vagliato e catalogato. Così si spiega anche perché la maggior parte delle persone si accetta volentieri così com’è e si comporta in un modo che magari in un altro la indisporrebbe notevolmente. C’è un modo per ovviare a questo grosso inconveniente? A mio avviso attraverso la schizofrenia, non più vista come malattia, ma come cura. Devi riuscire a vederti dall’esterno come se si trattasse di un’altra persona, e solo allora il tuo giudizio critico, avrà un valore oggettivo. Devi riuscire a vedere la tua faccia o a sentire la tua voce, senza bisogno di specchi o registratori, a vedere ogni tuo movimento con coscienza. E, per coscienza intendo essere sempre presenti dove si è, senza riflessi condizionati o abitudini meccaniche: scoprire che puoi vivere senza assuefazione alla vita!"
Potresti spiegare meglio cosa intendi con retta opinione sostenuta dalla ragione? Non si perviene già alla retta opinione attraverso la ragione?
Io penso sia la Ragione a manifestare la Retta Opinione. Quando si afferma qualcosa sulla Ragione, subito entra a far parte della Memoria. E la Ragione non è il prodotto della Memoria. Ma quando la Ragione illumina la Memoria, allora la Memoria "conosce" un ordine che non può essere raggiunto logicamente o attraverso delle semplici osservazioni. Quindi, quando "non" si vede chiaramente il senso di una frase o un oggetto di studio su di un piano fondamentale, occorre necessariamente mettere in discussione la Memoria (Ciò che si sa o crede di sapere sulla Ragione) per far sì che sia la Ragione a rispondere. Ecco che allora sorge la "Retta Opinione" (un pensare armonioso e lucido), che è lo spontaneo prodotto della "Ragione". Usando altri termini, non si può "divenire" ragionevoli, ma solo "esserlo". C'è però una tremenda spinta a voler perseguire la Ragione come se fosse un oggetto da possedere. Ed è proprio questa "spinta" che deve essere indagata con delicatezza e non repressa. Spero che quanto le ho detto sia chiaro. In caso contrario, possiamo indagare tranquillamente su i punti più "oscuri". Ne parlo comunque molto spesso, se non sempre, nelle "Live". :) Le auguro una buona giornata!
Bravo spieghi bene anche se i libro ti entra dentro e questo lo fa spiegarlo non facile grazi❤
Grazie mille per il commento, Marina. Sono felice di esser riuscito a "comunicare" qualcosa. :)
"Panem et circenses" per farci dimenticare che non siamo più in grado, non abbiamo più il tempo (nè l'energia mentale) di conoscere noi stessi socraticamente. Vero. E la mancanza di energia creativa, necessaria per "formare noi stessi" ogni giorno (sostituita da un'energia globalmente produttiva che è in realtà individualmente distruttiva), ci impedisce di conseguenza di scoprire chi siamo autonomamente (da qui la necessità di guru), di migliorarci sulla base di un'etica e non del profitto, di comprendere e amare il mondo, ogni Ecosistema e ogni specie, puramente per ciò che è (da qui la smania di fermarsi in un bosco per condividerne le foto o abbatterne gli alberi, invece che ascoltare il canto degli uccelli); ci rende altresì incapaci di amare il prossimo, per ciò che è e non per ciò che ci dà, perché noi stessi siamo abituati solo a una forma distorta di "amore": una società (un branco molto grande, per usare le tue parole) che ci ama e ci accoglie esclusivamente in funzione del denaro e della manodopera che le forniamo; mai per il nostro mondo interiore. Quindi perché noi dovremmo tutelare il nostro mondo interiore, o empatizzare con quello degli altri, o con la natura stessa e le sue specie? La società non ci porta in questa direzione, e noi abbiamo dimenticato come si fa. E recuperare le redini, di un amore e di un'etica puri, è molto più difficile quando lo si deve fare da soli, nuotando controcorrente. Lo fa solo chi è davvero motivato. Viviamo nel più paradossale dei branchi, che in natura non potrebbe esistere (perché, secondo l'Ecologia, nel branco l'atteggiamento egoista tende evolutivamente a scomparire in quanto non conservativo della specie): un branco anomalo di individui che si odiano e si consumano a vicenda, perché è stato loro insegnato così; perché, nella fretta di progredire economicamente, questo branco non ha pensato di sviluppare un'etica che andasse di pari passo con la crescita economica, tutelando l'interiorità creativa-amorevole dei suoi membri e la loro capacità di crearsi, scoprirsi e amarsi, e di creare, scoprire e amare a loro volta. Ma come la stessa statistica ed ecologia insegnano, oltre che la filosofia: la crescita infinita, in termini materiali, non esiste; porta solo all'autocombustione, come lo stesso pianeta su cui viviamo ci sta già mostrando.
I fratelli animali insegnano. Ma la razza 'umana' non impara. Io con tutti loro trovo la mia dimensione. Coi miei simili non sento senso di appartenenza....discorso lungo
Noi abbiamo il dono della riflessione: possiamo sapere ciò che accadrà, porvi rimedio, ma non lo usiamo molto bene. Anzi. Una volta però che si è usciti dalla "caverna", è la gioia e la vita stessa che permette di vivere nel mondo, pur senza perdersi in esso. Se chi si ha dinanzi è una persona sensibile o un dolce animale, capirà senza neanche bisogno di parole; se invece si è dinanzi alla crudeltà dell'uomo, come disse Cristo, "Lasciate che i morti seppelliscano i morti". Un saluto, Simone.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 hai interpretato esattamente il mio pensiero. Ciao Simone.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 il rischio e' proprio quello di perdersi e il lavoro, parlo per me, e' quello di non cadere ogni volta nel baratro delle pulsioni meramente terrene. Un lavorone su di sé che dura da anni e andra' sempre avanti......
Non si puo' conoscere l'intuizione, ma la si puo' solo essere.
Una domanda sei siciliano?
Calabria :)
Esatto tutte forme di perversioni. Tutto questo materialismo e individualismo di quest'epoca che perdave persino l'aria e' devastante.
Tuto diventa ripetizione e "moda" ma perche' la massa umana ha un bisigno patologico di conferme dai suoi simili.
Vero. E quando la "Moda" diviene l'unico dei mondi possibili, tutto ciò che rimane è "apparenza": questo è il velo di Maya. Comprendere ciò è saggezza; non comprenderlo è ignoranza. Grazie per aver commentato. :)
Nessuna conoscenza liberera'' l' 'umano'... VERO
I sogni sono una immensa risorsa. Io sogno parecchio e anticipo.....
E' forse l'unico strumento, il sogno, per vedere la relatività del tempo: scoprire che il futuro è "ora". Ma l'ora non è l'adesso, ma quello che i greci chiamano "Kairos": un istante al di là del passato, del presente e del futuro. Rendersene conto, di riflesso nella simbologia onirica, è quanto di più affascinante possa esistere (a mio parere).
@@menteprofonda-canaledipsic4485 se potrai fai qualche approfondimento su questo. Grazie.
Come sempre é molto piacevole e stimolante ascoltarti. Ho sempre sentito, il tema della tecnica molto centrale ed attuale.Nella questione della tecnica di Heidgger é molto ben descritto il paradosso della tecnica che creata ed emancipata dall'uomo ne perde il possesso ed il controllo .Sembra proprio che essa ora abbia preso vita, vita indipendente e che ora voglia fare tutto quello che vuole senza obbedire al padrone un pò come il mosrtro di Frankestein.Mi sembra che sia proprio l 'edonismo a distrarre l'uomo dalla domanda ontologica "chi sei".Molte volte mi soffermo a pensare quali potrebbero essere i rimedi per fermare questo mostro travestito da ingenua ed innocente fanciulla. Cari Saluti Giuseppe
Sì. Come ben dici, la Tecnica non ha trovato terreno fertile nei sistemi punitivi quali le dittature, le religioni etc... Ha invece trovato il suo ambiente ideale nell'edonismo, sotto la forma capitalistica. Come disse un giorno il filosofo Severino, non è il capitalismo che domina la Tecnica, ma la Tecnica che domina il capitalismo. Quindi, soffermarsi su delle riforme per risolvere le contraddizioni del capitalismo non ha alcun significato, perché il problema non è il capitalismo, ma l'uso strumentale che ne fa la tecnica. Il rimedio è dunque il vedere. Vedere però non è un'attività passiva, come un semplice-descrivere, ma un cogliere sin dalla fonte che la Tecnica non solo usa il capitalismo ma è dentro ogni uomo: è la volontà, che separa l'uno dall'altro e crea dei sistemi di volontà collettivi che prendono il nome di nazioni, organizzazioni etc... e che infine, l'uno in contraddizione con l'altro, ricercano la realizzazione della potenza e finiscono per autodistruggersi. Il capitalismo, però, permette alla tecnica di distruggere psicologicamente l'uomo facendolo vegetare biologicamente, laddove le vecchie dittature annientavano anche l'aspetto biologico dell'uomo. Grazie come sempre per il commento. Simone.
Grazie per questo nuovo video. Interessante il Nigredo la confusione dell'anima la condivido pienamente e credo di averla vissuta molto intensamente in tempi addietro.É proprio vero che l educazione é un mezzo o un arma come la filosofia efficace a dare una sana chiarezza e luciditá all'anima.Oggi purtroppo le educazioni scolastiche vengono cosí "altodenominate" ,ma in realtá sono discipline e addestramenti militari che volgono tutt`altro a trasformare il Nigredo in luciditá. Un abbraccio da Giuseppe
Sono per lo più istituzioni che mirano a omologare le persone attraverso un potenziamento della loro facoltà logica di pensiero, nelle migliore delle ipotesi, e nel demolire in ogni caso la facoltà autonoma del pensiero. Questa non è un'accusa contro i docenti, che si ritrovano a gestire classi claustrofobiche di trenta persone, ma è la semplice osservazione di un sistema educativo che ha come scopo l'inibizione di qualsiasi pensiero che non possa essere misurato, classificato e valutato secondo parametri del tutto arbitrari. Il problema è alla fonte.
Hai concentrato tutto il mio essere nel tuo video.
Tutti vogliono possedere la verita' assoluta senza prima aver fatto sforzi di sentire, di arrivare ad essere liberi dentro. Fin da ragazzina mi ponevo mille domande che erano per me un'esigenza vitale. E lo e' ancora. Mi consigli un libro di Krisnamurti? Grazie
Ne sono contento. Quello che “rimane”, di qualsiasi indagine, non sono mai le semplici parole. E’ il sentimento di vita. Non è vero? Se quel sentimento di vita inizia a scorrere, allora ci si rende conto che l’altro non ha fatto nulla. Quella persona che vedi in video, in fondo, si sta solo ponendo delle domande mentre la risposta accade. E penso che quell’accadere sia l’unico modo di comunicare “qualcosa”. Come libro, ti consiglio quelli della Mondadori. In particolar modo, "Il silenzio della mente. Meditazione sul vivere (Volume 2)". Puoi prendere direttamente il secondo volume, perché si tratta di aforismi e non serve aver letto il primo. Per il resto, ti consiglio i suoi numerosi video su TH-cam. C'è il canale Krishnamurti italia.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 le risposte 'accadono' che vera verita': forse l'unica. Grazie, allora acquistero' quello che mi hai suggerito appena posso.
Indagare, vedere non solo con gli occhi e qua l'intuito la sensibilita' individuale gioca un ruolo determinante di distinzione tra un individuo e un altro. Io mi son sempre sentita molto spettatrice anche di me stessa sentendo quasi nullo il senso di appartenenza. Chi e' l'uomo, anzi l'animale umano? Io tramite gli animali e la comunicazione con loro non verbale, o per lo meno non coi nostri metodi di comunicazione, trovo comprensione piena. E' un discorso un po' complesso.
Ciao Antonella. E’ molto bello, il tuo messaggio. Ogni persona vuole in qualche modo manifestare quella “Complessità” di cui parli. Tu lo hai fatto, descrivendo come ti senti, dell’essere spettatrice di te stessa senza alcun senso di dipendenza. È forse una totale assenza di sé, quel sentire la vita pienamente eppur senza esserne travolti. Chissà. E allora chi si È? Qui, come scrivi tu, gioca un ruolo fondamentale l’Intuito. E da quell’Intuito, allora, tutto si colora. Non è così?
@@menteprofonda-canaledipsic4485 senza esserne travolti. Questo e' quello su cui 'lavoro' da anni; spesso sono stata travolta ed e' faticoso ogni volta ma sempre tenendo fiero lo sguardo lontano, all'orizzonte.
Complimenti come primo video sei stato bravissimo semplice chiaro e diretto. Volevo aggiungere una osservazione credo inerente alle problematiche che stai affrontando sul fatto che la maggior parte delle persone credono che le cose che fa la massa sono quelle giuste; quindi la massa é come un buco la cui gravitá dipende dalla sua massa,forse non a caso il nome massa sociale o gravitazionale coincidono e funzionano nelle stesso modo, attirano ingoiano mangiano.Per non essere inghiottiti, nel caso dei buchi neri bisognerebbe essere antimateria o quant altro per dire il vero non saprei non sono un fisico ,invece nel caso delle masse sociali impersonali, e andando sull etimologia della parola che significa maschera ,possiamo interpretare la societá come un grande teatro (Pirandello) il quale cerca sempre attori per il suo palcoscenico.Qindi Impersonali o depersonalizzati significherebbe essere non attori ma spettatori di questo teatro che vedendolo da una profonda prospettiva si impara molto senza mai essere attori e oggetti di se. Con questo volevo soffermarmi sulle parole del Cristo ,dai a Cesare quel che di Cesare e a Dio quel che di Dio,varrebbe a dire forse stai nella societá con un piede dentro e un altro fuori. Un saluto a tutti
Ciao Giuseppe. Il tuo commento mi ha fatto pensare al film "Matrix". Riguarda una società virtuale dove, chi ha le "chiavi", può accedere ed uscire a suo piacimento. La vera rivelazione consiste nel comprendere che "Matrix" non è reale: è solo un mondo fatto di bits. Uscendo dall'immagine filmica, lo stesso vale per la Società: come dici tu, il punto non è uscirne o starne fuori, ma comprendere l'incessante attività di propaganda dei mass media, i bisogni illusori che vengono alimentati per incentivare il credo liberista e tutte quelle attività che impediscono alle persone di vedere chiaramente ciò che le circonda. Penso anche ad un altro film culti, "They live", dove degli alieni hanno conquistato il mondo e si nascondono camuffandosi da umani. Senza rovinarti la trama, qualora tu non lo abbia vista, l'unico modo per "stanarli" è ricorrere ad una visione diversa dal normale. L'unico modo per poter comprendere la Società senza reagire ad essa o lasciarsene travolgere violentemente è quello di porsi delle domande, riflettere sul perché, malgrado il progresso tecnico, l'uomo sia psicologicamente più o meno lo stesso: può accadere, allora, che la risposta trascenda le dinamiche sociali e permetta il sorgere di qualcosa di "nuovo". Se questo tipo di intelligenza viene negata perché non offre risposte rapide, allora l'uomo rinuncia a sé stesso, alla sua unica e autentica libertà: usare la propria testa. Un abbraccio e grazie per esserti preso il tempo per commentare!
@@menteprofonda-canaledipsic4485 Grazie a te che ti stai impegnando seriamente nella descrizione e divulgazione degli aspetti profondi dell'uomo in relazione alla sua storia spiritualitá e societá, mettendo in prima linea uomini di grande spirito e raffinata intelligenza. Complimenti sei molto bravo ,diretto chiaro e accogliente e non convincente come fa la propaganda.Conosco Matrix ma non ho visto il film They live,seguii se ricordi Visitors la serie a puntate di molti anni fa, piú o meno il tema é sempre ripetitivo, lo stesso ma del resto giá questa problematica socio culturale della concentrazione dei poteri dominanti giá é stata ben descritta da Platone con il" Mito della Caverna".dove i sofisti con il loro sofisticato linquaggio convincevano a pensare e a far sentire allo stesso modo le masse popolari.Omologarle per controllarle. Il discorso di oggi e che il sofismo si é spostato dalla tecnicologia sofisticata ad un linguaggio semplice subdulo ed insistente formato da immaggini slogan e caos travestito in musica. Sono pienamente daccordo con te anche io sento che per difenderci o cambiare questa tragedia dovremo vederla accettarla e condividerla e non innalzarci a nuove ideologie, tendenze politiche o religioni. Volevo dirti anche che é molto importante quello che fai,nel nominare e mettere in primo piano uomini spirituali che sono stimati molto poco o per niente dalle masse ormai dipendenti da politici ideologie religioni potentemente cattedralizzati dai media. Credo che stai facendo un buon lavoro utilizzare la tecnologia dei media per fare l'opposto che fa essa cioé andare contro essa stessa.Un tizio disse a Pierpaolo Pasolini che come tutti sanno criticava il violento monoteismo dei media che lui anche si avvaleva dei media per esporre la sua cultura e poesia , e lui rispose che la poesia e larte non sono beni di consumo non vanno soggetti a logorio e a Statosimbol per essere sempre soggetti alle dinamiche dei mercati in piú aggiunse che per lui era come fare un braccio di ferro con i media. l anno dovuto vigliaccamente uccidere per avere la sensazione e la soddisfazione momentanea di aver vinto ma non anno capito che poeti come Pasolini sono immortali e invincibili. Seguiro tutti i tuoi video interessantissimi Cari Saluti Giuseppe
@@giuseppenobile9514 Proprio questa mattina stavo pensando al "Mito della Caverna". E riflettevo che, per quanto si possa esser abili nelle parole e penetranti nelle riflessioni, per chi è nella caverna, esse risuonano solo come delle pittoresche descrizioni. Una volta che si è visto il Sole, se ne può parlare per anni, ma l'importante è il "vedere". Pasolini è forse stato uno degli ultimi "eroi" a cercare di usare lo stesso strumento di corruzione, quello televisivo, per disvelare la corruzione stessa. Ha subito la sorte di tutti coloro che cercano di ragionare, facendo sorgere un pensiero autonomo e non autistico. Riguardo gli altri autori che cito spesso, mi viene naturale perché non sono né credo mai saranno di moda. Quindi, le loro parole non vengono usate per finalità di propaganda. E' allora difficile fraintendersi quando si parla di Hegel, Lao Tzu, Kant etc... perché le persone non hanno generalmente pregiudizi contro o a favore di queste persone. Per il resto, molto bello e profondo, il tuo commento. L'ho letto davvero con piacere.
@@menteprofonda-canaledipsic4485 Mi fa piacere che i miei commenti ti piacciano d'altro canto sono inspirati e invogliati dalla tua eccellente maniera di espressione. Riguardo Pasolini come tu ben sai non é stato neanche divulgato appropriatamente nelle scuole messo un po da parte finora. Cari Saluti Giuseppe
Ascolto molto volentieri. Chi non si pone domande, chi non pensa si riduce ad automa. Quello a cui assistiamo in questo momento storico, piu' che in ogni altro momento della storia. Momento cupo, paradossalmente. Luccicante solo all'apparenza e di contro in egual misura, VUOTO.
Si è sostituita una stupidità irrazionale con una logica ed efficiente. Immaginando la caverna di Platone, è come credere di essere illuminati per il semplice fatto di saper dominare le leggi della caverna. Allora non ci si domanda più, "Dove siamo? Dove andiamo? Perché siamo?". Purtroppo, si rincorrono soluzioni facili, meccaniche; la politica parla il lessico della matematica e non si indaga più: tutto si dà per scontato affinché nulla si metta davvero in discussione. Un dialogo che non giunga subito al dunque è un dialogo umano, perché permette ad ogni uomo di scoprire come il "dunque" sia in lui e non giunge mai ad una Conclusione: è un po' come fiorire. Grazie per aver commentato, Antonella. Una buona serata!
@@menteprofonda-canaledipsic4485 buonanotte e grazie a te.
IL CASO È CHE QUESTO CHIP O MARCHIO O TATUAGGIO ELETTRONICO INVIERÀ UNA FREQUENZA BEN BASSA PARI A QUELLA DEL CERVELLO UMANO CHE CAMBIA TOTALMENTE IL SUO PENSIERO E PRENDENDO LA SUA ANIMA QUESTO SARÀ IL MODO UTILIZZATO PER INTRODURRE IL SEVERO COMUNISMO DELL'ANTECRISTO.7