วีดีโอ

Buongiorno Ilaria! Io penso che la tecnica fotografica sia un po’ sopravvalutata.. se pensi al fotografo amatoriale degli anni ‘60/‘70 che non aveva a disposizione nulla che non fosse meccanico (forse qualche automatismo a priorità di diaframma).. persino il grandissimo Cartier Bresson (mica pizza e fichi 😜) sosteneva che è sufficiente leggere le istruzioni della macchina fotografica dove sono presentate le nozioni base su esposizione, profondità di campo e messa a fuoco - mezza giornata al massimo - per poter essere indipendenti e scattare foto corrette. Il piacere della fotografia analogica oggi, secondo me, è proprio nel rallentare per valutare questi aspetti prima dello scatto, scattare di meno ma molto più consapevolmente, sfruttando le caratteristiche della pellicola non replicabili dal digitale come ad esempio la matericità e la gamma dinamica più ampia in sovraesposizione.. a poco prezzo si trovano anche compatte con queste caratteristiche, che consentono appunto di decidere il diaframma per la pdc, il fuoco più selettivo o magari lavorare in iperfocale, individuare il punto su cui esporre… davvero ci vuole poco per apprendere le nozioni di base, per poi godere delle meraviglie del digitale 😊 altrimenti scattare con una compatta digitale economica con qualche preset o filtro pellicola potrebbe essere equivalente - e più economico alla lunga.. naturalmente questa è solo la mia idea, assolutamente opinabile! Complimenti per il canale 😊

Ciao Ilaria sempre complimenti per i tuoi video, io come analogica da viaggio ho una bellissima Olimpus Trip 35 del 1975 ....non sbaglia una foto 😂 Buona luce🤗

Ciao, io uso normalmente delle reflex a pellicola. Però un sei mesi fa ho preso a 10€, sul banco di un mercatino, una delle prime punta e scatta totalmente automatica, la Canon AF35M, del 79/80. Dopo un po di elementare manutenzione ho scattato delle foto a una gita e sono venute bene. Adesso la uso quando non voglio portarmi appresso roba ingombrante e mi diverto comunque. Ho anche recuperato settimana scorsa una Olympus 35 ECR, ancora più piccola, però la messa a fuoco è a telemetro, non vedo l'ora di provarla.... Buona serata 😊

Io il mi piace lo lascio sempre all'inizio altrimenti poi mi dimentico, tanto so già che su questo canale vado sul sicuro. Trovo molto interessante il suggerimento di usare le compatte per chi si avvicina all'analogico, altrimenti i prezzi dell'usato di macchine più evolute potrebbero scoraggere chi inizia, soprattutto i giovani che magari hanno poco budget, visto che i prezzi dell'usato sono saliti in modo vertiginoso. Io non ho mai avuto una compatta, ma ho una Olympus 35 RC che a una compatta si avvicina molto. Nella mia collezione di analogiche ho diverse macchine, soprattutto Olympus, quella che amo di più è la OM1, la prima macchina che mi hanno regalato a inizio anni '80 per la fotografia astronomica (io ho iniziato ad appassionarmi alla fotografia astronomica e solo successivamente sono passato anche alla fotografia "normale"), la uso ancora ogni tanto e la conservo con cura come se fosse un gioiello perché per me è prima di tutto un ricordo prezioso. Nella Serie OM trovo geniale le ghiere dei diaframmi e dei tempi messe entrambe in asse all'obiettivo, credo siano le uniche fotocamere con questa caratteristica. Poi ho anche alcune Olympus Pen F, quelle analogiche originali degli anni '60, che trovo affascinanti per il formato che è un half frame disposto in verticale, oltre che per La loro bellezza e qualità costruttiva. Un altra fotocamera analogica che adoro e' la 35SP che è a obiettivo fisso, ma un bel po' più ingombrante della 35RC, la SP ha delle ottiche fantastiche.

Buon Pomeriggio Ilaria. Il problema è la gestione messa a fuoco. Avevo una Canon compatta punta e scatta nel 2000. Mi feci fare una foto sulla balconata di San Marino e la stampa ingradita. Vista a distanza di anni mi accorgo di come sia sfocata. Suggerirei una reflex autofocus per iniziare, tipo una Dynax Minolta 404si, una dynax 40, una nikon 75, una canon t70 o 90 e così via.

veramente una foto eccezionale, grazie del commento. Ho scoperto Dorothea Lange grazie a una mostra l'anno scorso, ho acquistato il catalogo che è diventato uno dei miei libri preferiti di fotografia.

bravissima

Buongiorno, io da semplice appassionato comunque spesso uso questa regola, a secondo delle situazioni, anche se lo faccio a mente, senza guardare alcuna griglia, anche perché scatto spesso con la pellicola dove le macchine non ce l'hanno nel mirino. Grazie e buona giornata.

Video molto interessante. "Migrant Mother" è una fotografia potentissima scattata da una fotografa eccezionale e coraggiosa. Ho scoperto per caso Dorothea Lange nei primi anni '90 grazie ad un libro "La Vita come Visione" trovato nel reparto di fotografia della libreria Hoepli, lo conservo ancora oggi con cura nella mia libreria. All'inizio del libro c'è una foto che ritrae Dorothea ancora giovane (credo anni '30), sorridente, mentre guarda in una macchina fotografica medio formato su un cavalletto più grande di lei, con le braccia alzate come stesse per spiccare il volo, mi ha subito affascinato sia la immagine della fotografa che la frase di Dorothea che la accompagnava "La macchina fotografica bisognerebbe usarla come se si sapesse di rimanere ciechi il giorno dopo. Vivere la vita come visione è un'impresa immane, praticamente irraggiungibile, io l'ho soltanto sfiorata, appena sfiorata". Le fotografie che mi hanno colpito di più sono state "Migrant Mother", "White angel breadline" e quelle che Dorothea e Ansel Adams (suo caro amico) hanno scattato insieme nei campi di concentramento dei nippo-americani durante la seconda guerra mondiale. Concordo pienamente sul fatto che Dorothea Lange sia una fotografa da studiare a mio avviso non soltanto per il suo lavoro ma anche per la sua storia e per la sua vita. Se qualcuno fosse interessato il libro che ho citato si può ancora trovare usato per esempio su Ebay, personalmente lo raccomando. Molte delle foto di Dorothea si possono scaricare gratuitamente in formato digitale (scansioni delle lastre originali) anche in alta risoluzione dalla libreria del congresso americano, quelle non coperte da copiright, che nel caso di Dorothea sono la gran parte, come ben descritto nel video. Complimenti per il video e per il canale che ho appena scoperto, ricco di contenuti interessanti e pittosto rari ... Di solito i canali di fotografia sono pieni soltanto di recensioni tecniche di macchine fotografiche e accessori, pochi canali parlano davvero di fotografia trasmettendo la passione per la fotografia.

Sulle macchine russe è sempre consigliabile muovere la ghiera dei tempi solo ad otturatore carico... la meccanica ringrazierà.

Ciao :D un paio di precisazioni, la foto è stata fatta presso un accampamento di braccianti agricoli itinerari soprannominati "Pea-Pickers" (non era un campo di piselli) dove Florence Owens Thompson si era accampata con la famiglia per un guasto alla automobile. La foto in se è piuttosto costruita, dopo aver scattato un paio di foto da lontano la Lange si avvicina e parlando con la madre scatta altre foto chiedendo ai figli di spostarsi, poi la vera scelta è alla fine quando decide di passare da un taglio orizzontale a uno verticale, la prima foto è fatta ancora da una certa distanza e ci sono molti elementi che disturbano la composizione, con l'ultima foto che è poi quella che diventerà famosa si avvicina molto al soggetto, si sposta lateralmente e scatta un primo piano. E' interessante perché si passa da un racconto di reportage con foto che mostrano vari elementi narrativi (il paesaggio desolante, la miserabile tenda, i piatti vuoi) ad un racconto puramente emotivo, un ritratto in primo piano che raccoglie lo spirito del tempo. È una foto posata? sì, Non è spontanea? sicuramente ma con la sua potenza espressiva racconta di piu di dell'immagine di campo di braccianti perché riesce con la sua piccola bugia a creare un collegamento emotivo che funziona ancora oggi ed è questa la vera potenza della fotografia. Dal punto di vista tecnico Dorothea Lange usa Graflex 4x5 press camera, non certo una fotocamera che permette di essere invisibili per i tempi di caricamento dei telaietti della pellicola, la messa a fuoco (che su un grande formato è critica per la ridotta profondità di campo se non si usa un flash esterno come faceva Weegee) e le dimensioni non certo indifferenti, infatti le foto (tranne forse la prima da lontano) non sono spontanee ma tutte messe in posa. Lo sguardo della donna potrebbe essere anche letto come un fastidio per l'intromissione ma si sa, quello che conta è il messaggio. Curiosità il negativo fu editato dalla fotografa per cancellare un pollice che si vedeva nell'angolo basso desto della foto, negli archivi della libreria del congresso si può trovare una copia della foto non editata. Ultima nota il lavoro della Dorothea Lange era commissionato dalla Farm Security Administration per documentare le condizioni di vita degli agricoltori durante la grande depressione.

Con l'AI 'One Ui 6.1' aggiornata sugli Smartphone si possono creare o spostare i soggetti su qualsiasi sfondo e posizionarli ovunque!

Finalmente!💪🏻 non conoscevo questa fotografa andrò a vedere altri suoi lavori perché mi hai incuriosito per come ne hai parlato. Video super utile!

Grazie per l'ottimo video, molto interessante, devo provare in digitale. Continua così 👍

Bravissima ti seguo con interesse, fotoamatore con ritorno di fiamma dell'analogico pellicola e polaroid

senza esempi è difficile capire eh...

La tua proposta e' molto interessante, infatti i 3 esempi sono stati un po' rapidi...

Molto interessante. Soprattutto per chi, come me, e' piu' interessato alla composizione che alla tecnica.

Mi piace questo video perche' parti dai fondamentali. Metti la cera, togli la cera... sono sempre i fondamentali a fare la differenza! Grande Ila!

Ciao, sono il rompiscatole dei contafotogrammi. Gli esempi li hai scelti tu o hai seguito qualche riferimento? Perché sia la foto di Adams che quella di Erwitt non hanno cornici, se mostravi "Wawona Tunnel" o "Half Dome, Merced River, Winter" li il soggetto è racchiuso in una cornice ma "Tetons and the Snake River" non ha una cornice, c'è il fiume che fa da punto di ingresso dell'immagine e ti guida verso le montagne sullo sfondo, ma la foto è aperta. Idem quella di Erwitt non c'è un frame che racchiude la foto, lo specchietto fa parte dell'immagine, se la croppi ai soli due ragazzi hai una foto totalmente diversa, potevi usare forse "Child at Broken Window" ma anche qui non è esattamente una cornice perché la portiera della macchina è parte stessa della foto. la cornice è qualcosa che si aggiunge alla foto per enfatizzare il soggetto, ma che se la togli non la cambia nella sua essenza.

Complimenti Ilaria sei bravissima ❤

Praticamente creare delle “quinte” per focalizzare l’attenzione su quello che si vuole. Se possibile, sempre usata…

Consigli sempre utili, che spesso anche chi fotografa, come me da tanti anni, anche se come amatore, dimentica.

Ciao Ilaria, innanzitutto complimenti per il tuo metodo di insegnamento, molto chiaro; inoltre ti faccio tanti auguri per il tuo canale, spero raggiunga tante persone, ci voleva uno sguardo femminile in questo campo!

Consigli non banali e scontati che spesso dimentichiamo. Grazie

Sinceramente non ho capito molto della tecnica del triangolo visivo. In 6 minuti di video ho visto tanti discorsi introduttivi ma nulla di concreto.

il video è molto chiaro e interessante: sarebbe molto interessante analizzare degli esempi compositivi basandosi su foto di grandi autori.

Grazie, a me interessa il discorso dell'analogico. Da ragazzo ho iniziato a fotografare con la pellicola, c'era solo quella... Ma attualmente, da un paio d'anni sono ritornato all'analogico perché lo trovo più divertente, e mi appassionano le macchine meccaniche. Buona giornata.

😊😊😊

Grande!! Ci fai un video con gli esempi anche di foto con rappresentazione dei triangoli? Grazie per questi video!

Bellissimo video, complimenti Ilaria 💯💯💯

Ottimi consigli, io sono sfortunato...quando chiedo ai commercianti se hanno la batteria...mi dicono sempre di no 🥲

Iscritta oggi, molto bene il video

Ciao Ilaria, ho scoperto da poco il tuo canale e visto che sei appassionata di Zenit volevo farti una domanda. Ne ho acquistata una di recente in realtà solo perché ero interessato all'ottica ma dato che scatto anche io in analogico ho deciso di usarla. Le foto sono uscite tutte sfocate come se il fuoco dell'ottica fosse il contrario rispetto a quello reale, dal viewfinder vedo non benissimo perché sembrerebbe sporco. Ti è mai capitato? Secondo te conviene farla riparare?

Posso chiederti di dove sei?

vedo che nel video stesso segui questa tecnica, con alla base i libri , le due macchine fotografiche e l lampada, al centro in alto ci sei tu!

Complimenti per I tuoi contenuti, video ben fatti e molto interessanti continua così 👍

Già conoscebo questa tecnica applicata da Bresson addirittura sulle gambe dei suoi soggetti.. Divenendi poi una composizione atribuida a lui... Molto interessante il canale

Ti scopro oggi e ti seguo con piacere. Grazie 😊

Interessante la spiegazione ma però con pochi esempi avrei preferito vedere delle foto fatte da te dove effettivamente fai capire dov'è il triangolo perché con gli esempi citati io da amatore non sono riuscito a cogliere l'indicazione grazie e continua così

Mi piace molto questo format. Mi piacerebbe però vedere degli esempi pratici. Grazie

Mi è tornata la voglia analogica. Ho una Canon F1 New e una Canon T90 con le quali ho fatto alcuni matrimoni. Ora gli tolgo la polvere e torno a scattare. Grazie.

La prova sul tempo lungo era impostata su 1 s? Non era di certo 1 secondo quello😬

Ciao!! Molto interessante questo scanner! Io sto riprendendo adesso con la pellicola, nel 2007 avevo acquistato uno scanner da tavolo della Canon, che aveva l'adattatore per la pellicola a 35 mm. Ho lavorato sei mesi all'epoca per digitalizzare tutti i negativi di casa, dagli anni 80 ad oggi e il risultato era favoloso. Ora sono passati un pò di anni e sicuramente la risoluzione è migliore già in un piccolo strumento e pratico come quello che hai presentato della Kodak. Ah ecco, l'unico difetto che aveva era la lentezza...il caricatore prevedeva 6 frame per volta, il taglio che facevano i laboratori una volta e una volta scannerizzato, in automatico suddivideva le sei foto in sei Jpeg separati e convertiti in positivo. Una nota molto positiva era che i negativi digitalizzati, nonostante fossero molto vecchi, uscivano ancora immagini pulite e luminose, quasi come appena fatte. Un abbraccio!!

Ciao Ilaria!!! Mi sto riavvicinando alla pellicola e il tuo messaggio in questo video ha contribuito a rafforzare e motivare la mia scelta. L'ultima volta che ho usato una reflex analogica è stata nel 2006 e senza capirci molto....quasi vent'anni fa!! (avevo 19 anni) E' fantastico!! e tu sei bravissima ad esporre e spiegare bene il tutto!!! Complimenti davvero!! Prendo appunti su tutto!!! Grazieeee

Salve a me' non sembra che il tempo di un secondo,sia stato davvero di un secondo.a me sembra più un 30 Tesimo